Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Archive for 18 giugno 2024

Giovani e pensionati: I due estremi di una catena

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Quando mi sono stabilito a Roma e ho trovato casa nel quartiere Pietralata nei pressi della stazione Tiburtina ero giovane e mi trovavo tra giovani. Da allora sono trascorsi molti anni e ora mi trovo tra quelli che, come si suol dire, hanno “tirato i remi in barca”. Ora vedo i miei coetanei per strada a passeggiare, a guardare le vetrine e anche a fare la spesa o ad accompagnare i nipoti a scuola e via di questo passo. Ma non tutti rinunciano ad una vita sedentaria. Anzi. Vorrebbero continuare ad impegnarsi, se non in una vera e propria attività, in qualcosa di socialmente utile alla comunità e la politica non è da meno. D’altra parte, abbiamo più esperienza, non temiamo di perdere tempo ad ascoltare la gente, a riservare qualche battuta con il bottegaio che si conosce da una vita o con il figlio che ha preso il suo posto e a dare una mano al parroco per assolvere alle faccende amministrative e nel registrare alcuni adempimenti o funzioni. Quelli che tra i miei coetanei sono nonni riescono a diventare insostituibili per i loro nipoti in quanto possono confidarsi con un adulto che li ascolta e per dare a loro qualche utile consiglio mentre i genitori sono troppo affaccendati e quasi sempre per un lavoro che li assorbe per gran parte della giornata. A questo punto mi chiedo perché dovremmo relegare il pensionato ai margini della vita quotidiana come un di più, un essere ingombrante anche se è in discrete condizioni di salute e ha la mente sveglia? Non sarebbe meglio dividersi i compiti e restituire alla famiglia la sua vocazione patriarcale integrandola con tutti i suoi componenti com’era un tempo? E a ciascuno il suo a seconda delle proprie inclinazioni e bagaglio culturale. Da qui è partito il mio hobby da pensionato. Leggo, scrivo, faccio il giornalista e mi interesso di politica e mi dedico al sociale. Non sono il solo, per fortuna. Crediamo di poter ancora essere utili alla società anche se questa fa di tutto per emarginarci e in alcuni casi toglierci il diritto a vivere riducendo le prestazioni sanitarie e diminuendo il potere d’acquisto delle pensioni. E allora facciamo della politica e del voto la nostra arma e rivendichiamo il nostro modus vivendi per proiettarci nel futuro attraverso i nostri nipoti e assicurando loro un pianeta degno di viverci. È la nostra ultima chance. (Riccardo Alfonso)

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Si replica Donne del sud

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Palermo 21 giugno alle 21 al teatro Agricantus in via XX settembre 82 si replica “Donne del Sud”, dopo il tutto esaurito della prima. Protagoniste donne di oggi – attrici, musiciste e artiste – per raccontare e recitare le donne di ieri. Quelle che dal Medioevo a oggi hanno combattuto per i loro diritti e per fare capire che anche nel Meridione d’Italia la storia è femmina. Lo spettacolo è composto da monologhi, musiche e danze, che mostrano luce sul senso dell’arte di tutte quelle donne del Sud dello Stivale che hanno fatto la storia. Partendo dalle parole delle donne del Medioevo, si passerà dagli anni del Romanticismo e del Verismo, arrivando alla Seconda guerra mondiale, alla seconda metà del Novecento e ai nostri giorni. In elenco monologhi tratti da “La Lupa” di Giovanni Verga, “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, ballate di pizzica pugliese e brani di Rosa Balistreri. Chi sono le donne del Sud? Quelle che, nonostante gli ostacoli, tendenti a sottometterle, hanno trovato il coraggio di ribellarsi e riscattare la figura femminile del Mezzogiorno d’Italia. Sul palco: Irene Ponte, Giovanna Carrozza, Gisa Messina, Desirèe Bologna, Bianca Catanzaro e Laura Gestivo, con la partecipazione di Francesco Bologna alle percussioni. Le musiche sono curate da Gisa Messina, Irene Ponte e Alberto Alamia. Le coreografie sono di Elena Galussio e la regia è di Irene Ponte. Il biglietto di ingresso costa 12 euro in prevendita e si può acquistare al botteghino del teatro o prenotandolo allo 091 309636.

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Loredana Scalia al Lido Polifemo di Catania

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Catania ’attrice e cabarettista siciliana porta in scena il 6 luglio alle 21 al lido Polifemo di Catania in viale Kennedy 59 il suo nuovo spettacolo scritto da Daniele Vespertino. Chi è Loredana Scalia? Certo, c’è il personaggio pubblico che fa ridere dai palchi dei teatri e dagli schermi della tv tutta la Sicilia. E poi? A luci spente, di chi stiamo parlando? Viviamo un’epoca dove apparire per ciò che in realtà non siamo è diventata routine. Lo facciamo per piacere agli altri. Lo facciamo per cercare di non essere criticati. A volte, invece, lo facciamo proprio per l’esatto contrario: attirare l’attenzione e la critica che ci trasformano in fenomeni “da circo”, regalandoci quella notorietà che dura il tempo di un gioco d’artificio. Loredana Scalia lo ha capito e in questo spettacolo ha deciso di svelarci chi è veramente. Dietro l’artista che sale sul palco c’è una donna che fa fronte a tutti i cambiamenti che giornalmente viviamo. Tra monologhi e personaggi la “rossa catanese” ci farà riflettere su quanto è complicato, ma allo stesso tempo stimolante e divertente, adattarsi ai tempi moderni. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.

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È uscito su YouTube e in digitale il singolo: “Mille Miglia”

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Una canzone d’amore che parla di distanza promossa dal produttore di Geolier. Amore e distanza. Un tema che è un topos nella letteratura, che coinvolge anche il cantautorato musicale contemporaneo. E nonostante oggi la tecnologia ci permetta di sentirci vicini, persino vedendoci tramite gli smartphone, è il contatto fisico quello che spesso in coppia manca più di tutto. È il sapore amaro di una vita che divide chi si ama quella raccontata nel singolo “Mille miglia” del performer e musicista Iveza. Dal brano è stato tratto un video disponibile su tutte le piattaforme musicali. Il singolo “Mille miglia” è scritto da Fabrizio Giuliana, in featuring con Gloria, ed è prodotto da Paci Ciotola. Il brano è entrato a fare parte dell’etichetta “Mastino music italy” – fondata dal produttore del vicecampione del Festival di Sanremo Geolier – interessata dalle capacità comunicative sui social network dello stesso Iveza. Fabrizio Giuliana (26 Ottobre 1991) è un artista, cantante, disk jockey e performer Italiano. Grazie alle sue doti tecniche e alla passione per la musica, riesce fin da piccolo a far strada nel panorama della night-life, esibendosi con le migliori organizzazioni cittadine. Dopo essersi guadagnato la fama a livello regionale, viene scelto per esibirsi anche a livello nazionale e internazionale, partecipando a eventi e festival che radunano i migliori artisti del mondo.

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Roma: Arena Cervantes in musica

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Roma Instituto Cervantes di Roma – Via di Villa Albani, 16 a luglio accoglie l’estate nella splendidacornice dei suoi incantevoli giardini proponendo Arena Cervantes in Musica: sabato 6 luglio alle ore 21.00 il Concerto Rap Rurale di Bewis de la Rosa Amor más que nunca, una proposta giovane e fresca tutta da ballare, e venerdì 12 luglio sempre alle ore 21.00 la Musica antica del Gruppo Taracea con Akoé, un concerto fortemente innovativo perché la musica del XVI e XVII secolo sarà interpretata attraverso valenze contemporanee. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Bewis de la Rosa presenta il suo primo album Amor más que nunca (Amore più che mai). Questo progetto di ricerca multiforme vuole proporre due assi di riflessione: l’amore da una parte e il mondo rurale dall’altra. Ecco perché è un vero e proprio concerto di RAP RURALE. L’universo scenico ha chiari riferimenti alla tradizione castigliana dove si intrecciano musica, danza e performance. Insieme al sound del produttore musicale G. Rams, si possono trovare elementi del rap, hip-hop, musica latina e folklore con testi ricchi di spunti di riflessione come il transfemminismo, la decrescita, la salute mentale. Mezzi di trasformazione sociale sono l’amore e l’arte con il loro potere rivoluzionario. Bewis de la Rosa presenta una proposta artistica audace, fresca e coerente che invita al cambiamento in tutti i suoi aspetti. L’intero progetto comprende canzoni, videoclip e concerti performativi. Il rap rurale di Bewis de la Rosa, fatto di rime vocali ritmiche, si sposa magnificamente con l’hip hop e la musica latina: la campagna fa da cornice a danze incalzanti e vorticose e il messaggio lanciato è un inno alla libertà e al transfemminismo che va oltre la difesa dell’eguaglianza di genere nella società, bensì ritiene i ruoli di genere una costruzione sociale utilizzata come strumento di oppressione. Taracea nasce dall’idea di ricondurre al presente la musica antica e tradizionale, di interpretarla con gli strumenti e le idee di musicisti radicati nella musica attuale e allo stesso tempo conoscitori della tradizione. Per secoli gran parte della musica europea si è diffusa nello stesso modo in cui si diffondono i racconti e le leggende: per via orale, da un orecchio all’altro. Esistevano innumerevoli variazioni sullo stesso tema e ogni musicista adattava il racconto sonoro in base alla propria abilità, al proprio gusto e all’ambiente. Taracea vuole riprendere questo filo e attualizzare la musica antica. Il repertorio di questo gruppo musicale proviene dall’Europa rinascimentale e barocca. Il loro primo album (Akoé, Alpha Classics 2020), accolto con ottime recensioni, è costituito da adattamenti di danze, canzoni e madrigali che lasciano ampio spazio all’improvvisazione e all’interazione tra i musicisti. È proprio questo il tratto distintivo del gruppo di musicisti che si esibirà in cui convergono molteplici tradizioni ed una tranquilla e vigorosa spinta innovativa. Akoé in greco significa “ascoltare”: Taracea presenta un concerto fatto di gioielli del XVI e XVII secolo in cui musicisti di fama internazionale esplorano liberamente nuovi percorsi nella musica antica utilizzando il contrabbasso e alcuni strumenti d’epoca come la vihuela, il traverso o il serpentón per ricreare la musica di Dowland, Del Encina o Desprez. Musicisti di estrazione molto diversa introducono l’improvvisazione e la giocosità in una selezione di opere antiche. La musica antica, il jazz e la libertà dell’improvvisazione si fondono in Akoé, uno sguardo al passato ricco di orizzonti. Prestigioso il Curriculum dei componenti di questo gruppo musicale. Rainer Seiferth, vihuela, voce e direzione musicale. Ha suonato e registrato con Michel Godard, Chris Kase, Daniele di Bonaventura, Diego Galaz, Aleix Tobias, Väsen, A. Prittwitz, Fausto Beccalossi, Franca Masu e si è esibita in Europa, Asia e Nord America. È membro dell’ensemble di Ana Alcaide e del duo Zaruk con la violoncellista Iris Azquinézer. Belén Nieto, flauto dolce e traverso barocco. Principale flautista del Thalia Ensemble, collabora regolarmente con Hesperion XXI (Jordi Savall) ed ha collaborato con orchestre importanti come l’Amsterdam Baroque Orchestra (Ton Koopman). Belén ha partecipato a prestigiosi festival internazionali, come il Festival Oude Muziek Utrecht, l’Early Music Festival di Siviglia o il Boston Early Music Festival. Miguel Rodrigáñez, contrabbasso. Ha accompagnato artisti come Jorge Drexler, Gonzalo Rubalcaba, Ara Malikian, Fernando Egozcue, Maria del Mar Bonet, José Luis Montón e Rocío Molina. Premiato come autore rivelazione dall’Academia de la Música per il suo progetto La Shica, ha formato il duo artistico De la Puríssima con Julia de Castro. Dal 2011 collabora con la ballerina Selene Muñoz. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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Festa della musica a Ercolano

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Ercolano 19 giugno 2024 ore 12.30 Corso Resina Festa della Musica all’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano la conferenza stampa di presentazione della Festa della Musica a Ercolano. Interverranno il Direttore del Parco, Francesco Sirano, Jane Thompson, manager di HCP Il sindaco della Città, Ciro Bonajuto. Verrà presentato il programma con i dettagli di O’ Vic e Mar in Fest 2024. L’evento internazionale Make Music Day rappresenta per la città di Ercolano l’occasione per un evento di ampio respiro che vede Promotori il Parco Archeologico di Ercolano, il Comune di Ercolano e la Fondazione Packard Humanities Institute che si sono uniti in “O’ Vic e Mar in Fest” per rendere unica la Festa della Musica ercolanese aprendola al contributo da protagonista della comunità locale, delle Associazioni e degli Enti del Terzo Settore che hanno risposto ad un Avviso Pubblico.

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Nuovo singolo di Christian Marchi: “Late Nights”

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Da venerdì 21 giugno 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “LATE NIGHTS” (CM Music) feat. GEORGE SYRE, il nuovo singolo di CRISTIAN MARCHI. “Late Nights”, interpretato dal cantante olandese George Syre, è un brano pop dance che rappresenta una romantica ode all’amore improvviso e travolgente. È un invito a vivere appieno ogni istante di una notte speciale, sperando che possa durare per sempre.“Late Nights” è una collaborazione prodotta ad Amsterdam dal team olandese di George Syre e in Italia da Cristian Marchi e Paolo Sandrini. La versione Club Mix è stata prodotta da Cristian Marchi e Luis Rodriguez. Il singolo è stato pubblicato da CM Music, l’etichetta discografica di Cristian Marchi. Spiega Cristian Marchi a proposito della nuova release: “La canzone racconta di un incontro romantico inaspettato e intenso, vissuto in una notte magica in un club di Amsterdam. I due protagonisti decidono di lasciare il locale, perdersi nelle strade buie della città, bere vino e godersi appieno la reciproca compagnia”.

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Inaugurazione Ufficiale dell’Iniziativa Open Fardelliana a Trapani

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Trapani. Lunedì 24 giugno, alle ore 10:00, presso la prestigiosa Biblioteca Fardelliana, sita in Largo San Giacomo 18, a Trapani, si terrà l’inaugurazione ufficiale dell’iniziativa alla presenza delle autorità locali e della stampa con un educational tour.La Biblioteca Fardelliana di Trapani si prepara a vivere una nuova era grazie al progetto “Open Fardelliana”.

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L’illusione di una bassa inflazione

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Istat continua a sfornare dati in cui l’inflazione risulta molto bassa. E’ di oggi la conferma, per il mese di maggio, della stima di alcune settimane fa: +0,8% su base annua e +0,2% su base mensile. Diversi analisti dei media di regime (Rai e non solo) e quei pochi utenti di questi servizi che soffermano lo sguardo su questi numeri (quasi mai approfondendo) credono che il nostro sia un Paese che sta andando bene.Ma oltre a queste persone ci sono i consumatori che, invece, devono sborsare sempre più soldi per ogni tipo di acquisto e servizio. Consumatori che sono il 100% degli abitanti e non le minoranze che votano, che ci governano e che fanno l’opposizione. I dati dell’inflazione sono bassi solo per un motivo: il continuo calo dei prodotti energetici, dovuto non alle politiche nazionali ma quelle dell’Unione Europea. Calo così consistente (-13,5%) che compensa la continua crescita di prodotti come i beni alimentari (+1,8%), i trasporti (+2,4%), abitazioni (+2,5%), ricreativi culturali e cura della persona (+4,3%), e carrello della spesa (+1,8%). Certo, la crescita dei prodotti in crescita è inferiore rispetto ai mesi precedenti, ma è evidente che questo calo è l’effetto della continua diminuzione dei prodotti energetici, prodotti che condizionano tutti gli altri. Questo conferma che le politiche nazionali in materia non stanno dando i risultati che spesso sentiamo decantare. L’inflazione è stata contenuta grazie alle scelte della Banca Centrale Europea (Bce) che, coi tassi al 4,5% ha favorito il risparmio piuttosto che la spesa, con la conseguenza che chi invitava a spendere lo faceva abbassando i propri prezzi. Da alcune settimane i tassi Bce sono scesi a 4,25%, un mini-calo che, dando un piccolo slancio ai consumi, continuerà a contribuire al risparmio e al calo ulteriore dell’inflazione. Sono queste le dinamiche che contano e che dovranno essere prese in considerazione, dopo l’elezione del nuovo Parlamento europeo, per le politiche e gli esecutori della nuova Commissione. In Italia il nostro governo e la nostra opposizione osservano cosa accade a Bruxelles, magari anche con qualche voto contrario quanto ininfluente come quello al Patto di Stabilità, ma oltre il bla bla non si va oltre. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Schroders: Oro, il bull-market è destinato a continuare

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di James Luke, Fund Manager, Metals, Schroders. Nonostante le vendite quasi ininterrotte da parte degli investitori occidentali nel corso del 2023 e del 2024, l’oro ha superato i precedenti massimi storici e oggi è scambiato sopra i 2.300 dollari l’oncia. Le liquidazioni occidentali sono state superate dagli acquisti di banche centrali, investitori e famiglie orientali. La Cina ha guidato queste dinamiche, ma non si è trattato di un fenomeno solo cinese: la domanda è cresciuta significativamente anche in Medio Oriente e altrove. Mentre i prezzi dell’oro sono saliti, le azioni aurifere sono rimaste indietro. Nonostante i solidi fondamentali, trainati dal bull market dell’oro guidato dall’Oriente, le valutazioni sono vicine ai minimi degli ultimi 40 anni, a causa del debole sentiment occidentale nei confronti dell’oro e degli scarsi risultati operativi di alcuni “leader” del settore. Cosa potrebbe indurre un cambiamento? Dopotutto, non è esagerato affermare che il settore minerario dell’oro potrebbe registrare un rally del 50% e risultare ancora poco costoso. Con una capitalizzazione di mercato totale di circa 300 miliardi di dollari, il settore azionario aurifero è stato sostanzialmente ignorato, ma crediamo che le cose cambieranno. Se c’è mai stato un momento in cui includere i titoli auriferi in un’allocazione pluriennale sui metalli preziosi, pensiamo che sia questo. L’inasprimento delle linee di frattura geopolitiche attorno alla rivalità tra Stati Uniti e Cina e le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022 hanno spinto gli acquisti record di oro da parte delle banche centrali come asset di riserva monetaria. I 300 miliardi di dollari di riserve russe congelate dicono chiaramente cosa può significare la “militarizzazione” del dollaro o l’egemonia del dollaro. Anche le ingenti emissioni di Treasury Usa per finanziare il deficit suscitano dubbi riguardo alla sostenibilità del debito a lungo termine. Le banche centrali – in particolare, Cina, Singapore e Polonia nel 2023 – li hanno colti, anche se gli acquisti record hanno finora portato le riserve d’oro come quota delle riserve totali dal 12,9% alla fine del 2021 al 15,3% alla fine del 2023. La crisi finanziaria del 2008, l’introduzione del quantitative easing e le nascenti tensioni geopolitiche sono state sufficienti a porre fine alle vendite occidentali e a portare le banche centrali dei mercati emergenti a entrare silenziosamente nel mercato dell’oro per una media di 400 tonnellate all’anno tra il 2009 e il 2021. Grandi numeri (oltre il 10% della domanda annuale) ma non sismici.L’acquisto di oltre 1.000 tonnellate di oro (il 20% della domanda globale) da parte delle banche centrali nel 2022 e 2023, un ritmo che è proseguito nel primo trimestre del 2024, è potenzialmente sismico. Sembra del tutto plausibile che le attuali dinamiche di tensione tra potere in carica e potere in ascesa, unite alla fragilità fiscale che incombe non solo sugli Stati Uniti, paese che emette la valuta di riserva, ma sull’intero blocco economico avanzato, possano innescare un movimento sostenuto verso l’oro. Le famiglie cinesi, che nel 2022 e 2023 hanno aggiunto trilioni di dollari a tassi di risparmio già record, sono uno di questi attori. La fine del trentennale bull market dell’immobiliare è stata la chiave per innescare un enorme cambiamento di atteggiamento nei confronti dell’oro. Dubitiamo che si tratti di un fenomeno temporaneo.Gli investitori occidentali, le cui vendite non sono state sufficienti a fermare i prezzi record dell’oro, sono un altro attore chiave, che potrebbe passare da venditore ad acquirente nei prossimi trimestri. Gli acquisti e le vendite degli investitori occidentali hanno seguito in modo affidabile le evoluzioni della politica monetaria. L’allentamento ciclico sembra ancora probabile quest’anno e un futuro dominato dalla fiscalità suggerisce che sarà necessario l’intervento della Federal Reserve per mantenere solvibile/liquido il mercato dei Treasury. L’oro continuerà a essere una copertura importante contro la credibilità fiscale delle banche centrali e degli Stati più in generale, che gli investitori occidentali utilizzeranno. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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Le banche europee offrono un valore migliore rispetto a molti altri settori

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di Rosalie Pinkney e Paul Smillie, analisti del credito di Columbia Threadneedle Investments. Negli ultimi due anni la redditività delle banche è aumentata notevolmente. A livello aggregato, in Europa la redditività del capitale proprio, una misura che consente di calcolare quanto siano redditizi gli istituti di credito, ha raggiunto il picco degli ultimi 15 anni, con buone prospettive che si stabilizzi intorno a questi livelli nei prossimi due anni. Tale miglioramento è dovuto all’aumento dei tassi d’interesse – che ha sostenuto gli spread sui prestiti nuovi e (in molti casi) su quelli esistenti – ai rendimenti più elevati sui reinvestimenti dei portafogli obbligazionari e ai costi dei depositi relativamente bassi. Il reddito netto da interessi (NII) è cresciuto in media di circa il 50%, mentre i costi dei depositi sono stati decisamente meno sensibili all’aumento dei tassi. Nel 2024, il contesto caratterizzato da tassi più alti più a lungo sarà in grado di sostenere i margini d’interesse netti nel Regno Unito, in Scandinavia e nell’Europa meridionale. Tuttavia, in una prospettiva di tagli, riteniamo che i tassi si normalizzeranno intorno al 2%-3%, un livello ottimale che permetterà alle banche di coprire abbondantemente il proprio costo del capitale, imprimendo comunque slancio alla crescita dei prestiti. In Francia, ci aspettiamo che le banche nazionali evidenzino un miglioramento del reddito netto da interessi nel 2025, dopo essere state duramente penalizzate dall’aumento dei tassi negli ultimi due anni. Ciò è dovuto alla percentuale significativa di depositi legati all’inflazione, agli ampi portafogli di mutui a tasso fisso a lungo termine e alle leggi antiusura che frenano l’aumento dei tassi sui nuovi prestiti. Anche le banche olandesi hanno risentito del loro ingente mercato dei mutui a tasso fisso. Tassi più bassi dovrebbero contribuire a stimolare l’erogazione di prestiti in tutta Europa a tassi probabilmente migliori di quelli presenti nei bilanci. La redditività potrebbe beneficiare anche del miglioramento di altre voci del conto economico, come la ripresa dei ricavi da commissioni e provvigioni in seguito al calo dei tassi, nonché di una maggiore attenzione ai costi. Ci aspettiamo, inoltre, un miglioramento delle performance delle banche in fase di ristrutturazione in Germania e in Svizzera.

Nonostante la presenza di potenziali fattori di pressione, non prevediamo un deterioramento significativo della qualità degli attivi. Inoltre, il livello del costo del rischio dovrebbe essere in fase di normalizzazione, in linea con le nostre aspettative per i tassi di insolvenza high yield su un periodo di 24 mesi (i prestiti high yield rappresentano circa un quinto del portafoglio prestiti). Inoltre, le banche hanno a bilancio quasi un anno di accantonamenti per perdite su crediti, accumulati durante la pandemia, che potranno utilizzare per compensare l’eventuale deterioramento della qualità degli attivi prima di dover aumentare gli accantonamenti. Rispetto invece al settore degli immobili commerciali (CRE) permane un rischio significativo, ma la notizia positiva è che in Europa l’esposizione delle banche è inferiore che negli Stati Uniti e riguarda perlopiù immobili commerciali europei. L’area di maggiore preoccupazione è rappresentata dalle piccole banche tedesche incentrate sui CRE. I livelli di capitalizzazione rimangono sui massimi pluridecennali, mentre i payout ratio sono elevati, intorno al 70% (ben al di sopra della media di lungo periodo), e potrebbero aumentare fino a raggiungere un livello paragonabile a quello delle grandi banche statunitensi. Questi livelli, abbinati a una forte redditività, forniscono alle banche buffer di rischio significativi per assorbire eventuali perdite impreviste. Gli spread si sono ristretti in tutto l’indice delle obbligazioni societarie, anche se nel settore bancario la contrazione non è stata così pronunciata come in altri settori che offrono un valore relativo modesto. Nel complesso, prevediamo che le prospettive di base per il settore bancario europeo nei prossimi due anni rimarranno sostanzialmente stabili. L’atterraggio morbido dell’economia, le incoraggianti previsioni sulla redditività delle banche nonostante l’aspettativa di tassi più bassi e la ripresa della crescita dei prestiti confermano questo scenario. In termini di bilanci, il capitale dovrebbe rimanere solido e, sebbene gli indicatori di qualità degli attivi potrebbero peggiorare, riteniamo che si tratti più che altro di una normalizzazione. L’offerta sarà probabilmente più bilanciata e, benché le valutazioni rimangano elevate, in considerazione del livello raggiunto dagli spread riteniamo che le banche continuino a offrire un valore leggermente migliore rispetto ad altri settori. (Abstract) Per ulteriori informazioni si veda il sito internet di Columbia Threadneedle Investments: http://www.columbiathreadneedle.it

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Europa al voto: la parola ai mercati

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Oltre al dato mensile dell’inflazione Usa di maggio e alla riunione della Federal Reserve, a dominare la scena internazionale la scorsa settimana sono state le elezioni europee e, in particolare, i risultati del voto francese. A seguito della vittoria del Rassemblement National (RN), tra l’altro ampiamente prevista dai sondaggi, il presidente francese Macron ha infatti deciso a sorpresa di convocare elezioni legislative anticipate per la fine di giugno. La decisione arriva a pochi giorni dal declassamento del rating francese da parte dell’agenzia S&P e non è stata accolta positivamente dai mercati (vedi grafico sotto), per via del timore che la vittoria della destra possa portare ad un aumento della spesa pubblica. L’attuale spread tra i titoli di Stato decennali francesi e tedeschi è ancora lontano dai picchi raggiunti durante la crisi dell’Eurozona nel 2012 e per il prossimo futuro non ci si aspetta certo simili livelli di volatilità, anche se gli occhi degli investitori restano puntati sulla politica francese per studiarne le implicazioni sui mercati. Sorprese (e volatilità) sul modello francese non dovrebbero invece esserci nel Regno Unito, dove da settimane ormai i sondaggi danno i Laburisti come favoriti alle prossime elezioni. Il loro leader Keir Starmer si è impegnato per trasmettere un messaggio il più moderato e centrista possibile, gettando le basi per un governo Laburista di lungo termine. Ad oggi i provvedimenti annunciati per l’aumento del gettito fiscale sono sostanzialmente due: l’abolizione del regime agevolativo per i “Resident Non Domicilied” (cd Non-Dom) e l’introduzione dell’IVA sulle rette delle scuole private. Il programma elettorale del Partito, presentato lo scorso giovedì, non ha aggiunto molto altro: per questo l’attenzione di analisti e commentatori si è concentrata più sul “non detto”, soprattutto sulla possibile fonte di ulteriori entrate statali. Il piano dei Laburisti è attingere risorse dal potenziamento della crescita economica: un proposito corretto, ma di difficile attuazione, che potrebbe sfociare in un aumento imprevisto della pressione fiscale. Resterà da capire, per esempio, se si concretizzerà l’ipotesi di un incremento dell’imposta sulle plusvalenze, su cui per il momento né Keir Starmer né il suo cancelliere ombra, Rachel Reeves, si sono ancora pronunciati.

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Capital Group: Le divergenze economiche creano un contesto favorevole al reddito fisso

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group. L’attuale contesto di mercato è estremamente favorevole alle obbligazioni in generale. I rendimenti sono complessivamente elevati e i tassi di riferimento sono prossimi al picco o l’hanno già raggiunto. Poiché nei prossimi 12 mesi i tassi potrebbero iniziare a diminuire gradualmente, i mercati obbligazionari dovrebbero beneficiarne, tuttavia, tra i mercati ci sono alcune importanti differenze. Nelle economie in crescita come gli USA, un contesto caratterizzato da tassi più alti più a lungo comporta la possibilità di conseguire un livello di carry più elevato da parte degli investitori per un periodo più lungo. Dall’altra parte, nelle economie in fase di stagnazione come l’Unione Europea e il Regno Unito, l’allentamento più aggressivo previsto da parte delle banche centrali significa che la finestra temporale per ottenere rendimenti più elevati sarà probabilmente più breve, ma l’effetto positivo della duration dovuto al calo dei tassi arriverà prima. In particolare, i mercati dei tassi rimangono estremamente volatili, a conferma della necessità di un approccio misurato. Per questo motivo siamo passati a una posizione di duration neutrale per quanto riguarda gli Stati Uniti e rimaniamo in sottopeso sulla duration giapponese, ossia sui Paesi più resilienti in termini di crescita. Sebbene il recente rialzo dei rendimenti abbia reso più interessanti le valutazioni dei tassi statunitensi, la nostra view riflette la recente prudenza dimostrata dalle banche centrali, che potrebbe far salire i rendimenti. Negli Stati Uniti, la Fed ha rinviato il ciclo di allentamento aggressivo precedentemente scontato dal mercato, considerando la resilienza della crescita e il persistere dell’inflazione. Nel frattempo, la decisione della Bank of Japan di accantonare il controllo della curva dei rendimenti fa sì che i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi (JGB) siano vulnerabili a un ulteriore repricing. La decisione della BoJ rispecchia il recente trend di reflazione, che sembra destinato a continuare tramite l’inflazione importata (in seguito all’indebolimento dello yen giapponese) e l’incremento dei salari.Restiamo fermamente convinti che nei mercati sviluppati si verificherà un irripidimento della curva in modo da sfruttare un probabile repricing del premio a termine e a fini di copertura da un ciclo di tagli in ritardo, ma potenzialmente più significativo. Prevediamo che la crescita ciclica globale si attenuerà pur restando positiva intorno al 2%, vale a dire al di sotto dei livelli precedenti al Covid (3%). Tuttavia, poiché si prevede che la crescita rimanga positiva e che quest’anno sia meno probabile che si verifichi una grave recessione sincronizzata, è probabile che i mercati creditizi realizzino buone performance. Nell’ambito delle obbligazioni corporate dei mercati sviluppati, continuiamo a privilegiare l’investment grade di elevata qualità rispetto all’high yield, poiché il differenziale di spread tra questi due mercati rimane a livelli bassi rispetto agli standard storici. La domanda di credito rimane robusta, in quanto i fondamentali sono solidi e i rendimenti complessivi sono ai massimi storici. Detto questo, prestiamo attenzione alle valutazioni e manteniamo un orientamento difensivo, in particolare nel mercato corporate investment grade degli Stati Uniti, dove riscontriamo del valore in alcuni settori come le banche (soprattutto grandi banche d’investimento), i servizi di pubblica utilità e i prodotti farmaceutici. Ravvisiamo inoltre opportunità tra i titoli corporate IG in euro, poiché gli spread in questo mercato sono più elevati rispetto agli analoghi titoli denominati in dollari USA.Un’area in cui riscontriamo alcune opportunità è il settore bancario europeo, che rimane interessante anche nel segmento senior della struttura del capitale. Il capitale, la qualità degli asset e la redditività delle banche rimangono solidi. È importante notare che abbiamo iniziato a intravedere alcuni timidi segnali di ripresa ciclica in Europa, il che dovrebbe favorire le valutazioni complessive. La crescita si sta differenziando tra le varie aree geografiche e ci aspettiamo che questa tendenza persista. Nel complesso, si tratta di un contesto molto favorevole al reddito fisso. Al momento, il clima macroeconomico favorevole negli Stati Uniti sostiene il rischio di credito e la svolta prevista da parte delle banche centrali dovrebbe favorire la duration. Con l’incremento delle divergenze tra le economie, è probabile che aumentino le opportunità di diversificare il rischio, in quanto aumenta la dispersione tra le diverse aree dell’universo obbligazionario. A livello globale, al momento, si possono trovare opportunità interessanti nei titoli investment grade e high yield. (Abstract by http://www.verinieassociati.com/

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GAM: la spinta al net zero fa bene al mercato azionario europeo

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di Niall Gallagher, Investment Director, Azionario Europa di GAM.L’impegno a centrare gli obiettivi net zero entro il 2050 sembra improrogabile, per le Nazioni Unite come per l’Unione Europea. Slogan a parte, si tratta in pratica di obiettivi lodevoli ed estremamente ambiziosi che non saranno facili da realizzare. Come gestori, crediamo che la spinta alla decarbonizzazione possa rappresentare un’ottima opportunità di generare rendimento nel lungo periodo. È da un po’ di tempo che il percorso verso la decarbonizzazione apre numerose possibilità, noi abbiamo cercato di posizionare i portafogli per sfruttare le opportunità più interessanti e ottenere una crescita degli utili sostenibile nel lungo periodo grazie alla spinta verso net zero.Il modo in cui gli investitori sapranno sfruttare le opportunità offerte dalla decarbonizzazione e dal super-ciclo degli investimenti fissi, oltre alle dinamiche che plasmeranno quella che noi chiamiamo la nuova era, dalla normalizzazione dei tassi di interesse e dall’ascesa delle classi medie in Asia fino alla trasformazione digitale, definirà i rendimenti a lungo termine che si potranno aspettare dai loro portafogli.Il fatto che la domanda di energia continuerà a salire è una verità scomoda. La crescita della domanda dipenderà dall’aumento della popolazione globale ma, soprattutto, dall’aumento dei consumi di energia pro capite nei mercati emergenti dove il consumo di energia pro capite è una frazione rispetto a quello dei mercati sviluppati. A meno che l’offerta non aumenti per colmare le domanda in crescita, le nazioni in via di sviluppo continueranno a utilizzare la fonte che hanno più facilmente a disposizione, ovvero il carbone o persino il legno nel caso dei Paesi più arretrati. Il carbone non solo fa male alla nostra salute poiché inquina l’aria, ma rilascia anche il doppio dell’anidride carbonica per unità di energia generata dal gas. Gli investimenti fissi in campo energetico e delle risorse, in particolare nel gas che è un carburante fondamentale nella fase di transizione nonché una riserva nel caso delle energie rinnovabili intermittenti, devono accelerare oppure dovremo affrontare l’aumento dei prezzi dell’energia e persino la carenza di energia nonché un aumento del consumo di carbone.Per poter centrare gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, secondo l’IEA, gli investimenti nell’energia pulita dovranno più che triplicare fino a raggiungere la quota di circa 4 mila miliardi di dollari all’anno entro il 2030.Ora che la decarbonizzazione è considerata una priorità negli Stati Uniti e in Europa, gli investimenti fissi nei Paesi OCSE dovranno accelerare in misura significativa. In che misura le infrastrutture esistenti saranno in grado di affrontare la transizione verso la decarbonizzazione? Il fatto è che gli investimenti sono stati insufficienti per troppo tempo a seguito delle crisi finanziarie globali e le infrastrutture in molti Paesi sviluppati sono antiquate o inadeguate.Negli Stati Uniti, la legge per la riduzione dell’inflazione e altri provvedimenti comportano circa 2 mila miliardi di dollari di finanziamenti diretti o indiretti. L’Europa deve reagire, sia finanziariamente sia attraverso una pianificazione delle riforme, altrimenti continuerà a restare indietro.Per facilitare la transizione energetica, nella speranza di poter centrare o almeno avvicinarci agli obiettivi net zero entro il 2050, serviranno ingenti investimenti in numerosi settori, dall’energia stessa all’elettrificazione (non solo per i veicoli elettrici), dalla ristrutturazione di edifici residenziali e commerciali alla riorganizzazione dei processi e delle attività industriali. Per quanto la spinta alla decarbonizzazione in Europa sia fondamentale, crediamo che i costi effettivi nonché la portata delle opportunità di investimento stiano iniziando a manifestarsi solo oggi. Riteniamo che la decarbonizzazione e il super-ciclo degli investimenti fissi saranno temi di investimento importanti in grado di trainare la performance del mercato azionario in Europa.

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PIMCO: Fed, un mese di dati positivi non basta

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

A cura di Tiffany Wilding e Allison Boxer, Economiste di PIMCO.Le buone notizie sull’inflazione statunitense a maggio non hanno convinto la Federal Reserve a lasciare intendere che i tagli dei tassi di interesse potrebbero arrivare prima.Un dato mensile dell’inflazione più debole del previsto non ha impedito ai funzionari della Federal Reserve di ritardare l’atteso inizio dei tagli dei tassi d’interesse. Nello stesso giorno in cui l’inflazione di fondo sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato la lettura mensile più bassa in quasi tre anni, la Fed ha ritoccato al rialzo le stime sulla posizione del suo tasso di riferimento a fine anno. La nuova stima mediana dei tassi è del 5,1%, il che implica un taglio dei tassi di 25 punti base (pb) nel 2024, invece dei tre tagli di 25 pb previsti nelle precedenti stime di marzo.Nel complesso, le notizie sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) e sulla Fed non hanno cambiato di molto le nostre prospettive a breve termine per gli Stati Uniti: crescita in rallentamento ma ancora solida, inflazione al di sopra dell’obiettivo e una Fed paziente. L’ultima mossa della Fed è arrivata dopo che l’inflazione di fondo delle spese per consumi personali (PCE) – l’indicatore preferito dalla Fed – ha subito una forte accelerazione nel primo trimestre e le tendenze suggeriscono che rimarrà al di sopra dell’obiettivo nel secondo trimestre e oltre.Dopo la sorprendente stabilità dei dati PCE core all’inizio dell’anno, i funzionari della Fed hanno confermato di aver bisogno di una serie di dati mensili sull’inflazione più morbidi prima di essere sicuri che l’inflazione stia tornando in modo sostenibile verso il 2%.Anche se l’inflazione dovesse rallentare notevolmente nei prossimi mesi, il tasso PCE core annualizzato potrebbe chiudere il 2024 al 3% (al di sopra della mediana delle stime della Fed pari al 2,8%). Ciò è dovuto agli effetti base: nel corso del tempo, man mano che i dati dell’inflazione al 2%, molto deboli, del terzo e quarto trimestre del 2023 escono dal calcolo, l’inflazione core PCE annualizzata tenderà a salire. Un’inflazione core PCE pari o vicina al 3% renderebbe difficile, a nostro avviso, l’ottica di un taglio dei tassi nel contesto di un’economia statunitense altrimenti piuttosto solida. È probabilmente uno dei motivi principali per cui molti funzionari della Fed hanno segnalato un ritardo.Tuttavia, riteniamo che l’insieme dei recenti indicatori economici statunitensi sia coerente con il fatto che la Fed stia ritardando i tagli, non cancellandoli del tutto. Gli indicatori della crescita reale del PIL sembrano rallentare (ma non crollare) a un ritmo potenzialmente inferiore al trend, mentre si affievolisce la spinta dell’anno scorso dovuta all’immigrazione e alla spesa pubblica. Il cambiamento dell’andamento dell’immigrazione potrebbe addirittura diventare un vero e proprio freno se il recente provvedimento dell’amministrazione Biden sul fronte della sicurezza del confine meridionale venisse pienamente attuato. Gli indicatori del mercato del lavoro sono stati contrastanti, ma il calo delle nuove offerte di lavoro e un modesto aumento del tasso di disoccupazione suggeriscono che i mercati del lavoro sono più vicini all’equilibrio, anche se la crescita mensile dei posti di lavoro è rimasta forte. Vi sono alcuni elementi che indicano che l’efficienza del mercato del lavoro potrebbe essere diminuita un po’ dopo la pandemia.L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di maggio è il più debole dal 2021, con una significativa sorpresa al ribasso. La maggior parte del raffreddamento si è verificato nelle categorie dei servizi essenziali, esclusa la componente shelter, una notizia gradita ai funzionari della Fed, preoccupati che un’inflazione salariale vischiosa possa disancorare l’inflazione un po’ al di sopra del target. Tuttavia, il rapporto sul CPI non è stato esente da avvertenze. Nell’ambito dei servizi di base (esclusa la componente shelter), le categorie volatili dei servizi di viaggio sono inaspettatamente calate, mentre l’inflazione degli affitti è rimasta stabile. Nel complesso, riteniamo che il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di maggio rappresenti un buon inizio del percorso che porterà la Fed ad avere maggiore fiducia nel fatto che il suo target è in vista, ma non attribuiremmo troppo peso a un singolo rapporto.Anche la previsione mediana dell’inflazione PCE core per la fine del 2024 è stata rivista al rialzo al 2,8% annualizzato rispetto alla precedente proiezione del 2,6%. Riteniamo che ci sia spazio per ulteriori revisioni al rialzo di questa stima nelle prossime riunioni, soprattutto se l’economia statunitense rimarrà solida, come previsto dai funzionari della Fed. Questa nuova proiezione del PCE presuppone un notevole calo dei dati medi mensili sull’inflazione da qui a dicembre: Dovremmo vedere l’inflazione PCE core al 2,2% annualizzato sia nel terzo che nel quarto trimestre, in pratica una ripetizione dell’anno scorso. I mercati sembrano aver ampiamente prezzato le aspettative in linea con il diagramma a punti della Fed e con l’equilibrio dei rischi che l’economia deve affrontare. Tuttavia, guardando più in là nella curva dei rendimenti, riteniamo che i rendimenti dei titoli di Stato a scadenza intermedia siano ancora interessanti rispetto al punto in cui ci aspettiamo che la Fed arrivi. Il tasso reale a termine a 5 anni su un orizzonte quinquennale 5y5y (implicito nel mercato dei Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) degli Stati Uniti) si aggira attualmente intorno al 2%, secondo Bloomberg, offrendo potenzialmente quello che noi consideriamo un buon cuscinetto di rendimento rispetto alla nostra stima del range 0%-1% del tasso reale neutrale. (Abstract by verinieassociati.com

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Gli Euro in cifre fredde e dure

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

By Adam Roberts Redattore digitale The Economist. Rinfrancato dopo un po’ di tempo lontano (e nessun posto è più delizioso della Sicilia all’inizio dell’estate), vi offro un pronostico sportivo. Qualunque sia la voce di sirena che la squadra di calcio inglese sentirà nelle prossime settimane, dovrebbe mettere a tacere ogni fantasia di vincere gli Europei. L’Inghilterra gioca la sua partita d’esordio subito dopo la pubblicazione di questa newsletter. Se sconfiggi la potente Serbia (al 33° posto nella classifica mondiale) in tutto il paese si parlerà in modo noioso, ancora una volta, del “ritorno a casa” del calcio.Abbiamo pubblicato un’analisi che fornisce numeri freddi e concreti sulle possibilità che ciò accada. Raccomando anche una storia affascinante sul segreto di come eseguire rigori migliori (suggerimento: coinvolge la tecnologia). Ma non hai davvero bisogno delle statistiche per sapere cosa, inevitabilmente, accadrà. Godetevi il torneo, tifosi inglesi, ma quelli con la mente più fredda dovrebbero leggere la nostra recensione di un libro sull’ascesa della squadra francese straordinariamente dominante . L’Inghilterra, non il calcio, tornerà a casa presto. Avanti, dimostrami che sbaglio.Supponendo che i francesi vincano ancora un altro torneo, arriverà troppo tardi per dare una spinta elettorale a Emmanuel Macron, il presidente sotto assedio del loro paese. Ha indetto elezioni legislative (quelle immediate sono in voga) in mezzo alla crescente preoccupazione per l’ascesa dell’estrema destra. Presto pubblicheremo la nostra ultima valutazione sullo stato preoccupante della politica elettorale francese, in vista del primo turno di votazioni del 30 giugno. Nei prossimi giorni troverete il profilo dell’uomo del momento: Jordan Bardella, 28 anni, vice di Marine Le Pen, che potrebbe presto diventare primo ministro. I mercati sono già nervosi.Anche in America c’è molto da considerare. È in arrivo un boom immobiliare lì (e anche in altri paesi)? Abbiamo un nuovo articolo che suggerisce che lo sia. E la Corte Suprema deciderà se i presidenti sono immuni da procedimenti giudiziari? A breve potrebbe essere presa una decisione. Ci chiederemo anche del Senato, e di come potrebbe comportarsi quella camera se i repubblicani prendessero il controllo, come sembra probabile, dopo novembre. Ciò conta chiunque siede alla Casa Bianca. Nel caso te lo fossi perso, ti esorto ad aggiungere ai segnalibri la nostra pagina di previsione elettorale appena pubblicata. Questo verrà aggiornato quotidianamente fino alla fine del sondaggio. In questo momento, sigh, ciò suggerisce che Donald Trump abbia due terzi di possibilità di vittoria.Altrove, mi prenderò cura di Vladimir Putin, che si dice faccia visita da un giorno all’altro al suo collega tiranno, Kim Jong Un, a Pyongyang. No, non è un raduno dei cattivi di Bond. Sembra che ciò abbia a che fare con il ruolo della Corea del Nord come fornitore di beni militari alla Russia. Il Regno Eremita contribuisce a prolungare la guerra in Ucraina.

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The Euros in cold, hard numbers

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

By Adam Roberts Digital editor The Economist. Refreshed after some time away (and nowhere is more delightful than Sicily in the early summer), I offer you a sporting prediction. Whatever siren voices the English football team hear in the coming weeks, they should squelch any fantasy of winning the Euros. England play their opening game just after this newsletter goes out. Win over mighty Serbia (ranked 33rd in the world) and there’ll be tiresome talk across the country—yet again—of football “coming home”. We have published an analysis that puts cold, hard numbers on the chances of that happening. I also recommend a fascinating story on the secret of how to take better penalties (hint: it involves technology). But you really don’t need stats to know what, inevitably, is going to happen. Enjoy the tournament, England fans, but those with cooler heads should read our review of a book on the rise of the extraordinarily dominant French team. England, not football, will be coming home early. Go on, prove me wrong. Assuming the French do win yet another tournament, it will come too late to give any electoral boost to Emmanuel Macron, their country’s beleaguered president. He has called a legislative election (snap ones are in vogue) amid growing concern over the rise of the far right. We will soon be publishing our latest assessment of the worrying state of France’s electoral politics, ahead of the first round of voting on June 30th. Look out, in the next few days, for our profile of the man of the moment: Jordan Bardella, a 28-year-old deputy to Marine Le Pen who might, just, become prime minister. Markets are already twitchy. In America too there’s much to consider. Is a housing boom on the way there (and indeed, in other countries, too)? We have a new article that suggests it is. And will the Supreme Court rule on whether presidents are immune from prosecution? A decision could be handed down soon. We’ll also be asking about the Senate, and how that chamber might behave were Republicans to take control, as seems likely, after November. That matters whoever sits in the White House. In case you missed it, I urge you to bookmark our newly published election-forecast page. This will be updated daily until polling ends. Right now—sigh—it suggests Donald Trump has a two-thirds chance of victory. Elsewhere, I’ll be looking out for Vladimir Putin, who is rumoured to be making a visit any day to his fellow tyrant, Kim Jong Un, in Pyongyang. No, it’s not a gathering of Bond villains. It seems this is to do with North Korea’s role as a supplier of military goods to Russia. The Hermit Kingdom is helping to prolong the war in Ukraine.

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La spedizione femminile K2-70

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

È organizzata dal Club Alpino Italiano per celebrare il 70esimo anniversario della prima salita sulla seconda montagna più alta della Terra, è partita oggi pomeriggio per Islamabad, la capitale del Pakistan. Le otto alpiniste – le italiane Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini e le pakistane Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim – sono reduci da un’intensa preparazione che le ha viste allenarsi per essere pronte per l’impresa sul K2, in questo importante anniversario della prima salita italiana, realizzata il 31 luglio 1954 da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli con il fondamentale contributo di Walter Bonatti. Oltre alle alpiniste prendono parte alla spedizione la dottoressa Lorenza Pratali, in qualità di medico, e Agostino Da Polenza, con il ruolo di coordinatore. Senza dimenticare il cuoco, Zulfiqar, e quattro portatori d’alta quota: Ali Durani, Muhammad Nazir, Ghulam Abbas e Ali Norani. Al campo base sarà inoltre presente Francesca Da Polenza, con il compito di gestire la comunicazione dal campo base. Il campo base del K2 (5000 metri) è stato raggiunto i giorni scorsi da alcuni membri del CNKP (Central Karakorum National Park), che collaborano con EvK2CNR, e dai portatori dell’agenzia pakistana a cui è stata affidata la logistica per allestire il campo in previsione dell’arrivo della spedizione. Il 20 giugno la spedizione si trasferirà ad Askole (3000 metri), ultimo villaggio prima del ghiacciaio del Baltoro, e da lì il 21 giugno inizierà il trekking fino al campo base del K2, che sarà raggiunto intorno al 28 giugno. Nei giorni subito successivi, inizieranno le attività sulla montagna con l’allestimento delle corde fisse e dei campi lungo la via dello Sperone degli Abruzzi. Un momento importante anche per l’acclimatazione, in cui si prevede, idealmente, di passare almeno due notti sopra i 7000 metri e qualche notte a campo 2 (6650 m). Dal 20 di luglio, in base anche alle condizioni meteo, si proverà aeffettuare il primo tentativo di vetta. Sarà il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare a supportare la spedizione con previsioni giornaliere e settimanali. Il tentativo di vetta prevede: primo giorno, partenza dal campo base con obiettivo il raggiungimento di campo 2; secondo giorno, salita fino a campo 4 (7700 m); terzo giorno, vetta e rientro a campo 4; quarto giorno, discesa a campo base. Nel caso in cui il primo tentativo non dovesse portare al risultato sperato, si effettuerà almeno un secondo tentativo, entro i primi giorni di agosto.

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Nuova Unione Europea. Auto elettriche: evitare che siano la tomba del Green Deal

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Entro il 2035 l’Unione Europea ha deciso che saranno messi al bando i motori termici. Al momento, acquistare un’auto elettrica costa uno stonfo di soldi e, in prospettiva, non si prevede diminuzione: la maggior parte dei veicoli sul mercato a prezzi accessibili è cinese e, l’Unione sta per decidere, al fine di preservare le produzioni comunitarie, di aumentare i dazi per le importazioni. Se dovessimo seguire il modello Usa, è possibile che i dazi siano del 100%. In Italia, ma non solo, per facilitare l’acquisto di questi veicoli sono previsti incentivi e sembra che così sarà anche nei prossimi anni. Siccome le auto cinesi nonostante i dazi costeranno sempre meno di quelle europee, gli acquirenti si indirizzeranno verso questi modelli. Lo Stato italiano di fatto pagherà il dazio per conto degli automobilisti. L’Italia, quindi – euro più, euro meno – pagherà all’Ue i dazi che la stessa Unione introduce. Unione che avrà più soldi grazie ai dazi pagati dai cinesi, ma impoverirà gli stati nazionali (e anche se stessa) che daranno incentivi per questi acquisti. Transazioni e operazioni che sembra abbiano anche altri effetti negativi: – il giro di soldi tra acquirente/concessionario/produttore, oltre al valore specifico avrà costi in più, ovviamente pagati dal consumatore; – i rapporti Ue/Cina grazie a dazi del genere, avranno ripercussioni – dazi cinesi in crescita – sulle esportazioni dei prodotti Ue verso questo Paese. Crediamo andrebbe ristudiata tutta la vicenda dei dazi, guardando più in là del proprio naso e delle ripicche presunte sovraniste europee. Ma come se questo pasticcio per gli acquisti non bastasse, ce n’è anche un altro per la gestione dei veicoli elettrici sul mercato delle ricariche. Un’indagine di Acea, organizzazione dei produttori auto europei, fa sapere che a fine 2023 c’erano poco più di 630mila punti di ricarica pubblici e 3 milioni di veicoli a trazione solo elettrica in circolazione. La Commissione europea, per ridurre del 55% le emissioni di Co2 e in prospettiva dello stop del 2035 ai motori termici, chiede che entro il 2030 i punti di ricarica siano 3,5 milioni. Acea sostiene che dovrebbero essere 8,8 milioni, facendo rilevare che tra 2017 e 2023, le vendite di auto elettriche sono aumentate di oltre 18 volte, mentre il numero di stazioni di ricarica pubbliche è cresciuto solo di sei volte. Tra costi per l’acquisto e ricariche, l’incidenza dei veicoli elettrici per gli obiettivi del Green Deal ci sembra alquanto problematica. Si vuole dare ragione a chi naviga contro la trasformazione ecologica? E’ bene che ci si ricordi che gli elettori alle scorse elezioni, pur avendo dato qualche consenso in più a chi straparla contro il Green Deal, hanno dato ampia fiducia alla maggioranza che ha messo in piedi questo processo ecologico, perché faccia le cose non in modo pasticciato e irraggiungibile. ByVincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Scuola: Servizio militare e civile

Posted by fidest press agency su martedì, 18 giugno 2024

Vale il punteggio pieno da inserire nelle GPS e nella terza fascia delle graduatorie ATA: dopo il Consiglio di Stato lo dice anche la Cassazione. Anief rilancia i ricorsi. Prima il Consiglio di Stato, adesso anche la Corte di Cassazione: il servizio di leva obbligatorio e quello civile ad esso equiparato sono sempre utilmente valutabili, sia ai fini della carriera sia per l’accesso alle immissioni in ruolo e quindi pure per il punteggio da conseguire nelle graduatorie dei precari dei docenti e del personale Ata. La Suprema Corte si è espressa con sentenza 15965/24 riconoscendo infatti il punteggio pieno per servizio militare o civile prestato non in costanza di nomina.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “sulla validità della leva obbligatoria e civile equiparate si sta sempre più consolidando un’ampia giurisprudenza favorevole ai nostri ricorsi. Pesa tantissimo, sulle sentenze, il parere emesso dal Consiglio di Stato, nell’estate del 2022, quando ha spiegato i motivi del sì al servizio svolto alle dipendenze dello Stato che va sempre considerato nelle graduatorie e con totale considerazione numerica”. “I lavoratori della scuola, insegnanti e personale Ata, possono quindi ottenere la piena valutazione servizio militare prestato sia in costanza che non in costanza di nomina e questo vale sia per le graduatorie pre-ruolo che dopo quelle la sottoscrizione del contratto a tempo indeterminato. Il giovane sindacato consiglia, pertanto, di contattare una delle proprie sedi territoriali e se vi sono i presupposti di presentare ricorso in tribunale”, conclude il presidente dell’organizzazione autonoma.

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