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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 138

Posts Tagged ‘crisi politica’

Mario Tassone: la prima emergenza è la crisi della politica!

Posted by fidest press agency su venerdì, 21 gennaio 2022

Mai una elezione del presidente della repubblica è avvenuta in un pesante clima di incertezza e di pressappochismo, come questa. Certo ci sono stati nel passato difficoltà e per alcune elezioni i tempi si sono dilatati. Ma in quel tempo c’era la politica e i partiti. Si confrontavano visioni, pensieri e scelte. Tesi, quindi, a confronto ma nello sfondo era ben saldo il minimo comune denominatore cioè l’interesse del Paese. Una rete protettiva. In questa fase la sospensione della democrazia e la trasformazione dei partiti in gruppi, movimenti a guida personale, pesano. Patrimoni di cultura e di storia sono stati dilapidati. Ormai non c’è il passato, non ci sono memorie a cui richiamarsi ma un presente occupato da leader senza futuro, tutto racchiuso in un arco temporale limitato che non offre prospettive, che nessuno ha interesse a costruire. Vediamo come andrà a finire questa elezione del presidente della repubblica. Ho auspicato che in questa fase, in cui ci sono moltissime emergenze, venga rieletto Mattarella. E fra le emergenze vi è la necessità del recupero della politica per affrancarci dal sequestro di esperti facitori di adesioni fideistiche, che uccidono la partecipazione e bloccano la crescita. Si parla oggi di rivedere la forma di stato introducendo il presidenzialismo. Per porre mano alle grandi riforme della Costituzione va eletta, assieme al Parlamento, una Assemblea Costituente. Pensare a riforme ampie con le procedure previste dalla Costituzione è illusorio. Il precedente delle Commissioni bicamerali che non hanno prodotto risultati è eloquente. Aver pensato, poi, di riformare la Costituzione con le leggi elettorali, ha indebolito le fondamenta del nostro ordinamento. Beninteso il ruolo e la centralità del Parlamento vanno garantiti. Bilanciamento dei poteri e controllo sono riferimenti essenziali per un corretto funzionamento delle istituzioni. Ma tutto questo non basta se non si mettono in condizione i cittadini di vivere, di partecipare e di pensare con la propria testa. Noi siamo per una riforma che si richiami al cancellierato tedesco e a un sistema elettorale proporzionale con le preferenze. Solo così si abbatterà la dittatura dei tanti avventizi, per favorire, con la formazione, la crescita del Paese. Il nodo da sciogliere è questo: il passaggio da una semi democrazia alla democrazia!

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La crisi politica è aperta

Posted by fidest press agency su martedì, 13 agosto 2019

Di fatto si confrontano e si confronteranno due blocchi politici che fanno riferimento ad uno scontro tutto interno al capitalismo. Da una parte quello sovranista di Salvini che, obiettivamente, gode di una possibile maggioranza parlamentare nel caso (anch’esso probabile ma non certo) in cui si vada al voto. Dall’altro una ‘macedonia’ fatta da un centrosinistra europeista, con in testa il Pd, che proporrà un fronte “antifascista” anche al M5S. Per quanto concerne il movimento di Grillo, è evidente che in nessun paese al mondo si siano utilizzati così male e persi in modo altrettanto rapido e rovinoso milioni di voti di elettori di fatto traditi nell’istanza del cambiamento; l’elenco è tristemente lungo: Euro, UE, Nato, F35 e spese militari, concessioni autostrade -con Benetton che ricostruisce il ponte e si prende Alitalia e con Toto che ha il rinnovo per 10 anni delle concessioni in Abruzzo di A24 e A25-, ex-Ilva, Trivelle, Tap, Muos e poi infine il voto alla Presidente Europea Ursula von der Leyen, con i parlamentari 5Stelle determinanti a Strasburgo e poi la ‘frittata’ sulla Tav, conclusa “cadendo in ginocchio” di fronte a Salvini con un inutile voto parlamentare, quando avrebbero potuto “farlo in piedi” sfiduciando il governo su quella battaglia ritenuta fondamentale. È altrettanto chiaro che entrambi questi blocchi non risolveranno i problemi dell’Italia e del popolo italiano. Rappresentano quello di Salvini, settori di borghesia, Confindustria e ceto medio proletarizzato che rifuggono dalla globalizzazione ma che conservano il credo liberista, conquistando di fatto vaste aree di lavoratori e ceti popolari più per “l’antipatia” nei confronti di certa sinistra, che non per adesione piena ad un possibile progetto reazionario di massa. Dall’altra parte una sinistra ed un PD che ricalcano le scelte e gli errori strategici nell’essere la parte più conseguente alla globalizzazione capitalista ed europeista, con quel che resterà del voto degli elettori grillini destinati a riposizionarsi dentro questo più ampio contenitore. Ad una sommaria analisi, Salvini ha più consenso elettorale ma molti più nemici: ha contro -almeno formalmente – la UE, gli intellettuali, il Vaticano, i giornali che contano e forse questo combinato disposto potrebbe attrarre in una immediata tornata elettorale l’attenzione di parte del voto popolare (che verrebbe poi successivamente tradito dalla Lega così come il M5S ha fatto nel corso di questa breve legislatura). E noi comunisti? Mai come ora suona forte la domanda “che fare?”. In prima analisi risulta chiaro che noi dobbiamo esser CONTRO SALVINI tanto quanto CONTRO il PD, la finta sinistra e CONTRO l’inutile M5S. Il nostro lavoro ora non può ancora cimentarsi (ma lavoriamo per) con il voto delle grandi masse popolari e deve quindi ‘sfruttare’ i momenti elettorali non solo per far conoscere la necessità di CAMBIO di SISTEMA come UNICA SOLUZIONE per i problemi dell’Italia, dei lavoratori e del suo popolo, ma soprattutto deve tendere al RAFFORZAMENTO politico ed organizzativo del PARTITO COMUNISTA. Questo è l’obiettivo di fase che noi perseguiremo con un programma chiaro CONTRO UE, EURO e NATO. Siamo e saremo pronti! (Fonte: Partito Comunista-Arezzo)

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Festa dell’Europa

Posted by fidest press agency su sabato, 5 Maggio 2012

The picture of Robert Schuman

The picture of Robert Schuman (Photo credit: Wikipedia)

“La Festa dell’Europa, che si celebra il 9 maggio, oltre ad essere un simbolo che identifica l’entità politica dell’Unione europea, rappresenta oggi un’ importante occasione per avvicinare l’Europa ai cittadini, nella realizzazione di quel progetto europeo di cui si celebra proprio in questa data la nascita”. Michele Picciano, presidente dell’AICCRE, ricordando i 62 anni trascorsi dalla Dichiarazione di Robert Schuman, che segnò l’atto di nascita e l’avvio del processo di integrazione europea, ha anche ribadito il ruolo fondamentale degli enti locali italiani nel processo di sviluppo europeo. Salutando le federazioni regionali dell’AICCRE, Picciano ha precisato: “In questo contesto di crisi politica ed economica, L’Europa ha bisogno oggi più che mai del nostro contributo attivo, è necessario risvegliare lo spirito europeo attraverso iniziative di cui l’AICCRE vuole farsi promotrice e spingere inoltre sull’acceleratore della realizzazione del federalismo europeo”.

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Opposizione sociale e alternativa

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 giugno 2011

Torino. Il Segretario regionale del PD Gianfranco MORGANDO ha partecipato ieri mattina al presidio organizzato da “Benvenuti in Italia” davanti alla sede del Consiglio regionale del Piemonte. “L’esito delle elezioni amministrative e dei referendum ha evidenziato la crisi politica del centrodestra a livello nazionale e regionale. Netto è stato il giudizio negativo dei cittadini nei confronti delle politiche del Governo Berlusconi e della Giunta Cota. C’è, infatti, una responsabilità politica del Presidente Cota non solo rispetto agli scandali nella sanità ma più in generale per l’incapacità di affrontare le problematiche più rilevanti per la nostra Regione. La manifestazione di oggi dimostra che sta nascendo una opposizione sociale al governo regionale. Il PD vuole mantenere un rapporto con i movimenti e le realtà sociali che possono contribuire alla costruzione di questa opposizione. Tuttavia sappiamo che non basta. E’ indispensabile un’alternativa programmatica e di governo che sia in grado di dare risposte concrete alle questioni che interessano e preoccupano realmente i piemontesi. Questo è il compito principale delle forze che intendono costruire l’alternativa politica al centrodestra. A questo lavora il PD, in particolare con l’azione del suo gruppo in Consiglio regionale, richiamando quotidianamente la maggioranza alla responsabilità dei suoi limiti e della sua inadeguatezza. Quando saranno mature le condizioni il PD per primo chiederà a Cota di lasciare il campo libero”

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