Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 174

كلمة رئيس الجمهورية قيس سعيد قمة إيطاليا – إفريقيا

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Intervento del Presidente della Repubblica, Kais Saied, al Vertice Italia-Africa “Nel nome di Dio misericordioso. Prima di ogni riunione solitamente si concordano i punti da inserire nell’ordine del giorno in modo che nessuno si opponga o sia in disaccordo. C’è oggi un ordine del giorno che voglio rispettare, ma anche un ordine della notte che voglio portare alla luce. Tra i temi che non sono esplicitamente inclusi nell’ordine del giorno di questo incontro, ma che è necessario ricordare, e non trascurare, vi è la guerra di sterminio condotta dalle forze di occupazione sioniste in Palestina contro tutto il popolo palestinese. Ogni manciata di minuti un martire risorge, una persona viene ferita, una casa viene demolita, un rifugio viene bombardato o un ospedale distrutto. Nelle ultime settimane si è parlato spesso di una nuova forma di Stato, purtroppo, uno Stato senza le componenti minime di uno Stato, come la sovranità. Uno Stato che somiglia a governi senza reale autorità o a governi della diaspora, come il Governo in esilio della Cecoslovacchia creato a Parigi nel periodo tra le due guerre, il cui presidente si chiedeva, con ironia e dolore: “È possibile far esistere uno Stato la cui superficie territoriale non supera le dimensioni di un appartamento parigino?” La pace non sarà raggiunta a meno che tutta la Palestina non venga liberata e il popolo palestinese non stabilisca uno stato pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale. Nel continente africano in generale, la guerra è dilagata a partire dagli Accordi di Berlino alla fine del XIX secolo, e continua a diffondersi a causa, nella maggior parte dei casi, di interventi stranieri. In meno di tre decenni, varie regioni dell’Africa hanno vissuto più di trentacinque guerre civili, ed è difficile o quasi impossibile contarle il numero di rifugiati e sfollati. Il numero degli africani morti a causa di carestie, epidemie e malattie non è meno numeroso di quello dei morti in guerra. L’aspettativa di vita media in un paese africano oggi è solo poco più di quarant’anni. Tutte queste tragedie sono accadute e continuano ad accadere in un momento in cui l’Africa possiede un terzo della ricchezza mondiale, e secondo l’ultimo rapporto 2023 sulla ricchezza in Africa, la cifra è destinata ad aumentare nei prossimi dieci anni. Molti sono stati i convegni tenuti al riguardo, ma quasi sempre questi si sono conclusi con mere dichiarazioni, prima in questa capitale, poi nell’altra capitale: ogni Paese tenta di essere la locomotiva, mentre i paesi africani sono carri trainati ora in questa ora in quella direzione. Ma oggi, a Roma, accogliamo una nuova idea, che è frutto dell’ammirabile iniziativa di Meloni, Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. Pur ricordando le delusioni e i dolori del passato, si parla di un futuro nuovo in cui ci si confronta con l’Africa non con l’idea di trainarla, ma con l’idea di guidare insieme ad essa la locomotiva verso una nuova società basata sulla giustizia, sull’eliminazione delle cause di discriminazione, miseria e povertà. Il piano Mattei non è solo cooperazione in più settori, ma è piuttosto una strada a doppio senso. Il Nord e il Sud si stringono la mano, l’Africa stringe la mano all’Italia, per camminare mano nella mano, come dei pari, e aprire una pagina nuova nella storia. Oggi contribuiamo attivamente alla creazione di una struttura che rompe con i vecchi concetti e apre orizzonti nuovi in cui gli esseri umani sono uguali e in cui non esiste una differenziazione gerarchica tra società e paesi”. (Fonte: Rassegna stampa araba numero 26 a cura di Alessia Colonnelli Partito Radicale)

Lascia un commento