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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Posts Tagged ‘diplomati’

Scuola: Diplomati Isef esclusi dal concorso per insegnanti di educazione motoria alla primaria

Posted by fidest press agency su giovedì, 24 agosto 2023

L’Ufficio legale ANIEF, dopo un accurato esame della recente giurisprudenza, ha reputato illegittima l’esclusione dei diplomati ISEF dal concorso per insegnare educazione motoria nella scuola primaria, di cui al D.D. 1330 del 4 agosto 2023. In passato, da una parte il giudice ha ammesso alle procedure concorsuali ordinarie i diplomati ISEF, dall’altra ha confermato l’esclusione dalla recente procedura riservata. La natura abilitante della procedura non può escludere chi, per volontà ministeriale, è stato chiamato in questo biennio a effettuare le supplenze con titolo ritenuto valido per le GPS. Appare quindi illogica e irragionevole l’esclusione dei diplomati ISEF, oltre che palesemente discriminatoria e lesiva delle legittime aspettative e dei diritti acquisiti (titolo di accesso valido per la A048 e A049). Pertanto, è avviata la procedura di adesione al ricorso per chi presenterà comunque la domanda cartacea predisposta da ANIEF dall’8 agosto al 6 settembre al fine di chiedere al Tar Lazio ammissione con riserva al concorso.

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Scuola: I diplomati Isef esclusi dal concorso di educazione motoria alla primaria

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2023

Fino al 6 settembre, sulla piattaforma ministeriale Istanze on line sarà possibile presentare la domanda per partecipare al concorso per l’assunzione di 1.740 docenti di educazione motoria nella scuola primaria: la logica vuole che i docenti specializzati in educazione fisica, che abbiano concluso positivamente i corsi Isef, possano partecipare. Chi più di loro ha titolo ad insegnare come svolgere al meglio l’attività motoria? Invece no: in base al Decreto dipartimentale n. 1330 del 4 agosto 2023, infatti, i diplomati Isef non hanno accesso. Secondo il sindacato Anief ci troviamo davanti ad un’esclusione immotivata: l’Ufficio legislativo del giovane sindacato ha quindi sciolto le riserve alla luce dell’esame anche della recente giurisprudenza e ritendendo illegittima tale esclusione passa alle vie di fatto, valutando fondato il diritto alla presentazione delle domande e alla partecipazione alla procedura concorsuale. Hanno la possibilità di accedere al concorso i docenti in possesso di Laurea in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-67) ovvero in Scienze e tecniche dello sport (LM-68), ovvero in Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie (LM-47), e dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Sono ammessi con riserva gli aspiranti docenti che hanno conseguito il titolo all’estero e che abbiano presentato la domanda di riconoscimento entro la data di scadenza del termine per la presentazione delle istanze di partecipazione alla procedura concorsuale.

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Meno diplomati e laureati al Sud rispetto al Centro-Nord Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 ottobre 2021

Ma anche in Italia rispetto al resto d’Europa. Detto che il possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore come il livello di formazione indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro con potenziale di crescita individuale, è significativo che in Italia, nel 2020, la statistica comparata a livello di Vecchio Continente ci dice che tale quota è pari a 62,9% (+0,7 punti rispetto al 2019): si tratta di un valore decisamente inferiore a quello medio europeo (79,0% nell’Ue27) e a quello di alcuni tra i più grandi paesi dell’Unione.Anche la quota dei 25-64enni che hanno raggiunto la laurea in Italia è molto bassa, essendo pari al 20,1% contro il 32,8% nella media Ue27. Il dato 2020 conferma come la crescita della popolazione laureata in Italia sia più lenta rispetto agli altri paesi dell’Unione: l’incremento del titolo universitario acquisito è di soli 0,5 punti nell’ultimo anno, meno della metà della media Ue27 (+1,2 punti) e decisamente più basso rispetto a quanto registrato in Francia (+1,7 punti), Spagna (+1,1) e Germania (+1,4). Secondo l’Anief è giunta il momento di voltare pagina. “La quantità dei docenti e Ata – sostiene il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – va determinata sulla base dei bisogni, aumentandola proprio laddove la dispersione è più acuita. Servirà anche incentivare i lavoratori del settore, dando loro degli stipendi degni del ruolo che svolgono, con 350 euro di aumento, più altri 100 euro per recuperare l’inflazione, oltre che specifiche indennità, anche di rischio. Come pure cancellare la supplentite. Ed introdurre, infine, forme di carriera e norme eque sulla mobilità oggi contrassegnata da vincoli che sopprimono il diritto a ricongiungersi con i propri cari”, conclude il sindacalista autonomo.

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Scuola: Diplomati magistrale, più di 50 mila maestri possono tornare a sperare nell’assunzione

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 febbraio 2021

Sulle assunzioni di decine di migliaia di docenti precari con diploma magistrale la partita è ancora aperta. La conferma è arrivata pochi giorni fa, dal Comitato europeo dei diritti sociali, che ha detto la sua, difendendo i diritti dei precari, sulla procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea contro l’Italia per la mancanza di misure di prevenzione e di sanzione dell’abusiva reiterazione dei contratti a termine nel comparto scolastico. Ma non solo, perché gli avvocati dell’Anief Nicola Zampieri e Walter Miceli sostengono che con la sentenza n. 3830 del 15/2/2021, “la Cassazione, chiamata ad affrontare le note problematiche inerenti al diritto all’inserimento in GaE dei diplomati magistrale che hanno conseguito il titolo entro l’anno scolastico 2001/2002, ha deciso di prendere le distanze dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. I due legali sostengono che la sentenza n. 11/2017 aveva infatti negato il valore abilitante del diploma magistrale, mentre “la Suprema Corte Cassazione aggiunge un ulteriore tassello alla storia infinita dei diplomati magistrale” dando “pieno valore abilitante del diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002”, pur specificando che “i diplomati magistrale non abbiano diritto all’inserimento in GaE poiché la precedente normativa avrebbe consentito l’inserimento nelle graduatorie provinciali e nelle graduatorie permanenti ai soli docenti che avevano anche superato una procedura selettiva”.

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Diplomati Magistrale: il Consiglio di Stato conferma la sospensione totale delle sentenze negative TAR

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 novembre 2020

Il team di legali Anief, infatti, composto da Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri e Fortunato Niro, ottiene nuovamente ragione in Consiglio di Stato: le ordinanze cautelari emanate nello scorso mese di settembre dal medesimo organo giudicante sono state confermate ed è confermato, anche, che deve essere il Ministero dell’Istruzione a produrre, prima dell’udienza di merito già fissata per il prossimo mese di febbraio, una memoria esaustiva volta a “a) specificare se il Ministero, all’esito delle favorevoli misure cautelari ottenute dai ricorrenti, abbia disposto l’inserimento degli odierni appellanti nelle GAE con l’esplicita formulazione di apposita clausola di riserva correlata all’andamento del giudizio; b) individuare gli appellanti titolari di contratto di lavoro a tempo indeterminato non recante l’apposizione di siffatta clausola di riserva o comunque immessi in ruolo senza riserva; nonché c) chiarire le ragioni per cui detta clausola di riserva in talune circostanze non sia stata inserita nei contratti di lavoro o negli atti di immissione in ruolo de quibus”. Tutto confermato, dunque, i ricorrenti Anief già destinatari dei favorevoli provvedimenti del Consiglio di Stato, ove cancellati, devono essere reinseriti immediatamente nelle Graduatorie a Esaurimento e devono essere confermati i loro contratti di lavoro. “Il Ministero dovrà chiarire nel merito in che modo sta agendo o vuole agire nei confronti di docenti che da anni permettono il corretto svolgimento delle attività didattiche – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e non potrà licenziare i nostri iscritti fino all’udienza di merito. Auspichiamo da anni una risoluzione politica della “problematica” che interessa i diplomati magistrale e chiediamo nuovamente e con forza la loro conferma in ruolo una volta superato l’anno di prova”. Gli iscritti Anief direttamente interessati dalle nuove ordinanze di conferma del Consiglio di Stato riceveranno entro pochi giorni dettagliate istruzioni dai legali Anief che effettueranno anche una nuova rilevazione per la tutela delle singole specifiche situazioni.

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Scuola: Diplomati magistrale, la partita rimane aperta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 settembre 2020

Sui 50 mila maestri precari con diploma magistrale conseguito prima del 2002 serve chiarezza: lo ha detto oggi il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, nel corso di un’intervista rilasciata ad Italia Stampa e nel giorno di svolgimento di un incontro nazionale in videoconferenza per fare il punto della situazione. “Con una ordinanza – ha ricordato il sindacalista – il Consiglio di Stato ha sospeso tre sentenze del Tar Lazio che ai sensi dell’Adunanza Plenaria avrebbe comportato la necessità di respingere la domanda di inserimento nelle GaE da parte di chi aveva un diploma magistrale. Quanto hanno ottenuto i legali dell’Anief dimostra che c’è incertezza sul fatto che questo personale dopo anni di precariato ed essere entrato nei ruoli, a volte senza clausola rescissoria e senza riserva”, debba essere messo alla porta. Una possibilità che i giudici, ordinando un’istruttoria al ministero dell’Istruzione che consente, nelle more, la conferma degli incarichi ricevuti, sembrano ora scongiurare.Sulla stabilizzazione dei maestri con diploma magistrale l’Anief non demorde. Il leader del giovane sindacato ricorda che stiamo parlando degli stessi docenti che “insegnano da tanti anni ai nostri figli ed improvvisamente dovrebbero essere licenziati perché è mutata la giurisprudenza sull’inserimento nelle GaE. Noi riteniamo che come primo passaggio, in attesa di organizzare di un tavolo al Ministero, si vada a disciplinare il caso di chi ha superato l’anno di prova, perché in base al giudizio degli organi collegiali è stato comunque assunto neri ruoli dello Stato”.

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Scuola: Emergenza diplomati magistrale, Anief rilancia la riapertura delle GaE

Posted by fidest press agency su domenica, 1 marzo 2020

A seguito della pubblicazione e della notifica di sentenze definitive in merito all’esclusione delle diplomate magistrale ante 2001/2002 dalle GAE, molti insegnanti in servizio di ruolo da anni o in servizio con contratti a tempo determinato vengono licenziati e si trovano all’improvviso nella condizione di non poter più insegnare, oltretutto con l’onere di non percepire alcuna indennità di disoccupazione, non ricorrendone le condizioni di legge. Per il giovane sindacato rappresentativo Anief è assurdo negare a questi docenti i ruoli confermati in sede collegiale dopo il superamento dell’anno di prova.Il senatore Roberto Berardi, promotore degli Odg. G/1729/2/1, G/1719/3/1, sostiene che siamo di fronte a una vera e propria emergenza, perché viene messa a repentaglio la continuità didattica e viene meno il regolare svolgimento dell’anno scolastico.
Per questa ragione Marcello Pacifico, presidente Anief, chiede la riapertura delle GAE: queste insegnanti – migliaia di maestre della scuola dell’infanzia e primaria diplomate fino al 2002, che da anni garantiscono il diritto allo studio dei più piccoli – rischiano di uscire anche per lungo tempo dal circuito scolastico, continuando a rappresentare una delle tante criticità del comparto scolastico italiano. Ecco perché è necessaria una soluzione nel più stretto tempo possibile. La prossima estate, stando così le cose, quanti dovessero ricevere sentenza negativa non avranno scampo: si ritroveranno fuori dalle GaE e verranno licenziati. Compresi gli oltre 7 mila maestri già immessi in ruolo e con anno di prova superato.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo alla schizofrenia governativa: questi lavoratori precari, anche da vent’anni, vanno più che bene allo Stato per tappare i vuoti di organico, assicurando il servizio pubblico e la didattica con regolarità; poi però quando si tratta di stabilizzarli, si tirano fuori tutti i cavilli legislativi possibili per mantenerli nella condizione di supplenti. Noi continuiamo a essere convinti che i maestri con diploma magistrale hanno pieno diritto a rimanere nelle GaE e a essere confermati in ruolo”.“Arrivare a un licenziamento di massa del genere – continua Pacifico, leader del sindacato autonomo – sarebbe un atto di irriconoscenza professionale e di illegittimità senza precedenti. Siamo anche convinti che le stesse aule di giustizia, alla lunga, non potranno che darci ragione riguardo a chi ha superato l’anno di prova. La politica è in grado di sanare questa situazione, basterebbe riaprire le GaE, magari approfittando della finestra annuale di aggiornamento, che non riguarda i punteggi o il cambio provincia, ma solo lo scioglimento della riserva per chi è già inserito, tutto ciò avrebbe costo zero per lo Stato e un grande vantaggio per la scuola”.

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Scuola: Diplomati magistrale, non c’è soluzione. A giugno licenziati

Posted by fidest press agency su venerdì, 27 dicembre 2019

Niente da fare: anche il decreto salva-precari, approvato in via definitiva al Senato, chiude la porta ai maestri con diploma magistrale conseguito fino al 2002. Dopo la mancata soluzione nel decreto Dignità del 2018, il Governo cambia colore ma non la sostanza, limitandosi ad assicurare a migliaia di docenti di mantenere solo la supplenza in essere, anche dopo l’eventuale sentenza che dovesse intervenire in corso d’anno, in modo così da garantire la continuità didattica. La prossima estate, stando così le cose, quanti dovessero ricevere sentenza negativa non avranno scampo: si ritroveranno fuori dalle GaE e verranno licenziati. Compresi gli oltre 7 mila maestri già immessi in ruolo e con anno di prova superato. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo alla schizofrenia governativa: esattamente cosi come è accaduto con i Dsga, questi lavoratori precari, anche da vent’anni, vanno più che bene allo Stato per tappare i vuoti di organico, assicurando il servizio pubblico e a condurre la didattica con regolarità; poi però quando si tratta di stabilizzarli, si tirano fuori tutti i cavilli legislativi possibili per mantenerli nella condizione di supplenti. Noi continuiamo a essere convinti che i maestri con diploma magistrale hanno pieno diritto a rimanere nelle GaE ed essere confermati in ruolo”. “Arrivare a un licenziamento di massa del genere è un atto di irriconoscenza professionale e di illegittimità senza precedenti. Siamo anche convinti che le stesse aule di giustizia, alla lunga, non potranno che darci ragione riguardo chi ha superato l’anno di prova: coloro che sono stati licenziati a seguito di sentenza negativa, hanno la concreta possibilità di opporsi a tale provvedimento aderendo al nostro ricorso in modo da sottoporre la propria specifica situazione ai nostri legali. Per dire no – conclude il presidente nazionale del giovane sindacato – all’ennesima ingiustizia, che nemmeno la politica è stata in grado di sanare”.

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Scuola: Diplomati magistrale, per Azzolina lo storia è chiusa

Posted by fidest press agency su martedì, 10 settembre 2019

Improvvida dichiarazione del deputato pentastellato Lucia Azzolina sulla drammatica vicenda che riguarda tantissimi diplomati magistrale. Azzolina liquida la vicenda con poche parole, in un’intervista ripresa dal giornale specializzato Orizzonte Scuola: “La questione ha ricevuto già indicazioni stringenti dai pronunciamenti, definitivi, del Consiglio di Stato, della Corte di Cassazione e da un intervento politico contingente, quasi un anno fa”. Passo e chiudo, ma con molti però. Parole che vanno decisamente stigmatizzate, visto che non tengono conto di una vasta platea di docenti, cuore pulsante della scuola italiana. “Per Anief invece – ribadisce il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico – la storia deve ancora cominciare. È una vergogna e chi sta nella scuola o è avvocato lo sa. C’erano state diverse sentenze passate in giudicato. Chi non sa capire la scuola, chieda giustizia o almeno taccia per buon senso. La Plenaria che ha confermato l’esclusione dei diplomati magistrale dalle Graduatorie a Esaurimento? La vergogna di uno Stato di diritto, chi li difende dovrebbe ripassare un po’ di giurisprudenza elementare”.

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Lavoro in Italia: 2 milioni di contratti l’anno per diplomati e laureati

Posted by fidest press agency su martedì, 6 agosto 2019

È tempo di scelte per i nostri diplomati che devono decidere se proporsi sul mercato del lavoro o proseguire il percorso di studi. Le tendenze della prima metà dell’anno sembrano confermare le positive indicazioni sui contratti che le imprese intendevano stipulare nel 2018: circa 1,6 milioni quelli destinati ai diplomati. Anche per i laureati però ci sono buone opportunità e le indicazioni finora emerse confermano che si dovrebbe superare la quota di 550mila contratti in cui è richiesto il possesso di una laurea. Questi ed altri dati emergono dagli approfondimenti tematici del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.Tra i diplomi più richiesti dalle imprese spiccano quelli ad indirizzo amministrativo, finanziario e marketing, seguiti dall’indirizzo meccanico e meccatronico, dal settore turistico ed enogastronomico, dall’elettronica ed elettrotecnica e dall’informatica e telecomunicazioni. Tra le professioni di sbocco per i diplomati, il 51,8% dei disegnatori industriali è difficile da reperire; difficoltà anche superiori si registrano per i tecnici elettronici (57,7%) e per gli elettrotecnici (71,5%).Per quanto riguarda i laureati, la richiesta da parte delle imprese interessa principalmente gli indirizzi economico e, a seguire, ingegneria, insegnamento e formazione e sanitario e paramedico. Anche in questo caso le difficoltà di reperimento per i profili di sbocco dei laureati sono spesso elevate: 48,4% per gli specialisti nei rapporti con il mercato, il 52,5% per gli ingegneri energetici e meccanici e il 64,8% per gli analisti e progettisti di software.Tutti questi dati sono analizzati dettagliatamente alla pagina “Le opportunità di lavoro per diplomati e laureati” da oggi disponibile sul portale Excelsior.

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Scuola: Diplomati magistrale assunti con riserva a rischio continuità didattica e diritti

Posted by fidest press agency su domenica, 5 Maggio 2019

Il prossimo anno scolastico si aprirà con mille problemi, ma quello della scuola dell’infanzia e primaria si prevede il più complicato di tutti: il problema deriva dalla situazione di limbo che stanno vivendo circa 50 mila maestri con diploma magistrale, a seguito delle ultime due pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che non consentono ai docenti abilitati dopo il 2012 o con un diploma abilitante d’inserirsi nelle GaE. Una parte di loro è stata addirittura immessa in ruolo con la modalità della “riserva” ed ora sta trepidando perché da un momento all’altro, a seguito di quel doppio pronunciamento dell’organo di legittimità e correttezza degli atti amministrativi nonostante otto sentenze del tenore diverso e passate in giudicato, il tribunale potrebbe emettere la sentenza di merito e farle perdere l’assunzione, per ricacciarla addirittura nelle graduatorie d’istituto. Secondo Anief, si tratta di un’ipotesi aberrante, che infatti il sindacato sta combattendo in tutte le sedi, avviando, in loro difesa, la più grande battaglia giudiziaria conosciuta dallo Stato per violazione della normativa comunitaria presso il tribunale di Roma con richieste di quote risarcitorio individuali importanti. Inoltre, il sindacato sta rivendicando la riapertura della GaE, ma anche la stabilizzazione automatica di chi ha effettuato già 36 mesi di supplenze e l’assegnazione di risarcimenti adeguati, in presenza dei abusi verso il personale precario o anche quello già di ruolo.
In attesa di comprendere come si evolverà la situazione, il tempo passa. E un altro anno scolastico sta volgendo al termine. Quindi, già si lavora per il nuovo: “dal prossimo primo settembre – scrive Orizzonte Scuola – , i diplomati magistrale ancora in GaE con riserva potranno accettare eventuali incarichi di supplenza annuale (31/08) o al termine delle attività didattiche (30/06) e l’immissione in ruolo, salvo che non arrivino prima le sentenze di merito (che dopo le due sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sono state sempre negative)”.“Per il corrente anno scolastico, la continuità didattica è stata salvaguardata dal decreto dignità, convertito in legge n. 96/2018, che ha previsto” per i “diplomati magistrale assunti in ruolo con riserva: dopo l’esecuzione delle sentenze, il loro contratto sarà trasformato in una supplenza al 30/06/2019”; per quelli assunti “con supplenza annuale (al 31/08)”, invece, “dopo l’esecuzione delle sentenze, il loro contratto sarà trasformato in una supplenza al 30/06/2019. La nota sulle supplenze a.s. 2018/19 ha poi precisato che i diplomati magistrale con supplenza al 30/06 avrebbero mantenuto il contratto sino alla naturale scadenza (30 giugno)”. Da settembre prossimo, però, il quadro si complicherà. Perché, continua la rivista specializzata, “le sentenze di merito non ancora emesse potrebbero arrivare nel corso dell’anno scolastico (2019/20) e quindi far decadere l’eventuale supplenza o ruolo ottenuti. La suddetta legge infatti ha limitato la misura, volta a salvaguardare la continuità didattica, al solo anno scolastico 2018/19”.
Infine, è bene chiarire che tutto questo “non solo i diplomati magistrale che otterranno una supplenza o il ruolo nel 2019/20, ma anche quelli già assunti con riserva che potrebbero lasciare il posto nel corso del prossimo anno scolastico. Sarebbe auspicabile che il Miur decidesse se e come salvaguardare la continuità didattica per l’a.s. 2019/20”, conclude la rivista.

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SCUOLA: Diplomati magistrale, prossima l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato

Posted by fidest press agency su domenica, 17 febbraio 2019

Il 20 febbraio, l’organo di rilievo costituzionale potrebbe ristabilire il giudicato violato nel dicembre 2017 sull’inserimento in GaE di migliaia di maestre e maestri e la conseguente pasticciata soluzione politica che ha prorogato di un anno i contratti annuali e indetto un concorso straordinario non selettivo – con DDG n. 1456 del 7 novembre scorso – per insegnanti che già avevano superato l’anno di prova. Marcello Pacifico (Anief): L’accertamento dell’annullamento erga omnes del decreto ministeriale potrebbe dare il via alla riaperture delle GaE per tutto il personale abilitato e risolvere il problema della copertura del turn over con quota 100. In alternativa, toccherà a marzo alla Corte di Suprema di Cassazione giudicare la legittimità della decisione che ha sconvolto lo stato di diritto nella gestione dei supplenti della scuola.

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Diplomati Magistrale nelle GaE, i giudici del Consiglio di Stato prendono tempo: il problema esiste

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 dicembre 2018

Slitta di alcune settimane l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato sulla licenza dei diplomati magistrali prima del 2002 di stare o meno nelle GaE: i giudici di Palazzo Spada hanno fatto sapere che l’udienza pubblica si svolgerà il 20 febbraio 2019, perché, hanno scritto nella doppia ordinanza cautelare depositata ieri pomeriggio, “l’eventuale revisione del principio di diritto enunciato dalla sentenza dell’Adunanza plenaria n. 11 del 2017 richiede un adeguato approfondimento in sede di merito”. Il rinvio è stato deciso, in camera di consiglio, presieduta da Filippo Patroni Griffi, dopo che gli stessi giudici hanno appurato “che tutte le parti, anche quelle intervenienti, hanno, comunque, pienamente esercitato il diritto di difesa, depositando articolate memorie difensive ed esponendo le proprie ragioni anche nel corso della discussione orale”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Collegio del Consiglio di Stato ha preso atto della serietà dei temi sollevati dalla nuova ordinanza all’adunanza plenaria. Quella presa a Palazzo Spada è una decisione che, a nostro parere, potrebbe rimettere tutto in discussione.

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Scuola: La Plenaria deciderà il 20 febbraio 2019 se cambiare parere sull’inserimento dei diplomati magistrale in GaE

Posted by fidest press agency su sabato, 15 dicembre 2018

Così come abbiamo già anticipato, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con ordinanza depositata questo pomeriggio, ha ritenuto che l’eventuale revisione del principio di diritto enunciato dalla sentenza dell’Adunanza plenaria n. 11 del 2017 richieda un adeguato approfondimento in sede di merito, per la discussione del quale è stata fissata sin da ora l’udienza pubblica del 20 febbraio 2019. Nelle more fino a quella data, in attesa del nuovo giudicato, non saranno concessi ulteriori provvedimenti cautelari per l’inserimento nelle GaE di nuovi ricorrenti. Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il Collegio ha preso atto della serietà dei temi sollevati dalla nuova ordinanza all’adunanza plenaria, mentre rimane pendente il reclamo collettivo al Consiglio d’Europa e il ricorso alla Cassazione per l’annullamento della stessa sentenza 11/17 della Plenaria. Attendiamo fiduciosi”.

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Diplomati Magistrale: gli uffici scolastici continuano a estrometterli dalle GaE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 dicembre 2018

Anief ribadisce la necessità di ricorrere in tribunale per annullare quanto previsto dal Decreto Dignità e salvaguardare i ruoli se è stato superato l’anno di prova; altro che contratti al 30 giugno, come risulta dal parere dell’ex presidente della Cassazione, De Luca.Continua a svolgersi il lento processo di epurazione dei diplomati magistrale dalle GaE riservate al personale docente abilitato ed utili al conseguimento delle supplenze annuali e delle immissioni in ruolo sul 50% dei posti vacanti: è di queste ore, la pubblicazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Bari del decreto relativo alla loro esclusione, in applicazione del Decreto Dignità approvato lo scorso mese di agosto. In quell’occasione, il Governo riuscì nell’impresa di negare il ripristino delle “finestre” di accesso nelle GaE, di licenziare 50 mila maestri e aprire ad un concorso straordinario, lo scorso 7 novembre, per 12 mila posti, portando all’ennesima corsa all’impugnazione in tribunale per via dell’esclusione illegittima di svariate tipologie di docenti abilitati, pur con un congruo servizio svolto. Per uno strano gioco della sorte, l’uscita forzata dalle GaE e tutto il resto sta avvenendo proprio nei giorni in cui l’Adunanza plenaria si appresta nuovamente ad esaminare il caso riguardante oltre 50 mila maestri precari.Anief, ad ogni modo, ha predisposto un ricorso apposito per i docenti abilitati con Diploma Magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 che sono stati immessi in ruolo con riserva e hanno superato l’anno di prova contro la trasformazione dei contratti da tempo indeterminato al 30 giugno.

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Scuola – Diplomati Magistrale nelle GaE: si riapre la partita

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 novembre 2018

Nuovo colpo di scena da parte del massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa: 50 mila maestri tornano a sperare dopo la sentenza che a fine 2017 aveva piegato il diritto e costretto il Governo ad approvare il Decreto Dignità. A questo punto, per Anief la soluzione rimane quella di sempre: riaprire le GaE al personale abilitato senza aspettare le sentenze delle sentenze. Il presidente nazionale Marcello Pacifico dichiara: “Se insegni a scuola da diversi anni devi essere assunto a tempo determinato e non sottoposto a ridondanti verifiche che ti fanno invecchiare da precario. In caso contrario, il Governo dimostrerebbe solo di volere continuare a sfruttare i docenti precari che insegnano ai nostri figli. Noi diciamo basta: li assuma una volta per tutte, basta guerre nella Corte di giustizia”.

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Diplomati magistrale e l’emendamento al decreto dignità

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 agosto 2018

La soluzione individuata dalla maggioranza consiste nell’assegnare a tutti i maestri già al lavoro e inseriti nelle GaE, anche già immessi in ruolo, oltre che ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, una supplenza fino al prossimo 30 giugno, oltre che un concorso straordinario articolato in una prova orale di natura didattico-metodologica e nella valutazione dei titoli. Per parteciparvi è necessario avere l’abilitazione e avere svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, presso le istituzioni scolastiche statali. Per i posti di sostegno, servirà il titolo di specializzazione. In assoluto, il servizio deve essere stato svolto presso le scuole statali e specifico. Anief annuncia sin d’ora che se l’emendamento rimarrà questo, poiché vi sono al suo interno diverse parti illegittime, è pronta ad impugnarlo in tribunale. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Viene da chiedersi da quale cilindro sia uscita questa nuova quota dei 24 mesi limitata agli ultimi otto anni e a determinate categorie di docenti, lasciando fuori, inspiegabilmente, tutti i docenti delle paritarie, che guarda caso nella scuola dell’infanzia e primaria sono in grande numero. Tutto questo si somma all’illogicità di licenziare 6 mila docenti assunti in ruolo che hanno superato a pieni voti l’anno di prova. Rivendichiamo ancora una volta la riapertura di quelle GaE da cui ogni anno lo Stato ricerca i 100 mila supplenti indispensabili per mandare avanti, questo sì con altissima dignità, le nostre scuole.

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Scuola: Precariato e diplomati magistrale, il pasticcio è servito

Posted by fidest press agency su domenica, 29 luglio 2018

L’emendamento al Decreto Dignità non garantisce la permanenza in servizio di decine di migliaia di maestri, nemmeno dei 6 mila già immessi in ruolo. È emblematico, a questo proposito, quanto raccontato oggi dalle pagine di Orizzonte Scuola, da una docente siciliana 42enne, con 15 anni di supplenze svolte: lo scorso anno aveva finalmente sottoscritto il contratto a tempo indeterminato in Toscana e si trovava in prima posizione nelle GaE, mentre ora, con il concorso straordinario che vuole bandire l’esecutivo M5S-Lega, rischia non solo di perdere il ruolo ma anche di non ritrovarlo mai. “A Grosseto non si registra la stessa abbondanza di cattedre della Lombardia o nelle regioni vicine” del Nord e le cattedre libere “non si sa se verranno assegnate con le immissioni in ruolo”. Ed essere messa in coda a una graduatoria di merito regionale significa non vedere mai la luce. Sono graduatorie che non verranno mai smaltite”.
In questa situazione, come si fa a continuare a dire che i 120 giorni di proroga di attuazione dell’adunanza plenaria, voluti dal Consiglio dei Ministri, servivano a confermare dal 1° settembre prossimo sugli stessi posti i maestri dell’anno scolastico 2017/18? E non finisce qui. Perché, scrive oggi La Repubblica, a settembre “la scuola rischia di ripartire con la solita carenza di docenti. Soprattutto sul sostegno”. Ciò perché, paradossalmente, non è detto che gli uffici scolastici regionali e gli ex provveditorati agli studi (ora Ambiti territoriali provinciali) riusciranno ad assegnare tutti i posti. Perché le liste dei precari e le graduatorie dei concorsi in parecchi casi sono già vuote o con pochi aspiranti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Siamo giunti al paradosso che la soluzione trovata dall’attuale governo con l’emendamento al Decreto Dignità è per molti maestri peggiorativa. Trasformare tutti i contratti a tempo determinato, con scadenza 30 giugno 2019, non dà alcuna garanzia, se poi assisteremo al solito balletto di docenti d’inizio anno. Anzi, aggravato dal fatto che man mano che le singole sentenze si trasformeranno in giudicato, assisteremo anche a cambi di maestri in corso d’anno. Per non parlare della cervellotica decisione di creare un nuovo concorso straordinario con dei requisiti di servizio per accedervi che lasciano fuori troppe categorie di docenti, a partire da quelli di scuole paritarie che, guarda caso, proprio nella scuola dell’infanzia e primaria lavorano in modo massiccio e continuativo. Il governo doveva trovare il coraggio di indicare al Parlamento l’unica soluzione possibile per uscire da questo ginepraio: la riapertura immediata delle GaE, quelle stesse graduatorie da dove ogni anno viene nominata la maggior parte dei 100 mila supplenti annuali o fino al termine delle attività didattiche, indispensabili per la formazione dei nostri alunni. Non averlo fatto è stato un errore che verrà pagato a carissimo prezzo, sia a livello politico che per le casse dello Stato, il quale dovrà anche stavolta spiegare in Tribunale perché continua a prendersela con i suoi lavoratori precari.

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Scuola – Diplomati magistrale: il Parlamento prenda atto che il reclutamento transitorio sta fallendo

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 luglio 2018

Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti è tornado a occuparsi della questione dei Diplomati magistrale e della soluzione presente nel decreto Dignità approvato dal CdM: ha detto che la sentenza è chiara, i docenti hanno sottoscritto contratti con clausola risolutiva, il Consiglio di Stato ha confermato che il titolo è abilitante ma non dà diritto alle graduatorie ad esaurimento. Ha quindi aggiunto che le sentenze potranno essere attivate entro 120 giorni, da quando i tribunali le notificheranno e dunque non ci sarà alcuna esclusione automatica dalle graduatorie. Spera, infine, di giungere presto a una soluzione equa. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Il Governo riapra le graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato, riconosca l’abilitazione delle 50 mila maestre che insegnano nelle nostre scuole e rispetti quanto ci dice l’Europa sul precariato, trasformando tutto l’organico di fatto in organico di diritto. Questa è l’unica soluzione equa e possibile da adottare. Ogni altra strada porterà alla riapertura del contenzioso, magari dopo che, fra qualche anno, la Cedu e la Cassazione ci diranno che la sentenza dell’adunanza plenaria era sbagliata.

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Diplomati magistrale: inutile attendere il parere dell’Avvocatura di Stato

Posted by fidest press agency su martedì, 9 gennaio 2018

pacifico-marcelloSe non arriva subito un decreto legge sarà ancora sciopero il 1° e il 23 marzo. Secondo Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato, non c’è tempo da perdere: occorre ristabilire da subito il principio di diritto, facendo incontrare domanda e offerta, senza compromettere la continuità didattica. Laddove i posti sono vacanti e disponibili, nel primo ciclo come alle superiori, bisogna riaprire e scorrere le graduatorie per assumere tutti i precari abilitati, non solo i diplomati magistrale ma anche i laureati in Scienze della formazione primaria, gli specializzati Tfa, Pas: va fatto senza aspettare che entri a regime il nuovo sistema di formazione e reclutamento che peraltro sarà aperto anche ai docenti di ruolo, come indicato dalla Corte Costituzionale. A chi dice che non si può, replichiamo che non ci sarebbe nulla di strano: già in passato, il Parlamento ha aperto le GaE, nel 2008 e nel 2012.
Secondo l’organizzazione sindacale, la strada da percorrere non è quella dei concorsi riservati alla categoria: per questo, oggi ha depositato un decreto legge urgente, rivolto al Governo, con tutti i riferimenti normativi di sicura valenza costituzionale, attraverso cui nelle more dell’attuazione della nuova formazione iniziale e reclutamento, a seguito della sentenza dell’adunanza plenaria, si riaprano per la terza e ultima volta le graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato e si confermino nei ruoli i docenti già assunti con riserva. In attesa di una risposta del Governo e delle forze politiche, Anief continua a raccogliere le adesioni per ricorrere gratuitamente alla Cedu, per la disparità di trattamento in atto e la violazione del giudicato, alla Cassazione per annullare la sentenza dell’adunanza plenaria per eccesso di giurisdizione, alla Commissione di petizione del Parlamento Europeo e al Consiglio UE.

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