Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 126

E’ in libreria il primo libro che si occupa di famiglie di tossicodipendenti

Posted by fidest press agency su sabato, 18 gennaio 2020

InTrinceaPerAmoreIn “Una sottile linea bianca – dalle piazze di spaccio alla comunità di San Patrignano”, pubblicato nel 2018, la giornalista Angela Iantosca aveva raccontato il mondo della tossicodipendenza attraverso le storie di ragazzi che hanno fatto uso di sostanze. Ora torna in libreria, aprendo il suo sguardo sul mondo delle famiglie che con questo abisso sono costrette a fare i conti e alle quali non si pensa mai, o quasi.
IN TRINCEA PER AMORE. Storie di famiglie nell’inferno delle droghe (Paoline) nasce dall’attento studio del fenomeno, dalla frequentazione dei luoghi dello spaccio e, soprattutto, delle comunità di recupero, in primis San Patrignano, e delle associazioni (tante) sparse nel territorio che, come dice la Iantosca, sono “una zattera in mezzo alla disperazione”, un appiglio, un luogo in cui non sentirsi soli, in cui comprendere quali errori sono stati commessi e, soprattutto, come provare a salvare un figlio, un marito, un genitore che di quelle sostanze non riesce a fare a meno e che in nome di queste sostanze sta distruggendo tutto.Il libro è una raccolta di storie che attraversano l’Italia, di mamme, di fratelli e sorelle, di papà, di figli, di nonni, zii, di famiglie, appunto, che un giorno hanno scoperto di dover fare i conti con qualcosa che mai avrebbero immaginato e che non hanno potuto ridimensionare l’uso ad una fase adolescenziale o di passaggio.“In questo nuovo cammino – spiega l’Autrice – ho incontrato storie di sconfitta, di paura, di errori, di incomprensioni, di silenzi, ma anche di liberazione e di padri e madri che quella ferita inferta loro dai figli hanno avuto la forza di trasformarla in un giardino nel quale far crescere speranza. Ho incontrato gli esperti, gli psicoterapeuti, gli psichiatri, i referenti nazionali e locali, gente che da anni lavora nel campo, attraverso le cui testimonianze sono riuscita a entrare ancora più in profondità in questo mondo che è necessario far conoscere affinché chi si imbatte in questo problema possa sapere a chi rivolgersi. «Noi qui, in associazione, ci siamo salvati la vita»,mi ha detto un papà un giorno. Parole le sue che potrebbero essere quelle di tutte le migliaia di famiglie che quotidianamente combattono questo nemico chiamato droga e che si sono date la possibilità di trasformare questa difficoltà in una opportunità per ritrovarsi, per crescere, per togliersi la maschera e tornare davvero a vivere. Perché dalla dipendenza si può uscire, se ci si mette in discussione, se ci si rimbocca le maniche, se si usano le strategie giuste, se non ci si isola, capendo quanto sia importante chiedere aiuto e fare rete”.
Le storie sono il cuore del libro nel quale non mancano i dati sulla tossicodipendenza e gli approfondimenti di medici, psicoterapeuti, psicologi, e di chi ha vissuto la droga, ne è uscito e ha deciso di restituire il dono del ritorno alla vita, con la creazione di associazioni di riferimento per i familiari. Angela Iantosca (1978) è giornalista pubblicista. Ha collaborato con diverse testate e rubriche televisive. Ha pubblicato “Onora la madre – storie di ‘ndrangheta al femminile”, “Bambini a metà – I figli della ‘ndrangheta”, “Voce del Verbo corrompere”, “La Vittoria che nessuno sa – storia di una donna nata nel corpo sbagliato”. Particolarmente forte il suo impegno di formazione nella prevenzione alle tossicodipendenze, da cui uno dei suoi testi: “Una sottile linea bianca. Dalle piazze di spaccio alla comunità di San Patrignano”. Dal 2018 è inserita nel progetto “We Free” della comunità di San Patrignano (progetto di prevenzione alle tossicodipendenze). Ambasciatrice del Telefono Rosa, finalista del Piersanti Mattarella 2016 e vincitrice del Premio Speciale alla Memoria, è Direttore Artistico del Festival InDipendenze. (copertina In trincea per amore)

Lascia un commento