Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 167

Archive for 30 Maggio 2024

“Oggi la Camera ha adempiuto a uno dei suoi compiti morali più alti”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Commemorare l’on. Giacomo Matteotti nel centenario del suo ultimo intervento a Montecitorio, quello che gli avrebbe attirato la furia omicida per mano di una squadraccia fascista. Il suo magistero resterà per sempre scritto nella storia dei martiri della libertà. Di lui resta l’insegnamento a svolgere l’attività politica e parlamentare senza cedere a minacce e intimidazioni, con coraggio e temeraria coerenza”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia a margine della cerimonia dedicata all’on. Giacomo Matteotti.

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Centenario discorso Matteotti

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

“Ho la fortuna e sono lieto di poter testimoniare la bellezza di quanto accaduto oggi, quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato, nella Sala dei Ministri della Camera dei deputati, la Signora Laura Matteotti, nipote del compianto Giacomo, in occasione dei cento anni dal Suo indimenticabile discorso parlamentare!” –così Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Saragat Matteotti di Roma- “Poco prima della Cerimonia istituzionale di commemorazione dell’On. Giacomo Matteotti nell’Aula di Montecitorio, Il Presidente della Repubblica si è trattenuto alcuni minuti in un cordiale colloquio con la Signora Laura, visibilmente emozionata e particolarmente commossa. Il Presidente Mattarella –prosegue Enzo Pirillo- tenendo strette le mani di Laura Matteotti, ha espresso parole di viva cordialità sottolineando il piacere per questo importante e storico incontro, dando così vita ad un intimo momento di vera e sincera commozione che evidenzia, nonostante non ci sia bisogno di sottolinearlo, la grande empatia ed umanità del Presidente Mattarella; La stessa Laura ha confessato di avere trovato un solido appiglio nel gesto del Presidente della Repubblica, e di aver vissuto la cordialità dell’incontro come un balsamo per questa giornata non facile da affrontare, anche perché senza la compagnia di Sua sorella Elena, oggi impegnata a ricordare l’On. Matteotti in una scuola di Pisa e, a tal proposito, mi è stato chiesto espressamente di contattare l’Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica, auspicando la possibilità di un nuovo incontro.” “La Cerimonia è stata il giusto tributo Istituzionale al deputato Giacomo Matteotti, riconoscendo al contempo il valore di un Uomo, marito e padre di famiglia, che ha speso e sacrificato la propria vita per la difesa della libertà e della democrazia. Alle ore 11 in punto, alla presenza dei ragazzi delle scolaresche vincitrici del Premio Matteotti, si è dato inizio alla commemorazione con l’ottimo ed ampio intervento del Presidente della Camera dei deputati, On. Lorenzo Fontana, che ringrazio sentitamente per avermi invitato a partecipare questa storica giornata e ancor di più per aver raccolto l’invito a ricordare istituzionalmente l’On. Giacomo Matteotti, invito che dubito sarebbe stato accolto da altri esponenti politici, per cui, onore al merito! Nel corso del Suo intervento il Presidente Fontana ha anche annunciato che lo scranno parlamentare dell’On. Giacomo Matteotti non sarà più occupato da altri deputati; Uno dei modi migliori –prosegue il Presidente Pirillo- per rendere omaggio a questo grande Uomo, martire socialista dell’antifascismo, che da quello scranno firmò la propria condanna a morte!” “Dopo l’intervento istituzionale è stato proiettato un interessantissimo docuclip curato da Rai Cultura, al quale è seguito il toccante ricordo familiare tracciato da Bruno Vespa, e le relazione del Prof. Gentile e del Presidente Luciano Violante, quest’ultimo ha alzato notevolmente il tiro chiedendo ai presenti in emiciclo se oggi questa sia la politica ed il parlamento che sognava Giacomo Matteotti!?!?! Prima di terminare la cerimonia, l’attore Alessandro Preziosi ha letto uno stralcio proprio di quello storico discorso che il 30 maggio 1924 Matteotti, segretario del partito socialista unitario, tenne alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni denunciando le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti! Oggi tra gli applausi commossi dei presenti in Aula a Montecitorio, è stato ricordato il coraggio di quell’Uomo che a pieno titolo deve essere definito Padre della democrazia italiana e precursore della democrazia europea! Ora –conclude Enzo Pirillo- con Laura ed Elena Matteotti aspettiamo tutti il 10 giugno, ai piedi del monumento in Lungotevere, per celebrare e commemorare Giacomo nel giorno del suo rapimento e del brutale assassinio, per ribadire che, anche a cento anni da quella tragica giornata, il Suo pensiero non è stato ucciso: Matteotti, l’idea che non muore!” Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale “Saragat – Matteotti” Roma

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Oscenità e violenza nei costumi della nostra contemporaneità

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Osceno – per quanto ci riguarda – è un concetto intimo, e la sua socializzazione è sempre sinonimo di violenza di qualcuno su qualcun altro, questo qualcuno che vuole imporre all’altro il proprio concetto e la propria pratica di oscenità. Talvolta leggendo una sentenza di un giudice, oltre che mantenerci la pancia dalle risate che ci provoca, subito dopo ci rattristiamo: è il Paese in cui siamo nati ed in cui continuiamo a vivere. Si, lo so, siamo testardi a non cambiare Paese, ma c’è sempre un qualche motivo o una qualche bellezza che ci allontana da questi propositi. Mi chiedo, a volte, se i nostri buoni intendimenti non vanno a scontrarsi con le leggi della globalizzazione che oltre a farci vedere tante cose da chi vive all’altro capo del mondo cerca d’importi, per imitazione, la sua cultura e le sue abitudini nel bene e nel male anche se quest’ultimo prevale sul primo. Abbiamo scoperto l’America? No, era stata già scoperta. Ne scriviamo solo perchè, da irriverenti quali siamo verso questa sorta di “pudore di Stato”, auspichiamo che, a furia di parlarne, qualcuno ci rifletta sopra, si incavoli in ogni ambito e ne faccia tesoro per chi dipende dalle sue decisioni e per i propri figli. È che tutto è diventato un prodotto d’importazione e d’esportazione. Alla fine non ci accontentiamo più d’essere dei malvagi ma vogliamo esserlo di più per sfidare le stesse leggi della natura e della convivenza civile. Un tempo il ladro colto in flagrante si limitava a fuggire oggi si rivolta contro la vittima e non esita a seviziarla e ad ucciderla. Abbiamo, in pratica, perso il senso della misura. Non riusciamo più a dare una ragione al nostro essere e divenire e persino quando si deve essere raccolti nella preghiera guardiamo di sottecchi il nostro vicino e siamo distratti da pensieri poco “onorevoli” per una ragazza che ti siede accanto e ti sfiora il braccio e ti accorgi che è carina e che ha il seno che si rivela sotto le pieghe del vestito. La circostanza ci fa riflettere non tanto per le distrazioni che ci permettiamo in un posto che noi stessi, per altro, abbiamo considerato sacro, ma per la nostra inettitudine nel valutare gli eventi e capacità di saperli controllare e considerarli nella giusta misura. Abbiamo notato, ad esempio, nel pieno di una celebrazione religiosa, cosa accade se nell’affollato assembramento c’è un bambino che piange? Quasi tutti cercano con lo sguardo di localizzare la fonte come se rivolgendo lo sguardo sull’autore e sulla persona alla quale è stato affidato il bimbo si possa tacitare quel pianto o per lo meno accettarlo e giustificarlo o anche esprimere un giudizio critico per chi dovrebbe fare in modo di acquetarne gli effetti sonori. A volte per una manciata di secondi se non di minuti noi ci distraiamo del tutto dall’ambiente dove ci troviamo per far divagare i nostri pensieri, per allontanarci mentalmente dal luogo sacro e dalla funzione che stiamo seguendo che è partecipazione spirituale e materiale alla sacralità del rito. Lo stesso accade per chi tiene accesa la televisione a basso volume mentre sfaccenda in casa e finisce con il recepire le notizie che la mente riesce a catturare casualmente confondendone il messaggio tra il trasmesso e la nostra capacità di deformarne il contenuto in virtù del fatto che ne cogliamo solo una parte e cerchiamo di colmare il resto con ciò che supponiamo possa aver detto il personaggio che ci sussurra qualcosa dal monitor del televisore. Questa nostra palese incapacità di ascoltare con attenzione ciò che gli altri dicono non ci consente di seguire il filo logico delle argomentazioni espresse dal nostro occasionale interlocutore e trarne motivo di riflessione rifuggendo dai giudizi avventati o da ricostruzioni di comodo del suo pensiero. In questo modo i messaggi che gli altri ci inviano finiscono con il peccare di autenticità, non ci permettono di trarne un obiettivo spunto di riflessione, non ci stimolano a valutazioni di merito e a cogliere, nella migliore delle ipotesi, le insidie di un messaggio che sublima l’inganno e la disinformazione. Abbiamo, in pratica, allentato il nostro livello di attenzione, la nostra capacità di discernimento. (Riccardo Alfonso)

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“Sarcomi: dalle esperienze alle proposte”

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Roma 19 giugno alle ore 14.00 Sala Tatarella, Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, Via degli Uffici del Vicario 21. “Presentazione del Libro Bianco su stato dell’arte e prospettive future” L’evento è promosso e organizzato dalla Fondazione Paola Gonzato Rete Sarcoma ETS, su iniziativa dell’on. Walter Rizzetto, e coinvolgerà Associazioni di Pazienti, clinici, ricercatori e rappresentanti delle Istituzioni. Sarà l’occasione per avere un confronto aperto sulle future prospettive e sulle sfide sia per il Servizio Sanitario Nazionale, sia per la comunità in senso ampio, per migliorare l’accesso alle cure e la qualità di vita dei pazienti affetti da sarcoma. Durante l’evento, sarà presentato il primo Libro Bianco sui Sarcomi, frutto di un’indagine della Fondazione Gonzato in collaborazione con le Associazioni pazienti che raccoglie le testimonianze dirette del vissuto dei pazienti che convivono con questa malattia.

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Quinta edizione di Elementi

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Dal 2 giugno al 14 agosto 2024 tra Cervia, Milano Marittima, Faenza e Lugo di Romagna una serie di eventi a impatto ambientale zero basati sulle specificità naturali di ogni location. L’edizione 2024 di ELEMENTI conferma il proprio format interdisciplinare volto alla diffusione multisensoriale di forme eterogenee di espressione artistica contemporanea, con un calendario di 14 spettacoli performativi site specific distribuiti in 7 giornate, corredati da percorsi ed attività educative, ludiche e pratiche creative a base partecipativa. Il calendario di eventi performativi – come sempre gratuiti – vedrà il coinvolgimento di giovani talenti emergenti e artisti affermati nel panorama internazionale. Si parte domenica 2 giugno nell’area di un ex capanno da pesca che si affaccia sul paesaggio della Salina di Cervia con i protagonisti del revival new age Spencer Clark e Lieven Martens (nelle vesti di Monopoly Child Star Searchers & Dolphins Into The Future), che esploreranno i territori più marginali del suono onirico, a cavallo tra pop-ipnagogico, ambient, neo-psichedelia, sound art (posti limitati, evento su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com). Domenica 23 giugno, presso il Circolo Kayak di Milano Marittima, il pubblico potrà prenotare un’escursione via acqua verso la Salina, seguita da uno spettacolo live al tramonto della band italiana Hearth of Snake, rituale ideato da Vincenzo Marando con Alberto Danzi e Cosimo Rosa, a cui nel 2023 si sono aggiunti Francesca Colombo aka Mira e Paul Beauchamp. L’evento si concluderà al Circolo Kayak, con una selezione musicale curata da MAGMA (posti limitati, evento su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com). Domenica 7 luglio, la Pineta di Cervia ospiterà un laboratorio condotto dall’architetto, musicista, sound artist e studioso Nicola di Croce che si focalizzerà sulla relazione tra studi urbani e sonori, e due live performance: la sound designer e musicista Agnese Banti eseguirà un intervento sonoro acustico site specific, mentre la performer e compositrice giapponese Michiko Ogawa si esibirà con clarinetto e shō (posti limitati, evento su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com). Sabato 20 e domenica 21 luglio, presso il suggestivo parco di Villa Emaldi a Faenza si potrà partecipare a laboratori di ceramica in collaborazione con AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica e il Museo Carlo Zauli con il maestro ceramista Fabiano Sportelli, specializzato nel creare fischietti e ceramiche sonore (posti limitati, evento su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com). La giornata del 20 luglio prevederà anche djset e interventi performativi del collettivo Armonika, una live performance di Uomo Uccello (Claudio Montuori), due interventi site-specific sulle azioni sonore di Jacopo Buono e del sassofonista Bertrand Gauguet. Nella notte dal 20 al 21 luglio ci sarà uno sleeping concert di sette ore aperto al pubblico con Equohm, Erob, Manticora in cui esplorare lo spazio tra sonno e veglia. Domenica 4 agosto, l’incantevole scenario “lunare” dell’Aia della Salina di Cervia al calare del sole farà da sfondo a un’esibizione live. A esibirsi sarà Cucina Povera, il progetto solista della musicista lussemburghese-finlandese Maria Rossi, acclamata come una delle nuove voci più sorprendenti della scena musicale underground di Glasgow. (posti limitati, evento su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com). Per l’ultimo evento della rassegna, mercoledì 14 agosto, all’Aeroporto Francesco Baracca di Bagnara-Lugo di Romagna si esibirà il progetto musicale Parus, creato da Anton Anishchanka, produttore di musica elettroacustica, in collaborazione con la cantante ed etnografa Hanna Silivonchyk. Al tramonto, all’interno di un hangar dell’aeroporto, sarà presentata l’installazione audiovisiva No Such Array del musicista John Chantler. Come cornice all’evento, dal tardo pomeriggio fino a notte il collettivo bolognese Undicesimacasaproporrà una serie di dj set e sessioni d’ascolto.La quinta edizione di ELEMENTI è realizzata grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con l’Unione della Romagna Faentina, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, il Comune di Cervia e il Parco della Salina di Cervia, il Comune di Faenza ed il Museo Carlo Zauli di Faenza.Ingresso gratuito

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Premio Elmo 2024: si accendono i riflettori sulla dodicesima edizione

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Nell’incantevole scenario della piazza San Teodoro a Rizziconi, il 30 luglio prenderà il via la dodicesima edizione del Premio Elmo, un appuntamento imperdibile dell’estate calabrese che punta a celebrare e promuovere le eccellenze culturali italiane. Promossa dall’Associazione Piazza Dalì, con la direzione artistica del presidente Giammarco Pulimeni, questa kermesse mette in risalto le storie di “ordinaria cultura”, in linea con la filosofia del Premio. L’obiettivo del Premio Elmo è chiaro: celebrare le esperienze di vita che si intrecciano per formare il ricco tessuto culturale e sociale del Belpaese. Nel caleidoscopio della vita e dell’arte, c’è un filo sottile che lega ogni cosa. È il telaio, lo strumento che intreccia i fili del tempo e dello spazio, trasformandoli in un meraviglioso tessuto impreziosito da un significato profondo e una bellezza sconfinata. Quest’anno, il tema centrale della manifestazione è il telaio, simbolo antico e potente che racchiude in sé la capacità umana di creare, costruire e intrecciare storie e tradizioni. Il telaio diventa così una metafora perfetta dell’identità collettiva di una comunità, emblema di resilienza, creatività e speranza. Il telaio diventa una tela su cui dipingere l’anima. È attraverso il telaio che possiamo scoprire il vero significato della vita: nell’intrecciare le nostre storie con quelle degli altri, nella costruzione di un patrimonio culturale ricco e variegato, che merita di essere preservato e celebrato, nell’abbattere le barriere che ci separano. È attraverso il telaio che scopriamo la magia nascosta dietro ogni nodo e la bellezza intrinseca delle relazioni che ci legano. Il telaio, nelle sue infinite possibilità, è un ponte tra passato e futuro, tra l’io e l’altro, tra il visibile e l’invisibile. Esso ci insegna che siamo tutti tessitori della nostra realtà, artisti che con cura intrecciano le trame della propria esistenza per dare vita a un capolavoro unico e irripetibile. In questo senso, il Premio Elmo non è solo una celebrazione delle tradizioni culturali locali, ma anche un invito a guardare avanti, a costruire nuove relazioni e a celebrare la bellezza dell’interconnessione umana. Il telaio diventa una tela su cui dipingere l’anima. La statuetta assegnata durante la manifestazione, raffigurante l’elmo di San Teodoro, patrono della città, è un simbolo di protezione e forza, un riconoscimento del valore delle storie ordinarie che rendono straordinaria la nostra quotidianità. Le narrazioni premiate sono quelle che, come fili di un telaio, si intrecciano per formare il ricco tessuto culturale e sociale della nostra terra. Il presidente dell’associazione Piazza Dalì Giammarco Pulimeni ha dichiarato: «Il Premio Elmo è un tributo alle storie che tessono il nostro patrimonio culturale, un riconoscimento alle persone che, con il loro lavoro quotidiano, arricchiscono la nostra comunità. Ogni storia, ogni esperienza condivisa in questa serata, è un filo prezioso che contribuisce a tessere il magnifico arazzo della nostra identità collettiva. Siamo orgogliosi di portare avanti questa tradizione, che non solo preserva il passato ma guarda con speranza e fiducia al futuro». Numerosi gli ospiti e tante le sorprese che riserverà questa dodicesima edizione del Premio Elmo. Rizziconi si prepara dunque a vivere una serata indimenticabile, in cui le luci della piazza San Teodoro brilleranno sulle eccellenze culturali italiane. By Denise Ubbriaco

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Robot umanoidi: opportunità per gli investitori?

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Si fa un gran parlare di intelligenza artificiale ormai da tanto tempo. Da circa due anni dedico, mediamente, almeno un’ora al giorno ad aggiornarmi su questo tema e noto che la maggioranza di chi ne parla non coglie l’elemento centrale: la convergenza della tecnologia relativa ai nuovi robot con l’intelligenza artificiale. Sarà proprio da questa convergenza che vedremo l’impatto maggiore nella nostra vita di tutti i giorni. In questo articolo desidero portare alcune informazioni a cui ho visto dare troppo poco rilievo sui mass media spiegando perché è così rilevante. Sono principalmente 4 le nuove tecnologie che stanno rendendo possibile ciò che anche solo 5 anni fa veniva considerata fantascienza, o al massimo costosissimi esperimenti da laboratorio: 1 – Gli attuatori elettrici. Gli attuatori sono i corrispondenti dei muscoli umani. Solo recentemente abbiamo motori elettrici al tempo stesso così piccoli, potenti ed efficienti (anche in termini di costi) da poter emulare un corpo umano, almeno nei suoi meccanismi grossolani. 2 – I sensori. Anche in questo caso, negli ultimi anni abbiamo fatto un progresso enorme in tutta una serie di sensoristica (dalle telecamere, ai sensori di pressione ed inclinazione, passando per accelerometri, lidar, microfoni, ecc.). I progressi non sono solo nella capacità, ma soprattutto anche nell’economicità di questi sensori i cui costi sono oggi dieci volte inferiori rispetto a quelli di solo pochi anni fa. 3 – Batterie. La densità di energia per kg di batteria è aumentata enormemente negli ultimi 10 anni (complice anche tutta la ricerca che si è fatta per le auto elettriche) e sta continuando ad aumentare. Senza questi sviluppi, solo cinque anni fa, un robot umanoide sarebbe rimasto in piedi per meno di un’ora. Oggi abbiamo robot umanoidi che stanno in piedi anche 8 ore. 4 – Software e microprocessori. La tecnologia di gran lunga più importante riguarda però il “cervello” di questi nuovi robot. L’intelligenza artificiale, resa possibile anche dall’evoluzione nei microprocessori, consente a questi dispositivi di “comprendere” l’ambiente circostante ed adattare i comportamenti. Ancora troppi sono convinti che i robot umanoidi siano qualcosa che appartiene al mondo della fantascienza. Cina e Stati Uniti, ovviamente, sono le nazioni che sono più avanti in questa tecnologica. In Cina c’è un’azienda che si chiama Unitree la quale ha presentato G1, un piccolo robot umanoide, che venderà a 16 mila dollari! Si può vedere in questo filmato promozionale dell’azienda. La commercializzazione di questo robot deve ancora essere fatta, ma Unitree attualmente ne vende uno più grande, il modello H1, a circa 150 mila dollari, ed una serie a 4 gambe pensati per svolgere compiti in ambienti pericolosi per gli esseri umani, oppure come semplici “giocattoli” relativamente costosi (il più economico costa meno di 2.000 dollari). Un’altra azienda cinese molto interessante, una start-up costituita appena l’anno scorso, è RobotEra (da non confondersi con il progetto di metaverso). Sono più indietro rispetto ad Unitree, ma è impressionante vedere cosa sono riusciti a fare in così poco tempo. Per quanto riguarda gli USA, la prima azienda da citare in questo campo è senza dubbio Tesla. Un’altra società statunitense molto interessante da monitorare è Agility Robotics. Il miglior approfondimento trovato in rete circa le conseguenze di questa convergenza di tecnologie è scritto dal think tank RethinkX di Tony Seba. Il titolo del paper è: “This time, we are the horses: the disruption of labor by humanoid robots”. Tony Seba è un esperto di tecnologie dirompenti ed utilizza un framework concettuale molto interessante che gli ha consentito, negli ultimi anni, di fare previsioni particolarmente accurate nello sviluppo delle tecnologie come le batterie ed i veicoli elettrici. (Abstract by Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio http://www.aduc.it

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Adattarsi ai cambiamenti dei mercati con un approccio bilanciato agli investimenti azionari

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Paul Benjamin, Balanced portfolio manager di Capital Group.Un approccio flessibile e asset di qualità sono fondamentali per affrontare le oscillazioni dei mercati. La parte azionaria del portafoglio, tipicamente 60:40, ha un’esposizione flessibile ai titoli orientati alla crescita e ai dividendi. La parte a reddito fisso investe generalmente in obbligazioni investment grade per fornire diversificazione e reddito. L’attuale mercato azionario, fortemente orientato verso i titoli in crescita, ha creato un ambiente sfavorevole alle strategie bilanciate, che investono una parte dell’allocazione azionaria in società stabili, difensive e che pagano dividendi. Tendiamo a privilegiare le società blue-chip e solide. Nel settore tecnologico, abbiamo un’esposizione minore alle società megacap costose che hanno dominato il mercato nel 2023. Preferiamo titoli di alta qualità che pagano dividendi e che possono aiutare a proteggere il portafoglio quando i titoli growth attraversano un momento difficile. Prendiamo ad esempio il gigante dei semiconduttori Broadcom. Dal 2010 l’azienda ha incrementato i propri dividendi consolidando spesso le frammentate industrie dei semiconduttori e del software. Broadcom si è distinta anche nel mercato della telefonia mobile e ora si è posizionata come leader nella progettazione di chip specializzati per il cloud computing e l’IA. Anche il settore networking di Broadcom è uno dei principali beneficiari dell’IA. L’azienda è specializzata nella produzione di circuiti integrati specifici per le applicazioni (ASIC), che sono fondamentali per la connessione di cluster di IA e per il traffico in entrata e in uscita dai data center. Altre società come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company e ASML, anch’esse partecipazioni di primo piano nella nostra strategia, hanno beneficiato della robusta crescita del cloud computing e dell’intelligenza artificiale. Anche il costruttore di case D.R. Horton e il conglomerato General Electric (GE) hanno contribuito in modo determinante ai risultati del 2023. D.R. Horton ha visto aumentare la domanda di nuove abitazioni nonostante l’aumento dei tassi d’interesse, mentre le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono diminuite drasticamente, mentre GE si è concentrata sul settore aerospaziale dopo anni di ristrutturazione aziendale.Sul versante opposto, rivenditori come Home Depot e Dollar General hanno faticato. Le sfide sul fronte dei costi e della domanda hanno colpito duramente questo settore, con i consumatori che hanno sopportato il peso dell’inflazione e del ridimensionamento dei programmi di stimolo legati al COVID. Tuttavia, rimaniamo ottimisti sulle prospettive a lungo termine di queste aziende e sulla resistenza dei consumatori statunitensi.UnitedHealth Group non ha ottenuto i risultati attesi nel 2023, soprattutto a causa dell’ampio impatto sulle società di servizi sanitari dovuto alla riduzione dei pagamenti governativi ai fornitori di Medicare Advantage. Nonostante questa battuta d’arresto, l’azienda è ancora un leader scalato e diversificato nel settore dell’assistenza sanitaria gestita, con un potenziale di crescita degli utili e una storia di aumento del dividendo nel lungo periodo. L’uso strategico della tecnologia e l’attenzione all’integrazione verticale in tutto l’ecosistema dell’assistenza sanitaria ne hanno determinato il successo a lungo termine. Per quanto riguarda il reddito fisso, la nostra strategia bilanciata pone l’accento sulla mitigazione dei rischi di ribasso piuttosto che sulla ricerca di guadagni in eccesso. Nel 2023, il nostro segmento del reddito fisso ha ottenuto risultati complessivamente solidi, ma è stato inferiore all’indice Bloomberg US Aggregate. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i nostri gestori di portafoglio hanno adottato un approccio cauto in un contesto di diffuso ottimismo di mercato.

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Capital Group: Adattarsi ai cambiamenti dei mercati con investimenti bilanciati

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Paul Benjamin, Balanced portfolio manager di Capital Group. Il 2023 ha visto solidi rendimenti dei mercati statunitensi, ma è stato anche un anno di scetticismo nei confronti delle strategie bilanciate, dopo uno dei peggiori anni di sempre per gli investimenti bilanciati. L’anno scorso, dopo un periodo difficile nel 2022, sia le azioni che le obbligazioni sono tornate in auge. Le azioni statunitensi hanno registrato un’impennata, trainata da diversi fattori, tra cui le aspettative che l’inflazione abbia probabilmente raggiunto il suo picco, che la Federal Reserve (Fed) stia intraprendendo un percorso di riduzione dei tassi, la forza dell’economia statunitense e l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale (AI). Le preoccupazioni per gli alti tassi di interesse, la crisi bancaria, i problemi legati agli immobili commerciali, alle scorte e alla catena di approvvigionamento non sembrano pesare più di tanto nella mente degli investitori. Anche i mercati obbligazionari hanno ricevuto un’attenzione positiva. Nonostante un inizio difficile, i mercati del reddito fisso hanno registrato una ripresa, soprattutto dopo che la Fed ha accennato a potenziali tagli dei tassi. Tutti i principali settori del reddito fisso statunitense hanno registrato forti rendimenti. Sebbene il 2023 non sia stato privo di sfide, si è certamente concluso con una nota positiva per coloro che hanno investito in azioni e obbligazioni statunitensi. Una lezione fondamentale è che quando gli investitori lasciano la liquidità in disparte pensando che l’aumento dei tassi sia negativo per i mercati, potrebbero perdere opportunità future e potenzialmente mettere a rischio gli obiettivi a lungo termine. L’economia e i mercati possono riservare sorprese e, mentre tassi d’interesse più alti non sempre equivalgono a mercati più bassi, tassi più bassi non sempre equivalgono a mercati più alti. Gli anni delle elezioni americane sono solitamente volatili. Ogni ciclo elettorale presenta una propria sfilata di candidati con programmi politici distinti, il che rende alquanto difficile prevedere i vincitori e i perdenti del mercato. Tuttavia, questa volatilità di mercato pre-elettorale presenta spesso opportunità di acquisto per gli investitori con una prospettiva contrarian e la capacità di sopportare le fluttuazioni di mercato a breve termine. Indipendentemente dall’esito delle elezioni statunitensi, i titoli azionari sostenuti da solidi fondamentali di lungo periodo hanno spesso registrato un’impennata una volta che il fervore della campagna elettorale si è dissipato. Gli investitori dovrebbero tenere presente che i mercati hanno sempre mostrato una tendenza al rialzo nel tempo, anche in periodi di turbolenza.

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GAM: le strategie arbitrage possono aiutare i rendimenti

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Albert Saporta, Global Head of Investments & Products di GAM. La fine dell’era dei tassi di interesse prossimi allo zero e i mercati azionari da record nel 2024 hanno alzato l’asticella delle aspettative per le strategie arbitrage azionarie. Dalla crisi finanziaria globale del 2007-08, con i tassi d’interesse bloccati vicino allo zero in tutto il mondo sviluppato, le richieste che molti investitori hanno posto ai gestori risk arbitrage erano modeste in termini odierni. Di conseguenza, molte strategie sono state dominate da situazioni di arbitraggio “a termine”, a basso rendimento atteso e, tipicamente, a basso rischio. Ma la fine dei tassi d’interesse minimi degli ultimi due anni ha cambiato l’intero panorama degli investimenti, alzando l’asticella della performance in termini di rendimenti che gli investitori dovrebbero richiedere per rendere interessanti queste strategie. Con i tassi privi di rischio che ora si aggirano intorno al 5%, rispetto allo zero di soli due o tre anni fa, l’asticella è ora più alta in termini di superamento dei tassi di rendimento privi di rischio se limitiamo il nostro orizzonte di investimento alle aree di arbitraggio del rischio più sicure e meno rischiose. Per battere i rendimenti della liquidità dobbiamo essere disposti ad assumerci un certo rischio, cosa che, a nostro avviso, troppe persone in questo settore hanno dimenticato di saper fare. Di conseguenza, si è passati da un approccio prevalentemente di arbitraggio del rischio a un multi-strategy equity arbitrage (arbitraggio azionario multistrategico) .Nelle operazioni di fusione, è essenziale valutare la probabilità che l’operazione venga conclusa, quindi confrontare i probabili profitti in rialzo se l’operazione va in porto con i potenziali profitti in ribasso, e il denaro perso, se l’operazione non va in porto. Valutando le probabilità e assumendo di conseguenza posizioni di varie dimensioni in diverse situazioni di transazione a rischio variabile, possiamo puntare a un livello più elevato di rendimento atteso. Naturalmente, la qualità dell’analisi fondamentale può aiutarci a valutare con maggiore precisione le probabilità, ma non può eliminare del tutto l’elemento della probabilità; non è mai possibile garantire il successo di un’operazione. Tuttavia, in media, su un numero maggiore di transazioni, gli investitori possono avere maggiore fiducia. Esistono diversi altri tipi di situazioni di arbitraggio che, a nostro avviso, sono destinate ad assumere un ruolo più importante man mano che gli investitori assumono maggiori rischi alla ricerca di rendimenti più elevati. Il primo è quello che chiamo corporate structure arbitrage. Si tratta di holding di investimento il cui patrimonio netto è costituito principalmente da azioni quotate in borsa. Queste possono essere valutate dal mercato con sconti o premi. Con i giusti modelli di valutazione e statistici, gli arbitraggisti possono trarre vantaggio da tutti i tipi di situazioni di mispricing. L’arbitraggio su stub cerca invece, di sfruttare le discrepanze di prezzo tra società che detengono partecipazioni in altre. Un’altra strategia potenzialmente in grado di generare rendimenti è l’arbitraggio tra classi di azioni. Questo approccio cerca di trarre vantaggio dal mispricing tra le diverse classi di azioni. Ad esempio, in molti mercati, come Germania, Italia, Svezia e Brasile, gli investitori possono negoziare azioni con e senza diritto di voto. Il rapporto tra queste classi di azioni può essere altamente volatile e può presentare opportunità di arbitraggio utilizzando modelli statistici. Di solito andiamo long sul titolo che viene scambiato a sconto, contro uno short sulla classe di azioni più costosa, facendo potenzialmente lavorare la volatilità a nostro vantaggio per stabilire l’arbitraggio al livello più interessante. Infine, possiamo investire nelle cosiddette situazioni speciali, un termine generico per indicare valutazioni in sofferenza, eventi societari e dislocazioni di mercato. Pensate a un’azienda che ha appena annunciato numeri trimestrali negativi; immaginate che il mercato reagisca in modo eccessivo e che il titolo scenda del 30%, ad esempio, creando una dislocazione delle valutazioni rispetto ai suoi concorrenti. A volte potremmo adottare un’operazione di base a coppie, prendendo una posizione lunga sul titolo in ribasso contro una corta su un concorrente, o in alternativa contro una corta su un paniere di diversi concorrenti, nell’aspettativa che si verifichi una reversione media nelle valutazioni. Questo tipo di situazione si è verificata di recente quando la banca francese BNP ha annunciato risultati negativi. Dopo che il titolo ha subito un calo repentino, si è presentata l’opportunità di assumere un’esposizione lunga che poteva essere compensata da una posizione corta in un altro settore bancario. Nel giro di poche settimane, con l’instaurarsi della mean reversion, gli investitori in arbitraggio hanno avuto l’opportunità di chiudere l’operazione con un guadagno.Dati i flussi di capitale verso le azioni e gli altri mercati, la volatilità, le valutazioni errate e le dislocazioni del mercato creano costantemente opportunità significative per gli investitori che puntano a rendimenti attraverso strategie di arbitraggio multiple.

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AcomeA – USA vs Cina fra elezioni e guerra commerciale

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Simone Obrizzo, Portfolio Manager, AcomeA SGR. Negli anni ’30 le barriere commerciali hanno inasprito la crisi globale che serpeggiava in quegli anni. Così, nel 1947, venne firmato il GATT (General Agreement on Tariffs), un accordo multilaterale tra 23 Paesi per la liberalizzazione del commercio mondiale. Da allora, si sono susseguiti numerosi accordi, fino alla creazione nel 1995 del WTO (World Trade Organization). Con l’introduzione di queste misure, il livello medio delle tariffe globali negli accordi commerciali multilaterali è passato dal 20% all’inizio del GATT a meno del 5% odierno. Questo ha contribuito all’aumento degli scambi globali, anche nel più recente periodo post Covid. Nonostante ciò, proprio come avvenne nel 1930 e in altri momenti di crisi economica, anche dopo la pandemia il numero di misure discriminatorie è aumentato.Fino alla GFC del 2008, la crescita degli scambi globali è stata doppia rispetto a quella del Pil, dal 2011 invece il rapporto è di circa 1:1. Ci sono almeno due ragioni principali: il maggior peso sul Pil globale dei mercati emergenti, che tuttavia sono caratterizzati da una minore attività internazionale rispetto alle economie sviluppate e una riduzione della crescita della “global value chain” (GVC) con una rilocazione della produzione vicino al consumatore finale. Nel 2018 le tariffe imposte da Trump verso la Cina e le ritorsioni cinesi hanno inciso per il 12% del valore totale del commercio di beni degli USA e per l’8% di quello della Cina. L’impatto di queste misure sul resto del mondo è stato stimato intorno al 2%. Gli Stati Uniti hanno valutato che le pratiche scorrette della Cina hanno danneggiato la crescita e la creazione di posti di lavoro domestici. Questi motivi sono stati ribaditi da Biden nel comunicato che annunciava l’incremento delle tariffe verso la Cina del 14 maggio scorso. In generale, maggiori sono i prezzi dei beni importati, maggiori i costi di produzione e maggiore è l’inflazione (se le tariffe non sono assorbite da margini più bassi per i produttori). Questo impatta il reddito reale con effetti negativi sui consumi, investimenti e occupazione. Tuttavia, i consumatori potrebbero scegliere di sostituire i beni importati con beni prodotti internamente e, in questo caso, i consumi e l’attività economica aumenterebbero. I benefici, però, verrebbero meno se ci fossero ritorsioni da parte di altri trading partner.I rischi di spillover tra USA e Cina sono maggiori quanto più è frammentata la catena del valore. Tuttavia, se osserviamo i due Paesi protagonisti vediamo che la Cina ha una forte dipendenza dagli Stati Uniti, evidenziando una forte asimmetria rispetto ad altri Paesi. Al contrario, gli Stati Uniti hanno una catena del valore più frammentata e meno dipendente da un singolo Paese.A oggi, gli incrementi delle tariffe adottati da Biden non dovrebbero avere un impatto significativo sull’industria cinese considerando i limitati volumi di esportazione di alcuni settori bersaglio. Tra questi osserviamo che, ad esempio, le esportazioni dei veicoli elettrici dalla Cina verso gli Usa sono irrisorie; del totale dei 427 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina negli USA nel 2023, solo 3 miliardi sono semiconduttori. Il numero rispetto al totale dei semiconduttori importati (73 miliardi) e più in generale del TAM dell’industria globale (500+ miliardi) è piuttosto marginale.Tuttavia, esiste un rischio legato all’impatto che le contro-misure cinesi potrebbero avere su stati chiave in ottica elettorale. Il Global Trade Alert ha valutato che tra gli Stati chiave per le elezioni del 2024 – Georgia, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania, Nevada, Michigan, North Carolina – ci sono circa 60mila posti di lavoro direttamente collegati alle esportazioni verso la Cina. In Georgia, ad esempio, il numero di lavoratori collegati alle esportazioni verso la Cina è maggiore della differenza di voti con cui Biden ha vinto le elezioni del 2020 su Trump.In un momento di incertezza, dove le conseguenze delle tariffe sono ancora da osservare, riteniamo che le recenti azioni del governo americano siano più una mossa politica che una significativa ritorsione verso la Cina, e che i potenziali effetti di spillover possano essere limitati. Inoltre, come visto precedentemente, la dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina è molto minore rispetto alla dipendenza della Cina dagli Stati Uniti. Pertanto, non ci aspettiamo particolari ritorsioni da parte della Cina nonostante uno scenario geopolitico che rimane comunque teso.Per quanto riguarda la scelta delle società su cui investire rimane fondamentale analizzare la supply chain e i mercati di sbocco per capire come e quali possibili impatti possano verificarsi. Preferiamo società con impianti produttivi nei territori di consumo, che siano quindi in uno stato avanzato nel processo di nearshoring. Le tariffe imposte non coprono i beni prodotti o inviati negli USA attraverso altri Paesi come ad esempio il Messico. Riteniamo che, in caso di vittoria di Trump, le tariffe contro la Cina possano aumentare, il che rappresenterebbe un rischio maggiore per l’inflazione ma risveglierebbe gli “animal spirits” sul mercato azionario. Con la vittoria di Biden, l’aspettativa di tariffe più incisive rimane bassa, a patto che l’economia si mantenga forte.

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Asset Allocation Outlook: Quando i mercati divergono, le opportunità emergono

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Erin Browne e Emmanuel S. Sharef, parte del team Multi-Asset di PIMCO. Addentrandoci nel 2024, ci aspettiamo che i titoli azionari difensivi e ciclici riemergano dalle contrazioni degli utili, portando potenzialmente a un significativo incremento dei prezzi. Settori specifici per cui è probabile una maggiore accelerazione degli utili quest’anno comprendono i comparti energetico e della salute. I big tecnologici e i servizi di comunicazione potrebbero invece registrare un rallentamento della crescita dell’EPS. Noi prediligiamo le large cap di maggiore qualità, soprattutto negli Stati Uniti, e anche in mercati emergenti selezionati con valutazioni ragionevoli. Anche gli industriali ciclici possono offrire interessanti opportunità con la loro ripresa dalla contrazione progressiva degli utili. Confidiamo inoltre che l’esposizione ai mercati azionari rappresenti un approccio efficiente in termini di costo per gestire il rischio di inflazione; pertanto, i nostri portafogli multi asset hanno un posizionamento complessivamente neutro sugli attivi reali. Crediamo che gli alti livelli di partenza dei rendimenti, prevalenti in gran parte dei mercati obbligazionari attualmente, siano di buon auspicio per l’apprezzamento del capitale, tendiamo inoltre a prediligere le scadenze intermedie. Ravvisiamo opportunità particolarmente interessanti in regioni in cui la crescita resta lenta o stagnante e l’inflazione è maggiormente sotto controllo e dunque con prospettive di prossimo allentamento monetario che potrebbe fornire forte impulso all’obbligazionario, in particolare l’Australia dove la banca centrale è attenta alla situazione di alto debito delle famiglie e dei mutui a tasso variabile. Anche nel Regno Unito, nell’Area Euro e in Canada c’è la possibilità di un allentamento monetario più vicino e marcato rispetto agli Stati Uniti, alla luce dei trend dell’inflazione e delle prospettive economiche. In generale, la desincronizzazione fra gli Stati Uniti e le altre maggiori economie sviluppate in termini di traiettoria delle banche centrali offre opportunità di diversificazione nelle allocazioni obbligazionarie e di interessanti rendimenti. Continuiamo tuttavia ad apprezzare gli MBS agency americani alla luce degli spread elevati e interessanti rispetto ai Treasury nonché della possibile contrazione degli spread quando ci sarà maggiore chiarezza sulla tempistica dei tagli dei tassi da parte della Fed, il che dovrebbe ridurre la volatilità dei tassi di interesse. Sui mercati del credito osserviamo valutazioni attrattive e fondamentali resilienti in diversi ambiti del credito cartolarizzato. I nostri portafogli hanno in generale un posizionamento neutro sulle obbligazioni societarie investment grade visti gli spread compressi, e di sottopeso sull’high yield in quanto potrebbero cominciare ad aumentare le insolvenze. Sul versante delle valute, alla luce delle prospettive globali prediligiamo il Dollaro americano e valute selezionate dei mercati emergenti, mentre siamo sottopesati sull’Euro. Principali temi per gli investitori: intelligenza artificiale: è stato un driver rilevante per i rendimenti azionari e ci aspettiamo che continui ad esserlo con l’evolvere delle tecnologie e l’avanzare dei progressi nelle applicazioni commerciali. Prevediamo che i beneficiari futuri del tema dell’IA includeranno: le imprese che l’adottano e saranno capaci di automatizzare i compiti lavorativi e ridurre i costi; le società di software selezionate che creano applicazioni per gli utenti finali, e le aziende del comparto biotech, visto il potenziale dell’IA di accelerare enormemente il processo di scoperta di nuovi farmaci. Principali temi per gli investitori: Le presidenziali americane del 2024: avranno importanti implicazioni per i mercati. Una vittoria dei Repubblicani, che sia un en plein o solo la conquista della presidenza, verosimilmente comporterà un insieme di politiche che potrebbero essere inflazionistiche. Assisteremmo probabilmente a un aumento dei dazi doganali, al perseguimento di divieti sull’immigrazione e alla proroga di tutte le riduzioni fiscali in scadenza o gran parte di esse. Con una leadership Repubblicana i settori che probabilmente ne beneficerebbero saranno petrolio, gas, infrastrutture di trasporto energetico, automobilistico, finanziario e ambiti legati alla spesa per la difesa. Le energie rinnovabili sarebbero frenate, le imprese di beni di consumo si troverebbero alle prese con dazi più alti e quelle tecnologiche potrebbero essere colpite da novità sfavorevoli. Una vittoria dei Democratici implicherebbe maggiore sostegno per l’energia verde, anche se lo spazio fiscale tende a essere limitato visto il disavanzo e il debito del Paese, nonché restrizioni più severe sui combustibili fossili. La tassazione sulle imprese potrebbe aumentare anche se potrebbe essere valutato un ampliamento dei crediti d’imposta rimborsabili per le famiglie. I settori finanziari potrebbero trovarsi alle prese con un quadro normativo più stringente. I dazi potrebbero essere applicati in modo tattico. Un en plein dei Democratici probabilmente porterebbe a un ampliamento dei sussidi dell’Affordable Care Act di cui tenderebbe a beneficiare il settore sanitario. Fonte http://www.verinieassociati.com

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Report mensile sulle Mid-Small Cap italiane

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte. Il mercato azionario italiano (prezzi al 16 maggio 2024) ha registrato una performance positiva del 5,9% nell’ultimo mese ed è in rialzo del 15,9% su base annua. L’indice FTSE Italy Mid-Cap (+4,5%) ha sottoperformato l’indice principale dell’1,4% nell’ultimo mese (-7,2% su base annua relativa), mentre l’indice FTSE Italy Small Caps (+6,3%) ha registrato una performance dello 0,4% superiore rispetto al mercato, ma del -11,7% su base annua dall’inizio del 2024. Guardando alle performance delle mid/small cap in Europa, l’indice MSCI Europe Small Caps è cresciuto del 7,1% nell’ultimo mese, registrando una performance migliore rispetto alle mid small cap italiane. Dall’inizio del 2024, abbiamo attuato una revisione del -2,4%/-2,33% delle nostre stime sugli EPS per il 2024/2025; concentrandoci sulla copertura delle mid/small cap, invece, abbiamo ridotto gli EPS per il 2024/2025 del -0,9%/-1,7%. In particolare, la revisione delle stime sulle large cap è stata attuata interamente nell’ultimo mese (-3,9%/-2,5% sugli EPS 2024/25, principalmente per via dei downgrade di Stellantis, Tenaris e STM); la stessa metrica è rimasta pressoché invariata per la nostra copertura mid cap (+0,3%/+0,0%), mentre è stata rivista in negativo per la nostra copertura small cap (-4,1%/-4,8%). Se confrontiamo la performance YtD con la variazione delle stime per l’esercizio ‘24 nello stesso periodo, vediamo che i titoli del FTSE MIB hanno registrato un re-rating YtD del 19,2% (lo stesso parametro era +10,0% un mese fa); le mid-cap si sono rivalutate dell’8,7%, mentre le small cap del 18,1%. Su base P/E, il nostro panel è scambiato con un premio del 26% rispetto alle large cap, ben al di sopra del premio medio storico (17%), ma leggermente al di sotto del livello di un mese fa (27%). Osservando l’andamento degli indici ufficiali italiani, notiamo che la liquidità delle large cap nell’ultimo mese (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) è superiore del 36,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa ed è in crescita del 18,7% su base annua. Il quadro è simile per le mid/small cap: nello specifico, la liquidità per le mid cap è aumentata del 12,9% su base annua, mentre per le small cap è in aumento del 15,0% su base annua. In particolare, la liquidità è migliorata notevolmente nell’ultimo mese, grazie anche a un facile confronto. Strategia d’investimento. In un mese molto favorevole per i mercati, il newsflow dai risultati trimestrali, come immaginavamo, è stato un catalyst particolarmente significativo nel guidare performance azionarie, molto diverse tra winners e losers. Complessivamente, le aziende che hanno riportato dei buoni risultati guardano comunque con una certa cautela ai prossimi mesi e le stime di consensus solo in rari casi sono salite; d’altro canto, le stock performance positive hanno riflesso il fatto che il mercato si aspettava scenari peggiori rispetto alle aspettative di consensus, come nel caso dei titoli tecnologici. Da un punto di vista dei flussi, tra incasso di dividendi e i delisting i gestori sembrano alla ricerca di nuove storie, con un approccio più costruttivo rispetto ai mesi precedenti. Continuiamo a pensare che un approccio selettivo sia quello giusto e ci aspettiamo un beneficio dall’attesa, seppur graduale, riduzione, dei tassi di interesse.

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Indagine Moneyfarm: Rendiconto Costi e Oneri – MiFID 2

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza a tutela dell’interesse degli investitori finali, la direttiva MiFID II del 2018 ha introdotto, tra le altre cose, l’obbligo, per le banche e gli intermediari finanziari, di rendicontare tutti i costi e gli oneri effettivamente sostenuti dai clienti per i propri investimenti con una cadenza (almeno) annuale. Nel Rendiconto Costi e Oneri devono quindi essere esplicitate tutte le voci di costo, compresi gli oneri fiscali, sia in assoluto che in percentuale, in modo tale da rendere possibile per i clienti il confronto tra servizi e strumenti finanziari diversi, disincentivando quella che purtroppo è stata per anni la prassi degli intermediari finanziari, che tendevano a celare dietro strutture commissionali complesse e articolate i costi addebitati. A oltre sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale, fa il punto sulla consapevolezza che gli investitori italiani hanno del Rendiconto Costi e Oneri. Dall’analisi di un campione di investitori composto sia da clienti Moneyfarm che da non clienti, emerge che purtroppo la strada da fare è ancora lunga. Nonostante si tratti di un campione con un livello medio di istruzione elevato (in cui ad avere una laurea è il 60% dei rispondenti, un quarto dei quali in discipline economico-finanziarie), infatti, il 35% dei clienti e il 48% dei non clienti ha una conoscenza nulla o limitata dell’esistenza di un documento chiamato “Rendiconto Costi e Oneri”. E purtroppo sono il 62% delle donne contro il 34% degli uomini. Interessante notare che la consapevolezza cresce al crescere dell’età e della propensione al rischio: il profilo più esperto sembra essere Boomer (71%), con propensione al rischio elevata (70,5%) e un patrimonio medio investito superiore ai 65.000 euro (63%). Più si approfondisce il contenuto del Rendiconto, più le conoscenze degli intervistati si fanno vaghe: solo il 30% sa con esattezza quali informazioni sono riportate in questo importante documento. Del resto, anche tra chi è certo di aver ricevuto almeno un Rendiconto Costi e Oneri nella sua esperienza di investitore, ossia circa il 50% del campione, solo il 33% afferma di averlo effettivamente letto, trovandolo chiaro ed esaustivo. A tal proposito Andrea Rocchetti, Global Head of Investment Advisory di Moneyfarm ha commentato: «Se il 65% dei nostri clienti conosce l’esistenza del Rendiconto e il 42% dichiara di leggerlo e comprenderlo credo sia anche grazie all’efficacia della campagna di sensibilizzazione che ci impegniamo a fare ogni anno attraverso i nostri canali di comunicazione. Ritengo importante ricordare che nel maggio del 2020 la Consob ha formulato una serie di raccomandazioni per stimolare una migliore individuazione della disclosure dei vari costi e oneri all’interno del Rendiconto, e per facilitare la comprensione del significato delle singole voci elencate e della loro incidenza sulla performance totale, nonché la comparazione con i documenti ricevuti da altri intermediari. In ottemperanza a queste disposizioni, l’industria del risparmio è chiamata ad impegnarsi per rendere più chiaro il documento – anche attraverso un maggior utilizzo di tabelle, glossari, numeri riepilogativi – e per veicolare in maniera diretta il suo contenuto, senza diluirlo con altre informazioni che potrebbero risultare fuorvianti. L’obiettivo ultimo dovrebbe sempre essere aiutare chiunque, anche i non addetti ai lavori, ad avere una comprensione più immediata del tema.» Nonostante la pronuncia della Consob, dall’indagine Moneyfarm è emerso che il livello di coinvolgimento degli investitori sul tema resta minimo: oltre due terzi di coloro che dichiarano di aver ricevuto il documento negli anni passati non ne hanno mai discusso con il proprio consulente, e la metà afferma di non aver mai ricevuto neanche una notifica proattiva della pubblicazione del Rendiconto o di averlo dovuto cercare nell’area riservata del proprio home banking. «Si tratta sicuramente di un segnale di scarsa sensibilità dell’industria sul tema, ancora più grave se si considera che ogni giorno gli investitori vengono inondati da comunicazioni proattive di ogni tipo, spesso a fini commerciali.» commenta Rocchetti. Si aggiunga che quasi il 70% degli intervistati ignora o sa solo vagamente che gli intermediari sono tenuti per legge a inviare il Rendiconto entro il 30 aprile di ogni anno e solo il 3% è a conoscenza della possibilità di richiedere il documento in forma analitica e ha effettivamente chiesto di visionare la versione dettagliata del Rendiconto, fondamentale per poter conoscere non soltanto il costo complessivo del proprio portafoglio, ma anche le potenziali inefficienze in termini di costo dei singoli strumenti nell’ambito della propria esposizione complessiva.

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I deepfake detectors: un’opportunità di investimento

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

A cura di Yves Kramer, Senior Investment Manager, Thematic Equities di Pictet Asset Management. Il 2024 passerà alla storia come il più grande anno elettorale di sempre, con ben quattro miliardi di persone chiamate a votare. Purtroppo, questa serie di appuntamenti decisivi coincide con l’avvento dei deepfake generati dall’IA, che potrebbero diffondere disinformazione per influenzare gli elettori. Il deepfake è una tecnica di sintesi dell’immagine che riproduce le sembianze di una persona attraverso l’uso di Intelligenza Artificiale, in particolare del “deep learning”. I deepfake vengono creati addestrando un modello di apprendimento automatico su un ampio set di immagini o video di una persona, per esempio un candidato politico, per imparare e replicarne le sue peculiarità. In totale, in un solo anno, tra il 2019 e il 2020, la quantità di contenuti online deepfake è aumentata del 900%. Entro il 2026 la maggioranza dei contenuti online potrebbe essere generata in modo artificiale, rendendo ancora più difficoltoso distinguere i contenuti autentici da quelli fraudolenti generati con il supporto dell’AI. Più dati sono disponibili, infatti, più il falso è realistico e quindi la minaccia cresce. È interessante notare che la stessa intelligenza artificiale generativa può essere parte della soluzione, in quanto il settore della sicurezza informatica adatta modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) per rilevare più rapidamente gli attacchi e contrastare le potenziali minacce provenienti da un codice pericoloso generato da altre macchine, rappresentando un’opportunità enorme, sia per il settore della sicurezza che per gli investitori. Le aziende di cybersicurezza in grado di adottare l’IA nella progettazione di sistemi di difesa digitale, al centro della nostra strategia Pictet-Security, avranno forti prospettive di crescita nei prossimi anni. Questo vale soprattutto per quelle realtà che danno priorità agli investimenti in infrastrutture e per quelle che sviluppano software e applicazioni di sicurezza specializzate. La tecnologia da sola non potrà mai risolvere completamente il problema dei deepfake, ma è necessario che i consumatori imparino ad osservare e valutare in maniera più critica i contenuti che consultano, invece di fidarsi di tutto ciò che si vede senza verificarne origine e credibilità.

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Il Pnrr è tuttora in evoluzione

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

Tra le relazioni di recente pubblicazione che permettono di capire qualcosa in più sul nuovo Pnrr c’è anche quella della corte dei conti. Un documento che contiene molte indicazioni di grande interesse. Tra queste, uno degli elementi di maggior rilievo è l’attenzione posta sul fatto che la revisione del piano non si è conclusa l’8 dicembre scorso ma è proseguita anche nel 2024. A maggio infatti il consiglio Ue ha dato il via libera a un’ulteriore revisione del piano italiano che ha riguardato ben 24 misure. Un elemento che fino a questo momento era passato, colpevolmente, in sordina. La corte dei conti poi certifica un elemento che era apparso chiaro sin da subito, anche in virtù delle dichiarazioni degli stessi componenti del governo. Ovvero lo spostamento di molti investimenti dalle opere pubbliche (che restano comunque la componente più importante) agli incentivi e sgravi fiscali per imprese e privati. Una riconfigurazione che se da un lato aiuta a velocizzare la spesa, dall’altro porta anche ad alcuni rischi. Tra cui quello di non riuscire a rispettare la riserva del 40% di risorse da destinare al mezzogiorno. (Fonte in abstract Openpolis)

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Innovazione, ricerca ed economia sono i fili rossi che animano VESTA 2024

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

VESTA è il contenitore dove il mondo delle Istituzioni e delle associazioni di settore incontra quello delle aziende e delle startup per approfondire trend, dati e statistiche dedicati al lavoro di cura in ogni sua forma. Quanto è importante il ruolo della ricerca per il settore della cura? Quante aziende stanno investendo in progetti rivolti al lavoro di cura e assistenza alla persona? Quante famiglie si rivolgono al lavoro domestico per la ricerca di assistenti familiari, o invece preferiscono rivolgersi alle RSA? E quanto il mercato si sta aprendo alla silver economy? Sono tutti aspetti che saranno approfonditi nei panel grazie ai partner aziendali, scientifici (Fondazione Tor Vergata, CEIS Tor Vergata, Fondazione Leone Moressa) e i partner Internazionali (EFSI – European Federation of Services to Individuals e Domestic & Home Care European Forum).La popolazione italiana sta invecchiando e con l’aumento dell’età si modificano anche le tipologie di consumi e i beni e servizi più richiesti dal mercato. VESTA sarà anche l’occasione per interrogarsi sui cambiamenti che interesseranno il mercato nei prossimi anni analizzando il paniere di beni e servizi riferibili alla Silver Economy. Le famiglie anziane hanno un livello di spesa mensile mediamente più basso rispetto al resto delle famiglie italiane e pari a 2,287,7 €. Dopo i trasporti, che incidono per il 20,6% del totale, l’importo di spesa maggiore per le famiglie anziane è dettato dalla voce salute (16,2%), dai servizi di cura alla persona (13,3%) e dai servizi per la casa (12,3%). La spesa del solo lavoro domestico gestito dalle famiglie per retribuire il lavoratore vale l’1% del PIL italiano.Oltre alla salute un’altra voce importante per la Silver Economy è collegata alla difficoltà di gestire la casa con l’aumento dell’età. Solo per il lavoro domestico, la gestione incide sul paniere totale per il 14%, e a questo si aggiungono i costi per l’assistenza (11,2%). Anche le spese per la riabilitazione hanno un peso medio per ogni famiglia anziana pari al 13,3%, seguite dai costi assicurativi e dall’elevata presenza di assicurazioni sanitarie e rendite vitalizie (4,2%). Restano ancora una voce minoritaria la possibilità di farsi consegnare cibo/spesa e gli abbonamenti per il trasporto pubblico.

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Il futuro dell’Autodemolizione? Passa dal rinnovamento tecnologico degli impianti e dalla digitalizzazione del business

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

La nuova normativa che entrerà in vigore con ogni probabilità nel 2026 è destinata a stravolgere il business dell’autodemolizione come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi, chiedendo ad ogni singolo operatore di raggiungere il target di recupero dell’85%. Per farlo gran parte delle imprese ancora lontane dall’obiettivo non avranno alternativa a investire sulla tecnologia per rinnovare i propri impianti per renderli così più performanti e a digitalizzare il proprio business ampliando l’offerta sul mercato”.È questo in il principale messaggio lanciato dal Presidente ADA (l’Associazione Demolitori di Autoveicoli che aderisce ad Assoambiente) Anselmo Calò nel corso dell’ADA Event 2024, il convegno promosso a Torino, presso il MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile.L’evento ha avuto come tema centrale “Il futuro dei centri di raccolta per gli end-life-vehicle – Avanzamento tecnologico e raggiungimento degli obiettivi”. Nel corso del convegno si sono alternati, al cospetto di un’ampia platea di operatori presenti, gli interventi di rappresentanti del mondo scientifico e di imprese ed esperti del settore che si sono confrontati sulle strategie per affrontare le sfide presenti e future di un comparto sempre più rivolto verso l’economia circolare e al centro della transizione ecologica della mobilità impressa a livello europeo. Tra gli interventi tenutosi nel corso dell’ADA Event, quello del prof. Francesco Zirpoli – Direttore del CAMI (Ca’ Foscari) si è focalizzato sul tema della trasformazione dell’industria dell’auto nel contesto internazionale e sulle prospettive per l’Italia, osservando come si vada verso una riconfigurazione dei confini dell’industria e delle catene del valore. Zirpoli ha approfondito le dinamiche della produzione industriale e in particolare, la nuova geografia produttiva in Europa, il graduale spostamento dell’Italia verso la “semi-periferia” dell’industria e le potenzialità della filiera nazionale, pronta per la trasformazione tecnologica sebbene di piccola dimensione e con investimenti in ricerca e sviluppo sotto la media.

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I droni per trasportare persone sono pronti a spiccare il volo

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 Maggio 2024

In Italia ci sono diverse iniziative per attivare progetti che prevedono l’uso di droni destinati al trasporto di passeggeri. Aeroporti di Roma, Gruppo SAVE, Aeroporto di Bologna e Aéroports de la Côte d’Azur hanno costituito la società specializzata UrbanV, che punta ad essere tra le prime società al mondo a lanciare reti commerciali di Mobilità Aerea Avanzata, partendo da Roma, dove si prevede la realizzazione di un servizio di aerotaxi che dovrebbe collegare l’aeroporto di Roma Fiumicino con la capitale, mediante droni a decollo verticale con equipaggio a bordo. Il servizio dovrebbe iniziare a fine 2024 per diventare pienamente operativo per il Giubileo del 2025. In generale, i droni che si prevede di utilizzare per il trasporto passeggeri sono elettrici e alimentati da fonti rinnovabili; tuttavia, i benefici di questo tipo di mobilità dovranno essere valutati per ogni singolo progetto. Per evitare casi di greenwashing, l’EASA sta sviluppando una metodologia per valutare l’intero ciclo di vita di questo tipo di progetti. Ne scrive Riccardo Lo Bue. (Fonte Scienza in rete)

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