Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 174

Posts Tagged ‘mobilitazione’

P.a.: Fp Cgil, risorse insufficienti per statali, pronti a mobilitazione

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 giugno 2024

“La sensibilità del governo nei confronti del lavoro pubblico ce la indica chiaramente l’Istat: a fronte di una crescita del costo della vita registrata nel triennio 22/24 di oltre il 17% (l’Ipca al 15%), il governo si ferma al 5,78. Qui sta la risposta al presidente che ha voluto precisare che l’atto di indirizzo del Ministro non impedisce di ricercare margini di condivisione su alcuni temi importanti”. E’ il commento della Funzione Pubblica CGIL al termine del primo incontro per il rinnovo contrattuale del comparto Funzioni Centrali 2022/2024 che si è tenuto questa mattina all’Aran.“Si è voluto utilizzare il comparto dello Stato come spot elettorale – prosegue la nota -, con la funzione dannosa di erogare in unica soluzione, unilateralmente e a ridosso delle tredicesime, l’intera rivalutazione dell’Ivc per il 2024, realizzando così oltre il danno la beffa. Ed oggi, per parte dei lavoratori si potrebbe determinare la condizione per la quale il rinnovo contrattuale non porti nemmeno un euro in più nelle loro tasche, se di quel 5,78 per cento la gran parte dovesse andare, come richiesto, in salario accessorio”. Per Fp Cgil, “le risorse sono assolutamente insufficienti. Poco più di 500 milioni che al netto degli oneri riflessi si traducono in circa 300 milioni. Significa che parliamo di circa 120 euro lordi medi per i 193mila addetti del comparto. Contrariamente agli annunci di questi mesi del Ministro, infatti, il calo dei dipendenti del comparto nel triennio è pesantissimo e continuerà anche più pesantemente nel prossimo triennio per effetto dei pensionamenti”. “Il Ministro – conclude Fp Cgil – dovrebbe dare conto di questa contrazione di forze anziché continuare a sparare sempre le stesse 173mila assunzioni. Il governo dovrebbe dare risposte a una questione salariale che sta alla base del nuovo fenomeno delle rinunce da parte dei vincitori di concorso ad entrare nelle amministrazioni pubbliche. Se il contratto nazionale non garantisce la difesa delle retribuzioni di fronte all’inflazione, anche l’innovazione introdotta dall’ultimo contratto sarà vanificata e la responsabilità sarà solo del governo. Per questo abbiamo chiarito ad Aran che il governo deve mettere a disposizione del rinnovo contrattuale le risorse per adeguare gli stipendi almeno all’Ipca e per rifinanziare le progressioni in deroga nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. Così come vanno trovate le risorse da destinare alla contrattazione decentrata per mantenere e migliorare quantità e qualità dei servizi su tutto il territorio nazionale. In mancanza di risposte chiare la mobilitazione potrà solo intensificarsi da qui alla prossima legge di bilancio”. http://www.fpcgil.it

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P.a: Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa, continueremo mobilitazione per difendere lavoro pubblico

Posted by fidest press agency su giovedì, 21 dicembre 2023

Roma “La legge di Bilancio 2024, di fronte ad un generalizzato aumento del costo della vita, non stanzia risorse adeguate per i rinnovi contrattuali, continuando a svilire il lavoro pubblico, su cui gravano, da tempo, pesanti penalizzazioni”: così Serena Sorrentino, Segretario Generale Fp-Cgil, Domenico Proietti, Segretario Generale Uil-Fpl e Sandro Colombi, Segretario Generale Uil-Pa, in occasione del presìdio di oggi al ministero della Pubblica amministrazione, a Roma. “Il Governo è sordo alla richiesta di confronto delle parti sociali – aggiungono i Segretari generali -. Le previsioni sui pensionamenti nella pubblica amministrazione da qui al 2030 ci dicono che oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche, dunque servono urgentemente risorse per un piano straordinario di assunzioni e per la stabilizzazione dei precari. E’ per questo che continueremo a manifestare e difendere diritti e aspettative dei lavoratori pubblici per cambiare la visione di questo governo che considera il pubblico impiego come un bancomat del Governo”, proseguono Sorrentino, Proietti e Colombi. “Il ministro della P.a. dice chiaramente che tutto quello che abbiamo conquistato nella contrattazione deve tornare nel potere unilaterale delle amministrazioni, e rispolvera le pagelline di Brunetta. Lo diciamo chiaramente: siamo già valutati e non staremo zitti di fronte alla propaganda sulla produttività del lavoro pubblico. La pagella al Ministro la daranno i lavoratori. Noi non siamo disponibili, ancora una volta, ad essere sacrificati per una mera logica ragionieristica di tenuta dei conti pubblici, a vederci privati di diritti e contrattazione e soprattutto non siamo più disposti ad assistere alle gravi penalizzazioni dello stato sociale, perché questa è la vera essenza del settore pubblico: noi lavoriamo per garantire i diritti di tutti. Se si attacca il lavoro pubblico si attaccano i diritti di tutti i cittadini”, hanno concluso. By http://www.fpcgil.it

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Ex Ilva: dal Governo solo chiacchiere, il memorandum svende il paese alla multinazionale. Usb risponde con la mobilitazione

Posted by fidest press agency su sabato, 11 novembre 2023

Il tavolo che si è svolto quest’oggi presso Palazzo Chigi non ha per l’ennesima volta visto la presenza di Ministri. Una discussione pressoché inutile, perché non ha dato alcun elemento di concretezza e novità sul “Memorandum di impegno” discusso con Arcelor Mittal dal Ministro Fitto. Abbiamo ribadito che di questo vogliamo conoscerne i contenuti, capirne il perimetro industriale e le garanzie. Ma su questo non è stato possibile sviluppare nessuna discussione né avere indiscrezione alcuna. L’unica cosa che emerge e che il Governo sta attendendo, è che la multinazionale dica se vuole metterci i soldi. Clamoroso il punto a cui siamo. Il Governo prende ordini dalla multinazionale e ne subisce i ricatti, ne è quindi suddito.Abbiamo detto al tavolo che non è accettabile che si stia svolgendo una trattativa priva di confronto con le organizzazioni sindacali. Se il Governo vuole buttare altri soldi pubblici nel pozzo senza fondo chiamato ArcelorMittal deve assumersene la responsabilità.Per USB, la strada da percorrere è molto chiara ed è sempre quella: lo Stato deve nazionalizzare, assumere il controllo degli stabilimenti per rilanciare la produzione e garantire la transizione ecologica e la decarbonizzazione.Taranto, Genova e gli altri siti attendono risposte, i lavoratori diretti, quelli di Ilva in AS e dell’appalto attendono risposte che non arrivano mai e sono per questo esasperati. Con queste motivazioni, è necessario dare subito un segnale forte di dissenso: proclamiamo 8 ore di sciopero, che dovranno essere caratterizzate da iniziative di mobilitazione da svolgersi in tutti i siti del gruppo.

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Cgil: Fracassi, pronti a mobilitazione su Pa, sanità e lavoro

Posted by fidest press agency su domenica, 19 febbraio 2023

“Piano straordinario di occupazione pubblica, rafforzamento del sistema socio sanitario, contrasto all’autonomia differenziata, riforma del fisco, lotta alla precarietà e qualità del lavoro. Sono queste le sfide che abbiamo di fronte e che devono trasformarsi in una campagna di mobilitazione, di allargamento del consenso e di alleanze a sostegno delle nostre proposte”. Così la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, nel corso del suo intervento al congresso della Funzione Pubblica Cgil in questi giorni a Cervia.Per Fracassi, “siamo di fronte ad una stagione politica che si prefigura essere di nuova disintermediazione e noi, come Cgil, come sindacato confederale, dobbiamo rispondere con gli strumenti della partecipazione e della democrazia a un governo che coltiva, al contrario, il particolare e la divisione. Bisogna investire sulla partecipazione anche per rispondere a quanto sta accadendo, guardando alle ultime elezioni, sul versante democratico”. “Questo per noi significa – ha aggiunto la vice segretaria generale della Cgil – rafforzare la rappresentanza e l’esercizio della pratica democratica nei luoghi di lavoro per dare una prospettiva di cambiamento a un Paese sfiduciato rispetto alla dimensione del cambiamento. Partecipazione e democrazia sono le questioni sulle quali agire e noi possiamo fare la differenza perché abbiamo le giuste rivendicazioni: ricomporre il mondo del lavoro un obiettivo importante da perseguire tutti i giorni e con tutti gli strumenti da mettere in campo”, ha concluso Fracassi.

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Anno nuovo giustizia vecchia: ci prepariamo alla mobilitazione

Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022

Al Ministero della Giustizia ci attende uno scenario di difficoltà e criticità. I numeri della carenza d’organico nei Tribunali e negli Uffici del giudice di pace hanno ormai superato i livelli di guardia. Pertanto amministrare e ricevere giustizia si allontanano sempre più dal concetto di diritto. Spiega Sandro Colombi, Segretario generale della Uilpa: “Gli ultimi dati sulla dotazione d’organico della Giustizia, giudici e personale amministrativo, rispecchiano una situazione drammatica destinata a peggiorare in assenza di un piano straordinario di assunzione.” Su un totale di 9.787 magistrati togati previsti, sono presenti solo il 54%, di cui il 21% prossimo alla quiescenza. Ancora più grave la situazione per i Giudici Onorari di Tribunale (GOT) e per i Viceprocuratori Onorari (VPO). Infine, per quanto riguarda il personale amministrativo, le carenze si attestano mediamente al di sopra del 30% in quasi tutti gli uffici. Mancano i cancellieri per l’assistenza al magistrato, funzionari e direttori per il coordinamento ed esecuzione delle sentenze. Per i giudici di pace: la carenza del personale amministrativo arriva addirittura al 45%. Si tratta di una situazione drammatica per la quale occorre urgentemente la definizione di un nuovo piano dei fabbisogni di personale. Tale piano deve tenere conto: degli esiti della contrattazione integrativa prevista dal nuovo CCNL Funzioni Centrali 2019/2021; dell’istituzione di una nuova Area delle Elevate Professionalità; della necessità di riportare l’organico effettivo del Ministero della Giustizia alle consistenze pre-blocco del turn over (2002-2017); infine, occorre incrementare le posizioni dirigenziali riconoscendo il corretto inquadramento di quanti da anni dirigono uffici nell’ambito dei diversi dipartimenti. Conclude Colombi: “Dinanzi a una situazione così grave ci prepariamo a una stagione di mobilitazione per sensibilizzare la classe politica e l’opinione pubblica sui problemi del Ministro della Giustizia. Lo dobbiamo ai lavoratori per la mole di arretrati con cui si devono confrontare ogni giorno, e lo dobbiamo ai cittadini che hanno diritto a un sistema giudiziario rapido ed efficace.”

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Sanità: Cgil Cisl Uil Fials Nursind, 29 ottobre mobilitazione nazionale a Roma

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 settembre 2022

Roma. Mobilitazione nazionale a Roma il prossimo 29 ottobre, promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind, di tutte le lavoratrici e lavoratori che operano in sanità, nel pubblico, nel privato e nel terzo settore, per rivendicare interventi urgenti per garantire maggiori risorse per il fondo sanitario nazionale, lotta alle esternalizzazioni, superamento dei limiti di tetti di spesa per il personale, assunzioni e stabilizzazioni, adeguate risorse contrattuali, spazi per la contrattazione decentrata e la valorizzazione del personale, misure per l’integrazione fra pubblico e privato e fra sanitario e sociale.“I prossimi mesi e anni – affermano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Nursind, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi, Giuseppe Carbone e Andrea Bottega- saranno decisivi per il futuro del servizio sanitario nazionale. Le cause che hanno determinato la crisi del SSN vanno ricercate nelle politiche sanitarie degli ultimi 20 anni che, nel tentativo di contrastare l’espansione del debito pubblico, hanno di fatto tagliato indiscriminatamente le risorse destinate alla sanità (37 miliardi in un decennio), determinando una fragilità del sistema che ha rischiato di essere travolto dalla crisi pandemica. Unico argine alzatosi a contenere il disastro: il lavoro e il sacrificio, in troppi casi fino alle estreme conseguenze, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle professioniste e dei professionisti della sanità, pubblica e privata”.“Ad oggi – aggiungono – non essendo utilizzabili le risorse del PNRR anche per la spesa per il personale, è forte il rischio che alla costruzione di strutture e all’ammodernamento del parco tecnologico non possa corrispondere un’adeguata dotazione di personale dipendente. Senza una significativa e duratura inversione di tendenza, quindi, è forte il rischio di una profonda mutazione della natura e della funzione del SSN e un potenziamento sbilanciato verso il sistema sanitario privato.“Per questi motivi, unitariamente e insieme a tutte le lavoratrici e ai lavoratori che operano in sanità, nel pubblico nel privato e nel terzo settore – proseguono Sorrentino, Petriccioli, Librandi, Carbone e Bottega- ci mobiliteremo a Roma il 29 Ottobre, chiedendo fin da subito a chi si candida ora, e al nuovo Parlamento, fra qualche giorno, un impegno concreto sulla Sanità. Diritti, salari, assunzioni e valorizzazione delle professionalità i punti cardine per garantire la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, concludono.

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Mobilitazione di massa contro il mercato dei vaccini

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 febbraio 2021

Roma venerdì 12 febbraio, ore 16:00, sede AIFA di via del Tritone, 181. Appello per una mobilitazione di massa contro il mercato dei vaccini e la speculazione in atto. Niente come una pandemia dimostra se un sistema economico e politico funziona oppure è completamente sbagliato. Niente come una pandemia dimostra quali interessi stanno nel cuore di quel sistema, se quelli di pochi potenti oppure quelli dell’intera popolazione.Dopo un anno, milioni di morti in tutto il mondo e misure messe in campo dai cosiddetti paesi “a capitalismo avanzato” totalmente inadeguate a fermare e gestire la pandemia, la vicenda dei vaccini sta mostrando in modo inequivocabile la natura di questa società e del sistema economico su cui si regge.Qui nell’Occidente neoliberista si era puntato tutto sul “convivere con il virus” per consentire alle imprese private di continuare a guadagnare. Sempre, con qualsiasi livello di contagi, con qualsiasi numero di morti. Qui tutte le speranze di fermare la pandemia erano state affidate ai vaccini, mai come questa volta cercati e trovati in tempi rapidi, con colossali investimenti soprattutto pubblici (soltanto Moderna ha ricevuto più di 4 miliardi di dollari addirittura dall’amministrazione Trump). Ancora una volta la pandemia mette in luce gli interessi e le speculazioni delle multinazionali. Il vaccino non è destinato a salvare la popolazione ma è inteso come unico strumento per la ripresa della produzione.Chi paga di più le dosi le ottiene prima, e nella misura promessa. Gli altri vedono ridursi le forniture, anche se hanno pagato in anticipo. Ogni paese sospetta che altri siano stati privilegiati, anche all’interno dell’Unione Europea. Nessuna solidarietà, nessun fronte comune. Lo vediamo con Astrazeneca – società anglo-svedese – che taglia del 60% le forniture ai paesi Ue prima ancora di vedere il proprio vaccino riconosciuto dall’Ema. Lo vediamo con Pfizer, società statunitense, che all’arrivo di Biden è stata pressata per aumentare lo stock immediato da destinare agli Usa, anche a scapito di altri “clienti”. Forti delle clausole concesse nei contratti alle multinazionali di Big Pharma.Una tarantella economica e di potere che mette costantemente a rischio la campagna di vaccinazione soprattutto nei paesi che non possono giocare al rialzo economico.Se l’umanità vuole sopravvivere deve essere in grado di trovare e fabbricare vaccini, e tutti secondo un piano e dimensioni sufficienti a curare tutti. Per scelta pubblica, senza aspettare che qualche multinazionale ci faccia la grazia.Nel 1952 Salk non brevettò il suo vaccino antipolio per permetterne una diffusione rapida. Al giornalista che gli chiese “a chi appartiene il brevetto?”, lui rispose “alla gente!”.Per questo il 12 febbraio a Roma saremo sotto la sede di AIFA dalle ore 16:00. Invitiamo tutti e tutte a organizzare mobilitazioni diffuse su tutto il territorio nazionale e lavorare per costruire insieme una giornata di mobilitazione nazionale. Perché i vaccini siano gratuiti e disponibili a tutta la popolazione mondiale deve essere permesso ad ogni Stato di produrlo in autonomia nazionalizzando le aziende farmaceutiche.

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Mobilitazione nazionale studentesca venerdì 29 gennaio

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 gennaio 2021

Sono previste più di 20 piazze con mobilitazioni studentesche in tutta Italia questo venerdì 29 gennaio per rivendicare scuole sicure e affermare la contrarietà alla DAD. Gli studenti si mobilitano aderendo alla giornata di sciopero generale proclamato dal SICobas e SlaiCobas nel quadro dell’Assemblea dei lavoratori combattivi. È prevista la partecipazione allo sciopero di diverse categorie, compresi i lavoratori della scuola. La principale rivendicazione studentesca della giornata di protesta è la maggiore sicurezza nelle scuole con l’aumento degli spazi scolastici, l’assunzione del personale docente per cancellare le classi pollaio, un trasporto pubblico sicuro e gratuito e per un reale tracciamento dei contagi implementando un sistema efficace tamponi gratuiti per professori e studenti. Gli studenti denunciano la DAD fatta senza dispositivi sufficienti e senza diritti. Questa forma di didattica ormai strutturale è diventata l’ennesima barriera classista per il diritto allo studio che gli studenti delle classi popolari e delle periferie devono affrontare per portare a termine gli studi.Gli studenti si mobilitano contro il Governo Conte II e il suo operato in materia d’istruzione pubblica che è stata duramente penalizzata durante la pandemia, senza alcuna misura reale per garantire la sicurezza nelle scuole, mentre è stato fatto di tutto per garantire i profitti delle aziende. Gli studenti per questo saranno in piazza con delegazioni di lavoratori in sciopero e rivendicare un futuro diverso per la scuola pubblica e per conquistare una riapertura delle scuole però in sicurezza.Le rivendicazioni dello sciopero generale per i lavoratori sono: lavorare in condizioni di reale sicurezza attraverso nuovi protocolli anti Covid-19 sui posti di lavoro, rinnovo dei CCNL scaduti, no ai licenziamenti, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, salario garantito per i disoccupati, abrogazione dei decreti sicurezza, permessi di soggiorno senza ricatti per i lavoratori immigrati, contro discriminazione di genere, nuovo piano di edilizia scolastica, sistema sanitario nazionale pubblico realmente gratuito ed accessibile, finanziare queste misure attraverso un “milioni tax” del 10% sul 10% più ricco della popolazione. Le manifestazioni avverranno nel rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. Di seguito l’elenco di alcune piazze di questo venerdì: Roma: ore 10, Piramide, Torino: ore 10, piazza Solferino, Milano: ore 9, Regione Nuova, Imperia: ore 9:30, piazza Roma, Napoli: ore 9 30, piazza mercato, Bologna: ore 10:30, piazza Maggiore, Gorizia: ore 8, piazza Cesare Battisti, Parma: ore 8:30, Barriera Bixio,Pinerolo (TO): ore 9, centro studi via dei Rochis, Siena: ore 9, piazza San Domenico, Catania: ore 10, piazza Montessori, Ascoli Piceno: ore 9:30 piazza del Popolo, Bari: ore 17, piazza Umberto, Padova: ore 9, piazzale della stazione, Cosenza: ore 9 provveditorato via Montagna, Taranto: ore 9, piazzale della vittoria. Reggio Emilia: ore 9:30 provveditorato via Mazzini, Legnano (MN): ore 12, Liceo Cotta.

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Omotrasfobia: grande mobilitazione nazionale

Posted by fidest press agency su domenica, 11 ottobre 2020

Si chiama “Dalla parte dei diritti” la grande mobilitazione nazionale convocata per sabato 17 ottobre a sostegno dell’approvazione di una legge efficace contro omotransfobia e misoginia.Il 20 ottobre è prevista la calendarizzazione alla Camera della proposta di legge licenziata dalla Commissione Giustizia e che ha come relatore l’onorevole Alessandro Zan: in vista di quell’appuntamento e cioè dell’avvio dell’iter che potrebbe portare all’approvazione del testo, gli attivisti e le attiviste lgbti annunciano, dopo mesi di iniziative in tante parti d’Italia, una mobilitazione nazionale nelle piazze che rilancia l’appello rivolto al Parlamento e al Governo italiani da diverse associazioni, tra cui Arcigay e All Out e che ha già superato le 60mila firme (http://allout.org/it/DallaParteDeiDiritti). “Dopo tanti fallimenti nell’approvare leggi su questi temi – si legge nella petizione online – è ora che l’Italia faccia la sua parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Non si può più aspettare, Parlamento e Governo devono fare presto, approvando una legge seria ed efficace”. Sono già trentaquattro le città che hanno raccolto l’invito alla mobilitazione e fissato l’appuntamento, segnalato sul sito dallapartedeidiritti.it: si scenderà in piazza a Agrigento, Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Brindisi, Caserta, Catania, Chieti, Cremona, Cuneo, Ferrara, Frosinone, Genova, L’Aquila, Lecce, Livorno, Messina, Milano, Padova, Palermo, Pavia, Pescara, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Roma, San Gemini, Sanremo, Siena, Taranto, Trieste, Varese e Vicenza. Altre adesioni sono attese nelle prossime ore. A ridosso dell’appuntamento verrà comunicata la modalità con cui avverranno le manifestazioni, nel rispetto delle norme di prevenzione antiCovid vigenti nel nostro Paese.

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Mobilitazione nazionale USB Sanità

Posted by fidest press agency su martedì, 2 giugno 2020

Il Ministero della Salute si impegnerà affinché in sede di conversione del Decreto Rilancio sia reintrodotta con un emendamento la proroga a dicembre 2020 della legge Madia per la stabilizzazione dei precari, la cui cancellazione aveva colpito le migliaia di operatori che durante l’emergenza hanno garantito l’assistenza.Sono i primi risultati della mobilitazione nazionale odierna dell’Unione Sindacale di Base del settore Sanità, con manifestazioni e presidi affollati e colorati, oltre che davanti al Ministero della Salute, anche agli assessorati regionali alla Sanità di Torino, Milano, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Ancona, Campobasso, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo e Cagliari.A Roma una delegazione USB ha incontrato nella sede del ministero Rossana Ugenti, direttore generale delle Professioni sanitarie e delle risorse umane SSN, e Giuseppe Celotto, direttore generale Personale, organizzazione e bilancio. Sul tavolo le assunzioni e le stabilizzazioni (in piazza con USB c’era il Movimento permanente degli infermieri delle graduatorie del Sant’Andrea, e ha partecipato con un intervento un rappresentante dei Medici specializzandi del Lazio), e il ristoro economico dopo che un colpo di mano ha eliminato dal Decreto Rilancio il bonus di 1000 euro per chi è stato impegnato nella lotta al coronavirus. Su questi punti il Ministero della Salute ha assicurato attenzione e disponibilità.
Al di là degli impegni ministeriali, lo scoglio è rappresentato dalla regionalizzazione selvaggia del sistema sanitario italiano, che ha prodotto negli anni una galassia di compartimenti stagni nei quali la sanità pubblica è deperita mentre quella privata ingrassava con i finanziamenti regionali, salvo poi chiamarsi fuori sotto l’impatto del Covid-19. Una pandemia affrontata in solitudine dal settore pubblico.Su questo, come sui rubinetti chiusi dal MEF, USB continuerà la lotta a tutti i livelli, per le assunzioni, le stabilizzazioni, il ritorno al Sistema Sanitario Nazionale, unico, universale e pubblico, una volta constatato il fallimento dei 20 sistemi sanitari regionali. A giugno sarà proclamato uno sciopero dell’intero settore della Sanità, sia pubblica che privata.

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Pensioni, USB: pronti alla mobilitazione

Posted by fidest press agency su domenica, 26 gennaio 2020

Il governo Conte ha appena varato un provvedimento impropriamente definito “taglio del cuneo fiscale” escludendo dalla misura i pensionati, come già era accaduto del resto con il bonus Renzi. Per 7 milioni e 400mila famiglie che vivono per lo più di pensione e che versano un’Irpef tra il 23 e il 43% (di gran lunga superiore al resto d’Europa che si attesta sotto il 10%) non è all’orizzonte nessun taglio fiscale. In compenso lunedì si apre un tavolo al Ministero del Lavoro per rimettere mano al sistema pensionistico. Sul piatto sembra esserci la famigerata Quota 100, interpretata in questi mesi come misura troppo onerosa per le casse dell’Inps. Ma tutti sanno che Quota 100 ha rappresentato un debole palliativo in luogo dell’abolizione della Fornero e quindi della rimessa in discussione del sistema contributivo e del meccanismo di innalzamento progressivo dell’età pensionabile che quella legge ha consolidato. Una misura pro tempore di pensionamento anticipato (dopo 38 anni di contribuzione!) che puoi utilizzare solo se te la paghi.Le premesse quindi sono inquietanti. C’è più di un sospetto che la vera ragione del tavolo di lunedì sia trovare misure meno dispendiose (per loro!) per garantire una qualche flessibilità in uscita, guardandosi bene dall’invertire la rotta assunta in questi anni che sta portando allo smantellamento del sistema previdenziale pubblico.Per l’Unione Sindacale di Base ci sono alcuni punti irrinunciabili da cui partire:
• La presa d’atto che ogni anno le pensioni portano un gettito fiscale di 56 miliardi e che utilizzando una parte di quelle risorse si può riequilibrare il sistema
• Che 62 anni costituisce una soglia sufficiente per consentire a tutti di accedere alla pensione, favorendo al contempo la creazione di milioni di posti di lavoro
• Che il sistema contributivo non garantisce chi vive di lavoro precario, part-time o intermittente. Quanto prenderanno di pensione i giovani rider che hanno appena vinto in Cassazione contro Foodora? Va quindi stabilita una soglia minima di almeno 1000 euro, rivalutabile in base al costo della vita, sotto la quale nessuno deve scendere. Ma anche un tetto massimo: è accettabile che si percepiscano pensioni superiori a 5mila euro mensili?
• La detassazione delle pensioni ed il riavvicinamento dell’Italia all’Europa costituisce la misura che può consentire da subito un innalzamento delle pensioni più basse.
Le pensioni sono uno degli architravi sui quali si regge tutto il sistema di welfare. Proprio l’attacco alla previdenza è stato uno dei fattori che ha permesso il grande aumento delle disuguaglianza sociali in Italia. Intere generazioni identificano oggi la pensione come un diritto perduto mentre l’innalzamento dell’età pensionabile frena la possibilità di accedere al lavoro per milioni di giovani.
Possiamo restare a guardare davanti ad un nuovo probabile attacco al sistema pensionistico? O è forse arrivato il momento di costruire una grande mobilitazione generale che cancelli le tante bugie che ci raccontano e riaffermi il diritto a una pensione dignitosa? Lunedì ne sapremo di più.

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Sciopero: Continua la mobilitazione dei DS, Udir fornisce indicazioni precise circa l’adesione

Posted by fidest press agency su domenica, 12 Maggio 2019

A causa dell’accelerazione dell’iter del ddl Concretezza, che inserisce le impronte digitali e i sistemi biometrici per la rilevazione delle presenze solo per i DS, alcune sigle sindacali hanno organizzato un sit-in dei dirigenti scolastici davanti al Senato il 16 maggio. Udir rilancia il proprio sciopero fissato per venerdì 17 maggio e comunica che anche chi partecipa al sin-in del 16 può, il giorno dopo, continuare la protesta aggiungendosi ai nostri scioperanti.
Per lo sciopero dei dirigenti scolastici e dei presidi incaricati, la comunicazione va inviata al direttore regionale, via mail, all’indirizzo dell’Usr: avviene sulla base dell’allegato al contratto (Cnnl 1998-2001) del comparto scuola, in attuazione della Legge 146/90. Non sono state infatti approvate le nuove norme sui servizi minimi. Nell’art. 2 del citato allegato, ai commi 3 e 4, si precisa che il DS o il preside incaricato che intende scioperare deve semplicemente comunicare la propria adesione. Bisogna inoltre comunicare la propria assenza per sciopero al personale della scuola e che le funzioni del dirigente aventi caratteri di essenzialità e urgenza saranno svolti, nell’ordine, dal collaboratore con delega a sostituire il dirigente, da altro collaboratore, o dal docente in servizio più anziano di età. Il dirigente o preside incaricato deve prendere in considerazione lo sciopero anche in assenza di comunicazione da parte dell’amministrazione, che non è tenuta, a norma di legge, a informare le singole scuole, risultando sufficiente l’informazione attraverso gli organi di stampa.
Il dirigente scolastico (preside incaricato) dunque: comunica al direttore regionale la propria adesione; comunica al personale docente e Ata la sua adesione allo sciopero e che, in sua assenza, le funzioni del dirigente aventi caratteri di essenzialità e urgenza saranno svolte, nell’ordine, dal collaboratore con delega a sostituire il DS, da un altro collaboratore o dal docente in servizio più anziano d’età. Richiama, nella stessa comunicazione di adesione allo sciopero, che il docente che lo sostituirà dovrà farsi carico di inviare, nei tempi indicati dal Miur, la comunicazione dell’adesione del dirigente allo sciopero.

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Sanità privata Lazio: la mobilitazione dei lavoratori non si ferma

Posted by fidest press agency su sabato, 30 marzo 2019

“La mobilitazione dei lavoratori non si ferma, andremo avanti fino alla firma del nuovo contratto”. Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – non cedono di un millimetro e lanciano la seconda fase delle iniziative di protesta nei posti di lavoro e nelle strutture della sanità privata accreditata della regione.”Se marzo è stato un mese caldo, aprile lo sarà ancora di più”, attaccano. “In queste settimane di lotta e azioni informative abbiamo registrato le prime aperture da parte datoriale. Ma non ci basta affatto: troppi imprenditori sono ancora asserragliati dietro la difesa dei profitti, la scusa della crisi o la proposta di un rinnovo a zero euro. Per noi è inaccettabile. E lo ribadiremo con tutta la determinazione e la rabbia accumulata in 12 anni di attesa. Vogliamo un contratto giusto, con più salario, più diritti, più riconoscimento professionale. Anche le migliaia di cittadini e utenti che abbiamo incontrato ne sono convinti: per avere una buona sanità e un sistema di salute d’eccellenza bisogna credere e investire nelle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Per questo abbiamo pronto un nuovo calendario di iniziative, assemblee e volantinaggi che toccheranno tutti i territori”, spiegano Di Cola, Chierchia e Bernardini. “Oggi si inizia con il frusinate, al San Raffaele di Cassino, all’Ini Città Bianca e a Villa Alba di Veroli. Il 3 aprile sarà la volta della casa di cura Città di Roma, il 4 aprile di Capodarco e Villa Fulvia, il 5 aprile dell’ospedale Cristo Re. L’8 aprile si riparte con Villa Tiberia, il 10 aprile con la clinica Sant’Anna di Pomezia, il 12 con l’Icot di Latina, il 15 con l’Aurelia Hospital e poi in tante altre strutture. Sempre ad aprile ci sarà poi una grande manifestazione nazionale con Furlan, Landini e Barbagallo”.”Ai datori di lavoro, Aris e Aiop in testa, non daremo tregua. I lavoratori della sanità privata meritano un contratto come i loro colleghi del pubblico: stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti”, concludono i segretari di categoria di Cgil Cisl e Uil. “Ma anche Regione Lazio e Conferenza Stato-Regioni devono assumersi le loro responsabilità su regole e tariffe di accreditamento. Non siamo disposti a fare sconti e se sarà necessario arriveremo a un nuovo sciopero del comparto”

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Pa: Cgil Cisl Uil, parte mobilitazione per contratti

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 febbraio 2019

“Parte la mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici e si registrano i primi importanti risultati”. Già Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa hanno dato vita a Roma ad una giornata di mobilitazione, partita in mattinata con gli attivi unitari e, a seguire, nel pomeriggio con il presidio all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Presso la Camera di Commercio, inoltre, le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil si sono riunite dando il via alla mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici, relativi al triennio 2019-2021, insieme a quelli privati, come la Sanità Privata in attesa da oltre 12 anni, per il varo di un piano straordinario di nuove assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per maggiori risorse per il sistema di welfare.
Vi è stato poi nei pressi dell’Aran, in via del Corso a Roma, presidio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa per rivendicare la convocazione delle commissioni paritetiche per la riforma del sistema di classificazione del personale, come previsto dai passati contratti. Un passaggio cruciale, propedeutico per dare il via alle trattative per i prossimi rinnovi e, soprattutto, per riconoscere il giusto valore alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici. Nel corso del presidio una delegazione sindacale, guidata dai segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, ha incontrato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Nel corso dell’incontro, fanno sapere i sindacati, “si è deciso il calendario delle convocazioni: la commissione paritetica per la riforma dell’ordinamento e del sistema di classificazione del personale delle funzioni centrali si riunirà il 14 marzo, quella delle funzioni locali il 20 marzo e quella della Sanità pubblica il 27 marzo. Una prima importante risposta alle rivendicazioni che oggi abbiamo posto all’Aran”.

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Repubblica Democratica del Congo: mobilitazione contro Ebola

Posted by fidest press agency su martedì, 18 settembre 2018

L’UNICEF si è subito attivato nella risposta contro Ebola nella Repubblica Democratica del Congo per fornire sostegno a migliaia di persone, compresi i bambini, a rischio nella città di Butembo, a seguito della recente conferma da parte del Governo di due nuovi casi di Ebola.
“Butembo è un’importante città commerciale e ha quasi un milione di abitanti. C’è quindi un rischio reale che il virus possa diffondersi rapidamente in un centro abitato così vasto”, ha detto Gianfranco Rotigliano, rappresentante dell’UNICEF nella R.D. del Congo durante la sua missione a Butembo. “Il numero di casi confermati di Ebola a Butembo rimane limitato, ma dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’epidemia sia controllata in questa fase iniziale”.L’UNICEF sta ampliando la risposta di Ebola e sta impiegando a Butembo un team di 11 specialisti in sensibilizzazione delle comunità, istruzione, assistenza psico-sociale, acqua, servizi igienico-sanitari per aiutare a contenere la malattia ed evitare un’ulteriore diffusione dell’epidemia. L’UNICEF ed i suoi partner hanno già dato priorità ai quartieri di Butembo con casi confermati di Ebola e alle persone che sono state in contatto con persone colpite.
I team multidisciplinari dell’UNICEF comprendono antropologi, che assicurano che la risposta sia sensibile alle credenze e alle pratiche culturali, in particolare per quanto riguarda la cura delle persone malate, e per affrontare le preoccupazioni della popolazione riguardo a sepolture sicure e dignitose. A Ndindi, i comitati locali stanno lavorando a stretto contatto con l’UNICEF per identificare e attuare attività di sensibilizzazione. I comitati locali hanno contribuito ad attivare camion per sensibilizzare la comunità con megafoni che attraversano il quartiere. L’UNICEF ha fornito a 120 leader locali telefoni cellulari per rafforzare la diagnosi precoce e la segnalazione ai servizi sanitari di persone sospettate di essere state colpite.

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Mobilitazione per fermare Ebola nella RD del Congo

Posted by fidest press agency su martedì, 14 agosto 2018

Dopo il lancio, lo scorso 8 agosto, della campagna di vaccinazioni del governo della Repubblica Democratica del Congo contro il virus Ebola (EVD), l’UNICEF ha mobilitato operatori specialisti per informare e coinvolgere le comunità colpite dalla malattia sula campagna in corso.
“I nostri specialisti nella sensibilizzazione e comunicazione sono sul campo e stanno fornendo informazioni sulla campagna di vaccinazione alle comunità colpite” – ha dichiarato Gianfranco Rotigliano, Rappresentante UNICEF in Repubblica Democratica del Congo. “La precedente epidemia di Ebola ha dimostrato che sensibilizzare le comunità locali è fondamentale per prevenire la diffusione della malattia e garantire la partecipazione alle operazioni di vaccinazione.”
Insieme con i suoi partner l’UNICEF ha:
-fornito a 60 leader di comunità messaggi sulla prevenzione, nell’area sanitaria di Magina nella zona sanitaria di Mabalako;
– formato 100 operatori delle comunità locali nella zona sanitaria di Beni per organizzare ulteriori attività di sensibilizzazione nelle comunità locali;
– collaborato con 79 giornalisti locali e 9 stazioni radio a Beni e Goma coinvolgendoli nelle attività di sensibilizzazione;
– distribuito messaggi sulla prevenzione dell’Ebola in 241 chiese nella zona sanitaria di Beni;
Come parte del Piano di Risposta Congiunto del Governo della Repubblica Democratica del Congo in coordinamento con OMS e UNICEF, i vaccini sono forniti gratuitamente e su base volontaria a chiunque sia entrato in contatto con una persona contagiata dal virus.
L’UNICEF ha inviato 12 specialisti di sensibilizzazione nelle aree colpite nel Nord del Kivu e nelle provincie dell’Ituri per collaborare con gli operatori delle comunità locali. Stanno fornendo consulenza preventiva alle persone che potrebbero essere vaccinate e informazioni di base sul vaccino alle comunità colpite.Questi sforzi sono parte della mobilitazione sociale globale e della comunicazione nelle comunità che l’UNICEF sta portando avanti con i suoi partner per sensibilizzare la popolazione sull’Ebola, sui modi per proteggersi dalla malattia ed evitare un ulteriore diffusione del virus. Inoltre, l’UNICEF sta supportando l’impiego di ulteriori operatori di comunità nella regione colpita per incrementare gli sforzi utili a diffondere informazioni per promuovere pratiche igieniche e servizi igienico sanitari sicuri e supportare la campagna di vaccinazioni.

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A Buon Diritto aderisce e promuove la mobilitazione European Solidarity

Posted by fidest press agency su martedì, 26 giugno 2018

Il 28 giugno si riunirà il Consiglio Europeo per discutere di politiche migratorie: i governi hanno una responsabilità storica nell’attuare il principio di solidarietà, su cui è stata fondata l’Unione Europea. Chiedere asilo in Europa è un diritto fondamentale, ma leggi e pratiche ingiuste fanno sì che questo diritto non sia sufficientemente tutelato. Noi chiediamo un sistema più equo, che garantisca il rispetto dei diritti umani fondamentali e una giusta condivisione delle responsabilità in tema di asilo. I governi europei devono trovare insieme una risposta a quella che è chiaramente una sfida condivisa.La battaglia per la Solidarietà europea non può essere portata avanti sulla pelle delle persone che si trovano in mare, come è avvenuto la settimana scorsa con i 629 migranti a bordo della nave Aquarius, ma attraverso la modifica di regole ingiuste come il Regolamento di Dublino, che fa ricadere la responsabilità maggiore nell’accoglienza dei rifugiati sui paesi di frontiera. Il Parlamento Europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l’ingiusto criterio del “primo paese di arrivo”, e per sostituirlo con un meccanismo di relocation che prenda in considerazione i legami preesistenti della persona, e che assicuri che ogni Stato Membro faccia la sua parte nell’accoglienza.C’è un’altra Europa, un’Europa che accoglie, aperta e solidale: facciamoci sentire!Il 27 giugno riempiamo le piazze europee di barchette di carta per chiedere ai governi europei di prendersi le loro responsabilità, di modificare il Regolamento di Dublino nella direzione indicata dal Parlamento Europeo e di aprire canali di ingresso legali e sicuri per tutti i paesi europei.Ecco come ci mobiliteremo per chiedere #EuropeanSolidarity:
Segnando sulla mappa in quale piazza Europea porteremo le nostre barchette di carta il 27 giugno
Inviando una mail al nostro governo per chiedere di appoggiare la modifica del Regolamento di Dublino durante la riunione del Consiglio Europeo, per garantire un’equa ripartizione delle responsabilità nell’accoglienza dei rifugiati Diffondendo sui social l’iniziativa con gli hashtag #changeDublin #EuropeanSolidarity

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Non un uomo, non un soldo per la guerra! Parte la mobilitazione!

Posted by fidest press agency su sabato, 14 aprile 2018

Venerdì notte gli Usa, la Francia e l’Inghilterra hanno dato inizio ai bombardamenti contro la Siria. La possibilità che, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, si arrivi ad uno scontro militare diretto, fra due delle maggiori potenze economiche, è all’orizzonte con conseguenze di carattere mondiale.La strategia del terrore ha bisogno di fabbricare prove false per manipolare l’opinione pubblica, come ai tempi della Guerra in Vietnam, in Iraq ad inizio secolo, in Palestina, in Libia ed in decine di altre situazioni. Ora la storia sembra ripetersi, per giustificare l’escalation militare di cui la UE, tramite il governo francese è una dei principali protagonisti.L’Italia non deve essere complice della politica di aggressione USA, come lo è stata in passato a causa della propria internità alla Nato, nonostante la Costituzione ripudi la guerra.Negli ultimi dieci anni di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari, le spese militari dell’Italia sono aumentate del 25% (64 milioni al giorno!). Il quasi ex ministro della difesa Pinotti, ha sparso il “made in Italy” delle armi in tutto il Medioriente con contratti per miliardi di euro.La presenza delle basi militari Usa e Nato in Italia, da cui possono partire armi e aerei, carichi di bombe, destinati alle aree di guerra, assume in questo scenario un ruolo tragicamente importante.La guerra produce lutti, miseria e distruzioni nei paesi aggrediti e colpisce duramente le condizioni dei lavoratori e dei settori popolari dei paesi aggressori ai quali vengono addebitati i costi della guerra, limitati i diritti sociali e annullati gli spazi di democrazia.Per questo il movimento dei lavoratori deve battersi contro la guerra e i suoi costi umani, economici e sociali. Scendiamo in piazza contro la guerra ed in solidarietà di tutti i popoli che la subiscono! Scendiamo in piazza perché l’Italia non partecipi alla guerra e non conceda le basi militari per gli interessi guerrafondai di Trump, Macron e la May!Invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare alle iniziative contro la guerra ed in particolare:
GIOVEDI’ 19 APRILE ROMA ORE 15,30 PRESIDIO ALL’AMBASCIATA USA
MILANO PRESIDIO ORE 16,00 AL CONSOLATO USA
BOLOGNA 0RE 17,00 PRESIDIO AL CONSOLATO FRANCESE

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“UE, mobilitarsi o gettare la spugna?”

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 aprile 2018

Perugia Sabato 14 aprile 2018 ore 15.15 Palazzo Graziani, “International Journalism Festival” L’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, in occasione della diciassettesima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, organizza una tavola rotonda sabato 14 aprile 2018 dal titolo “UE, mobilitarsi o gettare la spugna?” L’evento, che vedrà la presenza del vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli, si pone come obiettivo quello di creare sensibilizzazione intorno ai valori fondanti dell’Unione Europea che, mai prima d’ora, sono stati messi così in discussione. Interverranno, oltre al Vice Presidente del PE David Sassoli: Eva Giovannini, giornalista e inviata per diversi programmi sia della Rai che di La7; Luca Misculin, giornalista de’ Il Post; Alberto Alemanno, ricercatore dell’Ecole des Hautes Etudes Commerciales Paris; Raffaella De Marte, coordinatrice media della campagna istituzionale del Parlamento europeo per le elezioni 2019.
A fine maggio 2019 infatti, i cittadini dell’UE saranno chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento europeo e mentre le forze apertamente euroscettiche sono sempre più vocali, è giunto il momento per chi crede nell’Europa, di mobilitarsi per non mettere a repentaglio il progetto politico che, da oltre settant’anni, ci permette di vivere in un luogo che resta il più attraente al mondo per standard di benessere, pace e prosperità.

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Pa: Cgil Cisl Uil, 5 febbraio mobilitazione per rinnovo contratti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 gennaio 2018

palazzo-vidoniA Roma appuntamento a palazzo Vidoni, richiesto incontro a Madia il 5 febbraio presso Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Pubblica amministrazione, e contemporaneamente presidi in tutte le regioni “per sollecitare il rinnovo dei contratti nazionali delle Funzioni locali e della Sanità”. A darne notizia sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, i quali, in una lettera alla ministra Marianna Madia, chiedono in concomitanza con la giornata di mobilitazione di lunedì prossimo un incontro sul tema rinnovi contrattuali.Il confronto, infatti, scrivono i tre segretari generali, “con il quale vanno avanti le trattative, dopo aver acquisito una disponibilità delle autonomie locali a procedere celermente e avendo già predisposto l’atto integrativo con la quantificazione delle risorse per ciò che attiene le Funzioni locali e per la Sanità ad avere registrato la volontà di trovare soluzioni normative ed economiche compatibili con l’accordo del 30 novembre, sta subendo uno stallo a nostro avviso ingiustificato”. Per queste ragioni, in concomitanza con il presidio di palazzo Vidoni di lunedì 5 febbraio dalle 10 alle 12, i segretari generali Sorrentino, Petriccioli e Librandi, chiedono alla ministra Madia un incontro.

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