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Posts Tagged ‘organici’

Scuola: Organici ATA, sono 196.495 i posti per il 2024/25: ci sono anche le nuove Aree professionali

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 Maggio 2024

Saranno 196.495 i posti in organico di diritto del personale Ata nell’anno scolastico 2024/25: i numeri sono quelli contenuti negli organici ufficiali ATA allegati alla bozza di decreto interministeriale. Le dotazioni – si legge nel testo della Circolare annessa – sono state calcolate sulla base del dato previsionale degli alunni iscritti, in ribasso, per l’anno scolastico 2023/2024, nonché considerando un correttivo percentuale per l’incidenza degli alunni con disabilità. La dotazione organica è stata ridotta di 18 posti a seguito di collocamento a riposo di un pari numero di soggetti appartenenti alla dotazione organica aggiuntiva di 110 posti di cui all’art. 1, c. 738, della L. 145/2018, per i quali è stata effettuata la corrispondente diminuzione nel profilo professionale di assistente amministrativo nelle regioni in cui tali cessazioni si sono verificate.Lo schema di decreto non riporta, a differenza di quanto avvenuto negli anni precedenti, la dotazione organica dei DSGA in quanto, a seguito della riforma del dimensionamento della rete scolastica, il numero di posti per il profilo professionale in esame è attualmente determinato, insieme a quello dei Dirigenti scolastici, dal decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023. Le stime tengono conto anche di quanto sottoscritto con il nuovo Ccnl 2019/2021, il quale, tra l’altro, al Capo I, Titolo IV, reca un nuovo sistema di classificazione professionale del personale A.T.A., articolato nelle Aree dei collaboratori, degli operatori, degli assistenti, dei funzionari e della elevata qualificazione, il quale entrerà in vigore il 1° maggio 2024: le menzionate Aree sostituiscono le previgenti Aree A, As, B, C e D, secondo il meccanismo di trasposizione automatica di cui all’Allegato B del CCNL del 18 gennaio 2024. Mentre sono stati previsti, al momento, i posti per il nuovo profilo dell’operatore scolastico.“Siamo sicuramente soddisfatti per l’introduzione, prima nel contratto e ora negli organici annuali, delle nuove aree professionali, per anni dimenticate anche dagli altri sindacati e adesso finalmente considerati da tutti i punti di vista grazie all’azione dell’Anief – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo – ; quello che invece non possiamo sopportare è il sempre ridotto numero di Ata, a fronte di impegni di lavoro praticamente triplicati rispetto a 20 anni fa, quando la scuola dell’autonomia era stata approvata solo sulla carta”.“Con i progetti del Pnrr e anche con l’Agend Sud il Governo ha pensato bene di introdurre e ora confermare, anche se solo fino a metà giugno 2024, oltre 6.000 collaboratori scolastici. Quello di cui non ci si rende conto, a partire dall’opinione pubblica, è che i carichi di lavoro sono aumentati, mentre i tagli draconiani alle unità di personale Ata derivanti dalla Legge 133 del 2008, con 50.000 posti cancellati, non sono mai stati sanati: questo significa che – conclude Pacifico – si chiede alla scuola tantissimo, ma con meno risorse umane. E ciò non è tollerabile”.

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Istruzione: Il Consiglio dei Ministri stanzia 468 milioni per didattica e conferma organici su progetti Pnrr e Agenda Sud

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 Maggio 2024

Finalmente il Governo con uno stanziamento di 468 milioni di euro progetta delle modalità tese a tutelare tutte le varie realtà scolastiche, anche quelle nelle zone economicamente più svantaggiate, e nel provvedimento conferma pure l’organico aggiuntivo Ata collegato al Pnrr e ad Agenda Sud: quella fornita oggi dal Consiglio dei Ministri – nella bozza del Decreto Legge “Politiche di Coesione” nell’ambito del programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027 – è una prima risposta alle richieste formulate dall’Anief non è minimale. Le risorse approvate, finalizzate alla didattica e alle scuole, saranno così distribuite: 350 milioni alle regioni svantaggiate, di cui 200 milioni solo per le palestre, già approvate nei piani PNRR, e gli altri 150 milioni per lo sviluppo dei laboratori presenti negli istituti superiori tecnici e professionali; poi sono stati stanziati 100 milioni per potenziare il percorso 0-6 anni su tutto il territorio italiano: 18,5 milioni aggiuntivi serviranno per confermare i contratti a tempo determinato dei 6.147 collaboratori scolastici, fino al prossimo 14 giugno personale, che fino a metà aprile hanno operato per il Pnrr e l’Agenda Sud. I riferimenti analitici si trovano nella bozza del decreto legge, rubrica “Capo V Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca”, Articolo 29 (Disposizioni in materia di istruzione e di contrasto alla povertà educativa).“Quelle che arrivano dal Governo sono sicuramente delle prime risposte alle richieste presentate in varie sedi e modalità dal nostro sindacato autonomo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , come quelle per il personale aggiuntivo Pnrr, certamente rimangono irrisolti moltissimi problemi per il reclutamento, i diritti dei precari, la mobilità del personale di ruolo a partire dai vincoli dei neo-assunti, il riconoscimento della carriera e dei titoli, gli stipendi più bassi della pubblica amministrazione. Speriamo vivamente che quello di oggi si un punto di partenza e non di arrivo, perché l’anno scolastico non è molto lontano”, conclude il presidente del giovane sindacato autonomo.

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Istruzione: In Gazzetta Ufficiale l’aumento di organici

Posted by fidest press agency su giovedì, 21 settembre 2023

Arriva in Gazzetta Ufficiale, il decreto legge, n.123, del 15 settembre, noto come decreto Caivano, con all’interno le misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, già approvato dal governo lo scorso 7 settembre. Il testo verrà ora esaminato dal Senato e dovrà essere convertito entro metà novembre. Le disposizioni approvate finora prevedono il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano, anche per favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area, l’applicabilità delle misure cautelari ai minori di 18 anni. A livello prettamente educativo, si prevedono in generale specifici percorsi di reinserimento e rieducazione del minore autore di condotte criminose, ma anche importanti azioni nelle scuole più a rischio dispersione, la formazione ad hoc di docenti, che aumenteranno anche di numero, incentivi a chi rimane nella stessa sede scolastica per tre anni, pene fino a due anni di carcere per le famiglie che non mandano i figli a scuola, una “stretta” sulla fruizione di contenuti on line non adatti ai minori, l’ammonimento per i giovani tra i 12 e i 14 anni, più severità verso gli over 14. “Anief reputa certamente positiva l’intenzione di potenziare gli organici del personale, però le risorse sono ancora poche e in fase di conversione serviranno delle integrazioni per la scuola”, ammonisce Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato. “L’impostazione della legge è buona, ma con la Legge di bilancio di fine 2023 bisognerà intervenire, così da dotare veramente le scuole di quell’organico aggiuntivo indispensabile per combattere con efficacia devianza minorile e dispersione scolastica. Ecco perché servono risorse consistenti. Anche per formare il personale e per assegnare delle indennità adeguate, proporzionali alle difficoltà incontrare nei territori ad alto rischio dispersione”. “Parliamo – continua Pacifico – di una specifica indennità di per chi lavora in sedi scolastiche lontane da casa: dovrebbe valere per i precari sia per chi è di ruolo, così come avviene in altri comparti a partire dai metalmeccanici ma come avviene di norma per tutti i dipendenti del lavoro privato. Allo stesso modo è fondamentale cancellare i vincoli sulla mobilità del personale, introdurre n piano straordinario di immissioni in ruolo utilizzando il doppio canale di reclutamento con lo scorrimento delle graduatorie per le supplenze. Tale modello permetterebbe di nominare i docenti in ruolo, al fine di garantire la continuità didattica. Infine, risulta indispensabile procedere all’immissione in ruolo su tutti i posti in deroga, piuttosto che pensare ad incarichi pluriennali”, conclude il leader dell’Anief.

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Scuola: Anief: bene il DL Caivano su aumento organici

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 settembre 2023

“Per quanto riguarda le misure del Governo per contrastare la povertà educativa è un bene che si cominci a pensare di utilizzare delle risorse per potenziare gli organici, però le risorse sono ancora poche”. A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto contenente “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”: un provvedimento che è stato giudicato positivamente dall’organizzazione sindacale, perché invia un messaggio importante da parte dello Stato verso i comportamenti criminosi commessi dai giovani. Secondo il sindacalista autonomo, “le risorse devono aumentare: riteniamo che con la Legge di bilancio bisognerà intervenire, così da dotare veramente le scuole di quell’organico aggiuntivo che a nostro avviso risulta fondamentale per combattere con efficacia devianza minorile e dispersione scolastica. Per fare questo, lo ribadiscono, servono però risorse veramente consistenti se si vuole affrontare il tema con decisione”. Il Governo ha anche approvato una norma che permetterà, se tradotta in legge, di procedere verso la “valorizzazione dei docenti che permangono nella stessa istituzione scolastica garantendo la continuità didattica. A tal fine, in favore dei docenti a tempo indeterminato, sono previste misure incentivanti quali l’attribuzione di una quota pari al 50% dell’incremento del Fondo, secondo criteri che tengano conto degli anni di permanenza nella stessa istituzione scolastica e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo di 10 punti, a conclusione del triennio effettivamente svolto, e ulteriori 2 punti per ogni anno di permanenza dopo il triennio”. Il presidente Anief non ritiene però soddisfacente questa soluzione: “Sul tema della continuità didattica continuiamo a ritenere che la strada non sia quella di andare a premiare chi non presenta domanda di trasferimento, ma sia invece quella di andare a prevedere una specifica indennità di per chi lavora in sedi scolastiche lontane della propria residenza: questo – continua Pacifico – dovrebbe valere per i precari sia per chi è di ruolo, così come avviene in altri comparti a partire dai metalmeccanici ma come avviene di norma per tutti i dipendenti del lavoro privato. Reputiamo importante riconoscere questa indennità di sede”. Il leader del giovane sindacato ritiene anche “fondamentale abbattere i vincoli sulla mobilità del personale, assieme ad un piano straordinario di immissioni in ruolo utilizzando il doppio canale di reclutamento con lo scorrimento delle graduatorie per le supplenze. Tale modello permetterebbe di nominare i docenti in ruolo, al fine di garantire la continuità didattica. Infine, risulta indispensabile procedere alla stabilizzazione di tutti i posti in deroga, piuttosto che pensare ad incarichi pluriennali. Noi abbiamo bisogno della stabilità degli organici e di riempire in modo definitivo le cattedre vacanti: è questo – conclude Marcello Pacifico – il primo strumento per garantire la continuità didattica, assieme a quello di evitare di lasciare il personale a lungo lontano dalla propria residenza”.

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Scuola: Più organici e docenti di sostegno

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 Maggio 2023

Realizzare gli obiettivi del PNRR nella scuola salvaguardando gli organici, specializzare più docenti di sostegno, combattere il precariato con il doppio canale di reclutamento e assumendo i docenti precari dalle tutte le Graduatorie provinciali per le supplenze, cancellare i vincoli alla mobilità del personale di ruolo a chi viene negato il diritto a ricongiungersi con la famiglia. Sono gli emendamenti principali che caratterizzano l’azione con cui il sindacato Anief intende cambiare il decreto legge PA 44/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 aprile: “Gli emendamenti al decreto, ora all’esame delle Commissioni riunite I e XI della Camera, sono oltre 50 e riguardano pure l’Università, l’Afam e la Ricerca – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – : gli obiettivi, illustrati in audizione alla Camera già la scorsa settimana, sono quelli di migliorare le condizioni di chi opera in questi comparti, per assicurare una formazione di qualità ai nostri giovani”. “Se vogliamo che vengano attuate 90 mila assunzioni nella scuola – continua Pacifico – bisogna procedere alle stabilizzazioni assumendo candidati dai posti comuni, come già si fa con la I fascia sostegno: i docenti assunti sprovvisti di abilitazione, secondo la nostra proposta, per aver confermato il ruolo sarebbero poi obbligati a frequentare e superare un corso universitario di formazione”. Il sindacato rivendica, inoltre, almeno un organico aggiuntivo di 40 mila unità per tutta la progettazione del Pnrr, come è avvenuto durante la pandemia. Il sindacato chiede anche di tutelare il diritto alla famiglia, assieme alla continuità didattica: sì all’organico di diritto, no ai blocchi ai trasferimenti. Occorrono, infine, tantissimi docenti di sostegno, circa 80 mila: per specializzarli va prevista la frequenza dei corsi universitari in modalità telematica. Nel frattempo, prosegue l’azione dell’Anief in Parlamento e con la parte pubblica. Oggi, alle ore 14, una delegazione del giovane sindacato sarà ricevuta in audizione dalla VII Commissione del Senato per discutere sull’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole. Poco prima, alle ore 12, in XI Commissione l’Anief parteciperà all’audizione Cisal sul decreto legge, n. 48 sulle ‘misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro’. Domani, mercoledì 17, alle ore 15, la giovane organizzazione sindacale tornerà all’Aran, per la prosecuzione delle trattative sulle nuove regole per la gestione del personale scolastico nell’ambito rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21.

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Inail: Rojc (Pd), Governo risolva crisi organici e procedure

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 aprile 2023

“Il Ministro del lavoro affronti e risolva in accordo con le organizzazioni sindacali la grave crisi degli organici e il cronico malfunzionamento delle procedure informatiche patiti dal personale dell’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (Inail) con ripercussioni sull’utenza. Dopo il nulla di fatto uscito dall’incontro tra le Organizzazioni sindacali di categoria e il Governo dello scorso 31 marzo e in vista dello sciopero indetto per il prossimo 21 aprile, chiediamo partano iniziative volte a rafforzare il ruolo dell’Inail quale player pubblico nell’ambito delle politiche di sicurezza sui luoghi di lavoro”. E’ quanto chiede la senatrice Tatjana Rojc (Pd), nella sua interrogazione alla ministra del Lavoro Marina Calderone, sottoscritta dai colleghi Camusso, Furlan, Nicita, Valente, Verducci, Lorenzin, Martella, Giacobbe, Fina, La Marca, Zampa, Rando, Zambito, Sensi. “Serve investire risorse per contenere le criticità che – segnala la senatrice – sono giunte a un livello di gravità tale e di diffusione sui territori da mettere seriamente a repentaglio la funzione di un Istituto cui è demandata la tutela di primari diritti costituzionali dei cittadini”.

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Scuola: Docenti e Ata, gli organici del prossimo anno non cambiano

Posted by fidest press agency su sabato, 15 aprile 2023

È in arrivo la pubblicazione delle dotazioni organiche annuale dei docenti e del personale ATA per il prossimo anno scolastico 2023/2024: si va verso la conferma degli attuali numeri. È severo il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Anche se sono stati confermati i numeri dello scorso anno, gli organici risultano comunque insufficienti per garantire adeguatamente il diritto all’istruzione, ma anche ad evitare le classi pollaio e adeguare il tempo scuola nella primaria: non c’è alcun investimento sulla scuola, si tratta sempre di operazioni contabili dettate dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel silenzio di qualsiasi riflessione pedagogica”. Sull’organico di diritto sostegno salgano a 23 mila i posti per le immissioni in ruolo (+ 9 mila per l’anno scolastico 2023/2024): è un risultato non esaltante ma in crescita, grazie alle battaglie condotte da Anief in questi anni, che chiede conversione posti in deroga pluriennali (almeno il 30% in più dell’attuale organico). Il passaggio di nemmeno 10 mila cattedre di sostegno in organico di diritto, infatti, è solo l’“antipasto” di quello che servirebbe, considerato che abbiamo altre 60-70 mila cattedre che rimangono con scadenza 30 giugno e quindi da dare ai precari. Dallo studio compartivo delle tabelle trasmesse stamane alle organizzazioni sindacali emerge che gli alunni di alfabetizzazione, iscritti ai CPIA, l’Istruzione per adulti, sono 112.685: significa che dal 2021 al 2023 sono aumentati di circa 40.000 unità. Inoltre, il rapporto docenti della classe di concorso A023 con gli alunni è di 1 ogni 793; mentre il rapporto tra docenti sempre della A023 rispetto ai punti di erogazione è di 1 a 5: viene da chiedersi negli altri quattro punti di erogazione chi insegna una materia così specifica. Sono poi soltanto 6.004 posti in deroga da assegnare per le scuole in territori svantaggiati: su questo punto, Anief chiede di triplicare almeno il numero per intervenire. Come risultano appena 4.405 i posti per supplenze e ruoli di educazione motoria per 48 mila classi di quarta e quinta primaria, mentre sarebbero necessari almeno il doppio dei posti. Per quanto riguarda l’organico del personale ATA del prossimo anno scolastico si prevede pressoché uguale a quello attuale.

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Scuola: Organici docenti 2023/24, i soliti numeri al risparmio

Posted by fidest press agency su domenica, 5 marzo 2023

“Anche se sono stati confermati i numeri dello scorso anno, gli organici risultano comunque insufficienti per garantire adeguatamente il diritto all’istruzione, ma anche ad evitare le classi pollaio e adeguare il tempo scuola nella primaria. Non c’è alcun investimento nell’istruzione, si tratta sempre di operazioni contabili dettate dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel silenzio di qualsiasi riflessione pedagogica”: è severo il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare l’informativa e il confronto svolti oggi tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati sul decreto organici docenti 2023-24. “La verità è che dopo gli approfondimenti la situazione è più grave del previsto”, ha aggiunto Pacifico. Dallo studio compartivo delle tabelle trasmesse stamane alle organizzazioni sindacali emerge che gli alunni di alfabetizzazione, iscritti ai CPIA, l’Istruzione per adulti, sono 112.685: significa che dal 2021 al 2023 sono aumentati di circa 40.000 unità. Inoltre, il rapporto docenti della classe di concorso A023 con gli alunni è di 1 ogni 793, mentre il rapporto tra docenti sempre della A023 rispetto ai punti di erogazione è di 1 a 5: viene da chiedersi negli altri quattro punti di erogazione chi insegna una materia così specifica.

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Scuola: “Necessario azzerare il fenomeno delle classi pollaio e aumentare organici”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 luglio 2021

Il sottosegretario di Stato al ministero dell’istruzione Rossano Sasso ha sottolineato come nel mese di marzo siano stati “stanziati 300milioni per la sicurezza delle aule” oltre a altre risorse a favore degli enti locali affinché potessero trovare dei nuovi ambienti in cui potersi adeguare alle nuove esigenze. Ha anche affermato che “in Italia non esiste nessun obbligo vaccinale, ma auspichiamo che i lavoratori della scuola non ancora vaccinati possano farlo al più presto, per evitare il disastro della chiusura della scuola”. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha ribadito come sia “necessario azzerare il fenomeno delle classi pollaio e aumentare gli organici, non solo per permettere realmente il distanziamento sociale, ma anche per ottimizzare gli apprendimenti dei nostri studenti. Bene investire sull’istruzione, da qui deve ripartire tutto”.

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Scuola: Organici e mobilità personale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 luglio 2021

Modifiche al reclutamento scolastico: sono quelle chieste dal sindacato per modificare il decreto legge 73/2021, andando ad assumere tutti “gli insegnanti che sono in possesso di abilitazione e specializzazione, non solo quelli che hanno tre almeno tre anni di servizio nella scuola statale” e anche “tutti gli altri supplenti che sono in seconda fascia: è il sistema più rapido, più semplice”, ha spiegato Marcello Pacifico nel corso di una video-intervista all’agenzia Teleborsa.”Sulla mobilità – ha aggiunto il leader del sindacato rappresentativo – abbiamo chiesto di consentire l’assegnazione provvisoria in deroga già da quest’anno, sono state presentate le domande, ma non si può costringere ancora le famiglie a dividersi”. Quanto agli organici, Pacifico ha detto che “si vuole ripartire a settembre ed è già polemica sulla mascherina e sulle vaccinazioni, ma il problema serio è quello di garantire gli spazi, lo stiamo dicendo da un anno e mezzo, siamo stanchi di ripetere queste cose”.Anche a proposito dell’annoso tema relativo alla valorizzazione personale, Marcello Pacifico si è detto molto perplesso: “è vero che è stato firmato il contratto per gli enti locali, ma quando ci sediamo per capire cosa migliorare nella scuola?”, si è domandato pubblicamente il sindacalista, ricordando po che “ci si era impegnati a trovare risorse aggiuntive oltre i 110 euro a persona”. “Su tutti questi temi – ha continuato il sindacalista – abbiamo presentato degli emendamenti, ma sta alla politica rispondere. Il sindacato non governa il Paese e rappresenta la parte sociale che dialoga con chi governa questo paese. Noi vogliamo lo stesso rispetto che il governo mostra per le confederazioni che tutelano il lavoro privato”, afferma il Presidente di Anief, aggiungendo “così come si arriva a degli accordi che portano al prolungamento delle norme anti-licenziamento ed alla cassa integrazione in deroga, perché allora non si arriva a degli accordi che portano alla stabilizzazione del personale precario della scuola?”.Marcello Pacifico conclude ricordando che questi concetti sono stati esplicitati anche alla vicepresidente della commissione europea”, Dubravka Šuica, in occasione dell’incontro tenuto “la scorsa settimana, perché la nostra missione è proprio quella di abrogare la precarietà nella scuola, nell’università e nella ricerca, per fare in modo che finalmente si possa ripartire tutti insieme per costruire un paese migliore a partire proprio dalla scuola”.

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Scuola organici: Docenti di Religione cattolica ed educatori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 luglio 2021

Come per gli insegnamenti comuni, anche quelli di religione cattolica e tra gli educatori vengono confermati i numeri dell’attuale organico, con qualche unità di personale in più. A comunicarlo alle organizzazioni sindacati è stata la dirigente ministeriale Valentina Ummarino, supportata dal dottor Giovanni Campanella, dell’Ufficio della Direzione generale per il personale scolastico.Nell’occasione, Alessandro Manfridi, referente nazionale Anief Irc, presente per il giovane sindacato assieme a Giuseppe Faraci della segreteria nazionale, ha sottolineato l’urgenza di applicare, come avvenuto con il Decreto Ministeriale 8 agosto 2020, n.93, le indicazioni dell’art. 1bis, comma 3, della Legge 20 dicembre 2019, n.159 che converte con modificazioni il decreto-legge 29 ottobre 2019, n.126, aggiungendo che sarebbe auspicabile, come già da tempo richiesto da Anief e dalle altre organizzazioni sindacali, l’immissione in ruolo non solo dei colleghi in numero pari ai colleghi che hanno avuto accesso al pensionamento, ma dell’intero contingente dei candidati docenti di religione vincitori del concorso 2004 e mai assunti pure essendo inseriti negli elenchi da cui attingere per il ruolo. Quasi vent’anni per entrare in ruolo dopo avere superato un concorso è un dato che parla da solo. Il sindacato Anief ricorda che la loro immissione in ruolo, come pure quella degli educatori, equiparati ai docenti della scuola primaria, non comporterebbe dunque alcun aggravio sostanziale per le casse dello Stato. Procedere con l’assunzione di coloro che hanno svolto almeno 24 mesi di servizio su 100 per cento dei posti vacanti e disponibili, tra l’altro, andrebbe a cancellare quella piaga della supplentite che imperversa da troppo tempo anche su queste categorie.

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Scuola: Organici docenti, confermata la circolare del 2020

Posted by fidest press agency su domenica, 25 aprile 2021

L’emergenza contagi, le esigenze di incrementare la sicurezza, la volontà di innalzare il livello degli apprendimenti e di ridurre gli abbandoni scolastici: chi più ne ha ne metta. In queste condizioni, l’amministrazione scolastica riesce ancora una volta a mettere la testa sotto la sabbia e a fare finta di nulla. L’anno scolastico 2021/22 non prevede alcun cambiamento: in poche parole, le 20 mila classi pollaio esistenti continueranno a stare lì. Perché le prime classi si formeranno ancora una volta con i “tetti” in essere, quelli che permettono di realizzare classi anche con oltre 30 alunni, non di rado pure in presenza di disabili.La circolare sugli organici che a breve verrà pubblicata è una mera ‘fotocopia’ dello scorso anno. “Questo vuol dire anche che la scuola diventa luogo di trasmissione del virus. Per il futuro non si miglioreranno gli apprendimenti. È stato dimostrato che bisogna intervenire sugli organici in base alle necessità del territorio. Ancora una volta, dopo tante promesse, e dopo tutti i miliardi annunciati del Recovery plan, si hanno organici uguali”, è l’amaro commento del professor Pacifico. Anche per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario non dovrebbero esserci novità. “La Legge 136 aveva tagliato un quarto del personale Ata: ci si ricorda di loro solo quando accadono le tragedie. Tutto questo è squalificante e non rende merito alla professione, né a quello che la scuola dovrebbe fare per essere al centro del progetto educativo del paese”.Il sindacato continua a chiedere buone nuove pure sui concorsi. “Il reclutamento parte dal presupposto che devono esserci concorsi ordinari semplificati e che devono essere dimostrate le minime conoscenze sulla legislazione scolastica e sulla materia, e poi la capacità all’orale di saper fare lezione.La fase transitoria deve essere a regime, non può essere solo transitoria”. Il problema è che non si vuole affrontare il vulnus del precariato. “Fino a quando lo stato italiano abuserà dei precari, questa fase transitoria dovrà essere a regime. In passato questo si è potuto sviluppare attraverso lo scorrimento delle graduatorie permanenti, quando si dava la possibilità ai precari di passare di ruolo. Oggi questo si può realizzare attraverso lo scorrimento delle GPS. Delle GPS che siano anche per la terza fascia, 30 scuole per tutti, quindi sia personale abilitato sia personale non abilitato”.Pacifico sostiene che “rispetto alle rimostranze sul merito di chi vince e chi non è abilitato, lo dimostri attraverso un corso universitario che gli dia o la specializzazione sul sostegno o l’abilitazione su materia. La cosa importante è dare una risposta alla supplentite e non avere ogni anno sempre di più il numero di cattedre dette vacanti. Per il prossimo anno si stima che su 100mila posti vacanti, 70mila non saranno assegnati”.Il sindacalista ritiene che le prove suppletive del concorso straordinario dovevano essere aperte non solo ai ricorrenti al Tar: andremo in “tribunale. A settembre lo dissi al vertice di Funzione pubblica, le prove suppletive sono un diritto di tutti coloro che per ragioni di Covid non potevano partecipare. Non si può dire di fare la suppletiva solo per alcuni”. Secondo Pacifico, “è una vittoria per chi ha fatto ricorso, ma non può essere la soluzione. Ricordo che quasi 10mila candidati non hanno potuto svolgere la prova scritta. Siamo poi convinti che almeno un terzo, circa 5/6mila candidati, che risulterà idoneo avrà il diritto a essere assunto dal concorso straordinario. Stiamo presentando un emendamento su questo”.Il leader dell’Anief, infine, ricorda che non bisognava rientrare a scuola con il 70% minimo di studenti: “dal 26 aprile non ci sono le condizioni, è sbagliato. Hanno rinviato le elezioni del Cspi, perché non si poteva votare a scuola, e invece si può fare lezione e diffondere il virus. Ci sia un po’ di coerenza. I numeri son sempre quelli: le classi pollaio ci sono”, ha concluso Pacifico.

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Scuola: Da settembre spariscono i 75mila docenti e Ata dell’organico Covid

Posted by fidest press agency su sabato, 20 marzo 2021

Dal 1° settembre prossimo nei nostri istituti avremo 1.000 posti in più per il potenziamento nella scuola di infanzia e 5.000 posti di sostegno in più distribuiti fra i vari gradi, mentre saltano i 75mila docenti e Ata contenuti nell’“organico Covid” introdotto nell’anno in corso per fare fronte all’emergenza pandemica. I numeri sono stati presentati dal ministero dell’Istruzione ai sindacati assieme alla bozza sugli organici del personale docente. Quello che fa scalpore è che l’organico “di emergenza” non solo non entra in organico di diritto, come chiesto dal sindacato, ma sembra uscire addirittura di scena. “Non diventa parte dell’organico, neanche di fatto. Si presume che la stessa decisione sarà assunta anche nei confronti del personale ATA”, scrive oggi la stampa specializzata. La pandemia non sembra mostrare segni di cedimento, ma gli insegnanti e Ata collocati nell’organico Covid vengono meno. “Si tratta – ricorda Orizzonte Scuola – di 75.000 unità di personale (25.000 docenti e 50.000 ATA, per lo più collaboratori scolastici e assistenti amministrativi) assunti con contratti di supplenza temporanea nell’anno scolastico 2020/21 per far fronte all’emergenza sanitaria. Docenti in più che hanno consentito di assumere più docenti per gestire l’incremento nel numero di sezioni, classi e gruppi nonché più collaboratori scolastici per far fronte alle corrispondenti ulteriori necessità di vigilanza e pulizia”.Sempre la stampa specializzata ricorda che la bozza definitiva sugli organici è “un documento importante e atteso, dal quale dipendono sia le scelte professionali di numerosi docenti, sia la vita lavorativa. I parametri per la costituzione delle classi sono invariati, il decremento degli alunni potrebbe portare però a classi meno numerose a fronte di personale invariato”. Vanificare questo obiettivo andando a ridurre i posti sarebbe quindi un grave errore. In ogni caso, “la partita non è conclusa: l’organico COVID, del quale abbiamo apprezzato quest’anno l’indispensabile necessità nelle scuole potrà essere riproposto attraverso un intervento legislativo”.

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Scuola: Organici insufficienti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 dicembre 2020

Potenziare gli organici del personale scolastico, sia per migliorare la risposta degli istituti in chiave preventiva per i contagi da coronavirus, sia per avere una scuola di qualità anche quando l’emergenza pandemica sarà finita: è questa la filosofia che ha ispirato i promotori di una mozione presentata e approvata dal sindacato Udir nel corso del congresso nazionale. In entrambi i casi è necessario agire sul numero di alunni per classe, che non dovrà più superare quota 18, sull’affidamento alle scuole di assistenti tecnici specializzati nell’informatica e più collaboratori scolastici. Spazio anche per l’organico dell’autonomia. Per quel che concerne gli organici da integrare, una volta che sarà terminata l’emergenza Covid-19, Udir ritiene che la quantità di alunni per classe non debba in alcun caso essere superiore a 18 iscritti. Qualora nella classe sia presente un alunno diversamente abile, tale numero dovrà essere ridotto a 16. Va comunque sempre garantita la presenza di un assistente tecnico dell’area informatica in ogni istituzione scolastica per 36 ore settimanali. Come va assicurata la presenza di assistenti tecnici informatici (o similari) nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo, sulla base di una “definizione certa ed oggettiva degli organici in relazione alla presenza di laboratori fissi e/o mobili e in relazione agli strumenti informatici presenti nelle varie scuole”. Così come si dovrà necessariamente operare per l’organico di diritto dei collaboratori scolastici, che dovrà essere aumentato in percentuale rispetto alla presenza di alunni con disabilità gravissimi e non autosufficienti (a titolo di esempio, si possono considerare tre alunni per collaboratore).

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Scuola: Organici maggiorati per non perdere più alunni per strada

Posted by fidest press agency su martedì, 1 dicembre 2020

Rivedere gli organici del personale docente e Ata della scuola sulla base delle esigenze del territorio: a chiederlo è il sindacato Anief: “Ci aspettiamo – ha detto Marcello Pacifico, leader dell’Anief – che il governo si impegni a recuperare i 10 miliardi tolti alla scuola negli ultimi 15 anni: bisogna recuperarli andando a ridurre il numero di alunni per classe, aumentando dunque il rapporto alunni-docenti e personale Ata, così anche in futuro vanno migliorati i livelli di apprendimento dei nostri studenti con organici che siano legati sulla base delle effettive esigenze del territorio. Questo perché va promossa una scuola non solo più sicura, ma anche più giusta. Così da portare risultati migliori ai nostri studenti”.A questo proposito, uno degli emendamenti specifici proposti dal giovane sindacato, nella fattispecie all’articolo 29 della bozza della Legge di Bilancio già approvata dal CdM, riguarda proprio la riformulazione degli organici delle scuole proprio sulla base delle esigenze del territorio. Nella richiesta di modifica motivata, il sindacato sostiene che in questo modo si potrebbe di sicuro meglio “affrontare la dispersione scolastica prevenendo la condizione di drop out e quindi fenomeni di Early School Leavers e NEET anche con piani straordinari per il Mezzogiorno”.Ma “aumentare stabilmente gli organici di docenti e personale ATA” andrebbe anche fornire un “sostegno alla didattica in base alle necessità del territorio, alla dislocazione, alla rete di collegamento con le stesse istituzioni scolastiche nelle piccole isole o comunità montane, all’ubicazione in luoghi a rischio, ad alto tasso di dispersione scolastica, migratorio.

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Scuola: Organici docenti e Ata, per settembre saranno adeguati. I dubbi dell’Anief

Posted by fidest press agency su giovedì, 6 agosto 2020

Al ministero dell’Istruzione sostengono di avere ben presente le carenze di docenti e Ata di ruolo, ma anche delle tante supplenze da coprire. “Per questo – ha detto la ministra Lucia Azzolina – abbiamo chiesto al MEF oltre 80 mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. Non solo: grazie alle risorse stanziate con il decreto rilancio, avremo più docenti e ATA da distribuire su tutto il territorio nazionale. L’Amministrazione ministeriale sta lavorando in queste ore alla distribuzione delle risorse agli Uffici Scolastici Regionali. A giorni saranno formalizzate”.Replica il sindacato Anief: il problema che si pone sul breve periodo non è però risolvibile con i concorsi, i cui vincitori entreranno forse in ruolo nel 2022. Come non basta assumere 50 mila docenti e Ata “usa e getta” per assolvere al problema degli spazi aggiuntivi dovuti al distanziamento tra gli alunni. Le nuove “call veloci” e Graduatorie permanenti per le supplenze sono delle ottime iniziative, però pregiudicate dalla mancata inclusione dei precari delle graduatorie d’istituto, nel primo caso, e del cambiamento in corsa delle regole d’inclusione e di valutazione nel caso delle Gps.Il ministero dell’Istruzione sta operando per l’avvio regolare delle lezioni. La ministra Lucia Azzolina ha spiegato che per “avviare il nuovo anno e a gettare le basi per quelli successivi” il ministero “ha bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Abbiamo garantito anche la mobilità del personale scolastico, istituito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutta la procedura, e con la call veloce consentiremo ai docenti collocati in posizione utile nelle graduatorie concorsuali e nelle graduatorie ad esaurimento, di poter esprimere, volontariamente, l’opzione per l’immissione in ruolo in una regione diversa da quella della graduatoria di appartenenza, velocizzando la loro assunzione e andando a coprire posti che altrimenti resterebbero vuoti”.

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Scuola: Linee Guida per settembre inutili se non aumentano organici e classi

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 giugno 2020

Sul piano per la ripresa delle attività didattiche a settembre, che si aggiunge al protocollo sulla sicurezza e ai tavoli regionali, il sindacato Anief ha detto al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e ai direttori degli Uffici Scolastici Regionali delle cose chiare: incrementare docenti e Ata, ma anche nuove classi, con meno alunni; rivedere le responsabilità penali dei lavoratori che rivestono ruoli di responsabilità; ricalibrare il rapporto alunni-docenti-Ata. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo, al termine dell’incontro dei sindacati con la titolare del dicastero dell’Istruzione per analizzare le Linee Guida in via di approvazione definitiva.Le Linee Guida per la ripresa della scuola in presenza necessitano di accorgimenti. I motivi sono stati spiegati dal professor Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.Nel corso della sua analisi dell’incontro tenuto ieri con la ministra dell’Istruzione, il sindacalista ha detto che “non si può far ripartire le scuole a settembre con gli attuali organici, con le attuali classi e con le attuali sedi di dirigenza scolastica; in secondo luogo, è evidente che bisogna rimettere mano alla responsabilità penali di tutto il personale, dalle Rls alle Rsu fino alle Rspp; in terza battuta, è chiaro che quando si realizza un intervento del genere – dopo quello che è stato già detto nell’incontro con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, anche a Villa Pamphili, e con il Cnel – bisogna andare a ricalibrare il rapporto docenti-alunni-Ata, per consentire l’igienizzazione corrente, il distanziamento sociale, una maggiore performance negli apprendimenti, il diritto allo studio anche in riferimento alla povertà educativa, la possibilità di realizzare classi con massimo 15 alunni e non con 30-32 in aule di 35 metri quadri.

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Dirigenti scolastici: I presidi chiedono più organici per la riapertura di settembre

Posted by fidest press agency su domenica, 21 giugno 2020

I dd.ss. sono preoccupati in vista della riapertura della scuola a settembre: richiedono più insegnanti e bidelli, perché altrimenti gli istituti saranno dimezzati. Udir accoglie le preoccupazioni dei presidi e afferma che bisogna ascoltarli. Marcello Pacifico (Udir): I dirigenti scolastici hanno ragione da vendere: se si vuole ripartire in sicurezza, bisogna prevedere la riapertura delle strutture scolastiche che sono state dismesse, così da attivare il giusto distanziamento; necessario anche ampliare l’organico, sia per Ata che per docentiCome riporta la stampa nazionale, i presidi sono preoccupati in visione della riapertura della scuola a settembre: la loro richiesta è quella di avete “più insegnanti e bidelli”, perché altrimenti gli istituti saranno dimezzati. Infatti, sempre nell’intervento di La Repubblica, una preside di un istituto comprensivo infanzia, primaria e medie inferiori, “dice che così stando le cose — il numero invariato di docenti e bidelli per ogni scuola, intende — a settembre la sezione 3-6 anni non riapre. Molte madri ce l’hanno detto, se il distanziamento sociale non è sicuro terranno i figli dai nonni”.
Udir accoglie le preoccupazioni dei dirigenti scolastici e afferma che, per far ripartire al meglio la scuola il prossimo anno scolastico, bisogna ascoltare le richieste dei capi d’istituto. Attraverso molti emendamenti infatti, sia al Decreto Scuola che al Decreto Rilancio, il sindacato ha pensato a delle misure in grado di ampliare l’organico, aumentare il numero dei plessi attivi, evitare che ci si ritrovi col problema delle classi pollaio in un momento storico, come quello che stiamo vivendo, in cui il distanziamento deve essere la parola chiave.Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, ha affermato che “i dirigenti scolastici hanno ragione da vendere: se si vuole ripartire in sicurezza, bisogna prevedere la riapertura delle strutture scolastiche che, negli ultimi dieci anni, sono state dismesse, così da attivare il giusto distanziamento sociale, con classi di massimo 15/18 alunni. Ovviamente bisogna anche ampliare l’organico, sia per Ata che per docenti, che rientra nella misura di abbattimento delle classi pollaio. Lo abbiamo chiesto a gran voce attraverso i nostri emendamenti, lo abbiamo richiesto a Villa Panphili lunedì al premier Giuseppe Conte. Crediamo che l’Italia debba ripartire più forte di prima, ma con le dovute precauzioni, perché salute e istruzione sono due diritti fondamentali a cui nessuno deve rinunciare”.

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Rifiuti organici, CIC: in Italia la raccolta sale a 7,1 milioni di tonnellate (+7,5%)

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 Maggio 2020

Sono 7,1 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche provenienti dalla raccolta differenziata) raccolte in Italia. In particolare, si calcolano 5,1 milioni di tonnellate di FORSU, cui si aggiungono quasi 2 milioni di tonnellate di frazione verde: la raccolta dell’organico aumenta dunque del 7,5% rispetto all’anno precedente (+500.000 kg) e si conferma la frazione più importante per la Raccolta Differenziata. I cittadini italiani differenziano circa 17,5 milioni di tonnellate, il 40,4% dei quali rappresentano il rifiuto organico (Forsu e verde).
“Dopo un anno di crescita limitata tra il 2016 e il 2017, gli ultimi dati disponibili confermano il trend di crescita della RD dei rifiuti organici con dati evolutivi da record dovuti principalmente alla frazione umida che dal 2017 al 2018 è passata da 4,5 a 5,1 milioni di tonnellate. Il verde, al contrario, dal 2016 – anno di approvazione del collegato agricolo – ha smesso di crescere, registrando una sostanziale flessione nel 2017 e nel 2018. La generazione di scarto verde non è diminuita ma sono calati raccolta e trattamento, con la conseguenza che una parte di questo rifiuto è uscito dai radar della tracciabilità”, osserva Flavio Bizzoni, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori.A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato ci mostra un’impennata importante, passando da 108 a 117 kg/abitante/anno. In particolare, in Emilia Romagna nel 2018 sono stati raccolti in modo differenziato più di 170 kg/abitante di rifiuto organico.
Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con quasi 1,3 milioni di tonnellate annue, in aumento rispetto all’anno precedente quando la raccolta si attestava su 1,2 milioni. Al secondo posto sale l’Emilia Romagna, che con circa 794.000 tonnellate supera il Veneto, che quest’anno scende al terzo posto (750.000 t ca) registrando un lieve calo nella raccolta. Stabili al quarto e quinto posto la Campania (680.000 t ca) e il Lazio (550.000 t ca).“Le stime di crescita ci portano a traguardare per il 2025 quota 9.200.000 tonnellate di rifiuto organico raccolto in Italia, ovvero più di 150 Kg/ab/anno”, analizza Massimo Centemero, direttore del CIC. In Italia il riciclo dei rifiuti organici è affidato a 339 impianti di trattamento biologico: 281 sono impianti di compostaggio, 58 sono gli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio. A fronte di una crescita contenuta dei quantitativi trattati presso siti che adottano solo il compostaggio (+500.000 t dal 2013 al 2018), i flussi gestiti da quelli integrati (Digestione anaerobica + compostaggio), sono pressoché raddoppiati (+1.670.000 t nello stesso periodo): nel 2018 sono arrivati a trattare più del 50% della frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata.In particolare, si contano 281 impianti di compostaggio che producono Compost utilizzato in agricoltura e nel florovivaismo, di cui 173 dislocati al Nord, 46 al Centro e 62 nel Sud e nelle Isole, che a fronte di una capacità autorizzata totale di 5.944.000 t/anno registrano un trattamento di 4.009.000 t/anno.
Gli impianti di Digestione Anaerobica e Compostaggio, che producono Compost e Biogas, sono 58, con capacità autorizzata pari a 4.371.000 t/anno, mentre il rifiuto trattato ammonta a 3.764.000 t/anno. La maggior parte delle strutture si trova a Nord (47), mentre se ne contano solo 4 al Centro e 7 tra Sud e Isole.

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Sostegno: Anief impugna la circolare sugli organici 2020/21 e avvia il contenzioso nazionale

Posted by fidest press agency su sabato, 18 aprile 2020

Il Ministero dell’istruzione ha disposto la trasformazione di soli 1.090 posti in deroga su sostegno in organico di diritto, pari a meno del 2% dei posti in deroga totali. Eppure, la sentenza dello scorso anno del TAR Lazio era stata chiara nell’imporre al ministero di rivedere la consistenza dell’organico di diritto sulla base delle effettive esigenze. Anief avvia, quindi, il ricorso gratuito per ottenere la trasformazione di tutti i posti in deroga sull’intero territorio nazionale. Adesioni entro l’8 maggio sul portale Anief per i docenti.
Marcello Pacifico (Anief): La trasformazione di migliaia di posti in organico di diritto non è solo una battaglia per le immissioni in ruolo e per la mobilità dei docenti, ma soprattutto per il diritto degli studenti disabili e delle loro famiglie al sostegno e alla continuità didattica, soprattutto alla luce delle difficoltà ulteriori causate dall’emergenza sanitaria.Solo pochi mesi fa la storica sentenza n. 149/19 del TAR Lazio aveva dato ragione al giovane sindacato, stabilendo come il ministero abbia l’obbligo di attivare il numero di posti di sostegno in base alle effettive esigenze degli alunni disabili e debba rilevare con precisione il fabbisogno di docenti di sostegno su tutto il territorio nazionale per assicurare, non solo il diritto all’istruzione e all’integrazione degli studenti con bisogni speciali, ma anche la continuità didattica attraverso un organico stabile e specializzato.
La circolare 487 del 10 aprile 2020 sugli organici, però, trasforma solo una minima parte dei posti in deroga su sostegno in organico di diritto. Secondo la nota, infatti, “la dotazione dell’organico dell’autonomia – posti di sostegno – è incrementata di 1.090 posti”. Un aumento non soddisfacente a fronte dei 65.890 posti di sostegno attivati “in deroga” e, dunque, non disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato e per la mobilità.Da Viale Trastevere, quindi, la decisione di tirare dritto nonostante la sentenza del TAR Lazio abbia già bocciato la prassi fino ad oggi utilizzata dal Ministero dell’istruzione di ricorrere in modo massivo ai cosiddetti posti in deroga che, a differenza dell’organico di diritto, fotografano una situazione che si vorrebbe eccezionale e transitoria, senza quindi riconoscerne la dimensione strutturale. Un artificio, quello dei posti in deroga, che per mere esigenze di cassa in questi anni ha legato l’organico di diritto di sostegno al numero di posti di sostegno attivati nell’anno scolastico 2006/07, ignorando così l’aumento costante delle iscrizioni di studenti disabili che da allora frequentano la scuola.La situazione è critica in tutto il Paese, raggiungendo vette persino paradossali in Piemonte, dove nella provincia di Torino l’organico di sostegno in deroga è addirittura superiore a quello di diritto.

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