Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 166

Archive for 13 giugno 2024

Papa Francesco partecipa al G7 guidato dall’Italia

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

È la prima volta per un papa – al G7 guidato dall’Italia e presieduto da Giorgia Meloni, che si svolgerà a partire da giovedì 13 a sabato 15 giugno in Puglia, a Borgo Egnazia, e che vedrà i grandi delle potenze mondiali ritrovarsi a pochi giorni dall’esito elettorale delle Europee. Il libro, Intelligenza artificiale e sapienza del cuore. Commenti al Messaggio di Papa Francesco (Scholé, pp. 256, € 20), a cura di Vincenzo Corrado e Stefano Pasta, ospita il messaggio di Papa Francesco in occasione della 58° giornata mondiale delle comunicazioni sociali, seguito da commenti affidati a voci del panorama culturale italiano, tra cui – oltre agli stessi curatori – Paolo Benanti, Stefania Careddu, Alessandra Carenzio, Sabino Chialà, Andrea Ciucci, Nello Cristianini, Adriano Fabris, Luciano Floridi, Antonella Marchetti, Dermot Moran, Ivana Pais, Sergio Perugini, Paolo Ruffini, Luca Maria Scarantino, Giovanni Ziccardi, Claudia D’Ippolito.Papa Francesco si sofferma sull’Intelligenza artificiale e sui suoi effetti su comunicazione e informazione: in gioco è il rapporto tra uomo e macchine, ma anche la natura stessa dell’umano, a cavallo tra letture catastrofiste ed eccessiva fiducia, con l’intento di ripartire dal centro di tutto, il cuore umano, biblicamente sede della libertà e delle decisioni più importanti della vita. È infatti lo sguardo spirituale, la sapienza del cuore, il mezzo con cui l’uomo può orientarsi tra queste nuove scoperte e il loro utilizzo: come potranno integrarsi la comunicazione e questa nuova forma di intelligenza, che vede come ulteriore frontiera quella generativa? Solo se questo rapporto sarà correttamente regolamentato potrà funzionare, responsabilizzando chi la usa, senza annullare l’importanza del soggetto che con il suo agire porta avanti questa funzione e il suo senso critico. Riflessioni che aprono la strada a ulteriori interrogativi, sulla veridicità e reperibilità delle fonti, sulla necessità di preservare il pluralismo di idee, sugli effetti dell’utilizzo dell’IA che potrebbe generare maggiore uguaglianza e libertà, ma anche diseguaglianza e nuove forme di sfruttamento.Risposte che giungono dai 18 commenti al testo del papa, provenienti da diverse angolazioni, da quella etica a quella filosofica, fino a quella educativa e giuridica, senza dimenticare le implicazioni negli ambiti della scuola, del giornalismo, dell’arte e del cinema in un dialogo a più voci sul futuro della tecnologia, della comunicazione, ma soprattutto dell’uomo. Il libro: Vincenzo Corrado – Stefano Pasta (eds.) Intelligenza artificiale e sapienza del cuore Commenti al Messaggio di Papa Francesco 58° giornata mondiale delle comunicazioni sociali pp. 256, € 20.

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Una nuova mostra dell’artista Mariano Pieroni

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

Mantova Sabato 15 giugno alle ore 17.00 (15 giugno – 6 luglio 2024 Orario dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso) via Ippolito Nievo 10 alla presenza dell’Artista, è la terza personale alla Galleria Arianna Sartori a Mantova, dopo le personali “Plasticoni 2019. Market-system’s animal and human” (2019) e “Gli scoppiati” (2021/2022) che riscontrarono entrambe un grandissimo successo di pubblico e critica. In terra mantovana Mariano Pieroni ha partecipato alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario alle rassegne: “L’arte italiana dalla terra alla tavola” nel 2015 con l’opera “Puledro” (scultura polimaterica, plasticone), “50anni d’Arte in Lombardia” nel 2016 con l’opera “Leviero 2” (scultura polimaterica, plasticone), “Animalia. Natura & Arte” nel 2017 con l’opera “Mandrillo” (scultura polimaterica, plasticone) e “ARTeSPORT” nel 2019 con l’opera “Tennista” (scultura in porcellana). Questa nuova esposizione, curata da Arianna Sartori, diventa l’occasione per approfondire il lavoro di questo artista affermato in Italia e all’estero. I “plasticoni” a dimensioni reali esposti saranno: Cinghiale, Bufalo, Canguro, Sileno, Volpe, Lupo, Aquila, Levriero italiano e otto Colombe…

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Non c’è giustizia sociale senza giustizia climatica

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

Roma Martedì 25 giugno 2024 – ore 10:00 Sala Convegni Palazzo San Calisto, Piazza S. Calisto 16. Ne discuteranno istituzioni cattoliche, associazioni della società civile, rappresentanti della comunità scientifica. L’evento sarà strutturato in due momenti principali. Durante la prima parte della mattinata, interverranno: Mons. Vincenzo Paglia, Presidente Accademia Pontificia per la Vita; Enrico Giovannini, economista, statistico e Direttore scientifico di ASviS; Louise Fournier, avvocata di Greenpeace International, esperta di diritto ambientale e cambiamento climatico; Antonello Pasini, fisico del clima del CNR; Paola Michelozzi, epidemiologa ambientale del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio; Rita Erica Fioravanzo, Presidente Istituto Europeo di psicotraumatologia e Stress Management. Modera: Vincenzo Varagona, giornalista e Presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI). Nella seconda parte della mattinata, seguirà la tavola rotonda dal titolo “Non c’è giustizia sociale senza giustizia climatica”, con rappresentanti di Greenaccord, Greenpeace Italia, ReCommon, Misericordie e Mediterranea. L’evento è organizzato da Greenaccord con patrocinio dall’Accademia Pontificia per la vita

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“Colonne Infinite” l’installazione dell’artista coreano Park Eun Sun

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

Roma fino al 30 settembre 2024 nel cuore archeologico di Roma, all’interno del Parco del Colosseo, affacciate su Circo Massimo e nell’area di fronte alla Bocca della Verità, ci sarà “Colonne Infinite”, l’installazione dell’artista coreano Park Eun Sun a cura di Leonardo Contini: cinque monumentali opere d’arte scultoree di 14 e 6 metri. Un’installazione artistica che si fa simbolo di incontro e dialogo tra contemporaneo e antichità, Italia e Corea, Oriente e Occidente; un’occasione unica, per romani e turisti, nel centro storico della capitale, per vivere la fusione tra arti, storie e culture, celebrando l’amicizia tra Italia e Corea attraverso cinque opere che, riflettendo la tradizione della colonna, trasformano l’elemento strutturale in un oggetto d’arte.

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Principali soft skills che ricercano i recruiter dai candidati

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

In fase di selezione dei candidati e che poi saranno i futuri dipendenti, oltre alle capacità e conoscenze tecniche, l’ufficio HR valuta e traccia anche le cosiddette soft skills o competenze trasversali. Si tratta di “caratteristiche attitudinali” che rendono un dipendente – qualunque sia il suo ruolo – una buona risorsa per qualsiasi azienda e in quanto tali devono essere coltivate e sviluppate giorno dopo giorno. In un mondo in continua evoluzione, le soft skills sono diventate fondamentali per il successo personale e professionale. Secondo InfoJobs, la piattaforma leader nella ricerca di lavoro online, tra le soft skills ce ne sono alcune sono maggiormente apprezzate dai recruiter, ma che molto spesso i candidati non sanno far emergere in fase di colloquio. Se ne potrebbero elencare svariate, ma ecco di seguito una selezione di quelle più richieste dai recruiter aziendali e le più fruttuose, in termini di risultati, quando si decide di affrontare un cambiamento lavorativo. 1) Capacità di apprendere in modo attivo e continuo: considerata la soft skill più importante degli ultimi tempi in quanto consente di rimanere sempre competitivi nel mercato del lavoro, ma permette anche un arricchimento personale continuo. 2) Spirito d’iniziativa: questa abilità riguarda la capacità di fare il primo passo senza aspettare istruzioni esplicite. Le persone con questa caratteristica vengono percepite come proattive e cercano attivamente opportunità per migliorare o risolvere problemi. 3) Doti comunicative: ossia tutte quelle attività che includono ascolto attivo, chiarezza nell’espressione, e la capacità di comunicare efficacemente con gli altri. Queste abilità sono essenziali non solo per esprimere in modo chiaro ed esplicito le proprie opinioni e idee, ma diventano un elemento portante per la collaborazione e la gestione delle relazioni. 4) Mentalità creativa: possedere una mentalità creativa implica la capacità di pensare fuori dagli schemi, generare nuove idee e trovare soluzioni originali e innovative. In un mondo del lavoro sempre più dinamico e in costante trasformazione, questa è un’abilità sempre più richiesta, poiché consente di essere sempre aperti al cambiamento e alla sperimentazione di nuove attività ed esperienze. 5) Intelligenza emotiva e sociale: la prima riguarda la consapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di gestirle in modo costruttivo. Saper controllare l’ansia in situazioni di forte stress o riuscire a mantenere la calma quando la tensione si fa sempre più forte, sono aspetti da non sottovalutare. La seconda, invece, si riferisce alla capacità di comprendere e gestire le emozioni degli altri. In questo caso saper stare con le persone e offrire il proprio aiuto in un momento di difficoltà risulta essere una carta vincente da giocare, soprattutto in ufficio per favorire una cultura aziendale positiva. 6) Pensiero critico: la capacità di analizzare, valutare e risolvere anche le criticità in modo razionale. Include la capacità di fare domande, considerare diverse prospettive e prendere decisioni informate. Di fronte ad un problema, saperlo affrontare in modo rapido ed efficiente è diventato un vantaggio competitivo per le aziende che operano in un contesto di mercato sempre più dinamico, incerto, complesso e ambiguo. Queste competenze, legate alle abilità interpersonali, alle capacità relazionali e comportamentali, sono aspetti che al giorno d’oggi sembrano valere molto di più rispetto alle sole competenze tecniche (hard skills). Si tratta di qualità e capacità prettamente personali, più difficili da misurare, ma fondamentali per affrontare nel miglior modo possibile differenti ruoli e contesti lavorativi.

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RBC BlueBay – Obbligazioni: ecco perché investire a livello globale

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Malin Rosengren, Portfolio Manager, RBC BlueBay Asset Management, Diversificare a livello globale può contribuire a ridurre la volatilità complessiva e a offrire rendimenti più elevati aggiustati per il rischio. Nel regime post-Covid, caratterizzato da tassi d’interesse in rialzo, la volatilità è destinata a rimanere alta, man mano che emergono nuovi equilibri su livelli più elevati. In un contesto caratterizzato da disruption senza precedenti, dovute al quantitative tightening, all’elevata offerta e ai rischi geopolitici, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione il valore aggiuntivo della diversificazione offerta dagli investimenti in obbligazioni globali. I cicli di tagli dei tassi non saranno uniformi, in quanto i mercati troveranno nuovi tassi di equilibrio a livelli più elevati. Il reddito fisso è destinato a beneficiare del calo dei tassi, in quanto molte banche centrali stanno per mettere fine alla stretta monetaria e sia la Fed sia la Bce sono sul punto di avviare cicli di allentamento. Tuttavia, a differenza di quanto abbiamo visto con lo shock causato dalla pandemia, il percorso di riduzione non sarà altrettanto sincronizzato e assisteremo a una maggiore differenziazione a livello globale. Infatti, i policy maker si ricalibreranno al nuovo regime di tassi d’interesse più alti. Pertanto, sussistono opportunità sui mercati e sulle curve dell’universo obbligazionario globale per ottenere alfa, effettuando al contempo una diversificazione rispetto ai rischi interni.I nuovi equilibri su livelli più elevati verranno sempre più determinati dalle dinamiche strutturali interne. Tra queste figurano la demografia (crescita della popolazione e trend dell’immigrazione), i livelli d’indebitamento, la politica fiscale, la strategia per una transizione green e le esigenze d’investimento. In questa situazione, paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda potrebbero scoprire che i vantaggi sul piano della produttività derivanti da politiche migratorie meno restrittive consentono un maggiore spazio per allentare le politiche rispetto ai peer. Al contrario, in Canada, dove i consistenti afflussi di immigrati sono stati politicizzati con l’avvicinarsi delle elezioni del 2025 e hanno portato a un inasprimento della politica migratoria, sussiste il rischio che l’elevata volatilità dell’inflazione venga bloccata dall’aumento delle restrizioni, che impediscono ai benefici in termini di produttività di materializzarsi pienamente. Altrove, in Polonia la strategia per una transizione green è fondamentale per raggiungere determinati livelli di inflazione. La transizione green costituisce il fulcro della strategia economica del nuovo governo ed è fondamentale per il successo dell’esecutivo e la possibilità di mantenere il potere, in vista delle elezioni parlamentari del 2027. La transizione è fondamentale per far calare i prezzi energetici, migliorare la competitività della Polonia e mantenere contenuti gli indici relativi al costo della vita nel medio termine. Pertanto, se da un lato i solidi investimenti e spese fiscali sospingono l’inflazione nel breve termine, dall’altro risultano essenziali per ottenere cali dell’inflazione nel medio termine. Il nuovo regime, caratterizzato da un’inflazione elevata, dovrebbe comportare l’aggiunta di premi a termine nelle obbligazioni a più lunga scadenza, così da tenere conto della maggiore incertezza sugli esiti dell’inflazione. Di conseguenza, una maggiore volatilità dell’inflazione implica rendimenti nominali più elevati, una volatilità più alta dei tassi e curve dei rendimenti più inclinate, a fronte di variazioni crescenti tra le economie.L’escalation delle tensioni tra Cina e USA rimarrà un tema dominante nel corso dell’anno, con gli USA che andranno alle urne a novembre. La direzione di marcia è chiaramente verso una deglobalizzazione, a prescindere da quale dei due candidati vincerà. Tuttavia, l’incremento del protezionismo commerciale, caratterizzato da una serie di dazi commerciali sotto la presidenza Trump, potrebbe aumentare notevolmente la pressione sull’inflazione statunitense.Nel frattempo, la Cina ha adottato la contro-tattica di consentire il deprezzamento del renminbi accumulando Treasury statunitensi, cercando così di accrescere la propria competitività nei settori manifatturieri. In questo modo, gli USA non solo pagheranno cedole sufficienti a coprire la maggior parte delle spese militari cinesi in futuro, ma tutto questo ha anche consentito alla Cina di incrementare la quota di mercato delle sue esportazioni manifatturiere. In effetti, le economie con maggiori importazioni dalla Cina beneficeranno di un’ulteriore disinflazione importata, che aumenterà la differenziazione sui mercati globali.Anche i conflitti in corso in Ucraina e in Palestina stanno accrescendo la volatilità sui mercati globali. I relativi costi equivalgono a circa 0,4 punti percentuali del Pil mondiale e la guerra col ricorso a droni, ad esempio, sta aumentando la domanda di chip. Prevediamo che muterà l’attuale assetto, in cui l’Europa continua a pagare e gli USA a produrre, con un aumento delle spese fiscali in Europa. In particolare, tutto questo avrà ripercussioni sui rendimenti e sull’inflazione, oltre che sugli spread. (Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Schroders: quale impatto avrà l’ascesa dei nazionalisti per l’Unione Europea e la Francia?

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, Schroders. Il presidente francese Emmanuel Macron ha indetto a sorpresa le elezioni parlamentari in Francia, dopo la deludente performance della sua coalizione alle elezioni parlamentari europee. Secondo le prime indicazioni, il Rassemblement National, RN (il nuovo nome del Fronte Nazionale) ha ottenuto la quota maggiore di voti e di seggi al Parlamento europeo. Ciò è in linea con il generale spostamento in Europa verso i partiti populisti nazionalisti di destra. È importante notare che RN si è assicurato una quota di voti circa doppia rispetto a quella ottenuta dalla coalizione di governo Besoin d’Europe. Il RN è noto per la sua posizione anti-immigrazione, nazionalista ed euroscettica e negli ultimi anni ha chiesto un maggiore protezionismo e si è opposto alle riforme strutturali, tra cui l’aumento delle tasse sul carburante. Si è anche schierata contro la decisione della coalizione di governo di aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Di conseguenza, il successo alle elezioni parlamentari francesi potrebbe comportare un aumento dei prestiti, grazie ai tagli fiscali e ai sussidi offerti agli elettori più giovani. In effetti, i mercati hanno inizialmente reagito alla notizia delle elezioni lampo facendo salire il rendimento dell’OAT decennale, il titolo di Stato francese, di 12 punti base. Besoin d’Europe è composto da Renaissance (in precedenza, La République En Marche!) Modem, Horizons, Parti Radical, Union des démocrates et indépendants. La coalizione ha formato un governo di minoranza dopo le elezioni generali del 2022, ma si è mosso con fatica in un parlamento frammentato. L’anno scorso è scoppiata una crisi durante il difficile passaggio della legge sull’immigrazione e l’asilo, che ha visto Élisabeth Borne sostituita da Gabriel Attal come primo ministro. In mancanza di recenti sondaggi sulle intenzioni di voto, molti utilizzano i risultati delle elezioni del Parlamento europeo come un segno che la Francia potrebbe essere pronta per un governo nazionalista di destra. E le elezioni parlamentari europee? I risultati provvisori mostrano che i grandi vincitori delle elezioni del 2024 sono stati i partiti populisti nazionalisti di destra. Il grande vincitore è stato il gruppo nazionalista di estrema destra Identità e Democrazia (ID), che dovrebbe aumentare il numero di seggi detenuti del 18%. Anche i Conservatori e Riformisti Europei (ECR), entrambi di destra, hanno registrato una crescita significativa insieme al partito più grande, il Partito Popolare Europeo (PPE). La Sinistra e l’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D) – rispettivamente di sinistra e di centro-sinistra – hanno registrato una piccola perdita in termini di seggi. La più grande sconfitta, tuttavia, è stata per i Verdi e i partiti liberali (Renew), che hanno perso entrambi circa un quarto dei seggi. Nel complesso, i risultati dovrebbero significare che la precedente coalizione guidata dal PPE e sostenuta da S&D e Renew manterrà il controllo, dopo aver ottenuto il 56% dei seggi rispetto al 59% precedente. Tuttavia, lo spostamento verso governi populisti e nazionalisti di destra avrà un impatto. C’è un desiderio molto chiaro di vedere maggiori controlli e restrizioni sull’immigrazione e c’è una reale insoddisfazione sull’impatto percepito delle iniziative verdi e sul costo di tali politiche.L’idea che l’Europa possa andare avanti e decarbonizzare la propria economia senza tenere conto dell’impatto sulla competitività delle proprie imprese ha danneggiato l’agenda della transizione energetica. Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) dell’UE, un sistema di dazi sulle materie prime importate che non rispettano i limiti e i costi delle emissioni di carbonio, probabilmente otterrà ulteriore sostegno. L’aumento dell’euroscetticismo potrebbe anche portare a un rallentamento dei progressi dei Paesi candidati all’adesione all’Unione europea. Il più importante è attualmente l’Ucraina, che ha avviato i negoziati di adesione alla fine dello scorso anno. Nonostante ciò, non crediamo che i risultati delle elezioni abbiano un impatto sul sostegno militare dell’Europa all’Ucraina. Molti partiti euroscettici, soprattutto quelli del blocco dell’Europa orientale, temono l’eventualità di un’ulteriore espansione delle forze russe verso ovest e non vorrebbero vedere tagliati gli aiuti all’Ucraina.

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TCW – Fed attendista: quando taglierà i tassi, lo farà a un ritmo più veloce

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Jerry Cudzil, Group Managing Director e Generalist Portfolio Manager, Fixed Income, TCW. Attualmente, un Treasury a due anni viaggia con un rendimento di circa il 5%, sul mercato del reddito fisso. In un mondo in cui un paio di anni fa gli investitori avrebbero raggiunto l’1,5% con un titolo decennale, guadagnare cinque punti percentuali su due anni con un tasso privo di rischio resta ancora un’opzione molto attraente. Tuttavia, pensiamo sia giunto il momento di spostare un po’ la curva a tre e cinque anni. Infatti, nel breve termine, i dati tecnici potrebbero creare un punto di ingresso leggermente migliore per gli investitori. In quest’ottica è importante monitorare quando si muoverà la Fed e a che ritmo taglierà i tassi. La nostra opinione è che l’inflazione si stia muovendo nella giusta direzione, tenendo presente che non scende mai in maniera lineare. Nei prossimi mesi occorrerà monitorare con attenzione un eventuale peggioramento dei dati e se questa tendenza porterà a una recessione economica. L’inflazione è sostenuta dai salari, che per il momento sono discretamente positivi nonostante si siano registrate delle tensioni sul fronte dei prezzi al consumo. La nostra opinione è che alla fine i tassi d’interesse scenderanno, nonostante ci troviamo oggi in un contesto di tassi più alti più a lungo. Questo scenario sembra destinato a durare ancora per un po’, costringendo la Fed, quando deciderà di tagliare i tassi, a farlo a un ritmo più veloce di quello previsto dal mercato. La domanda di credito resta ancora alta. Le emissioni sono vicine a raggiungere i massimi storici in molti segmenti come ad esempio investment grade e high yield, tutto ciò in un contesto economico sostenuto da dati ancora solidi. Pensiamo che a guidare l’interesse per il credito sia il tasso risk free, piuttosto che gli 80 punti base che si ricevono nel segmento del credito investment grade o i 300 punti base del credito high yield. Gli spread, già molto stretti, potrebbero restringersi ulteriormente o rimanere a questi livelli per un po’ di tempo. Nonostante ciò, non risultano attraenti dal punto di vista del rendimento totale. I rendimenti prospettici, considerando gli spread attuali, sono messi alla prova nel lungo periodo. Pensiamo che in questo contesto non sia necessario estendere lo spettro di rischio di credito e riteniamo che vi siano molte opportunità sul mercato. In questo contesto è bene guardare all’intera curva e farlo in modo più olistico. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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Preview Fed: la lunga pausa dei tassi di interesse

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. La giornata di domani si prospetta densa di appuntamenti per gli investitori statunitensi, con la pubblicazione dei risultati dell’Indice dei Prezzi al Consumo per il mese di maggio e, a seguire, la decisione di politica monetaria della Federal Reserve. Gli ultimi dati relativi all’inflazione di aprile, dopo quattro mesi consecutivi al rialzo, hanno mostrato un allentamento graduale e continuo delle pressioni sui prezzi, in linea con le attese degli analisti. Per domani gli operatori si attendono un lieve calo dell’inflazione core, cioè la misura che esclude dal paniere le componenti più volatili come generi alimentari ed energia, dal 3,6% al 3,5%, mentre l’inflazione complessiva è prevista rimanere stabile al 3,4%. Si tratterebbe di un nuovo piccolo passo nella giusta direzione, anche potrebbe non bastare: sembra infatti che il ritmo sostenuto di raffreddamento dei prezzi a cui abbiamo assistito lo scorso anno si sia praticamente arrestato, complice la solidità del mercato del lavoro statunitense, che sta continuando ad alimentare i consumi nonostante il forte aumento dei prezzi e degli oneri finanziari. Uno scenario che potrebbe spingere la Fed a mantenere invariato il suo approccio attendista: i policymaker hanno infatti più volte ribadito che saranno i dati a tracciare il cammino della politica monetaria e che, in assenza di un significativo movimento al ribasso dei prezzi, non sarà possibile ridurre gli elevati costi di finanziamento del Paese. Con un’inflazione ben oltre il target del 2%, dunque, la possibilità che la riunione di domani si concluda con un taglio dei tassi è praticamente inesistente. Gli analisti sono inclini a prevedere che il primo taglio avverrà solo in settembre, seguito da un secondo in dicembre. Se, tuttavia, il rapporto sull’inflazione di maggio dovesse mostrare una nuova impennata dei prezzi, i trader potrebbero essere costretti a ridimensionare le proprie aspettative, con il rischio di un crollo di azioni e obbligazioni.

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Europee 2024: la reazione dei mercati

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Sebastiano Picone, Head of Partnership Italy. Le elezioni europee hanno attirato un notevole interesse da parte dei mercati, preoccupati per possibili turbolenze politiche. Nonostante i significativi guadagni in termini di seggi delle forze di destra, come Conservatori e Sovranisti, e il pesante crollo di Olaf Scholz in Germania, non si è verificato un vero e proprio capovolgimento degli schieramenti politici. Le formazioni vincitrici di questa tornata elettorale, anche con il possibile supporto dei Popolari e degli Indipendenti come gli ungheresi di Viktor Orban, non sono riuscite a creare una maggioranza alternativa. Pertanto, il Parlamento Europeo resta sotto una maggioranza europeista, relegando estrema destra ed estrema sinistra all’opposizione, e i mercati finanziari, nonostante un’iniziale fase di correzione, non stanno scontando scenari estremi come una deriva antieuropeista. Il timore principale dei listini rimane legato ad un’ipotesi di worst-case scenario: un rallentamento del processo di integrazione politica ed economica degli Stati membri dell’UE sotto la pressione di un’Europa più “frammentata”. Ipotesi che avrebbe come conseguenza estrema la fuoriuscita di anche un solo Stato membro dall’Unione, rendendo così più difficile per le singole geografie competere sul panorama internazionale con gli Stati Uniti e le grandi economie emergenti: Cina e India. Sintomo di questo rallentamento del percorso di integrazione europea potrebbe essere l’allargamento degli spread, che si registra sempre in momenti di tensione dell’Eurozona. In aggiunta a ciò, è rilevante sottolineare come il rafforzamento dei partiti populisti potrebbe condurre ad un aumento complessivo del deficit fiscale, con strascichi e rischi di coda sulla dinamica inflattiva. Un percorso simile potrebbe innescare in area euro possibili nuove fiammate inflattive.

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Regno Unito: Pil stagnante ad aprile

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Dopo una crescita su base mensile dello 0,4% a marzo, in aprile il Pil del Regno Unito è rimasto stabile, in linea con le attese degli analisti. Secondo le ultime rilevazioni dell’Office for National Statistics, a fronte del quarto aumento mensile consecutivo messo a segno dal settore dei servizi (+0,2%), sia la manifattura che l’edilizia hanno registrato un rallentamento, rispettivamente del -0,9% e del -1,4%. Una battuta d’arresto su cui potrebbe aver influito anche il maltempo: il fatto che sia stato uno dei mesi di aprile più piovosi di sempre non ha di certo aiutato settori come il commercio al dettaglio, l’ospitalità e l’edilizia. L’arrivo dell’estate lascia sperare in una ripresa ma, sebbene l’ipotesi di una nuova recessione non si sia ancora concretizzata, i dati pubblicati oggi contrastano con la svolta positiva dell’economia britannica tanto promossa dal Primo Ministro Sunak.

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J. SAFRA SARASIN: Un sottile gioco di equilibri per la FED

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Raphael Olszyna-Marzys, International Economist di J. Safra Sarasin. Una crescita economica più debole e un mercato del lavoro più equilibrato dovrebbero ridurre le pressioni inflazionistiche. Il punto è che l’inflazione avrà bisogno di tempo per tornare al target, e ciò richiede un approccio graduale all’allentamento delle politiche. Tuttavia, con il mercato del lavoro tornato ai livelli auspicati dalla Fed, alcuni funzionari potrebbero segnalare il rischio di un’attesa troppo lunga. Le nuove proiezioni del FOMC potrebbero indicare due tagli dei tassi quest’anno, ma nei fatti potrebbero concretizzarsene meno. Probabilmente ci sarà un downgrade della crescita del PIL per quest’anno e l’inflazione sarà leggermente rivista al rialzo. Sebbene i dati sull’attività economica abbiano chiaramente mostrato una certa debolezza negli ultimi tempi, il messaggio generale dovrebbe rimanere quello di un’economia in fase di riequilibrio.L’inflazione dovrebbe tendere al ribasso, ma la Fed vuole che i dati confermino questa aspettativa In questo contesto, Powell probabilmente sottolineerà che l’inflazione dovrebbe continuare a scendere, mantenendo aperta la porta a un abbassamento dei tassi nel corso dell’anno. Ma ribadirà anche la necessità di vedere altri dati sull’inflazione in linea con il target prima di fare questo passo. Alcuni membri del FOMC, tuttavia, probabilmente esprimeranno la preoccupazione per la possibilità che l’economia sia vicina a un punto in cui il mercato del lavoro potrebbe indebolirsi troppo se l’orientamento politico dovesse rimanere restrittivo troppo a lungo.

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PIMCO: Secular Outlook – Il vantaggio del rendimento

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Richard Clarida, Global Economic Advisor di PIMCO, Andrew Balls, Global CIO Fixed Income di PIMCO, Dan Ivascyn, Group CIO di PIMCO. L’economia globale prosegue la sua ripresa dagli shock conseguenti alla pandemia, tra cui lo scombussolamento del commercio mondiale, i poderosi interventi monetari e fiscali, un periodo prolungato di inflazione elevata e fasi di grave volatilità sui mercati finanziari. Al Secular Forum di PIMCO 2024 abbiamo analizzato approfonditamente come gli effetti secondari di quegli sconvolgimenti abbiano generato degli sviluppi positivi inattesi, insinuando al contempo anche rischi di lungo termine.Tra gli sviluppi positivi figura la discesa dell’inflazione che è avvenuta in modo più rapido del previsto nella maggior parte delle economie dei mercati sviluppati (MS). Inoltre, i rischi macroeconomici e d’inflazione paiono più bilanciati rispetto a come apparissero un anno fa in occasione del nostro precedente Secular Forum. In aggiunta, le banche centrali sono pronte a ridurre i tassi, verosimilmente con tempistiche differenti.Tuttavia, ci sono tre ambiti principali rispetto ai quali gli investitori hanno tratto benefici ma forse trascurando i rischi che potrebbero svilupparsi nel nostro orizzonte secolare quinquennale: Gli stimoli fiscali su vasta scala hanno alimentato la recente straordinaria crescita dell’economia americana ma questa eccezionalità ha avuto un costo. Il debito degli Stati Uniti è infatti su una traiettoria di insostenibilità che il governo alla fine dovrà affrontare. Nel frattempo, i mercati finanziari potrebbero doversi trovare sempre più a operare senza aspettarsi sostegno pubblico.L’intelligenza artificiale (IA) è destinata a riorganizzare il mercato del lavoro e ad accrescere la produttività ma potrebbero volerci anni prima di vedere effetti economici significativi. Ai cospicui investimenti in questo ambito si sono accompagnati rapidi guadagni sui mercati azionari in modi che ricordano passati boom tecnologici. Le valutazioni degli attivi in alcuni mercati offrono agli investitori un evidente scarso cuscinetto. Questo vale tra l’altro per l’azionario che appare sopravvalutato e i mercati dei prestiti diretti alle imprese con rating più basso che sono meno liquidi e più esposti ai tassi d’interesse variabili. Per gli investitori, lo shock inflazionistico dei primi anni ‘20 di questo millennio e i vistosi rialzi dei tassi di interesse hanno prodotto un riposizionamento a livelli più alti di stampo generazionale dei rendimenti obbligazionari, che adesso offrono un considerevole cuscinetto al netto dell’inflazione. I livelli di partenza dei rendimenti obbligazionari sono altamente correlati alla performance futura a cinque anni. Questo lascia presagire interessanti prospettive a lungo termine per i rendimenti obbligazionari con il calo dell’inflazione, soprattutto su base corretta per il rischio rispetto ad altri attivi. Anche le opportunità sui mercati obbligazionari globali appaiono attrattive a livelli non comuni e diversificate, e la selezione attiva a livello di paesi e titoli svolge un ruolo cruciale per trarne benefici.Crediamo che il quadro che si delinea sull’orizzonte secolare richieda un ripensamento, o persino un rovesciamento, del tradizionale paradigma di asset allocation per il 60% in azionario e per il 40% in obbligazionario.Con il ritirarsi delle banche da determinati mercati, ravvisiamo inoltre interessanti opportunità nel credito assistito da attivi, soprattutto in ambiti legati ai consumi vista la vivacità dei consumi americani. Ci aspettiamo che la disintermediazione bancaria e i fabbisogni di capitale creino opportunità nel credito immobiliare commerciale. Nelle sessioni del nostro Secular Forum abbiamo esaminato approfonditamente come gli Stati Uniti e la Cina stanno guidando il passaggio a un ordine mondiale multipolare che probabilmente altererà le dinamiche politiche e di mercato. Dal dividendo di pace di cui i paesi hanno goduto negli ultimi decenni stiamo passando a una situazione di costi da conflitti che potrebbero avere effetti dirompenti.

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Comgest sulle opportunità di investimento nell’eccellenza e nel lusso

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

By Denis Callioni, analista e gestore azionario europeo di Comgest. Molti investitori europei guardano con gelosia al mercato statunitense e ai suoi Magnifici 7. Queste aziende hanno un’età media di 31 anni e il loro vantaggio competitivo senza rivali si basa sull’innovazione e sulla distribuzione. E se invece il tesoro dell’azionario europeo si trovasse proprio tra le sue aziende più antiche? Aziende che hanno superato la prova del tempo nell’arco di 1 o 2 secoli, non solo di qualche decennio. I marchi di lusso Hermès, Louis Vuitton e Cartier appartengono a questo club di realtà caratterizzate da prodotti iconici e un enorme patrimonio di marchi. Gli investitori statunitensi guardano a queste large e mega cap europee tanto quanto gli investitori europei guardano ai Magnifici 7. Perché è impossibile trovare lo stesso fascino e lo stesso patrimonio dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. Hermès, per esempio, è stata fondata nel 1837. Fa parte del gruppo delle 10 società più antiche dell’MSCI Europe ed è la società più antica dell’universo d’investimento azionario europeo di Comgest, seguita a poca distanza da Cartier[1] e Louis Vuitton. Naturalmente una lunga storia da sola non costituisce una ricetta per il successo, ma può essere una potente base per il successo, come dimostrano brand del calibro di Louis Vuitton, Hermès o Cartier. Anche Ferrari è uno dei marchi di auto da corsa più antichi del mondo e lo consideriamo un vincitore nel settore del lusso, proprio come Dior, che fa parte del gruppo LVMH. Anche brand più piccoli come Moncler sono tra le nostre scelte di investimento, in quanto il management ha dimostrato di saper elevare una delle più antiche griffe di sport invernali, con un marketing potente e una capacità di distribuzione crescente, in uno dei marchi di piumini e articoli sportivi di maggior valore. Sebbene le fondamenta del successo del lusso siano l’antichità e la tradizione, ogni brand del lusso ha intrapreso una strada in qualche modo diversa verso il successo. O l’insuccesso, dato che distinguiamo anche un gruppo di aziende, come Kering e Burberry, che hanno ottenuto risultati inferiori nel settore del lusso europeo nel breve e medio termine. Hermès e Ferrari rappresentano casi piuttosto unici nella modalità secondo cui gestiscono i loro marchi iconici e ne aumentano il valore nel tempo. La società del Cavallino è riuscita ad aumentare il prezzo medio di una Ferrari di oltre il 50% dalla sua IPO, lanciando modelli iconici e personalizzando le vetture su richiesta dei clienti. Una borsa Birkin di Hermès veniva venduta a 2000 dollari 40 anni fa, mentre oggi non è possibile acquistarne una a meno di 10.000 dollari.La creazione di una cerchia esclusiva di proprietari di Ferrari o borse Birkin a cui le persone desiderano appartenere genera un enorme valore del brand per gli azionisti di queste aziende.La storia del colosso LVMH è diversa da quella di Hermès e Ferrari, ma è allo stesso modo una formula di successo. Si tratta semplicemente di vendere l’esclusività a milioni di persone, non solo a poche migliaia come nel caso di Ferrari. LVMH è il gruppo del lusso più diversificato al mondo, essendo presente in TUTTE le categorie del lusso a livello globale. L’azienda ha una lunga e comprovata esperienza nello sviluppo di brand. Infatti, il successo di Dior nell’ultimo decennio è un esempio di come sviluppare un marchio globalmente.

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PIMCO: La BCE abbassa l’altitudine di crociera

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO. La BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di giugno, il primo taglio dei tassi in quasi cinque anni, ma non ha fornito indicazioni precise su come il ciclo dei tassi possa procedere da qui in avanti. Il Consiglio Direttivo ha abbassato un po’ la quota di crociera, ma sarà il flusso di dati dei prossimi mesi a decidere la velocità con cui la BCE ritirerà ulteriormente la stretta. Nel frattempo, ci aspettiamo che la politica monetaria rimanga restrittiva e che le decisioni vengano prese riunione per riunione: difficilmente la BCE si impegnerà a seguire un particolare percorso per i tassi. Attualmente il mercato prevede altri 35 punti base di tagli dei tassi della BCE per quest’anno e un tasso di riferimento del 2,8% alla fine del 2025. Il tasso terminale valutato intorno al 2,5% – ben al di sopra della maggior parte delle stime di un tasso neutrale per l’area euro – indica che gli investitori nutrono forti preoccupazioni per “l’ultimo miglio” dell’inflazione. Contrariamente all’inizio dell’anno, questo valore sembra ora ragionevole ed è sostanzialmente in linea con la nostra previsione di base, da tempo sostenuta, di tre tagli per il 2024, con un taglio in ciascuna delle due restanti riunioni sulle stime degli esperti dell’Eurosistema.Nel complesso, le valutazioni attuali ci lasciano sostanzialmente neutrali sulla duration europea. Prevediamo che i tassi d’interesse si muoveranno ancora in un range ragionevolmente limitato e preferiamo rimanere tattici nell’assumere il rischio di duration. Dal punto di vista strutturale, continuiamo a prevedere che la parte finale delle curve dei tassi d’interesse sottoperformerà rispetto alle scadenze più brevi, principalmente sulla base di una ricostruzione dei premi a termine nel corso del tempo. Invece di concentrarsi quasi esclusivamente sulle stime macroeconomiche dei suoi esperti, negli ultimi anni la BCE ha costruito la sua funzione di reazione sulla base di tre criteri: le prospettive di inflazione, le dinamiche dell’inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria. Con la gran parte dell’aggiustamento dell’inflazione alle spalle e con le stime ancora una volta più accurate, la BCE sembra riacquistare gradualmente fiducia nei propri modelli. Sebbene l’inflazione sia stata leggermente rivista al rialzo, le stime di giugno degli esperti indicano ancora una convergenza dell’inflazione verso il target alla fine del prossimo anno. La BCE prevede che l’inflazione headline sarà in media del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026, mentre l’inflazione core dovrebbe essere in media del 2,2% nel 2025 e del 2,0% nel 2026. Di conseguenza, il Consiglio Direttivo si sforza di bilanciare i vantaggi dei criteri basati sulle previsioni (che potrebbero sostenere una riduzione dei tassi anticipata) con i criteri dipendenti dai dati (che potrebbero sostenere un approccio più graduale e sequenziale). Ciò riflette l’incertezza che permane sul grado di persistenza delle dinamiche dell’inflazione. Nel complesso, le stime confermano la narrativa di un’economia in ripresa e di un’inflazione che torna a convergere verso il target. Sebbene il dato preliminare sull’inflazione di maggio sia arrivato troppo tardi per essere incorporato nelle proiezioni, il dato più forte del consenso è stato incluso nella discussione del Consiglio Direttivo. Soprattutto, all’interno del paniere core, l’inflazione dei servizi è aumentata dello 0,4% al 4,1% anno su anno a maggio. L’ostinata inflazione dei servizi e la forte crescita dei salari manterranno probabilmente la politica monetaria restrittiva per un periodo di tempo prolungato.Le nuove proiezioni della BCE vedono la crescita dei salari dei lavoratori dipendenti scendere dal 5,2% nel 2023 al 4,8% nel 2024, seguita dal 3,5% nel 2025 e dal 3,2% nel 2026. La crescita delle retribuzioni contrattuali nell’area euro è aumentata dall’1,4% nel 2021 al 4,5% nel 2023, con il recupero dell’inflazione come motivo centrale nelle trattative salariali. L’ultima pubblicazione vede anche un aumento nel primo trimestre del 2024, al 4,7%, principalmente dovuto a pagamenti una tantum nel settore pubblico tedesco. Guardando a una gamma più ampia di dati salariali, la direzione generale indica una decelerazione. Tuttavia, al di là dei salari, vi è incertezza sulla traiettoria dei margini di profitto e della produttività delle imprese. Le proiezioni di giugno suggeriscono che la crescita dei profitti unitari sarà sostanzialmente stagnante nel 2024, il che implica che i profitti assorbiranno l’aumento dei costi del lavoro. Con la ripresa dell’economia, le imprese potrebbero recuperare con più forza il potere di determinazione dei prezzi. Inoltre, la BCE prevede che l’aumento della domanda stimolerà la crescita della produttività; tuttavia, le perdite di produttività per le imprese europee potrebbero rivelarsi più persistenti del previsto.Abstract by http://www.verinieassociati.com

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GAM: Questioni irrisolte

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Il taglio dei tassi della Banca Centrale Europea, il primo dal 2019, era ampiamente atteso e infatti i mercati non hanno reagito, sostanzialmente stabili l’euro e il titolo tedesco a due anni, il cui rendimento si è mosso all’insù di soli tre punti base. Ma è tutt’altro che certo che la decisione della settimana scorsa sia l’inizio del ciclo di allentamento.Solo nei prossimi mesi potremo, forse, tirare le righe tra i punti e capire meglio le azioni della BCE, vedere le carte di Christine Lagarde. È stata ribadita l’importanza dei dati e l’indipendenza dalla politica della Federal Reserve ma, in filigrana, la BCE non è così indipendente: un ciclo di allentamento dei tassi in Europa con la Fed ferma nel paradigma “higher for longer” non sarebbe sostenibile, il peggioramento delle ragioni del cambio euro-dollaro, e del costo delle importazioni, farebbe rientrare dalla finestra l’inflazione uscita dalla porta.Guardando a est, alla seconda economia del mondo, anche lì ci sono punti da collegare e fare sintesi. Il primo punto è a Dalian, città costiera nel nord-est della Cina, a circa 850 chilometri da Pechino. Lì, dal 25 al 27 giugno, si terrà la versione estiva del Summit che il World Economic Forum organizza a Davos, il tema sarà “Le nuove frontiere della crescita”. Oltre 1.500 persone, esponenti della politica, dell’economia e della finanza mondiali discuteranno dell’economia globale, delle condizioni di quella cinese, dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni, del commercio globale, del clima, delle fonti energetiche. L’altro punto da collegare riguarda il cosiddetto “Beijing Consensus”, una modalità di sviluppo opposta al “Washington Consensus” e caratterizzata da massivi investimenti pubblici, esportazioni, modernizzazione guidata dalla mano pubblica, difesa della sovranità nazionale. Un modello che piace ai paesi in via di sviluppo, è “la via della modernizzazione senza occidentalizzazione”, come ha detto lo stesso Xi Jinping, ma è una via che sembra opacizzata dalle deludenti performance dell’economia cinese. L’ipertrofico settore immobiliare appesantisce e frena, il Summit di Dalian e la versione 2.0 del “Beijing Consensus” fanno i conti con il serio rallentamento della seconda economia del mondo. Nelle ultime settimane il governo di Pechino ha promosso una serie di misure a sostegno degli enti locali e, con una mossa coordinata, la Banca del Popolo ha annunciato un piano di finanziamenti per oltre quaranta miliardi di dollari finalizzati all’acquisto di parte delle case invendute. L’economia cinese è ammaccata ma sembra dare segni di ritrovata vitalità, il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo le stime della crescita, +4,5% nel 2024, e le valutazioni della borsa sono decisamente convenienti. Nei prossimi mesi avremo qualche indicazione in più per tirare righe tra i molti punti che si stanno affastellando nel quadro complessivo dei mercati finanziari anche se, a pensarci meglio, la similitudine dei punti e delle righe è imprecisa: la realtà è sempre più complicata di un disegno, nella realtà le righe che collegano i punti non sono mai lineari, sono semmai discontinue, irregolari. (Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Preview FED: saranno i dati a guidare i tagli

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

“Gli aggiornamenti relativi ai dati sull’inflazione e la riunione politica della Fed di questa settimana potrebbero influenzare il comportamento dei mercati in vista dell’inizio del secondo trimestre. Ci aspettiamo che la Federal Reserve manterrà i tassi invariati mercoledì. Riteniamo che il presidente Powell e la commissione manterranno una posizione che sottolinea come i potenziali tagli dei tassi rimangano subordinati al riconoscimento da parte della Fed di ulteriori progressi nella riduzione delle pressioni sui prezzi. Indipendentemente dal dato sull’inflazione di questa settimana, i trend dei prezzi relativi ai consumi e alla produzione negli ultimi mesi hanno mostrato progressi eterogenei, rassicurando così i membri della Fed rispetto alla loro posizione”. “Key updates on inflation and a Fed policy meeting this week could set the tone for markets as the second quarter begins to wind down. Given the current bias for stocks to melt higher at the moment, fresh looks at consumer and producer price inflation that show even slight tilts lower could be greeted positively by investors. Expect the Federal Reserve to hold rates steady on Wednesday. We expect Fed Chair Powell and company to maintain a position that stresses potential rate cuts remain contingent on the committee seeing further progress made on bringing down price pressures. Outside of how this week’s inflation updates come in, trends across consumer and producer prices over recent months have shown mixed progress, thus keeping Fed officials comfortable on the sidelines.” Font: http://www.columbiathreadneedle.it

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Action Aid Italia: Transizione energetica tradita

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

Alla vigilia del G7 a presidenza italiana, il Governo italiano e il neoeletto Parlamento europeo non possono ignorare il ruolo cruciale che hanno nella lotta alla crisi climatica. Gli investimenti nel settore energetico, responsabile di circa il 75% delle emissioni di gas serra, continuano a favorire le fonti fossili rispetto alle energie pulite, destinando più risorse alle cause della crisi climatica che alle soluzioni. Con pesanti ricadute soprattutto sui Paesi del Sud globale. L’Italia è il 6° tra i paesi del G20 per sovvenzioni pubbliche ai combustibili fossili, dietro Canada, Corea del Sud, Giappone, Cina e India, ma davanti a Stati Uniti e Germania. Durante il G7 Ambiente di Venaria, lo scorso aprile, è stata ribadita l’importanza di allineare i flussi finanziari agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, impegnandosi a porre fine ai nuovi sostegni pubblici diretti al settore dei combustibili fossili. Durante la COP26 di Glasgow, l’Italia, ha lanciato il Fondo Italiano per il Clima e firmato la Dichiarazione sul sostegno pubblico internazionale alla transizione energetica pulita, impegnandosi ad abbandonare i combustibili fossili entro un anno: un impegno che continua a essere disatteso. Non solo, il Governo avanza nell’ambizione di trasformare l’Italia in un hub energetico basato sul gas, ricorrendo anche al Fondo Italiano per il Clima (4,4 miliardi di euro). Il Fondo, pensato per contribuire alla lotta al cambiamento climatico, rischia di venire utilizzato per finalità opposte. Il primo contributo stanziato ufficialmente del Fondo, difatti, sarà destinato a finanziare la filiera dei biocarburanti di ENI in Kenya. Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti e il caso Mozambico. Controllata per oltre l’80% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cassa Depositi e Prestiti è una banca di promozione nazionale e un’istituzione finanziaria per lo sviluppo che dovrebbe adottare strumenti avanzati per rilevare e prevenire i rischi. Tuttavia, l’analisi commissionata da ActionAid Italia con l’ausilio di ECCO Think Tank, a Perspective Climate Research evidenzia come il portafoglio energetico internazionale di CDP non sia affatto allineato agli Accordi di Parigi – con una valutazione di soli 0,22 punti su 3, inferiore persino a quella di SACE[2]. Il divario tra le ambizioni nazionali di sostenibilità e gli investimenti internazionali nel settore fossile è determinante nella valutazione; oltre a detenere una quota significativa in ENI (27,7%), Cassa Depositi e Prestiti non aderisce a partnership per la rendicontazione delle emissioni di gas serra delle proprie attività operative e non impone divieti espliciti su investimenti nel carbone, petrolio e gas fossile. Dal 2016 al 2022 solo un terzo dei 3 miliardi di euro del suo portafoglio energetico è stato destinato a progetti di energia pulita, principalmente (70%) in Italia, mentre quasi l’80% degli investimenti fossili si concentra all’estero, con progetti controversi come quello in Mozambico (569 milioni di euro) del 2020. (abstract by Ufficio Stampa ActionAid Italia)

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Antitrust: chiuso con impegni procedimento su Intesa Sanpaolo e Isybank

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso oggi con impegni il procedimento istruttorio nei confronti di Intesa Sanpaolo S.p.A. e di Isybank S.p.A., avviato a seguito dell’esposto del 10 ottobre dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ottima notizia. Una vittoria importante per i 5 mila consumatori che abbiamo supportato in questa vicenda. Ora per i clienti del Ramo II, ossia gli oltre 2 milioni di clienti che dovevano inizialmente essere trasferiti dal 18 marzo 2024, è previsto il consenso espresso per il loro passaggio a Isybank, che è quello che abbiamo chiesto fin dall’inizio alla banca, prima di presentare l’esposto all’Antitrust. Adesso i consumatori saranno finalmente liberi di scegliere, senza forzature della loro volontà” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Molto soddisfatti anche per i rimedi adottati per compensare i disagi degli scontenti, che ora potranno rientrare in Intesa fino al dicembre 2026, riavere il vecchio Iban, avere ristori e un miglioramento della loro posizione contrattuale” prosegue Dona. “Ora, però, è importante che i clienti siano correttamente informati di tutte queste nuove possibilità e condizioni. Per questo chiediamo che per due mesi sia inserito un nuovo banner sull’App Isybank e che sul sito vi sia un apposito pop-up a pieno schermo. L’unico neo, infatti, è che per i 275.000 clienti del Ramo I, ossia quelli che erano già stati trasferiti alla data del 16 ottobre 2023, non è stato previsto, a differenza degli altri, un consenso espresso per il trasferimento, pur se a posteriori. Inoltre il banner precedente, messo dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024, non solo è stato messo per un periodo troppo limitato, ma conteneva informazioni che ora risultano incomplete (ad esempio non era scritto della possibilità di riavere il vecchio Iban) o sbagliate, come il fatto che potevano rientrare in Intesa sino al 31 dicembre 2024, mentre ora il termine è diventato 31 dicembre 2026. Ecco perché serve per i clienti del Ramo 1 una nuova informativa” conclude Dona.

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I mestieri più richiesti

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

I lavori più richiesti che nessuno vuole fare? Nella top-10 stilata da Ellesse Group, troviamo sul podio: 1) operatori socio sanitari, 2) acconciatori, 3) estetisti. Seguono quindi 4) autisti di autobus, 5) carpentieri, 6) escavatoristi, 7) pizzaioli, 8) pasticceri, 9) personale di cantiere (includendo anche geometri ed elettricisti) e 10) mediatori culturali, che oggi sono anch’essi molto richiesti. «Il 65% dei nostri giovani non è attratto dai mestieri di una volta e scarta a priori l’ipotesi di svolgere lavori di tipo tecnico-manuale, preferendo continuare con percorsi liceali per poi indirizzarsi verso studi accademici in settori molto distanti da quelli da cui arriva la maggiore richiesta di figure tecniche» sottolineano gli specialisti di Ellesse Group Formazione e Lavoro (www.ellesse-group.it), ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Abruzzo che eroga corsi in grado di far acquisire una qualificazione professionale riconosciuta a livello nazionale: il modo migliore per accedere a una vasta offerta di profili lavorativi altamente qualificati.I settori che soffrono più spaziano dai trasporti alle costruzioni, dalla meccanica all’elettronica, passando per la ristorazione e per il wellness, includendo figure professionali non solo legate al passato, ma anche strettamente correlate all’arrivo delle nuove tecnologie, che sono sempre più difficili da reperire sul mercato del lavoro.È anche per questo che si è allargato il gap tra domanda ed offerta di lavoro e che, di conseguenza, sono nate le “scuole” come Ellesse Group Formazione e Lavoro che hanno come missione quella di organizzare corsi che consentono di formare i lavoratori e le lavoratrici di domani, soprattutto in quei settori dove la carenza di manodopera non è più sostenibile.Obiettivi principali di Ellesse Group sono proprio l’aggiornamento professionale, la riqualificazione lavorativa e personale, l’inserimento nel mondo del lavoro, il miglioramento delle competenze attraverso programmi di formazione su misura e la creazione di opportunità, soprattutto per chi si trova in condizioni economiche difficili.L’ente punta anche sul Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), un’azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1) finanziato dall’Unione Europea e finalizzato a sostenere l’inserimento o il reinserimento lavorativo della persona attraverso la sua qualificazione o riqualificazione professionale.Grazie a questi corsi di formazione, Ellesse Group qualifica le persone per inserirle immediatamente nel mondo del lavoro, con un’offerta di corsi davvero molto vasta, al termine dei quali i partecipanti ottengono un titolo regionale valido non solo in Italia ma anche all’estero.La formazione spazia dagli operatori turistici al settore dell’accoglienza, al mondo edile sempre alla ricerca di nuove persone, fino agli assistenti familiari. Al termine dei corsi Ellesse Group aiuta gli iscritti a trovare lavoro, incentivando, oltre al collocamento come dipendente, anche l’imprenditoria personale, per chi decide di mettersi in proprio. Fonte e.sharing-media.com

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