Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 177

Archive for 7 novembre 2023

Le “Fiaccole” di Abbadia San Salvatore in “trasferta” ad Agnone

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Agnone (Molise) Le “Fiaccole” di Abbadia San Salvatore (Monte Amiata – Siena) pronte per la trasferta che le porterà alla “Festa dei Fuochi rituali” in programma il prossimo 2 dicembre ad Agnone.L’appuntamento molisano, che riunisce alcune delle principali tradizioni legate al fuoco, sarà teatro della firma di un protocollo di intesa che punta a una valorizzazione sistematica delle feste italiane dei fuochi rituali. “Siamo stati invitati a prendere parte a questa manifestazione – commenta Il sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi – per l’importanza della nostra tradizione millenaria. È questo uno dei primi passi concreti per creare una rete nazionale di città del fuoco, passo fondamentale verso il riconoscimento di queste feste come patrimonio culturale immateriale da tutelare”.La “Festa dei Fuochi rituali” ad Agnone oltre alle Fiaccole di Abbadia San Salvatore, vedrà la partecipazione delle seguenti tradizioni: Faglia di Oratino, Farchia di Montefalcone nel Sannio, Farchia di Salcito, Ndoccia di Civitanova del Sannio, Ndoccia di Agnone, Ndoccia di Pietrabbondante, Farchia di Fara Filiorum Petri, Laura di Mirabello Sannitico, Torciata di Pitigliano, Farchia di Roccavivara, Fracchia di San Marco in Lamis, Ntossa di Santo Stefano di Sante Marie.Intanto ad Abbadia San Salvatore sono in pieno svolgimento i preparativi dell’edizione 2023 delle Fiaccole che si rinnoverà nella notte 24 dicembre quando, le tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che vengono costruite in ogni angolo del borgo medioevale amiatino, saranno incendiate e con il loro fuoco illuminano la notte della vigilia, offrendo a tutti la possibilità di vivere un Natale che non si trova in nessun altro luogo al mondo e che fa propri valori come quello dell’accoglienza, dell’amicizia, della semplicità. Fonte: http://www.cittadellefiaccole.it.

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L’avventura di DJ Aniceto al Mosaic International Dance Fest

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Dubai Il notissimo dj Aniceto, uno dei dj piu impegnati nel sociale, ex membro della Consulta per le politiche antidroga a Palazzo Chigi, esperto di musica e new generation, guru dei sani valori in moltissimi programmi tv come quelli di Piero Chiambretti è stato scelto come ambassador insieme a personaggi iconici della danza italiana come Raffaele Paganini, Kledi Kladiu, e Garrison Rochelle, e della moda come la figlia di Renato Balestra, Federica, per rappresentare l’Italia insieme a Natalia Osipova, la prima ballerina del Royal Ballet di Londra, e le stelle della Nureyev Legend and Legacy, e a tanti ospiti e Vip provenienti da tutto il mondo al Mosaic International Dance Fest, che si terrà al teatro Dubai Opera a Dubai l’8 e 9 novembre. Il Mosaic International Dance Fest è uno dei maggiori Festival della Danza Classica e Contemporanea nel mondo, ed in questi giorni si presenterà il futuro del Festival in una sorta di presentazione e anteprima di quello che poi sarà il Festival che si svolgerà, sempre a Dubai, nel mese di Gennaio.2024. Dubai diventerà quindi la capitale del balletto per 2 giorni.Dj Aniceto oltre a far parte del parterre della esclusiva manifestazione suonerà il suo repertorio di musica internazionale nel gran Gala finale che si terrà a bordo della Nave ancorata al VIDA YACHT CLUB By http://www.aniceto.it,

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Gerusalemme: La Biblioteca Nazionale di Israele apre ai lettori

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

La nuova Biblioteca, finanziata grazie alla generosità della Fondazione Yad Hanadiv-Rothschild, della Famiglia Gottesman di New York e di molti altri donatori, si trova a Gerusalemme, all’incrocio tra Kaplan Street e Ruppin Boulevard, di fronte alla Knesset e adiacente al Museo di Israele. Lo spettacolare edificio di 11 piani – una nuova icona nel panorama urbano di Gerusalemme – si estende su una superficie di circa 46.000 mq, con sei piani fuori terra e cinque piani interrati. I lettori potranno accedere alle principali sale di lettura situate al centro della Biblioteca, progettate per ospitare 600 persone, che possono navigare, leggere e studiare gratuitamente. La Biblioteca ospita milioni di oggetti tra cui oltre quattro milioni di libri, giornali storici, fotografie, circa 1.500 collezioni e archivi personali, migliaia di mappe antiche, decine di migliaia di manoscritti, manifesti e altri oggetti effimeri, dischi e nastri, nonché milioni di documenti digitalizzati, registrazioni musicali e molti altri tesori .Attualmente la Biblioteca è aperta dalla domenica al giovedì dalle 9:00 alle 16:00 e chiusa il venerdì (fino a nuovo avviso). L’ingresso avviene tramite l’ingresso principale da Kaplan Street. Il personale della biblioteca è a disposizione per fornire servizi e sono disponibili visite gratuite alla sala di lettura principale durante la prima settimana di apertura. Il nuovo edificio comprende anche un auditorium da 480 posti dove si svolgeranno concerti, conferenze e altri eventi culturali; un centro visitatori che presenta l’esperienza della Biblioteca attraverso una “passeggiata sonora” interattiva con immagini su uno schermo LED lungo 20 metri; un ristorante; e una libreria che offre libri e regali unici con il marchio della Biblioteca. Anche questi saranno disponibili non appena le condizioni lo consentiranno.I visitatori della nuova Biblioteca Nazionale d’Israele potranno ammirare opere d’arte di importanti artisti israeliani e internazionali, tra cui due opere appena donate di Marc Chagall, due opere dell’artista britannico Edmund de Waal, nuove opere create appositamente per il nuovo edificio dall’artista israeliano artisti Gali Cnaani, Sigalit Landau, Michal Rovner, un’importante opera di Yechiel Shemi e altri ancora.Di fronte all’edificio si trova una monumentale scultura in pietra, Lettere di Luce, di Micha Ullman, basata sull’antico testo cabalistico Sefer Yetzira (Libro della Creazione). Questa importante scultura è incentrata sulle 22 lettere dell’alfabeto ebraico scolpite nella pietra, con luci e ombre che rispondono all’angolazione in continua evoluzione dei raggi del sole.Le aree pubbliche circostanti presentano piante e alberi appositamente selezionati che celebrano la vegetazione ricca e variegata di Israele e il paesaggio che riflette i terrazzamenti naturali di Gerusalemme. Il nuovo edificio della Biblioteca Nazionale d’Israele è stato progettato dallo studio di architettura svizzero di fama mondiale Herzog & de Meuron, noto per le sue opere in tutto il mondo come la Tate Modern di Londra; l’Elbphilharmonie di Amburgo; lo Stadio Nazionale (Nido d’Uccello) di Pechino e molti altri. L’architetto esecutivo è stato Mann Shinar.

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Arte italiana e diritti umani

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Ginevra, Palazzo delle Nazioni fino al 15 dicembre 2024 nell’ambito della celebrazione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani mostra presentata dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Associazione Genesi e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Allo scopo di porre in luce come l’arte italiana dal dopoguerra ad oggi abbia sotteso urgenti tematiche sociali, peraltro affini a quelle espresse dalla Dichiarazione, sono stati selezionati 16 artisti, italiani per nascita o naturalizzazione, di cui tre senior emersi negli anni Cinquanta e Sessanta, quindi dopo l’emanazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e tredici emersi negli ultimi trent’anni, quindi dopo l’emanazione La Dichiarazione e il Programma d’Azione di Vienna del 1993 che segnarono l’inizio di un rinnovato impegno per rafforzare e sviluppare l’insieme degli strumenti giuridici posti a tutela dei diritti umani, costruiti sin dal 1948 sulla base della Dichiarazione Universale. Ad accogliere le opere dei 16 artisti selezionati sarà la grande sala di fronte alla Sala del Consiglio dei Diritti Umani. Ad ogni artista sarà dedicato uno spazio all’interno del quale sarà esposta una o due sue opere, corredate da un testo di approfondimento che le collega idealmente a un tema focale della Dichiarazione. La mostra delineerà così una narrazione per “capitoli” successivi (gli spazi dei singoli artisti) che nel loro insieme saranno capaci di ripercorrere i concetti chiave della Dichiarazione Universale. Al centro della Sala del Consiglio dei Diritti Umani saranno collocate le opere dei tre grandi maestri: la Venere degli stracci (1967) di Michelangelo Pistoletto, tre esemplari dell’Enciclopedia Treccani (1970) di Emilio Isgrò, e Atleti di Ercolano (1985) di Mimmo Jodice, che, se osservate oggi, sembrano rinviare idealmente a tematiche molto attuali quali la sostenibilità ambientale, il diritto all’istruzione e la tutela del patrimonio artistico. Attorno a questo nucleo centrale, si snoderanno, l’uno accanto all’altro, gli ambienti dedicati agli artisti delle generazioni successive, le cui opere, in base ai temi ad esse intrinseci, verranno associate a un tema cardine della Dichiarazione. Il video NUI SIMU [That’s Us] (2010) di Marinella Senatore realizzato attraverso la libera partecipazione di ex minatori di Enna, sarà utili per ricordare il diritto a un lavoro dignitoso, mentre l’opera They Will Say I Killed Them (2017-2018) di Danilo Correale, reinviando a sei film mai girati perché bloccati dalla censura, permetterà di approfondire il tema, già insito nell’opera partecipativa di Senatore, relativo al diritto di libertà di espressione. Associata alla libertà di espressione e al contempo al tema dei diritti alla salute, sarà invece Still life (2023) di Irene Dionisio che riporta alle tragedie e all’isolamento del Covid e al ruolo suppletivo affidato in tale contesto alla dimensione digitale. Utili per ricordare il diritto alla salute saranno altresì On Walking (2017) e Alfabeto (2018) Rossella Biscotti che narrano di una complessa riabilitazione ottenuta anche grazie al progresso della tecnologia medica. Ulteriore diritto fondamentale è quello a un ambiente sano e sostenibile, che permetta all’uomo un contatto diretto con la natura. A tale diritto saranno associate le Meridiane (2020) disegnate da Stefano Arienti seguendo le luci e le ombre create dal sole sulla carta, e En route to the South (2015) and En route to the South, learning to be nomadic (2017) di Elena Mazzi che affrontano il tema della agricoltura sostenibile con particolare attenzione all’apicoltura. La mostra si concluderà con affondo sul diritto alla multiculturalità, al quale saranno associate le opere di due giovanissimi artisti: Observer les Ètoiles (2021) di Victor Fotso Nyie, Naître au monde, c’est concevoir (vivre) enfin le monde comme relationship 1 (2022), e Paysages Corporels – elle n’est pas déracinée di Binta Diaw.

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Veeam: l’incubo peggiore del governo non è un altro Snowden, ma le fughe accidentali di notizie

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Dopo la recente rivelazione che un giovane aviatore ha fatto trapelare online documenti riservati, il governo degli Stati Uniti si trova ancora una volta a fare i conti con la realtà che i cattivi attori – sia dall’interno che dall’esterno – sono intenzionati a condividere i segreti del Paese. La minaccia meno ostile: le fughe di notizie accidentali e involontarie da parte del personale interno. Questi leaker non hanno un vero intento malevolo. Stanno semplicemente svolgendo il loro lavoro, vivendo la loro vita, accedendo e/o condividendo informazioni che non dovrebbero, mettendo a rischio i loro dipartimenti e gli interessi degli Stati Uniti in modo negligente e approssimativo. L’errore umano è – ed è stato – di gran lunga la causa principale delle violazioni dei dati nel settore pubblico e privato. Il Rapporto sui rischi globali 2022 del World Economic Forum riconduce il 95% delle minacce alla sicurezza informatica a una qualche forma di errore umano. Un’altra fonte, il Data Breach Investigations Report (DBIR) del 2022, ha rilevato che l’82% delle violazioni deriva da errori umani. Le fughe accidentali di notizie sono da anni una spina nel fianco dei governi. In tutto il mondo si sono verificati casi di un funzionario britannico che ha lasciato file di Al-Qaeda su un treno, di file del governo australiano trovati in armadi venduti e di strumenti antiterrorismo del governo britannico divulgati inavvertitamente su Trello. Negli Stati Uniti, nel 2015 sono state pubblicate online le informazioni personali di 191 milioni di elettori e i soldati statunitensi hanno accidentalmente divulgato segreti nucleari su un’applicazione di studio. Quindi, cosa possono fare il settore pubblico e quello privato per aiutare i dipendenti a non lasciar trapelare informazioni attraverso i secchi che perdono? In primo luogo, le organizzazioni possono assicurarsi di proteggere i propri dati negli ambienti cloud e container. Quando le aziende investono nel cloud, molte non riescono a creare strutture di rete e di sicurezza che soddisfino gli standard rigorosi che si aspettano in azienda. Se le organizzazioni non creano modelli di sicurezza per il cloud prima dell’implementazione, spesso è troppo tardi per tornare indietro e impostare controlli adeguati. Questo mette a rischio la proprietà intellettuale dell’azienda. È come permettere a un attore disonesto di sedersi in un cubo in un corridoio con un cavo collegato alla rete. In secondo luogo, le organizzazioni possono affinare le politiche relative a chi ha accesso a quali dati. Dato il valore critico delle informazioni, soprattutto se classificate, le organizzazioni devono stabilire modelli di sicurezza a fiducia zero e procedure di controllo degli accessi basate sui ruoli (RBAC) e sul principio del “minimo privilegio”. In terzo luogo, le organizzazioni dovrebbero considerare il problema delle fughe involontarie di notizie come un’occasione per migliorare la pratica dell'”igiene digitale” da parte del personale. Inoltre, comporta l’etichettatura di importanti risorse digitali. Per creare un piano di risposta di cybersecurity di successo è fondamentale capire quali sono gli asset critici per un’organizzazione e come proteggerli efficacemente. Altre buone pratiche sono le seguenti: Utilizzare l’autenticazione a più fattori (MFA). Configurare l’MFA per garantire una maggiore sicurezza dell’account Utilizzate una solida politica di password e una politica di blocco dell’account Rimuovere i dispositivi, le applicazioni, i dipendenti che hanno lasciato il lavoro e i programmi e le utility non essenziali. Disattivate l’accesso a Internet, le porte e altre connessioni quando non sono necessarie. Gestione delle patch: Assicurarsi che tutti i software, l’hardware e il firmware in uso abbiano livelli di software aggiornati. I governi e le organizzazioni private sono sotto attacco. I malintenzionati diventano ogni anno più creativi e più esperti, costringendo le organizzazioni a fare di più per proteggere le risorse vitali dalle mani sbagliate. Le tattiche di protezione devono concentrarsi sulle minacce ostili, ma devono estendersi anche a quelle non ostili, perché la condivisione involontaria di informazioni può mettere le organizzazioni ugualmente a rischio. (abstract)

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Meloni e la telefonata “burla”

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

“Questi comici hanno già fatto questo scherzo a un sacco di gente, fra cui Macron e Kissinger. Magari qualcuno avrà avuto l’idea di ripeterlo scoperta la falla, e la falla è che noi abbiamo dei servizi che si fidano troppo della fonte tecnologica. Per cui se vedono il numero di telefono di chiamata, che risulta corrispondere a quello che verrà vessato, passano la telefonata senza dubbi”.A parlare è Aldo Giannulli, esperto di intelligence, durante l’intervista nel programma “L’Italia s’è desta” di Radio Cusano, in relazione allo scherzo telefonico perpetrato dai due comici russi ai danni della Premier Meloni. “In altri tempi una cosa del genere non sarebbe mai passata così automaticamente, si sarebbe fatto una verifica presso l’Ambasciata del personaggio oppure presso un ente”, ha continuato Giannulli. “La cosa che fa drizzare i capelli è che già c’erano stati scherzi del genere e i servizi non se ne sono accorti. Mi sembra una cosa da dilettanti allo sbaraglio. Mantovano, che è una persona intelligente e che io apprezzo, dice che la Meloni sapeva tutto, ma meglio mi sento se sapeva ed è stata al gioco”. “Un po’ è stato un gioco, un po’ è stato un modo per segnalare quanto sono inefficienti gli avversari”, ha sottolineato Giannulli. “C’è un pizzico di guerra psicologica in questo, per fortuna fatta in maniera scherzosa, quindi ci possiamo anche ridere su. Però insomma, non fa stare tranquilli”. “La Meloni non ha detto nulla di spaventoso o trascendentale, intendiamoci. Però ha detto cose molto diverse da quelle dette pubblicamente. Ora, che ci sia una diplomazia coperta diversa dai discorsi pubblici, c’è sempre stata figurati, però non ti fai beccare in questa maniera esprimendoti così perentoriamente”, ha ribadito. “Sono cose che tu dici in un incontro personale, con un interlocutore di livello, perlomeno parigrado tuo. Non le dici per telefono a uno che non si capisce nemmeno chi sia”. E sul fatto che sia più di un semplice scherzo, Giannulli ha continuato dicendo, “Non è un semplice scherzo, intanto è un’azione di guerra psicologica, perché tira fuori cose che ti creano quantomeno imbarazzo con il governo ucraino, perché tu hai detto piuttosto esplicitamente che a un certo punto li mollerai”. Giannulli ha poi evidenziato il fattore secondo lui scatenante, “Temo che questa sia la conseguenza del pessimo ceto politico che abbiamo messo in giro e dell’ancor peggiore servizio di intelligence. C’è molto dilettantismo professionale”, ha concluso.

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Le riforme di Ataturk in Turchia

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

di Giorgio Girelli. La Turchia celebra il 100° anniversario della proclamazione della Repubblica fondata nel 1923 dal generale e statista Gazi Mustafa Kemal, e, dal 1934, “Ataturk” (“Padre dei Turchi”) cognome assegnato a lui dal Parlamento della Repubblica. Dopo la sconfitta dell’Impero durante la prima guerra mondiale Mustafà Kemal guidò i soldati turchi nella ” lotta per l’indipendenza”, respinse l’invasione greca e sconfisse le potenze che occupavano l’Anatolia. Quindi depose il sultano Maometto VI (1922) e divenne leader del Partito Popolare Repubblicano. Restò presidente fino alla sua morte avvenuta nel 1938 e in 15 anni approvò riforme che cambiarono radicalmente e per sempre il Paese. Diede il diritto di voto alle donne, introdusse l’alfabeto latino in sostituzione dei caratteri ottomani, incoraggiò la popolazione a vestirsi seguendo uno stile moderno e occidentale. Adottò pure il calendario gregoriano e un orologio in linea con gli standard europei. Abolì il diritto canonico islamico e promosse la laicizzazione dello Stato. Trasferì la capitale da Istanbul ad Ankara e scelse il sistema metrico decimale. Il “padre della patria” è stato omaggiato presso il mausoleo, l’Anitkabir, che ospita le sue spoglie, dall’attuale presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha firmato il libro d’onore di Anıtkabir, scrivendo: “Siamo determinati a coronare il secondo secolo della nostra Repubblica, che lo definiamo ‘Il Secolo della Türkiye’, insieme ai nostri alleati dell’alleanza e al nostro popolo, portando la Türkiye a un punto di riferimento storico attraverso una delle sue più grandi iniziative di investimento”. Il Presidente ha anche tenuto un discorso alla nazione, e partecipato alle parate militari a Istanbul nonchè alla celebrazione nell’Assemblea parlamentare della capitale. Il Bosforo, il canale che separa, come noto, la sponda europea da quella anatolica di Istanbul, è stato sede di una parata di cento navi da guerra con venti aerei da caccia e poi, durante uno spettacolo di fuochi artificiali, si è tinto dei colori della bandiera turca, il rosso e il bianco. Secondo i media turchi, si è trattato della più grande parata navale nella storia della Marina turca. Anche in tutte le altre città del Paese sono andati in scena vari spettacoli e celebrazioni, uniti dal tema “il secolo della Turchia”. L’ambasciata turca presso San Marino e l’Italia non ha mancato, sotto l’esperta regia dell’ambasciatore Ömer Gücük, di celebrare solennemente l’evento. Un concerto è stato organizzato presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il tenore turco Murat Karahan e la soprano italiana Maria Tomassi sono saliti sul palco accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Roma diretta da Tolga Atalay Un. Murat Karahan ha offerto al pubblico una festa musicale con la sua esibizione solista, cimentandosi in un vasto repertorio, tra cui “E lucevan le Stelle”, tratta dalla “Tosca” di Giacomo Puccini e conosciuta come l’aria preferita dal fondatore della Repubblica turca Mustafa Kemal Ataturk. Come dimostra il volume di Tania Buccini “La nuova musica nella Repubblica di Ataturk. Uno studio sull’occidentalizzazione musicale nella Turchia dell’età kemaliana”, la “riforma musicale” promossa da Mustafa Kemal Ataturk , costituisce uno dei punti più significativi del rinnovamento che il “grande padre turco” mise in atto per far riemergere la cultura nazionale dopo che era stata sepolta da una coltre d’oblio generata – secondo l’autrice – dal multi-nazionalismo ottomano. Il libro racconta la genesi e lo sviluppo della musica turca occidentalizzata in un dei periodi più complessi del secolo scorso. Le riforme di Atatürk resero l’istruzione molto più accessibile: tra il 1923 e il 1938, il numero di studenti che frequentavano le scuole primarie aumentò del 224% da 342.000 a 765.000; l’incremento del numero di studenti che frequentavano le scuole medie, di 12,5 volte: da circa 6.000 a 74.000; il numero degli studenti che frequentavano le scuole superiori aumentò di quasi 17 volte, passando da 1.200 a 21.000. Il provvedimento di Atatürk forse più notevole in campo musicale fu l’avvio di una ricerca e di una raccolta sistematica della musica popolare di tutta l’Anatolia. La musica rientra costantemente nelle attenzioni culturali dell’ambasciata turca: lo scorso anno in occasione della “notte dei musei” nella Sala della Protomoteca in Campidoglio venne eseguito un concerto (“Tradizione e innovazione nella musica turca “) a cura del poliedrico artista turco Ahmet Baran che condivise con il pubblico la sua passione per il jazz e l’improvvisazione.

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Gas: stangata da 1486 euro, 2250 euro con luce

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° ottobre 2023 la bolletta del gas sale del 12% nel mercato tutelato.“Un disastro annunciato! Una mera speculazione, senza se e senza ma! I mercati approfittano di ogni pretesto per guadagnare più che possono. Gli stoccaggi sono pieni, il mese di ottobre è stato caldo, la guerra Israele – Hamas non ha mai creato né poteva creare problemi alle forniture. Insomma, il rialzo di oggi è immotivato e pretestuoso. Almeno si tassino gli extraprofitti al 100 per cento” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo in tutela il +12% significa spendere 159 euro in più su base annua, 158,90 per la precisione. La spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2023 al 30 settembre 2024, nell’ipotesi di prezzi costanti) passa così da 1327 a 1486 euro, che sommati ai 764 della luce, determinano una stangata complessiva pari a 2250 euro.Inoltre, se il prezzo del gas sale del 12% rispetto a quello di settembre, rispetto ai tempi pre-crisi, ovvero nel confronto con ottobre 2020, il rialzo è astronomico: +58,2%. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 975 euro, ora si pagheranno 511 euro in più, +52,4 per cento. (by Mauro Antonelli)

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L’Intelligenza Artificiale. Ma sul serio

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Verano Brianza 29 novembre 2023 dalle ore 16:00 alle ore 19:00Theatro Via F. Petrarca, 20 convegno. È giunto il momento di guardare al fenomeno AI con una buona dose di pragmatismo, dando i giusti segnali al mercato e le giuste indicazioni alle aziende utenti. È l’obiettivo che si pone il convegno organizzato da ImpresaCity e InnovationCity, focalizzandosi su alcuni temi principali: Cosa è cambiato nel settore dell’Intelligenza Artificiale Perché la Generative AI può servire alle imprese. E perché no. Di quali limiti principali dell’AI devono essere consapevoli le aziende utenti, e come possono superarli Cosa stanno concretamente facendo le aziende e gli operatori italiani con l’Intelligenza Artificiale Come si compone l’ecosistema ideale di partner tecnologici, competenze e ruoli che le aziende utenti devono ricercare.

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Roma Capitale sostiene i giovani nell’apprendimento della musica e del canto

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

È on line sul portale di Roma Capitale il bando rivolto alle scuole di musica per selezionare 30 strutture, due per ogni Municipio, che offrano corsi a tariffe agevolate per le famiglie economicamente più fragili. Roma sostiene così i giovani romani, con un’età compresa tra i 6 e i 16 anni, che vogliano iniziare a studiare uno strumento musicale o seguire corsi di canto e le cui famiglie abbiano un indicatore Isee non superiore a 25.000 euro. Lo stanziamento complessivo di risorse da parte di Roma Capitale, pari a 600.000 euro, coprirà il 65% del costo dei corsi mentre quello a carico delle famiglie, anche grazie agli sconti delle scuole aderenti, si attesterà mediamente intorno al 20% del totale. Si tratta di un investimento originale, che non ha precedenti, ideato e voluto per rispondere a un bisogno sociale e culturale delle famiglie e allo stesso tempo per sostenere il tessuto cittadino delle scuole di musica, che svolgono un ruolo centrale nell’educazione dei giovani e che però continuano a soffrire a causa di una ripresa post Covid dell’attività ancora lenta. La procedura per aderire al bando è gestita completamente on line sulla piattaforma realizzata in stretta collaborazione con il Dipartimento Trasformazione Digitale, con l’obiettivo migliorare l’efficienza, la qualità e l’accessibilità dei servizi erogati dal Dipartimento Attività Culturali a cittadini e operatori culturali. Gli operatori delle scuole di educazione musicale con sede a Roma possono manifestare il proprio interesse a partecipare a partire da oggi e fino alle ore 12.00 del prossimo 13 novembre 2023, inoltrando domanda attraverso la piattaforma web all’interno del SUAC (Sportello Unico delle Attività Culturali) di Roma Capitale. Il bando è disponibile a questo link: https://www.comune.roma.it/web/it/bando-concorso.page?contentId=BEC1104955 Tra i requisiti di partecipazione richiesti alle strutture: l’iscrizione all’apposito Elenco regionale o il possesso dei titoli richiesti per esservi iscritte, la sede operativa a Roma, la disponibilità di locali idonei all’insegnamento, l’assenza di posizioni debitorie nei confronti di Roma Capitale e altri requisiti previsti dall’art.3 del bando. La selezione delle strutture, con la pubblicazione della graduatoria, avverrà in base allo sconto medio offerto alle famiglie da parte delle scuole, che dovrà essere almeno del 15% per l’insieme dei corsi proposti. Le scuole selezionate firmeranno con Roma Capitale una Convenzione per l’erogazione di corsi di pianoforte e tastiere, chitarra, basso elettrico, batteria e percussioni, flauto, sassofono, tromba, violino, violoncello e canto a costi agevolati.Una volta conclusa la fase di selezione e di individuazione delle scuole se ne aprirà una seconda, quella rivolta alle famiglie. Sulla piattaforma dedicata, a partire dalla seconda metà di novembre i nuclei familiari potranno scegliere una scuola tra quelle selezionate e uno tra i corsi disponibili per i loro figli. A conclusione di questa seconda fase verrà redatta la graduatoria dei beneficiari, che potrà scorrere fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Il meccanismo si perfezionerà con l’iscrizione dei ragazzi presso le strutture.

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Scuola, università, ricerca: Legge di bilancio, si comincia a fare sul serio

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Sul disegno della Legge di bilancio 2024 qualcosa in chiave Scuola si muove, ma le modifiche più importanti cominceranno ad essere esaminate la prossima settimana, quando anche la delegazione Cisal verrà ricevuta dalla V Commissione del Senato congiunta con quella della Camera dei Deputati: “martedì prossimo, il 7 novembre ore 11.45, sarà l’occasione – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il sindacato che fa capo a Cisal – per presentare le nostre proposte emendative alla manovra in difesa dei diritte del personale del comparto Istruzione, Università e ricerca. Ci sono tante urgenze da affrontare, a partire dalle risorse da destinare ai lavoratori attraverso il rinnovo contrattuale e subito per coprire per intero il gap rispetto all’inflazione”. Pacifico ricorda che il sindacato, “dopo lunghe insistenze, ha finalmente ottenuto lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale: apprezza davvero la decisione, ma rilanciamo allo stesso tempo i ricorsi per allineare lo stipendio al corretto tasso di inflazione programmata, come prevede la legge, e in più intendiamo recuperare le quote non ancora erogate per il passato, nonché una istanza a parte per garantire la parità di trattamento dei precari. Anche sul personale ATA siamo felici per l’allungamento dei contratti dei supplenti dell’organico aggiuntivo, previste per l’attuazione del PNRR e di Agenda Sud, ma fermarci ad aprile non ha senso considerando che i piano europeo riguarda progetti che dureranno tre anni. Come non riuscirà a dare l’apporto atteso un contingente di meno di 10mila Ata, visto che ne servono almeno il doppio”. Anief protesta, inoltre, perché la Legge di bilancio porterà Quota 104 e disincentivi al pensionamento: “Sul fronte della previdenza – continua il leader del sindacato rappresentativo – servivano misure specifiche per docenti e Ata, che svolgono un lavoro usurante, hanno diritto al riscatto gratuito degli anni di studio universitario, ad agevolazioni fiscali e ad investimenti previdenziali. Inoltre, occorre introdurre una specifica indennità di per chi lavora in sedi scolastiche lontane da casa. E dare il via al piano straordinario di immissioni in ruolo con il doppio canale di reclutamento, attraverso lo scorrimento delle graduatorie per le supplenze, così da garantire finalmente la continuità didattica e abbattere il record dei contratti a termine. Torniamo a che a chiedere con forza – conclude Pacifico – la trasformazione dei posti in deroga con scadenza 30 giugno, ad iniziare dal sostegno, motivo alla base del ‘balletto’ dei supplenti, come pure la cancellazione dei vincoli per la mobilità dei docenti e Ata neo assunti o che chiedono trasferimento”.

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Scuola: Tra dicembre e gennaio aumenti e arretrati per 900mila docenti e Ata di ruolo. Restano fuori i precari

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Tra poche settimane quasi 900 mila insegnanti e personale Ata della scuola riceveranno degli arretrati e un adeguamento stipendiale per via della mancata sottoscrizione del contratto di categoria 2022/2024. Gli insegnanti e Ata precari, altri 200 mila lavoratori, invece avranno in busta paga solo l’incremento mensile. È una precisa scelta del Governo, che il sindacato non può tollerare. A spiegarlo, durante una video intervista all’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.”Bisogna fare chiarezza sui nuovi aumenti contrattuali dovuti a un’azione veramente incisiva di Anief, che ha chiesto in questi ultimi due anni di adeguare l’indennità di vacanza contrattuale – ha detto il sindacalista riferendosi alle risorse già stanziate con il decreto Anticipi e la Manovra pubblica di fine anno – : ci saranno due aumenti. Innanzitutto, un aumento sotto forma di assegno, che andrà a coprire il mancato allineamento dell’indennità di vacanza contrattuale nel 2023”, così “a dicembre oltre alla tredicesima ci sarà una quattordicesima, un assegno che va da 500 a 1.300 euro a seconda che si tratti personale Ata o docente e dell’anzianità di servizio e verrà dato solo al personale di ruolo. Da gennaio avremo un aumento sensibile della voce indennità di vacanza contrattuale dei nostri cedolini, dagli attuali 10 euro ai futuri 70 euro mensili, quindi un aumento di 60 euro in busta paga per tutti, sia precari sia di ruolo”.”A noi come Anief ovviamente non basta: certamente, siamo soddisfatti di quest’azione, ma continuiamo a ribadire la necessità di recuperare l’anno 2022, quindi altri 1.000 euro, e certamente di far assegnare ai docenti e Ata precari l’assegno di 1.000 euro di indennità del 2023, per soddisfare il principio della parità di trattamento” del personale che l’Unione europea ha introdotto da anni in tutti i Paesi membri, quindi anche nell’ordinamento giudiziario italiano, attraverso la direttiva UE 70/99 che fa prevalere i diritti a prescindere dal contratto che lega il dipendente all’amministrazione.Nel dettaglio, Anief ricorda che il recupero dell’inflazione anche dopo l’applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata non sarà ancora totale, perché l’una tantum per il 2022 non è stata del tutto compensata: per questo partiranno le diffide Anief per tutti i dipendenti della scuola. Inoltre, poiché anche stavolta i precari sono stati discriminati, stanno partendo ricorsi per tutti i supplenti che hanno prestato servizio a partire dal 1° gennaio 2022, così da fare recuperare loro fino a 1.500 euro. Fanno ben sperare i tanti esiti positivi prodotti dai giudici negli ultimi tempi: dalla Carta del docente alla ricostruzione della carriera, delle ferie non godute agli scatti stipendiali. Tutti diritti lesi, sui quali sempre più giudici ci stanno dando piena ragione.

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Antitrust: segnalazione su taxi di Roma, Milano e Napoli

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato ai Comuni di Roma, Milano e Napoli una segnalazione sulla strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi. “Bene, apprezziamo che l’Antitrust abbia messo un punto fermo nella diatriba tra consumatori, che chiedono più licenze, e tassisti che negano che ce ne sia bisogno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ma dal nostro punto di vista non c’è nulla di nuovo. Questa carenza del numero delle licenze la denunciamo da anni, inutilmente e inascoltati. Ecco perché chiediamo le liberalizzazioni in questo settore, ad esempio eliminando i vincoli territoriali, in modo che sia i tassisti che gli Ncc possano svolgere il servizio dove vogliono, dando la possibilità ai tassisti di poter uscire dall’ambito comunale e agli Ncc di non dover rientrare in rimessa dopo ogni servizio, obbligo che ancora parzialmente permane nonostante una sentenza della Consulta” conclude Dona.

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Manovra, i medici ospedalieri non possono lavorare di più per abbattere le liste d’attesa

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Gli straordinari meglio pagati, 100 euro l’ora, possono aiutare l’estensione dell’offerta di prestazioni diagnostiche e di visite ambulatoriali negli ospedali. Ma, parafrasando la pubblicità di 20 anni fa, “non bastano”. A smontare in parte gli intenti della Manovra 2024 è un sondaggio realizzato da Cimo Fesmed, federazione sindacale dei medici ospedalieri che riunisce le sigle Anpo-Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed): su mille camici bianchi, campione rappresentativo, 585 non sono disposti a lavorare di più per abbattere le liste d’attesa. Rischia dunque il flop il piano del Governo per ridurre i tempi, che implica uno stanziamento da 280 milioni per gli aumenti delle retribuzioni delle prestazioni aggiuntive di medici e infermieri. Il 29% dei rispondenti dichiara di lavorare già molte ore oltre il proprio orario di lavoro e non intende sacrificare ulteriormente la propria vita privata; il 21,5% ritiene che non sia questa la soluzione al problema delle liste d’attesa; il 3,5% (non molti…) preferisce prolungare il proprio orario di lavoro lavorando in intramoenia o privatamente mentre il 4,6% ritiene insufficiente l’aumento delle tariffe previsto; il 18% invece lavorerà di più per abbattere le liste d’attesa perché sente il dovere di farlo mentre il 23,4% aderirà alla richiesta per arrotondare lo stipendio.«Sono numeri che non ci stupiscono», commenta Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed. «I risultati mettono in luce ancora una volta il grande spirito di abnegazione dei medici, che vengono poi ringraziati con aumenti contrattuali ben al di sotto del tasso inflattivo e con vergognosi tagli alle pensioni». Ma soprattutto, «chiedendo ai medici già dipendenti di lavorare di più si continua a raschiare il fondo del barile dove, da raschiare, non c’è più nulla. I medici sono stremati da condizioni di lavoro insostenibili. Hanno difficoltà ad andare in ferie o a prendersi qualche ora di permesso perché, a causa della carenza di personale, lascerebbero i servizi svuotati e i pazienti senza cure». Quici torna a sottolineare che la situazione relativa al rapporto tra orari ed emolumenti del medico ospedaliero è più complessa di quanto non venga riportato anche dalle istituzioni. «Da un lato le Regioni non assumono il personale e risparmiano risorse ingenti: secondo l’Agenas, nel 2022 le Regioni, rispettando il tetto di spesa, avrebbero potuto spendere per il personale sanitario 2,6 miliardi di euro in più rispetto a quanto effettivamente speso. Dall’altro lato, si utilizzano milioni di euro per pagare cooperative e medici a gettone che non possono garantire la stessa continuità, qualità e sicurezza delle cure del personale dipendente». Il governo è «non intenzionato a superare il tetto alla spesa per il personale, e per abbattere le liste d’attesa copia misure già adottate precedentemente e che si sono dimostrate del tutto fallimentari. Le risorse stanziate infatti arrivano alle Aziende con ritardi clamorosi, che ne rendono impossibile l’utilizzo. E quei soldi non si sa che fine facciano». Oltretutto, la manovra ora in discussione in Commissione Bilancio al Senato «colpisce i medici dipendenti con tagli inaccettabili ai loro assegni pensionistici, costringendo di fatto chi può ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale». Soluzioni? Per Quici, «per ridurre le attese occorrono interventi strutturali. Senza il superamento del tetto alla spesa per il personale, incentivi veri che rendano il Servizio sanitario nazionale nuovamente attrattivo e senza un piano straordinario di assunzioni, non si otterrà alcun risultato, se non quello di sprecare ogni anno 280 milioni di euro, che potrebbero invece essere utilizzati per assumere medici e infermieri». (fonte Doctor33)

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“Vaccinazione Covid e le altre vaccinazioni dell’adulto: Governance, Comunicazione e Prossimità”

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Roma 9 novembre, dalle 11.30 alle 13.00 presso Istituto Luigi Sturzo, Via delle Coppelle 35. Dopo il primo appuntamento di maggio scorso, l’incontro ha l’obiettivo di discutere dell’implementazione del PNPV a livello regionale e delle strategie e azioni da mettere in campo per promuovere la pratica vaccinale e aumentare le coperture vaccinali, in tutte le fasce d’età con un focus sull’adulto. Sempre nel corso dell’evento verranno presentate alcune declinazioni regionali sull’esitazione vaccinale a cura di The European House – Ambrosetti. Nel corso dell’evento interverranno tra gli altri: Daniela Bianco (Partner e Responsabile Area Healthcare, The European House – Ambrosetti), Elena Bonetti (Componente della Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati), Claudio D’Amario (DirettoreGenerale Dipartimento Sanità, Regione Abruzzo), Beatrice Lorenzin (Componente Commissione Bilancio, Senato), Tommasa Maio (Responsabile Area Vaccini, FIMMG), Andrea Mandelli (Presidente, FOFI), Tilde Minasi (Componente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato), Carlo Picco (Direttore Generale Azienda Zero, Regione Piemonte), Elisa Pirro (Componente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato), Francesca Russo (Direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria, Regione Veneto), Francesco Vaia (Direttore Generale della Prevenzione, Ministero della Salute), Francesco Vitale (Coordinatore del Comitato Scientifico, SItI; Professore Ordinario di Igiene e Medicina preventiva, Università di Palermo), Ignazio Zullo (Componente Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato).Modera l’incontro Maria Concetta Mattei, (Giornalista e conduttrice TV).

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«Giù le mani dalle pensioni degli infermieri! Cresce giorno dopo giorno il nostro stato d’agitazione»

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

«La recente norma apparsa nella bozza della Legge di Bilancio che modifica il rendimento della quota retributiva (precedente al 1996) delle pensioni liquidate dal 2024, avrà senz’altro conseguenze assai deleterie per il nostro sistema sanitario, minando nel profondo la già traballante stabilità di un SSN che non ha certo bisogno di ulteriori colpi. Una riforma inconcepibile quella che abbiamo davanti, che ci vede esternare pubblicamente la nostra reiterata e ferma opposizione».Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. «La paventata riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 potrebbe rappresentare una vera e propria punizione che il personale attualmente in servizio nella sanità pubblica non merita, con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media.Una norma dai contenuti paradossali, anche e soprattutto alla luce di quanto i professionisti della sanità patiscono già da tempo, un vero colpo di mannaia , di dubbia costituzionalità perché impatta sui diritti acquisiti, che chi lavorato per anni per la tutela della salute della collettività non merita affatto. Dove vogliamo arrivare? Da qualche giorno, continua De Palma, nelle varie regioni italiane si tengono assemblee spontanee. I colleghi vogliono portare la loro indignazione nelle piazze. Ma siamo anche di fronte ad una vera e propria impennata di contatti telefonici da parte di infermieri, che ci chiamano da tutta Italia per conoscere le offerte di lavoro all’estero e l’iter da intraprendere per abbandonare la sanità pubblica. Il preoccupante appello che accomuna tutti è ancora una volta uno e uno soltanto: aiutateci ad andare via dalla sanità italiana.Se continua così, non è affatto una esagerazione, prosegue De Palma, aumenterà in modo spropositato il numero di infermieri che lavorano fuori dall’Italia (sono già 7mila le persone fuggite all’estero negli ultimi anni, secondo le principali agenzie di recruitment), a cui si aggiungeranno almeno 12mila pensionamenti anticipati “evitabili”, entro i prossimi 3 anni. Come potrà il nostro già debole sistema sanitario nazionale resistere di fronte a questo vero e proprio tsunami? Soprattutto cosa ne sarà della qualità dell’assistenza? Sono tanti i professionisti che si stanno preparando a scendere nelle piazze di tutta l’Italia per denunciare le loro condizioni di lavoro disumane, ma anche per sostenere le nostre richieste di immediata cancellazione della norma sulle pensioni . Chiediamo pubblicamente, e senza ulteriore indugio, la cancellazione di questa norma infausta, dice ancora De Palma.

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RSA e liste d’attesa, i diritti del ‘collocato in graduatoria’

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

A chi richiede l’ingresso in RSA (residenze sanitarie assistenziali), non basta ottenere sulla carta la quota sanitaria per poterla in concreto ottenere. A volte trascorrono mesi prima che l’erogazione dei denari divenga operativa. Che fare, allora, una volta ottenuto già il piano terapeutico di inserimento in RSA è in lista d’attesa ed il proprio posizionamento in graduatoria scorre avanti ed indietro, senza alcuna possibilità di sapere quando sarà in concreto erogata la prestazione? Quali sono i diritti del “collocato in graduatoria”? Sul punto la giurisprudenza oscilla tra il ritenere comunque legittime le ragioni di bilancio affermando che le graduatorie, laddove stilate con criteri di correttezza, legalità, trasparenza ed equità, rispondano ad esigenze di contenimento dei costi e di organizzazione non eludibili a fronte di domanda di salute in eccesso. Di tal ché non può ritenersi illegittima l’attesa della prestazione a fronte di un corretto uso delle stesse. Dall’altro lato, le Corti superiori affermano che il diritto alla salute, o quantomeno il nucleo irriducibile del diritto alla salute per come disegnato dall’art. 32 della Costituzione (con tutte le incertezze interpretative che ciò significa) non può trovare compressioni di natura economico-finanziaria. A tal proposito, si è formulato (come anche per il diritto all’istruzione in tema di disabilità) un costrutto giuridico di “sostegno in deroga”, vale a dire l’obbligo, a prescindere dalle risorse, di far fronte in concreto e nell’urgenza del caso, alla prestazione, tanto del sostegno al disabile, quanto all’anziano non autosufficiente. Si legga quanto, a tal proposito afferma il Consiglio di Stato nella sent. n. 1 del 2020: “[…] Ritiene il Collegio che una volta individuate le necessità dei disabili tramite il Piano individualizzato, l’attuazione del dovere di rendere il servizio comporti l’attivazione dei poteri -doveri di elaborare tempestivamente le proposte relative all’individuazione delle risorse necessarie a coprire il fabbisogno e, comunque, l’attivazione di ogni possibile soluzione organizzativa. è…”. Dunque, il consiglio all’utenza “collocata in graduatoria” è quello di: – effettuare istanza di accesso agli atti, per comprendere se l’Amministrazione abbia rispettato i criteri indicati nei propri regolamenti sulla formazione della graduatoria, attribuendo al paziente un corretto punteggio (generalmente fondato sui valori dell’istruttoria UVM); – verificare lo scorrimento periodico della propria posizione, ponendola a confronto con altre di pari gravità e con i dati disponibili nella propria regione (dati epidemiologici e relativi al monitoraggio dei LEA e dei Piani relativi alla gestione delle liste d’Attesa; – intimare l’ottenimento della prestazione a fronte di una irragionevole compressione del diritto alla salute, che significa valutare un tempo congruo per l’ottenimento della stessa, sebbene ciò non corrisponda ad una certezza giuridica. By Claudia Moretti, legale, consigliere Aduc http://www.aduc.it

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“Le osservazioni dell’Antitrust relative all’esigenza di rilasciare nuove licenze taxi”

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Ciò genera la necessità di esporre una serie di osservazioni che riguardano Roma Capitale e più in generale la normativa vigente. Sul rilascio delle nuove licenze, abbiamo evidentemente anticipato i rilievi dell’Autorità poiché abbiamo già avviato le procedure di rilascio di 1000 licenze permanenti e 500 stagionali. Sul ricorso all’utilizzo della doppia guida, già da tempo abbiamo applicato questo strumento, così come ci ha giustamente riconosciuto proprio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. In generale, e come si evince anche dal documento dell’Antitrust, rileviamo anche noi come amministrazione il carattere sostanzialmente ed eccessivamente limitativo nelle procedure del Decreto Asset e, anche per questo motivo, per il rilascio delle nuove licenze ci stiamo avvalendo delle norme contenute nella Legge Bersani.Tuttavia, occorre tener bene presente che non esiste una diretta correlazione fra aumento delle licenze e aumento dell’offerta. I due concetti, che avevano una correlazione fino a vent’anni fa, oggi non sono più direttamente legati. Questo perché la legge 21 del 1992, quella che regola il trasporto pubblico non di linea, andrebbe profondamente modificata, tenendo conto della velocissima rivoluzione tecnologica avvenuta nell’ultimo decennio. Gli smartphone, le app e la geolocalizzazione hanno generato un panorama del tutto diverso da quello delineato nel 1992 e la legge 21 non risponde in modo adeguato alle criticità e alle esigenze che le nuove tecnologie hanno generato”. Lo dichiara in una nota l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.

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Prezzi energia. Aumentano per le guerre? Dipende…

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

E’ giustificata la preoccupazione che questa “nuova” guerra in corso tra Israele e Hamas abbia una ricaduta sulle nostre bollette energetiche? Dipende… Certamente non è come quanto abbiamo sofferto all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina: più di mezza Europa era cliente della Russia e, non condividendo l’invasione, ha cominciato a chiudere i rubinetti per non ritrovarsi a finanziarla. I prezzi schizzarono alle stelle e oggi, grossomodo e con fornitori diversi, abbiamo prezzi da pre-invasione, ridimensionati ma con una ricaduta sul piano inflazionistico generale che stenta ancora a riprendersi. Sul “conflitto” Israele/Hamas la cosa è meno diretta che non Ucraina/Russia ed è molto più un problema politico generale: uno scombussolamento (molto probabile visto lo stato dei fatti) che potrebbe portare a problemi nei mercati energetici e non solo. Per esempio: se i nostri fornitori di petrolio della penisola arabica, a conflitto ancora più esacerbato, si schierano (come è possibile) contro Israele e contro i suoi sostenitori (l’Italia sostiene Israele), è possibile che questo possa avere ripercussioni sui contratti di fornitura in essere. Poi ci sono i mercati (nel nostro caso quello di Amsterdam) che in quanto tali subiscono in qualche modo qualunque instabilità politica del mondo, e quindi oscillano, pur se di poco. Comunque, allo stato, non ci sono possibili ripercussioni dirette per quanto accade in Medio Oriente, e se qualcuno aumenta i prezzi dicendo che lo fa per quel che lì succede, è solo un approfittatore. Smeralda Cappetti, legale, consulente Aduc: http://www.aduc.it

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Informazione di Stato e non solo. Oltre l’audience: Ucraina, Israele, Gaza

Posted by fidest press agency su martedì, 7 novembre 2023

Chi gestisce l’informazione di Stato (Rai) e non solo, in queste ultime settimane ha deciso di seguire l’audience più che i fatti. E’ noto che nelle persone è sviluppata quella che potremmo chiamare la “abitudine al morto”: se c’è un morto per fatti violenti nel tuo quartiere o dall’altra parte del mondo, alla prima notizia si presta molta attenzione e apprensione, al secondo morto nelle stesse circostanze un po’ meno, e così avanti anche se i morti continuano ad esserci e crescerci. Ad un certo punto il morto non è più in quel luogo e in quella circostanza, ma ce n’è uno nuovo… ed ecco che l’attenzione si sposta e segue la stessa dinamica che abbiamo descritto. Lo sviluppo di questo cambio di attenzione è dovuto però essenzialmente a chi e come dà l’informazione. Quasi sempre, al di là dei bassi livelli di impegno per l’espletamento del servizio pubblico (Rai) e per la cosiddetta etica dell’informazione (tutti gli altri media, Rai inclusa).Per capire, vediamo cosa accade in queste settimane. La difesa degli ucraini dall’invasore russo è da tempo sulle prime pagine. I fatti che accadono in quella regione sono drammatici e continuano ad esserlo. Ma a stento in queste ultime settimane si hanno notizie da quei territori. Un altro avvenimento, altrettanto drammatico, lo ha sostituito: Israele/Hamas. All’inizio per le atrocità commesse da Hamas sul territorio israeliano ed ora per l’invasione israeliana di Gaza city. Quest’ultima ha fatto anche dimenticare le atrocità di Hamas del 7 ottobre. Il morto per fare audience è un altro. Chi sembra aver capito questa dinamica è Putin che, proprio in questi giorni, ha scatenato la più grande offensiva dell’anno bombardando più di 100 località diverse. La copertura mediatica (quanti inviati giornalisti sono rimasti in Ucraina piuttosto che in Israele/Gaza?) è tutta concentrata su Gaza city e di ciò che sta accadendo in Ucraina, a stento se ne legge nelle notizie marginali.E sottile la differenza tra il comportamento sociale ed individuale nei confronti del “morto” e la scelta di audience degli operatori dell’informazione, ma questi ultimi sembra che non siano scevri di responsabilità nell’aver indotto i comportamenti degli utenti dei loro servizi. E’ difficile fare informazione, ma si hanno delle responsabilità che non vanno sottovalutate, soprattutto quando questa informazione è servizio pubblico. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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