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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 124

Posts Tagged ‘vini’

La carta vini di EALA e gli abbinamenti autunnali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 novembre 2023

Limone sul Garda (BS) L’autunno è la stagione del vino. Mentre in vigna si conclude la vendemmia, le tavole – anche quelle delle cucine gourmet – si arricchiscono di frutti dai colori e profumi intensi, e il vino si presenta più che mai protagonista di abbinamenti che coinvolgono tutti i sensi. Dopo due anni dalla sua prima stesura, la carta vini di EALA è stata impreziosita da una nuova veste dettata da un’eleganza semplice e pura, proprio come il simbolo dell’hotel, il cigno da cui prende il nome in lingua celtica. Ideato in collaborazione con l’Accademia della Belle Arti di Venezia, il restyling grafico permette di guidare il lettore alla scelta del vino attraverso un viaggio tra regioni e territori, e le illustrazioni delle mappe, a cura di Giulia Bussei, aiutano a individuare facilmente le aree vinicole da cui provengono le etichette in lista. Peculiarità del menu ideato da Alfio Ghezzi e Akio Fujita al fine dining SENSO LAKE GARDA di EALA è l’attenzione alla stagionalità e ai prodotti del territorio. Così ZUCCA DI HOKKAIDO, Trota, Tè Affumicato e Cipolla Marinata incontra Albina 2019, Menti, un Vino Passito, da uve Garganega, che combina dolcezza e mineralità. “La zucca cotta al forno che avvolge una giardiniera di zucca e cipolla marinata, il tè affumicato alla base e la salsa a tendenza acida, incontrando la dolcezza e mineralità di questo vino, creano un abbinamento del tutto inaspettato. Il passito esalta nel gusto la tendenza dolce della zucca accompagnata dalla trota marinata: il sorso è complesso, intenso e l’ospite rimane piacevolmente sorpreso”. Al CAVOLFIORE Limone, Nocciole e Salvia, Menghini abbina il Riesling Wehlener Sonnenuhr-Spätlese Golden Capsule 2019, Markus Molitor, un Riesling con residuo zuccherino le cui uve sono raccolte con una vendemmia tardiva. “Meno dolce del passito precedente, ma con una vena dolce che va a giocare nell’abbinamento con il cavolfiore e la nocciola, che sono a tendenza amara e vanno ad equilibrarsi con la dolcezza del vino per esaltarsi. La grassezza della nocciola e la sua aromaticità si legano al riesling grazie alla freschezza intesa come acidità e all’intensità gusto olfattiva”. Con BARBABIETOLA In Saor e Sarda di Lago il vino abbinato è Pinot Grigio, Fuoripista 2022 di Elisabetta Foradori, vino che trascorre 8 mesi sulle bucce in anfora, molto secco, macerato, intenso dal colore aranciato, tipico dell’uva pinot grigio quando è in pianta. “È un vino che gioca con la tendenza dolce della barbabietola e con la sapidità del pinot grigio” conclude il sommelier “morbido e leggermente tannico stuzzica l’acidità e la succulenza di questo piatto, che vedo consumato in piedi di fronte al lago, con in mano il calice di Fuoripista. Macerato, intenso, simpatico e di poco corpo”.

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Previsioni vendemmiali 2021 dell’Unione Italiana Vini

Posted by fidest press agency su martedì, 14 settembre 2021

“Il leggero calo produttivo del 9%, pari a 44,5 milioni di ettolitri, si tramuterà in una migliore qualità di vino che fa ben sperare per la ripresa economica post pandemia. Esprimo la mia vicinanza al settore vitivinicolo che ha saputo fronteggiare la chiusura del canale Ho.re.ca e proiettarsi già oltre, portando quasi a conclusione un percorso per la valorizzazione delle produzioni sostenibili avviato con il mio emendamento al decreto Rilancio”. Lo ha dichiarato il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, intervenuto oggi alla conferenza stampa di presentazione delle previsioni vendemmiali 2021 dell’Unione Italiana Vini.“Il calo della produzione – prosegue -, che in alcune regioni si registra in maniera rilevante come nel caso di Toscana (-25%), Umbria (-18%) e Marche (-13%), è dovuto alle sempre più mutevoli condizioni climatiche. Ciò impone un attento monitoraggio da parte dei vignaioli e degli enologi, con particolare attenzione alla custodia e alla sostenibilità ambientale, elementi ormai necessari anche per un adeguato riconoscimento da parte dei consumatori. Accanto alla promozione della sostenibilità del vino, ritengo che sia opportuno cogliere l’occasione che ci fornisce la nuova Politica Agricola Comune (PAC) per la realizzazione di un fondo di mutualizzazione nazionale”. “Dinanzi al ripetersi di eccezionali eventi calamitosi, infatti – conclude Gallinella – dobbiamo mettere in campo strumenti di tutela delle produzioni e del reddito degli imprenditori agricoli, coprendo ciò che le assicurazioni oggi non riescono a garantire e raggiungendo quei territori, specie al Sud Italia, tuttora scettici verso queste soluzioni”.

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Colasanti: al via la vendita di vini pregiati e distillati da collezione

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 aprile 2021

La Colasanti Casa d’Aste presenta un nuovo dipartimento, che inizia la sua attività proprio nei primi mesi del 2021. Inaugura il dipartimanto l’asta in programma per venerdì 16 aprile. La vendita, esclusivamente online, sarà divisa in due tornate (alle ore 15 e alle ore 17). A disposizione degli appassionati ben 329 lotti selezionati anche grazie alla preziosa collaborazione di due importanti sommeliers romani: Maurizio Paparello e Alessandro Pepe.La grande richiesta da parte della clientela, unita al difficile momento storico che stiamo vivendo, ha spinto la Colasanti Casa d’Aste a progettare questo importante evento, con l’intento primario di creare un bacino di supporto a sostegno delle categorie di ristoratori e aziende vinicole, notevolmente colpiti dall’attuale emergenza sanitaria. La selezione proposta in questa asta è caratterizzata da prestigiose etichette italiane ed internazionali, frutto di un’accurata ricerca volta ad attirare l’attenzione di collezionisti ed appassionati provenienti da ogni parte del mondo.In esordio di catalogo un’ampia collezione di Champagne, tra questi Dom Pérignon P3 1971, Krug Clos du Mesnil 1981 e varie annate di Salon. Seguiranno alcune bottiglie di Bordeaux in tutte le sue aree di produzione, qualche grande Château Premier Grand Cru Classé, mentre i vini della Borgogna saranno rappresentati da Romanée-Conti 2015 e Nuits-St. Georges Aux Lavières di Leroy.Nella seconda tornata saranno protagoniste le produzioni italiane, partendo dal Piemonte con i celebri Barolo e Barbaresco, tra i quali Giacomo Conterno, Roagna, Ceretto e Gaja e arrivando in Toscana con famose aziende produttrici di Super Tuscan e Brunello di Montalcino, come Tenuta San Guido, Ornellaia, Antinori, Poggio di Sotto e Biondi-Santi. L’asta si chiude con un assortimento di Whisky e Rum molto rari, dove spicca un pregiatissimo Rhum des Plantations Saint-James 1885.

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Decreto fermentazione vini

Posted by fidest press agency su domenica, 24 gennaio 2021

Raggiunta in Conferenza Stato-Regioni l’intesa sul decreto ministeriale che stabilisce per la Campagna viticola 2020-2021 i periodi entro i quali sono consentite le fermentazioni e le rifermentazioni in deroga al normale periodo di vendemmia. È fissato al 30 giugno il termine ultimo per le fermentazioni e rifermentazioni dei vini a denominazione di origine e indicazione geografica con le menzioni “passito”, “vin santo”, “vendemmia tardiva” oppure facciano ricorso ad uve appassite o stramature nonché per i mosti di uve parzialmente fermentati con sovrapressione. Per i vini senza denominazione di origine e indicazione geografica, quali i vini ottenuti da uve appassite o vini per i quali il processo di vinificazione avviene in contenitori di terracotta o altre tipologie di recipienti riempiti di uva pigiata unitamente in bucce, il termine ultimo per le fermentazioni e rifermentazioni è fissato al 30 giugno. Per il vino DO Colli di Conegliano “Torchiano di Fregona”, infine, la data ultima per il procedimento è fissata al 31 agosto.”Il decreto ottempera ad una specifica disposizione del Testo Unico sul vino – commenta il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate che ha partecipato all’odierna seduta della Conferenza Stato-Regioni – Come ogni anno il Mipaaf individua con un proprio provvedimento, d’intesa con le Regioni, le tipologie di particolari vini per le quali possa essere consentita la fermentazione o la rifermentazione oltre il termine ultimo del 31 dicembre. Abbiamo sostanzialmente confermato le previsioni dei precedenti decreti ministeriali che hanno normato la materia in passato – conclude L’Abbate – dando continuità al lavoro portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole a tutela delle produzioni di qualità del nostro Paese”?

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Produzione vini siciliani

Posted by fidest press agency su martedì, 28 aprile 2020

Palermo. L’Universo Vino è il risultato delle scelte che i viticoltori hanno fatto a partire da 8.000 anni fa: la stratificazione delle esperienze ha prodotto i vini che oggi conosciamo e la distribuzione dei vitigni nei territori più vocati. Nel 1800, Re Ferdinando IV incaricò l’esperto Felice Lioy, intendente della palermitana Commenda della Magione, di migliorare la qualità dei vini siciliani. Il Lioy, attraverso prove e studi, cominciò separare i grappoli in base alla qualità, sperimentò una macchina per “raspolare” (diraspare), fece costruire la Real Cantina Borbonica di Partinico e, cosa interessante, vinificò uve di vigneti nei dintorni della tenuta Cusumano di Ficuzza, in parte documentate nella Real Casina di Caccia di Ficuzza. «Questa storia ha alimentato la nostra curiosità – racconta Diego Cusumano, titolare, con il fratello Alberto, della cantina siciliana. – Come poteva essere il vino del Re? La composizione non è documentata, ma abbiamo immaginato: uve indigene, un unico Terroir, maturazione sulle fecce fini sino alla vendemmia successiva (in quanto le botti sarebbero servite per la nuova annata). Così, dopo qualche anno di sperimentazione è nato Salealto, un “vin du Terroir” di Ficuzza, ottenuto da Inzolia, Grillo e Zibibbo in parti uguali, vinificati separatamente poi affinati insieme».
Salealto richiama le caratteristiche del vino al palato e il terroir di produzione: 700 metri slm. Un vino unico, montanaro e mediterraneo allo stesso tempo. Luogo di produzione: Terre Siciliane IGT Tenuta Ficuzza, 700/800m slm – Piana degli Albanesi (PA) Annata 2018 con produzione di 5.000 bottiglie I vitigni. 1/3 Insolia, 1/3 Zibibbo, 1/3 Grillo. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700/800m slm, con una densità di ceppi pari a 5.000 piante per ettaro e una resa pari a 60 quintali per ettaro.
La vinificazione. Raccolta manuale in cassette, macerazione in pressa a temperatura ambiente e successivo illimpidimento statico. Fermentazione in acciaio a 20°C, travaso ed assemblaggio dei vini, permanenza per circa 10 mesi sulle fecce fini e successivo affinamento in bottiglia. Come tutti i vini Cusumano, anche Salealto si avvale della certificazione SOStain/VIVA “Sustainable Wine”. Comune denominatore delle diversità e delle unicità dei vini Cusumano, infatti, è l’impegno per una viticoltura sostenibile che nasce dal sentimento e dall’obbligo etico di proteggere le risorse, limitandone lo spreco. Una ricerca che si traduce in azioni conformi al protocollo di SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, attraverso il progetto di sostenibilità V.I.V.A.
Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a Partinico dove ha sede, produce vini eleganti e identitari in cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San Carlo a Partinico (Palermo). Nel 2013 la famiglia Cusumano ha creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo e Solicchiata sull’Etna. http://www.cusumano.it

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Guida Oro: I Vini di Veronelli 2019

Posted by fidest press agency su domenica, 21 ottobre 2018

Venezia. All’interno del meraviglioso Cenacolo Palladiano di Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, si è tenuto il Seminario Permanente Luigi Veronelli ha presentato, in anteprima sull’uscita in libreria, la Guida Oro I Vini di Veronelli 2019, volume erede degli storici cataloghi firmati, sin dagli anni Cinquanta, dal padre della critica enologica italiana.Nell’antico monastero benedettino che oggi ospita anche la sede dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola, sono stati svelati i dettagli della nuova edizione che conta ben 16.256 etichette recensite per un totale di 2.038 produttori descritti.Grande era l’attesa per i Sole, premi speciali assegnati dalla Redazione ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza, della creatività e dell’impegno dei vignaioli italiani. Ad aggiudicarseli sono stati, quest’anno, il Dolcetto di Diano d’Alba Superiore Sorì Pradurent 2016 di Claudio Alario (Diano d’Alba, CN), la Cuvée Maria Vittoria Rosé Nature 2012 di Rainoldi (Chiuro, SO), l’Alto Adige Vernatsch Alte Reben Gschleier 2016 di Cantina Girlan (Appiano-Eppan, BZ), il Romagna Sangiovese Modigliana Riserva I Probi di Papiano 2015 di Villa Papiano (Modigliana, FC), il Colli di Luni Bianco Permano 2016 di Terenzuola (Fosdinovo, MS), l’Orvieto Classico Superiore Campo del Guardiano 2016 di Palazzone (Orvieto, TR), l’Habemus Etichetta Rossa Lazio Rosso 2015 di San Giovenale (Blera, VT), l’Aglianico del Vulture Quarta Generazione 2015 di Quarta Generazione (Barile, PZ), il Terre di Cosenza Colline del Crati Magliocco Riserva Vigna Savuco 2014 di Serracavallo (Bisignano, CS) e l’Occhio di Terra Malvasia Secca Salina 2017 di Antonino Caravaglio (Malfa, ME).
A conquistare le Super Tre Stelle, in ragione d’un punteggio uguale o superiore a 94/100 assegnato dai curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, sono stati, invece, 338 vini, circa il 2% dei campioni degustati, con la regione Toscana che si afferma come vera fuoriclasse, registrando ben 116 “super stellati”. Al secondo posto si è attestato il Piemonte, con 58 vini premiati, penalizzato da annate difficili per le sue prestigiose denominazioni. Seguono, poi, il Veneto (23), l’Alto Adige-Südtirol (19) e la Sicilia (16), regione leader dell’Italia Meridionale.Diciassette, inoltre, sono i vini che hanno ottenuto il titolo di Grande Esordio avendo raggiunto o superato la soglia dei 94/100 alla loro prima apparizione in Guida.
Cinque, per definizione, i Migliori Assaggi, ovvero i vini che, nella rispettiva tipologia, hanno conseguito il più elevato giudizio in centesimi. Si tratta, in particolare, del Franciacorta Extra Brut Rosé Riserva Annamaria Clementi 2008 di Ca’ del Bosco (Miglior Vino Spumante, con una valutazione di 98/100), dell’Alto Adige Terlaner I Grande Cuvée 2015 di Cantina Terlano (Miglior Vino Bianco, 98/100), del Cerasuolo d’Abruzzo Piè delle Vigne 2016 di Cataldi Madonna Luigi (Miglior Vino Rosato, 93/100), del Barolo Bussia Riserva Granbussia 2009 dei Poderi Aldo Conterno (Miglior Vino Rosso, premiato con l’eccezionale punteggio di 100/100) e del Romagna Albana Passito Riserva AR Selections des Grains Nobles 2014 di Fattoria Zerbina (Miglior Vino Dolce o da Meditazione, 97/100).
Alla presentazione hanno partecipato Andrea Bonini, Direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli, Emilio Quintè, Direttore Marketing e Comunicazione di Fondazione Giorgio Cini, Andrea Alpi, Redattore, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, Curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli 2019 e Simonetta Lorigliola, Responsabile culturale dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.

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Salisburgo apre le porte ai vini dei Colli Orientali del Friuli

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 Maggio 2012

Al rientro dal Wine Tasting organizzato dal Consorzio “Friuli Colli Orientali e Ramandolo” a Salisburgo, le valutazioni degli operatori sono assai positive. L’evento, supportato dalla collaborazione della Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco di Baviera, ha attirato oltre 200 invitati nelle sale della Kavernen 1595: un suggestivo locale letteralmente scavato nella montagna Mönchsberg, a ridosso del centro storico cittadino. Venticinque le aziende dei Colli Orientali, presenti con 125 etichette in rappresentanza di tutta la produzione di vini autoctoni, internazionali e spumanti della collina friulana.
«La soddisfacente presenza numerica e professionale di operatori del settore enogastronomico e turistico, conferma l’interesse del mercato austriaco per i nostri prodotti e per la nostra Regione», ha commentato il presidente del Consorzio, Pierluigi Comelli. Durante le degustazioni guidate, Annemarie Foidl, presidente dell’Associazione Sommelier Austriaca, ha presentato con competenza e creatività la terra dei Colli Orientali, i vitigni e i relativi vini. La prima sessione è stata dedicata a due vini bianchi: quattro i Friulano e altrettanti Sauvignon, abbinati a due prodotti Dop d’eccellenza del Fvg: il formaggio Montasio e il prosciutto di San Daniele. La seconda ha avuto come protagonisti i vini rossi autoctoni e caratteristici della produzione regionale: due Pignolo, tre Schioppettino e tre Refosco dal peduncolo rosso. Entrambe seguite con interesse e stupore, le degustazioni sono state una rivelazione per molti dei presenti soprattutto per quanto riguarda i vini rossi, meno conosciuti dei bianchi, ma con manifestazioni di forti potenzialità.
Il personale dell’Agenzia nazionale per il turismo ha completato la presentazione del Fvg, dal punto di vista più specificatamente turistico, presentando depliantistica e favorendo l’interesse dei viaggiatori alla conoscenza del Fvg compresi i locali caratteristici dei Colli Orientali, al soggiorno negli agriturismi e alla visita alla storica città di Cividale.(degustazione)

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Maggior tutela Usa per i vini dei Colli Orientali

Posted by fidest press agency su domenica, 11 dicembre 2011

Colli Orientali del Friuli

Image by candido33 via Flickr

Non sarà solo il Prosecco a beneficiare della tutela garantita dall’accordo bilaterale “Notifica di modifica degli allegati dell’accordo tra la Comunità Europea e gli Stati Uniti d’America sul commercio del vino”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 24 novembre (che aggiorna quella del 2005) e che fa seguito alla “Decisione della Commissione del 13 settembre 2011” in materia. Altre importanti denominazioni italiane saranno d’ora in poi tutelata con maggiore rigore negli Usa. Alcune sono nuove, altre sono messe a punto e/o correzioni a diciture o menzioni che potevano essere oggetto di controversia. Per quello che riguarda il Fvg, nell’elenco dei vini tutelati sono state inserite, fra le Dop (Denomiazioni di Origine Protetta) anche la “Colli Orientali del Friuli – Schiopettino di Prepotto” e la “Colli Orientali del Friuli Picolit – Cialla”.

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I vini di Orsogna

Posted by fidest press agency su sabato, 9 aprile 2011

«E’ la vittoria della programmazione, dell’investimento sulla qualità, della consapevolezza delle proprie possibilità»: così il sindaco di Orsogna (Chieti), Alessandro D’Alessandro, definisce il risultato ottenuto al Vinitaly di Verona dalla Cooperativa Olearia Vinicola del paese, premiata nel Concorso Enologico Internazionale come la migliore azienda vitivinicola dell’Abruzzo. La cantina di Orsogna ha ricevuto infatti il Premio speciale “Vinitaly Regione 2011”, assegnato al produttore di ogni regione italiana che ottiene il punteggio più alto tra quelli assegnati ai tre migliori vini segnalati con la Gran Menzione.«Voglio complimentarmi – prosegue il sindaco D’Alessandro – con il presidente della Cooperativa Olearia Vinicola, Giuseppe Antonelli, e con l’intero Consiglio di amministrazione, con l’enologo Camillo Zulli, i dipendenti e tutti i soci che, come una grande squadra, hanno saputo puntare sulla produzione biologica, sulla cura di ogni fase della lavorazione delle uve, avendo come unico obiettivo la qualità del prodotto finale. Questi risultati premiano decenni di sacrificio e spronano tutti a lavorare per ulteriori successi futuri. L’amministrazione comunale di Orsogna, anche insieme all’associazione Città del Vino, farà quanto è nelle sue possibilità per accompagnare e sostenere questo percorso». La cantina di Orsogna, accanto al premio “Vinitaly Regione 2011” si è aggiudicata a Verona anche la Gran Medaglia d’oro per il rosso “Malverno 2009”, la Medaglia d’oro per il Cerasuolo d’Abruzzo Dop “Mallorio 2010”, la Gran Menzione per il bianco “Kripia 2010”, il cococciola “Brigante 2010”, il pecorino “Calai 2010”, il Montepulciano d’Abruzzo Doc “Mallorio 2010” e il “Mallorio 2008”.

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I vini e gli oli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 giugno 2010

Roma, 4 giugno 2010 alle ore 18.00 Spazio Serra Viale Pietro De Coubertin Auditorium Parco della Musica nell’ambito dell’iniziativa La Provincia delle Meraviglie Alla scoperta dei tesori nascosti II Edizione Organizzazione generale: Comunicare Organizzando

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Nuove norme per i vini dolci friulani

Posted by fidest press agency su martedì, 16 marzo 2010

Le nuove regole nazionali sui vini dolci, avevano creato non pochi problemi ai nostri Picolit, Verduzzo e Ramandolo. In particolare, il limite di acidità volatile (ora divenuto parametro obbligatorio da analizzare per certificare un vino come a doc oppure a docg), era troppo basso: 1,08 g/l. Quasi tutte le tipologie di vino che sfruttano l’appassimento delle uve, solitamente, hanno un tenore di acidità volatile più alto, legato a diversi fattori, tra cui il maggior estratto, la quantità di zuccheri e il tempo di fermentazione più lungo. A proposito, al Picolit era già stata accordata una deroga, a 1,50 g/l. Il Consorzio di tutela vini dei Colli Orientali del Friuli-Ramandolo ha avviato un’azione per ottenere la stessa modifica anche per gli altri famosi vini dolci della zona: il Ramandolo, il Verduzzo friulano e il Dolce, appunto, che è stata recentemente accolta dal Ministero delle risorse agricole, con soddisfazione dei tanti produttori coinvolti. A proposito, si deve tenere presente che esiste una norma che stabilisce che ogni vino che superi il limite di acidità volatile consentito, deve essere destinato alla distillazione. Infatti, non ci sono operazioni enologiche autorizzate per ridurne il tenore. Comprensibilmente, l’eventualità comporta un grave danno economico per le aziende. La stessa azione con i medesimi risultati è stata avviata con successo anche dall’Eviq, l’ente certificatore dei vini a doc della provincia di Udine, il quale aveva chiesto una deroga per il limite di acidità volatile dei Verduzzo di Friuli-Annia, Friuli-Aquileia e Friuli-Latisana (in questo caso, anche della categoria Passito).

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Concorso mondiale del Sauvignon

Posted by fidest press agency su giovedì, 11 marzo 2010

Ci sarà anche una significativa presenza di vignaioli dei Colli Orientali del Friuli-Ramandolo alla prima edizione del Concorso mondiale del Sauvignon che si svolgerà a Bordeaux il 25 e 26 di giugno del 2010. Gli obiettivi di questa nuova iniziativa internazionale che entrerà nel programma del Bordeaux Wine Festival, sono centrati sulla conoscenza e la promozione del Sauvignon, accompagnati da uno stimolo al bere consapevole.  In preparazione al Concorso, le 19 aziende dei Colli Orientali-Ramandolo inserite nel “Progetto Sauvignon”, il 16 e 17 marzo parteciperanno a un corso di analisi sensoriale tenuto dagli esperti  del Centro Studi Assaggiatori di Brescia, il più avanzato e completo d’Italia, fondato nel 1990 da Luigi Odello. Il corso permetterà di gettare delle solide basi per la caratterizzazione del Sauvignon dei Colli Orientali del Friuli che sta diventando sempre più popolare tra i professionisti e gli appassionati. La sua tipicità, l’aroma, la freschezza, la vivacità lo rendono un vino eccezionale e tra i più richiesti al mondo. In occasione del concorso francese, il Consorzio di tutela organizzerà la raccolta collettiva dei vini e la loro spedizione.

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Vini di Vignaioli

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2009

Fornovo Taro (Parma) 1-2 novembre Vini e Vignaioli, la rassegna che da sette anni accoglie e presenta produttori francesi e italiani, uniti da un modo di fare vino nel rispetto dell’ambiente, del territorio, della tradizione, e della salute. Per essere definito naturale un vino dovrebbe infatti avere tre caratteristiche: restituire il suo luogo di origine attraverso il profumo e il gusto; avere una sintonia con il cibo e di conseguenza una vocazione a servire la tavola; infine, essere una bevanda digeribile e donare un senso di benessere a chi ne gode.  L’incontro di quei vignaioli italiani e francesi che lavorano con vitigni autoctoni e propongono un interpretazione personale del loro terreno, permetterà a un vasto pubblico di scoprire ed approfondire la conoscenza di questa richezza. Un ampia proposta di vini prodotti nel rispetto del vitigno e del terreno, offrirà a tutti migliori conoscenze di una viticoltura che punta all’autenticità e a naturale e, nello stesso tempo,consentirà di apprezzare le qualità gustative, la digeribilità di questi vini. La manifestazione si terrà ancora una volta negli spazi del Foro 2000, a due passi del casello autostradale dell’A15 che collega nord e sud Italia. Non è un caso che Fornovo sia diventato da anni il centro di questo incontro che ha per filo conduttore il vino naturale e la sua gente. Il vino è vera espressione di cultura ed è proprio questo che la manifestazione Vini di vignaioli vuol fare rivivere ai suoi visitatori. Chi ama il vino è tale solo se ha la possibilità ed i mezzi di scegliere ed è questo lo scopo della manifestazione.

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All’Elba, sulle strade del vino

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 aprile 2009

Dal 22 aprile al 28 maggio 2009 Boutique Hotel Ilio di Capo Sant’Andrea. Tradizione enologica e panorami da cartolina: la bellezza incontra il gusto e nascono i particolari vini dell’Isola d’Elba. Sulle tracce di una storia fatta di amore per la propria isola nasce il Wine Tour, proposto dal Boutique Hotel Ilio di Capo Sant’Andrea. Fin dai tempi dell’antico impero romano le fertili terre dell’Elba hanno nutrito vitigni che nel corso dei secoli hanno assunto caratteristiche uniche, grazie alle condizioni climatiche e ambientali. Percorrere le strade del vino, assaporare nell’aria l’aroma delle uve dell’Elba, terra di grandi passiti (primo tra tutti il profumato Aleatico), dei bianchi da uva Ansonica, dei rossi, dei rosati significa cogliere l’essenza e il respiro di un’isola sospesa tra terra e mare. Vini differenti tra loro, di corpo, secchi, leggeri, fruttati, speziati, dai colori granato, rubino, dorato accomunati dallo spirito dell’isola, da una storia di tradizioni culturali e naturalistiche che invitano a riscoprire il piacere di vivere secondo i ritmi della terra. E a farlo e in un posto che non a caso è un luogo dell’anima, situato in una delle baie più suggestive e selvagge dell’isola: il Boutique Hotel Ilio. Che propone dal 22 aprile al 28 maggio 2009 l’offerta Wine Tour che include tre notti in camera doppia con colazione a buffet e mezza pensione, una visita guidata con accompagnatore ad una cantina dell’Isola d’Elba, una cena al ristorante dell’hotel con una bottiglia di Ilio, lo speciale vino realizzato da Maurizio Testa in occasione del cinquantenario dalla nascita del suo albergo. Vinificato dall’azienda elbana Acquabona di Portoferraio, l’Ilio è un elba rosso riserva, il cui nome è un omaggio di Maurizio Testa alle origini della famiglia e dell’albergo. (foto elba)

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