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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 138

Archive for the ‘Mostre – Spettacoli/Exhibitions – Theatre’ Category

Exhibitions – Theatre

Mostra collettiva: “You were kept awake all through the night”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 Maggio 2024

Roma dal 17 maggio al 21 giugno 2024 (Inaugurazione: 17 maggio, 18:00 – 20:30 Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, 15:00 – 19:00 Giorno di chiusura: 2 giugno) presso la British School at Rome Via Gramsci 61 sarà aperta la mostra collettiva You were kept awake all through the night con gli artisti Dario Carratta, Ginevra Collini, Aaron Ford, Eloise Fornieles, Kerstin Kartscher, Tura Oliveira, a cura di Marta Pellerini. Le artiste selezionate per You were kept awake all through the night affrontano il tema del mostruoso da diverse angolazioni, senza concentrarsi necessariamente sulla condizione del mostro in sé, ma piuttosto su ciò che lo circonda. Partendo dallo spazio che occupano, al tempo che ne manipola la percezione, passando per il rapporto con il divino e le nuove tecnologie, le creature in mostra sono plasmate dal contesto in cui vivono, si adattano o faticano ad adattarsi allo scenario che li definisce in quanto creature Altre.

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L’ensemble Cameristi di Santa Cecilia, in musiche di Vivaldi, Mozart e Devienne

Posted by fidest press agency su martedì, 7 Maggio 2024

Roma mercoledì 8 maggio alle 18.30 alle 18.30 Auditorium Ennio Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” ( Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).concerto di Roma Sinfonietta. Il concerto si aprirà e si chiuderà con Antonio Vivaldi: prima la Sonata in la minore Rv 86 per flauto e fagotto con il basso continuo realizzato dagli strumenti ad arco e poi il Concerto in sol maggiore Rv 545 per flauto, fagotto, archi e cembalo. L’insolita combinazione di flauto e fagotto, cioè il più acuto e il più basso dei legni tradizionali dal timbro diversissimo e apparentemente non amalgamabile, non è un ostacolo ma uno stimolo per la geniale inventiva e lo straordinario senso del colore del Prete Rosso. Al centro del concerto ecco Wolfgang Amadeus Mozart col suo Quartetto per flauto e archi n. 1 in re maggiore, K 285 , composto a ventuno anni nel 1777: è un capolavoro assoluto per la bellezza delle idee melodiche e la limpidezza della forma e supera le convenzioni dello stile galante allora imperante, segnando un momento fondamentale per la piena affermazione della personalità dell’allora ventunenne Wolfgang. Completa il programma il Quartetto per fagotto, violino, viola e violoncello in sol minore, op. 73 n. 3 del francese François Devienne, che oggi è poco noto ma fu tra i più famosi compositori pei della seconda meta del Settecento, specializzato nella musica per strumenti a fiato, un campo in cui la Francia allora primeggiava.I Cameristi di Santa Cecilia nascono dalla stima reciproca dei musicisti e dal loro comune desiderio di affrontare il repertorio da camera con l’affiatamento e l’intesa che vengono dal loro impegno quotidiano nell’orchestra romana. I suoi componenti svolgono un’intensa attività, solistica e cameristica, collaborando con importanti orchestre e suonando nelle più importanti sale da concerto del mondo: sono Andrea Oliva primo flauto solista, Andrea Zucco primo fagotto solista, Elena La Montagna violino, Ingrid Belli violino , Stefano Trevisan concertino delle viole , Concertino dei violoncelli Carlo Onori . Come gruppo h anno ha debuttato nel 2015 con uno strepitoso successo al Palau de la Musica di Barcellona e da allora hanno suonato in Italia e in vari paesi europei.Prima del concerto Anna Rollando introdurrà all’ascolto delle musiche in programma. Biglietti: € 12,00 intero; € 8,00 ridotto personale universitario e over 65; € 5,00 studenti . I biglietti si possono acquistare presso Roma Sinfonietta (telefono 06 3236104) o presso l’Auditorium Ennio Morricone dell’Università di Roma “Tor Vergata” a partire da un’ora e mezza prima del concerto.

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Maude Léonard-Contant & Monia Ben Hamouda

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 Maggio 2024

Milan 16.05.2024 – 29.06.2024 Opening: 15.05.2024 H18:00-20:00 Via del Vecchio Politecnico 3, Double exhibition. The double exhibition at Istituto Svizzero in Milan, showcases the works of Maude Léonard-Contant and Monia Ben Hamouda. This collaborative effort between the two artists is driven by their shared fascination with materials and language exploration. Fragrant spices, molding sand, ceramic or metal intertwine in their installations, each material carrying narratives that unfold unexpectedly over time. Language serves as their medium, delving into translation processes, ephemeral sentences, and cultural reinterpretations, inviting reflection on multilingualism and the untranslatable. The title, NYX, alludes to the Greek goddess and embodiment of the night, who was born out of chaos and who accompanied the two artists in the making of the exhibition.

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Maude Léonard-Contant e Monia Ben Hamouda

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 Maggio 2024

Milano 16.05.2024 – 29.06.2024 Apertura: 15.05.2024 H18:00-20:00 Via del Vecchio Politecnico 3, Doppia mostra. La doppia mostra all’Istituto Svizzero di Milano, mette in mostra le opere di Maude Léonard-Contant e Monia Ben Hamouda . Questo sforzo di collaborazione tra i due artisti è guidato dalla passione condivisa per i materiali e l’esplorazione del linguaggio. Spezie profumate, sabbia modellata, ceramica o metallo si intrecciano nelle loro installazioni, ogni materiale porta con sé narrazioni che si sviluppano inaspettatamente nel tempo. La lingua funge da mezzo, approfondendo processi di traduzione, frasi effimere e reinterpretazioni culturali, invitando alla riflessione sul multilinguismo e sull’intraducibile. Il titolo, NYX , allude alla dea greca incarnazione della notte, nata dal caos e che ha accompagnato i due artisti nella realizzazione della mostra. Orari di apertura: Lunedì/venerdì: H11:00 – 17:00 Giovedì: H11:00 – 20:00 Sabato: H14:00 – 18:00 Entrata gratis

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Doppio appuntamento nell’ambito della mostra Rifrazioni

Posted by fidest press agency su domenica, 5 Maggio 2024

Roma Martedì 7 maggio dalle ore 19.00 alle ore 21.30 nel Salone d’Onore dell’Accademia Nazionale di San Luca Palazzo Carpegna – Salone d’Onore piazza dell’Accademia di San Luca 77 si terrà il secondo appuntamento del ciclo di performance Archetipi a cura di Bartolomeo Pietromarchi, con Sleep Mode di Eva & Franco Mattes, artisti che per anni hanno operato in forma anonima o pubblicando opere sotto vari pseudonimi. Sleep Mode è una performance globale online che riflette sull’ultima frontiera che ancora, o forse ora non più, resiste alla dimensione speculativa economica e finanziaria: quella del sonno. Mercoledì 8 maggio 2024, alle ore 18.00, si terrà il primo appuntamento del ciclo di incontri tra artisti e curatori protagonisti dell’esposizione e delle performance. Attraverso la presentazione dell’opera esposta, ogni coppia artista-curatore approfondirà le tematiche sottese alla sua scelta, in un dialogo di confronto volto ad arricchire le suggestioni della mostra. Ad aprire il ciclo ci saranno Elena Bellantoni in dialogo con la curatrice Maria Alicata, Silvia Giambrone con Paola Ugolini e Lulù Nuti con Stefano Chiodi. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Orari: dal martedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) con visite accompagnate ogni mezz’ora. Il sabato dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (ultimo ingresso alle ore 13.00) e dalle ore 15.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) con visite accompagnate ogni mezz’ora. Chiuso la domenica e il lunedì.

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Torna a Lugano il festival internazionale LongLake

Posted by fidest press agency su domenica, 5 Maggio 2024

Lugano dall’11 al 28 luglio 2024 Summer City Festival. Il LongLake Festival è una manifestazione dall’anima musicale variegata, che propone ogni sera concerti con protagonisti della scena sia internazionale sia svizzera, a cui si aggiungono performance gratuite, tra teatro, cabaret, proiezioni di film, conferenze, attività per famiglie, installazioni d’arte urbana, mercatini tematici e proposte di street food. Il primo grande appuntamento dal carattere internazionale sarà quello con Estival Jazz, tra l’11 e il 13 luglio, in Piazza della Riforma. In una novità assoluta, Blues to Bop entrerà a far parte di LongLake Festival, spostandosi da fine agosto al weekend compreso tra il 19 e 21 luglio. Piazza della Riforma, Piazza Cioccaro, Rivetta Tell e il centro culturale LAC saranno il fulcro di queste emozionanti esibizioni. Il cartellone generale del Festival sarà completato dal programma LuganoBuskers che si svolgerà dal 24 al 28 luglio. Gli eventi di Estival Jazz, Blues to Bop e di Lugano Buskers, così come la maggior parte delle proposte del Festival, saranno accessibili gratuitamente. La cornice del Festival includerà naturalmente anche il suggestivo Parco Ciani, con diversi palchi distribuiti dal Boschetto alla Punta Foce. Fra questi il Palco Fleur che ogni giorno ospiterà il programma Family mentre al Palazzo dei Congressi verrà allestito il Villaggio Family. Durante tutti i giorni del festival il programma prevede vari concerti con un’attenzione particolare alla Swiss Made Music, conferenze, incontri, spettacoli e performance di arte urbana, mentre sul lungolago sono previste le chiusure serali del lungolago con i mercatini e le animazioni, oltre che alla danza in Rivetta Tell. Con Lugano LongLake Festival nel cuore dell’estate 2024 ci si prepara ad un intenso programma di eventi e ad accogliere numerosi artisti che per 17 giorni si esibiranno nello straordinario scenario all’aperto che si dispiega tra il lungolago, il Parco Ciani e le caratteristiche piazze cittadine.

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Mostra: “In Punta di Filo”

Posted by fidest press agency su sabato, 4 Maggio 2024

Castel d’Ario (MN) La Casa Museo Sartori, in via XX Settembre 11/13/15, Apertura: Domenica 21 Aprile 2024, ore 11.00 Durata: dal 21 Aprile al 19 Maggio 2024 Orario: Sabato 15.30-19.00 – Domenica 10.00-12.30 / 15.30-19.00.ha organizzato la mostra curata da Maria Gabriella Savoia “In Punta di Filo. Ricami dipinti, Quadri a Fils Collés, Paperoles, Diorama, Collages e altro dal XVIII al XX secolo”. E’ stata inaugurata con interventi di Maria Gabriella Savoia curatrice della mostra, Daniela Castro Sindaco di Castel d’Ario, Massimiliano Gazzani VicePresidente della Provincia di Mantova e Arianna Sartori curatrice delle mostre personali d’arte contemporanea degli artisti Giuliana Bellini, Simona Ceccarelli, Dania Fazion, Antonio Haupala, Mauro Maestrini che sono allestite in contemporanea in altre cinque sale della Casa Museo e la storica dell’arte Renata Casarin Presidente del Soroptimist club di Mantova.La mostra è patrocinata dalla Provincia di Mantova, dal Comune di Castel d’Ario, dal FAI Delegazione di Mantova, dal Soroptimist club di Mantova, da Terra Crea – Museo d’arte ceramica di Castel d’Ario, e ruota attorno ad una collezione privata inedita di 60 opere. Quella che oggi presentiamo a Casa Museo Sartori è una collezione di circa sessanta opere tra Ricami dipinti, Quadri a Fils Collés, Paperoles, Diorama, Collages, Intagli e altro… Non parliamo di arazzi e nemmeno di pizzi e merletti che non sono assolutamente i soggetti della mostra. Questa è un’occasione rara e straordinaria di vedere riuniti tanti lavori di epoche lontane eseguiti con motivazioni e scopi differenti ed in contesti culturali diversi. Le antiche tecniche di ricamo, tramandate, sono testimonianza di un patrimonio culturale e artistico di valore. I dettagli intricati delle tessiture a fili d’oro e d’argento, ogni punto, ogni disegno racchiude un significato profondo e rappresenta il lavoro paziente e minuzioso di sapienti ricamatrici che trascorrevano ore e ore alla luce della finestra o magari a lume di candela, a creare opere d’arte uniche e senza tempo.L’esposizione resterà aperta al pubblico fino a domenica 19 Maggio 2024 con orario: Sabato 15.30-19.00 e Domenica 10.00-12.30 / 15.30-19.00, ad ingresso gratuito. By http://www.artistipernuvolari.it,

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“Eduardo Risso. Più di 100 proiettili”

Posted by fidest press agency su sabato, 4 Maggio 2024

Roma dal 17 maggioalle ore 18, (Fino al 6 luglio 2024) – Ingresso gratuito. Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalì, Piazza Navona 91. mostra in prima assoluta “Più di 100 proiettili” del rinomato artista sudamericano, vincitore di 4 Eisner Awards, Eduardo Risso. In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione l’autore incontrerà il pubblico italiano, per un talk e una sessione di dediche. “Dopo aver collaborato con maestri dell’illustrazione, del fumetto e della graphic novel quali David Aja, Issa Watanabe o Juanjo Guarnido, è per noi naturale e siamo fieri di ospitare presso la nostra Sala Dalí uno dei grandi nomi della graphic novel attuale, Eduardo Risso, argentino diventato universale. La sua mostra “Piú di 100 proiettili” è fondamentale nella nostra programmazione di questi mesi, che presta particolare attenzione all’illustrazione, come dimostra la condizione di Paese Ospite conferita alla Spagna nel Festival Cartoons on the Bay, organizzato dalla RAI a Pescara.” Ignacio Peyró – Direttore Instituto Cervantes di Roma. Sul finire degli anni ’90, quell’incredibile decade in cui la linea Vertigo della DC Comics diretta da Karen Berger aveva sfornato pietre miliari come Sandman, Hellblazer o Preacher, Brian Azzarello e Eduardo Risso spararono i loro cento proiettili, e fu una deflagrazione! Con la lunga saga corale di 100 Bullets, una serie noir di 100 numeri, di crimini e sangue, riscatti e vendette, guerre di potere tra famiglie, in cui i molteplici protagonisti – boss della malavita, agenti sotto copertura, killer spietati, giustizieri solitari, femmes fatales – si spostano come pedine di un’elaborata scacchiera tra New York, Miami, Parigi, la California o il Sudamerica. La popolarità di Risso, che già pubblicava serie come Parque Chas o Chicanos sia nella sua natia Argentina che all’estero (in Spagna, Francia e Italia, anche sulle pagine di Skorpio e Lanciostory), crebbe esponenzialmente con il successo di 100 Bullets, tradotta e pubblicata nei più importanti mercati editoriali del mondo; il suo tratto unico, la sua capacità nel tratteggiare le espressioni di ogni personaggio o nel descrivere nel dettaglio qualsiasi ambiente, riuscivano a trasformare in puro storytelling qualsiasi cosa disegnasse, dai tatuaggi e le catene d’oro dei gangster dei barrios di Los Angeles alle evoluzioni degli skeaters newyorchesi di Central Park, agli spassosi vecchietti che giocano a domino al Parco Maximo Gomez di Calle Ocho, in Little Havana! Ma, oltre 100 Bullets, c’è di più. La mostra che ARF! Festival e l’Istituto Cervantes di Roma presentano alla Sala Dalì di Piazza Navona, è davvero molto di più; perché le circa 80 tavole originali in esposizione abbracciano altri generi e altre storie, raccontandoci anche quei momenti in cui Risso ha prestato la sua mano a icone supereroistiche come Batman o a speciali iniziative editoriali della DC Comics su Before Watchmen (con Moloch). Più di 100 proiettili ci catapulterà nelle pagine fantascientifiche di Spacemen, nel noir semicomico di Torpedo 1972, nelle disavventure di Hit-Girl o di Jonah Hex, attraversando stili, tecniche e generi, dal western di The Blood Brothers Mother (con tavole ancora inedite in Italia, interamente colorate a mano) all’horror – farcito di zombie nazisti e licantropi hillbilly – delle più recenti Sgt. Rock Vs. The Army of the Dead (“All’infermo e ritorno”) e Moonshine. Di più e ancora di più! Le opere in mostra saranno raccolte nell’ARFbook 2024, il catalogo delle mostre di ARF! disponibile presso il Bookshop di ARF! Festival dal 24 maggio al Mattatoio La Pelanda a Roma. Eduardo Risso (Leones, 1959) è senza ombra di dubbio uno dei più importanti fumettisti argentini contemporanei, che – con il suo tratto, il suo taglio dinamico delle tavole, il suo magistrale uso del bianco e nero, dei contrasti tra luci e ombre – è stato capace di far convivere la grande tradizione del fumetto sudamericano al segno più fresco e moderno dei comics USA, arrivando a pubblicare per i maggiori editori del mondo, dagli Stati Uniti alla Francia. Italia compresa, a cui come autore è molto legato. Orari di visita: da martedì a venerdì dalle 14:00 alle 20:00 | sabato dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 20:00

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Carlo Iacomucci e Maria Grazia Focanti hanno dipinto un pannello per la casa degli Artisti

Posted by fidest press agency su sabato, 4 Maggio 2024

E’ situata al Furlo, (a pochi chilometri da Urbino). E’ un’opera di Land Art dal titolo : “Impossibile paesaggio in libertà” Si tratta di un pannello per il “Cammino di Sant’Anna” realizzato in loco in cemento leggero delle dimensioni di 1 x 2 mt.Nel piccolo borgo di Sant’Anna, all’interno del Parco della Land Art, inserito nella Riserva della gola del Furlo, è nato il “cammino di Sant’Anna”.Andreina De Tomassi e Antonio Sorace sono i promotori e i curatori del progetto.Il sentiero, realizzato su un precedente tratturo, si snoda dentro un bosco fiorito tra acacie e rose. Si tratta di un’opera collettiva nata alcuni anni fa e che ha visto la partecipazione di molti artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Sul sentiero si può camminare a piedi scalzi, immersi nei profumi del bosco, osservando e fruendo delle diverse opere. Tecniche diverse: dalla pittura alla scultura. Ogni artista ha lasciato il proprio segno, usando il linguaggio a lui più congeniale. Una traccia per dialogare con il fruitore dell’opera.Un “cammino sull’Arte”, dove camminare diventa osservare, riflettere e immergersi nella bellezza del luogo.I due artisti marchigiani hanno realizzato una delle 20 pedane necessarie a completare le 100 piazzole del cammino.Il progetto, che sarà inaugurato il sette settembre 2024, e’ inserito nelle manifestazioni di Pesaro capitale della cultura 2024. La Casa degli Artisti del Furlo e’ un museo a cielo aperto inserito in un ambiente incontaminato. Una visita ricarica mente e corpo. Promuove l’arte sostenibile e la bellezza come necessità e bene comune. Un esempio di “cultura alta”.

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Mostra: “Eduardo Chillida. Una visione personale”

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 Maggio 2024

Roma Mercoledì 8 maggio 2024 ore 18.00 presso Instituto Cervantes di Roma Sala Dalí Piazza Navona 91 Intervengono: Mikel Chillida, critico d’arte Javier Molins Pavía, critico d’arte e manager culturale. In occasione del centenario della nascita del grande scultore spagnolo Eduardo Chillida (1924-2002), l’Instituto Cervantes di Roma organizza un colloquio con Mikel Chillida, critico d’arte e nipote dell’Artista, e Javier Molins Pavía. Da quando si è fatto conoscere sulla scena internazionale negli anni Cinquanta, il lavoro di Chillida è stato ospitato nei principali musei e collezioni d’arte in Europa e negli Stati Uniti. Le sue opere sono state commentate e analizzate da insigni storici e critici d’arte, oltre che da poeti e filosofi. Vincitore di innumerevoli premi ed esposto in numerosi musei e retrospettive, il suo lavoro costituisce un patrimonio di riferimento ineludibile nel panorama artistico contemporaneo. Per molti è stato il miglior scultore spagnolo della seconda metà del XX secolo. Eduardo Chillida, di origine basca, nasce a San Sebastián il 10 gennaio 1924. Dopo gli studi in architettura all’Università di Madrid inizia a concentrarsi sul disegno e la scultura. Trasferitosi a Parigi nel 1948, stringe amicizia con Pablo Palazuelo, con il quale espone al Salon de Mai del 1949. Nel 1955 la città di San Sebastián gli commissiona un monumento ad Alexander Fleming. Vince il Premio per la scultura alla Biennale di Venezia del 1958 e, nello stesso anno, compie la sua prima visita negli Stati Uniti, dove incontra James Johnson Sweeney, Mies van der Rohe e il compositore Edgar Varèse. Nel 1960 gli viene assegnato il Premio Kandinsky. Nel 1966 incontra il filosofo Martin Heidegger, del quale illustrerà il libro Der Kunst und der Raum. Due anni dopo inizia una scultura per il palazzo dell’UNESCO a Parigi. Nel 1971 è Visiting professor al Carpenter Centre di Cambridge, Massachusetts. Nel 1979 condivide con Willem de Kooning il Premio Andrew W. Mellon, a cui fa seguito un’importante mostra al Museum of Art del Carnegie Institute di Pittsburgh. Nel 1980 espone al Museo Solomon R. Guggenheim, New York. Nel 1990 la Biennale di Venezia gli dedica una personale a Ca’ Pesaro. L’anno successivo riceve il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association. Nel 2000 viene inaugurato il museo Chillida-Leku ad Hernani, Gipuzkoa. Muore nella sua residenza sul monte Igueldo il 19 agosto del 2002. Le sue opere sono presenti in più di 20 musei in tutto il mondo. Le sue sculture sono collocate di fronte al mare, come a San Sebastián (Pettine del vento, 1977) o in montagna, come in Giappone, e in città come Washington, Parigi, Lund, Munster, Madrid, Palma di Maiorca, Guernica, Berlino e Monaco di Baviera. Sulla sua opera hanno scritto architetti e filosofi come Martin Heidegger, Emil Cioran, Félix Duque e poeti come Octavio Paz. “Dallo spazio con suo fratello il tempo, sotto la gravità insistente, sentendo la materia come uno spazio più lento, mi chiedo con stupore ciò che non so” (E. Chillida).

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Oltre la Forma di Johann Stockner

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 Maggio 2024

Roma Da mercoledì 08 maggio 2024 alle ore 18 Galleria Vittoria a Via Margutta 103 presenta la personale di Johann Stockner “Oltre la Forma”, a cura di Daniela Accorsi e presentata da un testo introduttivo di Tiziana Todi. L’esposizione sarà visitabile fino al 22 maggio 2024. Come lo stesso artista dichiara: “Mi sento emozionato all’idea di portare la mia arte nella magnifica città di Roma. È un onore per me condividere la mia visione artistica con il pubblico romano. Le mie opere portano con sé una parte della mia anima e della mia connessione con la natura. Sono un riflesso delle mie esperienze e delle mie emozioni”. Le opere di Stockner sono intrise di emozioni e connessioni con la natura. L’utilizzo di terra, sabbia, sassolini e materiali di riciclo, creano un dialogo intimo tra l’artista e il materiale, un’esplorazione delle infinite possibilità offerte dalla natura. La mostra “Oltre la Forma” nasce grazie alla sinergia tra la Galleria Vittoria e la Galleria Accorsi e presenterà circa venti opere dell’artista, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi nel mondo suggestivo e ricco di significato di Stockner. Le opere di Stockner sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, ricevendo ampio riconoscimento e apprezzamento da parte del pubblico e della critica. La sua presenza nelle fiere d’arte internazionali e le pubblicazioni nei prestigiosi Atlante dell’Arte De Agostini testimoniano il suo ruolo nel panorama artistico contemporaneo.

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Spettacolo, nel mondo è “Bus Theater Mania”

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 Maggio 2024

Milano 6 maggio alle ore 20:00, che vedrà protagonista la compagnia teatrale napoletana Bus Theater – Teatro Viaggiante, la quale si esibirà in piazza Minniti in uno spettacolo totalmente gratuito al fine di proporre per la prima volta in assoluto l’esperienza del bus theater nel capoluogo lombardo.“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso”. Con queste poche e semplici parole l’immortale Gigi Proietti è riuscito a centrare la vera essenza dello spettacolo teatrale: un luogo e un momento in cui verità e finzione s’incontrano per creare una forma d’arte unica che, grazie alle speciali capacità degli attori, permette di mettere in scena la realtà. Nell’immaginario collettivo quando si pensa al teatro si figura la platea piena di spettatori, il palco con le sue scenografie, le morbide poltrone rosse, l’ondulato sipario e la raffinatezza e l’eleganza di strutture secolari. Come l’eterno Teatro della Scala di Milano, il tanto sognato Teatro di Broadway a New York o il geniale Shakespeare Globe di Londra, luoghi iconici in cui è stata scritta la storia della recitazione. Negli ultimi anni in giro per il mondo si è diffusa però una nuova forma teatrale: i bus theater, teatri mobili che consentono di portare l’arte in tanti posti diversi e di rendere la cultura accessibile a tutti. Come riporta The Guardian, durante la pandemia si è affermato in Australia il Sydney Theatre Buses con uno spettacolo itinerante tra le vie della città, ideato per mantenere viva la passione per il teatro anche in periodo di restrizioni e chiusure forzate. Broadway World cita invece il The Ride di New York, che regala ai turisti e agli appassionati un’esperienza interattiva unica nel suo genere: grazie a un bus modificato con posti a sedere in stile stadio, immense vetrate e un sistema audio e visivo all’avanguardia è possibile vivere al meglio lo spettacolo di Manhattan e degli artisti di strada, attori e comici che interagiranno in tempo reale con i passeggeri e, in generale, con tutta la Grande Mela. Non solo, anche in Cina, in Cile, in Europa (con teatri itineranti in Spagna, in Gran Bretagna e in Francia) e in tutte le latitudini del mondo questa novità sta prendendo la scena, raccogliendo molti apprezzamenti dagli appassionati e dai semplici curiosi.Un trend globale che arriva anche a Milano grazie a una compagnia teatrale e il suo bus teatro mobile: Bus Theater – Teatro Viaggiante, una crew di attori, tecnici e performer napoletani che produce, crea e distribuisce spettacoli teatrali, musicali e performance di nuovo circo. Questo grazie ad un mezzo a due piani studiato ad hoc, che consente di portare la cultura e l’arte in qualsiasi luogo e che il prossimo 6 maggio farà tappa nel capoluogo meneghino: alle 20:00 in Piazza Minniti la compagnia teatrale partenopea metterà in scena “Grand Cabaret”, uno straordinario spettacolo totalmente gratuito che propone per la prima volta l’esperienza del bus theater nel capoluogo lombardo. Grazie a un mix di linguaggi scenici che mescola il teatro al circo contemporaneo e al burlesque, i performer e gli attori, insieme allo speciale teatro mobile inteso come un grande open stage su tre livelli unico nel suo genere, daranno vita a uno spettacolo all’aperto da sogno che farà divertire ed emozionare tutti i presenti in una modalità assolutamente bizzarra e autentica. “Quando ci è stato presentato il progetto non abbiamo esitato un secondo ad accettare – affermano Ilaria Cecere e Alessio Ferrara, fondatori del progetto Bus Theater – Teatro Viaggiante insieme a Roberta Ferraro – Portare per la prima volta la nostra arte nella città del Teatro della Scala è per noi un’occasione davvero importante. Siamo emozionati e allo stesso tempo entusiasti per questa opportunità e non vediamo l’ora di far conoscere il nostro cabaret e il nostro teatro viaggiante anche al pubblico milanese”. Questa speciale iniziativa è promossa da Hendrick’s in occasione del lancio del nuovo Gin Hendrick’s Grand Cabaret. Abstract fonte http://www.espressocommunication.it

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“Mantova in collettiva 2024/2” alla Galleria Arianna Sartori di Mantova

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 Maggio 2024

Mantova in via Ippolito Nievo 10, il prossimo Sabato 4 maggio alle ore 17.30, si inaugura la seconda esposizione collettiva di un ciclo di mostre che vogliono esplorare il mondo artistico mantovano moderno e contemporaneo. Arianna Sartori è la curatrice della mostra “Mantova in collettiva 2024/2”, che con l’esposizione di artisti diversi tra loro per generazioni (dagli inizi del ’900 ad oggi) per tipologie espressive e tematiche e anche per le tecniche esecutive che tanto li caratterizzano, si muove ormai da decenni, con la volontà di rivitalizzare la curiosità e l’interesse del pubblico ponendo accenti nuovi verso il mondo dell’arte mantovana che merita di essere costantemente rivitalizzato. In mostra le opere degli Artisti (in ordine cronologico): Luigi Somensari (Mantova, 1896 – Mantova, 1922), Ezio Mutti (Castiglione delle Stiviere, 1906 – Castiglione delle Stiviere, 1987), Rino Luppi (Revere, 1912 – Revere, 1959), Giulio Salvadori (Mosio, 1918 – Mosio, 1999), Francesco Tommasi (Ceresara, 1935 – vive a Mantova), Aldo Falchi (Sabbioneta, 1935 – Borgo Virgilio, 2020), Vittorio Carnevali (Rivalta, 1942 – vive a Rivalta), Elisa Macaluso (Mantova, 1943 – vive a Mantova), Valerio Diani (Mantova, 1952 – vive a Mantova).L’esposizione “Mantova in collettiva 2024/2”, che resterà aperta al pubblico fino al 16 maggio 2024, vede esposte trentun opere alle pareti e quattro sculture.

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Mostra: Paradisìaca

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 Maggio 2024

Modica (Sicilia), 11 maggio – 28 giugno 2024 vernissage sabato 11 maggio ore 19. presso la Galleria SACCA. Apertura al pubblico: dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento.Paradisìaca, titolo scelto dal curatore Giovanni Scucces, racchiude la visione di un luogo naturale idilliaco, proprio del paradiso, in grado di donare calma, serenità, felicità e pace. La natura, infatti, ha la capacità di migliorare lo stato d’animo dell’uomo, è in grado di meravigliarci e di suscitare in noi un profondo senso di benessere. Il rapporto fra uomo e natura è un tema di grande attualità. Tuttavia, sempre più spesso, non se ne parla con accezione positiva, ma per gli effetti nefasti che si manifestano a causa dell’uomo. Ma è indubbio che tutti noi abbiamo un gran bisogno di riconnetterci con essa. Le aree verdi sono un rimedio contro lo stress. La sensazione di sentirsi connessi con il mondo naturale ci appaga. E secondo alcuni studi, pubblicati dall’American Psychological Association, potrebbe bastare anche la sola visione della natura (semplicemente in foto o video) per ottenere dei benefici. Quindi, pensate un po’ all’effetto che può avere in noi l’incontro fra la natura e il potere terapeutico dell’arte, con la sua capacità di stimolare le aree del cervello deputate alla percezione del piacere ogniqualvolta ci troviamo al cospetto di un’opera che ci ammalia. Una sensazione che si potrà provare grazie alle opere dei sette artisti invitati: Daniela Balsamo (Palermo, 1970), Antonio Bardino (Alghero, 1973 – Udine), Giovanni Bongiovanni (Augusta, 2001), Simone Bubbico (Torino, 1984), Emilia Faro (Catania, 1976 – Torino), Elisa Zadi (Arezzo, 1979 – Firenze), Davies Zambotti (Torino, 1980 – Milano). Ognuno di loro, all’interno della propria ricerca e in vari modi, ha trattato tematiche legate alla natura. Balsamo crea scenari surreali in cui la natura si riappropria dei suoi spazi. Bardino la celebra esaltandone la bellezza della flora e creando, nell’insieme, dei giardini botanici su tela. Bongiovanni cala nella scena naturale dei ragazzini in azione intenti ad esplorarla o si concentra su prati verdi in cui la presenza dell’uomo può essere solo ipotizzata. Bubbico pone in “simbiosi” uomo e natura attraverso infiorescenze che germogliano da elementi corporei, mentre Faro innalza palme totemiche come simboli spirituali. Zadi si mette a nudo autoritraendosi nell’atto di svestirsi per connettersi appieno con la natura circostante. Infine, Zambotti, con le sue fotografie, ci restituisce una natura trasognata ed eterea, ma anche viva ed estremamente delicata.La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata fino al 28 giugno: dal martedì al sabato secondo i consueti orari di apertura della galleria o previo appuntamento. Per ulteriori informazioni e contatti consultare il sito della galleria d’arte, http://www.sacca.online.

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A Belicittà la mostra “Il principe dei mari” di Giuseppe Di Salvo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 Maggio 2024

Castelvetrano. Il Centro Commerciale Belicittà di Castelvetrano ospita la mostra “Il principe dei mari” del fotografo trapanese Giuseppe Di Salvo, che si terrà dall’11 al 26 maggio 2024. Gli scatti di Di Salvo, catturati nel 1992 al largo delle coste trapanesi nella tonnara di San Giuliano Palazzo, offrono uno sguardo intimo sulla vita dei pescatori e sulle loro tradizioni, il legame profondo tra il mare e la storia della comunità. L’inaugurazione è prevista per l’11 maggio alle ore 18.00, mentre, tra gli eventi collaterali, il 18 maggio alle ore 18.00 sarà presentato il libro “Il Signore delle Tonnare” del giornalista e scrittore Ninni Ravazza, un approfondimento sulla millenaria pratica della pesca del tonno lungo le coste della Sicilia e un omaggio alla vita avventurosa di Nino Castiglione, che da modesto commerciante, è divenuto l’erede morale dei Florio. Durante la mostra “Il principe dei mari” sono previsti momenti di degustazione di prelibati prodotti di tonnara, offrendo ai visitatori l’opportunità di assaporare le eccellenze locali e immergersi nell’atmosfera della tradizione marinaresca siciliana attraverso l’esposizione fotografica. La mostra, organizzata dal Centro Commerciale Belicittà in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “R. D’Altavilla”, l’Istituto TED Formazione Professionale e l’azienda Nino Castiglione Spa, rappresenta un’opportunità unica per riflettere sulla bellezza e sulla fragilità del nostro patrimonio naturale e culturale, celebrando le tradizioni uniche della Sicilia che meritano d’essere preservate. Il Centro Commerciale Belicittà, confiscato alla criminalità organizzata, oggi costituisce uno spazio sicuro restituito al territorio. Grazie alle sue iniziative, il Centro rappresenta un tangibile tributo alla resilienza della comunità e alla volontà di preservare orgogliosamente le proprie tradizioni di sana economia. Giuseppe Di Salvo, nato a Trapani nel 1965, è un fotografo di scena e reportage industriale con una vasta esperienza nel campo della fotografia teatrale, della moda e dello sport. Dopo aver conseguito una specializzazione in Fotografia di Scena presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, ha iniziato la sua carriera professionale negli anni ’90. La sua versatilità e sensibilità nel catturare momenti significativi lo hanno reso un fotografo apprezzato a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte in varie mostre, a Palermo, Parigi e Buenos Aires, contribuendo a forgiare la sua sensibilità nel catturare momenti significativi e storie emozionanti attraverso il suo lavoro nel fotogiornalismo e nel reportage.

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Giornata Internazionale della Danza

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 Maggio 2024

Roma dal 2 al 4 maggio 2024 al IV miglio della via Appia Antica Villa di Massenzio Via Appia Antica 153 è in programma una serie di attività dedicate alla danza: incontri, prove aperte e performance pensate espressamente per una delle aree archeologiche più suggestive del suburbio romano.Il programma inizia giovedì 2 e venerdì 3 maggio con prove di danza aperte al pubblico realizzate dalle allieve dell’Accademia, rispettivamente dalle 13.30 e dalle 13.00. La kermesse culmina sabato 4 maggio con una lunga giornata di apertura a orario continuato dalle 10.00 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21.30). Si inizia alle 10.00 con una lezione di danza aperta al pubblico e successivamente una visita guidata alla scoperta del complesso monumentale, cui seguirà, dalle 12.00 alle 13.00 con intervalli di 10 minuti ciascuno, una sequenza di tre rappresentazioni di studi coreografici pensati appositamente per il Mausoleo di Romolo. La danza diventa mezzo di espressione contro ogni forma di violenza, alla ricerca di un dialogo di riconciliazione che accenda “la luce lungo il sentiero”, come suggerito dal titolo dell’evento.In occasione della straordinaria apertura in orario serale, dalle 19.15, al tramonto, i visitatori saranno accompagnati nel passaggio dalla luce al buio, quando la Villa, valorizzata dall’illuminazione artistica, diviene essa stessa spazio di arte e ombre, fino alle 20.30, quando il pubblico potrà assistere a una selezione di coreografie contemporanee, musiche e arrangiamenti originali. La manifestazione, a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dell’Accademia Nazionale di Danza, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, è il primo evento speciale che inaugura le aperture serali della Villa, recentemente impreziosita da un nuovo impianto di illuminazione artistica, che ne consente la fruizione anche dopo il tramonto.

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Mostra: “Le lacrime di guerra” di Giovanni Battista Costantini

Posted by fidest press agency su martedì, 30 aprile 2024

Roma Giovedì 9 maggio 2024 alle ore 18 (Mostra: dal 10 maggio all’8 giugno 2024) Galleria d’Arte Ponti, via di Monserrato, 8-9. Il pittore Giovanni Battista Costantini (Roma 1872 – 1947), oggi quasi completamente dimenticato, visse in ambito professionale, due periodi distinti. Il primo periodo fu quello di un onesto professionista. Formatosi quasi da autodidatta con l’unica guida di un coreografo, Alessandro Bazzani, dal quale ereditò il gusto per la decorazione, procedette spedito, sulle orme di Giulio Aristide Sartorio, verso una pittura “en plain air”, caratterizzata da una profonda conoscenza del paesaggio campestre e della vita contadina dell’Agro romano, che gli valse l’ingresso nel Gruppo de “I XXV” della Campagna Romana. Qui, come consuetudine, gli venne affibbiato il nomignolo di “Il Grillo”, per il suo aspetto lungo e magro abbinato però ad un fisico scattante. Il secondo periodo coincide con la Prima Guerra Mondiale. Data l’età il pittore non partecipò come soldato al conflitto, ma seguendo l’esempio del suo amico Sartorio andò ad osservare quel che accadeva al fronte e ne rimase completamente sconvolto. Negli anni compresi tra il 1915 ed il 1921 dipinse 45 quadri (Le lacrime di guerra) nei quali con la più cruda realtà descrisse, come un moderno fotoreporter, tutti gli orrori della guerra. La serie, dopo molte controversie, (il pittore non voleva partecipare, vista l’opposizione preconcetta dei nazionalisti – allora già vicini al governo -che lo avevano tacciato di disfattismo) venne esposta alla Prima Biennale di Roma (1921) ove, contrariamente alle aspettative, ottenne un grande successo di pubblico. Uno dei quadri più belli, “La Spia” vinse così il Primo Premio della Biennale, assicurando al pittore una fama insperata, che gli procurò importanti commissioni. Prima tra tutte una grande pala del Sacro cuore di Gesù per la Chiesa di Santa Maria del Popolo (ove sono custoditi i capolavori di Caravaggio, Annibale Carracci, Bernini, Raffaello etc.) sotto la quale nel 1947 il Sovrintendente delle Belle Arti di Roma, Federico Hermanin pronunciava l’orazione funebre all’amico pittore appena morto. Una quindicina di quelle opere, presentate a suo tempo alla Biennale Romana, sono state ora ritrovate dal gallerista Alessio Ponti che ha deciso di metterle in mostra, a monito ancora oggi valido- con i conflitti che ci circondano- della bestialità di tutte le guerre. Il catalogo è curato da Maurizio Berri da sempre studioso del Gruppo de “l XXV” della Campagna Romana.www.ottocento.it

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Convegno: Art Brut

Posted by fidest press agency su martedì, 30 aprile 2024

Roma Venerdì 3 maggio 2024 11:00-17:30 Sale espositive e Grand Salon Accademia di Francia a Roma – Villa Medici Viale della Trinità dei Monti 1 Giornata di studio intorno alla mostra EPOPEE CELESTI Ingresso gratuito Incontro in lingua francese e italiano Un evento realizzato nell’ambito della mostra Epopee Celesti in programma fino al 19 maggio 2024. Il programma, diviso in due sessioni, verterà la mattina – dalle ore 11:00 alle 13:45 – sul tema Art Brut, prospettiva storica e questioni contemporanee: a parlarne saranno Sarah Lombardi (La Collection de l’Art Brut di Losanna: origine ed evoluzione nel tempo); Barbara Safarova (Esporre l’art brut: da Jean Dubuffet a Harald Szeemann e oltre…); Céline Gazzoletti (Chimere, fantasmi e spiriti: autori grezzi, artisti extralucidi?); Barbara Safarova (Art brut: l’arte del calcolo, l’arte di costruire labirinti) e Cristina Agostinelli (Scritti e immagini della dissidenza). I contenuti dibattuti nel pomeriggio – in orario 15:00 – 17:30 – avranno invece come argomento Art Brut in Italia, tra rivelazione e riparazione e saranno illustrati da Lisa Roscioni (L’art brut prima dell’art brut vista dagli psichiatri italiani tra Otto e Novecento); Fiorella Bassan (Oltre l’utilità: i “mobili” di Eugenio Lenzi e Antonio Tolomei); Claudio Zambianchi (Carlo Zinelli: una lettura critica) e Gustavo Giacosa (Art brut e creazione in studio: un ossimoro?). L’evento, realizzato in collaborazione con SIC12 artstudio, MLAC I Museo laboratorio arte contemporaneo e La Sapienza I Università di Roma, si terrà in doppia lingua, francese ed italiano, L’ingresso è libero a tutti.

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Il celebre incisore e pittore Carlo Iacomucci, ha deciso di donare una serie di sue piccole opere

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 aprile 2024

Sia acquerelli su carta, e incisioni su lamelle di sughero, al Comune di Montegrino Valtravaglia, in provincia di Varese. Nello specifico, si tratta di lavori realizzati durante la permanenza del Maestro a Varese, come professore di Figura Disegnata presso il locale Liceo Artistico Statale, tra gli anni 70 e 80. Le modalità artistiche e le intenzioni espressive di Iacomucci, in quel periodo, non erano ancora del tutto formate e consolidate e, dunque, non ci sono i tipici personaggi e gli aquiloni, che rappresentano oggi la firma del Maestro Iacomucci, ma si tratta di opere figurative illustrative, (ma preziose per quel periodo) con i primi accenni ai cieli mossi da movimenti ventosi, con pennellate veloci e qualche segno gestuale, ancora in divenire. Come succede a volte, per un caso davvero curioso della vita, Iacomucci partecipo, nel maggio del 1979, al premio-concorso organizzato dalla Proloco e dall’Amministrazione comunale dell’epoca, dedicato a Giovanni Carnovali, detto “il Piccio”, pittore italiano nato a Montegrino nei primi anni dell’800. In quella fortunata occasione, l’opera dell’artista urbinate, risultò tra i vincitori del premio acquisto e, tutt’ora, è conservata in quel piccolo paesino di pochi abitanti. Questo omaggio del Maestro al comune di Montegrino, vuole essere un segno tangibile del legame di Iacomucci con il territorio che l’ha accolto, formato e cresciuto, sia dal lato umano che artistico. Le opere donate sono di piccola dimensione e raffigurano, in prevalenza, scorci e vedute del Sacro Monte e dei laghi del Varesotto, con predominanti di colore verde e azzurro, in cui si scorgono i primi timidi accenni dei tratti distintivi della poetica dell’artista, attraverso segni, gocce e linee, mosse da un leggero alito di vento. Carlo Iacomucci, nei suoi anni di permanenza a Varese, ha lasciato la sua testimonianza artistica partecipando a numerose mostre, sia itineranti che personali, arricchendo, con numerose opere, diversi Musei Civici, Fondazioni, Pinacoteche, Gallerie d’Arte Moderna, Collezioni e archivi. Anche il giornale “La Prealpina di Varese”, ha sempre seguito con molta attenzione l’attività e ricerca artistica di Iacomucci, prima e dopo il suo trasferimento da Varese nelle Marche, avvenuto nel 1985, per motivi artistici e culturali. Questa donazione da parte del Maestro Iacomucci, testimonia il rapporto affettivo, con il territorio di Varese, di un artista che ha reso un grande contributo alla collettività in termini di dedizione, sensibilità artistica e sapiente conoscenza della materia. Egli è riuscito nell’intento di comunicare con l’arte, attraverso l’interpretazione della realtà, mettendo in evidenza la propria interiorità. By Patrizia Minnozzi critico d’arte

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L’arte della commedia di Eduardo De Filippo

Posted by fidest press agency su domenica, 28 aprile 2024

Roma Dal 7 al 19 maggio al Teatro Argentina Largo Argentina prima, martedì, venerdì ore 20.00 mercoledì e sabato ore 19.00 giovedì e domenica ore 17.00 lunedì riposo. L’arte della Commedia, la straordinaria e geniale opera di Eduardo De Filippo fa parte della raccolta dei “giorni dispari”, le commedie scritte dal dopoguerra in poi che affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano, delle relazioni private e pubbliche tra gli esseri umani. Incredibile è la forza e l’attualità del testo che ci porta in maniera implacabilmente diretta a confrontarci con la mortificazione e la censura della cultura attraverso un’ambigua e allo stesso tempo tragica e farsesca commedia in due atti e un prologo. Scritta nel 1964 è un’opera poco frequentata, apparentemente meno esplosiva rispetto ai più famosi capolavori; si tratta invece di un testo magistrale, di ampio respiro e straordinariamente imperfetto, come imperfetto è l’essere umano alla ricerca della sua identità, del suo bisogno di tutela, del suo diritto di esistere, alla ricerca insomma di risposte a quelle domande impellenti e necessarie che non possono attendere più. L’arte della commedia ci parla del rapporto contradditorio tra lo Stato e il “Teatro” e sul ruolo dell’arte e degli artisti nella nostra società, ma le domande, i dubbi, le responsabilità, i vincoli e le debolezze che Eduardo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro”, sia esso una compagnia teatrale, una comunità o un piccolo mondo, si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti. Con Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo. Scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, musiche Giovanni Vitaletti, luci Max Mugnai, consulenza per i movimenti di scena Alessio Maria Romano, assistente alla regia Davide Gasparro, assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo, foto di scena Anna Camerlingo. Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Elledieffe.

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