Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 15 gennaio 2020

Historia magistra vitae

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

La storia è maestra di vita. La locuzione è espunta nel contesto di un ragionamento espresso nell’opera De Oratore di Cicerone. Ma cosa doveva servire a Cicerone e a noi questo tuffo nel passato mentre i nostri pensieri si proiettano nel futuro? È solo una forma di ragionamento filosofico? È la nemesi tracciata dai nostri antenati per umiliare la nostra voglia d’andare oltre le colonne d’Ercole? Forse si, forse no. Sta di fatto che in mille modi abbiamo cercato di mestare nel torbido riesumando il trascorso dei nostri antenati per volgere gli eventi storici, a nostro uso e consumo, attualizzandoli. La conclusione che dovremmo trarne è che ben poco c’è da vantarsi delle nostre conquiste, delle nostre sconfitte, delle nostre trame, dei nostri genocidi perché per quanto esecrabili ed esecrati possano essere noi non ci siamo emendati, ma abbiamo cercato di fare di peggio. E allora che insegnamento possiamo trarre dalla storia se non la caducità del nostro tempo, di tutti i tempi e che, di là del tormento inflitto, carnefici e vittime alla fine sono morti lasciando alle loro spalle allievi analfabeti e privi di memoria orale per i posteri.
Questa premessa può valere qualcosa se ci permette una severa autocritica e la consapevolezza che il nostro passato a poco è servito per redimerci. Ci vuole ben altro. Così come il tempo ha le sue quattro stagioni noi dovremmo misurare i nostri pensieri nella canicola estiva e nel gelo delle notti invernali e diventare più saggi e comprendere che su tutto e su tutti prevalgono due fondamentali diritti: alla vita e al vivere. Il resto è un’aberrazione ideologica. (Riccardo Alfonso)

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Pietro e Paolo di Marcello Fois

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Milano Giovedì 16 gennaio 2020, alle 18.30, negli spazi di Nonostante Marras via Cola di Rienzo 8, verrà presentato il libro Pietro e Paolo di Marcello Fois (Giulio Einaudi Editore 2019). A parlarne intervengono l’autore e la scrittrice Bianca Pitzorno.L’evento segna l’inizio del percorso di questo nuovo anno di Nonostante Marras, che si incentrerà sul tema della sparizione. Come scrive Francesca Alfano Miglietti: “Questo Sulla Sparizione è il progetto di un vagabondaggio anarchico privo di una meta finale, dove i termini ricorrenti, ancora una volta, sono la solitudine, il silenzio, il viaggio, l’invisibile. Scomparire rende in qualche modo disponibili: la prospettiva si allarga e il mondo appare molteplice e decentrato e percorso da infinite linee di fuga”.
Sotto il cielo rigido e impassibile di gennaio, Pietro e Paolo si stanno per incontrare dopo tanto tempo. Lo sanno entrambi, sarà l’ultima volta. Il loro legame, consumato da una promessa, è tenuto in vita da una preghiera.Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un’adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia. I giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi Lucia, «una giovane acacia selvatica»: sono tante le vie per scoprire chi sei, chi vuoi diventare, qual è la misura esatta del tuo potere. Quando Paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue si arruola anche Pietro, da volontario. Il suo compito è guardare a vista l’amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. Ora non è più ignorare le disparità nel loro rapporto possibile, s’impongono come le regole di grammatica che Paolo un tempo spiegava a Pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo. «Non lasciarmi» chiede Paolo, e Pietro forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre. Sino a quel mattino di gennaio in cui, ormai uomini fatti, si troveranno di nuovo uno di fronte all’altro. In una resa dei conti dove tradirsi o salvarsi può essere paradossalmente lo stesso gesto.«Lì, distesi a terra, rivolti al cielo di una tinta indefinibile, le parti si invertivano: lì Pietro sapeva cose che Paolo ignorava. Quel tempo era stato un immenso vomere che aveva ribaltato il terreno delle loro esistenze». Marcello Fois (Nuoro 1960) vive e lavora a Bologna.

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Stati Uniti d’Europa: La Scozia dopo la Brexit

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Braveheart (Cuore impavido) è un film che narra, in forma di storia romanzata, le vicende del patriota ed eroe nazionale scozzese William Wallace (1270-1305), in lotta contro gli inglesi e per l’indipendenza della Scozia.Ci è venuta in mente la storia di Wallace a proposito della Brexit, cioè dell’uscita del Regno Unito dalla Unione europea. Con la vittoria elettorale di Boris Johnson, la procedura per il distacco è ormai avviata ma c’è il problema della Scozia, dove il Partito nazionalista scozzese è fortemente contrario alla Brexit e, se del caso, a favore della indipendenza dal Regno Unito.I risultati del referendum consultivo del 2016, che sanzionò la Brexit, hanno, però, confermato la contrarietà degli scozzesi alla separazione dalla Ue.Il premier britannico Boris Johnson non vuole che si svolga un referendum in Scozia, che sancisca la volontà del popolo scozzese di rimanere nella Ue, mentre il premier scozzese, Nicola Sturgeon, spinge affinchè gli scozzesi si esprimano.Non ci sarà una ribellione armata, come ai tempi di Wallace, ma la determinazione degli scozzesi di rimanere nella Ue è fortemente maggioritaria. Hanno capito che è l’unione che fa la forza e stare dentro la Ue porta vantaggi enormemente maggiori di quelli di rimanere nel piccolo Regno Unito. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Sindrome pronatoria: sintomi e interventi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

“Per sindrome pronatoria – spiega il chirurgo ortopedico Flavio Polliano del team PBS – si intendono un insieme di segni e di sintomi dovuti ad un’errata conformazione del piede con eccesso di valgismo del retropiede, adduzione dell’avampiede di compenso, riduzione della volta plantare, che ha come effetto principale una riduzione della forza di spinta dell’arco mediale e del primo raggio del piede.Il difetto meccanico si estrinseca in una difettosa distribuzione dei carichi in regione plantare che a sua volta provoca la sintomatologia dolorosa correlata al quadro clinico meglio conosciuto come piede piatto.La sindrome pronatoria si può riscontrare sia nell’adulto che nel bambino con caratteristiche decisamente differenti. Nel bambino le deformità sono “riducibili” e passibili di correzione sia grazie a meccanismi naturali legati alla crescita e allo sviluppo sia tramite tecniche correttive attive e passive. Nell’adulto lo stabilizzarsi e lo strutturarsi delle deformità (col passare del tempo sempre più caratterizzate dalla rigidità) porta allo sviluppo di diverse situazioni cliniche legate ora alla parte ossea (quadro artropatico della astragalo-scafoidea, sindrome della sotto-astragalica, altre) ora alle strutture capsulo legamentose e tendinee (vedi la tendinopatia del tibiale posteriore, la sindrome della coxa-pedis, le tendinopatie inserzionali del tendine d’Achille e della fascia plantare, altre).
Il primo approccio a questi quadri clinici è senza dubbio non chirurgico, laddove le deformità rispondono ancora in maniera soddisfacente alle tecniche fisioterapiche, ortesiche, farmacologiche. Una volta applicate tali procedure senza risultati apprezzabili sulla funzione e il quadro clinico sintomatologico, si può intervenire con le più diverse tecniche chirurgiche che devono vertere ad un miglioramento funzionale e meccanico della struttura podalica: la riduzione del valgismo calcaneare tramite osteotomie correttive, la ricostruzione della volta plantare tramite piccole ortesi senotarsiche (nel piede piatto del bambino) o artrodesi (blocchi articolari, nel piede piatto dell’ adulto), ritensionamenti tendinei e ricostruzioni (tenoplastiche) sia come gesto principale (lesioni lacerative tendinee, vedi lacerazione spontanea del tendine tibiale posteriore) che come gesto accessorio alle correzioni ossee, altre. Per concludere: una sola definizione include più situazioni cliniche a loro volta caratterizzate da deficit funzionali del piede che si traducono in una disparata serie di quadri sintomatici di non semplice inquadramento nosologico e senza dubbio di complesso trattamento sia esso ortopedico che chirurgico. http://www.ufficiostampa.milano.mi.it

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Convegno internazionale: “Toccare la bellezza”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Ancona Il 25 gennaio 2020 presso l’Auditorium Orfeo Tamburi della Mole Vanvitellianasi terrà, dalle ore 10 alle 18, il convegno internazionale “TOCCARE LA BELLEZZA” nell’ambito dell’omonima mostra dedicata al valore estetico della tattilità attraverso il pensiero di Maria Montessori e Bruno Munari. La mostra e il convegno sono promosse e organizzate dal Museo Tattile Statale Omero e dal Comune di Ancona, in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori e l’Associazione Bruno Munari e con il contributo della Regione Marche. Il programma del convegno prevede i seguenti interventi: Prof. Aldo Grassini (Presidente Museo Tattile statale Omero), Una mostra sulla tattilità, Arch. Fabio Fornasari (Curatore allestimento mostra), Presentazione del catalogo Toccare la bellezza Maria Montessori Bruno Munari, edizioni Corraini, Prof. Alfio Albani (Presidente Fondazione Chiaravalle Montessori), La Bellezza con gli occhi chiusi ovvero, del correlativo oggettivo in Maria Montessori, Prof. Alberto Munari (Presidente onorario Associazione Bruno Munari), La Bellezza nel Gesto, Prof.ssa Rita Scocchera (Fondazione Chiaravalle Montessori), La filosofia delle cose, Prof. Naoki Mizushima (University of the Sacred Heart, Tokyo), The acceptance process of “Montessori Education” and “Munari Method” in Japan, Silvana Sperati (Presidente Associazione Bruno Munari), Comunicare la bellezza, Prof.ssa Rita Casadei (Università di Bologna), Esplorare il senso della meraviglia: sensorialità, significati e direzioni in educazione, Prof.ssa Mariangela Scarpini (I.C. Maria Montessori, Chiaravalle) Materiali montessoriani: perfezionare i sensi e toccare la bellezza, Prof. Leonardo Fogassi (Università di Parma), Montessori e neuroscienze, Prof. Andrea Socrati (Museo Tattile Statale Omero) La via tattile alla bellezza. Le conclusioni saranno tratte dal Prof. Philippe Daverio. Al termine del convegno, chi lo desidera, potrà visitare la mostra che rimarrà aperta fino alle ore 20 (al costo di 5 euro). La partecipazione è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria entro il 23 gennaio 2020.

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Inaugurazione Shuttle a guida autonoma

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Torino giovedì 16 gennaio, alle ore 8.45, nel Padiglione Americas 2 del Campus ITCILO – viale Maestri del Lavoro 10 – si terrà l’inaugurazione del servizio di shuttle a guida autonoma OLLI.All’evento interverranno:
Yanguo LIU – Direttore ITCILO
Paola PISANO – Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione
Chiara APPENDINO – Sindaca di Torino
Marco PIRONTI – Assessore all’innovazione del Comune di Torino
Stefano GEUNA – Rettore dell’Università degli Studi di Torino
Vikrant AGGARWAL – Presidente Local Motors
Luigi LANA – Presidente Reale Mutua
Renato BOERO – Presidente Iren SpA
Chiara NASI – Presidente Cirfood
Giovanni BIANCO – Amministratore Autolinee Nuova Benese
Al termine dell’incontro sarà possibile testare OLLI all’interno del Campus.

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Balletto: Prima romana di “Arcaico”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Roma martedì 21 gennaio alle 20.30 nell’Aula Magna della “Sapienza” si svolgerà la prima romana di “Arcaico”, con la coreografia di Davide Bombana, una produzione del Balletto di Roma – che nel 2020 festeggia i suoi sessant’anni di vita artistica – in coproduzione con Fabbrica Europa. “Arcaico” immerge lo spettatore in un rituale in cui si sondano valori e connessioni da sempre alla base dell’esistenza e dei rapporti umani. L’idea di questa “azione coreografica” nasce e si sviluppa da una riflessione su mondi ancestrali, che si incontrano e si fondono assieme, tra inevitabili contrasti e affinità.Il coinvolgimento delle diverse sonorità musicali, del canto e della danza danno un aspetto multidisciplinare a questa creazione. Sul palcoscenico, accanto a cinque danzatori del Balletto di Roma agiscono la poliedrica musicista Katia Pesti e il cantante africano Gabin Dabiré. I ritmi creati dal suono dei diversi strumenti suonati dal vivo da Katia Pesti (pianoforte, contrabbasso e percussioni etniche) e l’accompagnamento vocale di Gabin Dabiré, la cui sensibilità artistica si lega indissolubilmente al senso solenne di “Arcaico”, si amalgamano al movimento dei corpi e alla gestualità ricercata e plasmata dalla coreografia di Davide Bombana, protesa a quel richiamo attrattivo, profondo e metamorfico che regola l’umanità intera fin dalla sua nascita. In uno spazio vuoto – se non fosse per il pianoforte e le percussioni adagiate al suolo – e in un tempo percepito da subito come denso, i danzatori emergono dall’ombra attraversando fisicamente il tessuto sonoro, fino a dar vita ad una danza solenne, simbolo d’inizio e insieme di transitorietà. Movimenti avvolgenti e decisi, ristabiliscono equilibri antichi senza distruggere o annullare la contemporaneità ma, al contrario, attribuendole un ruolo centrale in quanto “fonte di recupero”, espediente di salvezza dalla durezza del mondo, vivo ritorno alla comunicazione più primordiale, quella connessione di anime che interviene con la più rara delle qualità: la semplicità.

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Lo spopolamento dei piccoli comuni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

“Nel pomeriggio ho incontrato il Sen. Gianni Marilotti, abbiamo ipotizzato una serie di azioni da promuovere a livello territoriale, anche in coordinamento con i Sindaci, per affrontare un tema serio come quello dello spopolamento dei piccoli comuni.
Dobbiamo intervenire immediatamente a sostegno di istruzione e cultura, due settori che possono essere da supporto a quel tessuto produttivo che quotidianamente lotta per resistere allo spopolamento. Purtroppo la Legge Realacci-Guerra, per il sostegno e la riqualificazione dei piccoli comuni, è sostanzialmente inapplicata. Intanto dobbiamo fare in modo che trovi applicazione, poi se necessario introdurremo misure migliorativi”. Così, in una nota, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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La tenacia guida i pentastellati

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

“La caratteristica che accomuna tutti noi del MoVimento 5 Stelle è la tenacia, quella voglia di non mollare mai, di non fermarsi di fronte a nulla e di porsi degli obiettivi che gli altri spesso definiscono “irrealizzabili”. È già successo con il reddito di cittadinanza. Ve lo ricordate quando ci dicevano che non si poteva fare? Che era qualcosa di irrealizzabile e che non avrebbe funzionato? Invece oggi è realtà e ha migliorato le condizioni di molti cittadini dando loro una seconda opportunità. Il MoVimento è proprio questo, gente ostinata, che porta avanti le istanze del popolo all’interno delle istituzioni, scegliendo di volta in volta la strategia più adatta alla situazione. Lo facciamo passo dopo passo, con la passione che da sempre ci contraddistingue e la voglia di andare avanti, con costanza e determinazione”. Lo scrive, su Facebook, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, postando un articolo.

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Presentazione del rapporto di Isde

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Roma Giovedì 16 Gennaio, ore 13 – Camera dei Deputati. «In Veneto, ormai da anni, è in atto una delle emergenze sanitarie ed ambientali più gravi che il nostro Paese abbia mai dovuto affrontare. La contaminazione da PFAS venuto alla luce nell’estate del 2013, a seguito del perpetrato sversamento in falda degli scarti di produzione dell’azienda Miteni di Trissino, oggi a processo, non riguarda “solo” la seconda falda acquifera più grande d’Europa e l’insieme delle acque potabili delle tre province coinvolte (Vicenza, Padova e Verona) ma anche e soprattutto la salute di oltre 500mila cittadini, in primis, bambini e future generazioni»: così Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto, che annuncia un incontro a Roma proprio sul tema per giovedì 16 gennaio.L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente- ISDE ha pubblicato un position paper scientifico che spiega cosa sono i PFAS, quali danni alla salute causa e, nello specifico, quali azioni le Istituzioni del Veneto dovrebbero attuare. Per tali sostanze, come per molte altre sostanze tossiche e cancerogene, non è ancora stato identificato un livello minimo di concentrazione, nelle acque a uso umano come nelle altre matrici fondamentali per la vita, che possa essere considerato innocuo in termini sanitari.Tale evidenza scientifica assume particolare rilievo per le fasce di popolazione maggiormente a rischio (età pediatrica e gravidanza) ed esposte cronicamente, anche considerando le conseguenze del bioaccumulo e le inevitabili interazioni con altre sostanze inquinanti presenti nelle matrici ambientali. Pertanto, nel rispetto dei principi di precauzione e di prevenzione e indipendentemente dai limiti imposti dalla legge, la concentrazione di PFAS nelle acque dovrebbe tendere a zero.

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Concorso per le scuole “Proteggi il cuore di Roma: disegna la tua vignetta”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Coinvolgere attivamente gli alunni delle scuole della Capitale nell’ideazione e promozione di messaggi di buona convivenza, rispetto dell’ambiente e della propria città. E’ l’obiettivo del Concorso di idee “Proteggi il cuore di Roma: disegna la tua vignetta” rivolto agli alunni delle scuole primarie e agli studenti delle scuole medie e superiori di Roma promosso dal Campidoglio in collaborazione con il Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale.I ragazzi sono chiamati a illustrare con un elaborato – disegni, fumetti, poesie, testi o prodotti multimediali – le loro proposte, idee, buone pratiche utili a “proteggere il cuore di Roma”, anche raccontando le loro esperienze dirette. I lavori potranno essere individuali o di gruppo e saranno divisi in tre diverse sezioni – scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado – valutati da una giuria composta da personalità del settore della cultura, dell’educazione e della comunicazione.Le scuole vincitrici saranno premiate ad aprile nel corso di un evento in occasione delle celebrazioni per il Natale di Roma.Il concorso nasce dagli incontri nelle scuole per presentare il libretto illustrativo “Proteggi il cuore di Roma” realizzato per divulgare le norme presenti nel nuovo Regolamento di Polizia Urbana di Roma Capitale, che hanno visto la partecipazione della Sindaca Virginia Raggi e di centinaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Gli incontri dedicati all’educazione civica proseguiranno in tutti Municipi in concomitanza con l’avvio del concorso. Sono realizzati con la collaborazione degli agenti di Polizia Locale di Roma Capitale per spiegare nel dettaglio le nuove misure contenute nel provvedimento. “Vogliamo che i ragazzi siano protagonisti del cambiamento e portatori di messaggi e comportamenti positivi. Le loro idee e le loro proposte per proteggere la città, per difendere l’ambiente, per progettare un futuro migliore sono preziose, sono un patrimonio da diffondere e condividere. Lo conferma il loro entusiasmo durante gli incontri nelle scuole dedicati alla presentazione del nuovo Regolamento di Polizia Urbana. Attraverso questo concorso potranno esprimere il loro amore per Roma mettendo in azione tutta la loro creatività”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

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Pensioni: Quota 102? Anief: è una polpetta avvelenata

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

In Europa si va in pensione a 63 anni e senza penalizzazioni. In Italia a 67 e con un sistema che per le nuove generazioni prevede come assegno al massimo la metà dell’ultimo stipendio. Basta riforme sulla pelle dei contribuenti. La politica riduca i costi e scorpori dall’INPS tutte le uscite non legate alla previdenza.Il leader del sindacato autonomo rigetta senza se e senza ma il modello di revisione di anticipo pensionistico allo studio del Governo, che vorrebbe elevare da 62 anni a 64 anni la soglia minima per lasciare il lavoro, con una assurda ulteriore riduzione dell’assegno pensionistico per il passaggio all’intero sistema contributivo: “Invece di allinearci alle uscite dal lavoro di Paesi a noi vicini come la Francia, dove il pensionamento scatta a 62 anni senza decurtazioni con ha confermato il presidente Emmanuel Macron quando ha annunciato il ritiro del progetto di legge che voleva innalzarlo a 64 anni, da noi si rimane fermi a 67, con la possibilità che diventino anche di più. Non solo, si vuole ora concedere un leggero anticipo in cambio di un conto salatissimo: perché chi accetta si vedrebbe tagliato di un terzo i contributi versati durante la propria vita lavorativa”“Il nuovo anticipo pensionistico su cui starebbe lavorando il Governo è una polpetta avvelenata, perché rispetto a Quota 100 contiene una doppia grave penalizzazione: innalza da 62 anni a 64 anni la soglia minima d’accesso e riduce fortemente l’assegno di quiescenza, poiché ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo”: è questa la risposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla volontà dell’esecutivo di introdurre una sorta di “Quota 102”.L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di introdurre una nuova età anagrafica minima a 64 anni, anziché i 62 attuali. Si starebbe anche ragionando su un ricalcolo per intero delle pensioni future con l’esclusivo sistema di calcolo contributivo, quindi totalmente in base ai contributi versati dal lavoratore tagliando così fuori tutti coloro che hanno diversi lustri da farsi considerare con il sistema retributivo più conveniente.“Riteniamo la proposta offensiva per i lavoratori italiani – commenta il presidente del sindacato autonomo Anief – perché si sta semplicemente tentando di poterli mandare in pensione sempre più tardi e con assegni quasi dimezzati rispetto a chi ha lasciato l’attività lavorativa solo pochi anni fa. Invece di agire legislativamente sulla riforma Fornero, si stanno strategicamente escogitando dei modelli di anticipo irricevibili: un lavoratore con oltre 35 anni di contributi ha pieno diritto di andare in pensione, senza essere per questo vessato da norme inique. L’assegno di coscienza non deve prevedere ricalcoli perdere e i gli attuali 62 anni minimi di ‘Quota 100’ non vanno toccati”.“È bene anche – continua il sindacalista autonomo – che la Commissione tecnica sulla previdenza, che secondo la Legge di Bilancio 2020 si dovrà costituire entro fine mese per rivedere i lavori gravosi oggi limitati a 11, allarghi al più presto le categorie da considerare come tali. Prevedendo come gravoso anche l’insegnamento a tutti i livelli, non solo quello della scuola dell’Infanzia, come del resto indicato più recenti indagini scientifiche sullo stress da lavoro correlato, partendo dal fatto che stiamo parlando di una professione particolarmente incline a determinare stress e burnout, oltre il fatto che in Italia abbiamo personale docente più vecchio al mondo. Chi insegna in Italia dovrebbe andare in pensione a 58 anni e con l’80 per cento dell’ultimo stipendio, con una tassazione agevolata al 20% come in Germania dove però a fine carriera si guadagna persino il doppio”.

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«Cultura e legalità nelle scuole»

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Venezia. Otto Istituti secondari di secondo grado, 41 classi e oltre mille studenti aderenti nelle province di Padova, Treviso e Venezia. Sono i numeri del progetto «Cultura e legalità nelle scuole», al via il prossimo 21 gennaio nell’ambito del “Protocollo d’intesa per la promozione dell’etica della responsabilità nell’economia” firmato nel dicembre 2018 tra Libera – Associazione, nomi e numeri contro le mafie, Sezione Regionale del Veneto dell’Albo Gestori Ambientali e Unioncamere del Veneto per un impegno congiunto nell’educazione e diffusione di una cultura sociale e l’attuazione del progetto legalità.Il progetto, che vede collaborare commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, Ufficio scolastico regionale del Veneto, UPI Veneto, Anci Veneto, Legambiente Veneto, è stato presentato stamattina presso Unioncamere del Veneto a Marghera (Venezia). All’incontro, che ha visto la partecipazione di 50 studenti dell’Istituto Barbarigo di Venezia, hanno preso parte Mario Pozza, presidente Unioncamere Veneto, Roberto Tommasi, responsabile del Veneto di Libera, Siro Martin, presidente della Sezione Albo Gestori Ambientali del Veneto, Emanuela Somalvico, responsabile Ufficio commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, e Maria Luisa Mele, referente legalità dell’Ufficio scolastico regionale.
Attraverso percorsi di informazione, formazione, educativi e divulgativi, l’obiettivo comune è creare delle collaborazioni accompagnate dallo sviluppo di azioni dirette alla prevenzione e contrasto alla criminalità economica. Fra queste attività, la Sezione Albo Gestori Ambientali del Veneto realizzerà due percorsi formativi: «Ambiente, risorsa e bene comune per il nostro futuro» e «L’altra economia: impresa e criminalità organizzata, incontro di sensibilizzazione per la lotta alle mafie e alla criminalità organizzata» rivolti, nei primi quattro mesi del 2020, agli studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ degli Istituti secondari di secondo grado. Gli Istituti aderenti sono Istituto Tecnico Commerciale “P.F. Calvi” di Padova; Istituto Tecnico Tecnologico “G.B. Belzoni” di Padova; Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Florence Nightingale” di Castelfranco Veneto (TV); Istituto Tecnico Statale Commerciale “J. Sansovino” di Oderzo (TV); Istituto Tecnico Commerciale Statale “Riccati-Luzzatti” di Treviso; Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “G. Verdi” di Valdobbiadene (TV); Istituto Tecnico Istruzione Superiore “L. Da Vinci” di Portogruaro (VE); Istituto alberghiero “Andrea Barbarigo” di Venezia. Ogni percorso formativo è strutturato in tre incontri di due ore ciascuno.Anche il mondo dell’impresa contribuisce concretamente alla diffusione della legalità. Esiste infatti un «rating di legalità», avviato nel 2012, per promuovere e introdurre i principi di comportamento etico in ambito aziendale. Misurato in “stellette”, promuove 6.210 imprese sul territorio nazionale e il Veneto, con 723 imprese che hanno ottenuto il rating, rappresenta l’11,6% nazionale: Treviso conta 170 imprese (ottava in Italia), Padova 152, Vicenza 144, Venezia 92, Rovigo 26, Belluno 21 (dati ottobre 2018). La variazione è del +72% rispetto al 2017.

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Istruzione: Allarme ‘descolarizzazione’

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Più investimenti per istruzione e formazione, meno alunni per classe, potenziamento degli organici nelle aree difficili e a rischio abbandono dei banchi di scuola, allargamento del tempo scuola e dell’obbligo formativo con anticipo a 5 anni ed estensione fino alla maggiore età, sostegno delle istituzioni locali, un rapporto con il mondo del lavoro più orientato allo sviluppo del giovane: a chiederlo è il giovane sindacato rappresentativo, dopo avere appreso che “nel 2018 sono stati circa 62.000 i ‘cervelli in fuga’ che hanno lasciato l’Italia per andare all’ estero” ma soprattutto “598.000 i giovani tra i 18 e i 24 che anni hanno abbandonato precocemente la scuola” fermandosi al diploma di terza media. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Diventa necessario esercitare una serie di interventi che vanno oltre le competenze del ministero dell’Istruzione. La scuola non può vincere questa sfida da sola. Servono senz’altro più risorse dal ministero dell’Economia, un coinvolgimento costruttivo con il dicastero del Lavoro, occorre introdurre un impianto normativo che supporti l’azione delle scuole attraverso interventi diretti da parte di altri agenti sociali istituzionali, a partire da quelli che operano nei territori” L’addio agli studi di 600.000 giovani l’anno è una condizione pesante, anche a livello sociale: secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre l’alto numero di ragazzi che lascia gli studi solo con la licenza media concorre “ad aumentare la disoccupazione giovanile, il rischio povertà ed esclusione sociale. Una persona che non ha un livello minimo di istruzione è in genere destinata ad un lavoro dequalificato, spesso precario e con un livello retributivo basso”. Inoltre, i giovani che “non dispongono di una adeguata preparazione professionale, saranno difficilmente collocabili nel mercato del lavoro, anche perché rischiano di perdere in partenza la competizione con gli stranieri nell’ occupare i posti di lavoro poco qualificati”.
Per invertire la tendenza, il giovane sindacato Anief ritiene che occorra prevedere un piano di sviluppo orientato la formazione dei giovani che coinvolga non solo il ministero dell’Istruzione, ma una serie di altri dicasteri, ad iniziare da quello dell’Economia passando per quello del Lavoro, fino al coinvolgimento pieno di Regioni, Province e Comuni. Con il Governo a fare da cabina di regia. Pensare che la Scuola da sola possa riuscire a sovvertire una tendenza che ha radici le difficoltà strutturali e la carenza di supporti socio culturali in cui versano i cittadini di varie zone d’Italia, in primis del Sud, è una pretesa senza alcuna possibilità di riuscita.

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Torna l’attacco alle pensioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Il dibattito intorno alla sostenibilità del sistema pensionistico si è riacceso in questi giorni e sono molteplici le iniziative e le dichiarazioni in materia. Tavoli tecnici, commissioni di presunti esperti e di ben collaudate e fedeli parti sociali dovranno trovare la quadra per riuscire ancora una volta a rimettere mano al sistema previdenziale senza che i cittadini e i lavoratori siano in grado di reagire. È la riproposizione del principio della rana bollita, si immerge una rana nell’acqua fredda e questa non si ribellerà perché vi si troverà bene, poi si scalderà lentamente l’acqua e la rana comincerà ad abituarsi alla nuova temperatura fino a che l’acqua diverrà bollente e la rana verrà bollita senza accennare ad alcun tentativo di fuga.La scadenza per mettere mano alle pensioni, secondo gli studiosi attuariali che incrociano tassi di natalità e aspettative di vita, è fissata al 2022 in concomitanza con la fine prevista di quota 100, e così si comincia fin d’ora a preparare il terreno. Proposte di ogni genere, allarmistiche statistiche predisposte all’occorrenza, grida elettorali in strenua difesa del pessimo esistente saranno lo scenario in cui ci troveremo nei prossimi mesi con l’unico reale obbiettivo di affossare definitivamente il sistema previdenziale pubblico e far fiorire i fondi pensionistici privati e/o di categoria. Insomma quanto sta accadendo in Francia non fa alcun effetto ai nostri incalliti riformatori.Molti si chiedono come la vera e propria rivolta sociale che sta attraversando la Francia ormai da molto tempo, prima con i gilet gialli e poi con le manifestazioni sindacali, non abbia avuto alcun riverbero nel nostro Paese. Molti, a ragione indicano nelle complicità sindacali di Cgil Cisl e Uil la ragione di questa assenza. Ma va detto che le complicità non si sono limitate a far passare senza colpo ferire le peggiori riforme pensionistiche d’Europa da 30 anni a questa parte, ma hanno consentito che ai lavoratori italiani fosse scippata la possibilità di opporsi con le armi necessarie agli sfaceli che in tema di pensioni, ma anche di lavoro, di diritti, di tutele si andavano compiendo rispettando e favorendo gli appetiti del capitale e i diktat dell’Unione Europea. I nostri fratelli francesi hanno imbracciato l’arma dello sciopero e la stanno utilizzando a piene mani per contrastare la riforma Macron, le manifestazioni e i blocchi stradali sono all’ordine del giorno ormai da circa due anni.Il nostro paese ha invece subito uno spaventoso arretramento nelle dinamiche del conflitto che è stato pressoché impedito attraverso una normativa sul diritto di sciopero che lo ha reso sostanzialmente inefficace quando non direttamente impraticabile e con le norme penalmente rilevanti introdotte per reati “di lotta” come l’occupazione di fabbriche o aziende, i blocchi stradali ecc. attraverso quei decreti sicurezza che qualche credulone aveva immaginato sarebbero stati immediatamente cancellati dal nuovo governo PD/M5S.Vorremmo ricordarlo a quanti si sono girati dall’altra parte quando in più riprese e da tempo abbiamo segnalato, con lotte e scioperi non a chiacchiere, il precipitare di una involuzione democratica e l’acutizzarsi dell’apparato repressivo delle lotte e del conflitto e che oggi fanno il tifo per le manifestazioni francesi sui social.USB non ha mai creduto che si fosse alla “fine della storia”, noi riteniamo che ci siano comunque le condizioni per riaprire un ciclo di lotte che, a partire dalle tutele del lavoro, della previdenza, del diritto all’abitare, alla salute e al salario possa riportare anche in Italia milioni di lavoratori a lottare. È tempo di uscire di casa.

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Antitrust: sanzione di 4,8 mln di euro a Telecom per offerte di Winback

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso un’istruttoria nei confronti di Telecom Italia S.p.A., accertando due violazioni del Codice del Consumo, e irrogando sanzioni per un importo complessivo di 4,8 milioni di euro.”Bene, ottima notizia! Dopo le condanne di Wind Tre e Vodafone è ora la volta di Telecom” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Le compagnie telefoniche la devono smettere di mandare sms o fare telefonate in cui omettono di indicare tutti i costi legati alle loro offerte o i vincoli per usufruirne. Il preventivo consenso del consumatore va sempre chiesto e deve essere espresso” conclude Dona.

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«Non siamo meridionalisti»: un nuovo modo di far navigare il Mezzogiorno

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

È in libreria per Rubbettino «Mezzogiorno in progress? Non siamo meridionalisti» Il volume, promosso dall’Osservatorio di Economia e Finanza di Bari, un istituto specializzato negli studi e progettazione per lo sviluppo dei territori nel contesto mediterraneo, è curato dagli economisti Antonio Corvino e Francesco Saverio Coppola, rispettivamente direttore generale e coordinatore del comitato scientifico dell’Osservatorio. Si tratta di un’opera assai ampia che costituisce un mosaico del Mezzogiorno osservato nelle sue diverse sfaccettature.Il volume si articola in due parti, nella prima vi è il contributo di trenta economisti, sociologi, statistici, rappresentanti imprenditoriali che hanno trattato le questioni aperte del Mezzogiorno, un Mezzogiorno che viene definito cantiere in progress. Un cantiere sì, ma cantiere nazionale, europeo e mediterraneo. Il Mezzogiorno, la grande scommessa della nazione, deve tornare a crescere e ritrovare lo spirito di un’azione corale che ridia senso e direzione allo sviluppo dell’intero Paese. Tocca al Mezzogiorno, mettendo anche in discussione i suoi equilibri ed i suoi strumenti di programmazione e di governance, decidere del suo futuro. Lo Stato deve fare la sua parte sul versante delle nuove frontiere dell’innovazione, della dotazione infrastrutturale, logistica e degli investimenti produttivi. Le scelte devono spingere il Mezzogiorno verso il centro delle relazioni internazionali e non bloccarlo ai margini del Mediterraneo.Nella seconda parte vi sono le testimonianze di trenta rappresentanti della società civile meridionale, raccolte dalla giornalista Cinzia Ficco, che raccontano le loro storie di successo che spesso sono risultate frutto di una forte volontà di superare le molteplici difficoltà incontrate durante il loro percorso. Esse costituiscono uno spaccato straordinario del Mezzogiorno che, non solo resiste ma cresce e si afferma.
Il libro si apre con la presentazione a cura del Presidente OBI On. Ing. Salvatore Matarrese che a proposito dell’opera scrive: “vuole essere uno stimolo e un richiamo per il Mezzogiorno. Economisti, sociologi, imprenditori, intellettuali e rappresentanti della società meridionale mettono a disposizione di quanti sono chiamati a decidere nelle sedi istituzionali elementi di riflessione e sollecitazione per una conoscenza più ampia e approfondita del Mezzogiorno, delle sue opportunità e delle sue prospettive.” La speranza degli autori e dell’Osservatorio di Economia e Finanza è che questo lavoro, realizzato a più mani possa travalicare i confini dell’impegno letterario per divenire uno strumento utile di conoscenza, di approfondimento e di coinvolgimento, in vista dell’auspicabile obiettivo per ogni italiano di dare al Mezzogiorno quella centralità che è indispensabile affinché diventi per il Paese una grande opportunità di sviluppo e crescita. http://www.rubbettinoeditore.it

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Australia: Un omaggio a una terra in difficoltà

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Milano dal 19 gennaio al 2 febbraio 2020 il MIC Si comincia domenica 19 gennaio alle ore 15 al Museo Interattivo del Cinema Viale Fulvio Testi 121 e si parte con un: Viaggio in Australia – Il cinema racconta il Nuovo Continente, un viaggio emozionante all’interno di una terra a noi per molti versi ancora sconosciuta, nato idealmente su una nave del 1924 che, dal porto di Genova, ci conduce a Melbourne.
Nelle immagini, girate da Angelo Drovetti nel film Dall’Italia all’Australia, ci sono i volti degli italiani pieni di speranza che da lì a poco intraprenderanno un nuovo cammino in un grande Paese. Un omaggio che vuole anche celebrare una terra e una cultura fortemente minacciata dai devastanti incendi degli ultimi mesi.
La ricca rassegna di 21 titoli si compone di due anime. La prima è quella degli autori australiani che con la loro opera hanno cercato di scavare nelle molteplici contraddizioni del loro Paese e ne hanno dato una loro interpretazione. Registi come Peter Weir, Philip Noyce (La generazione rubata), Fred Schepisi, Baz Luhrmann (Australia) e Warwick Thorton (Sweet Country, premio speciale della giuria alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia) hanno, in diverse epoche affrontato le luci e le ombre del loro Paese raccontandole a livello internazionale.
La seconda anima è quella dei registi internazionali che si affacciano a questa terra sconosciuta e misteriosa con uno sguardo diverso, curioso e a tratti incantato. È il caso di registi come il tedesco Werner Herzog con Dove sognano le formiche verdi, la neozelandese Jane Campion con il film Lezioni di piano (vincitore della Palma d’oro al 46º Festival di Cannes e di tre Premi Oscar nel 1994), l’italiano Luigi Zampa con la commedia Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata e l’americano John Curran con Tracks – Attraverso il deserto. In mezzo la visione del regista Giorgio Mangiamele, regista italo-australiano dal tratto neorealista, fautore di un cinema di grande poesia visiva e di ricerca espressiva raramente approdato in Europa, di cui la rassegna proporrà due opere in edizione restaurata dal National Film and Sound Archive di Canberra: il lungometraggio Clay del 1965 e il cortometraggio The Spag del 1962.
Spazio anche a proiezioni per i più piccoli come Bianca e Bernie nella terra dei canguri e a momenti di divertimento con Priscilla – La Regina del deserto con dress code in tema con il film. In rassegna anche imperdibili anteprime: il già citato Swett Country di Warwick Thorton e Goldstone – Dove i mondi si scontrano di Ivan Sen. Fondazione Cineteca Italiana proporrà, come grande evento di apertura, la versione restaurata del film Dall’Italia all’Australia di Angelo Drovetti con accompagnamento musicale del Milano Dixie Quartet.

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Incidenti stradali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Sono la causa più frequente al mondo di morti non naturali. È ormai diventato un problema planetario e bisogna agire subito per fermare questa strage». A lanciare l’allarme è il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, Alberto Pallotti, che interviene sui dati diffusi dall’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’università di Washington a Seattle. Dati che fanno tremare: nel mondo ogni anno muoiono per incidenti stradali 1,2 milioni di persone e 54 milioni restano ferite. Ma quello che lascia più sconvolti è che negli ultimi trent’anni il numero di incidenti è salito del 15%, anche se meno letali. Dalla stessa ricerca si evince che il Paese più colpito dagli incidenti nel 2017 è stata, con oltre 261 mila vittime. «La nostra associazione ha lanciato una campagna internazionale per cercare di fermare questa strage che, nel silenzio generale, continuando imperterrita. Prossimamente creeremo una federazione mondiale di vittime della strada per esportare il nostro modello di lotta, che finora ha prodotto ottimi risultati. L’obiettivo è tentare di dimezzare entro dieci anni questi numeri paurosi e portarli da un milione di morti a 500 mila», dice Pallotti. Che continua: «Il nostro non è un obiettivo impossibile. Parleremo con la Cina e con i Paesi più colpiti per spiegare loro le strategie messe a punto nel nostro Paese per fermare la strage stradale, un percorso virtuoso che, anche se poteva essere portato avanti in modo migliore, dal 2000 a oggi ha tuttavia prodotto ottimi risultati». L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada è impegnata in questi giorni su più fronti. «Il 24 gennaio», spiega Pallotti, «saremo vicini alle famiglie delle vittime ungheresi che hanno perso la vita sull’A4, a Verona, perché il pullman sul quale viaggiavano è finito contro un pilone. Saranno presenti i responsabili delle varie sedi italiane dell’associazione. Inoltre, stiamo tentando di dare un sostegno alle famiglie delle sette vittime falciate da un’auto impazzita in Alto Adige durante il periodo di Natale».

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Ogni anno infortunate 150 mila persone ai legamenti del crociato

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 gennaio 2020

Il dramma sportivo che ha colpito il giocatore della Roma e della Nazionale Nicolò Zaniolo, vittima ieri della rottura del legamento crociato al ginocchio nel corso del big match dell’Olimpico tra Roma e Juventus, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più esteso. Ogni anno infatti le distorsioni e le rotture del legamento crociato anteriore colpiscono circa 150.000 persone, la maggior parte delle quali sono atleti. È quanto risulta dalle statistiche della SIOT, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, secondo cui si tratta di un tasso di incidenza tra gli infortuni sportivi particolarmente elevato e in aumento nel calcio visto l’elevato numero di praticanti. Secondo il Professor Francesco Falez, Presidente SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) “il numero delle lesioni ai legamenti del ginocchio tra i calciatori è in aumento proprio per l’alto numero di quanti praticano questo sport. Gli infortuni si registrano infatti a livello amatoriale, tra i semi professionisti e tra i professionisti del “pallone”. Proprio a causa della natura di questo sport, che comporta salti, torsioni e cambi di direzione improvvisi, oltre ad un forte impatto fisico, le lesioni legamento crociato anteriore sono un incidente comune sui campi di calcio di tutto il mondo”.Fortunatamente la maggior parte di questi infortuni può essere efficacemente trattata grazie a tecniche chirurgiche ormai collaudatissime e a un percorso riabilitativo corretto. Tuttavia è anche possibile ridurre il rischio di questi infortuni con un adeguato programma di prevenzione.“Oggi – spiega il Professor Falez – grazie ai moderni trattamenti chirurgici, con tecniche spesso personalizzate a seconda dell’età, del tipo di sport praticato e del livello dell’atleta colpito da tale lesione, ed uniti ad un valido programma riabilitativo che segue all’intervento chirurgico, tutti possono tornare tranquillamente a praticare attività sportiva dopo un periodo di 6 mesi di recupero”.
Secondo la SIOT per diminuire i rischi e arrivare preparati all’evento sportivo è fondamentale seguire un programma di prevenzione. Gli ortopedici si soffermano così sulle misure da prendere e sulle varie modalità di esercizio:Eseguire un programma di allenamento mirato al potenziamento muscolare degli arti inferiori, migliorare la cosiddetta propriocezione degli arti (con esercizi mirati e consigliati da preparatori atletici o fisioterapisti) che riduce il rischio di infortuni soprattutto con il gesto atletico tipico del calcio (cambi di direzione, contrasti, salti, etc.). Non ultimo un buon programma di allungamento muscolare (stretching) è necessario per completare un corretto programma di preparazione atletica mirata anche alla prevenzione.Fondamentale individuare potenziali carenze muscolari e tendinee (valutazione con il medico dello sport) e personalizzare, in questo caso, il programma di prevenzione.La SIOT è attivamente impegnata nell’informazione e nella prevenzione degli infortuni sportivi e ha certificato il convengo “Soccer Diseases”, a cura della Fondazione C. Rizzoli per le scienze motorie in programma il 24 gennaio a Bologna e dedicato all’esame completo degli infortuni e delle patologie più frequenti che interessano il corpo nella pratica del calcio.

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