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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 177

Archive for 27 novembre 2023

Global economy: i Brics+ battono il G7

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Di Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Con l’ingresso nei Brics di altri sei paesi, (Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita), il gruppo rappresenterà oltre il 45% della popolazione mondiale pari a 3,7 miliardi di abitanti. In confronto il G7 (Usa, Germania, Canada, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito), ne esprime appena il 10% con 775 milioni di abitanti. Nel 2022 il nuovo aggregato a 11 paesi ha registrato un pil pari a 29.374 miliardi di dollari. Un valore inferiore ai 43.700 miliardi dei paesi del G7, i quali però sono già perdenti sulle esportazioni in alta tecnologia. Secondo i dati della Banca Mondiale, i Brics+ sono in netto vantaggio con oltre 990.000 miliardi di dollari di esportazioni contro 755.000 miliardi dei paesi G7. Cambiano i dati se il pil è calcolato in termini di parità di potere d’acquisto (ppp). Allora i cinque paesi originali Brics hanno già un pil maggiore di quello del G7. Nonostante ciò, hanno solo il 15% del potere di voto nel Fondo monetario internazionale. Il che è visto come una grande ingiustizia da parte di tutto il cosiddetto “Global South”. Negli Stati Uniti, e anche in Europa, si è sempre cercato di ignorare queste nuove dinamiche geoeconomiche, sperando, di fatto, in un loro fallimento o in un loro significativo ridimensionamento. Solo recentemente, alcuni centri di analisi geopolitica americana hanno iniziato a parlarne apertamente. L’ha fatto, ad esempio, Foreign Policy (FP), la rivista, fondata più di cinquant’anni fa dal professore neocon Samuel Huntington, il noto fautore dello “scontro di civiltà”, e oggi di proprietà del Washington Post. La citata rivista affronta i problemi cruciali del processo di de-dollarizzazione in corso e dell’influenza geopolitica nei commerci. Si afferma che “con l’Egitto, l’Etiopia e l’Arabia Saudita, i Brics+ possono interrompere il commercio mondiale non solo del petrolio ma di qualunque altra merce. Questi tre paesi circondano il Canale di Suez e lo trasformano, di fatto, in un lago Brics+. Il canale è un’arteria chiave dell’economia mondiale. Circa il 12% di tutto il commercio globale passa attraverso il canale, che collega il Mediterraneo al Mar Rosso. E’ il Mar Rosso che i Brics+ ora circondano.”. L’ammissione dell’Arabia Saudita amplia anche la leva finanziaria a loro disposizione. Essa detiene più di 100 miliardi di dollari in titoli di stato statunitensi. Insieme ora possiedono più di 1.000 miliardi di dollari in obbligazioni Usa. Le nuove adesioni ai Brics+ ampliano anche una gamma di prodotti che offre uno spettro di potere sia ora sia in futuro. Anche Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono esportatori di combustibili fossili. Paesi come Brasile, Cina e Russia sono importanti produttori di metalli e terre rare da cui dipenderà la transizione energetica.Per quanto riguarda il processo di de-dollarizzazione, FP esprime un certo scetticismo poiché ritiene che il dominio cinese potrebbe comportare qualche dubbio per gli altri membri. Infatti, il pil cinese è 3,2 volte quello del resto dei Brics originali e 1,7 volte quella dei Brics+. Sul fronte monetario, però, oltre a riconoscere che il grande uso delle valute locali nei commerci e nelle transazioni finanziarie interne al gruppo indebolisce il ruolo internazionale del dollaro, FP prende in seria considerazione quello che chiama “una valuta di riferimento”, cioè una valuta commerciale comune dei Brics+. Secondo FP “una valuta di riferimento potrebbe essere un paniere composto di monete nazionali, come i Diritti Speciali di Prelievo del Fmi”. Il dollaro è ancora la maggiore valuta di riserva delle banche centrali, con percentuali superiori rispetto alla sterlina in declino già all’inizio del XX secolo come riserva globale. La sterlina, in ogni caso, non aveva mai superato il 50% delle riserve ufficiali di valuta estera. In conclusione, la citata rivista afferma che “se il dollaro arrivasse a mantenere una pluralità ma non la maggioranza delle riserve, alcuni direbbero che conserverebbe ancora il suo status di riserva. Sarebbe, però, un cambiamento. Anche se King Dollar restasse tecnicamente sul trono, s’intravede una nuova era di crescente anarchia monetaria.”. Il che, secondo noi, sarebbe preoccupante mentre l’eventuale “valuta di riferimento” sarebbe, invece, un notevole passo in avanti nella costruzione di un nuovo ordine monetario e finanziario internazionale, ovviamente multilaterale. (Mario Lettieri ​già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)

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Tre composizioni ispirate a testi di Italo Calvino

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Roma mercoledì 29 novembre alle 18 (Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) tre nuove composizioni ispirate a testi estratti dal romanzo Palomar dello scrittore: gli autori sono Giovanni Costantini, Riccardo Santoboni e Giorgio Nottoli. Questi tre brani musicali, che coinvolgono elettronica ed esecutori dal vivo (violino, clarinetto e percussioni), sono interlacciate con la lettura dei testi di Calvino – selezionati da Donatella Orecchia e Tancredi Gusman e letti dall’attore Francesco Trifilio – e sono ad essi intimamente connessi nei climi espressivi evocati. La regia del suono è di Federico Scalas.La prima composizione in programma è Lettura di un’onda di Giovanni Costantini, che ripercorre il testo omonimo tratto da Palomar di Calvino, presentando all’ascoltatore due protagonisti: da un lato l’onda del mare, raccontata nelle sue varie forme, a partire dall’incedere maestoso della massa d’acqua di un oceano per poi lasciare il posto alla voce dei piccoli flutti che risuonano a riva fra le cavità degli scogli; dall’altro il suono dello strumento acustico, sia dal vivo che elaborato in chiave elettronica, a rappresentare l’uomo (Palomar) con le sue riflessioni, i suoi dubbi e le sue speranze. Segue La superficie delle cose di Riccardo Santoboni, che mette in luce alcuni altri suggerimenti del testo di Calvino: la città vista dalla prospettiva di un uccello diventa un insieme di fasce sonore brulicanti, dove talvolta emergono figure e monoliti che si stagliano nel panorama sonoro analogamente ad antenne, tralicci e palazzi; superfici embricate diventano linee contrappuntistiche; spazi pieni e vuoti vengono articolati in cascate di eventi ed improvvise rarefazioni. Come sentenzia Palomar, “la superficie delle cose è inesauribile… e non permette di cercare quello che c’è sotto”.Il terzo brano è Il mondo ascolta il mondo di Giorgio Nottoli. Qui tutto ciò che nel testo originale è relativo alla vista diviene relativo all’udito, come per il titolo, che trasforma l’originale “Il mondo guarda il mondo” in “Il mondo ascolta il mondo”. In luogo dei quattro oggetti nominati da Calvino all’inizio del capitolo prescelto – un muro di pietre, un guscio di conchiglia, una foglia, una teiera – vi sono i suoni di onde del mare, di voli e canti d’uccelli, di un giardino e di uno strumento elettronico, come se Palomar fosse cieco e percepisse il mondo solamente con le orecchie.Oltre a questo triplice omaggio a Italo Calvino, il concerto presenta 4 Pop Songs di Marcello Panni. Sono quattro celeberrimi brani d’opera in una trascrizione di Panni per soli strumenti: “Lascia ch’io pianga” dal Rinaldo di Haendel, “Cruda sorte” dall’Italiana in Algeri di Rossini, “Di quella pira” dal Trovatore di Verdi e “Méditation” dalla Thaïs di Massenet. È una reinterpretazione nuova e allo stesso tempo fedele, che, valorizzando i caratteri propri di queste musiche, le presenta in una veste moderna e ancor più coinvolgente. Un’operazione garantita dal nome dell’autore di queste elaborazioni, Marcello Panni, uno dei musicisti italiani di oggi più colti e raffinati e allo stesso tempo più interessati alle forme di musica autenticamente popolari. Romano, compositore e direttore d’orchestra, Panni ha visto le sue opere rappresentate in prima assoluta al Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Bonn, Opera di Brema, Teatro San Carlo di Napoli e poi riprese in numerose altri teatri. A eseguire i suoi Pop Songs sono l’Ensemble Roma Sinfonietta e il direttore Fabio Maestri, particolarmente apprezzato come interprete della musica dei nostri giorni. 
Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotti personale universitario e over 65; € 5,00 studenti I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta (telefonicamente 06 3236104

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Al via il 2 dicembre la stagione sciistica in Valle Aurina

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

La Valle Aurina, (BZ) con i suoi 630 km di estensione, rappresenta la conca laterale più vasta dell’Alto Adige con panorami straordinari, cime che raggiungono e superano i 3.000 metri d’altitudine con i suoi 4 comuni composti da Campo Tures, Valle Aurina, Selva dei Molini e Predoi. La Skiworld Ahrntal offre inoltre più di 86 km di piste e 21 moderni impianti di risalita distribuiti nei 4 comprensori di Klausberg, Speikboden, Rio Bianco e Riva di Tures, luoghi magici e paradiso per gli amanti della neve e non solo. Oltre agli sport invernali gli ospiti possono visitare le numerose malghe dove poter soggiornare, godere di una pausa gourmet e al contempo immergersi nell’atmosfera autentica di un territorio che sorprende sempre. La suggestiva area vacanze Valle Aurina si prepara ad accogliere i suoi ospiti per dare il via alla stagione invernale sabato 2 dicembre. Gli 86 km di impianti sciistici della Skiworld Ahrntal sono aperti a tutti gli appassionati e amanti della neve, desiderosi di trascorrere giornate indimenticabili. Qui, è possibile immergersi nella bellezza innevata della natura circostante, che in questo periodo dell’anno regala paesaggi particolarmente suggestivi. Le piste del comprensorio sono adatte a ogni tipologia di sciatore, offrendo un’esperienza su misura per ogni livello di abilità; oltre alle adrenaliniche discese sulla neve, l’area vacanze Valle Aurina offre opportunità per piacevoli passeggiate a piedi o con le tipiche ciaspole, che consentono di godere appieno delle bellezze del paesaggio invernale che solo un territorio autentico come questo può offrire. L’Avvento in Alto Adige è molto suggestivo e numerosi sono gli appuntamenti imperdibili proposti: dalla Foresta Incantata alle Cascate di Riva che si svolge tra le cascate ghiacciate ai piedi di Capo di Cristo a Tures che accoglie i visitatori con musica natalizia e il dolce fruscio dei rami di pino, la Festa dei Krampus in Valle Aurina l’8 dicembre, l’Avvento a Predoi con il sentiero illuminato fino alla chiesetta di Santo Spirito il 9 dicembre, il Queens of Goasleitn (gara di slalom femminile Coppa Europa) a Cadipietra il 15 e 16 dicembre e domenica 17 dicembre l’Avvento a San Giovanni con un piccolo mercatino di Natale, una mostra dei presepi, tanta musica e vin brulé per tutti. La Valle Aurina ha tutti i numeri per assicurare una stagione invernale vincente, un territorio che si contraddistingue per la sua innegabile bellezza paesaggistica, l’alto livello di servizi offerti, una cordialità e un calore che conquista gli ospiti e una vocazione al turismo di qualità che si rinnova con passione anno dopo anno.

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Olio d’oliva: collezione CREA

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

La collezione del CREA, unica in Italia a fregiarsi di tale riconoscimento, è la più grande collezione nazionale di germoplasma olivicolo, seconda, dopo la Spagna, per numero di varietà di olivo al mondo. Si tratta di un patrimonio di agrobiodiversità, esteso su due aree (Mirto Crosia e Rende) entrambe in Calabria, e composto da 600 varietà, di cui 200 autenticate e comuni alla collezione Spagnola. Insieme a quelle del Marocco, della Francia, della Turchia, dell’Argentina e d’Israele, la collezione CREA è in prima linea nello studio del germoplasma e nella ricerca di genotipi tolleranti o resistenti, in risposta a nemici esterni, come Xylella fastidiosa e Verticillium Dhaliae e i cambiamenti climatici, quali incremento delle temperature medie invernali, siccità e eventi meteorici non previsti (grandine, nebbia e gelate fuori stagione) che stanno pregiudicando la produzione olivicola mondiale. Il network di Collezioni COI internazionali consentirà, nei prossimi anni, di comprendere maggiormente l’agrobiodiversità dell’olivo, il fabbisogno di freddo invernale della pianta e di selezionare quelle varietà in grado di tollerare la riduzione del freddo invernale – che sta già condizionando negativamente la fioritura – e di assicurare, quindi, la produzione di olive, nonostante l’incremento delle temperature in atto

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Energia – Comunicato stampa Federconsumatori

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Nessuna proroga per il mercato tutelato del gas: dal 10 gennaio sarà ufficiale l’addio. Dopo mesi di attese, speranze ed incertezze, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, a meno di un mese e mezzo dalla scadenza, chiude la porta al rinvio dell’abolizione del mercato tutelato nel settore del gas. Al via, quindi, un passaggio al mercato libero nel segno della confusione e della disinformazione. Peggio di così, tale vicenda, non poteva essere gestita: non è stata avviata una adeguata campagna di informazione (nonostante le nostre ripetute sollecitazioni), si è continuata ad alimentare per mesi la speranza di una proroga, più volte accennata dal ministro, non si è intervenuti duramente contro le campagne di vera e propria diffusione di informazioni false da parte di call center intenti unicamente ad accaparrarsi contratti, con il risultato che oggi i cittadini si trovano in balìa del caos.Come Federconsumatori, spesso insieme a SPI-CGIL, stiamo promuovendo in tutta Italia incontri con i cittadini per informarli adeguatamente su come effettuare il passaggio, soprattutto informando i cosiddetti clienti vulnerabili del fatto che possono rimanere sul Servizio di tutela delle vulnerabilità.Inoltre, anche in vista dell’analogo passaggio per quanto riguarda l’energia elettrica, previsto ad aprile, si ripeteranno tali problemi e nessuna campagna di informazione si vede all’orizzonte. Le recenti sanzioni irrogate a diverse aziende di energia dimostrano come il mercato dell’energia e del gas siano ancora afflitti da innumerevoli irregolarità, scorrettezze e abusi: con questo passaggio non si farà altro che lasciare i cittadini in pasto ai gestori che saranno liberi di gestire prezzi e condizioni contrattuali. I rischi per una nuova ondata di rialzi, vista la stagione invernale e vista la situazione internazionale ancora estremamente delicata, si fanno così ancora più vicini e concreti, con gravi danni per le tasche dei consumatori.È necessario chiarire, in un contesto già così complesso e minaccioso, cosà succederà da gennaio sul piano delle agevolazioni e dei bonus, visto che l’Europa ci ha invitato a tagliare i sussidi sulle bollette. A nostro avviso un passo indietro su questo piano sarebbe insostenibile: per questo è necessario affrontare fin da ora tale questione, aprendo un confronto con le associazioni dei consumatori e avviando una seria riforma degli oneri di sistema.Capitolata l’ipotesi della proroga del mercato tutelato, è ora necessario e doveroso un intervento regolatorio più deciso: definendo norme più stringenti per i gestori e sanzioni più efficaci in caso di scorrettezze (o allineamenti al rialzo dei prezzi) e istituendo un vero albo dei venditori per far sì che sul mercato operino solo le aziende che rispettano i diritti dei cittadini e dei lavoratori, che assumano impegni per il rispetto dell’ambiente e che siano in possesso di tutti i requisiti necessari sul piano economico, della professionalità e della competenza.

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Indagine Protolabs: il settore aerospaziale raggiungerà 3.600 miliardi di dollari

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Roma. L’industria aerospaziale si trova di fronte ad un’enorme sfida per l’innovazione, con la necessità di ridurre le emissioni di carbonio e di ristrutturare la supply chain a seguito della continua incertezza geopolitica. Il settore nel complesso vale attualmente circa 741 miliardi di dollari nel 2022, supererà i mille miliardi tra il 2025 e il 2026 e raggiungerà i 3.600 miliardi nel 2041 (studi PWC + Statista).L’indagine: 150 interviste tra le aziende di punta del settore aerospaziale europeo. Forte di queste premesse Protolabs ha chiesto ai principali operatori europei del settore aerospaziale di esprimere la loro opinione su come si svilupperà l’innovazione. Sulla base delle informazioni raccolte, il rapporto “Tempo di accelerare: l’industria aerospaziale riesce a stare al passo con l’innovazione?” rileva come all’interno del settore c’è una chiara consapevolezza che la vera innovazione verrà dalla necessità di sviluppare nuovi prodotti. Tre quarti (76%) dei rispondenti al sondaggio concordano sul fatto che la spinta all’innovazione sarà trainata dallo sviluppo e commercializzazione di nuovi prodotti. Nell’indagine, emerge come la sostenibilità sia sempre più tenuta in considerazione, diventando priorità per il cambiamento secondo il 71% degli intervistati. Più della metà (55%) afferma che l’industria aerospaziale europea può diventare significativamente più competitiva sforzandosi di diventare leader mondiale nella sostenibilità. E i dirigenti intervistati vogliono che l’Europa faccia da apripista. Alla domanda su quali saranno gli assi di sviluppo strategico per l’industria aerospaziale europea, un terzo (34%) sostiene che le consegne commerciali con droni saranno una concreta opportunità per l’intera industria. A questi, si aggiunge un ulteriore 32 per cento rappresentato dai servizi privati di consegna della posta. Non vi è alcun dubbio, secondo quanto emerso, che il mercato delle consegne con droni sarà in forte sviluppo nei prossimi anni. La recente pandemia ha insegnato che, se sollecitate, le aziende possono essere flessibili nell’andare incontro alle esigenze dei lavoratori, di fatto il lavoro da casa è diventato una norma, tanto che sono gli stessi lavoratori ad aspettarsi una certa flessibilità dai datori di lavoro. Il 57% delle aziende riconosce questo aspetto e ritiene che un maggior grado di lavoro flessibile o ibrido aiuterà la propria azienda ad innovare. Ciononostante, alla domanda su quali siano i modelli di lavoro ottimali, la maggior parte (55%) vuole che i propri dipendenti siano fisicamente presenti in sede per 5 giorni alla settimana. Nel commentare il rapporto Matteo Carola, Country Manager per l’Italia di Protolabs, afferma: “Dall’indagine emerge un paradosso che non solo l’industria aerospaziale dovrà risolvere. La crescente richiesta di maggior flessibilità da parte dei lavoratori dovrà trovare un equilibrio con l’esigenza di essere presenti sul luogo di lavoro per risolvere le problematiche e portare avanti l’innovazione.” La parola d’ordine nel settore aerospaziale rimane innovazione: gli obiettivi ambiziosi di azzeramento delle emissioni al 2050, lo sviluppo di nuovi prodotti anche con tecnologie all’avanguardia come la stampa 3D, il rimanere competitivi nell’attrarre nuovi talenti e il garantire la supply chain attraverso la produzione in paesi amici sono i cardini su cui l’industria aerospaziale europea sta incentrando il proprio sviluppo. È possibile scaricare una copia completa del rapporto al link https://esplorare.protolabs.com/tempo-di-accelerare-aerospace-report/

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Pubblicisti: primo patrocinio ad “Ufficio Stampa LAB”

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Il GI. PU. gruppo Giornalisti Pubblicisti ha elargito il suo primo patrocinio ad “Ufficio Stampa LAB”, l’evento formativo per chi desidera acquisire strumenti e tecniche per la gestione di uffici stampa ed imparare il mestiere di addetto stampa. Il prossimo appuntamento è per martedì 28 e mercoledì 29 novembre 2023 a Parma: due giornate di corso pratico intensivo, pensato per massimo 10 partecipanti con esercitazioni e contenuti all’avanguardia per la formazione dei professionisti di domani. Doppia anche la location dell’evento: una parte delle lezioni avverrà al Centro Pastorale Diocesano di viale Solferino 25 mentre una seconda parte si terrà al CUBO di via Spezia 90, negli studi televisivi di Omnia Produzioni. Gli allievi saranno affiancati da un corpo docenti ampliato rispetto all’edizione zero, anche tramite un percorso personalizzato basato su consulenze create ad hoc. Insieme a Francesca Caggiati – ideatrice del format – ci saranno Federico Casanova, Lamberto Colla, Gabriele Franzini, Andrea Marsiletti, Pierangelo Pettenati e Arianna Torelli. Inoltre il fotografo e video reporter Enrico Zermani mostrerà l’efficacia di foto e video professionali da abbinare ai comunicati stampa e filmerà i momenti salienti della due giorni.Non mancheranno i collegamenti in diretta radio con i giornalisti Michele Bianchi e Riccardo Negri di Radio Circuito 29 e in video conferenza con S.E. Mons. Carlo Mazza vescovo emerito di Fidenza quando si parlerà di comunicare il turismo religioso. Ufficio Stampa LAB è promosso da Nuova Editoriale soc. coop. e Associazione Esplora Aps, con il patrocinio del GI. PU. Sono previste agevolazioni per studenti universitari e iscritti all’Ordine dei Giornalisti con la possibilità, tramite una stimolante challenge, di partecipare gratuitamente. Fonte: ufficiostampalab.it

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La manovra di bilancio italiana è stata promossa dalla Commissione europea

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Da Newsletter TerzaRepubblica del Direttore Enrico Cisnetto. Lo ha fatto “Con riserva, visto che alcuni numeri del Documento programmatico non corrispondono alle raccomandazioni di Bruxelles, ma pur sempre accettata, al contrario di quella francese che è stata sonoramente bocciata. Sempre la Commissione Ue ha approvato la maxi revisione del Pnrr – ben 144 modifiche rispetto al piano Draghi – proposta dal governo Meloni e ha avviato l’iter per il pagamento della quarta rata da 16,5 miliardi del Piano di ripresa e resilienza. Nelle stesse ore in cui avveniva tutto questo, Giorgia Meloni era a Berlino per firmare un Piano d’azione Italia-Germania in cinque punti e per strappare a Olaf Scholz un’apertura sulle richieste italiane per arrivare – anche in cambio della firma del Mes, che provocatoriamente stiamo procrastinando da mesi – ad un nuovo Patto di stabilità che sia condiviso tanto dalle “formiche” quanto dalle “cicale” europee. Intanto, dopo la scelta di Moody’s di non penalizzare il nostro rating – se lo avesse fatto, l’Italia non sarebbe stata più “investment grade” e il nostro debito sarebbe diventato letteralmente “spazzatura” – ma anzi, di migliorare le aspettative congiunturali (l’outlook è passato da “negativo” a “stabile”), lo spread si è attestato intorno ai 175 punti, il 17% in meno da inizio anno, allentando la pressione sui titoli del Tesoro. Ora, cosa vogliono dire tutte queste circostanze? Forse che l’Italia è messa meglio di quanto non si pensi? Sicuramente le sue condizioni sono meno peggiori delle descrizioni forzate che la propaganda d’opposizione fa circolare. Ma possono anche voler dire che l’Europa non è per nulla matrigna, come invece gran parte dell’attuale maggioranza di governo l’ha sempre dipinta e continua sottovoce a definirla (la presidente del Consiglio fa male a non ricordare di aver detto che bisognava uscire dall’euro, sarebbe molto più credibile se dicesse di aver cambiato idea e spiegasse perché). E, a ben vedere, i due giudizi possono perfettamente convivere e sommarsi. Ciò che invece questa serie di elementi positivi non vogliono dire è che siamo sulla buona strada e che le uniche decisioni da prendere sono di carattere redistributivo. Come purtroppo pensa la politica, che non a caso si divide rumorosamente sui provvedimenti di spesa – si veda la penosa contro manovra abbozzata da Elly Schlein e Giuseppe Conte, che fa apparire i provvedimenti governativi come un male minore rispetto al rischio di far saltare i conti – e si unisce silente nell’ignorare le scelte strutturali, a cominciare da quella sul debito pubblico, di cui il Paese ha disperatamente bisogno.Basterebbe avere onestà intellettuale e andare a vedere anche l’altra faccia della medaglia delle circostanze favorevoli che ho elencato. Sulla finanziaria, a Bruxelles hanno criticato i 14 miliardi di manovra fiscale tutta in deficit, e per di più una tantum, e la mancata riduzione dello stock di debito, mentre hanno ridotto le nostre aspettative di crescita per il 2024 a solo +0,9% (la media Ue è prevista a +1,3%) e per il 2025 a +1,2% (ultimi in classifica), il che potrebbe addirittura far salire il rapporto debito-pil. Ma soprattutto, la Commissione si è riservata di decidere, la prossima primavera, se avviare una “procedura d’infrazione” per deficit eccessivo, visto che siamo abbandonatamente e scientemente sopra il tetto del 3%, e di conseguenza chiederci una manovra correttiva. Sul Pnrr, un conto è tirare un sospiro di sollievo sul fatto che il ministro Fitto sia riuscito a metterci una pezza – e gliene va dato merito – e un altro è credere che tutte le risorse europee che riusciremo a spendere determineranno quelle trasformazioni strategiche, specie in senso digitale e nel campo delle infrastrutture, che ci servono per compiere il salto verso la modernità. Nel loro saggio “La grande abbuffata” dedicato al Pnrr (uscito per Feltrinelli), Tito Boeri e Roberto Perotti dimostrano come appunto la retorica sul Pnrr sia totalmente cambiata, trasformandosi da “grande opportunità e occasione irripetibile” a “obbligo cui non ci si può sottrarre”. Un vero incubo per chi è al governo, visto che anche nella nuova versione il Piano è da far tremare le vene ai polsi: ha un valore di 194,4 miliardi (122,6 in prestiti e 71,8 di sovvenzioni), copre 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti. Inoltre, se si sommano 45 miliardi di altri fondi, italiani ed europei, si arriva a oltre 239 miliardi che vanno spesi entro il 2026, una cifra enorme in tempi strettissimi. Ma la vera domanda, che nessuno pone, è: gli investimenti finanziati da queste risorse, e le riforme di sistema connesse, aumenteranno in modo strutturale il tasso di crescita dell’economia italiana? Temo, al pari di Boeri e Perotti, che la risposta non sia positiva. Intanto perché per realizzare un piano di investimenti pubblici di queste dimensioni e senza precedenti, occorreva creare le precondizioni in termini normativi e organizzativi, e ciò non è avvenuto perché le forze politiche hanno preferito passare oltre un anno rimpallarsi responsabilità anziché unire le forze e prendere decisioni. Poi perché molte sono le riforme non fatte e altrettante quelle messe nero su bianco ma parziali o lasciate inattuate. Ma soprattutto perché mancava la chiarezza di idee sul disegno strategico che doveva sottendere il Piano, e cioè che Italia dei prossimi decenni s’intendeva costruire.Quanto al patto Roma-Berlino, è evidente che esso dipende totalmente dalle mutate condizioni di salute e conseguenti necessità dei tedeschi, ed è troppo presto e azzardato vederci i prodromi della costruzione di un asse Francia-Germania-Italia da cui l’Europa trarrebbe enorme giovamento. Così come è inutile farsi illusioni sui giudizi delle società di rating e sul ribasso dello spread: se non ci fossero due guerre in corso il cui scopo è anche se non soprattutto quello di minare gli equilibri su cui si regge l’Occidente e di conseguenza il mondo, Moody’s e le altre, e i mercati, ci avrebbero riservato ben altro trattamento. Ma siamo geopoliticamente strategici, avendo i piedi nel Mediterraneo e la testa proiettata verso il fronte ucraino, e non conviene a nessuno far saltare in aria un paese così, peraltro della categoria “too big to fail”. E che ha dimostrato su entrambi i fronti bellici di stare dalla parte giusta, senza tentennamenti (e di questo va dato merito alla Meloni). Il problema, semmai, è vedere se siamo capaci di approfittare di queste circostanze e del tempo che ci offrono. E qui il dubbio – che riguarda l’intera classe politica, mica solo le attuali forze di governo – è forte, anzi fortissimo. Non fosse altro perché in altre situazioni simili – penso, per esempio, alla lunga stagione dei tassi a zero – la cicala Italia è rimasta imperturbabilmente tale.E infine il Patto di stabilità Ue, cartina di tornasole del nostro modo di stare in Europa. Che se ne faccia uno nuovo con il nostro consenso, o che si riapplichi quello vecchio, una cosa rimane certa: se non produrremo un cambio di passo deciso e credibile sul debito, è fin d’ora facile pronosticare che l’anno prossimo ci racconteremo tutt’altra storia, tirando in ballo non la nostra responsabilità ma la consolante storiella del rigore ottuso dell’Europa. Che sarà anche stolta a pretendere che chi ha più debito e interessi da pagare debba eseguire le manovre più depressive, ma ciò non toglie che sia interesse dell’Italia intervenire in modo strutturale sul proprio debito, a prescindere che glielo chieda/imponga l’Europa.Come? Basterebbe rispolverare la proposta che a più riprese e da tempo immemore mi ero permesso di lanciare, riprendendo un vecchio progetto del compianto professor Guarino, e sulla quale si erano registrate le convergenze di molte forze intellettualmente libere: trasferire in una società veicolo da quotare in Borsa tutto il patrimonio pubblico che si può alienare, mobiliare e immobiliare, e chiamare la ricchezza privata a concorrere alla riuscita dell’operazione con acquisti, obbligatori ma vantaggiosi in termini di rendimenti, dei titoli della quotanda società (al posto dell’Imu e a scanso di patrimoniali secche). Una mega-operazione di smobilizzo del patrimonio statale e degli enti locali, che nel giro di un paio di anni potrebbe generare risorse da un minimo di 400-500 miliardi ad un massimo di 800-1000. Con ciò si potrebbe portare il debito se non a pari del pil (circa 1800 miliardi), certamente renderlo prossimo al 100% della ricchezza nazionale, dal 140% di oggi. A due condizioni: che il patrimonio non sia venduto tutto e subito, correndo così il rischio di essere svenduto, ma venga utilizzato solo dopo essere stato valorizzato e messo sul mercato a singoli pezzi; che il ricavato sia anche utilizzato per fare investimenti produttivi che aiutino lo sviluppo, con ciò raggiungendo il sempre agognato e mai centrato obiettivo di rendere compatibili rigore di bilancio e politiche di crescita, considerato che è vero che nel rapporto debito-pil occorre ridurre il numeratore, ma è altrettanto vero che è non meno necessario aumentare il denominatore.Mario Monti, arrivato a palazzo Chigi nel 2011, aveva annunciato di voler predisporre “veicoli, fondi mobiliari e immobiliari, attraverso i quali convogliare, in vista di cessioni, attività del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”. Non era proprio la stessa cosa di quanto suggerito – non fosse altro perché mirava al contenimento del deficit e non all’abbattimento del debito – ma comunque non se n’è fatto più niente. Eppure, oggi, con l’esplosione dei debiti pubblici a seguito delle politiche di contenimento degli effetti socio-economici del Covid, non è solo l’Italia che avrebbe bisogno di alleggerire il fardello debitorio. Già dieci anni fa l’Economist, rivelando che i 34 paesi Ocse (i più sviluppati tra le economie di mercato del mondo, tra cui l’Italia) avevano accumulato complessivamente 45 mila miliardi di dollari di debito pubblico, pari al 94% dei loro pil, un livello senza precedenti in tempo di pace raggiunto per via degli impegni assunti per far fronte alla crisi finanziaria mondiale del 2008 e seguenti, indicava come via d’uscita l’uso dei loro patrimoni pubblici, misurato in 35 trilioni di dollari tra beni immobili, partecipazioni finanziarie e società pubbliche. Ma ora il debito pubblico mondiale è arrivato a 307 mila miliardi di dollari, ed è indispensabile, se si vogliono evitare default a catena, trovare il modo di contenerlo e ridurlo.L’Italia, invece che fare il ricattino “Mes contro Patto di stabilità light”, rifletta su questa vera emergenza e provi a porre il tema all’Europa, in modo serio e costruttivo. Magari dando prova di lavorarci sul piano nazionale. Troppo difficile? Io trovo che sia più facile sposare un’idea su cui non si è mai profferita parola, piuttosto che rimangiarsi le parole spese su idee sbagliate.Per ulteriori informazioni, consultate il sito http://www.terzarepubblica.it

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Revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Il piano concordato con la Commissione europea può accelerare la transizione ecologica dell’Italia e presenta vari interventi in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 che recepiscono le proposte avanzate dall’ASviS negli ultimi 12 mesi. Lo afferma con una nota l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ASviS. “In particolare – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini – sono positivi gli investimenti previsti per: sostenere la transizione ecologica di singole imprese e di intere filiere produttive; potenziare le infrastrutture idriche ed elettriche, anche nell’ottica di aumentarne la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici; ricostruire i territori colpiti dalle recenti alluvioni e intervenire sul dissesto idrogeologico; sostenere le fasce sociali più deboli, con i finanziamenti per l’efficientamento energetico delle case, e i giovani, anche attraverso il rafforzamento del servizio civile universale; favorire un’occupazione di qualità puntando sulla formazione e le competenze. Sono molto importanti, inoltre, le riforme che prevedono l’adozione dell’approccio del PNRR anche ai Fondi di coesione e la revisione dei Sussidi Dannosi per l’Ambiente (SAD) che andrebbero trasformati in Sussidi Favorevoli, in linea con le proposte dell’ASviS”.

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Scuola: Emendamenti legge di bilancio, Pacifico (Anief): “doppio canale di reclutamento, se approvato si risolverebbe il problema del precariato”

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Il leader Anief ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa.Nel corso della trasmissione radiofonica Marcello Pacifico, a proposito del fatto che sono ore decisive poiché si stanno presentando le proposte emendative al Senato riferite alla Legge di Bilancio, ha affermato che “è particolarmente importante un emendamento, segnalato anche dalla forza di maggioranza e di opposizione, sul doppio canale di reclutamento. Se approvato metterebbe fine al problema del precariato, poiché permetterebbe di assumere in ruolo anche da Gps, senza sacrificare il merito. Speriamo che il parlamento lo approvi visto che la procedura di infrazione è ancora attiva e l’Anief sta interloquendo con la Commissione europea perché non è più tollerabile, dopo quasi 10 anni dalla sentenza della Corte di giustizia, continuare ad avere l’abuso di contratti a termine, con più di 400mila precari con oltre 36 mesi di servizio”, ha terminato il sindacalista autonomo.

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Pnrr, Sigismondi (FdI): nessun progetto rimodulato verrà cancellato, sconfessate opposizioni

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

“Si tratta di una vera e propria seconda manovra che il governo vara a totale disposizione dei cittadini. Altri 21 miliardi di euro in gran parte destinata allo sviluppo e alla competitività del tessuto produttivo italiano. L’approvazione del nuovo piano da parte della Commissione europea è il risultato di un lavoro complesso e portato avanti dall’esecutivo con responsabilità e serietà. Le principali misure riguardano le imprese a cui sono destinate 12,4 miliardi di euro per investimenti, agricoltura, turismo. Si interviene sulla ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Toscana e Marche con 1,2 miliardi di euro. Oltre 5 miliardi di euro vanno alle reti e alle infrastrutture. Ai giovani sono destinati 618 milioni di euro. Poi il capitolo lavoro, con un incremento di un miliardo di euro. Mentre alla sanità sono destinati 750 milioni aggiuntivi e importanti operazioni di riordino. Il nuovo Pnrr, superando le numerose criticità attuative, consentirà al governo di sostenere la crescita economica, attraverso un più incisivo precorso di riforme e investimenti. Contestualmente il governo ha deciso di salvaguardare quei progetti che rischiavano di non rispettare le tempistiche del Pnrr e che avrebbero comportato il taglio della rata, finanziandoli con altri programmi. Dunque, nessun progetto rimodulato verrà cancellato. Questo sconfessa le opposizioni che sui territori creano confusione paventando definanziamenti che non ci sono, come ha illustrato il Ministro Fitto durante la conferenza stampa”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, capogruppo in commissione Ambiente ed Energia di Palazzo Madama.

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Piano Mimit per menu calmierati contro il caro-ristoranti

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Si chiama ‘Aggiungi un posto a tavola’ che c’è un bambino in più’ l’iniziativa allo studio del ministero delle Imprese e del made in Italy per portare più famiglie con figli nei ristoranti con menù scontati.”Il Governo, a cui non manca la fantasia, farebbe meglio a occuparsi di cose serie e non di provvedimenti spot per spese non obbligate” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Dovrebbe ad esempio preoccuparsi del fallimento del Trimestre anti-Inflazione e del fatto che a ottobre l’olio di oliva è rincarato in un solo mese del 5,9%, il pane fresco non ha invertito la sua corsa, salendo dello 0,2% su settembre 2023 e del +4,8% su ottobre 2022” prosegue Dona. “Oppure farebbe bene ad aiutare i 2,18 milioni di famiglie in povertà assoluta che al ristorante non ci possono certo andare, sconti o non sconti” conclude Dona.

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Scambio di prigionieri tra Hamas e Israele: La guerra ha innescato il sacrificio di vite incolpevoli

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Dopo sei settimane di guerra il governo israeliano e il gruppo palestinese di Hamas hanno trovato l’intesa per una pausa nei combattimenti, saranno liberati 50 ostaggi israeliani, rapiti il 7 ottobre, in cambio di 150 prigionieri palestinesi e di quattro giorni di cessate il fuoco.Il governo della Striscia di Gaza ha riassunto le statistiche sulle conseguenze del conflitto: dal 7 ottobre sono morte a Gaza più di 14mila persone, la maggior parte delle quali donne e bambini. Sono rimasti feriti più di 33mila palestinesi. Oltre a queste vittime sono 6.800 le persone considerate disperse e si tratta soprattutto di coloro che non sono ancora stati recuperati da sotto le macerie degli edifici crollati.Sono stati danneggiati oltre 230mila edifici residenziali, di cui 44mila completamente rasi al suolo. Si tratta di circa il 60% dell’intero settore residenziale di Gaza.Durante un mese e mezzo di combattimenti, l’esercito israeliano ha attaccato 26 ospedali e 55 centri medici. Il bilancio dei medici uccisi nell’enclave palestinese ha raggiunto quota 205 ed hanno trovato la morte anche 62 giornalisti (perlopiù in conseguenza dei bombardamenti israeliani). C’è una crisi umanitaria catastrofica nell’enclave a causa della mancanza di cibo, acqua, medicine, carburante ed altri beni di prima necessità. Notizie raccolte da varie fonti a cura di Paolo D’Arpini

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La Basilica di Santa Rita si è tinta di rosso

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Cascia (PG) E’ stato fatto accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, e per portare un messaggio agli studenti di Cascia che hanno incontrato sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole e si è tenuto alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10:30, durante il quale si è svolto il reading “Ti amo da morire”, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo. “Nella Bibbia – riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla “Passione”, costrette dagli uomini.È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino”.

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Suggerimenti francescani

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Qualche giorno fa è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’Infanzia e papa Francesco ha detto una frase che mi è rimasta impressa: “Nessuna guerra vale le lacrime dei bambini”. E mi ha subito ricordato un’altra frase, del grande scrittore Rodari: “Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Più del mondo…”. Eppure, oggi più che mai, i bambini continuano a piangere. Nelle guerre, per la fame, per le ingiustizie degli adulti. Sono lacrime che pesano sulla nostra coscienza e a cui non dobbiamo abituarci. Ed ecco i suggerimenti francescani: ♫ Senza confini. “Prendi un foglio di carta, costruisci una barca / Poi la metti nel mare e la fai navigare / E solcando le onde verso sogni lontani / Pensa a quanti bambini stanno per arrivare…” Inizia così Mediterraneamente, canzone dello Zecchino d’oro di qualche anno fa che rimane attualissima. Quante lacrime innocenti si confondono ogni anno nell’acqua salmastra delle nostre coste? Ma la speranza di un domani senza confini resiste, anzi… proprio come si vede nel cartone animato che accompagna la canzone, si può costruire. Insieme. ✐ L’ultima volta. Per ribellarsi alle leggi della guerra bisogna essere folli. O bambini. L’ultima volta che siamo stati bambini (2023, EO Edizioni), è un romanzo che racconta di Cosimo, Italo e Vanda, bambini di dieci anni intrappolati nella seconda guerra mondiale, che di fronte alla scomparsa di un amico, partono per una pericolosa missione di soccorso. “I figli dei nemici sono pure loro nostri nemici?’ ‘I figli piccoli intendi? No, i bambini non hanno colpe. Diventano nemici solo quando crescono e imbracciano un fucile” ⎚ Liberi di scegliere. Liberi di scegliere è un film per la tv del 2019, con Alessandro Preziosi e Nicole Grimaudo, tratto dalla storia vera di Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, e dall’omonimo progetto il cui scopo è offrire ai figli di famiglie ‘ndranghetiste la possibilità di spezzare il loro legame con la criminalità e di seguire i propri sogni. Disponibile gratuitamente su Raiplay.

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Nasce il primo percorso formativo sulla Gentilezza

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

“La gentilezza: come praticarla nella professione di insegnante per migliorare la propria vita professionale ed educare gli alunni a esercitarla” è il titolo del primo percorso formativo in Italia proposto da Giunti EDU e riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, valido ai fini della formazione obbligatoria docenti. Un corso di 25 ore in 4 moduli, ideato e curato da Daniel Lumera, autore bestseller e docente internazionale, esperto in scienze del benessere e nella pratica della meditazione, insieme a Felicia Cigorescu e Valeria Pompili, che permetterà agli insegnanti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia di capire meglio cosa si intenda per gentilezza e come la pratica di questo valore possa migliorare la vita professionale dei docenti, la gestione della classe, le relazioni con colleghi e genitori, il rapporto tra gli alunni. Il percorso è già preordinabile sulla piattaforma Giunti EDUcare e sarà fruibile online dal prossimo 19 dicembre. Il corso si fonda sulle basi scientifiche della “biologia della gentilezza”, come da studi riportati anche nell’omonimo bestseller, ed è frutto di oltre 25 anni di esperienza di Lumera con il suo team di ricercatori, per dimostrare come un cambiamento in termini di consapevolezza nel proprio mondo interiore influisca positivamente anche sui parametri biologici, a partire dal DNA, e sulla qualità della vita personale (livello intrapersonale), relazionale (livello interpersonale) e professionale (livello collettivo). In questo periodo di profonde crisi, ambientale, politico-economica e valoriale nella nostra società, teatro di violenze, discriminazioni e guerre, è quantomai necessario richiamarsi ai valori fondanti per individuare un nuovo modo di vivere e operare non più competitivo ma cooperativo, che affonda le sue radici nella gentilezza, nel perdono, nella gratitudine, nell’empatia, nell’interconnessione, nell’amore e nella pace. Come è possibile prevenire e gestire al meglio l’insorgere di eventuali conflitti o incomprensioni tra insegnanti, genitori e bambini? Come si possono sviluppare e sperimentare gli elementi chiave dello stile comunicativo gentile? La critica costruttiva, l’ascolto attivo e la loro applicazione nella comunicazione con i genitori, i colleghi e gli alunni sono le leve sulle quali Daniel Lumera si sofferma ponendo particolare attenzione sia sugli aspetti di contenuto (cosa si dice), sia di relazione (come lo si dice).Si approfondisce, poi, il tema della leadership gentile, autorevole e non autoritaria, fondata sulla capacità di creare identità e fare gruppo attraverso processi inclusivi di cura, fiducia, sensibilità ed empatia, e si illustrano le strategie per applicarla sul luogo di lavoro e nella vita quotidiana. Inoltre, ci si sofferma sul confronto tra modello competitivo e modello collaborativo, e sulle loro ripercussioni sulla vita personale e scolastica degli insegnanti. Infine, per trasmettere ai bambini i valori della gentilezza in chiave inclusiva, viene fornito un vero e proprio kit di strumenti utili e pratici di natura teorico-esperienziale – con esercizi, giochi di gruppo e pratiche esemplificative – grazie a cui insegnare ai propri studenti inclusività, cooperazione e comunicazione gentile, anche per trasformare i conflitti in opportunità e gestire al meglio le emozioni. Tre le parole chiave: diversità, inclusione e uguaglianza. Nel corso viene proposta anche una pratica adatta a tutti di meditazione guidata sulla gentilezza, la Loving-Kindness Meditation, con una spiegazione di accompagnamento per poi praticare in autonomia e trasmetterla ai bambini. Annoverata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra i tre pilastri del benessere, insieme a sana alimentazione e movimento fisico, la meditazione può contare su oltre 16.500 studi scientifici pubblicati ad oggi che ne documentano gli effetti benefici su salute, benessere, qualità della vita. Meditare aumenta le abilità cognitive come memoria, lucidità, concentrazione e creatività, migliora il sonno, riduce i livelli di stress, depressione e ansia, regola il tono dell’umore, allevia rabbia e paura, abbassa la risposta infiammatoria e incrementa quella immunitaria, rallenta i processi di invecchiamento cellulare, migliora empatia e autostima e, di conseguenza, le relazioni. Videolezioni, materiali ed esercitazioni accompagnano, quindi, la comunità educante in questo viaggio alla scoperta della “biologia della gentilezza”, valore sociale e medicina naturale che si fonda sul profondo senso del Noi, da apprendere per un reale benessere nostro e del nostro pianeta. Per informazioni e iscrizioni (anche con Carta del Docente): giuntiedu.it/products/la-gentilezza-come-praticarla-nella-professione-insegnante-per-migliorare-la-propria-vita-professionale-ed-educare-gli-alunni-a-esercitarla.

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Seminario dedicato al pedagogista Bruno Ciari

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Torino mercoledì 29 e giovedì 30 novembre nella sede di corso Inghilterra 7 (sala Ce.Se.Di) della Città metropolitana di Torino. L’incontro è organizzato dall’Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), che fa parte della Rete degli Istituti per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con la Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali, l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, la Città metropolitana di Torino, l’Istituto nazionale documentazione, innovazione ricerca educativa, il Cidi-Centro iniziativa democratica insegnanti, il Movimento di cooperazione educativa e l’associazione Creo cambio cresco Mus-e, con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte.I lavori cominceranno mercoledì 29 novembre alle 15.30 con i saluti del presidente del Comitato Resistenza e Costituzione e vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle, della consigliera delegata all’istruzione della Città metropolitana Caterina Greco, del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti e della presidente onoraria del Movimento di cooperazione educativa Marcella Bufalini Ciari. Si proseguirà in plenaria con il coordinamento di Luciano Boccalatte, vicepresidente di Istoreto, e l’intervento di apertura sarà di Goffredo Fofi, critico cinematografico e letterario. La sessione di giovedì 30 novembre si aprirà alle 9.30, e la parte del mattino (fino alle 13) si articolerà in laboratori, a cui parteciperà anche una classe dell’Istituto d’istruzione superiore Avogadro di Torino. Il pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, sarà dedicato a “La parola alle scuole: l’importanza di chiamarsi Bruno Ciari”, uno spazio durante il quale ci sarà la restituzione del questionario somministrato alle scuole intitolate a Bruno Ciari. In conclusione della giornata, la tavola rotonda dedicata a “l’attualità di Bruno Ciari”.Durante il seminario sarà possibile visitare la mostra “Nasolungo e Orecchiofino. Il giornale scolastico da Bruno Ciari ai giorni nostri”. L’incontro si pone a chiusura delle iniziative realizzate in tutta Italia per ricordare il maestro Bruno Ciari – che negli anni ‘70 del secolo scorso ha contribuito all’innovazione didattica del tempo pieno – in occasione della ricorrenza del centenario della sua nascita. L’ingresso al seminario è libero; per iscriversi è necessario compilare il modulo al link https://forms.gle/8kaXTRuAnpjyVzrV9

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L’educazione sentimentale contro le violenze di genere

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, il Senato ha approvato all’unanimità il ddl contro la violenza di genere, che rafforza il “Codice rosso” inasprendo le misure di protezione preventiva come l’ammonimento, l’uso del braccialetto elettronico e la distanza minima di avvicinamento (Corriere). La segretaria del Pd Elly Schlein ha telefonato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per collaborare sul tema. E in un’aula del Senato semideserta nel corso della discussione (come denunciato da Susanna Camusso su X), maggioranza e opposizioni sono arrivate all’ok bipartisan su un ordine del giorno in merito all’educazione al rispetto e all’affettività a scuola, ma non sui corsi di educazione sessuale (Domani). Proprio mentre il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha presentato il tanto annunciato piano che introduce un’ora di “educazione alle relazioni”, ma solo nelle scuole superiori, per portare nelle aule il contrasto alla violenza di genere, la cultura del rispetto e la consapevolezza sulle conseguenze penali e civili degli abusi (Repubblica). Eppure, le disposizioni contenute nel piano rischiano di apparire superficiali e non del tutto coerenti con gli obiettivi ambiziosi che si pone: il progetto prevede, infatti, che i licei e le scuole superiori possano inserire in modo facoltativo – e qui sta uno degli aspetti appunto poco incisivi – trenta ore in cui gli studenti si riuniscono in “gruppi di discussione” per parlare di temi affettivi e relazioni, con la moderazione di un insegnante. Le ore saranno in ogni caso extracurricolari, cioè fuori dal normale orario scolastico (Post). Il progetto non ha convinto né le opposizioni né il mondo della scuola, che già da tempo organizza progetti simili per accompagnare i ragazzi al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Succedono i fatti di cronaca e poi si ricorre a questi ripari: si tratta di un ennesimo intervento non strutturale che carica tutto sui docenti buttando sulle scuole responsabilità che non possono reggere”, dice Maria Catena Trovato, preside all’Istituto tecnico professionale Marconi di Catania e membro Dirigentiscuola (Manifesto).

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Affetti e sessualità. Il potere se ne lava le mani?

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge cosiddetta contro il femminicidio. Un pacchetto di misure che potenzia strumenti come ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento e applicazione dei cosiddetti “reati spia”.Mentre continua una sorta di confronto tra reale e surreale su educazione all’affettività a scuola, eludendo o dicendo e non dicendo che ci dovrebbe essere anche la sessualità, le istituzioni si sarebbero così espresse in quello che potrebbe essere il massimo delle proprie possibilità: aumentare le pene e le presunte prevenzioni.A questo punto ci sono tre potenziali scenari: si fermano, legiferano per qualche nuova materia scolastica, decidono di cambiare economia e società. Si fermano. Praticamente è come se non avessero fatto nulla, ché pene maggiori non rappresentano un disincentivo per chi vuole ammazzare qualcun altro/a, soprattutto quando questo assassinio ha motivazioni passionali e/o patologici. La prevenzione, invece, qualcosa rappresenta, ma talmente poco che, alla luce di come poi verrà messa in atto (esecutori e norme) diventa quasi nulla. Legiferano per qualche nuova materia scolastica. Si parla di educazione all’affettività. A noi sembra che insegnare come voler bene a qualcuno sia una castroneria che neanche gli Stati a dittatura scolastica oserebbero. E qualcuno aggiunge anche sessualità… senza speranza di ritrovare unanimità o maggioranze di voti in Parlamento, ché a chi ha osato pronunciare o far intendere la parola “sesso”, dalla maggioranza è giunta l’eco “via queste schifezze”. Ci sarebbe un campo confinante, la lotta al bullismo, l’educazione all’elementare rispetto del prossimo, chiunque esso sia. Non come questione esclusivamente punitiva, ma che sarebbe propria della scuola, senza un apposito orario o materia, perché ogni ora, compresa la ricreazione, sarebbe il proprio campo d’azione. Lotta che comporterebbe la formazione degli insegnanti che, al netto della disponibilità di tempo ed economica di questi ultimi, comporterebbe investimenti dello Stato. Cambiare economia e società. Ce lo sentiamo ripetere ovunque, la base è culturale e non abbiamo percepito altro a parte alcuni isolati e minoritari appelli alla improbabile mobilitazione dei maschi in quanto tali (movimenti maschili in grado di mobilitarsi – visto che siamo in una società ed economia patriarcale – non esistono, come invece esistono movimenti femminili e femministi, proprio in opposizione alla società patriarcale). La cultura, all’origine, nasce dal bisogno e qui il legislatore potrebbe intervenire: zero differenze tra salari di uomini e donne, zero differenze in tutte le funzioni e ruoli che oggi vengono assegnati con scelte di genere. Qui tutti a parole dicono di essere d’accordo, ma la realtà è ben altro. Non è nostra invenzione che le remunerazioni delle donne sono sempre inferiori rispetto a quelle degli uomini, nonché i tempi di lavoro dei coniugi rispetto all’arrivo, nella loro famiglia, di un bimbo.Su questi scenari si decide la vita delle persone e dell’economia. Occorrerebbe scegliere. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Farmaci e territorio, sifo si confronta sul futuro anti-cancro

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 novembre 2023

Firenze – I nuovi farmaci oncologici, molecole agnostiche e cellule Car-t, ma anche i modelli organizzativi di interazione fra ospedale e territorio con le prospettive schiuse ad esempio, dalla telemedicina, l’impatto dei trattamenti sulla spesa farmaceutica. Sono questi i temi al centro della quindicesima edizione di PharmacON, il convegno- quest’anno di carattere nazionale- dedicato ai farmacisti che si occupano in ambito ospedaliero delle attività onco-ematologiche. Più di 100 i professionisti di questa edizione, organizzata a Firenze all’hotel Mediterraneo dalla Società italiana farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo). Un’arena estremamente preziosa di confronto, ma anche di selezione delle linee più promettenti per il futuro della professione. Fra gli elementi di novità, in effetti, spicca la premiazione delle migliori comunicazioni orali inviate dagli stessi farmacisti. Cinque ‘poster’ in particolare hanno catturato l’attenzione degli organizzatori su temi quali le infusioni modulate, il profilo di sicurezza e l’evoluzione delle terapie contro il cancro al polmone e alla mammella, l’impatto economico e organizzativo dell’introduzione di una nuova formulazione sottocutanea di un anticlonale utilizzato contro il mieloma, lo sviluppo di uno strumento informatico per valutare l’aderenza e la persistenza dei pazienti sotto cura con farmaci oncologici che inibiscono le cellule chinasi Cdk. “Quest’anno abbiamo deciso di dedicare una sezione a questi contributi- spiega alla Dire Alessandro D’Arpino, vicepresidente di Sifo e responsabile scientifico dell’evento- ne sono arrivati in un numero veramente importante che non ci aspettavamo. Sono stati scelti i cinque lavori che hanno ricevuto la valutazione più da parte dei referee che si sono occupati di valutarli”. PharmacON è al tempo stesso terreno fertile per interrogarsi su quelle che sono le armi già a disposizione nella battaglia contro il cancro. “Il futuro della terapia onco-ematologica è sì nelle Car-T, nei farmaci agnostici ma è sicuramente legato alla stewardship oncologica che stiamo portando avanti- osserva in questo senso Maria Ernestina Faggiano, tesoriere di Sifo- ci saranno a mio parere terapie a disposizione di tanti altri pazienti oncologico e onco-ematologici perché l’insieme dei cervelli pensanti, qui presenti, porterà sicuramente a nuovi studi di natura genetica, anatomopatologica, farmaceutica che è quello che noi farmacisti ospedalieri facciamo ogni giorno”. L’evento, in questo senso, si accredita come un punto di riferimento storico dedicato alle linee di sviluppo farmacologico e organizzativo: “I colleghi si aspettano che ogni anno venga riproposto proprio perché cerchiamo di affrontare quelle tematiche che sono i ‘topics’ essenziali per la professione in ambito oncologico- fa notare Alessandro D’Arpino- questa iniziativa è nata più di 15 anni fa in un piccolo paese del Chianti, a Radda in Chianti, allora ci furono praticamente 20 iscritti a fronte di una ventina di relatori. Quindi una formula in cui iscritti e relatori dopo due-tre ore di corso diventavano un tutt’uno, un brainstorming continuo e il gradimento dei partecipanti, che portavano a casa un’esperienza reale”. I temi sono davvero molto sfidanti. Stiamo guardando al futuro, stiamo cercando di capire come le nuove norme impatteranno sulla professione del farmacista ospedaliero”. Un tema estremamente centrale, al pari delle ricadute sulla professione connesse a nuove tecnologie, digital therapeutics, telemedicina e farmaci che possono essere somministrati nel proprio appartamento o nelle case di comunità. Tutti strumenti in grado di immaginare, in definitiva, di avvicinare i trattamenti quanto più possibile al domicilio del paziente.

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