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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Contratto scuola: i sindacati alzano la testa

Posted by fidest press agency su domenica, 23 aprile 2017

ministero-pubblica-istruzioneLo hanno detto le organizzazioni dei lavoratori ai componenti della XI commissione del Senato (lavoro Pubblico e Privato), spiegando che per superare il D.Lvo n. 165/2001 non bastano le buone intenzioni, ma il ritorno alla vera contrattazione e un monte minimo di risorse che sinora non è stato stanziato. Il paventato riequilibrio del rapporto tra legge e contratto, contenuto nell’accordo del 30 novembre scorso sul rinnovo dei contratti pubblici, rimane lettera morta. Tuttavia, questa posizione non è nuova per l’Anief che l’aveva prefigurata da tempo e ribadita prima di Pasqua, quando ha affermato che il prossimo rinnovo contrattuale non cambierà di molto la situazione stipendiale di stallo dei dipendenti pubblici. Poiché il ruolo del sindacato è quello di tutelare i dipendenti, a iniziare dai suoi iscritti, per i lavoratori è decisamente più fruttuoso presentare ricorso in tribunale. Ecco perché Anief ha deciso di ricorrere per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale nello stipendio, siaper i dipendenti della Scuola, sia per ilavoratori della Pubblica Amministrazione. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): su un reddito medio di 1.500 euro, dal settembre 2015 lo Stato avrebbe dovuto versare a ogni dipendente 105 euro di aumento medio, ovvero il 7 per cento del proprio stipendio. Questo non ce lo siamo inventati noi, ma ce lo ha detto la Corte Costituzionale. Salvo poi recuperare l’altro 50 per cento alla firma del contratto. Pensare di firmare un rinnovo a condizioni decisamente inferiori sarebbe assurdo: significherebbe farlo sulla pelle dei lavoratori, quelli che noi dobbiamo tutelare. Per questi motivi abbiamo deciso di andare in tribunale. Riteniamo umiliante e improduttivo cedere alle lusinghe di un Governo che ha come obiettivo primario quello di far sottoscrivere un contratto che lede i diritti dei lavoratori pubblici.

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