Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 5 febbraio 2024

La tecnologia sopravanza il sentire collettivo

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Siamo giunti a un passaggio epocale nel quale sta sempre più consolidandosi l’idea che dobbiamo seriamente cercare di controllare le nostre reazioni emotive facendo emergere in pari tempo un metodo di valutazione dei fatti o delle indicazioni che ci vengono propinate facendole passare attraverso un filtro logico-razionale che sappia mettere in gioco le nostre conoscenze acquisite in costante confronto critico su tutto ciò che ci perviene come una variabile del già noto o ci introduce elementi nuovi e diversi. Per validarne le funzioni è necessario attivare quel sistema che ho in altri miei lavori chiamato “morale interiore” nella quale il concetto base di morale è comune a tutti gli esseri umani, ma che spesso la sua funzione non viene pienamente rilevata per ragioni di varia natura sia di ordine biologico sia psicologico sia in chiave ambientale e status sociale. La causa scatenante può essere una malformazione funzionale così come accade a chi ha predisposizioni genetiche a contrarre un certo tipo di malattie o può essere una conseguenza di situazioni ambientali critiche dalla violenza fisica familiare a quella di altri soggetti o anche da prostrazioni prolungate derivanti da una povertà estrema o a forme di ghettizzazione con concause razziste e omofobe. Sono tutti comportamenti che ci impediscono d’affrontare con lucidità gli eventi della vita lasciandoci condizionare dai suoi lati negativi sia nei rapporti interpersonali sia con l’impatto ambientale. Vi è poi d’aggiungere un aspetto ancora più inquietante legato al nostro modo di vivere. Siamo diventati più ansiosi. Lo dimostriamo in molti modi. Restiamo stressati dall’attesa alla fermata dei bus, davanti ad una lunga fila, dalla lentezza in cui si muove un’auto che ci precede e via di questo passo. Alle domande che ci pongono vogliamo rispondere subito, esprimere la nostra opinione convinti che così facendo diamo dimostrazione di competenza e di conoscenza ed invece rischiamo di dare l’impressione opposta e allora giochiamo con le parole come fa un funambulo che si tiene in equilibrio su una fune, ma il guaio che siamo spesso maldestri e rischiamo, cadendo, di farci seriamente male. Lo stesso accade con i giovanissimi alle prese con gli studi, la propria indipendenza, le amicizie e gli amori. Si vuole andare sempre oltre la propria età anagrafica e alla fine si misura l’intelligenza non per quello che è ma per quello che vorremmo fosse. Ma se questi sono i mali dell’homo faber, e dell’homo abilis potranno mai conciliarsi con la realtà che si sta concretizzando in una società dai tratti sempre più tecnologici e robotizzata? Il dubbio mi sembra d’obbligo. (Riccardo Alfonso)

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Due dipinti di Anthony van Dyck guidano l’asta Old Master di Babuino

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Roma 7, 8, 9 febbraio 2024 ore 15 (Via dei Greci 2/a) l’asta è suddivisa in tre tornate. La prima offre importanti dipinti antichi. Definita non a caso dalla maison un’asta “di prestigio”, propone in questa sessione del 7 febbraio due opere di Anthony van Dyck (Anversa 1599–1641 Londra) realizzate durante il suo soggiorno italiano.Allievo prediletto di Rubens, viaggiò più del maestro e raramente si fermò a lungo in un posto, ma dovunque arrivava signori e monarchi si contendevano un suo ritratto. Sarà proprio questa la sua espressione più originale. Autore che ha un mercato prettamente inglese e americano, Van Dyck è considerato uno dei maggiori artisti del suo tempo. In Italia capita, ma meno frequentemente che in USA e UK, che le più grandi maison nostrane riescano ad aver affidati dei suoi lavori. Con qualche esempio, soprattutto a inizio anni Duemila, di dipinti venduti sopra i 50 mila euro.Ora Babuino venderà ben due opere dell’artista di Anversa, un “Ritratto di nobiluomo” (lotto 26) un olio su tela che stima € 50.000-70.000 e un dipinto di grandi dimensioni che rappresenta “Ero e Leandro” (lotto 40) quotato € 60.000-80.000.Il ritratto si inquadra nel corpus di opere di medesima tipologia iconografica realizzate da Van Dyck durante il suo soggiorno italiano. Nella scheda critica in catalogo si legge che il Larsen (che pubblica in due monografie dedicate a Van Dyck il dipinto e ne traccia in parte gli spostamenti e i cambi di proprietà) lo colloca cronologicamente nel primo cinquennio degli anni venti del Seicento nel periodo in cui Van Dyck – giunto in Italia nel 1621 ospite dei fratelli De Wael a Genova- si muove alla volta di varie città in una sorta di ‘Gran Tour’ che lo porterà a conoscere gli esiti pittorici di alcuni grandi maestri del cinquecento come Tiziano, Giorgione, Veronese, Raffaello.La tela in asta è considerata una replica autografa di un dipinto a figura intera custodito presso la Staatliche Gemadegalerie di Kassel che ritrae la stessa figura (finora non identificata). «Come nella maggior parte dei ritratti di Van Dyck, la figura appare di tre quarti e su un fondo neutro, utile a far risaltare i bianchi dell’ampio tessuto che cinge e si diparte dal collo e mette in risalto il viso sul quale l’artista fissa pregevolmente l’attenzione» – spiegano gli esperti di Babuino – È uso ritenere solitamente che alcune delle frequenti versioni a mezza figura dei ritratti esistenti anche a piena figura, venissero eseguite da Van Dyck a diretto contatto con i soggetti rappresentati, per essere in seguito utilizzate come modelli per il completamento delle opere finali, senza la necessità di obbligare i ritraendi a lunghe inutili sedute per l’esecuzione del loro abbigliamento, spesso facile da riprodurre a memoria. Tale potrebbe essere stata la funzione di questo dipinto, assai curato nei tratti del volto, più sciolto e sintetico nei restanti particolari».Esposizione in Via dei Greci 2/a, fino a martedì 6 febbraio, orario 10.00 – 20.00

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36° edizione Premio Charlot: appello di Claudio Tortora al Governo

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Resta davvero un grande punto interrogativo il rapporto Governo e Regione Campania per quanto riguarda la programmazione culturale. Siamo ormai a febbraio e tutti i grandi eventi, come, il Premio Charlot, che è giunto alla sua 36° edizione, sono in attesa di avere conferme per programmare i propri appuntamenti. Ma il Governo italiano, purtroppo, fa orecchie da mercante. Un mercante poco attento a tutto quanto accade nella nostra Regione che, da un po’ di anni, con il Governatore De Luca, ha stabilizzato nell’alveo della normalità, tutto quanto fa cultura con una ben precisa cadenza e regolarità. Se tutto questo viene fatto solo per mere e spregevoli mire di disfare e non di costruire, c’è poco da stare allegri. Suggerirei al Governo di riflettere su quanto vale in termini economici questa presa di posizione, quanto vale per ricaduta turistica e per coordinamento della stessa cultura, un territorio che da sempre, ha vissuto come riferimento internazionale per questo settore. Noi suggeriamo di sciogliere in tempi brevissimi questo antipatico ed irrispettoso problema. Chiediamo un segnale, una risposta in tempi brevi o saremo costretti a scendere in piazza, per manifestare contro quanto sta avvenendo. E non saremo soli. Con noi scenderanno in piazza anche tutti coloro che operano nel settore cultura e con il settore cultura: artisti, tecnici, scenotecnici, coreografi, musicisti, uffici stampa, costumisti, hostess, gestori di bar, ristoranti, alberghi, etc. Con tanti problemi che risultano irrisolti, dobbiamo assistere a questo teatrino davvero sconcio. La politica dovrebbe essere al servizio di quel poco che ancora funziona e non andare a toccare in senso negativo, solo per un mero spirito di rivalsa. Alla Regione Campania va tutto il nostro sostegno ed a chi coordina questa vergognosa manovra tutto il nostro disappunto!

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Brics: avanza il processo di de-dolarizzazione

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Di Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Gli Usa non possono più ignorare la de-dollarizzazione che i Brics stanno conducendo da qualche tempo. Le sue conseguenze globali non possono più essere sottovalutate, anche dall’Europa. Ostacolare tale processo vorrebbe dire accentuare lo scontro tra blocchi; osservarlo semplicemente, con distacco e supponenza, significherebbe assistere allo sfaldamento dell’attuale sistema globale. Occorrono delle idee coraggiose di riforma dell’attuale sistema e una nuova visione cooperativa e multilaterale, come il progetto di un paniere globale di monete di cui abbiamo più volte anche noi scritto. Il commercio dell’energia, petrolio e gas, è effettuato sempre più con l’utilizzo delle monete locali. Non si tratta solo degli accordi in yuan e rubli tra Cina e Russia di cui si parla da anni. Nel 2023 un quinto di tutto il commercio petrolifero mondiale è stato fatto con monete diverse dal dollaro. In generale l’utilizzo del dollaro nei commerci dei paesi Brics è in forte diminuzione, appena il 28,7% nel 2023. In Nigeria, futuro membro dei Brics, gli operatori petroliferi, comprese le raffinerie, hanno deciso di utilizzare la naira, e non il dollaro, anche nelle loro operazioni interne sul petrolio e il gas. L’India ha firmato un accordo sul petrolio in rupie con gli Emirati arabi uniti (Eau). E’ il secondo partner commerciale degli Eau. Il totale dei loro scambi raggiungerà presto 100 miliardi di dollari. Gli Eau lavorano con 15 paesi per promuovere scambi in monete locali. Nuova Delhi intende pagare in rupie anche il petrolio importato dall’Arabia Saudita e opera intensamente per regolare i suoi commerci internazionali con le monete nazionali. Presentata come una grande democrazia, in contrasto con Cina e Russia, e come amica e alleata dell’Occidente, l’India, però, non è seconda a nessuno nel processo di de-dollarizzazione dei suoi commerci. Non c’è solo l’utilizzo delle monete locali. Si stima che il gruppo Brics abbia oggi una quota del 22% delle esportazioni globali di merci e servizi. Tuttavia, la maggior parte degli accordi nel commercio internazionale è effettuata nelle valute del G7 attraverso il sistema interbancario Swift. Nel settembre 2023 le quote del dollaro, dell’euro e della sterlina, usate nel sistema Swift, si attestavano rispettivamente al 45,58%, 23,6% e 7,32%. Lo yuan è solo la quinta valuta di pagamento su detto sistema (3,71%), appena dietro lo yen giapponese (4,2%). Nel 2020, tramite Swift sono stati trasmessi messaggi finanziari per un valore di 140 trilioni di dollari per eseguire i pagamenti. Invece, meno dello 0,5% del volume delle transazioni è passato attraverso il sistema di pagamento interbancario transfrontaliero (Cips) della Cina. Pertanto, la reale indipendenza dei Brics dall’infrastruttura di pagamento internazionale controllata dall’Occidente può essere garantita solo dal proprio sistema di regolamenti multilaterali nelle valute nazionali. Dal 2018 essi lavorano per un progetto, il Brics Pay, che si prefigge anche l’uso di nuove tecnologie come il blockchain e le valute digitali delle banche centrali. Non si tratta di criptovalute. E’ studiato in modo tale da poter utilizzare qualsiasi valuta usata dai membri del gruppo. Il Brics Pay ha diversi scopi, principalmente per i pagamenti transfrontalieri nel commercio internazionale tra aziende, banche d’investimento e micro finanza. Esso è stato adottato da diverse istituzioni e aziende nei paesi Brics ed è in costante crescita. La State Bank of India, la russa Sberbank, la Bank of China, la Petrobras e molti altri la utilizzano. Anche l’inglese Standard Chartered Bank ha integrato il Brics Pay nella sua piattaforma di pagamento digitale. Alla base del Brics Pay c’è poi la Nuova Banca per lo Sviluppo, la banca dei Brics, dove sono elaborate tutte le transazioni finanziarie tra le nazioni del gruppo. Si ricordi che i Brics rappresentano anche il 15% delle riserve globali di oro. Non poco, anzi una cifra significativa tanto da indurre il gruppo a studiare altri strumenti monetari dove l’oro dovrebbe avere un ruolo importante. Non crediamo che il G7 sia pronto ad affrontare riforme radicali come questo tempo richiederebbe. Di Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista.

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Presentazione del Rapporto su sovraindebitamento e usura

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Roma Venerdì 9 febbraio, alle ore 11.30 nella sala Ugo Poletti del Vicariato di Roma (piazza San Giovanni in Laterano, 6). verrà presentata la prima edizione del Rapporto di attività della Fondazione Salus Populi Romani “Ripartire si può”. Il volume, ricco di infografiche e tabelle, documenta le numerose iniziative promosse dall’organismo della diocesi di Roma per sostenere le famiglie sovraindebitate e a rischio usura nel quadriennio 2020-2023 a Roma e nel Lazio. Nel Rapporto, che si struttura nelle tre parole chiave “ascolto, compassione e servizio”, oltre allo scenario economico-sociale della Capitale, sono riportati i dati sulle attività della Fondazione e approfondimenti in merito all’accesso al credito con proposte operative alle istituzioni. Vedrà gli interventi del vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma; Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali e alla salute di Roma Capitale; Massimiliano Maselli, assessore ai Servizi sociali, disabilità, Terzo Settore della Regione Lazio; Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia; e Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana e presidente della Fondazione Salus Populi Romani. Il Rapporto verrà presentato dai curatori Liliana Ciccarelli e Fabio Vando; modererà l’incontro Toni Mira, giornalista di Avvenire.

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Oggi il grande gioco geopolitico si svolge in Africa

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Di Flavio Natale. L’Africa è molto più dinamica di quello che normalmente si pensa, e lo dimostrano i dati. Al netto delle sfide strutturali e delle difficoltà finanziarie, nel 2024 la crescita sarà alta: l’incremento annuo del suo Prodotto interno lordo, secondo la Banca africana per lo sviluppo, arriverà al 3,8%. Il rapporto “African outlook 2024”, realizzato dall’Economist intelligence unit, prevede che nel corso di quest’anno il continente africano si affermerà come la seconda regione con la più rapida evoluzione del pianeta (superata solo dall’Asia), e conterà 12 tra le 20 nazioni a maggiore crescita economica. Ancora: il Brookings Institution, nel suo “Foresight Africa 2024”, ha evidenziato le dinamiche positive presenti nel continente, che detiene “il 30% di tutte le risorse naturali e minerarie necessarie per la transizione energetica del pianeta”. Un continente, come ricorda Federico Rampini sul Corriere della Sera, particolarmente “giovane, in un mondo che invecchia” (“il 70% della popolazione è costituito da giovani” ha specificato Hassan Sheikh Mohamud, presidente della Somalia, intervistato dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari). Inoltre, è importante tenere conto del peso crescente che il continente africano sta assumendo nei consessi internazionali: non ultima la sua inclusione come membro permanente del G20 tenuto a Nuova Delhi lo scorso settembre e l’acquisizione di un ruolo di primo piano nella lotta contro il cambiamento climatico, confermato dalle dichiarazioni fuoriuscite dal Vertice di Nairobi dell’Unione africana (settembre 2023), a cui ha partecipato anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Questi dati, prosegue Rampini, “contraddicono la narrazione dominante in Italia: che vede l’Africa solo come un epicentro di sciagure, sofferenze, ingiustizie, dilaniata tra Apocalisse climatica e ‘bomba migratoria’”. Una visione che, però, trova riscontri nell’altissimo livello di conflitti di cui il continente è epicentro, e nei problemi strutturali legati a malnutrizione, povertà, mancanza di infrastrutture. Questioni particolarmente urgenti per il presente e il futuro, dal momento che la popolazione del continente raddoppierà entro il 2050, e più di un quarto dell’umanità, a quel punto, sarà africana. (Abstract by ASviS)

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Preparing and structuring successful venture investments

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Milan February 8, 2024 5:30 pm (CET) Seminar – Cocktails to follow Portolano Cavallo – Piazza Borromeo 12. The Italian VC market is currently growing and attracting more and more foreign investors from Europe and the US. Foreign investors are used to operating through different nuances of equity or debt instruments (such as SAFEs, convertible notes, debt ventures, priced equity rounds, etc.), tailored to various business stages. Italian Tech Alliance, Portolano Cavallo and Wilson Sonsini are excited to present a new seminar discussion about the investment instruments commonly used in the US, UK and Italian markets, providing an overview of the prevailing trends. Alessandro Tanno and Antonia Verna from Portolano Cavallo will moderate the session with the following speakers: Andrea Casasco – Co-Founder, Managing Partner, 2100 Ventures, Francesco Cerruti – Director General, Italian Tech Alliance, Catherine Doldirina – General Counsel, D-Orbit, Salvatore Guddemi – CFO, COO, Contents.com, Joshua Kaplan – Partner, Wilson Sonsini, ​Michael C. Labriola – Partner, Wilson Sonsini. Join us for a great opportunity to compare and contrast the US/UK and Italian financing tools, to share experiences and build up successful venture investments. The event will be held in English.

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Preparazione e strutturazione di investimenti di venture capital di successo

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Milano Portolano Cavallo – Piazza Borromeo 12. Il mercato italiano del VC è attualmente in crescita e attira sempre più investitori stranieri dall’Europa e dagli Stati Uniti. Gli investitori stranieri sono abituati a operare attraverso diverse sfumature di strumenti azionari o di debito (come SAFE , titoli convertibili, iniziative di debito, round azionari prezzati, ecc.), adattati alle varie fasi aziendali. Italian Tech Alliance , Portolano Cavallo e Wilson Sonsini sono entusiasti di presentare un nuovo seminario sugli strumenti di investimento comunemente utilizzati nei mercati statunitense, britannico e italiano , fornendo una panoramica delle tendenze prevalenti. Alessandro Tanno e Antonia Verna di Portolano Cavallo modereranno la sessione con i seguenti relatori : Andrea Casasco – Co-fondatore, socio amministratore, 2100 Ventures, Francesco Cerruti – Direttore Generale, Alleanza Tech Italiana, Catherine Doldirina – Consulente legale, D-Orbit, Salvatore Guddemi – CFO, COO, Contents.com, Joshua Kaplan – Partner, Wilson Sonsini, Michael C. Labriola – Partner, Wilson Sonsini. L’evento si terrà in inglese.

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Autonomia differenziata mina unità del Paese

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Ricordo che nei principi fondamentali della nostra Costituzione l’articolo 5 recita che “L’Italia è una e indivisibile…”. L’unità va sostenuta e non messa in discussione e minata come prevede il disegno di legge sull’autonomia differenziata tra le regioni, approvato lo scorso 23 Gennaio in Senato Così in una nota Dario Nanni, consigliere comunale e Presidente della Commissione Giubileo. Sull’intero territorio nazionale stanno nascendo dei comitati che si faranno promotori di soluzioni alternative che avranno come obiettivo la salvaguardia dell’unità nazionale, in un’ottica che promuove la redistribuzione delle risorse tra i territori e la rimozione degli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza delle persone che vivono in quelli più svantaggiati. Proprio per queste ragioni e in qualità di consigliere comunale della capitale d’Italia, che rappresenta l’unità del paese – conclude Nanni – ho aderito al Comitato Romano per il ritiro di ogni autonomia e parteciperò attivamente alle iniziative che verranno organizzate in funzione di questa importante battaglia che mette in discussione l’unità della nostra nazione.

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La Caduta: Cronache della fine del fascismo

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Milano 8 febbraio 2024 ore 18 – Casa della Memoria Via Federico Confalonieri, 14 AnpiLibri è a cura di Marco Cavallarin e Maria Grazia. L’autore ne discute con Roberto Cenati – modera Marco Cavallarin. Il 25 luglio 1943 Mussolini viene arrestato. Nella notte si è tenuto il Gran Consiglio del fascismo e ha sfiduciato il Duce, che ora si trova in una caserma, sorvegliato dai carabinieri, sopraffatto da un capovolgimento improvviso del destino. L’Italia intanto è ignara. E un epilogo senza testimoni, nessuno sa cosa sta succedendo. Il Paese si è svegliato al suono del solito bollettino di guerra: è chiaro, nonostante i vertici cerchino di nascondere la verità, che la situazione è disperata. Sul fronte militare, con i numerosi insuccessi, e in casa, tra gli incessanti bombardamenti e la mancanza ormai cronica di beni di prima necessità. La popolazione è demoralizzata, scossa dai lutti, dalla distruzione, dalla fame. Da tempo si è incrinata anche la salute del Duce, afflitto da forti dolori addominali, probabilmente di natura nervosa, che lo hanno obbligato ad assentarsi spesso dai suoi doveri, aggiungendo un altro strato di incertezza. Sono mesi bui, in cui il mondo appare fuori controllo, “il sistema ormai non può reggere, la velocità degli eventi lo scuote, lo sopravanza e lo mette a nudo, rivelandone il volto reale sotto la maschera titanica e magniloquente”. Dopo arriveranno l’armistizio firmato da Badoglio, la repubblica di Salò, la guerra partigiana. Ma in quel momento gli italiani ancora non sanno dove li trascinerà l’inarrestabile corrente della Storia. Con la penna del grande giornalista, Ezio Mauro rimette in scena gli ultimi giorni del fascismo di Stato, raccontando un Paese in bilico tra un regime in declino e un futuro che non ha ancora preso forma.

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Borsa Italiana di Lettere e Filosofia

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

L’American Academy in Rome invita studiosi che lavorano nel campo degli studi sul Rinascimento e sulla prima età moderna per una borsa di studio italiana nell’anno accademico 2024-25. Le discipline ammissibili includono storia, storia dell’arte e dell’architettura, letteratura, studi religiosi, antropologia e musicologia. Verrà preso in considerazione qualsiasi approccio accademico al campo o combinazione di approcci, così come gli approcci storici che si sovrappongono alle scienze sociali. I candidati dovrebbero affrontare il modo in cui intendono utilizzare le risorse, come biblioteche, archivi e musei, a Roma e all’Accademia. Tutti i candidati devono avere: • Cittadinanza italiana (è accettabile anche la doppia cittadinanza) • Completato il dottorato tra il 2017 e settembre 2024 • Un’ottima padronanza della lingua inglese scritta e parlata, che sarà confermata durante la fase di colloquio del processo di selezione. Questa borsa di studio post-dottorato in discipline umanistiche sarà assegnata per un periodo di due mesi tra settembre 2024 e giugno 2025. La scadenza per le domande è il 12 febbraio 2024.

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Scuola: Non basta firmare il contratto, ora va attuato

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Il tempo è scaduto: siamo ad inizio febbraio e il personale della scuola ha bisogno estremo di avere risposto in vista del prossimo anno scolastico. Per questo, ma non solo, tutti i sindacati firmatari del nuovo contratto Istruzione, Università e Ricerca sottoscritto in via definitiva all’Aran due settimane fa hanno inviato una lettera al Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, al fine di avviare con sollecitudine gli incontri per dare attuazione allo stesso CCNL 2019/2021. Nella richiesta si chiede di iniziare il confronto “al fine di dare seguito, nell’interesse del personale e dell’intero sistema scolastico, alle previsioni contenute nel nuovo CCNL con priorità per quegli istituti che comportano attribuzioni di benefici economici”. Sono diverse le priorità indicate dai sindacati nella lettera: “i criteri di ripartizione delle risorse del fondo per le posizioni economiche di cui all’Art. 79 (Fondo per le posizioni economiche del personale ATA) tra le diverse posizioni economiche [art. 30 comma 9 a6]; i criteri per l’effettuazione delle procedure di cui all’art. 59 (Norme di prima applicazione, in particolare i passaggi di Area del personale Ata) [art. 30 comma 9 a4]; i criteri per lo svolgimento a distanza delle attività collegiali che rivestano carattere deliberativo [art. 44 comma 6]; l’importo dell’indennità di disagio di cui all’art. 77 (Indennità di disagio per gli assistenti tecnici del primo ciclo) [art. 30 comma 4 a6]; l’importo dell’indennità di cui all’art. 54 comma 4, ultimo periodo (Incarichi specifici al personale ATA) [art. 30 comma 4 a7]; l’incremento dell’indennità di direzione parte variabile di cui all’Art. 56, comma 1 (Trattamento economico del personale con incarico di DSGA) [art. 30 comma 4 a8] Il”. Nella lettera si chiede anche di incontrare l’amministrazione per discutere sui “criteri per il conferimento degli incarichi di DSGA, ivi inclusi gli incarichi ad interim [art. 30 comma 9 a5]; gli obiettivi e le finalità della formazione del personale [art. 30 comma 9 a1]; i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente educativo ed ATA [art. 30 comma 4 a3]; linee generali di indirizzo per l’adozione di misure finalizzate alla prevenzione delle aggressioni sul lavoro [art. 30 comma 9 a7]; mobilità [art. 34]; aggiornamento composizione Organismo paritetico per l’innovazione [art. 7 comma 1]”. “Riteniamo importante che il Ministero avvii immediatamente il dialogo con noi sindacati rappresentativi e firmatari del contratto di lavoro: sono passate oltre due settimane dall’accordo sottoscritto all’Aran e non c’è altro tempo da perdere. Vanno definite diverse questioni, a partire dalla mobilità del personale che pur essendo legata i vincoli legislativi contiene dei margini di accordo che riteniamo rilevanti. Molto importante è anche la professionalità del personale Ata, a partire dai passaggi di Area, come pure le risorse da destinare ad amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e a tutte le professionalità che operano nella scuola non come docenti. Altro punto centrale sarà quello delle indennità, di vario genere, a partire da quelle per gli assistenti tecnici e per chi incarichi di direzione, che vanno definite nei dettagli e assegnate in modo strutturale. Va anche affrontato il tema della formazione in servizio che per i docenti rientra nelle 40 ore funzionali all’insegnamento ed oltre le quali va pagata. Questi e altri temi – conclude Pacifico – hanno bisogno di essere valutati e definiti nei dettagli”.

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Scuola: La formazione dei docenti va pagata dallo Stato e non dagli insegnanti

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

La formazione in servizio del personale docente della scuola va considerata all’interno delle 40 ore annue extra-didattiche previste per le attività funzionali all’insegnamento: tutte le ulteriori unità orarie di formazione obbligatorie dovranno d’ora in poi essere remunerate “con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”: lo prevede il nuovo contratto Istruzione, Università e Ricerca sottoscritto in via definitiva all’Aran due settimane fa.“Comprendere le ore di formazione obbligatorie nel ‘pacchetto’ delle 40 funzionali all’insegnamento rappresenta un’altra conquista ottenuta col nuovo contratto collettivo di lavoro – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché l’aggiornamento degli insegnanti, come di tutte le professioni, deve avere un riconoscimento di carattere economico. È bene anche, ora, che gli accordi sottoscritti all’Aran abbiano un seguito immediato e per questo motivo, prima con la Legge di bilancio 2024 e ora con altri decreti di inizio 2024, stiamo suggerendo ai parlamentari degli emendamenti che prevedono risorse a supporto della formazione dei lavoratori di Scuola, Università e Ricerca, evitando che ancora una volta i fondi vengano sottratti dai già fin troppo assottigliati fondi d’istituto”. Qualche settimana fa anche il ministro Giuseppe Valditara aveva dichiarato che “la formazione” continua del personale scolastico, essendo un diritto ed un dovere del personale scolastico”, va oramai considerati una buona prassi e operare come “un processo continuo”: di conseguenza va “correlata a riconoscimenti economici per coloro che la svolgono”.

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Scuola: Posti TFA sostegno

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

In seguito a un ricorso per l’accesso agli atti, accolto dal TAR Lazio con sentenza n. 19724/2023 del 27 dicembre 2023, Anief ha scoperto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno attivato i percorsi di formazione di TFA sostegno senza la previa necessaria rilevazione del fabbisogno degli insegnanti specializzati sul sostegno con riferimento alle diverse Regioni italiane.Proprio per questo motivo, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3655 del 10 maggio 2021, aveva accolto il ricorso dell’Anief ordinando al MIUR di attivare i corsi di specializzazione sul sostegno sulla base delle effettive esigenze dei vari territori. A titolo esemplificativo, il Consiglio di Stato aveva stigmatizzato che in Piemonte “il fabbisogno di insegnanti da specializzare nel 2018 ammontava a 4.657 posti, ma nell’ultimo ciclo di TFA sono stati autorizzati solo 200 posti. In Emilia-Romagna il fabbisogno di insegnanti da specializzare ammontava a 4.860 posti (oggi sono diventati 6.000), ma nell’ultimo ciclo di TFA ne sono stati autorizzati solo 320”.Anief, dopo questa importante sentenza del Consiglio di Stato, ha continuato la sua battaglia per incrementare il numero dei posti di TFA denunciando che, nelle regioni del nord, il 75% degli insegnanti assunti a tempo determinato sul sostegno è ancora privo del titolo di specializzazione.Con l’ultima istanza di accesso agli atti, è emerso che il Ministero dell’Istruzione del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno continuato ad attivare i corsi di TFA sostegno senza tener conto del numero degli insegnanti assunti con contratto a tempo determinato senza il titolo di specializzazione. Questa grave omissione ha determinato il numero esiguo dei posti per la specializzazione di sostegno complessivamente autorizzati nell’ultimo anno scolastico (poco più di 29 mila) e la loro sperequazione territoriale. Anief adesso chiede al Ministro dell’Istruzione e al Ministero dell’Università di porre rimedio a queste gravi omissioni autorizzando non meno di 90.000 posti di TFA sostegno per il prossimo triennio.

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Scuola: Il datore di lavoro deve essere contento se il lavoratore si forma

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Il ricorso Anief per ottenere la Carta del docente per i precari fa avere all’insegnante di turno ben 3.000 euro di risarcimento: la sentenza è stata emessa dal Tribunale di Verona, che ha acconsentito in pieno alle istanze dei legali operanti per il giovane sindacato rappresentativo spiegando che “le domande di parte ricorrente sono fondate e devono essere accolte”, ancora di più dopo che nell’ottobre 2023 la Cassazione con la sentenza n. 29961/2023” si è espressa “su rinvio pregiudiziale ai sensi dell’art. 363 bis c.p.c., in funzione dichiaratamente nomofilattica, sulla base di articolate argomentazioni che si intendono qui richiamate ex art. 118 disp. att.” fissando “il seguente principio di diritto: “La Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6”. Pertanto, il giudice ha specificato che “la supplenza annuale implica tanto per il datore di lavoro quanto per il docente, una prospettiva di insegnamento, che per la sua durata annuale, giustifica quell’ulteriore ausilio formativo, dato dal “bonus docenti”, al pari del dipendente assunto a tempo indeterminato”. Come già spiegato in una sentenza analoga, il giudice di Verona ha detto che “con riferimento all’eccezione sollevata in merito alla mancanza di titolo di specializzazione per il sostegno, come più volte affermato da questo Tribunale”, ha scritto il giudice, “non rileva il fatto che la supplenza sia stata svolta dalla ricorrente in mancanza di specifico titolo di specializzazione per il posto di sostegno, atteso che la normativa disciplinante le modalità di assegnazione dei posti di sostegno non richiede quale requisito necessario il possesso del titolo di specializzazione, consentendo piuttosto l’assegnazione anche a docenti privi del titolo specializzante, il quale ultimo costituisce mero titolo di precedenza. Il possesso dello specifico titolo di specializzazione è pertanto un elemento inidoneo ad incidere sul contenuto effettivo della prestazione resa” (cfr. da ultimo sentenza 609/2023 del 15.11.2023)”. Secondo il giudice del lavoro, dunque, dalla Cassazione è giunto un principio chiaro: “La Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del1999, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero”. Lo stesso Tribunale ha stabilito, infine, che “l’importo di € 500” della Carta del docente finalizzata all’aggiornamento professionale “deve essere maggiorato degli interessi o rivalutazione, secondo i criteri dettati dall’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.

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Libro: “Ti ho preso per mano. Amare vuol dire anche lasciar andare” di Riccardo Callori

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

(Edizioni Mille, 2023). Già primario e professore della Facoltà di Medicina, l’autore firma con pseudonimo un’avvincente autobiografia centrata sul rapporto col fratello Giorgio, fortemente voluto. Con fine acume psicologico ne descrive gli anni della crescita e della formazione. Sullo sfondo, traccia un quadro della professione medica dove emergono carrierismo, liti in corsia ma anche cura personalizzata e ascolto del paziente. Il carattere dei personaggi sapientemente abbozzato in poche righe, uno sguardo disincantato su usi e costumi della Torino anni Cinquanta impreziosiscono il testo. L’incontro con l’autore avverrà nella biblioteca comunale di Pianezza (TO) in via G. Matteotti 3 alle ore 20.45 del 15 febbraio, in dialogo con l’editore e con Piergiacomo Oderda, giornalista pubblicista. Organizza l’associazione “Insieme cambiamo Pianezza” con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Pianezza. Seguirà una presentazione del testo nella libreria “La piola di Catia” a Torino, in via Bibiana 31, martedì 20 febbraio, alle ore 18.30, in dialogo con Alfonso Colella, docente di lettere presso un Istituto tecnico del torinese. Infine, l’autore sarà presente nella libreria “Donostia” di via Monginevro 85/a, sempre a Torino alle ore 18 del 29 febbraio, ancora in dialogo con l’editore e con Piergiacomo Oderda. Agli incontri in libreria verrà offerto un sobrio aperitivo. «A volte basta voltare l’angolo e la vita ci riserva incontri sorprendenti, con persone che lasceranno un segno nella nostra esistenza». By: Piergiacomo Oderda

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All’Ordine degli Architetti la gestione trentennale e la ristrutturazione dell’intero complesso “Acquario Romano”

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Roma La Giunta capitolina ha approvato la Delibera di assegnazione in concessione trentennale all’Ordine degli Architetti di Roma l’intero complesso storico “Acquario Romano”, nel cuore del quartiere Esquilino, al fine di proseguire nello sviluppo del progetto di “Casa dell’Architettura”. L’atto sarà successivamente discusso e poi approvato dall’Assemblea Capitolina. La stipula della concessione tra Roma Capitale e l’Ordine degli Architetti, che ha già la propria sede nell’edificio, punta a favorire il confronto e lo scambio tra discipline, culture e linguaggi del sapere diversi e a promuovere la cultura architettonica romana e contemporanea anche attraverso mostre, premi, conferenze, incontri e iniziative di carattere nazionale e internazionale. Sarà quindi possibile l’apertura al pubblico e la promozione di questo edificio monumentale di quasi 9mila mq (di cui quasi 4mila coperti) e del suo giardino, anche grazie all’allestimento di spazi espositivi, alla collaborazione con altre realtà culturali cittadine e con la stessa Amministrazione capitolina. L’Ordine, in accordo con il Municipio I, dovrà inoltre realizzare una biblioteca specializzata e un’aula studio a disposizione dei giovani del quartiere. Prevista infine la progettazione e la realizzazione di servizi di accoglienza, libreria e bar caffetteria. La concessione prevede un impegno di spesa in ristrutturazioni da parte dell’Ordine di oltre 3,2 milioni di euro(+IVA). “Con la concessione di questo magnifico edificio all’Ordine degli Architetti – sottolinea l’Assessore al Patrimonio di Roma Capitale, Tobia Zevi – Roma Capitale si pone due obiettivi complementari: la ristrutturazione di un immobile di grande pregio come l’Acquario Romano, sul quale l’Ordine degli Architetti investirà oltre 3 milioni di euro, e la sua apertura a tutti, dai professionisti del settore, agli studenti ai visitatori comuni”.

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Le Comunità Energetiche Sostenibili e Rinnovabili crescono e diventano sempre più una realtà a Roma

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Roma. Lo fanno con il coinvolgimento di ben 15 istituti scolastici. L’approvazione da parte della Giunta Capitolina della Deliberazione, proposta dal responsabile dell’Ufficio Clima di Roma Capitale Edoardo Zanchini, contenente l’elenco delle scuole situate nei 15 Municipi della città che ospiteranno sui tetti impianti fotovoltaici a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, è l’ulteriore passo in avanti che stiamo facendo per provare a raggiungere gli obiettivi UE della ‘neutralità climatica’ entro il 2030 ed emissioni zero entro il 2050. Selezionata dalla Commissione Europea tra le 100 città chiamate a partecipare alla missione del programma “Horizon Europe” con il bando 100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030, Roma sta lavorando concretamente a definire una strategia organica di contrasto al cambiamento climatico anche con il supporto dell’Ufficio Clima che ha da poco presentato obiettivi e misure per l’adattamento climatico. La transizione ecologica passa principalmente dalla costruzione di una città a basso consumo energetico e dove sono previsti interventi di efficientamento energetico di edifici scolastici e pubblici. L’atto approvato oggi è proprio l’esempio tangibile di come iniziare a rendere sostenibili i territori. Così in una nota il consigliere dell’Alleanza Verdi-Sinistra Ferdinando Bonessio

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Celli: bene volontà di avviare iter per riforma Roma Capitale, nostra battaglia di sempre

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

Roma. “Siamo pronti a fare la nostra parte e a sostenere il percorso per la riforma dell’ordinamento di Roma Capitale. Registriamo con attenzione e responsabilità la volontà del Governo e di Giorgia Meloni di procedere con la proposta per dare più poteri e risorse a Roma Capitale, trasformandola in un ente simile ad una Regione. E’ quello che chiediamo, è una battaglia di sempre del Partito Democratico e che personalmente auspico. Lo abbiamo ribadito anche nel corso della seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina che ho voluto convocare lo scorso 18 gennaio. Abbiamo infatti riaperto il dibattito puntando nuovamente i riflettori su un tema che sembrava non avere più la giusta spinta. La riforma è un obiettivo che va oltre le differenze politiche. E’ cruciale per rilanciare Roma e metterla dunque nelle condizioni di poter adempiere alle sue funzioni alla pari di altri grandi capitali europee. L’appello è a rinnovare in sede parlamentare la convergenza che si era registrata alla fine della passata legislatura. Ma soprattutto a fare in fretta distinguendo l’iter per la riforma per Roma Capitale da quello per l’autonomia differenzia della Lega, perché Roma non può essere assolutamente la contropartita politica di provvedimenti che al contrario rischiano di spaccare il Paese”. Così in una nota la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.

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Tumori genito-urinari

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 febbraio 2024

In Italia va migliorata l’assistenza socio-sanitaria ai pazienti colpiti da tumori genito-urinari. Soprattutto per quanto riguarda i collegamenti tra le strutture ospedaliere e la medicina territoriale. È questo l’appello lanciato dalla Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro (World Cancer Day), che si celebra domani. Il claim dell’evento internazionale quest’anno è “Close the Care Gap”. È prioritario colmare il forte divario assistenziale che oggi esiste nel nostro Paese – sottolinea Sergio Bracarda, Presidente Nazionale della SIUrO -. Abbiamo, infatti, degli ottimi centri ospedalieri di uro-oncologia ma che non sempre sono supportati da un’adeguata medicina del territorio. Quest’ultima è giudicata insufficiente da più della metà dei pazienti colpiti da tumore del rene e della prostata. È una situazione contradditoria e difficile dal momento che dobbiamo affrontare e gestire patologie sempre più diffuse. Attualmente sono oltre un milione gli uomini e le donne che in Italia vivono con una neoplasia urologica. Rappresentano da soli un terzo di tutti i pazienti oncologici. È ovvio che una così grande quantità di persone necessita di una costante assistenza extra ospedaliera per aspetti come il controllo degli effetti collaterali delle terapie, la prescrizione di esami ed accertamenti o la gestione di eventuali altri disturbi di salute”. “La cronicizzazione del cancro interessa tutta l’uro-oncologia – prosegue Rolando Maria D’Angelillo, Vicepresidente della SIUrO -. Emblematico è il caso del tumore della prostata che risulta essere il più diffuso tra la popolazione maschile residente nel nostro Paese. I tassi di sopravvivenza a cinque anni sono superiori al 90%. Lo stesso dato è riscontrato anche per il carcinoma al testicolo. Registriamo continui miglioramenti anche in due neoplasie più insidiose come quelle al rene e alla vescica. Stiamo ottenendo risultati importanti anche grazie all’incessante attività clinica e di ricerca portata avanti in tutta la Penisola”. “Gestione multidisciplinare a livello ospedaliero e decentramento verso il territorio di alcune prestazioni sanitarie – conclude Giario Conti, Segretario e Tesoriere SIUrO -. Devono essere questi i due capisaldi per contrastare in modo efficacie forme di cancro in aumento. Bisogna infine puntare sulla prevenzione sia primaria che secondaria, anche se quest’ultima risulta spesso difficile in ambito uro-oncologico. Ridurre l’impatto dei tumori sul nostro sistema sanitario nazionale è possibile ma serve un maggiore impegno da parte di tutti gli attori coinvolti. Per questo abbiamo deciso anche quest’anno di aderire, come Società Scientifica, alla Giornata Mondiale contro il Cancro. Un evento internazionale importante che ci incita a non sottovalutare mai un grave e globale problema di salute pubblica”.

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