Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 177

Archive for 3 novembre 2023

4 novembre: A Cagliari una festa nazionale da festeggiare

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

“Il 4 Novembre è stata e dev’essere una festa per ricordare quanti hanno sacrificato la propria vita per l’unità d’Italia. Proprio da Cagliari partì giovanissimo Alberto Riva Villasanta, medaglia d’oro e considerato l’ultimo Caduto della grande guerra il 4 novembre 1918”, dichiara Salvatore Deidda, deputato di FdI e Presidente della IX Commissione Trasporti, primo firmatario della proposta di legge per ripristinare il 4 novembre quale festa nazionale della vittoria e delle Forze Armate“;“Come Alberto, tanti altri Caduti dovrebbero essere ricordati e un plauso va ai giornali, alle amministrazioni comunali e alle associazioni d’arma che rievocano la storia, i nomi e i volti di chi ha combattuto come Attilio Deffenu, la nascita della Brigata Sassari e l’Italia che si unisce nel viaggio del Milite Ignoto. Le polemiche sono strumentali, soprattutto da parte di movimenti ideologici e di sinistra. Non sono pacifisti o antimilitaristi. Hanno altre idee e manifestano sempre contro qualcuno o qualcosa. Il tema dei poligoni e delle servitù va affrontato e lo abbiamo fatto senza alcun problema in Parlamento ma anche in assemblee e dibattiti. Servono, ci sono in tutta Italia e la situazione internazionale ci richiede di avere Forze Armate addestrate e pronte – continua Deidda – in questo dobbiamo fornire alle comunità che li ospitano maggiori risorse e strumenti e lavorare per una maggiore puntualità nei pagamenti. Confermo che il problema del blocco degli indennizzi ai pescatori è all’attenzione primaria del Ministero e si lavora incessantemente per risolverlo il più rapidamente possibile. Non è la prima volta che accade. Non posso quantificare i giorni ma si sta affrontando e risolvendo. Per Cagliari, la Sardegna e l’Italia è e deve essere un giorno di festa”, conclude il deputato di FdI

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Giulio Meotti: La dolce conquista. L’Europa si arrende all’Islam

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

In tutta Europa, Italia compresa, si sta diffondendo e consolidando una realtà impressionante e preoccupante. Nella maggior parte dei casi le comunità islamiche non solo non si sono integrate culturalmente, ma spesso sono protagoniste di un processo di radicalizzazione che rappresenta un vero e proprio contro Stato. Questo fenomeno, lungi dall’essere un processo naturale e normale dovuto al fenomeno migratorio, è in realtà una strategia programmata e finanziata da alcuni paesi arabi. Una conquista lenta e inesorabile, tollerata, e spesso incoraggiata, da una parte della politica europea, favorita dal calo delle nascite che preoccupa tutti i paesi europei. Giulio Meotti ricostruisce in questo saggio, pubblicando documenti che fino ad oggi erano conosciuti solo dall’apparato dell’intelligence, tutta la rete che sostiene, organizza e finanzia la dolce conquista del Vecchio Continente. La speranza che fosse possibile un meticciato di civiltà si è infranta contro all’evidenza di una civiltà, quella musulmana, che è destinata a prevalere su quella occidentale. Da quando a Roma, nel 1984, fu posata la prima pietra della Grande Moschea, alla presenza di tutta la classe dirigente, l’Europa è stata posta al centro di un “Progetto” per “stabilire il regno di Allah in tutto il mondo”. Da allora in Francia sono state costruite più moschee in trent’anni che tutte le chiese in un secolo. Bruxelles è stata trasformata nella “base dei Fratelli Musulmani” nel Vecchio Continente e l’Italia il paese dove hanno investito di più. Nella Germania post-cristiana oggi si autorizza il muezzin a chiamare alla preghiera. Nel suo ultimo libro inchiesta, La dolce conquista, Giulio Meotti racconta questo gigantesco “Progetto” di conquista organizzato dai regimi islamici ai danni di un’Europa di cartapesta e pronta alla sottomissione. Scrive nella sua Prefazione Boualem Sansal, scrittore algerino censurato in patria, attivo nella condanna de fondamentalismo islamico: «Meotti descrive una realtà che fa rabbrividire. Il cittadino medio non se ne accorge, ma la realtà di fondo è questa: l’islamismo sta colonizzando il mondo. Noi, abitanti di questo calamitoso XXI secolo, abbiamo il terribile privilegio di essere testimoni attoniti del declino di una grande civiltà, senza dubbio la più feconda della storia dell’umanità, quella occidentale. È una legge della biologia: come non si possono mettere due galli in un pollaio, così non si possono far convivere due racconti delle origini e dell’umanità; la terra non è grande abbastanza per ospitare due Verità, due Religioni, entrambe dedicate allo stesso unico dio. Una delle due dovrà farsi da parte. Ovviamente, sarà quella più vecchia, perché è ciò che impone la legge della biologia».Prefazione: Boualem Sansal | Postfazione: Richard Millet Cantagalli 2023 | pp. 328 | euro 22,00

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Turismo in Egitto e Giordania. Evitare!

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Ovviamente nessuno oggi partirebbe per visitare Israele, i Territori palestinesi o il Libano. E si contano sulle punte delle dita chi va in iraq o Siria. Si tratta, a parte Israele, di destinazioni che in questi ultimi decenni sono state comunque di un turismo di nicchia. Nicchia che però non è per due altri Paesi della zona, Egitto e Giordania, politicamente oltre che storicamente e geograficamente molto coinvolti nei conflitti in corso. In questi giorni entrambi i Paesi, colpiti da diverse cancellazioni di viaggi, si sono fatti avanti per scongiurare queste disdette. Il “Jordan Tourism Board Italy” fa sapere che la Giordania è un paese mediororientale in pace con tutti, tranquillo e ospitale, e che dall’8 ottobre in poi (irruzione di Hamas in Israele) non si registrano problemi.Il ministro del turismo egiziano, volato nei giorni scorsi a Roma per tranquillizzare gli operatori turistici, ha ricordato che l’Egitto è un grande Paese che da sempre lavora per la pace e continua l’impegno in atto per migliorare i servizi (alberghi e trasporti). Il sito del ministero italiano degli Esteri che segnala le situazioni di crisi per chi si reca all’estero (Viaggiare sicuri – https://www.viaggiaresicuri.it/home), non indica problemi per entrambi i Paesi. Tutto a posto? Certo, oggi potrebbe essere un problema anche fare un viaggio a Parigi, Bruxelles, Londra e Berlino, per esempio, dove si registrano episodi violenti filo-Hamas di intolleranza (spesso a caso e non con precisione di obiettivi). Ma è innegabile che Giordania ed Egitto non sono Paesi potenzialmente sicuri quanto le quattro capitali europee citate. Inoltre, la situazione in “zona” e non solo, può degenerare nel giro di poche ore e – non sarebbe la prima volta – le persone più colpite sono spesso i turisti, soprattutto se di Paesi che sostengono in qualche modo Israele.Il nostro consiglio – non ce ne vogliano egiziani e giordani – è di evitare questi Paesi: la situazione è esplosiva (e potrebbe diventare tale anche a Roma… per inquadrare il contesto). L’archeologia, le bellezze naturali e storiche, le popolazioni di questi Paesi meritano di essere conosciute in presenza, ma non ora. Il fatto che loro ci rassicurano e che il nostro ministero degli Esteri non comunichi criticità, non basta… non sarebbe la prima volta che le istituzioni arrivano troppo tardi.Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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GAM: October Effect

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. L’“Effetto Ottobre” è temuto dagli operatori perché è il mese dei grandi crolli della storia: il panico del 1907, la crisi del 1929, il crollo del 1987, quando il Dow perse oltre il 22% in un solo giorno. Ma l’Effetto ottobre è solo una suggestione psicologica priva di validazione statistica e quest’anno, ad esempio, è stato anticipato dall’“Effetto Agosto” e dall’“Effetto Settembre”.In luglio i listini avevano ulteriormente allungato la distanza dalle loro medie mobili di breve e lungo termine, poi è arrivata la frenata di agosto, nel terzo trimestre lo S&P 500 è sotto di quasi il 10% rispetto ai massimi dell’anno.I risultati trimestrali di alcune delle “Magnifiche Sette” hanno deluso, ma se gli investitori sembrano aver smarrito la loro sicurezza, i consumatori americani non sono stati ancora fiaccati dagli undici consecutivi rialzi dei tassi in diciotto mesi.Sono loro che stanno sostenendo l’economia americana, la spesa per consumi ha rappresentato più della metà dell’aumento annualizzato nel terzo trimestre grazie alla forza del mercato del lavoro, la crescita del Pil di +4,9% è stata oltre tutte le previsioni ed è il dato più forte dal 2021.La singolarità del settore tecnologico è che non è strutturato verticalmente ma riguarda in modo orizzontale, trasversale, tutti i settori. Gli investitori dovrebbero dunque guardare anche agli utenti delle infrastrutture AI, ad esempio i settori della sanità o dei trasporti, la vendita al dettaglio, i servizi finanziari, il settore industriale.Nonostante le difficoltà innescate dalle interruzioni delle catene di fornitura e dal maggior costo del lavoro, le aziende del settore tecnologico hanno conservato margini di profitto grazie alla riduzione dei costi, alla gestione efficiente delle forniture, all’adeguamento dei prezzi. Il “caso” delle azioni nel lungo termine non è scalfito, le valutazioni tirate trovano una spiegazione nella liquidità e nelle prospettive del settore tecnologico.La forza del dollaro esercita una pressione negativa sui mercati emergenti, sollecitati anche dal movimento dei tassi e dal rallentamento della Cina. Sia i mercati emergenti che la Cina presentano valutazioni interessanti in termini relativi rispetto agli Stati Uniti. Certo, investire in Cina è rischioso ma non investire lo è di più. Pensiamo alle dimensioni dell’economia cinese che rappresenta il 16% della domanda globale di petrolio, il 17% di gas naturale liquefatto, il 51% di rame, il 55% di acciaio, il 58% di carbone e il 60% di alluminio. Pensiamo al suo ruolo nelle catene della fornitura, a quanto sia rilevante nei flussi di cassa delle società europee e americane. In varie forme, le condizioni di salute dell’economia cinese impattano sull’economia globale e sui portafogli di tutti gli investitori, anche di coloro che dalla Cina si tengono alla larga.Il governo cinese è fortemente determinato a riportare la crescita nel sentiero del 5% e, dicevamo sopra, l’ipotesi dell’atterraggio morbido negli Stati Uniti è sul tavolo.I rischi dello scenario sono relativi alla possibilità di un aggravamento delle tensioni geo-politiche e che la Fed mantenga una stance “attivista”. La preoccupazione dei banchieri di Washington è sulla lentezza con cui scende l’inflazione e sul prezzo del petrolio, suscettibile alle decisioni dell’OPEC+ e all’evoluzione dello scenario di guerra.

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Europee – Schlein, segretaria del Partito Democratico, a 24 Mattino su Radio 24: soglia limite per Pd? Non il risultato di lista

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Se c’è una soglia alle europee sotto la quale dirà che il Pd ha fallito? “Non quella del risultato della nostra lista – risponde la segretaria dem Elly Schlein ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24 -. Noi siamo molto attenti alla soglia di partecipazione” per contrastare “quell’astensionismo record alle ultime politiche. Noi non faremo – spiega Schlein – campagna di competizione con le altre forze di opposizione per cercare di rubare lo zero virgola…”. “Noi puntiamo a vincere queste elezioni, siamo la prima forza di opposizione, ma in questo gioco stiamo preferendo la strategia di mettere aventi alcuni punti comuni”. Per altro: “Non c’è una regola generale, dipende da quello che succede. Ci sono alcuni casi in cui si sono fatte e altri casi in cui si riesce a costruire una coalizione ampia, come avvenuto a Foggia, in cui si sceglie insieme un candidato credibile”. (by Veronica Riefolo Ufficio Stampa Gruppo 24 ORE )

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Schlein, segretaria del Partito Democratico, a 24 Mattino su Radio 24: al governo c’è chi ancora nega l’emergenza

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

La manovra è “iniqua e senza visione del futuro”, “fa cassa su poveri, pensioni e addirittura sui servizi alle persone con disabilità. Noi ne denunciamo i tagli”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein a 24 Mattino su Radio 24. “Noi non siamo affatto contrari al taglio del cuneo ma avevamo chiesto fosse strutturale. Siamo di fronte ad una misura per un anno che proroga ciò che c’era nel 2023, giusto in tempo per far passare le elezioni europee. Ai lavoratori non arriverà un euro in più in tasca”, spiega. “Calcoliamo che farà risparmiare 14-15 euro al mese di tasse, mentre le stesse persone quando devono curarsi devono scegliere tra andare dal privato, secondo il modello che sta spingendo la destra, o possono aspettare anche due o tre anni per una visita specialistica. C’è qualcosa che non va”, chiosa Schlein. “Poi sono inspiegabilmente tornati indietro su alcune cose giuste, come il taglio sull’Iva dei pannolini o assorbenti. La critica è forte – aggiunge -. Sono state le stesse imprese a denunciare che non c’è nulla per loro. Perché non mettiamo in campo una misura per incentivare i pannelli solari sui tetti degli edifici industriali e commerciali? Noi presenteremo un emendamento in questa direzione”. (by Veronica Riefolo Ufficio Stampa Gruppo 24 ORE )

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Al Teatro India, Elena Arvigo in Una Storia al Contrario

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Roma 7 e 8 novembre ore 20.00 Teatro India Lungotevere Vittorio Gassman (già lungotevere dei Papareschi), 1. La trama è tratta dal romanzo –confessione in cui la giornalista e critica teatrale Francesca De Sanctis racconta una vicenda personale e collettiva: la sua storia privata diventa generazionale con lo sfondo della complessa vicenda dell’Unità, il giornale fondato 100 anni fa da Antonio Gramsci. La famiglia, gli amori, i figli, la malattia si intrecciano con le vicissitudini di un mestiere e di una carriera da reiventare e ridefinire ad ogni passo. Francesca figlia, moglie e madre accompagna Francesca studentessa e poi giornalista tra le righe di questa storia commovente e piena di vitalità. In un assolo, calibrato con sensibilità, Elena Arvigo – attrice e regista – interpreta la “storia al contrario” di Francesca de Sanctis, giornalista che ha vissuto le chiusure del 2014 e del 2017 dell’Unità. Una vicenda collettiva dei nostri tempi. Nonostante. Ogni piccola vittoria ha i suoi nonostante, ma, a saper guardare da vicino, sono proprio i nonostante di ogni storia a rendere quella storia un racconto di vita unico e straordinario. “Hanno ucciso L’Unità”: è il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine bianche. È il penultimo numero, il giorno dopo in copertina si legge “L’Unità è viva” è un messaggio di speranza che serve soprattutto a loro, ai lavoratori che con la fine dell’estate assistono al tramonto dei loro sogni. A novant’anni dalla nascita il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e in tanti, tra giornalisti e poligrafici, perdono, da un momento all’altro, il lavoro. Tra di loro c’è anche Francesca, incinta di quattro mesi e già madre di una bimba di cinque anni… Un anno dopo il giornale tornerà in edicola, Francesca riprenderà il suo lavoro, ma dopo due anni, nel 2017 l’Unità chiuderà nuovamente. Il suo è il percorso al contrario di un’intera generazione, quella di chi a venticinque anni ha già firmato un contratto a tempo indeterminato e a quaranta si trova a fare i conti con collaborazioni saltuarie e malpagate e una concorrenza spietata. Francesca risale la corrente e la memoria e ripensa a tante cose: a suo padre, scomparso prematuramente, ai suoi primi anni a l’Unità, ai viaggi e le interviste. Se non fosse che il suo corpo non regge lo stress. Si ribella e una malattia rara le rende tremendamente difficile tenersi a galla in quelle maree. Lo spettacolo è dedicato a Sergio Staino, giornalista, fumettista, vignettista e regista italiano, scomparso il 21 ottobre 2023, che dell’Unità è stato una firma importante dai tempi di Tango fino alla direzione affidatagli nel 2016.

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Tre storie uniche per un viaggio tra musica e cinema

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Roma lunedì 6 novembre, lunedì 13 novembre e lunedì 27 novembre alle ore 16:30 Teatro Palladium – Piazza Bartolomeo Romano, 8. Il viaggio dentro le “vite in musica” – tra biopic musicali e proiezioni – proposto dal Teatro Palladium, aperto al territorio e introdotto per ogni occasione da esperti di settore, autori, registi e docenti, dopo il primo appuntamento dedicato a Elvis, prosegue con “Io sono Mia” del 2019, diretto da Riccardo Donna. Sarà il film protagonista dell’incontro del 6 novembre alle 16:30, con l’introduzione di Marta Perrotta e Giovanni Vacca. Prosegue così la rassegna all’insegna delle storie dei grandi personaggi della musica con il racconto biografico della vita di Mia Martini, per entrare ancor di più nella mente e nel vissuto di una grande artista. “Vite in Musica” al Teatro Palladium di Roma si pone l’obiettivo di individuare il ruolo della musica nel cinema, di leggere le conversazioni tra le due arti, analizzare il complesso linguaggio che negli anni hanno costruito, attraverso lo sguardo di grandi registi del calibro di Steven Spielberg, Riccardo Donna e Franco Battiato, perfetto esempio dell’unione della settima arte con le sette note.Attraverso una serie di quattro incontri trasversali ai diversi generi della storia musicale e altrettante proiezioni, la rassegna propone un percorso che muove dai protagonisti classici fino ai divi del rock, con un particolare risalto alle relazioni tra regia e composizione, tra genere e profilo musicale, con riferimento sia alla specificità dei film stessi, sia alle vicende che hanno legato grandi registi e grandi compositori. Ogni proiezione è preceduta da un seminario aperto al pubblico, offrendo una prospettiva approfondita fornita da autori audiovisivi, compositori e critici cinematografici e musicali: un’opportunità per celebrare l’armonia tra due arti straordinarie, il cinema e la musica, e unirsi in una ricerca collettiva di conoscenza e ispirazione.“Vite in Musica” è realizzato con il contributo del MiC / Direzione Generale Cinema e Audiovisivo da un’idea di Luca Aversano, Enrico Carocci, in collaborazione con Vito Zagarrio e Matteo Santandrea. Ingresso gratuito.

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“Ogni vittima ha il volto di Abele”

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Il Centro di ricerca per la pace propone che il 4 novembre si realizzino in tutte le città’ d’Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinché’ il 4 novembre, anniversario della fine dell'”inutile strage” della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinché’ non ci siano mai piu’ guerre, mai piu’ uccisioni, mai piu’ persecuzioni. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu’ austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e’ possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche’ le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime dell! a guerra e perche’ convocano ogni persona di retto sentire! e di volontà’ buona all’impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita’ e difendere i diritti di tutti gli esseri umani. A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignità’ e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza può’ salvare l’umanità. Fonte “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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I mondi di Mario Lattes

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Monforte d’Alba Sabato 18 novembre alle ore 17.30, al Teatro Comunale di Monforte d’Alba (via della Chiesa, 3), è in programma l’appuntamento conclusivo di questo anno di celebrazioni: con il giornalista Bruno Quaranta a coordinare gli interventi della professoressa di Letteratura Italiana all’Università di Torino Mariarosa Masoero e del professor Vincenzo Gatti, storico curatore delle mostre realizzate dalla Fondazione Bottari Lattes, il pubblico potrà conoscere meglio la figura di Lattes in quanto scrittore e pittore. L’ingresso all’incontro è libero fino a esaurimento posti. L’evento costituisce anche l’occasione per proiettare per la prima volta in pubblico il docufilm Lavorare non è esatto, realizzato da Federico e Claudio Strinati, in cui si raccontano le ramificazioni della personalità di Mario Lattes artista e politico, immerso in una dimensione poetica e introspettiva altrettanto forte rispetto a quella pubblica dell’editore, dell’organizzatore culturale, dell’autore di quadri e incisioni. L’opera, impreziosita dalle interviste degli studiosi della sua produzione e di chi lo ha conosciuto, è stata proposta già la scorsa primavera, nell’ambito della mostra alla Reggia di Venaria Mario Lattes. Teatri della memoria. È attualmente in corso nella sede della Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba, la mostra I mondi di Mario Lattes #2, che presenta in totale oltre quaranta opere realizzate dall’autore, alcune delle quali recenti acquisizioni e raramente esposte in pubblico. La mostra è visitabile fino al 3 dicembre 2023 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, e sabato e domenica dalle 11 alle 16,30. Ingresso gratuito. La mostra è accompagnata da un testo critico del curatore, Vincenzo Gatti: “Molti sono i mondi di Mario Lattes, e misteriosi”, scrive. “Con disincantata franchezza si muove tra diverse dimensioni, com’è ovvio per un intellettuale dalla sensibilità fittamente diramata tra parola e immagine, e giustamente insofferente a stringere l’attitudine creativa in schemi artificiosi e convenzionali categorie. Meglio affidarsi, per le immagini, a una singolare e personalissima interpretazione, intrisa di umori visionari (le suggestioni simboliste e surrealiste affiorano, ma quasi velate da una sottile ironia) in un contesto tutto mentale dove la stessa tecnica esecutiva, costantemente inventata e stravolta con indifferenza accostando materiali e procedimenti eterodossi, contribuisce a evocare, piuttosto che a svelare. Le marionette, i teatrini che potrebbero alludere a nostalgiche malinconie di una rimpianta infanzia, a ben vedere dimostrano un risvolto beffardamente doloroso: «i ricordi sono cicatrici di memoria», scriveva l’artista. Infatti, anche i soggetti apparentemente più innocenti non sono mai rassicuranti: l’accesso ai mondi di Lattes è insidioso. Occorre adeguarsi alle sue luci e alle sue ombre, intuire l’indefinito pur sapendo che esiste un lato oscuro che non potrà disvelarsi.

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La crisi climatica continua a peggiorare, anche in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Roma Mercoledì 8 novembre – ore 10 Sala Stampa della Camera dei Deputati. Dalla siccità alle ondate di calore, senza dimenticare incendi, scioglimento dei ghiacciai alpini e devastanti alluvioni, negli ultimi mesi nel nostro Paese abbiamo assistito a eventi estremi sempre più violenti e frequenti. Servirebbe un cambio immediato di strategia sia in ambito governativo che da parte delle grandi aziende dell’energia, come ENI, per abbandonare le fonti fossili e accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. Un cambio di passo che però, al momento, non sembra essere all’orizzonte, anche a causa della dipendenza dei media italiani dai finanziamenti dell’industria del gas e del petrolio, che impedisce di raccontare la crisi climatica con l’attenzione che meriterebbe la più grave emergenza ambientale della nostra epoca. Discuteranno di queste e altre tematiche in conferenza stampa: Ugo Bardi (Energia per l’Italia), Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), Enrico Gagliano (Energia per l’Italia), Alessandro Runci (ReCommon), Giancarlo Sturloni (Greenpeace Italia) Modera: Maria Cristina Fraddosio (giornalista).

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“Sorvegliata speciale”: la scena politica Usa

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm. Oltre al rischio geopolitico in Medioriente, un secondo tema su cui i mercati si sono focalizzati negli ultimi mesi è stata la politica interna americana. Nonostante la ratifica, in giugno, dell’accordo per l’aumento del tetto del debito Usa, oggi il governo (che controlla il Senato) si trova ancora in difficoltà, poiché deve convincere i Repubblicani (che controllano la Camera) a votare alcuni progetti di spesa prima della deadline di novembre, pena il blocco de facto di tutte le attività governative non essenziali, tra cui il pagamento dei salari ai dipendenti pubblici non essenziali, e un conseguente crollo del PIL del -0,2% a settimana. Dopo l’accordo di quest’estate, infatti, il malcontento dei membri del Partito Repubblicano, ha portato alla destituzione dell’ex Speaker della Camera, Kevin McCarthy, e, dopo tre settimane di stallo, alla nomina di un nuovo Speaker, il repubblicano Mike Johnson. Johnson appartiene alla corrente più conservatrice del Partito Repubblicano ed è un noto sostenitore di Donald Trump, di cui condivide le accuse circa le elezioni truccate del 2020 e l’opposizione agli aiuti militari all’Ucraina, che rappresenta uno dei temi più delicati nella trattativa con i Democratici, poiché nessuno dei due partiti sembra disposto a cedere sul tema. D’altra parte, il nuovo Speaker ha già promesso di sostenere Israele, il che dà speranza al governo, con Biden che probabilmente sfrutterà questo terreno comune, per chiedere un accordo su tutti i progetti di spesa prima di approvare i finanziamenti militari ad Israele. Nel complesso, riteniamo che il governo raggiungerà un’intesa prima dello scadere della deadline, evitando così un’escalation del rischio politico che potrebbe esercitare ulteriore pressione sul tasso del decennale e sollevare dubbi sulla stabilità del governo e del debito statunitense; tuttavia, al momento, è essenziale mantenere il focus sulla gestione del rischio, in linea con l’attuale posizionamento conservativo lato duration e azionario dei nostri portafogli. come sopra

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L’economia Usa continua a battere le attese

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm. Il tasso dei titoli decennali statunitensi è aumentato di quasi lo 0,5% nell’ultimo mese e di quasi l’1% negli ultimi tre mesi. L’incremento dei tassi non sorprendente di per sé, ma il contesto è molto cambiato rispetto a un anno fa: l’aumento dei rendimenti decennali Usa è stato infatti accompagnato anche dall’aumento dell’inclinazione della curva dei tassi, con la pendenza tra titoli decennali e a due anni che è passata dal -1,1% di luglio all’attuale -0,13%.I mercati sembrano sempre più convinti che una recessione non si verificherà e che i tassi rimarranno alti più a lungo. Dal momento che gli investitori non si aspettano tagli dei tassi consistenti per il futuro, oggi richiedono un rendimento più elevato per prestare denaro al governo a lungo termine. L’attenzione rimarrà dunque focalizzata sulla narrativa dei banchieri centrali americani, che per ora resta relativamente restrittiva, e sulla forza dell’economia, che continua a battere le aspettative. Crediamo che, escludendo l’eventualità di un “cigno nero”, il tasso del Treasury a 10 anni sia destinato a salire fino alla completa disinversione della curva. Questa è la ragione chiave per cui manteniamo una posizione conservativa lato azionario e duration. Tuttavia, i rischi legati all’esposizione sulla duration sono diminuiti notevolmente nelle ultime settimane e pensiamo di essere molto vicini al tasso terminale. Pertanto, stiamo iniziando a valutare un aumento del rischio duration, una volta che il decennale si stabilizzerà intorno al 5% e la volatilità dei tassi si normalizzerà rispetto agli attuali massimi storici.

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Osservatorio sui mercati: tra rischi geopolitici e resilienza dell’economia Usa

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm. Il conflitto tra Hamas e Israele e il rischio geopolitico continuano a pesare sui mercati, come dimostra l’andamento dell’indice VIX, che misura la volatilità implicita dell’S&P 500 ed è salito di quasi il 13% negli ultimi 5 giorni: nonostante gli sforzi degli Stati Uniti e del Qatar per contenere il conflitto, quindi, i mercati sembrano ancora temere un allargamento della crisi al resto del Medioriente. Nelle ultime settimane, infatti, sembrano aumentate le probabilità di un’invasione della Palestina da parte di Israele: una tesi che ha sostenitori autorevoli come il Wall Street Journal, secondo cui le forze israeliane avrebbero posticipato le operazioni via terra semplicemente per attendere la completa attivazione del sistema di difesa Usa nella regione. L’invasione, qualora dovesse effettivamente verificarsi, aumenterebbe il rischio di un’espansione del conflitto ad altri paesi del Medioriente. Al momento, però, i timori di escalation non hanno ancora esercitato pressioni al ribasso sui tassi di interesse negli Stati Uniti, tradizionalmente percepiti come un rifugio sicuro, con il rendimento dei titoli decennali che è addirittura aumentato a causa dei timori hawkish. L’attenzione dei mercati, quindi, sembra andare soprattutto alla politica monetaria Usa, mentre il rischio geopolitico viene coperto attraverso strumenti difensivi “reali”, come oro e petrolio. Riteniamo che i nostri portafogli siano ben posizionati per affrontare la congiuntura attuale, grazie ad un’allocazione conservativa verso azioni e duration e – per le linee non ESG – ad una maggiore esposizione verso petrolio e oro. Per ora rimaniamo, come i mercati, concentrati sui dati di crescita e inflazione, ma siamo pronti ad aumentare l’esposizione a dollaro e materie prime se altri paesi – in particolare l’Iran – dovessero essere coinvolti. Restiamo consapevoli del fatto che “speculare” sul rischio geopolitico sia estremamente difficile (se non impossibile) e la storia insegna come spesso sia meglio sopportare una certa dose di volatilità nel breve periodo.

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Robeco apre al pubblico i dati proprietari sugli investimenti sostenibili con SI Open Access

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Rotterdam, Robeco sarà uno dei primi asset manager a livello globale a rendere disponibili i propri dati sugli investimenti sostenibili. Nel tentativo di promuovere la trasparenza dei dati e migliorare la qualità degli investimenti sostenibili, Robeco ha deciso di estendere l’iniziativa SI Open Access al pubblico, comprese le aziende e le ONG. L’iniziativa, che prevede la condivisione dei punteggi relativi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) assegnati alle imprese e dei punteggi ambientali, sociali e di governance (ESG) attribuiti ai Paesi, è stata lanciata nell’agosto 2022 ed era inizialmente accessibile a clienti e accademici. L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di nuovi standard e al miglioramento della qualità dei dati sugli investimenti sostenibili, facendo leva sulla “saggezza collettiva”.Chi sceglie l’investimento sostenibile si trova alle prese con il difficile compito di valutare sistematicamente la performance di sostenibilità delle aziende in cui investe. A tale scopo, si utilizzano rating che forniscono indicazioni sul grado di sostenibilità delle pratiche di un’impresa. Robeco riconosce quanto sia importante poter disporre di valutazioni di sostenibilità accurate e incisive e dal 2017 sviluppa i propri punteggi SDG. A differenza dei rating ESG tradizionali, che spesso misurano la rilevanza finanziaria, i punteggi SDG di Robeco si concentrano sulla rilevanza dell’impatto, valutando la misura in cui le aziende apportano contributi positivi o negativi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Pertanto, sono complementari ai rating ESG e, insieme a questi ultimi, offrono una visione più olistica delle iniziative a favore della sostenibilità di un’azienda. Attualmente, attraverso il portale dedicato, oltre 900 clienti e accademici hanno accesso alla proprietà intellettuale di Robeco in materia di investimenti sostenibili. Per ulteriori informazioni sull’iniziativa SI Open Access consultare il sito web di Robeco. Media Relations – Robeco Corporate Communications byFemke Bruggeman, Manager PR & External Comms. Maurice Piek, Senior Manager External Comms.

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PGIM Fixed Income: Transizione accidentata verso il bull market ancora in corso

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

A cura di Robert Tipp, Chief Investment Strategist, Head of Global Bonds di PGIM Fixed Income. La maggior parte degli operatori del mercato obbligazionario era pronta per la fine del bear market un anno fa. In termini di rendimento totale, si potrebbe affermare che è stato così: molti indici obbligazionari total return sono al di sopra dei minimi del 2022, anche se di poco, mentre i settori del reddito fisso a più alto rischio hanno messo a segno guadagni sostanziali. Ma in termini di rendimenti, le turbolenze del mercato del terzo trimestre li hanno spinti a nuovi massimi, ponendo la domanda: siamo ancora in una fase di transizione verso un nuovo bull market e, in caso contrario, a che punto è il bear market? Le coincidenze sono troppo grandi per essere ignorate. Il 2 agosto, l’annuncio del rifinanziamento del Treasury segnalava che, grazie agli elevati deficit di bilancio (gli Stati Uniti non sono gli unici), fosse in arrivo un aumento delle emissioni. Lo stesso giorno, Fitch ha declassato gli Stati Uniti da AAA ad AA+. Per il mercato è stato troppo, e i rendimenti hanno superato il 4,1%, segnando i nuovi massimi dell’anno. Questa è stata la prima goccia che ha fatto traboccare il vaso.Come tante altre volte in questo ciclo, gli investitori che si aspettavano una svolta dovish sono stati colti in contropiede e le nuove vendite hanno spinto i rendimenti statunitensi ai nuovi massimi del ciclo nell’area del 4,60% alla fine del trimestre, per poi arrivare quasi al 4,90% dopo il rapporto sui salari di settembre. Questa è stata la seconda goccia. Oltre alla Fed e all’offerta, altri rischi si profilano all’orizzonte: i prezzi volatili dell’energia e i sindacati più forti sono in cima alla lista. I mercati restano inoltre esposti al circolo vizioso dell’aumento dei tassi e delle preoccupazioni per il capitale delle banche, nel caso in cui queste si liberino nuovamente del rischio di tasso d’interesse per ridurre i propri bilanci, provocando un ulteriore aumento dei tassi. Se i risparmiatori iniziano a spostare il loro denaro dalle istituzioni percepite come più deboli, innescando ulteriori vendite di asset, il circolo vizioso potrebbe accelerare. Sebbene la situazione appaia per ora contenuta, è comunque da tenere d’occhio come potenziale driver dei tassi di interesse e della propensione al rischio.Tuttavia, il contesto economico generale sembra diventare sorprendentemente favorevole alle obbligazioni. Tuttavia, il nostro scenario di base prevede che i fondamentali di mercato rialzisti continuino a svilupparsi come negli ultimi mesi e che diventino un fattore trainante del mercato mentre ci avviciniamo al 2024. Questa prospettiva di mercato implica che le principali banche centrali sono sull’orlo di un punto di inflessione: per la Fed, ciò potrebbe significare un taglio dei tassi di 50-75 punti base nel 2024 rispetto all’attuale punto medio dei Fed fund del 5,375%. I rendimenti sono tornati a livelli rispettabili e ci aspettiamo che si mantengano all’incirca sui livelli attuali nel lungo periodo. Ciò dovrebbe consentire alle obbligazioni di guadagnare il loro rendimento negli anni a venire, anche se con una volatilità intermittente. Date le curve piatte o invertite dei mercati sviluppati, almeno nel breve termine, i rendimenti dei titoli di Stato potrebbero essere solo nell’ambito della liquidità nei prossimi trimestri. In questo caso, perché preoccuparsi delle obbligazioni? Emergono cinque ragioni: 1. l’alfa, 2. il beta del credito, 3. la copertura del reddito a lungo termine, 4. la copertura del rischio potenziale e 5. le valutazioni relative.Alfa: L’ultimo anno di tumulti ha offerto opportunità per aggiungere valore in tutte le aree del reddito fisso: posizionamento della struttura a termine, allocazione settoriale, tassi dei paesi emergenti in valuta locale e persino tassi di cambio.Beta del credito: Da quando le banche centrali hanno abbandonato i loro immensi rialzi dei tassi, la performance dei prodotti creditizi è stata positiva, una tendenza che in generale ci aspettiamo continui, a vantaggio dei portafogli a reddito fisso diversificati.Copertura del reddito a lungo termine: Se il passato è la premessa, uno shock inaspettato finirà per far scendere i tassi a breve termine. Quando ciò accadrà, i tassi potrebbero rimanere a lungo a questi livelli. In tal caso, coloro che hanno optato per la liquidità e non sono riusciti a bloccare i tassi più alti al culmine del ciclo dei tassi finiranno per perdere nel lungo periodo (… basta chiedere a chiunque ricordi gli anni ’80). Potenziale copertura del rischio: In un evento di “risk off”, i rendimenti governativi possono scendere, zavorrando i portafogli. Valutazioni relative: Con il riprezzamento post-COVID, i rendimenti obbligazionari sono tornati a livelli rispettabili che non si vedevano da oltre un decennio. Le obbligazioni si sono rivalutate. D’altro canto, le azioni non si sono rivalutate e quindi, secondo alcuni, appaiono costose al confronto, rendendo i titoli azionari vulnerabili a un riprezzamento dovuto al rischio economico o al rischio legato ai tassi di interesse. In sintesi: transizione accidentata verso un bull market ancora in corso con nubi visibili a breve termine; le prospettive a lungo termine sono favorevoli, con i tassi vicini ai massimi del ciclo. Un’ampia gamma di prodotti a reddito fisso sembra ben posizionata per ottenere solidi rendimenti corretti per il rischio nel lungo periodo, sia su base assoluta che relativa.

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OFI Invest AM: Quadro economico positivo, ma le azioni non decollano

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Analisi di Eric Turjéman, Co-CIO Mutual Funds di Ofi Invest AM. Se si esclude il Giappone, anche nelle ultime settimane il comparto equity ha proseguito per quel trend negativo che si è innescato a partire dalla scorsa estate, nonostante le notizie riguardanti l’andamento economico siano state sorprendentemente positive, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti. In poche parole, sembra che più le cose vanno bene e peggio sia per le azioni. La risposta a questo enigma la si può trovare nei continui rialzi dei tassi d’interesse, i quali hanno ripetutamente smentito le previsioni degli analisti, e anche nelle recenti parole della Federal Reserve, che prevedono che questi si manterranno alti per un periodo di tempo superiore alle attese. In particolare, negli Usa si stanno registrando incrementi negli indicatori di fiducia delle imprese, una crescita oltre le stime di nuovi posti di lavoro e vendite al dettaglio solide; tutti segnali che la propensione al consumo è in salute. Questo dato è particolarmente sorprendente se si considera che gli indicatori sulla fiducia dei consumatori stanno peggiorando e che la quota di acquisti effettuati a credito sta aumentando, nonostante i tassi sui prestiti al consumo stiano battendo tutti i record. Inoltre, lo sciopero indetto dallo United Auto Workers (UAW) ci dimostra quanto la bilancia del potere contrattuale tra impiegati e datori di lavoro si sia invertita negli Usa, con i sindacati che sono arrivati a chiedere un aumento del 40% degli stipendi in 4 anni, con circa 30mila dipendenti dei principali marchi automobilistici (Ford, GM e Chrysler) che hanno interrotto le loro attività. Solo questo episodio è sufficiente a spiegare perché c’è così tanta incertezza sull’azionario: riusciranno le imprese a mantenere intatti i loro margini di profitto data la crescente pressione che sta spingendo i costi al rialzo e con la stretta monetaria che potrebbe intaccare gravemente la domanda finale? Noi di Ofi Invest AM siamo molto dubbiosi su questo punto e riteniamo che le prospettive sulle società americane per il 2024 siano troppo ottimistiche, con gli analisti che dovranno rivedere al ribasso le loro previsioni nei prossimi mesi, smentendo la possibilità di conseguire guadagni sull’S&P 500. Infine, è opportuno dare un’occhiata anche all’Europa, dove, come da previsioni, la Banca Centrale Europea ha interrotto il suo ciclo di rialzi dopo 10 meeting consecutivi, segnalando che le condizioni economiche rimangono scoraggianti, ma potrebbero aver toccato il fondo.

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Serviranno più requisiti per andare in pensione dal 2024

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Dal 2024 arriverà una Quota 103 penalizzata, dato che per chi matura i requisiti nel corso del 2024 l’importo del trattamento verrà determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Inoltre, si introduce un tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno, che non potrà essere superiore a quattro volte il minimo indicato dall’INPS (circa 2.250 euro).La bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede importanti novità anche per opzione Donna e Ape Sociale. Secondo quanto si legge nel testo, dunque, si potrà accedere all’Ape sociale a 63,5 anni d’età, (5 mesi in più rispetto ad oggi). A poterne beneficiare saranno i soggetti appartenenti alle categorie già individuate: caregiver; disoccupati; lavoratori con mansioni gravose; disabili almeno al 74 per cento. Invariati, invece, risultano i requisiti contributivi. Per le donne scendono di 1 anno per ogni figlio (massimo 2). Anche per Opzione Donna, aumenta il requisito anagrafico, che passa da 60 a 61 anni d’età. Resta fermo il requisito di 35 anni di contribuzione, ridotto di un anno per ogni figlio nel limite di due anni.Allo stesso modo, per il prossimo anno l’accesso a questa forma di pensionamento sarà limitato alle specifiche categorie di lavoratrici individuate per il 2023: licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero; persone con disabilità pari o oltre il 74 per cento; che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992. I requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023. Inoltre, la Legge di Bilancio 2024 interviene anche sui soggetti che si trovano interamente nel sistema contributivo. Nello specifico, viene eliminato il vincolo che prevede si possa andare in pensione nel sistema contributivo, una volta raggiunta l’età prevista (67 anni e il requisito minimo di versamenti), solamente se è stato raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte quello della pensione sociale. Le modalità di pensionamento ordinario invece rimangono sostanzialmente invariate. Per la pensione di vecchiaia: è richiesto un minimo di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, se si possiedono contributi accreditati prima del 1996. Per la pensione anticipata, gli uomini devono avere 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne possono accedervi con un anno in meno.

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L’inflazione, l’Istat, il ministro e la matematica che non è un’opinione

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

E’ noto che la matematica non sia un’opinione e che 2+2 faccia 4… ma probabilmente questa certezza non alberga nel ministero delle Imprese e del Made in italy, il cui ministro Adolfo Urso ha esultato per le stime Istat di ottobre sull’inflazione addebitando quello che lui chiama forte calo al cosiddetto trimestre anti inflazione che è partito il 1 ottobre. Istat fa sapere che i prezzi sono in calo dello 0,1% su base mensile e in crescita dell’1,8% su base annua, mentre la crescita del mese precedente, sempre su base annua, era del 5,3%… ed è questo il forte calo che, tra l’altro, Istat addebita essenzialmente ai prodotti energetici, che non partecipano al trimestre anti inflazione del governo. L’aumento dell’anno precedente (2022, +5,3%) era rispetto al 2021, quando i problemi politici ed economici che hanno fatto schizzare l’inflazione non esistevano. Il dato odierno (+1,8%) è rispetto a quel 5,3%, consequenziale a provvedimenti (non ultimi quelli della Bce) che hanno fatto contenere l’inflazione. L’iniziativa anti inflazione del trimestre governativo, quindi, va considerata solo rispetto al mese precedente e non all’anno prima: il calo di ottobre rispetto a settembre è stato dello 0,1% in generale… e se poi consideriamo i prodotti tipici del trimestre governativo, Istat indica +0,1%. Altro che successo dell’iniziativa del governo… diciamo che il trimestre della carta “dedicata a te” (che riguardava solo poco più dell’1% della popolazione) non ha contribuito in nessun modo al calo annuale della crescita. I numeri Istat confermano che siamo ancora in alto mare. Non solo, ma che i provvedimenti del governo – tra quelli inutili come il trimestre e gli aumenti previsti nella manovra finanziaria – rendono la situazione peggiore. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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G100: a Roma la prima edizione italiana del Women Economic Forum (WEF)

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 novembre 2023

Roma 20 – 23 novembre 2023 The Dome, Università Luiss Guido Carli Viale Romania, 32. Il “Women Economic Forum” rappresenta un momento di condivisione e confronto sulle sfide che le donne si trovano ad affrontare oggi nell’economia globale. L’evento riunirà la rete dei membri del G100, oltre a personalità di spicco provenienti da Istituzioni, aziende e università di tutto il mondo. I lavori si apriranno con i saluti istituzionali di Laura Mattarella, Luigi Gubitosi, Presidente dell’Università Luiss Guido Carli, Paola Severino, Presidente Luiss School of Law e Professore emerito di Diritto penale presso l’Università Luiss Guido Carli e Harbeen Arora Rai, fondatrice del WEF, da sempre impegnata nell’associazionismo a difesa delle donne. L’Italia sarà rappresentata da Sharon Cittone, delegata italiana del G100 e Global Chair Food Innovation, imprenditrice esperta di innovazione nel settore agroalimentare, che commenta: “Come delegata italiana del G100, e come donna, sono orgogliosa di portare in Italia un progetto collettivo di rilevanza internazionale come il ‘Women Economic Forum’. Queste fitte giornate di dibattito ci danno l’opportunità di mettere a fattor comune competenze ed esperienze in ambito istituzionale, associativo, imprenditoriale, manageriale, accademico, giornalistico, culturale, con l’obiettivo di ispirare, connettere e sostenere le donne, contribuendo a un futuro più equo”. Il 21 e 22 novembre saranno organizzate sei sessioni plenarie su temi di interesse collettivo per il Paese, che spazieranno dall’Inclusione delle donne nella società e l’accesso alla Giustizia; il concetto di uguaglianza nel settore Salute; la “Giustizia climatica”; l’Innovazione nell’agroalimentare; il settore aereospaziale come strumento di ispirazione; la sicurezza informatica e l’etica dell’IA; l’inclusione e il mentoring per promuovere l’impresa e lo sviluppo della leadership al femminile. I tavoli tematici saranno presieduti da Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità del Comune di Roma; Viviana Kasam, Presidente di BrainCircle Italia; Valeria Termini, Professore ordinario di Economia Politica dell’Università Roma Tre e membro delle Nazioni Unite per il dialogo sulla transizione energetica ed ecologica; Sharon Cittone; Elena Grifoni Winters, Consigliere del Primo Ministro per il programma aerospaziale; Paola Severino, Presidente Luiss School of Law ed Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer di ESA (Agenzia spaziale europea).Tra gli oltre 50 ospiti dei panel: Chiara Corazza, Rappresentante per la Francia nell’ambito dell’Empower Alliance del G20, membro del Consiglio consultivo per l’uguaglianza di genere (GEAC) del G7; Milena Lerario, Ad di Airbus; Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A; Paola Bertossi, Chief Executive Officer di Fisia Italimpianti; Domitilla Benigni, CEO & COO di Elettronica S.p.A. e Presidente di Women4cyber Italy e Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio. E poi ancora le imprenditrici Benedetta Paravia di Angels e Silvia De Simone di SLAB Italia. A concludere le sessioni Roberta Angelilli, Vice Presidente della Regione Lazio. Si ringrazia il main sponsor la Fondazione Roma per il generoso contributo a sostegno di WEF.

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