Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Archive for the ‘Medicina/Medicine/Health/Science’ Category

Medicine – Health – Science

Assemblea Mondiale della Sanità

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

Ginevra (Svizzera) dal 27 maggio ore ( e fino al 1° giugno 2024) briefing stampa pre-Assemblea: 23 maggio 2024 Orario: 14:30 – 15:30 (EAT) Sede: Virtuale/Zoom. organizzato da Amref Health Africa in collaborazione con Africa CDC, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Fondazione Bill & Melinda Gates, si concentrerà sul tema “Advancing Africa’s Health Agenda at WHA”. parteciperanno illustri relatori, tra cui il Dr. Githinji Gitahi, Group CEO di Amref Health Africa, il Dr. Jean Kaseya, il Direttore dell’Africa CDC, il Dr. Matshidiso Moeti, Direttore regionale dell’OMS per l’Africa, e la Dott.ssa Cynthia Mwase, Direttrice per la salute in Africa della Fondazione Bill & Melinda Gates. L’incontro virtuale offrirà un’opportunità senza precedenti per discutere le sfide sanitarie che affliggono il continente africano e delineare le priorità di advocacy del continente in vista dell’Assemblea Mondiale della Sanità.

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Più di 20 miliardi per l’innovazione nel mondo sanitario

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

L’incontro, organizzato dal network Fare Sanità – https://faresanita.it/, vuol segnalare un’opportunità da cogliere nel mondo della sanità italiana: la necessità di un’esplicita e trasparente condivisione di obiettivi e capacità tra le stazioni appaltanti e le aziende produttrici con l’obiettivo di creare un processo di innovazione più armonico che garantisca acquisti più mirati e utili al SSN e ai diversi SSR, risparmiando alle aziende costi che non portano benefici e rischi legati all’incertezza sull’entità finale delle commesse. Un metodo che non solo beneficia l’utente finale ma crea un’alleanza e una governance comune tra la Sanità e un comparto industriale sempre più centrale per la sicurezza, efficacia e sostenibilità delle cure. La discussione coordinata da Enzo Chilelli, Presidente Comitato degli esperti Fare Sanità, è stata aperta da William Frascarelli, responsabile Sanità Digitale e Telemedicina di Consip. Sono inoltre intervenuti Guido Gastaldon, Responsabile Grandi apparecchiature e farmaco Consip; Giovanna Perino, Dirigente Responsabile Area Salute e sviluppo del sistema sanitario dell’IRES Piemonte; Nadia Ruffini (in collegamento), Direttore Acquisti e Progetti Speciali Soresa Spa; Carmelo Gagliano, Consigliere FNOPI e Presidente OPI Genova; Alberto De Monte, General Manager Imaging GE HealthCare; Lorenzo Terranova (contributo video), Direttore associazioni di settore e nuovi mercati di Confindustria Dispositivi Medici; Giuseppe Ipocovana, Sales Manager Fujifilm HealthCare Italia SpA. “Bisogna riorganizzare un modello di governance – ha sostenuto William Frascarelli responsabile Sanità Digitale e Telemedicina di Consip – per poi creare modelli di bandi chiari e definiti che agevolino il lavoro e la possibilità di accesso delle aziende”. A questo fine “è stato fatto un costante lavoro di allineamento con un continuo aggiornamento e condivisione con il Ministero della Salute – ha aggiunto Guido Gastaldon, Responsabile Grandi apparecchiature e farmaco Consip – al fine di definire nuove procedure. I prodotti non possono essere valutati solo su parametri tecnici ed economici: bisogna anche guardare l’effetto benefico che quel dispositivo medico riesce a creare nel Servizio Sanitario Nazionale. In sintesi, non importa solo quanto una tecnologia costi, ma anche il suo valore terapeutico e quanto permetta di far risparmiare all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Per valutarlo, servono dati e confronto con i clinici.” Il confronto tenutosi alla Camera di Commercio di Roma e promosso da Fare Sanità “per noi è davvero fondamentale – ha detto Alberto De Monte, General Manager Imaging GE HealthCare. – Negli ultimi 10 anni l’approccio al mercato pubblico è completamente cambiato a livello regionale e nazionale con una forte crescita dei volumi delle apparecchiature e dispositivi che richiede, specularmente, alle aziende di investire per aggiornare i loro modelli organizzativi e rispondere efficacemente alla nuova richiesta. Per le aziende è uno sforzo importantissimo che sarebbe molto facilitato da un lavoro di condivisione e sinergia per permettere il progressivo e equilibrato soddisfacimento dei fabbisogni nazionali e regionali. Per le aziende, infatti, è, ormai, fondamentale, nella fase di istituzione dei processi di acquisto, dialogare con la pubblica amministrazione per fare in modo che ci sia un confronto sull’innovazione, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche rispetto alla procedura stessa di queste gare”.

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La diabetologia italiana fa scuola in Europa

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

Roma. L’Associazione Medici Diabetologi compie 50 anni e, in occasione del XII Convegno di Fondazione AMD ha celebrato le sue cinque decadi di storia con l’avvio di una partnership internazionale al fianco di World Health Organization (WHO) – Europe e International Diabetes Federation (IDF) – Europe per migliorare la gestione del diabete nel Vecchio Continente. Fulcro della collaborazione, individuare metodi efficaci per misurare l’assistenza diabetologica nei diversi Paesi europei. Gli “Annali”, storica indagine condotta periodicamente da AMD per fotografare la qualità delle cure erogate in Italia alle persone con diabete, hanno destato l’interesse degli esperti WHO e IDF intervenuti al Convegno per conoscere più da vicino il funzionamento di questo sistema di monitoraggio e valutarne l’applicabilità all’estero. I risultati dell’ultima edizione degli Annali saranno presentati ufficialmente giovedì 23 maggio presso l’Auditorium Cosimo Piccino del Ministero della Salute, in Lungotevere Ripa 1 Roma. “In questi 50 anni la nostra Associazione ha saputo rispondere alle diverse sfide che i cambiamenti della società e l’evoluzione della diabetologia ci hanno posto, ma è anche stata in grado di influenzare quest’evoluzione, portando continua innovazione”, dichiara Riccardo Candido, Presidente AMD che ha aperto i lavori del Convegno. “Abbiamo sviluppato una grande esperienza nella raccolta del dato che ha permesso agli Annali AMD di diventare una ‘best practice’ da esportare fuori dai confini nazionali. Misurare e analizzare le performance delle strutture di diabetologia non è una questione solo per addetti ai lavori, assume importanza anche per le persone con diabete, perché permette di capire se il sistema sanitario stia o meno offrendo loro la migliore assistenza possibile”.La Dichiarazione 2023 di Belgrado sull’accelerazione verso un’adeguata prevenzione, diagnosi e cura del diabete ha ribadito una serie di obiettivi che i Paesi europei si sono impegnati a raggiungere. Ciononostante, tali obiettivi risultano ancora disattesi, dal momento che le persone con diabete nella Regione europea dell’OMS continuano ad aumentare. Secondo IDF, un terzo non viene diagnosticato e fino alla metà non raggiunge gli obiettivi terapeutici. Urgono quindi sistemi per analizzare i nodi dell’assistenza ma molti Paesi ne sono sprovvisti. Per questo gli Annali hanno suscitato l’interesse di WHO Europe e IDF Europe, con i quali AMD ha avviato un percorso di collaborazione, sancito ufficialmente da un simposio congiunto all’interno del Convegno in corso. “Poi c’è il grande capitolo dell’Intelligenza Artificiale – aggiunge l’esperto – dove i dati giocano un ruolo chiave. Grazie agli ‘Annali’ che rappresentato un patrimonio immenso di dati, abbiamo da poco definito un protocollo di studio per testare l’utilizzo di un algoritmo, basato proprio sul nostro database, che consentirà al diabetologo di individuare precocemente tra i suoi pazienti quelli più a rischio di andare incontro a complicanze”.

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“Malattia immunomediata causata da rischi ambientali associati al cambiamento climatico”

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

Questo documento affronta questioni cruciali relative all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana e offre approfondimenti sulle strategie di mitigazione e adattamento. I punti chiave discussi nel documento includono: L’esacerbazione di fattori di stress ambientale come il carico di pollini, incendi, tempeste di sabbia e polvere, ondate di caldo e inquinamento atmosferico. Le complesse risposte immunitarie innescate da questi fattori di stress e il loro contributo alla disregolazione immunitaria. L’urgente necessità di sforzi multisettoriali, multidisciplinari e transfrontalieri basati sugli approcci Planetary Health e One Health. Azioni chiave raccomandate per affrontare queste sfide. L’importanza della ricerca collaborativa e multidisciplinare per comprendere meglio la fisiopatologia delle malattie immunitarie. Questo articolo dell’EAACI ROC è stato scritto da alcuni membri dell’EAACI come Ioana Agache, Cezmi Akdis, Mubeccel Akdis, Lorenzo Cecchi, Marek Jutel, Ruby Pawankar, Harald Renz, Claudia Traidl-Hoffmann e Kari Nadeau. L’intero team spera che questo studio costituisca una risorsa preziosa per ricercatori, politici, operatori sanitari e chiunque sia interessato a comprendere e affrontare l’intersezione tra cambiamento climatico e salute immunitaria. Ci congratuliamo con loro e vi invitiamo a fare una buona lettura!

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Tossina botulinica, le 5 formulazioni approvate e i fake

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

XI Congresso FIME che si terrà dal 13 al 15 settembre 2024 a Napoli e che dedicherà un ampio focus al confronto tra le diverse formulazioni. Dalla sua introduzione in Italia sono trascorsi vent’anni: oggi è diventata protagonista della medicina estetica, con un aumento del numero di trattamenti – 9 milioni nel mondo in un anno, 160mila in Italia (dati Isaps) – e delle applicazioni. La tossina botulinica è utilizzata soprattutto (ma non solo) per il ringiovanimento della pelle e la riduzione delle rughe nella parte superiore del volto ed è al centro di un settore in costante evoluzione. Tra le novità più significative, l’ampliamento delle formulazioni disponibili sul mercato: l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l’utilizzo di nuovi tipi di tossina botulinica a scopo estetico, ognuna con le proprie caratteristiche, portando a cinque il totale dell’offerta disponibile. Abobotulinum, Incobotulinum, Letybotulinum, Onabotulinum, Prabobotulinum: queste le cinque formulazioni a base di botulino a uso estetico autorizzate dall’AIFA in Italia: “La tossina botulinica è un farmaco (non un dispositivo medico) e come tale va utilizzato, seguendo rigorosamente le prescrizioni approvate – dice il professor Raffaele Rauso, presidente dell’XI Congresso FIME. Il Congresso FIME offrirà agli esperti l’opportunità di approfondire le differenze tra le varie formulazioni approvate e discutere dei vantaggi e delle sfide nell’utilizzo della tossina botulinica a scopo estetico, con sessioni live sulle tecniche iniettive. “La prima tossina è stata approvata nel 2004, poi sono arrivate altre autorizzazioni nel 2010 e 2011, mentre le più recenti risalgono entrambe al 2022. La scelta è sempre più ampia, un vantaggio per i pazienti che hanno a disposizione maggiori opportunità. Ma è bene che si rivolgano a medici estetici esperti” aggiunge il prof. Rauso. Ecco intanto alcune risposte ai dubbi più diffusi tra i pazienti, per aiutare a fare chiarezza.Quali sono le differenze tra le 5 tossine botuliniche approvate da AIFA? Alla base c’è sempre la stessa molecola,il Clostridium Botulinum di tipo A, a cui si aggiungono diversi eccipienti che ne modificano leggermente le indicazioni, la durata e l’efficacia. “Non esiste una formulazione migliore delle altre, ma esiste la formulazione più adatta per ogni paziente. Per questo è importante che un medico le conosca tutte in modo approfondito: il confronto tra colleghi esperti come quello che avrà luogo al congresso a Napoli è senza dubbio uno dei modi migliori per approfondire” spiega il prof. Rauso.Come posso sapere quale tossina mi è stata iniettata? “Chiedete sempre la label del prodotto utilizzato: un medico competente non avrà alcun problema a spiegarvi quale ha scelto, a illustrare i motivi e a consegnarvi l’etichetta, che è necessario conservare” aggiunge il presidente del Congresso FIME. Quale tre le cinque tossine è la più adatta? La scelta spetta al medico: per questo è determinante rivolgersi a professionisti qualificati e aggiornati, che conoscono le recenti pubblicazioni scientifiche e partecipano a congressi.Come faccio a sapere se il medico a cui mi rivolgo è esperto? Anzitutto verificando qualifiche e specializzazioni sul portale FnomCeo. Grazie a siti e social, si può anche controllare l’attività del dottore, magari verificando su PubMed le pubblicazioni scientifiche realizzate o la partecipazione a congressi medici, in particolare quelli di alto livello in cui c’è modo di confrontarsi con i colleghi in modo diretto e di conoscere le novità. I volti gonfi che si vedono in giro sono causati dal botulino?“Il botulino non gonfia, ma paralizza il muscolo in modo temporaneo: il gonfiore è un effetto di uso non corretto dell’acido ialuronico. Se praticato da mani esperte, il botulino offre risultati naturali senza rigidità o perdite di espressioni. Fondamentale è però affidarsi a medici esperti per evitare risultati non naturali o effetti collaterali sgraditi” conclude il professor Rauso.

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Infarto Miocardico Acuto

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

I pazienti italiani con la diagnosi di Infarto Miocardico Acuto vengono seguiti nelle Cardiologie secondo standard di cura ottimali, attraverso procedure come l’angioplastica e coronarografia, che hanno contribuito a ridurre dal 16% all’8% la mortalità a 30 giorni dall’evento acuto. I cardiologi della sanità pubblica utilizzano al meglio le risorse farmacologiche offerte dal SSN, avvalendosi delle più efficaci combinazioni di farmaci. Occorre però migliorare la gestione dei fattori di rischio e del percorso di cura, per ridurre l’incidenza dell’infarto e la mortalità durante e dopo il ricovero. Sono le principali indicazioni che emergono dell’Audit clinico condotto e promosso dall’ANMCO – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri con il sostegno non condizionante di Amgen, presentato nel corso del 55° Congresso Nazionale dell’Associazione. Si tratta della prima esperienza italiana di questo genere in ambito sanitario, realizzata all’interno di 50 Centri cardiologici ospedalieri distribuiti sul territorio nazionale con il coinvolgimento di 500-600 cardiologi, il 10% di tutti gli specialisti che operano nella sanità pubblica. By http://www.proformatcomunicazione.it/

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Integratori alimentari: ma siamo certi di cosa c’è dentro?

Posted by fidest press agency su domenica, 19 Maggio 2024

Parma mercoledì 22 maggio alle 17.30 al ParmaUniverCity Info Point (sottopasso del Ponte Romano 2/A). Relatori dell’incontro saranno Guillem Campajo, Hilva Gjoni e Chiara Dall’Asta del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, che illustreranno gli ultimi sviluppi della ricerca per orientare le persone verso un utilizzo più consapevole di questi prodotti. Si legge nell’abstract: “Gli ultimi anni hanno visto un incremento esponenziale dell’interesse del mercato verso integratori alimentari a base di botanicals, in virtù dei potenziali effetti benefici sulla salute sia fisica che mentale e della percezione di “naturalezza”. In realtà, però, tra gli Stati Membri dell’Unione Europea persistono problematiche di armonizzazione legislativa, specialmente per quanto riguarda la materia prima, il dosaggio e i claim sulla salute. La combinazione di questi fattori rende quindi questi prodotti vulnerabili a potenziali pratiche fraudolente. In questo contesto lo sviluppo di metodologie analitiche avanzate può supportare l’individuazione di frodi e adulterazioni e può fornire al legislatore un importante supporto nel miglioramento del quadro regolatorio e di controllo, a tutela quindi della salute del consumatore”.Gli “Aperitivi della conoscenza” sono realizzati dall’Università di Parma con la collaborazione del Comune di Parma (Assessorato alla Partecipazione, Associazionismo, Quartieri) e con la partecipazione dell’Associazione Amici Biblioteca San Leonardo, della Cooperativa Sociale Gruppo Scuola, di On/Off APS, di “Io sono Pablo” e di TurboLenta APS.Gli incontri proseguono fino a fine giugno: il mercoledì alle 17.30 al ParmaUniverCity Info Point e il giovedì alle 18.30 nei quartieri. Sono aperti a tutte le persone interessate e sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.I seminari saranno tutti registrati e poi pubblicati sul canale YouTube dell’Università di Parma, in una playlist dedicata.

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Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità del diabete

Posted by fidest press agency su sabato, 18 Maggio 2024

Roma 21 Maggio 2024 dalle 14:00 alle 17:00 Hotel Nazionale, Sala Cristallo – Piazza di Monte Citorio 131. Il diabete è una malattia cronica che causa cecità, amputazioni e insufficienza renale, contribuendo anche a infarti e ictus. Nel 2019, 463 milioni di adulti nel mondo avevano il diabete, un numero che potrebbe salire a 700 milioni entro il 2045. In Italia, ci sono tra 3,4 e 4 milioni di persone con diabete, con 1,5 milioni di casi non diagnosticati. Il controllo glicemico è essenziale per prevenire complicanze, ma spesso è compromesso dalla scarsa aderenza alle terapie. Recenti innovazioni tecnologiche hanno migliorato la gestione della malattia, riducendo ospedalizzazioni e costi. Motore Sanità intende promuovere un confronto tra istituzioni, esperti e associazioni per garantire un accesso equo alle nuove tecnologie, vedendo l’innovazione come un investimento necessario per la salute e l’economia.

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Le vaccinazioni nel paziente oncologico

Posted by fidest press agency su sabato, 18 Maggio 2024

I tumori sono oltre 200 diverse malattie sempre più curabili. Infatti, molti pazienti riescono a superare la difficile esperienza e intendono ritornare, quanto prima, ad una vita normale. In questo ambito anche le vaccinazioni hanno una grande importanza. Favoriscono un esito positivo alle cure e proteggono il malato. Il rischio di contrarre infezioni per i pazienti oncologici è elevato rispetto al resto della popolazione. Per capire il livello di consapevolezza dell’importanza delle immunizzazioni da parte dei pazienti italiani è stata condotta dagli oncologi una survey. L’indagine rientra nella campagna Le Vaccinazioni nel Paziente Oncologico e viene promossa da Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Per presentare i risultati del sondaggio e tutte le iniziative del nuovo progetto si terrà una conferenza stampa online, mercoledì 22 maggio, dove interverranno il prof. Saverio Cinieri (Presidente di Fondazione AIOM), la dott.ssa Angioletta Lasagna (Oncologa al San Matteo di Pavia) e Davide Petruzzelli (Vice Presidente Fondazione AIOM e Presidente La Lampada di Aladino ETS).

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Terapie mirate contro la proteina IDH migliorano la sopravvivenza di tumori rari e difficili da trattare

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 Maggio 2024

La mutazione del gene IDH1, scoperta recentemente, è riscontrabile nell’80% dei gliomi di basso grado, un tipo di cancro del cervello, nel 20% dei colangiocarcinomi e nel 10% dei casi di leucemia mieloide acuta. È però necessario che il test molecolare per individuare la mutazione genetica sia svolto fin dal momento della diagnosi. L’appello per sensibilizzare clinici e Istituzioni viene dalla Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP), oggi a Roma, nel media tutorial sulla frontiera più avanzata dell’oncologia di precisione focalizzato sul ruolo oncogenico delle mutazioni IDH e realizzato con il contributo non condizionante del Gruppo Servier in Italia. “Nel modello istologico l’indicazione terapeutica si basava sulla sede del tumore, in quello mutazionale deriva dalla profilazione genomica – spiega Paolo Marchetti, Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata -. Si afferma un nuovo paradigma terapeutico, nel quale la firma genomica supera il valore della sola caratterizzazione istologica. Il punto chiave del nuovo processo è rappresentato dalla profilazione genomica, cioè dall’individuazione delle alterazioni molecolari che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia: da qui deriva la scelta del farmaco e l’indicazione terapeutica, indipendentemente dalla sede del tumore, dall’età e dal sesso del paziente. Ad esempio, i geni IDH sono frequentemente mutati in neoplasie rare come i gliomi a basso grado, il colangiocarcinoma e la leucemia mieloide acuta e possono costituire i bersagli di terapie mirate che, inattivando queste proteine mutate, bloccano anche la proliferazione delle cellule malate”. “I gliomi sono una forma di tumore del cervello e fanno registrare ogni anno, in Italia, circa 3.000 nuovi casi – afferma Andrea Pace, Responsabile della Neuroncologia dell’IRCCS Istituto Tumori Regina Elena di Roma -. Il 20% è costituito dai gliomi di grado 2, cioè di basso grado, che sono più frequenti nei giovani fra i 20 e i 40 anni. I sintomi all’esordio sono costituiti di solito da crisi epilettiche, spesso resistenti ai trattamenti, perché le cellule malate tendono a infiltrare il tessuto nervoso sano. Queste neoplasie cerebrali hanno una crescita lenta ma, con il passare degli anni, possono diventare di alto grado e, quindi, più aggressive. “Oggi vi è una crescente disponibilità di test di profilazione genomica estesa, con pannelli che possono esaminare anche 500 geni con un singolo esame – precisa il prof. Marchetti -. L’analisi e l’interpretazione dei risultati della profilazione genomica, nonché l’individuazione di potenziali trattamenti mirati, richiedono competenze multidisciplinari. È quindi fondamentale istituire i Molecular Tumor Board, nei quali sono coinvolte competenze provenienti da diverse aree, quali l’oncoematologia, l’anatomia patologica, la genetica medica, la biologia molecolare, la farmacologia clinica, la farmacia ospedaliera e altre figure professionali”.

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Obesità: semaglutide 2,4 mg riduce il rischio di eventi cardiovascolari avversi

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 Maggio 2024

Venezia. Semaglutide 2,4 mg ha dimostrato una maggiore riduzione del rischio di MACE – eventi cardiovascolari avversi maggiori (morte cardiovascolare, infarto non fatale o ictus non fatale) – rispetto al placebo, indipendentemente della perdita di peso ottenuta in persone con malattie cardiovascolari associate a obesità o sovrappeso. Questi i risultati di una nuova analisi dello studio SELECT di Novo Nordisk presentati oggi al Congresso Europeo sull’Obesità – ECO, in corso in questi giorni a Venezia.1. I dati hanno, infatti, dimostrato che alla settimana 20 di trattamento con semaglutide 2,4 mg i soggetti che hanno ottenuto una perdita di peso pari o superiore al 5 per cento, rispetto a quelli che hanno ottenuto una perdita di peso inferiore al 5 per cento, presentavano riduzioni del rischio MACE simili.1 Questi risultati rafforzano quanto emerso dai precedenti dati dello studio SELECT che suggerivano che gli outcome cardiovascolari potevano essere migliorati da meccanismi alternativi che non risguardassero la sola perdita di peso.1 Inoltre, la riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall’indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza. Semaglutide 2,4 mg, ad oggi, è l’unico agonista del recettore GLP-1 che ha dimostrato benefici cardiovascolari in persone con obesità e con malattie cardiovascolari ad essa associate. I risultati preliminari di SELECT, presentati lo scorso anno e sui quali si basa questa nuova analisi, mostravano come semaglutide 2,4 mg aggiunto allo standard di cura avesse contribuito alla riduzione del rischio di MACE del 20 per cento e alla riduzione media del peso corporeo del 9,4 per cento rispetto al placebo.2 È stato, inoltre, dimostrato, per un periodo fino a 5 anni, che la riduzione del rischio era indipendente dall’età, dal sesso, dall’etnia. Tutti gli abstract di Novo Nordisk saranno pubblicati sul sito web del congresso, 31st European Congress on Obesity

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Un viaggio per immagini nel mondo della Salute: nasce Fujifilm Healthcare Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 Maggio 2024

Negli ultimi decenni la diagnostica per immagini ha fatto enormi passi in avanti dal punto di vista tecnologico, consentendo una più efficace diagnosi precoce, fondamentale soprattutto in alcuni campi come quello dell’oncologia e Fujifilm Healthcare Italia mette a disposizione di medici e pazienti soluzioni altamente innovative e tecnologiche che vanno dall’Endoscopia all’Informatica Medica, dall’Ecografia ai Dispositivi diagnostici in vitro (IVD), da modalità di raggi X fino alle Tac e alle Risonanze Magnetiche con un unico obiettivo: supportare prevenzione, diagnosi precoce e trattamento, attraverso soluzioni distintive in grado di supportare tutte le esigenze clinico-diagnostiche in diversi campi. “Il nostro obiettivo è quello di collaborare con i medici per migliorare la qualità di vita dei pazienti, cercando di fornire le soluzioni più complete e innovative possibili. Siamo focalizzati sul costante miglioramento della qualità delle immagini mettendo sempre al centro di tutto ciò che facciamo le esigenze dei medici e, soprattutto, dei loro pazienti concentrandoci sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce. In grado di rispondere a una vastissima gamma di esigenze mediche grazie al nostro portafoglio completo e integrato di prodotti avanzati, l’area di business Healthcare è una realtà in costante crescita: nel corso dell’ultimo decennio, il fatturato è più che raddoppiato, e la nuova Società appena costituita, FUJIFILM Healthcare Italia S.p.A., mira ad aumentarlo di circa il 20% nei prossimi 3 anni” dichiara Davide Campari, Managing Director Fujifilm Healthcare Italia. La multinazionale giapponese risponde a molteplici esigenze diagnostiche, con un forte impegno per quanto riguarda prevenzione e diagnosi precoce in ambito oncologico. “È necessario supportare il paziente in tutto il percorso, dalla diagnosi fino alla pianificazione del trattamento – dichiara il Prof. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Istituto de Bellis. L’impiego del punteggio GALAD, che include tre biomarcatori (alfafetoproteina, alfafetoproteina-L3 e des gamma carbossi protrombina), permette una diagnosi più precoce e accurata nei pazienti più a rischio nelle fasi di monitoraggio periodico e verosimilmente, sebbene sia in fase di studio, nella ricerca di possibili recidive post-terapia e consente oggi di quantificare il rischio di sviluppare un tumore al fegato fino a dieci anni prima che esso si manifesti, un dato eccezionale, considerando che non esiste alcun altro biomarcatore per nessuna neoplasia così efficace”. L’impegno di Fujifilm Healthcare Italia si snoda anche nello sviluppo di software sia per la post-elaborazione avanzata di immagini diagnostiche acquisite dalle modalità radiologiche sia per la presentazione all’equipe chirurgica del caso operatorio, al fine di mostrare attraverso il rendering 3D la linea interventistica da adottare e i risultati attesi. Viene poi utilizzato nel corso dell’intervento, per fornire al clinico una mappa virtuale precisa e immediata delle strutture anatomiche e per guidarlo durante l’operazione vera e propria. Infine, viene utilizzato in fase post-operatoria, per la verifica a posteriori della corrispondenza fra le simulazioni effettuate e l’esito reale dell’intervento. Oltre ai professionisti che costituiscono i team Pre-sales Progettazione & Marketing, Application Specialist, System Integration, Delivery e Service, Fujifilm Healthcare Italia dispone anche di un team altamente specializzato e dedicato alla Ricerca e Sviluppo, che fornisce un valore aggiunto al servizio offerto verso i clienti.

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“La quasi terza età: salute e benessere della popolazione over 65”

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Roma martedì 28 maggio alle ore 15.30 presso l’Aula Toti del campus Luiss di Viale Romania, 32 si terrà il prossimo appuntamento dei Simposi sulla Vicinanza della salute dell’Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini. Durante i lavori del Simposio verranno esposti i risultati della rilevazione 2023 dell’ Indice di Vicinanza della salute Over 65 che aggiorna e modifica l’impianto dell’Indice di Vicinanza della salute al fine di focalizzare la propria capacità informativa su quella che viene identificata come “popolazione anziana”. Saranno affrontate le importanti tematiche proprie della transizione demografica in corso: invecchiamento della popolazione, evoluzione dello stile di vita, gestione della cronicità, non autosufficienza dell’anziano, evoluzione della figura del caregiver, nuovi paradigmi di presa in carico e nuovi strumenti di interfaccia con il sistema di salute. il programma dell’evento: 15.00 Welcome Coffee, 15.30 Saluti di indirizzo Luciano Monti – Politiche dell’Unione Europea, Luiss Guido Carli Michele Camisasca – Direttore Generale, ISTAT *Chris Brown – Head of European Office for Investment for Health and Development – WHO Venice, Italy, 16.00 Presentazione dell’Indice di Vicinanza della Salute over 65 ed esposizione dei risultati 2023 Duilio Carusi – Adjunct Professor, Luiss Business School e Coordinatore Osservatorio Salute Benessere e Resilienza, Fondazione Bruno Visentini, 16.30 Panel di discussione: Presa in carico ed interfaccia con il sistema salute Francesco Enrichens – Esperto Agenas per Portale della Trasparenza – PNRR, Agenas, Fabio Pengo – Vicepresidente, FASI, Antonino Salvia – Direttore Sanitario, IRCCS Fondazione Santa Lucia, 17.10 Panel di discussione: Presa in carico ed interfaccia con il sistema salute Simona Camerano – Responsabile Scenari Economici e Strategie Settoriali, CDP, Barbara Funari – Assessore Politiche sociali e Salute, Roma Capitale Antonio Russo – Vicepresidente, ACLI, Silvia Salis – Vicepresidente Vicario, CONI. Moderazione dei panelDuilio Carusi – Adjunct Professor, Luiss Business School e Coordinatore Osservatorio Salute Benessere e Resilienza, Fondazione Bruno Visentini, 18.00 Conclusioni. By http://www.masonandpartners.it/

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qTest, un algoritmo innovativo per la salute

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Torello Lotti, professore di Dermatologia e Venereologia e Presidente dell’Accademia Mondiale della Sanità, ha presentato venerdì 10 maggio il qTest, una novità assoluta nella valutazione dello stato di benessere della persona, all’Università Guglielmo Marconi di Roma. Insieme a lui, sono intervenuti Narek Sirakanyan, Presidente del Freedom International Group, e il dr. Giuseppe Marceca, segretario generale dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria.“Il qTest” spiega il professor Lotti, “è un algoritmo originale, che presentiamo oggi alla comunità scientifica e al mercato, che incrocia due diversi test basati sulla determinazione del livello di ossidazione del corpo e del pH della saliva come biomarcatore diagnostico universale.Il livello di ossidazione, detto anche indice Redox – da Riduzione/Ossidazione -, è il meccanismo biologico fondamentale e costante di ogni cellula umana e la salute di ogni cellula è determinata dall’equilibrio di tale indice. Lo squilibrio più pericoloso è l’eccessiva ossidazione, non compensata da una riduzione sufficiente.Il pH invece indica il livello di acidità e alcalinità di una sostanza. Nel sangue di una persona sana, il pH è leggermente alcalino, con un valore appena superiore a 7 e l’intervallo normale di pH della saliva è compreso tra 6,2 e 7,6.Il qTest combina i risultati dei test Redox e pH secondo un algoritmo che ho sviluppato e in base al quale è possibile individuare le azioni correttive per riacquistare l’equilibrio del proprio corpo.” Madrina dell’evento è stata l’attrice Antonella Salvucci, a cui è stato somministrato il primo test. Appena arrivata da Los Angeles, dove stava girando un film, e prima di partire per il Festival di Cannes, Antonella ha dichiarato: “Ho voluto partecipare per sottolineare l’importanza di un controllo tempestivo e veloce del metabolismo e il ruolo fondamentale di un’alimentazione equilibrata per mantenersi sani e in forma”.Le cellule sottoposte ad arrugginimento sono soggette a un invecchiamento precoce e a malattie degenerative. Ipossia, shock e sepsi sono le forme più importanti e comuni di ossidazione prolungata con alterazione dell’equilibrio Redox, che il qTest della saliva può evidenziare. La ruggine enzimatica è un tipico esempio di reazioni ossidative nella frutta e nella verdura. Immediatamente dopo la comparsa della ruggine si verificano infezioni comuni. Allo stesso modo, le cellule umane rispondono all’ossidazione enzimatica, che può essere prevenuta con un adeguato intervento antiossidante. D’ora in poi, grazie al qTest per l’equilibrio pH-Redox, sarà più facile mantenere salute e benessere. Lo sviluppo del qTest e la sua presentazione al mondo scientifico e al mercato sono stati promossi dal Freedom International Group, un fondo di investimenti specializzato in prodotti innovativi finalizzati a migliorare il benessere delle persone nella vita quotidiana e nella salute.

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Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità del diabete

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Roma 21 Maggio 2024 dalle 14:00 alle 17:00 Hotel Nazionale, Sala Cristallo – Piazza di Monte Citorio 131. Il diabete è una malattia cronica che causa cecità, amputazioni e insufficienza renale, contribuendo anche a infarti e ictus. Nel 2019, 463 milioni di adulti nel mondo avevano il diabete, un numero che potrebbe salire a 700 milioni entro il 2045. In Italia, ci sono tra 3,4 e 4 milioni di persone con diabete, con 1,5 milioni di casi non diagnosticati. Il controllo glicemico è essenziale per prevenire complicanze, ma spesso è compromesso dalla scarsa aderenza alle terapie. Recenti innovazioni tecnologiche hanno migliorato la gestione della malattia, riducendo ospedalizzazioni e costi. Motore Sanità intende promuovere un confronto tra istituzioni, esperti e associazioni per garantire un accesso equo alle nuove tecnologie, vedendo l’innovazione come un investimento necessario per la salute e l’economia.

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Epatite C: campagna “Mettiamoci un punto

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Milano La conferenza stampa di lancio si terrà il 5 giugno,all’Hotel NH Collection – Milano CityLife, nella fascia oraria 9:30 – 11:00 in concomitanza con il Congresso EASL, che si distingue come il più grande evento europeo nell’ambito dell’epatologia, e che riunirà in città (dal 5 all’8 giugno) oltre 7.000 professionisti, tra cui medici, ricercatori, operatori sanitari e rappresentanti dei pazienti. Alla conferenza stampa verrà fatto il punto sulla patologia e saranno divulgati i risultati di un’indagine demoscopica sulla conoscenza degli italiani sull’epatite C. All’evento parteciperanno clinici, rappresentanti delle associazioni di pazienti e delle istituzioni.

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L’intelligenza artificiale previene il rischio mortale. Una sentinella per il cuore

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Istruire un computer che elabori in maniera sequenziale le istruzioni tipiche del funzionamento della mente umana consentirà di accelerare i tempi di analisi di un processo patologico in corso.Negli ultimi anni si è assistito a importanti trasformazioni nella medicina cardiovascolare guidata dall’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA), i cui livelli di interazione hanno avuto una crescita esponenziale. Sono state coinvolte più sottospecialità cardiovascolari tra cui cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e aritmia. La morte improvvisa per aritmia è una delle principali cause di mortalità in tutto il mondo, soprattutto per le persone con malattie cardiache. Sebbene i dispositivi impiantabili possano prevenirne gli effetti, gli strumenti di valutazione per identificare le persone a rischio sono ancora inadeguati. Un modello di intelligenza artificiale che insegni al computer ad elaborare i dati in modo che si ispiri al cervello umano, e in grado di riconoscere schemi complessi per elaborare informazioni e previsioni accurate, anticipa la probabilità di morte cardiaca improvvisa nei pazienti con malattie cardiache, offrendo un’opportunità per l’intervento clinico. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature” dimostra che l’identificazione precoce di pazienti vulnerabili ha il potenziale per migliorare gli esiti finali e rappresenta una sfida sostanziale nella pratica clinica. La ricerca, che ha coinvolto 39 medici e 15.965 pazienti, ha valutato la capacità di un elettrocardiogramma (ECG), abilitato all’intelligenza artificiale, di identificare i pazienti ospedalizzati con un alto rischio di mortalità. L’intervento di allerta tra intelligenza artificiale ed elettrocardiogramma (IA-ECG), che includeva un referto e messaggi di avvertimento trasmessi ai medici, segnalava i pazienti ad alto rischio di mortalità. Lo studio ha raggiunto il suo esito primario rilevando che l’implementazione dell’allerta combinata tra IA-ECG era associata a una significativa riduzione della mortalità entro 90 giorni. Un’analisi specificata ha mostrato che la riduzione della percentuale di decessi per le cause associata all’allerta IA-ECG è stata osservata principalmente nei pazienti con elettrocardiogramma ad alto rischio. Nelle analisi degli esiti secondari, i pazienti nel gruppo di intervento con ECG ad elevato pericolo, hanno ricevuto livelli maggiori di terapia intensiva rispetto al gruppo di controllo; nel primo gruppo l’attivazione dell’allerta IA-ECG è stata associata a una significativa riduzione del rischio di morte cardiaca pari al 31% dei decessi totali tra i pazienti ad alto rischio. È ovviamente e ampiamente riconosciuto che fornire cure intensive a pazienti critici riduce la mortalità. L’onere complessivo delle malattie critiche è maggiore di quanto comunemente riconosciuto e si prevede che aumenterà con l’invecchiamento della popolazione. Da rilevare, in ogni caso, che la maggior parte degli arresti cardiaci intra-ospedalieri sono potenzialmente prevenibili.In sintesi, l’utilizzo dell’IA ha consentito di prevenire eventi negativi e di predisporre cure migliori per superare i momenti drammatici nei pazienti affetti da malattie cardiache.L’intelligenza artificiale non sostituirà quella umana ma potrà salvare vite umane.(Articolo pubblicato sul quotidiano Laragione del 14 maggio 2024) Primo Mastrantoni, presidente Comitato scientifico Aduc http://www.aduc.it

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Nuove prospettive di cura Parkinson

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

La bradicinesia (lentezza nei movimenti) e la rigidità muscolare – sintomi caratteristici della malattia di Parkinson – hanno un’evoluzione indipendente e rispondono in maniera diversa ai trattamenti nel corso del tempo. È quanto hanno scoperto i ricercatori dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (Isernia), dell’Università Sapienza di Roma e dell’Università di Grenoble, attraverso uno studio condotto in collaborazione con altri colleghi di istituzioni scientifiche italiane ed internazionali. Prima dei risultati di questa nuova ricerca si pensava infatti che, contrariamente al tremore, bradicinesia e rigidità fossero strettamente correlati tra loro nella progressione della patologia.La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Annals of Neurology, ha esaminato i dati clinici di 301 pazienti affetti da malattia di Parkinson trattati con stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation – DBS) e seguiti per quindici anni. Questa terapia prevede l’inserimento di elettrodi all’interno del cervello in grado di regolare il funzionamento di alcuni circuiti nervosi attraverso impulsi elettrici, migliorando i disturbi tipici della malattia di Parkinson. Una sorta di “pacemaker” per il sistema nervoso, si potrebbe dire. Si tratta di un intervento noto per il suo impatto positivo sui sintomi motori della malattia di Parkinson, ma fino ad ora, la comprensione di come i diversi sintomi rispondano al trattamento nel lungo termine è stata limitata. “Con il nostro studio – afferma il professor Antonio Suppa, coordinatore della ricerca – abbiamo scoperto che la bradicinesia e la rigidità, pur essendo entrambi sintomi motori, mostrano evoluzioni cliniche differenti dopo l’intervento di stimolazione cerebrale profonda. Questo ci fa pensare che i meccanismi alla base della bradicinesia e della rigidità possano essere diversi tra loro, un dato che apre la strada ad una nuova interpretazione dei meccanismi neuronali implicati nella malattia di Parkinson”. “La ricerca – conclude il dottor Alessandro Zampogna, primo autore dello studio – indica che una personalizzazione del trattamento, adattandolo alle caratteristiche del singolo paziente, potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita dei malati. Per questo motivo le prossime ricerche punteranno proprio ad approfondire le modalità di stimolazione cerebrale profonda e, soprattutto, ad esplorare come le variazioni nei parametri di stimolazione possano influenzare diversamente i sintomi cardine della malattia”.

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Celiachia, in Italia colpisce oltre 600mila persone

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 Maggio 2024

Una malattia che, secondo la relazione al Parlamento del ministero della Salute, registra 9/10.000 casi ogni anno, colpendo il 70% della popolazione femminile e il restante 30% di quella maschile, con una tendenza in crescita costante. In Italia il 56% della popolazione dichiara di essere affatto o poco informato sulla celiachia e il 30% ritiene che questa condizione patologica non sempre possa essere grave. Una fotografia, quella scattata da un’analisi condotta dall’Istituto Bhave, in collaborazione con la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB), che conferma la sottovalutazione nel percepito di questa malattia cronica autoimmune e che, in buona parte, ci dice che molto rimane ancora da fare per informare, sensibilizzare, organizzare e formare. Tutti presupposti, questi, per rendere più omogeneo ed efficiente in tutte le regioni la risposta sanitaria e innalzare il livello della qualità della vita di oltre 250mila pazienti celiaci già diagnosticati, ma anche per favorire l’identificazione e la diagnosi certa di un segmento di popolazione, si stima che sia di almeno 350mila persone, che non è mai stato diagnosticato. I sintomi, per un celiaco sono “stanchezza e affaticamento, che possono essere segni di anemia da carenza di ferro o di anemia da carenza di folati. perdita dei capelli (alopecia) dimagramento senza altra causa. ulcere e lesioni ricorrenti nella bocca (aftosi orale ricorrente), perdita dello smalto dentario (ipoplasia). Chi soffre di celiachia deve evitare tutti quei prodotti realizzati con cereali e farine a base di avena, frumento, farro, orzo, grano, malto e grano khorasan (commercialmente noto come Kamut). Solitamente questi ingredienti si trovano nel pane, nella pasta, nella pizza e nei dolci. Le conseguenze possono provocare: diarrea gonfiore addominale, dolori addominali, perdita di peso. La celiachia e il diabete di tipo 1- ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci hanno un impatto sulla salute e sul servizio sanitario che non deve essere sottovalutato e l’Italia con il programma di screening nazionale per la popolazione pediatrica sta dando un segnale rilevante di attenzione e di impegno. Un impegno continuo e costante, in sinergia con le associazioni e il Parlamento, che va dalla prevenzione ai contributi per la dieta, dalla formazione all’informazione fino alla ricerca’. ‘La celiachia- ha dichiarato la senatrice Elena Murelli- è una malattia autoimmune sempre più frequente e i casi non diagnosticati sono molti, come molte e in aumento sono le allergie alimentari. Queste problematiche nutrizionali hanno estrema necessità di una nuova stagione basata su una ‘convergenza sociale’ sempre più ampia tra sanità, azioni educativo-scolastiche, formazione e, più in generale, cultura dell’intervento.

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Screening anti-infertilità e tumori in azienda

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 Maggio 2024

Una consulenza sulle malattie collegate alla sfera della fertilità e della sessualità, con focus sugli uomini che sono statisticamente a rischio più delle donne perché eseguono pochi esami di controllo. Un campagna di screening e visite di prevenzione primaria nella struttura di Fondazione Foresta a Padova. Ed infine il bilancio dell’attività, per capire i risultati e gli eventuali rischi collegati al luogo di lavoro. È questo l’innovativo progetto di welfare messo a punto da Fondazione Foresta di Padova con l’azienda Arredo3 di Scorzè, nel Veneziano. L’idea è quella di portare in azienda più consapevolezza sulle patologie e di migliorare la salute dei dipendenti con visite reali. Un progetto che ha già preso l’avvio in aprile con la riunione di 30 dipendenti, preposti dei reparti dell’Azienda che ne conta oltre 400, che vedrà la prima riunione informativa il 14 maggio con l’avvio ufficiale. “Dopo l’estate vedremo i risultati di questo importante screening”, afferma il dottor Carlo Foresta, già professore ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova. “Oltre le statistiche sulle patologie, ricordiamo l’importanza della prevenzione ad ogni età per un benessere completo della donna e dell’uomo”. Entrando nel dettaglio, il progetto è aperto a tutte le donne e gli uomini che lavorano presso la Arredo3, azienda che opera nel settore delle cucine. La campagna si svolge attraverso tre fasi: una fase informativa, una di visite e una di bilancio dell’attività. Nella prima fase, prevista la partecipazione volontaria dei dipendenti divisi per fasce d’età (18-45 anni, 45-60 e oltre) dedicato alle patologie endocrine, metaboliche, alla fertilità e alle disfunzioni sessuali. In particolare per le donne e gli uomini dai 18 ai 45 l’obiettivo è quello di illustrare le principali patologie del sistema endocrino-riproduttivo. Si partirà con focus sul papilloma virus. Per le donne, poi, sarà analizzata l’importanza dell’autopalpazione e dello screening per il tumore al seno; mentre per l’uomo si lavorerà sulla poca attenzione verso il tumore al testicolo. Per la fascia d’età 18-45 ci sarà un confronto su stili di vita, metabolismo e obesità; su quadri clinici specifici correlati all’età (come la menopausa per la donna e l’andropausa per l’uomo) si procederà con approfondimenti ad hoc. Inoltre si parlerà di osteoporosi: anche in questo caso le donne già ora si sottopongono a maggiori screening, mentre l’uomo solitamente non si sottopone a nessuna indagine. “La donna è più attenta alla prevenzione e alla salute”, dichiara Foresta. “Già alla prima manifestazione del ciclo mestruale viene accompagnata dal ginecologo dalla madre, e per tutto il ciclo della vita, ci sono delle tappe di prevenzione e screening prefissate. L’uomo invece pone poca attenzione alla prevenzione relativa alla salute endocrino riproduttiva: purtroppo se non curate per tempo certe patologie si cronicizzano e possono portare all’infertilità. Non solo, le statistiche sono impietose: gli uomini hanno un’età media inferiore di 5 anni rispetto alle donne”.

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