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Rapporto delle Nazioni Unite sul clima

Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 ottobre 2018

E’ un punto di riferimento scientifico che valuta le prospettive di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C e mostra la necessità di un’azione urgente per il clima.
Approvato da 195 governi, il report sottolinea che oggi abbiamo l’opportunità, ancora e per poco, di modificare la china pericolosa su cui abbiamo posto il mondo come lo conosciamo. Il report speciale sul riscaldamento globale a 1,5 °C del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), è stato chiesto proprio allo scopo di guidare i prossimi passi dei Governi sul clima.Il rapporto dimostra che mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C è più sicuro rispetto ai 2 °C in termini di impatti climatici e che l’aumento della temperatura globale a 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali porterebbe a conseguenze devastanti, fra cui l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione di molti territori, la perdita di habitat e specie naturali e la diminuzione delle calotte glaciali, che avrebbero ripercussioni gravissime sulla nostra salute, sui mezzi di sussistenza, sulla sicurezza umana e sulla crescita economica. Il livello attuale di emissioni gas serra porterà a conseguenze peggiori del previsto, causando impatti irreversibili. Fra queste la perdita del patrimonio naturale, che danneggerebbe le persone, l’ambiente e le economie, spingendoci verso scenari nei quali l’adattamento sarebbe impossibile, con molte comunità costrette ad affrontare disastri e catastrofi. Il report IPCC evidenzia la necessità di un’azione urgente. Gli impegni finora assunti dai governi non sono sufficienti a limitare il riscaldamento a 2 °C, ancor meno a 1,5 °C, e più ritardiamo drastiche riduzioni delle emissioni, più le conseguenze saranno irreversibili e le soluzioni future saranno costose”. “Superando i 2 gradi centigradi di riscaldamento globale rispetto all’età preindustriale, potremmo vedere un cambiamento climatico inarrestabile”, conclude Cornelius.
Il rapporto dell’IPCC e il suo sommario per i decisori politici sono stati commissionati dai governi con l’Accordo sul Clima di Parigi, raggiunto nel 2015, quando è stato deciso di agire per limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C e cercare di rimanere entro 1,5°C.
“I governi di tutto il mondo devono mostrare di comprendere cosa dicono loro gli scienziati e assumere il cambiamento climatico per quel che è, una questione vitale per l’umanità e per il pianeta come li conosciamo”. Il rapporto IPCC è il più importante testo scientifico sui cambiamenti climatici, realizzato per guidare il processo decisionale delle politiche governative.
Il WWF esorta i governi a intensificare e aumentare l’ambizione nei loro piani climatici nazionali entro il 2020, coerentemente con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C rispetto all’età preindustriale. L’appello è che i Paesi annuncino la revisione verso l’alto dei propri impegni in occasione del dialogo Talanoa alla XXIV Conferenza delle parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP24), che si terrà a dicembre a Katowice, in Polonia.
In occasione del lancio del rapporto IPCC, il WWF Italia ha lanciato una campagna per l’azione sul clima anche in Italia, a partire dalla richiesta al Governo italiano di attuare l’impegno a uscire del carbone entro il 2025 con i provvedimenti necessari. Sul sito dedicato è stato pubblicato un contatore che indica i giorni già trascorsi dalla decisione assunta con la Strategia Energetica Nazionale

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