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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Posts Tagged ‘allarme’

Allarme previdenza in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 febbraio 2024

L’ultima indagine effettuata da Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale, dipinge il quadro di una vera e propria emergenza pensioni. Nel 2024 in Italia il rapporto spesa pensionistica/PIL – uno degli indici con cui si misura la sostenibilità del welfare pubblico – salirà al 16,2% dal 15,8% del 2023: un aumento dovuto anche alla rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione e che inciderà in modo significativo sul futuro del sistema pensionistico e dei cittadini. Si ricorda che, nel 2010, si prevedeva un rapporto spesa/PIL del 15% per il 2020 e attorno al 16% per il 2045: un solo punto percentuale equivale a circa €19 miliardi all’anno di spesa pensionistica. La situazione è così delicata che la Riforma 2024, per la prima volta dalla Riforma Monti-Fornero del 2011, ha modificato le regole non solo per chi è vicino all’età pensionabile (Quota 103 e Opzione Donna), ma anche per coloro che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996 e che rientrano nel sistema di calcolo contributivo. Per questi lavoratori “giovani” si allontana la possibilità di pensione anticipata tre anni prima del requisito di vecchiaia (oggi pari a 67 anni): il valore della pensione dovrà infatti essere pari ad almeno 1.320 euro netti al mese (3 volte l’assegno sociale, prima era 2,8); tale soglia scende leggermente per le lavoratrici con un figlio (2,8 volte) e con due o più figli (2,6 volte). Inoltre, negli anni dell’anticipo (fino al compimento dei 67 anni), la pensione non potrà essere più elevata di circa 2.230 euro netti al mese (38.910 euro lordi all’anno, pari a 5 volte il trattamento minimo). Buone notizie solo per chi avrà pensioni basse: si restringe infatti la platea di chi rischia di andare in pensione a 71 anni e oltre con la pensione di vecchiaia contributiva (prima la soglia minima di pensione era di 672 euro netti al mese, mentre oggi è scesa a 534). Secondo l’OCSE, chi entra oggi nel mondo del lavoro passerà circa un terzo della propria vita futura in pensione ma, a partire dal 2030 circa, la situazione per i conti pubblici corre il rischio di complicarsi ulteriormente con l’ingresso in pensione di molti Boomers. La previdenza integrativa è ancora poco diffusa: ad oggi solo 26 italiani su 100[3] stanno attivamente mettendo da parte dei risparmi in strumenti di previdenza complementare e nel periodo 2007-2022 solo il 22% del TFR è stato destinato a questo tipo di strumenti. Tra l’altro, a fine 2022, si registrano quasi 2,5 milioni di “silenti”, ossia persone che possiedono un fondo pensione ma che hanno smesso di versare, dei quali circa la metà da oltre 5 anni.ecco l’identikit dell’aderente medio alla previdenza integrativa. L’aderente medio è maschio (al 62%), ha 47 anni, versa 177€ al mese, finora ha messo da parte 22.180€ e al termine preferisce riscattare l’intero capitale. Se differenziamo per genere e per età, gli uomini mensilmente versano di più (195€) delle donne (158€). Il contributo medio sale all’aumentare dell’età e quindi delle disponibilità economiche. È solo il 7,8% circa la quota parte degli aderenti che riesce a versare il massimo della deducibilità concesso dal trattamento fiscale agevolato (5.164€/annui). A livello nazionale, a fine 2019, sono stati accantonati 206€ miliardi in previdenza integrativa (22.180€ medio per iscritto); per quasi una posizione su quattro, tuttavia, il capitale accumulato non supera i 1.000€ complessivi. (Abstract by Moneyfarm)

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Allarme baby gang: i minori stranieri superano gli italiani

Posted by fidest press agency su domenica, 17 dicembre 2023

Per la prima volta nel 2022 – ed i numeri lo confermano anche per il primo semestre del 2023 – i minori stranieri arrestati o denunciati hanno superato gli italiani. Il dato è stato illustrato da Stefano Delfini. Il direttore del servizio analisi criminale della Polizia di Stato è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul degrado nella condizione dei minori. I dati sono quelli forniti dalle forze di polizia. Tra il 2010 ed il 2022 c’è stato un aumento del 15% delle segnalazioni relative a minori. I reati che crescono maggiormente sono quelli violenti. Cioè rapine, lesioni dolose, risse e percosse. In calo i furti. Le vittime sono in maggioranza coetanei. Intenso l’utilizzo dei social network per affermare l’identità del gruppo. L’incidenza delle vittime di genere femminile è predominante. E, in molti casi, si tratta di ragazze con meno di 14 anni. Emerge negli autori dei reati, ha osservato Delfini, “un’assoluta mancanza di consapevolezza del proprio agire. Con un utilizzo della violenza sproporzionato rispetto all’obiettivo. Nonché una mancanza di empatia con la vittima. Come si evince dalle violenze sessuali di Caivano o Palermo“. E’ frequente l’uso di droghe, alcol e psicofarmaci. I messaggi violenti sui social, ha aggiunto Delfini, “aumentano la spettacolarizzazione di questi atti”. Oltre al rischio emulazione “per ragazzi che non hanno ancora sviluppato una capacità critica”. Il dirigente di polizia ha quindi esposto i risultati di uno studio sulle baby gang. L’indagine è stata condotta con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il fenomeno, ha riferito Delfini, è in aumento. Questi gruppi hanno generalmente meno di dieci componenti. E possono essere anche multietnici. Ce ne sono quattro tipi. Quelli privi di struttura definita e dediti ad attività violente o devianti, diffusi soprattutto al Centro-Nord. Quelli che si ispirano alla criminalità organizzata, che si formano nelle regioni ad alta presenza mafiosa. Quelli che hanno come modello le gang sudamericane. Quelli dediti a rapine o altri crimini specifici, che hanno una struttura definita. Le gang minorili sono composte prevalentemente da maschi. Ma in alcuni casi anche ragazze hanno ruoli importanti. E ce ne sono alcune solo femminili. (abstract fonte: in Terris La Voce degli ultimi)

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Se vedi rosso, fermati e vai dal medico

Posted by fidest press agency su domenica, 1 ottobre 2023

Un giorno qualunque, Fabio, ancora giovane e dinamico, si sveglia, va in bagno e vede del sangue nelle urine. Lo nota, ma sembra non dargli troppa attenzione. Esce, ha un appuntamento, ma un semaforo rosso lo blocca e gli fa tornare in mente quel ‘segnale’ che l’ha spaventato e disorientato… All’improvviso capisce che non ha tempo da perdere e decide di cambiare strada. Migliaia di uomini e donne ogni anno in Italia “vedono rosso”: il sangue nelle urine può essere la spia di un tumore della vescica. Un segnale importante, spesso sottovalutato per scarsa conoscenza o paura. Una diagnosi precoce consente di intervenire tempestivamente quando il tumore non è ancora aggressivo e di tenere sotto controllo la malattia.È il messaggio raccontato dal video-spot – diretto dal pluripremiato regista Fabrizio Mari e interpretato dall’eclettico attore di cinema, teatro e pubblicità Mauro Negri – fulcro della campagna di sensibilizzazione e informazione “Fermati al rosso – Tumore della vescica: un segnale può salvarti la vita”, che ha ricevuto il Premio Speciale come “migliore cortometraggio di sensibilizzazione sulla salute e sulla prevenzione” nell’ambito del Biopic Fest (www.biopicfest.com).La quarta edizione del festival cinematografico internazionale, che promuove tematiche sociali e opere biografiche dedicate a personaggi che hanno segnato la Storia in tutti i suoi campi, è in corso a Roma fino al 27 settembre: alla Casa del Cinema e al Cinema dei Piccoli di Roma un ricco programma di 38 film da tutto il mondo per conoscere le vite di personaggi che hanno segnato politica, musica, pittura, scultura, poesia, danza, cinema, architettura, sport e scienza. Lo spot d’autore di “Fermati al rosso” è stato proiettato e premiato nella serata di venerdì sera al Cinema dei Piccoli.La campagna “Fermati al rosso” è promossa dall’associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali, con la sponsorizzazione non condizionante di Astellas e con i patrocini di: AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica, AURO – Associazione Urologi Italiani, CIPOMO – Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologi Medici), SIU – Società Italiana di Urologia, SIUrO – Società Italiana di Urologia Oncologica. L’iniziativa ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la sensibilità della popolazione, dei pazienti e dei medici sul tumore della vescica, sull’importanza di non sottovalutare i sintomi e di rivolgersi al medico di famiglia o all’urologo in presenza di campanelli d’allarme.

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Allarme inquinamento da turismo

Posted by fidest press agency su sabato, 19 agosto 2023

Secondo il World Travel & Tourism Council, l’8-10% delle emissioni globali di gas a effetto serra è causato dal settore dei viaggi e del turismo. «La maggior parte di queste emissioni è causata dallo spostamento da e verso una destinazione: più è lungo il percorso, maggiore è l’emissione di CO2» puntualizzano gli esperti di Ener2Crowd.com. «Prendendo in esame le emissioni prodotte dai viaggi turistici in Italia, tra i mezzi di trasporto stradale usati per viaggiare, l’automobile è quella che contribuisce in maniera preponderante alle emissioni di sostanze climalteranti con valori che oscillano dall’82,5% del PM 2.5 al 93,3% dei VOC (Volatile Organic Compounds)» spiega Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore di Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR). E che dire degli aeroplani? «Gli aerei utilizzano il cherosene, una miscela ricavata quasi interamente da fonti fossili, la cui combustione —come quella di tutti i prodotti petroliferi, produce grandi quantità di Co2: 1 chilo di cherosene (pari a 1,25 litri) produce infatti 3,15 chili di Co2» risponde Giorgio Mottironi.

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Allarme Sonno, gli italiani sono i peggiori al mondo (43%)

Posted by fidest press agency su martedì, 18 luglio 2023

“Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo”: con queste parole il noto giornalista e scrittore Leopoldo Longanesi definiva il concetto di rilassamento. E affinché il relax sia autentico e ristoratore, il sonno gioca un ruolo fondamentale. Stando ad una serie di ricerche effettuate sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Guna, oggi gli adulti faticano a staccare e a riposare corpo e mente. Le prime conferme in merito giungono da Very Well Mind secondo cui, a livello globale, il 33% degli adulti (1 su 3) soffre di insonnia. E il nostro Paese detiene un triste primato in questo senso: gli italiani sembrano infatti essere i più stressati a causa del mancato riposo (43%), seguiti da Sud Africani e da Spagnoli e Messicani a parimerito. Da Sleep Foundation, invece, arrivano le informazioni sulle possibili conseguenze legate all’assenza di riposo: dall’obesità al diabete di tipo 2, dalle patologie cardiovascolari alla depressione. Ma è possibile invertire il trend e aiutare le persone a riposarsi correttamente? La risposta è sì e giunge da una rivoluzionaria scoperta scientifica. Si tratta degli esosomi vegetali, una nuova frontiera nel panorama dell’integrazione alimentare. “Gli esosomi vegetali sono stati protagonisti di ricerche, analisi e indagini accurate nel corso degli anni per via delle loro caratteristiche di sicurezza, scalabilità e attività biochimica ed è emerso che queste nanovescicole conducono il «signalling intercellulare» – afferma Alessandro Pizzoccaro, presidente e fondatore di Guna. Ciò significa che sono in grado di trasportare informazioni fondamentali attraverso il corpo umano per mettere in comunicazione cellule di organi anche molto distanti fra loro. Nel DNA di Guna c’è da sempre un’attenzione speciale all’innovazione, per questo abbiamo deciso di scendere in campo, lanciando una linea di prodotti basata sulle potenzialità degli esosomi”. L’estrazione degli esosomi vegetali presenti negli integratori alimentari Exocomplex® avviene da frutti e vegetali provenienti esclusivamente da coltivazioni italiane biologiche e segue un processo preciso che parte dall’estrazione a freddo, passando per la purificazione e la concentrazione, fino ad arrivare alla liofilizzazione. Questo metodo permette così agli esosomi ricavati di veicolare in modo quantitativamente ottimale i principi attivi in essi contenuti e di proteggerli affinché conservino la propria efficienza biologica. “Gli esosomi sono vescicole submicroscopiche che possono misurare da alcuni nanometri fino a un micron che vengono rilasciate da tutte le cellule degli gli esseri viventi, dalle piante fino agli esseri umani. Veri e propri shuttle di segnali biochimici che supportano il cross talk intercellulare – afferma Stefano Fais, Dirigente di ricerca, Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare, Istituto Superiore di Sanità. Gli esosomi sono importanti perché mettono in connessione continua i nostri organi l’uno con l’altro, ma non solo, anche gli esseri umani con le piante o gli animali. Sono dei connettori tra i regni della natura. E le informazioni che trasportano possono modificare la cellula con la quale interagiscono” conclude Fais.

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Allarme ‘rinofiller’ per ragazze e ragazzi italiani

Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023

Oltre 71 milioni di visualizzazioni su TikTok per #rinofiller, 9,5 milioni per #rinofillertransformation e 12,1 milioni per #rinofillermilano, seguono molti altri tag sullo stesso tema. Ragazze e ragazzi giovanissimi si mostrano prima, durante e dopo le punture al naso per farlo più corrispondente ai nuovi canoni estetici che corrono sui social. Se TikTok è il regno dei video che mostrano come sottoporsi al trattamento, Instagram segue con milioni di foto di nasini perfetti appena modificati con effetto ‘wow’. I trattamenti sembrano facili quanto un bel makeup, ‘un capriccio senza rischi’ tra i commenti più battuti. Dopo i filler per ingrandire le labbra, le giovanissime ora vanno matte per il rinofiller e i ragazzi non sono esclusi dal trend del ritocco immediato del naso da postare sui social. L’abuso della pratica medica e la creazione di nuovi bisogni di bellezza sui social è la principale denuncia sollevata dagli iscritti alla Società italiana di medicina estetica SIME che hanno partecipato ad un corposo sondaggio condotto da SIME. “Il rinofiller è una pratica medica a tutti gli effetti, non un trattamento all’acqua di rose e non è privo di rischi e complicanze anche perché il naso è una area molto particolare per la vascolarizzazione: non si può far passare sui social come un trattamento ‘wow’, – sottolinea Emanuele Bartoletti, Presidente SIME. – Tra i rischi ci sono l’occlusione vascolare, la necrosi cutanea fino alla cecità e lo specialista, che deve essere un laureato in Medicina e Chirurgia con un percorso formativo specifico in Medicina Estetica, deve essere in grado di conoscere l’anatomia e la vascolarizzazione dell’area oltre che sapere gestire immediatamente le complicanze per scongiurarne il peggioramento”. Se eseguita da mani esperte è una terapia valida e sicura. Su un totale di 86 medici della SIME partecipanti al sondaggio, distribuiti nelle principali regioni della penisola, il 61,63% possiede un sito internet professionale e la maggioranza è presente sui canali social come whatsapp, Instagram e Facebook. Seguono Linked-In, TikTok Twitter e Youtube. Il 73% degli specialisti giudica però negativamente l’informazione relativa alla medicina ed alla chirurgia estetica presente su google e sui siti internet. Il 27% invece la reputa necessaria per informare le pazienti prima di scegliere. L’86 % dei partecipanti alla survey ritiene che i temi relativi alla medicina estetica siano trattati in modo non corretto sui social dove le informazioni risultato non veritiere, alterate da filtri e Photoshop, i risultati mostrati siano esagerati e senza senso etico. La preoccupazione riguarda in particolare il tema dei trattamenti iniettivi come i filler per le labbra, il botulino e, segnalano gli specialisti, i rinofiller ‘trattati con estrema leggerezza’. I risultati del sondaggio a cura di SIME saranno presentati alla tavola rotonda ‘Verità è bellezza: credibilità sui social’ in programma al 44esimo congresso nazionale fino al 21 maggio presso il centro congressi Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts.

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Allarme famiglie in povertà

Posted by fidest press agency su sabato, 13 Maggio 2023

Le famiglie che si rivolgono alle 18 strutture di Operazione Pane chiedono soprattutto un sostegno alimentare, ma, sempre di più, anche economico per far fronte alle molte spese che si trovano a dover sostenere, soprattutto in presenza di figli: le bollette, la mensa scolastica, il materiale per la scuola, le spese mediche. Spese essenziali che dall’emergenza Covid in poi è sempre più difficile sostenere da soli, lo dimostrano anche i dati Istat, secondo i quali nel 2020 la spesa dei comuni per l’area povertà è aumentata del 72,9%. Quasi a ricalcare l’analisi della rete Operazione Pane, la voce di spesa che ha fatto registrare l’aumento più consistente è quella dei “buoni spesa o buoni pasto”, ma in forte aumento anche i contributi a sostegno del reddito famigliare, di cui il 43% è andato a famiglie con figli. Operazione Pane, nel 2022, è stata in grado di raggiungere e aiutare circa 1.400 famiglie, tra queste più di 800 mamme, quasi 700 papà e 1.500 bambini. Ed è quest’ultimo dato a preoccupare maggiormente. Per i bambini che crescono in contesti di povertà, infatti, è più difficile andare bene a scuola e godere di buona salute; questi bambini rischiano, inoltre, più degli altri di diventare a loro volta adulti sotto la soglia di povertà, senza un impiego. Secondo dati Unicef, nel 2021 in Italia quasi il 30% di minori era a rischio povertà. Ma se il dato sulle famiglie è quello che colpisce di più, non vanno dimenticati gli adulti singoli che si rivolgono alle mense francescane per un pasto caldo, anch’essi in continuo aumento. Nel 2022 sono stati, infatti, quasi 39.000 i pasti caldi distribuiti ogni mese da Operazione Pane – in aumento del 6% rispetto all’anno precedente – che hanno raggiunto quasi 7.000 persone (+10% dal 2021).

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È allarme diabete in corsia

Posted by fidest press agency su lunedì, 20 marzo 2023

Sono sempre più numerose le persone affette da diabete o da glicemia elevata ricoverate negli ospedali italiani, nei reparti di chirurgia, come in quelli di medicina o specialistici. Ma non sempre si ha la possibilità di consultare un diabetologo per impostare un adeguato iter diagnostico-terapeutico. Eppure gestire correttamente il diabete (o le iperglicemie da stress o altro) è fondamentale per assicurare al paziente il miglior esito delle cure e una breve degenza. Alla luce di queste considerazioni gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) hanno messo insieme una task force di esperti di varie società scientifiche per redigere delle linee guida ad hoc, un vero e proprio vademecum per la gestione del diabete o delle iperglicemie ‘non-diabete’ durante il ricovero, anche da parte di non specialisti in materia. Le linee guida sono pubblicate sul portale del Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono circa 4 milioni gli italiani che convivono con il diabete e tra questi, uno su 6 viene ricoverato almeno una volta l’anno. Questo significa che il tasso di ricovero di queste persone è oltre il doppio di quello della popolazione generale (235 per mille persone, contro 99 per mille persone) e la loro permanenza in ospedale è in media di 1,5 giorni superiore agli altri. Ma il fenomeno può essere osservato anche da un’altra prospettiva: il 20-25% dei ricoverati per altre patologie è affetto da diabete e la presenza di questa condizione ha un notevole impatto sugli esiti (nel caso del Covid ad esempio, il 30,3% dei deceduti aveva il diabete). Tuttavia, non tutte le glicemie alte riscontrate durante il ricovero sono imputabili al ‘diabete’.

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Conferenza stampa su: Allarme sovrappeso e obesità

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 marzo 2023

Roma Venerdì 17 marzo 2023, ore 10:30 Sala Cavour, Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Forestale (via Venti Settembre 20. Per presentare l’evento Interverranno Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, Nicola Caputo, Assessore all’agricoltura della Regione Campania, Gianluca Gallo, Assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Francesco Cognetti, Presidente FOCE – Confederazione di Oncologi, Ematologi e Cardiologi, Giuseppe Morino, Direttore Scientifico del Festival e Maria Teresa Carpino, Presidente Associazione Pancrazio. sovrappeso e obesità colpiscono sempre più italiani, che con il passare degli anni vedono aumentare il rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari e metabolici, tumori e diabete. Per ridurre questa possibilità è fondamentale migliorare gli stili di vita, a partire dall’alimentazione. Un aiuto concreto può arrivare proprio dai prodotti del territorio e dalla scelta di seguire la dieta mediterranea, grande alleata del benessere. Per sensibilizzare ai corretti stili di vita, ad aprile partirà il tour dei 5 colori in Calabria che fa parte dell’ambizioso programma del Festival dei 5 colori che si terrà a Napoli dal 17 al 21 maggio presso il Maschio Angioino. Istituzioni, medici, clinici, nutrizionisti, oncologi e personaggi dello spettacolo parteciperanno a tavole rotonde e confronti per parlare di salute.

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Vesciche, ulcere, è allarme nel Regno Unito per una rara malattia trasmessa dai gatti

Posted by fidest press agency su giovedì, 9 marzo 2023

Per la prima volta in Gran Bretagna diverse persone hanno contratto una rara malattia della pelle trasmessa dai gatti. Si dice che una donna di 63 anni, sua figlia di 30 anni e un veterinario abbiano contratto il fungo dopo essere state graffiate da un gatto originario del Brasile. Lo riporta il britannico “Daily Mail”. Vesciche e ulcere dolorose si sono formate sulle mani e sulla parte superiore delle braccia delle persone infette. Secondo gli scienziati, è l’agente patogeno Sporothrix brasiliensis. Secondo il rapporto, è la prima volta che la malattia della pelle compare al di fuori del Sud America. I sintomi inizierebbero vicino alla parte del corpo infetta dal fungo e, in rari casi, potrebbero diffondersi agli occhi, ai polmoni, alle ossa e alle articolazioni. I tre contagiati nel Regno Unito sono ora completamente guariti. I ricercatori hanno riportato per la prima volta i casi sulla rivista Medical Mycology Case Reports.Secondo questo, il gatto, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,probabilmente responsabile delle infezioni, è stato salvato dalla famiglia nel sud-est del Brasile e successivamente portato in Gran Bretagna.

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Allarme Europol, bancomat nel mirino

Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 ottobre 2022

L’azione è compiuta da «bande criminali senza scrupoli». In Europa gli attacchi esplosivi contro i distributori sono aumentati drasticamente. La lista di questo nuovo metodo di rapina si allunga ogni settimana e “Sempre più spesso vengono utilizzati esplosivi estremi, in grado di causare danni agli edifici e ferire le persone”, ha dichiarato domenica alla stampa la portavoce dell’Europol Claire Georges all’Aia, nei Paesi Bassi. Secondo Europol, gli attacchi ai bancomat, oltre ad aumentare drasticamente in tutta Europa, stanno diventando sempre più pericolosi che causano gravi danni agli edifici circostanti e soprattutto mettono in pericolo la vita delle persone che per caso si trovano nei paraggi. L’agenzia di polizia è molto preoccupata per l’aumento della violenza, ha dichiarato all’Aia la portavoce Claire Georges. «Si possono definire come le moderne rapine alle banche», ha continuato la portavoce di Europol. Sempre più spesso le banche dispongono di poca liquidità nella filiale, secondo Claire Georges. Nei bancomat invece le bande criminali sono sicure di ottenere centinaia di migliaia di euro in poco tempo. L’aumento della potenza degli esplosivi utilizzati dai criminali sta mettendo sempre più in pericolo la vita delle persone che si trovano vicino al “bottino”. Molti distributori si trovano nei supermercati o in strade trafficate. «Gli autori dei furti si stanno rivelando estremamente privi di scrupoli», ha detto la portavoce. «Non si preoccupano delle persone, ma solo dei soldi». Gli investigatori hanno notato questa tendenza in molti paesi europei. Bande criminali ben organizzate si sono specializzate in questi attacchi attraverso un addestramento specifico. L’anno scorso, con l’aiuto di Europol, gli investigatori avevano persino scoperto un centro di addestramento per l’esplosione di distributori automatici vicino a Utrecht, in Olanda. Non sono ancora disponibili cifre esatte per tutta l’Europa, poiché gli Stati membri dell’UE segnalano i casi internazionali solo all’autorità di polizia europea. In Germania, l’Ufficio federale di polizia criminale ha registrato 287 casi l’anno scorso, rispetto ai 268 dell’anno precedente. Quest’anno, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si prevede un ulteriore incremento dei casi.

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Allarme dai sacerdoti della Nigeria

Posted by fidest press agency su martedì, 19 luglio 2022

A fronte di un drammatico incremento di rapimenti, omicidi e violenze, i sacerdoti nigeriani invitano a evitare la reazione violenta. Secondo i dati raccolti da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), dall’inizio del 2022 nel Paese africano sono almeno 18 i sacerdoti rapiti, cinque nella sola prima settimana di luglio. La maggior parte di loro è stata rilasciata ma tre sono stati uccisi. L’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani nigeriani (NDCPA) ha diffuso un comunicato nel quale afferma che «è davvero triste che nel corso delle loro consuete attività pastorali, i sacerdoti stiano diventando una specie in via di estinzione». Secondo l’NDCPA, «sono stati fatti tentativi per chiedere aiuto al governo a vari livelli, ma come ha già osservato la Conferenza episcopale nigeriana, “è chiaro alla nazione che [il governo] ha fallito nel [suo] dovere primario di tutelare la vita dei cittadini nigeriani”».I sacerdoti rifiutano esplicitamente qualsiasi risposta che implichi la forza o la violenza e mettono anche in dubbio il presunto beneficio derivante dalla loro partecipazione alle proteste di piazza. «Il nostro cammino ministeriale consiste nell’annuncio della Parola di Dio e nella celebrazione dell’Eucaristia come memoria di Cristo e della sua missione sulla terra. Ciò implica che portiamo con noi i libri sacri e non le armi. Cristo non ci ha mai incoraggiato a prendere le armi contro nessuno o a compiere azioni di vendetta».L’Associazione mette in evidenza l’opera fondamentale che i sacerdoti svolgono nonostante la mancanza di sicurezza: «Nostro dovere è porre davanti all’altare di Dio la gratitudine, la cura, le preoccupazioni e le richieste dei fedeli. Siamo difensori della vita e della pace. Siamo stati chiamati e inviati a predicare la buona novella ai poveri, a liberare i prigionieri, a liberare gli oppressi, a sanare i cuori spezzati, a fasciare le ferite, ecc. Abbiamo soddisfatto questa chiamata e continueremo».Per questo i sacerdoti hanno invitato tutti i loro fratelli nel ministero ad unirsi in questi giorni ad un’iniziativa straordinaria di preghiera e digiuno, adorazione eucaristica e recita del rosario.

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Allarme caldo africano con punte di 38-40 gradi

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 giugno 2022

L’estate non è ancora iniziata, ma sul fronte caldo è già allarme. Dopo una breve tregua, da venerdì di questa settimana gli esperti prevedono una vera e propria fiammata africana che porterà nel nostro paese punte di 38-40 gradi. Il Ministero della Salute ha già attivato, come ogni anno, il suo sistema di rilevazione delle ondate di calore per tenere i cittadini aggiornati sulle giornate ad alto rischio. Ecco il link per consultarlo: https://www.salute.gov.it/portale/caldo/bollettiniCaldo.jsp?area=emergenzaCaldo&id=4542&lingua=italiano&menu=vuoto. E’ fondamentale per la sicurezza di tutte le persone più vulnerabili, monitorare costantemente il bollettino del Ministero per essere aggiornati sulla situazione nella propria città. Il primo consiglio è quindi quello di consultare quotidianamente il bollettino e correre ai ripari con le dovute accortezze nel caso di giornate a rischio. E affidarsi ai consigli del Decalogo salva-vita di Senior Italia FederAnziani, ovvero: 1) Non uscire nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 17. 2) Bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno, in modo da reintegrare le perdite quotidiane di sali minerali. Evitare bevande alcoliche, gassate, troppo zuccherate e troppo fredde. Non eccedere con caffè o tè. 3) Consumare pasti leggeri. Preferire pasta, frutta, verdura, gelati alla frutta. Evitare cibi grassi e piccanti. 4) Arieggiare l’ambiente dove si vive, anche con l’uso di un ventilatore, evitando di esporsi alla ventilazione diretta. 5) Tenere il capo riparato dal sole. 6) Indossare abiti leggeri, non aderenti, di colore chiaro e tessuti naturali perché le fibre sintetiche ostacolano il passaggio dell’aria. 7) Non esporsi al sole in modo prolungato. Se, in seguito a un’eccessiva esposizione, dovesse insorgere mal di testa, fare impacchi con acqua fresca per abbassare la temperatura corporea. 8) Non restate all’interno di automobili parcheggiate al sole. 9) Non interrompere le terapie mediche, né sostituire i farmaci che si assumono abitualmente, di propria iniziativa. Consultare sempre il medico per ogni eventuale modifica delle cure che si stanno seguendo. 10) Se è possibile, è consigliabile andare in vacanza in località collinari o termali. E infine, l’undicesima e non meno importante regola rivolta ai familiari, amici, figli, nipoti dei nostri insostituibili ‘nonni’: “Non lasciateli soli!”, è l’invito del Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, “State vicino ai nostri senior.

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Allarme Fao su fertilizzanti

Posted by fidest press agency su sabato, 11 giugno 2022

8 giugno – “Il grido d’allarme lanciato dalla FAO sottolinea, ancor di più, la tragica situazione scaturita dalla guerra in Ucraina. Come già paventato da noi in Parlamento sin dai mesi scorsi, il blocco della commercializzazione globale dei fertilizzanti rischia di avere una ripercussione devastante sulle produzioni mondiali di cibo. I fertilizzanti, infatti, rappresentano il reale collo di bottiglia per la produzione di cereali, oleoginose e delle proteine vegetali per la prossima campagna agricola, raccolta 2023. In particolare, la produzione dell’azoto è legata ai costi energetici mentre fosforo e potassio sono fertilizzanti estratti per la maggior parte in Russia e Bielorussia e sono oggi, dunque, ostaggio delle politiche di guerra di Putin”. È il commento del deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura alla Camera, a margine del primo Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare tenutosi oggi alla Farnesina.“Diventa fondamentale migliorare la disponibilità di questi prodotti – aggiunge – riuscendo a gestire in maniera ottimale la diplomazia e i rapporti commerciali con gli altri Paesi estrattori, come già portato avanti dal ministro Luigi Di Maio”. “Inoltre, bisogna iniziare a pensare a tecniche di gestione agronomica delle concimazioni che mirino ad azzerare gli sprechi, in modo tale da ottenere ottime performance con benefici per l’ambiente e per l’economia aziendale. Rimane cruciale, comunque, l’apporto della Russia che produce oltre 50 milioni di tonnellate annue delle tre sostanze fertilizzanti” conclude.

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Imprese. de Bertoldi (FdI): accogliere allarme CNA su rischio fallimenti

Posted by fidest press agency su martedì, 7 giugno 2022

”Accolgo l’allarme lanciato dalla Cna sul rischio fallimento di migliaia di imprese per il blocco della cessione dei crediti d’imposta da superbonus 110% , conseguente ai ripetuti provvedimenti ostativi del governo, e che ora vede 2,6 miliardi di crediti riconosciuti ma non monetizzati, ed oltre 5 miliardi di crediti in attesa. Cantieri bloccati, cittadini esasperati, ed imprese che non riescono a far fronte agli impegni con i propri dipendenti e con i pagamenti previdenziali e tributari a causa della confusione normativa sul tema super bonus 110%. Ho chiesto più volte al governo ed ministro Franco di rendere libera la cessione del credito, almeno da parte delle banche e degli organismi vigilati a chiunque e senza limitazioni temporali; non ha senso infatti, come è stato previsto nel recente decreto aiuti, prevedere questa possibilità di cessione solamente per i crediti sorti dal mese di maggio, quando il problema è dovuto ad un cassetto fiscale pieno delle banche dell’intermediari finanziari proprio per i crediti antecedenti il mese di maggio. Stiamo giocando alle spalle degli Italiani, dimenticandoci che il Pil 2021 si era risollevato in gran parte per merito dell’attività edilizia collegata al 110%. Ricordo che in tale misura, che prevede il visto di conformità dei professionisti, le frodi sono stati praticamente inesistenti, e quindi non si capisce questa paralisi, dovuta alla ostinazione del governo draghi. È un danno per il paese intero, soprattutto in un momento di crisi internazionale come questo, e rischiamo che le previsioni sul PIL per l’anno in corso azzerino addirittura la crescita prevista, che già era dimezzata rispetto allo scorso anno. Invito quindi lo stimato ministro Franco ad accogliere le proposte che Fratelli d’Italia ha fatto da diversi mesi, e cioè liberalizzare le cessioni laddove insistono i visti di conformità dei professionisti, che ricordo sono assicurati -ope legis-. Ridiamo quindi fiato all’economia, e garantiamo un contributo pure alla sostenibilità ambientale, grazie alla riqualificazione energetica degli immobili, liberalizzando immediatamente le cessioni dei crediti d’imposta e garantendo una stabilità normativa per almeno due anni. Non è possibile attendere oltre”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.

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Allarme acqua in Italia: Rischio razionamento

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022

Mentre in Lombardia si va verso lo stato di crisi idrica regionale, l’incubo del razionamento dell’acqua potabile torna ad aleggiare sul Lazio, dove la quasi assenza di precipitazioni sta diventando allarmante: calano significativamente i livelli dei fiumi Tevere e Liri, ma anche dei laghi di Bracciano e di Nemi. A segnalarlo è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Una delle zone maggiormente interessate dalla scarsità d’acqua sono i Colli Albani dove, per evitare interruzioni di fornitura idrica, il gestore Acea Ato2 si è rivolto alla Regione per chiedere un incremento del prelievo dalla sorgente del Pertuso, una delle fonti del fiume Aniene, la cui condizione già critica (-60% sulla media 1953-1974) non potrà che ulteriormente aggravarsi. Grave è anche la situazione dei fiumi toscani, dove l’ormai “torrente Arno” ha una portata pari al 27% della media e l’Ombrone è in grande sofferenza, trasportando solo 1,56 metri cubi al secondo. Piove troppo poco anche in Abruzzo dove, nei mesi scorsi si sono toccati deficit superiori al 90% (Penne: -93,3%).Nonostante le piogge, cadute però con intensità diversa da zona a zona, i fiumi delle Marche stanno tornando ai livelli del 2021 con improvvisa discesa anche dei volumi idrici trattenuti nei bacini ed ora superiori solo a quelli, scarsi, dello scorso anno.In Campania, il fiume Garigliano rimane sui livelli più bassi in anni recenti, così come si segnalano in calo i volumi dei bacini del Cilento e del lago di Conza: pertanto, il rischio siccità resta presente.Gli invasi di Basilicata e Puglia, complici le alte temperature, registrano una vistosa decrescita nei volumi trattenuti, calati rispettivamente di oltre 7 milioni e di quasi 8 milioni di metri cubi.Preoccupanti anche i dati praticamente dimezzati nell’invaso alla diga S. Anna di Isola Capo Rizzuto, in Calabria: oggi trattiene 5,98 milioni di metri cubi contro una media pari a Mmc. 11,23 negli scorsi 6 anni.In Sardegna, dove sono previste temperature fino a 40 gradi, nei giorni scorsi è piovuto abbondantemente solo nell’estremo Sud (una cinquantina di millimetri), mentre al Centro-Nord dell’Isola sta aggravandosi la scarsità di risorsa idrica.In calo è il livello dei grandi bacini del Nord (solo il Lario è stabile) con il lago Maggiore, che è prossimo a sfiorare nuovamente il minimo storico dal 1946.Diminuiscono le portate dei fiumi valdostani e del Po, che a Cremona è in condizioni di criticità rossa ed a Pontelagoscuro registra livelli pari a quelli dei giorni più difficili della siccitosissima estate 2017.I fiumi piemontesi decrescono visibilmente ad eccezione di Pesio e Sesia; nelle dighe della Baraggia (Ravasanella, Ostola, Ingagna) mancano circa 4 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla media, contenendo oggi il 63,24% del volume invasabile.In Lombardia, nonostante le piogge cadute soprattutto sul Nord della regione (registrati fino a 70 millimetri), le riserve idriche restano largamente deficitarie (-51,4% sulla media e -60% sul 2021), così come quelle nivali (-77% sulla media); il fiume Adda, pur in leggera ripresa, si conferma ai livelli più bassi del recente decennio.Situazione analoga si registra in Emilia Romagna, dove piogge disomogenee hanno portato leggero ristoro agli esangui corsi d’acqua, ma non hanno impedito che il bilancio idroclimatico di alcune zone scendesse al di sotto dei minimi storici: nei bacini montani dal Parma al Trebbia, dove anche le precipitazioni sono inferiori al record negativo; nei bacini di pianura dal Parma al Tidone; nei bacini di pianura a Nord della foce del fiume Reno, dove la pioggia caduta a Maggio è stata la metà di quella di un già difficile 2021 (mm.36 contro i 70 millimetri di 12 mesi fa). Largamente deficitaria è anche la situazione alle dighe piacentine (Molato e Mignano), i cui bacini, con poco più di 10 milioni di metri cubi complessivamente invasati, registrano la peggiore performance del quinquennio (oltre 7 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso).In Veneto, infine, come tutti grandi fiumi del Nord continua a calare il livello dell’Adige, confermandosi ai minimi del recente decennio; in calo anche il Piave, mentre migliorano leggermente la condizioni idriche di Livenza, Bacchiglione e Brenta. (n.r. Da anni abbiamo segnalato il rischio che le forniture d’acqua per usi domestici e agricoli possano assottigliarsi rendendo critica la situazione in gran parte del territorio nazionale e sostenuto la necessità di aumentare gli invasi e riutilizzare le acque reflue depuralizzandole. Possibile che dobbiamo attendere il peggio per cercare di correre ai ripari?)

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Il Terzo settore lancia l’allarme: è a rischio se non si approvano le modifiche alla parte fiscale

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 aprile 2022

“Da quattro anni abbiamo posto la necessità di mettere mano alla fiscalità. Se non si provvede subito è a rischio la tenuta del non profit e il suo contributo alla coesione sociale”.A lanciare il grido d’allarme è il Forum del Terzo Settore, nell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma nella Sala Capranichetta in piazza Montecitorio, il primo appuntamento di una serie di iniziative per chiedere con forza a governo e parlamento la rapida approvazione del nuovo dispositivo fiscale che manca per completare la riforma del Terzo settore, attesa ormai da 5 anni.“La riforma avanza lentamente, alle nostre sollecitazioni non abbiamo avuto adeguate risposte, lanciamo un appello affinché la riforma del Terzo settore venga messa finalmente in cima all’agenda politica: non possiamo più aspettare” ha detto la portavoce del Forum Vanessa Pallucchi. “Stiamo parlando di 5 milioni volontari, quasi 400mila realtà no profit e quasi 900mila dipendenti, non di una nicchia: se vogliamo che continuino a dare risposte durante le emergenze umanitarie e le crisi sociali, sanitarie rie ed economiche come hanno dimostrato durante la pandemia e ora per la guerra in Ucraina, è necessario che la riforma venga portata a termine”.La revisione è ancora incompleta: è stato istituito il registro unico del Terzo settore, ma non il dispositivo fiscale, di conseguenza molti enti sono indecisi se iscriversi non conoscendo il regime fiscale a cui saranno sottoposti in base alle proprie attività. Sulle associazioni, anche quelle che non svolgono attività commerciale, pesa poi anche la spada di Damocle dell’introduzione dell’Iva, solo sospesa per due anni.

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Codici: le ultime operazioni nel Lazio rilanciano l’allarme usura

Posted by fidest press agency su domenica, 28 novembre 2021

Roma, Terni, Salerno e Frosinone. Sono i territori teatro delle ultime vicende segnate dall’usura, casi drammatici che ripropongono il tema di un’emergenza sempre più grave. Una minaccia che con la pandemia è diventata un pericolo costante a causa della difficoltà economica di tanti cittadini e su cui l’associazione Codici torna a richiamare l’attenzione, impegnata, al tempo stesso, a fare la sua parte in Tribunale.Da Roma arriva la storia di un commerciante dell’Appia costretto a dichiarare il fallimento dopo che il prestito di 160mila euro si è trasformato in un debito da oltre 1 milione di euro, con interessi pari al 221%. Un incubo durato 3 anni, con minacce anche di morte, e che è stato spezzato grazie all’intervento della Polizia, con il carcere per un uomo ed i domiciliari per due donne. Sono cinque, invece, le persone finite in manette nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura di Terni e portata avanti in maniera congiunta da Polizia e Guardia di Finanza. Stando alle ricostruzioni degli investigatori, il giro d’affari della banda di strozzini, che agiva tra la provincia di Terni e la capitale, si aggira intorno a 1,6 milioni di euro. Minacce e intimidazioni alle vittime, tra cui figurano anche imprenditori locali, alle quali veniva imposto di pagare interessi complessivi di oltre il 60%. Superano addirittura il 500% gli interessi applicati dalle cinque persone arrestate nell’ambito di un’operazione condotta dalla Dia di Salerno. Le intimidazioni hanno riguardato anche parenti delle vittime, quest’ultime raggiunte pure sul luogo di lavoro per avere i soldi e perfino in una struttura ospedaliera, in provincia di Frosinone, dove uno degli strozzini si è recato per intercettare una vittima che si sarebbe dovuta recare a visitare un parente ricoverato. L’ultima vicenda riguarda l’arresto ad Ostia da parte della Polizia di un uomo per l’accusa di usura ai danni di un imprenditore, in difficoltà economica a causa della pandemia, motivo per cui aveva chiesto ad alcune istituzioni bancarie l’apertura di nuove linee di credito, ottenendo però un rifiuto. Dopo un prestito iniziale di 40mila euro, il commerciante si è visto richiedere la restituzione di oltre 50mila euro, subendo un’aggressione fisica e ripetute minacce. Una storia iniziata nel marzo 2020, conclusa grazie all’inchiesta scaturita dalla denuncia.“Il quadro che emerge è drammatico – afferma Giacomelli – ed il fatto che il Lazio è il comune denominatore delle varie vicende deve far riflettere, perché dimostra quanto l’usura sia diffusa nella regione, con livelli allarmanti a Roma”.

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Allarme idrico in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 luglio 2021

Tecnicamente si chiama “portata di magra ordinaria”, ma in realtà è l’anticamera di una situazione di criticità idrica che, stante l’assenza di significative precipitazioni, si sta proponendo nel bacino del fiume Po, dove in alcune zone non piove da oltre 50 giorni. Le portate del principale corso d’acqua italiano sono praticamente dimezzate rispetto all’anno scorso ed alla media storica, toccando già oggi livelli consueti nel periodo centrale di Agosto. A registrarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. I recenti eventi meteo registrati sull’arco alpino ed in pianura hanno influito solo marginalmente sulle portate del Grande Fiume. Le alte temperature in pianura padana (superiori da 1 a 3 gradi alla media del periodo) stanno influendo negativamente sulle disponibilità idriche, accentuando l’evapotraspirazione (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po). Alcuni sottobacini sono sulla soglia dell’emergenza: la pianura emiliana, dove manca l’apporto dei torrenti appenninici; la Romagna, dove solo il Canale Emiliano Romagnolo apporta ristoro a territori e colture; le zone costiere adriatiche e l’entroterra delle Marche; l’area del delta Po, dove si registra l’incremento della risalita del cuneo salino; aree del Basso Piemonte e delle province di Biella, Asti, Vercelli, Cuneo (sul territorio afferente al fiume Bormida è piovuto il 28% in meno rispetto alla media del periodo e l’indice SPI-Standardized Precipitation Index prospetta una situazione di severa siccità per i bacini Agogna-Terdoppio e Residuo Po-confluenza Tanaro, così come nella parte centro-occidentale della regione).I grandi laghi del Nord Italia sono tutti in calo con il Lario e l’Iseo, autori di una repentina performance negativa, che li colloca sotto la media del periodo. In Val d’Aosta crolla la portata del torrente Lys (da 5,2 metri cubi al secondo a mc/sec 1,9), così come scende la Dora Baltea pur mantenendo una portata largamente superiore ai valori del recente passato, ma anche della media del periodo (fonte: Centro Regionale Funzionale Valle d’Aosta).Tra i fiumi piemontesi, Tanaro e Pesio sono in leggera ripresa di portata, mentre calano tutti gli altri. In Lombardia, la portata del fiume Adda, con 234 metri cubi al secondo, è al minimo del recente quinquennio.Continuano a scendere, in Veneto, i livelli del fiume Adige, mentre il resto dei corsi d’acqua è in crescita dopo un Giugno particolarmente avaro di precipitazioni (-59%) con il bacino di pianura tra i fiumi Piave e Livenza, che segna -85%; andamento pluviometrico largamente deficitario anche lungo l’alveo del fiume Brenta: con 32 millimetri di pioggia, quello 2021 si colloca al secondo posto tra i mesi di giugno più siccitosi degli scorsi 25 anni (fonte: A.R.P.A. Veneto) In Emilia Romagna continua la decrescita idrica dei fiumi, tutti largamente al di sotto delle portate 2020.Ad eccezione della Sieve, in Toscana calano le portate di tutti i fiumi; particolarmente evidente è la magra dell’Ombrone, sceso al di sotto del Minimo Deflusso Vitale (mc/sec 2,0). Resta deficitaria la condizione idrica nelle Marche con fiumi ed invasi largamente al di sotto delle medie del recente quinquennio; stessa condizione per la diga di Penne in Abruzzo: il volume invasato (3,93 milioni di metri cubi d’acqua) è praticamente dimezzato rispetto agli anni scorsi.E’ invece stazionaria la situazione dei corpi idrici del Lazio.In Campania, rispetto alla scorsa settimana, i fiumi Sele, Garigliano e Volturno appaiono in calo, mentre il Sarno risulta stabile; diminuiscono anche le disponibilità idriche negli invasi del Cilento, comunque largamente superiori rispetto ad un anno fa.Analoga è la situazione nei bacini della Lucania, dove nella scorsa settimana sono stati prelevati oltre 12 milioni di metri cubi d’acqua, ma resta un surplus di circa 94 milioni sul 2020; ancora più evidente è la sete della Puglia, i cui grandi serbatoi sono calati di quasi 17 milioni di metri cubi in 7 giorni, conservando comunque oltre 67 milioni in più rispetto all’anno scorso.Infine, non si segnalano criticità idriche dalla Sardegna, le cui disponibilità sono in linea con lo scorso anno; va comunque evidenziato come il volume massimo, che può essere trattenuto nei bacini, sia stato ridotto di circa 90 milioni di metri cubi nel corso di un decennio.

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Allarme desertificazione in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

L’andamento climatico sta spingendo zone interne di Abruzzo e Molise, nonché aree del siracusano in Sicilia, verso la desertificazione: ad indicarle in zona rossa sono le elaborazioni dell’European Drought Observatory (EDO) secondo il parametro CDI ottenuto, combinando tre indicatori di siccità: SPI (confronto tra le precipitazioni attuali e quelle degli anni passati nello stesso periodo), SMA (anomalia di umidità del suolo) e FAPAR (valutazione dell’impatto della siccità sulla vegetazione); lo stesso indicatore classifica “arancioni” una vasta porzione del Piemonte, la costa romagnola, territori sparsi di Toscana ed Umbria, ma intacca sorprendentemente anche zone alpine di Val d’Aosta ed Alto Adige, sconfinando pure in Austria Svizzera. Le macrotendenze del parametro CDI sono confermate dall’andamento settimanale secondo l’analisi dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.La situazione più preoccupante resta quella della Sicilia, i cui bacini stanno registrando un volume complessivo pari a 498,99 milioni di metri cubi, cioè il 50,66% della capacità totale (mc. 984,75 milioni), confermando il trend decrescente del decennio, ma soprattutto risultando inferiore al 2020 caratterizzato da una forte siccità nell’Isola (fonte: Dipartimento Regionale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia).Anche i fiumi marchigiani sono in calo e con le altezze idrometriche più basse del recente quadriennio, così come i bacini.Iniziata definitivamente la stagione irrigua, è finito il periodo di accumulo idrico per gli invasi della Basilicata (- 1 milione circa di metri cubi in una settimana, ma l’anno scorso, a causa dell’assenza di precipitazioni, furono quasi 4 milioni) e di Puglia (calati di oltre 3 milioni di metri cubi in 7 giorni).Nel Lazio cala il Tevere, mentre gli altri fiumi restano stabili; continua a crescere, invece, il lago di Bracciano. In Campania, i dati idrometrici si presentano, per la settima settimana consecutiva, complessivamente con livelli superiori alla media del quadriennio 2017-2020: i fiumi Sele e Volturno si presentano stabili, mentre è in lieve calo il Sarno, compensato però dalla crescita del Garigliano; stabile è il lago di Conza della Campania, mentre gli invasi del Cilento segnalano una moderata diminuzione (elaborazione: ANBI Campania).Andamento simile si registra per i fiumi della Toscana, dove all’ottima prestazione del Serchio corrispondono l’Arno che, pur crescendo, resta sotto media ed il costante calo dell’Ombrone, che si mantiene ben al di sotto della portata standard del mese.In Emilia-Romagna, ancora una volta, si evidenzia una situazione idricamente differenziata a seconda delle zone: restano sotto media i fiumi Savio (in calo), Reno (stabile) e Secchia (in crescita),mentre tornano a superarla il Trebbia e l’Enza.Grazie alle abbondanti precipitazioni a monte sono in ripresa le portate del fiume Po, tornando complessivamente in media col periodo in attesa dello scioglimento delle nevi.Delle piogge hanno abbondantemente beneficiato un po’ tutti i fiumi piemontesi (ad eccezione del Pesio), mentre in calo sono i livelli dei corsi d’acqua valdostani.In salita evidente sono i livelli dei grandi bacini lacustri del Nord: il lago Maggiore guadagna 85 centimetri, Garda ed Iseo sono rispettivamente al 98,6% ed al 93,6% del riempimento, gli apporti del Lario incrementano notevolmente la portata del fiume Adda in Lombardia. In crescita, infine, sono i fiumi veneti ed in particolare l’Adige, il cui livello è salito di un metro e la Livenza che, tra alti e bassi, supera ora di quasi 2 metri l’altezza della scorsa settimana.“La quantità di pioggia è sempre la stessa, il problema è che piove male – afferma il Presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro – Le precipitazioni, in termini di volumi d’acqua, sono nella media, ma si concentrano in pochi eventi di forte entità e che interrompono periodi siccitosi talvolta molto lunghi.”Ne sono esempio gli apporti meteorici di Aprile (cm.95), attestati perfettamente sulla media storica (1994-2020) del mese, ma concentrati tra i giorni 11 e 13 ed a fine mese, mentre nulla o quasi, si è registrato nel resto dei giorni. L’indice SPI, che definisce il livello di siccità nelle campagne, si attesta comunque su valori di normalità, cui si aggiunge ancora uno spessore delle nevi alpine e prealpine, superiore alla media del periodo e che garantisce tranquillità sul progressivo riempimento dei bacini montani. Soddisfacente, infine, è anche la presenza di acqua nelle falde freatiche (elaborazione: ANBI Veneto).“A fronte di questi dati – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – si conferma l’obbiettivo ventennale dei 2000 laghetti multifunzionali da Nord a Sud della Penisola, e poi la necessità di finanziare, attraverso il Piano di Ripresa e Resilienza, i 139 progetti definitivi ed esecutivi, interessanti altrettanti bacini da realizzare, completare o bisognosi di manutenzione straordinaria, ricompresi nel Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese.”

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