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Archive for 4 febbraio 2024

Inflazione cresce. Italia assente ma a traino delle politiche europee ed internazionali

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Le stime Istat sull’inflazione di gennaio indicano una crescita dello 0,3% su base mensile e 0,8% su base annua. I prezzi che crescono maggiormente sono quelli di trasporti e alimentari, compensati dal continuo calo dei prezzi energetici. Nessuna novità particolare, quindi, rispetto agli andamenti precedenti e alla realtà con cui i consumatori hanno a che fare tutti i giorni. La conferma che le politiche anti-inflazione del governo non solo non hanno influenza sui prezzi, ma ne stanno determinando la crescita. Il calo dei beni energetici è dovuto a fattori che vanno oltre le politiche nazionali e segue l’onda lunga del calo dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell’Ucraina. Insomma, l’Italia è un Paese che in materia procede per inerzia, seguendo l’economia europea ed internazionale.La crescita continua dovrebbe creare qualche preoccupazione in chi ci governa, ma abbiamo l’impressione che sia in atto un meccanismo contrario. Sono frequenti asserzioni e dati più o meno farlocchi (anche da parte di ministeri come quello delle imprese e made in Italy) che indicano il nostro Paese come una delle eccellenze economiche europee e mondiali. Ma così non è. Oggi la realtà ci viene sbattuta in faccia per l’ennesima volta… Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it. Per federconsumatori : “Per ridare ossigeno alle famiglie e sostenere la domanda interna è necessario disporre: Una riforma delle aliquote Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe alle famiglie di risparmiare oltre 531,57 euro annui), provvedimento che va accompagnato da misure sanzionatorie di controllo. La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica. Azioni di contrasto alle disuguaglianze, che passino, per il rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni, la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non ad agevolare quelli più elevati. Non ci stanchiamo di ripetere che le risorse per finanziare le misure appena descritte possono (e devono) essere reperite attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti e un aumento della tassazione sulle transazioni finanziarie; nonché attraverso un serio piano di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”. Per l’Unione Nazionale Consumatori In particolare è preoccupante il balzo mensile dello 0,9% dei Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, tre volte tanto il +0,3% di dicembre” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione dei prodotti alimentari, considerando il dato tendenziale pari al 5,9% significa dover spendere 474 euro in più su base annua per mangiare e bere, cifra pari a 430 euro per una coppia con un figlio e che sale a 563 euro per una coppia con 3 figli. Per questo il Governo dovrebbe intervenire con accordi di filiera per tutti quei prodotti che stanno registrando rincari anomali e ingiustificati” conclude Dona.

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Domande sul bilancio della Fed

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

A cura di Tiffany Wilding e Allison Boxer, Economiste di PIMCO. Sebbene la Fed non abbia modificato l’attuale politica di bilancio – da giugno 2022 sta riducendo gradualmente le disponibilità di Treasury statunitensi e di titoli di agenzia garantiti da mutui ipotecari – il presidente Powell ha risposto a una domanda in merito. Ha risposto che i banchieri centrali hanno discusso del bilancio in questa riunione, ma che prevede discussioni più approfondite a marzo e ha indicato che, come sempre, la Fed si concentra sul mantenimento di ampie riserve nel sistema finanziario. Il bilancio è stato argomento di interesse a seguito di un discorso tenuto all’inizio del mese dal Presidente della Fed di Dallas, Lorie Logan, che ha suggerito che la Fed dovrebbe rallentare il ritmo con cui le attività sono lasciate defluire dal suo bilancio. In seguito ai commenti di Logan, molti analisti prevedono che la Fed rallenterà e poi concluderà il suo programma di deflusso (spesso noto come quantitative tightening o QT) entro l’anno. Riteniamo che il bilanciamento tra il rischio di una volatilità indesiderata sui mercati monetari e una preferenza chiaramente comunicata per la riduzione del bilancio, spinga la Fed a utilizzare una strategia di “taper and watch” che continui a ridurre le disponibilità della Fed e finisca per svuotare le riserve. Finora, la politica di QT della Fed non ha effettivamente ristretto la liquidità bancaria in modo sostanziale e i tassi di riferimento del mercato monetario sono rimasti generalmente stabili, suggerendo che le riserve possono diminuire in una certa misura e rimanere comunque ampie. Di conseguenza, riteniamo che le condizioni dovrebbero consentire alla Fed di continuare a scaricare il proprio bilancio probabilmente fino al 2024. Detto questo, gli sviluppi nel settore bancario (maggiore domanda di riserve, potenziali cambiamenti normativi) potrebbero far propendere per un calo più lento delle riserve prima che raggiungano la parte superiore del range di stime (2.000 miliardi di dollari – 3.500 miliardi di dollari, secondo diversi modelli), e che la Fed proceda abbastanza lentamente da essere in grado di reagire alle mutevoli dinamiche del mercato monetario.

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PIMCO: La Fed sta lentamente acquisendo la fiducia per tagliare

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

A cura di Tiffany Wilding e Allison Boxer, Economiste di PIMCO. Per bilanciare i progressi compiuti nel contenere l’inflazione con una crescita economica statunitense ancora resiliente, a gennaio la Federal Reserve ha chiaramente segnalato che la sua prossima mossa sarà probabilmente un taglio dei tassi, ma sta mantenendo aperte le opzioni sulla tempistica – e la prossima riunione di marzo potrebbe essere troppo presto. Salvo un indebolimento sostanziale dell’attività economica, riteniamo che la Fed aspetterà fino a metà anno per iniziare il suo ciclo di allentamento con un taglio dei tassi di 25 punti base. Per quanto riguarda i successivi tagli, le ultime proiezioni della Fed (di dicembre) suggeriscono 25 punti base ad ogni altra riunione, ma questo ritmo potrebbe essere modificato in base agli sviluppi macroeconomici. A nostro avviso, il rischio che l’inflazione rimanga bloccata a livelli superiori all’obiettivo, o addirittura che riacceleri, rimane cruciale per la politica della Fed, anche se concordiamo con la valutazione dell’istituto centrale secondo cui i rischi si sono recentemente riequilibrati.Sebbene tecnicamente il mese di marzo potrebbe essere in gioco dopo che la Fed ha eliminato (come previsto) il linguaggio da falco orientato ai rialzi precedentemente presente nella sua dichiarazione di politica, la Fed ha anche aggiunto una precisazione: non prevede di ridurre il tasso di riferimento fino a quando non avrà acquisito “maggiore fiducia” che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il suo obiettivo del 2%. Nella conferenza stampa post-riunione, il presidente Jerome Powell ha dichiarato: “Non credo sia probabile che il Comitato raggiunga entro il meeting di marzo un livello di fiducia tale da identificare marzo come il momento [per tagliare], ma questo è da vedere”. Gli sviluppi dell’inflazione e di altri fattori macro dalla riunione della Fed di dicembre hanno avuto implicazioni contrastanti per i responsabili di politica monetaria. L’inflazione core PCE (spese per consumi personali) degli Stati Uniti ha continuato a muoversi in una buona direzione ed è tornata nel territorio dei “2 punti e qualcosa”. Tuttavia, i dati del CPI (indice dei prezzi al consumo) sono rimasti più fermi rispetto al PCE per diversi motivi, tra cui il peso maggiore dei costi degli alloggi nel calcolo del CPI e il calo più rapido di alcune categorie di prezzi non di mercato all’interno del PCE (soprattutto l’assistenza sanitaria). Sebbene il PCE sia la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, i dati vischiosi del CPI complicano le sue decisioni di politica, e forse sono all’origine di alcune delle esitazioni espresse nella frase sulla “maggiore fiducia”. Diversi modelli econometrici suggeriscono che la maggior parte dell’aumento dell’inflazione dopo la pandemia è stata causata da fattori legati alla pandemia (stimoli fiscali, strozzature della catena di approvvigionamento, ecc.), e allo stesso modo, la maggior parte delle recenti buone notizie è derivata dall’affievolimento (o addirittura dall’inversione) di questi stessi fattori. Tuttavia, i mercati del lavoro rimangono rigidi, aumentando la pressione inflazionistica.Altri fattori che potrebbero indurre la Fed ad attendere più a lungo per tagliare i tassi sono la persistente resistenza dell’economia statunitense a fronte di una politica fiscale più restrittiva nella seconda metà del 2023 e il rallentamento della crescita del credito. Nel frattempo, le condizioni finanziarie più favorevoli sosterranno probabilmente lo slancio della crescita a breve termine nei settori più sensibili ai tassi, come gli investimenti immobiliari residenziali.I precedenti storici forniscono anche indicazioni sugli aspetti comportamentali della politica monetaria: I funzionari delle banche centrali tendono di solito a ritardare l’allentamento. In genere, iniziano l’allentamento quando le loro economie sono già in recessione. Come abbiamo discusso nel nostro Cyclical Outlook, “Navigare la Discesa”, ci sono stati alcuni casi in cui le banche centrali hanno allentato la loro politica monetaria in assenza di una recessione. Tuttavia, il timore per il precedente di Arthur Burns (che ha presieduto la Fed in un contesto di inflazione dilagante negli anni ’70) potrebbe far sì che i banchieri centrali si concentrino sulla gestione dei rischi di inflazione ancora per qualche mese.

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Commento Comgest – Mercato USA

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Christophe Nagy, Gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest. Il 2023 ha dimostrato, come nessun altro, quanto possa essere frustrante formulare previsioni macroeconomiche. Gli esperti prevedevano all’unanimità una recessione negli Stati Uniti. Si riteneva che l’inflazione strutturalmente più elevata fosse destinata a erodere i consumi e a logorare il mercato del lavoro in America, e che i tassi d’interesse più alti avrebbero provocato un’ondata di default societari. La realtà non avrebbe potuto dimostrarsi più diversa. Nel 2023 non solo è stata evitata una recessione e l’inflazione è scesa in maniera ordinata, ma il PIL USA ha registrato appena un lieve calo prima di salire al 4,9% nel terzo trimestre. Prima di tutto, i consumatori americani hanno smentito le aspettative. Le famiglie hanno sostenuto un livello di spesa ritenuto elevatissimo grazie agli extra-risparmi accumulati durante la pandemia. Le vendite al dettaglio hanno beneficiato dei salari più elevati nel contesto di resilienza del mercato del lavoro. Gli Americani usciti dalla forza lavoro nel corso della pandemia vi sono lentamente rientrati, mantenendo i tassi di posti vacanti a livelli elevati a fronte di una bassa disoccupazione. Inoltre, le imprese americane hanno a malapena risentito degli aumenti dei tassi d’interesse. Gran parte delle società – in particolare quelle di grandi dimensioni – si è assicurata debito a tasso fisso quando i tassi erano bassi, attenuando così l’incremento del costo del capitale. Infine, la crisi delle banche regionali nel primo trimestre dell’anno da poco concluso non ha contagiato il resto dell’economia. L’azienda farmaceutica Eli Lilly ha ottenuto l’approvazione per il suo nuovo doppio agonista del recettore GIP/GLP-1, un farmaco di prim’ordine per il trattamento del diabete e dell’obesità. Nel corso del 2023 sono stati costantemente pubblicati risultati clinici positivi e i feedback dei pazienti hanno segnalato benefici correlati quali ad esempio minori dipendenze. In secondo luogo, il successo del lancio di ChatGPT di OpenAI alla fine del 2022 ha scatenato una corsa tra le società tecnologiche a lanciare i loro prodotti di IA (intelligenza artificiale) generativa basati su complessi modelli di apprendimento. A fronte di tale concorrenza, i colossi tecnologici Microsoft – partner di OpenAI – e Alphabet si sono avvalsi della loro posizione di leadership per attirare talenti e clienti per le loro soluzioni IA. Sul fronte del silicio, Monolithic Power Systems, che fornisce esclusivamente soluzioni di regolazione del carico per i chip di calcolo alla base di tutte le applicazioni, ha tratto un beneficio significativo in termini di fatturato. In questo 2024, non intendiamo cercare di prevedere il futuro, soprattutto in un anno elettorale. La “resilienza” è stata la caratteristica distintiva dell’economia statunitense nel 2023 e ora gli investitori si aspettano un anno di moderazione in termini di consumi e occupazione. In quanto investitori a lungo termine, orientati ai fondamentali, ribadiamo la convinzione che l’apprezzamento dei corsi azionari coinciderà con una crescita degli utili su un orizzonte pluriennale. Puntiamo su società di alta qualità in grado di incrementare costantemente gli utili nell’arco dei cicli economici. Ricerchiamo imprese con ottima visibilità (p.es. ricavi ricorrenti), barriere elevate all’ingresso in mercati ampi e in espansione, nonché bilanci forti che offrono resilienza nelle fasi di contrazione.

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BCE vs BoE: chi taglierà i tassi per prima

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm* Come previsto, la Banca d’Inghilterra – sulla scia della decisione della Fed di mercoledì – ha mantenuto invariato il tasso sulla sterlina al 5,25%, nonostante negli ultimi tempi si fosse dichiarata più possibilista della sua omologa statunitense riguardo all’eventualità di un taglio dei tassi. L’inflazione complessiva Oltremanica ha registrato un lento ma costante declino dai massimi dell’ottobre 2022, quando toccò l’11,1%, all’attuale 4%, con i mercati e gli investitori in fibrillazione, pronti a cogliere ogni segnale di un possibile taglio dei tassi. Tuttavia, il momento non sembra ancora arrivato. Il Comitato di Politica Monetaria ieri si è mostrato diviso: un membro ha votato per un taglio dei tassi, due membri per un aumento e la maggioranza si è dichiarata favorevole allo stop. Il fatto che le opinioni dei policymaker siano così in contrasto tra loro dimostra che la BoE ha ancora davanti a sé diversi ostacoli. La linea della BoE è condivisa anche dalla BCE, la quale ha dichiarato che, prima di poter pensare a un taglio dei tassi, la priorità resta quella di riportare l’inflazione entro il 2%. Dopo l’aumento a sorpresa registrato lo scorso dicembre (+2,9% rispetto al +2,4% di novembre), i dati preliminari di gennaio hanno mostrato un leggero calo dell’inflazione complessiva al 2,8%, in linea con le attese. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,3% a gennaio dal 3,4% di dicembre, rispetto al 3,2% previsto. I dati europei indicano chiaramente che la BCE è più vicina del Regno Unito al traguardo del 2% e quindi potrebbe battere sul tempo la BoE nella lotta all’inflazione e optare prima per un taglio dei tassi. Come previsto, anche la Federal Reserve, nel corso della riunione di mercoledì, ha mantenuto invariati i tassi di interesse per la quarta volta consecutiva, fermi tra il 5,25% e il 5,5%. La banca centrale americana ha rinnovato il suo impegno a raggiungere il traguardo di un’inflazione al 2%, per cui un cambio di policy appare attualmente prematuro. Rispetto ai loro predecessori, i policymaker di oggi sembrano più orientati alla prudenza, intenzionati ad aspettare che l’obiettivo sia praticamente in vista prima di iniziare a tagliare i tassi. D’altra parte, considerata la crescita ancora robusta dell’economia statunitense, il rischio di tenere i tassi più alti più a lungo sembra al momento relativamente basso. (abstract by BC Communication)

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I consumatori negli Usa stanno davvero esaurendo i risparmi?

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel. Secondo la definizione del Bureau of Economic Analysis (BEA), i risparmi personali equivalgono al reddito disponibile al netto delle spese personali; in altre parole, ciò che resta del reddito dopo il pagamento di tasse, interessi netti e consumi personali. Dunque, per ottenere il “tasso di risparmio” su scala nazionale, invece di sommare i “fondi per le emergenze” stanziati dalle singole famiglie, occorrerà sottrarre dal loro reddito complessivo la spesa aggregata, su base mensile. Date queste premesse, è chiaro che il tasso di risparmio tenderà ad aumentare in presenza di un aumento del reddito e/o di un taglio delle spese personali, come accaduto durante la pandemia da Covid-19, con le misure di sostegno al reddito varate dal governo Usa e con il crollo dei consumi durante i lockdown. Archiviata l’emergenza Covid, i consumatori statunitensi sono tornati a spendere e, di conseguenza, la quota di risparmio personale si è ridotta: una naturale conseguenza della normalizzazione dei modelli di spesa nel post-pandemia. Dati alla mano, in base alla definizione del BEA, nel novembre 2023 la quota di risparmio personale dei consumatori statunitensi si aggirava attorno agli 840 miliardi di dollari, cioè il 4,1% del reddito disponibile, un dato tutt’altro che allarmante, in linea con la media registrata durante l’espansione economica del 2010.Inoltre, dalla somma di depositi correnti e quote di fondi del mercato monetario detenuti dalle famiglie americane, si ottengono, come risultato, ben 16 trilioni di dollari di risparmi, una cifra che, seppur in calo rispetto ai 17,4 trilioni toccati nel 2022, è ancora superiore rispetto a quanto registrato in qualsiasi altro periodo tra il 1989 e il 2020. Occorre poi precisare che, anche qualora una famiglia esaurisse i propri risparmi, avrebbe comunque a disposizione altre risorse come, ad esempio, il patrimonio netto, che include conti correnti, conti deposito e investimenti finanziari. Non è poco, considerando che il patrimonio netto complessivo delle famiglie statunitensi nel terzo trimestre del 2023 ha raggiunto i 142 trilioni di dollari (il picco era stato toccato con i 143 trilioni del primo trimestre 2022). Se i salari sono soddisfacenti, a trainare i consumi non sono i risparmi, ma il reddito dei lavoratori e, attualmente, il reddito disponibile dei consumatori Usa sta crescendo a un ritmo annuo del 7% (dati a novembre 2023). Inoltre, in uno scenario di “soft landing”, il reddito disponibile reale (cioè corretto per l’inflazione) dei consumatori dovrebbe progressivamente aumentare con il rallentamento dell’inflazione. In conclusione, un calo del tasso di risparmio non è necessariamente da interpretare come un segnale di rallentamento economico, anzi spesso indica un’economia resiliente e un mercato del lavoro dinamico, laddove un rapido aumento del tasso di risparmio spesso indica un raffreddamento della crescita. Attenzione, quindi, a chi parla di consumatori “ai ferri corti”: sarà il reddito, non i risparmi, a decidere il destino dei consumatori Usa. (abstract by BC Communication)

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Sette trend da tenere d’occhio nel 2024”

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

A cura di Stephen Freedman, Head of Research and Sustainability, Chair of Thematic Advisory Boards di Pictet Asset Management. ’IA generativa ha dominato le prime pagine nel 2023, alimentando i forti guadagni dei titoli tech. Ora che il clamore si sta attenuando, la sfida che gli sviluppatori devono affrontare è come monetizzare questa tecnologia. Le aziende stanno gradualmente cercando di incorporare l’IA per migliorare l’efficienza e ottimizzare i costi, creando una forte domanda di applicazioni professionali dell’IA generativa. È estremamente improbabile che questa tecnologia rubi posti di lavoro: dopotutto richiede sempre un input umano sia per iniziare il lavoro sia per la fase finale di revisione e controllo dei dati, ma sicuramente potrebbe aiutare a rendere i lavoratori più produttivi. Oggi GitHub Copilot di Microsoft rappresenta il miglior esempio in scala di IA generativa per i software: secondo uno studio rilasciato dalla stessa Microsoft, gli sviluppatori che si sono avvalsi del suo aiuto sono risultati più produttivi, fornendo risultati migliori nel 55% in meno di tempo, il tutto per una spesa annuale di circa 100 dollari americani, ossia il costo della sottoscrizione annuale a “co-pilot”. Recentemente, Salesforce ha lanciato Einstein Copilot, le cui capacità includono creare e-mail di marketing, elaborare risposte personalizzate alle domande dei clienti e redigere i resoconti delle riunioni. E questo non è che l’inizio: tre quarti delle aziende di ogni settore prevedono di utilizzare l’IA entro il 2027. La cyber security e la sfida ai deep fake. Dal lancio dell’IA generativa, che ha reso più semplice creare i malware, è cresciuto significativamente il numero degli attacchi informatici, il che rappresenta una sfida enorme per l’industria della cyber security. C’è però anche un risvolto della medaglia, ossia che maggiori minacce porteranno a maggiori investimenti, anche per via dalle pressioni normative. Vedremo, probabilmente, una crescita delle soluzioni zero trust che verificheranno continuamente le credenziali dei soggetti che interagiscono con un’organizzazione, sia internamente che esternamente. Se l’IA è parte del problema, potrebbe però essere anche parte della soluzione, in quanto l’industria della sicurezza informatica sta addestrando gli LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni) a individuare gli attacchi più rapidamente e contrastare le possibili minacce di malware scritti da altre macchine. Nella lotta al cambiamento climatico la maggior parte degli sforzi è stata impiegata per cercare di mitigarlo, tagliando le emissioni di gas serra ed eliminando il carbonio già presente nell’atmosfera. Ma con le temperature che continuano a crescere sta diventando sempre più evidente che i ritmi a cui ciò avviene non sono sufficienti. Con un numero crescente di persone che vive nelle città abbiamo bisogno di più palazzi in cui abitare, lavorare e divertirci. La malattia di Alzheimer ha disorientato gli scienziati per decenni. Circa 30 milioni di persone al mondo ne soffrono, ma a farne le spese sono anche le famiglie che si prendono cura dei malati. La vita sana è di nuovo fashion.“A gennaio mi iscrivo in palestra”: la frase più pronunciata del mese di dicembre. Ma i buoni propositi di inizio anno falliscono in media dopo la prima settimana. Diversi segnali ci confermano, però, che il desiderio di una vita più sana sta passando da mero proposito ad ambizione concreta.Sia in Europa che negli USA le spese legate ad attività ricreative e culturali sono aumentate due volte più rapidamente di tutto il resto dell’economia. Le ricerche dimostrano che investire in esperienze anziché in beni materiali può fornire un senso di appagamento superiore e più duraturo, in quanto si tratta di attività condivisibili con altre persone. (Abstract by BC Communication)

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Forte slancio e nuova capacità di stimolare la crescita

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Venerdì il top management di IEG ha presentato l’aggiornamento del Piano Strategico del gruppo, estendendo i target finanziari al 2028 con un focus su due principali pilastri di crescita: 1) consolidamento degli eventi domestici attraverso un ulteriore focus sui settori core , l’incremento della capienza (oltre 5,5 kmq a Vicenza e 8,6 kmq a Rimini), e le possibili ricadute di eventi; 2) crescita internazionale attraverso l’espansione degli eventi italiani in sedi estere e l’importazione di fiere di successo attualmente gestite all’estero (es. Drone Show e MundoGeo), insieme a partnership con organizzatori internazionali. Il gruppo punterà inoltre a creare valore attraverso lo sviluppo di nuovi business ad alto margine (es. servizi digitali, infrastrutture per sedi digitali) e l’aumento dei margini dai Servizi, valutando potenziali piccole opportunità di M&A in Italia e all’estero, soprattutto in nuovi settori . Focus su eventi organizzati e crescita organica: il piano prevede una crescita dei ricavi 2023-28 di oltre il 50% (ricavi 2028 a Eu323mn) quasi interamente generati in organico (M&A incide solo per il 4%), e prevede una fortissima spinta sugli Eventi Organizzati (75 % di incremento dei ricavi, contro un aumento di appena il 27% per i Servizi) , che dovrebbero passare dal 58% dei ricavi nel 2023 al 66% nel 2028. Anche per quanto riguarda l’EBITDA, la crescita di Eu41mn tra il 2023 e il 2028 è prevalentemente trainata dagli Eventi Organizzati (quasi l’80% della crescita) e comprende un aumento di Eu21mn dei costi di struttura (personale ecc.). Grazie a queste dinamiche, il management prevede che il margine EBITDA passerà dal 23% circa nel 2023 (e anche nel 2019) al 28%, un livello best-in-class nel settore fieristico. L’importante piano di investimenti da Eu172mn (Eu125mn attribuibili all’espansione dei due quartieri fieristici e Eu33mn al mantenimento CapEx, oltre ad alcune spese per digitalizzazione e piccole M&A) non spingerà il rapporto debito netto/EBITDA oltre 2x e lascerà di fatto l’azienda senza debiti nel 2028, anche dopo il pagamento di Eu16-21mn di dividendi cumulativi (rendimento medio del dividendo tra 2,5% e 3,3%) .Forte guidance per l’anno fiscale 2024. Insieme agli obiettivi per il 2028, il management ha fornito anche una guidance per l’anno fiscale 24, con ricavi previsti a 234-239 milioni di euro, un EBITDA rettificato a 56-58 milioni di euro, un margine EBITDA del 24% e una PFN a 66-70 milioni di euro. Una guidance così forte sottolinea lo slancio positivo del settore e rappresenta un ottimo punto di partenza per i restanti anni del piano.

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Impulso allo studio delle materie tecnico-scientifiche

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

“Se è vero che sul mercato del lavoro si cercano e non si trovano profili qualificati per le aziende, forse un impulso allo studio delle materie tecnico-scientifiche, le cosiddette Stem, sono un’occasione per far sì che domanda e offerta possano incontrarsi meglio nel prossimo futuro. Per questo sono particolarmente orgoglioso che parta la ‘Settimana Stem’, un’iniziativa voluta da Fratelli d’Italia e che è diventata legge grazie all’impegno di parlamentari in prima linea per la divulgazione e la diffusione di queste materie, a cominciare dalla mia collega Marta Schifone, prima firmataria del progetto poi divenuto legge dello stato. Dare un’opportunità maggiore ai giovani di trovare lavoro in Italia è uno degli obiettivi prioritari del governo e di Fratelli d’Italia”. Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale.

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Lancio del Fondo Italiano Private Equity Co-investimenti – FIPEC

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Fondo Italiano d’Investimento SGR ha completato con successo il primo closing del Fondo Italiano Private Equity Co-investimenti – FIPEC a 82 milioni di euro. Il kick-off del progetto determina l’avvio di una strategia volta a istituzionalizzare e rafforzare l’operatività del mercato dei co-investimenti nel territorio nazionale.Tra gli elementi di novità del Piano Industriale 2022-2025, caratterizzato da partnership e strumenti in grado di contribuire all’evoluzione dell’ecosistema del private capital in Italia, FIPEC è uno strumento dedicato a sostenere la crescita delle Piccole e Medie Imprese italiane in co-investimento con primari operatori di private equity nazionali e internazionali. Le caratteristiche del Fondo consentono di ampliare ulteriormente il raggio d’azione di Fondo Italiano, andando a colmare una fascia di mercato attualmente non presidiata dagli operatori di Private Equity ma dalle ampie potenzialità. Ad oggi in Italia, a differenza dei principali paesi europei, non risultano infatti attivi fondi di co-investimento istituzionali dedicati alle imprese del nostro Paese. FIPEC opera con il sostegno del Cornerstone Investor Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che agisce anche in qualità di sponsor, e di altri investitori istituzionali e family office. Il Fondo investirà prevalentemente insieme a operatori già parte del network creato dall’attività di fondi di fondi di Fondo Italiano, ma anche con altri gestori, promuovendo nuove sinergie e partnership.Classificato come strumento art.8 in base al Regolamento UE 2019/2088, il Fondo si concentrerà su investimenti in aziende attive in più settori strategici per l’economia del Paese che, nel rispetto dei criteri ESG, presentino prospettive di sviluppo in Italia e all’estero e siano caratterizzate da un significativo potenziale di creazione di valore.

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USB Mare e Porti a fianco dei lavoratori marittimi in lotta in tutta Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

L’Unione Sindacale di Base Mare e Porti esprime vicinanza e solidarietà ai lavoratori marittimi che in questi giorni si stanno mobilitando, anche in maniera spontanea, in vari porti d’Italia. Al centro delle proteste la decisione del Governo sull’indennità di malattia che, con la Legge di bilancio approvata dal Parlamento viene decurtata dal 75% al 60%. Ma non solo, si chiedono anche miglioramenti nelle condizioni economiche e retributive e maggiori tutele e stabilizzazione del personale precario. I due temi sono strettamente legati in quanto anche per il personale marittimo gli stipendi sono fermi al palo mentre le compagnie lamentano di non trovare abbastanza personale e denunciano l’alto “assenteismo”. Come in altri ambiti c’è bisogno di aumenti salariali importanti per garantire dignità e professionalità per una categoria che ha subito un peggioramento importante delle proprie condizioni come del resto in tutto il settore dei trasporti nel nostro paese. USB mare e Porti insieme ai propri delegati del settore ha inviato una richiesta di incontro urgente al Governo e alla Commissione Trasporti, nel quale siamo stati già ricevuti alcuni mesi fa nell’ambito della discussione sulla riforma portuale, per chiedere spiegazioni rispetto a tale scelta.

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Nuova luce sulla costruzione della Porta di Babilonia

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Un recente studio condotto con le tecniche dell’archeomagnetismo ha riacceso il dibattito scientifico sulla datazione delle tre diverse fasi di costruzione della Porta di Babilonia, o Ishtar Gate, identificate da precedenti scavi archeologici.Il monumento, la cui costruzione fu ordinata da Re Nabucodonosor II (regnante dal 605 al 562 a.C.) in onore della dea dell’amore e della guerra Ishtar, è oggi custodita nel Museo di Pergamo di Berlino ed è celebre per i suoi mattoni in terracotta rivestiti di smalto blu e bassorilievi. Un team internazionale di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), del Museo di Pergamo di Berlino e delle Università di San Diego (USA) e Tel Aviv (ISRAELE) ha analizzato piccolissimi frammenti (più piccoli di 3 millimetri) provenienti da cinque mattoni appartenenti a tre differenti fasi costruttive della Porta per provare a comprendere se esista o meno una correlazione temporale tra i diversi momenti di costruzione della Porta e l’esito delle guerre condotte dal re babilonese, che sconfisse gli Egizi nella battaglia di Karkemiš e conquistò la città di Gerusalemme nel 586 a.C. La datazione archeomagnetica presenta, di norma, incertezze di secoli poiché le variazioni del campo magnetico terrestre sono molto lente. Tuttavia, in questo caso specifico esiste una anomalia del campo, la cosiddetta “anomalia dell’Età del Ferro”, che vide l’intensità del campo magnetico terrestre variare molto rapidamente nell’arco di pochi secoli. Sebbene lo studio non fornisca una risposta conclusiva rispetto alla consequenzialità degli eventi, prova però che anche minuscoli campioni di materiale sono sufficienti per effettuare studi di archeomagetismo. Questa evidenza apre alla possibilità che in futuro studi di questo genere possano essere estesi anche al resto dell’antica Mesopotamia, regione ricca di costruzioni millenarie che potrebbero offrirci nuovi punti di vista per le nostre ricerche scientifiche.

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Danza Russa del Novecento di Sergio Trombetta

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Casa editrice: Gremese Pagine: 204 Prezzo: € 24,00. un volume che prendendo le mosse dalle avanguardie antiaccademiche degli anni Dieci e Venti, si addentra nella grande stagione del drambalet, il balletto drammatico che declinava in danza il realismo socialista e che sarebbe sfociato nel capolavoro Romeo e Giulietta (1940) di Sergej Prokof’ev, coreografato da Leonid Lavrovskij. Uno studio analitico che rintraccia anche percorsi e protagonisti lungo gli anni del dopoguerra e del “disgelo” subentrato alla morte di Stalin: dal fondamentale apporto di Jurij Grigorovič, per quasi un trentennio direttore del balletto del teatro Bol’šoj, alle tournées che in Occidente celebravano étoiles straordinarie come Galina Ulanova, Maja Pliseckaja, Ekaterina Maksimova e Vladimir Vasil’ev. Dopo la Rivoluzione d’ottobre (1918) le autorità sovietiche cercarono di assoggettare anche la danza e il balletto, come tutte le arti, ai loro propositi di rivoluzione culturale e rieducazione delle masse. Le pressioni ideologiche, però, non spensero la creatività di coreografi, danzatori e musicisti. Piuttosto, furono l’innesco di un fermento che negli anni e nei decenni successivi li avrebbe portati a sviluppare nuovi linguaggi espressivi, oltre ad arricchire di nuove messe in scena il patrimonio classico. Questa opera vuole essere dunque un lungo racconto che parte dalla Russia del primo Novecento e si conclude in Occidente, a Parigi, città simbolo di quella caratteristica “migrazione” che vide molti talenti russi espatriare alla volta di nuove e più libere ribalte espressive. Nella Ville Lumière, il genio creativo di Sergej Djagilev, Vaclav Nižinskij, Michail Fokin e George Balanchine diede infatti frutti di immenso valore e contribuì a diffondere nel mondo il mito del balletto russo. Il libro è inserito nella sezione danza della collana “Biblioteca delle Arti” diretta da Flavia Pappacena.

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Joël Dicker: “Un animale selvaggio”

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Traduzione di Milena Zemira Ciccimarra, pp. 400, 22 euro. Editore: La Nave di Teseo. 2 luglio 2022 Due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.

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Francesca Manfredi: “Il periodo del silenzio”

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Collana Oceani, pp. 256, 20 euro. La nave di Teseo. In libreria dal 13 febbraio. In un mondo sempre più iperconnesso e alienante, come sarebbero le nostre esistenze se all’improvviso decidessimo di abbandonare i nostri profili social, le nostre relazioni virtuali, in generale la nostra vita digitale, e cominciassimo ad ascoltare noi stessi, recuperando la parte più autentica di noi? Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, in una biblioteca di dipartimento all’università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma. Ha avuto qualche relazione di breve durata – una, in particolare, che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta – ha un flirt con Daniele, conosciuto da poco, e un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei tende all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita. Una sera, presa da un impulso, Cristina decide di eliminare i suoi profili social. Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina smette di comunicare. Pur continuando la sua vita quotidiana, smette di parlare alle persone in biblioteca, a sua sorella, ai suoi genitori, smette di parlare a Silvia, persino a Daniele. Mantiene dapprima un contatto minimo, attraverso biglietti e messaggi essenziali e, infine, elimina anche quello. Cristina scivola sempre più in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio diventa la scelta di una sparizione dal mondo. Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, in tanti cominciano a emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi davvero, e se tornerà.

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La Statale di Milano prima in Italia per le pubblicazioni dell’area Biomedica e di Scienze della Salute

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Milano Secondo il Leiden Ranking, realizzato dal Centre for Science and Technology Studies (CWTS) dell’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, e basato su dati che misurano l’impatto scientifico, l’intensità delle collaborazioni e l’open access, l’Università degli Studi di Milano è al primo posto in Italia e 64mo al mondo nell’area Biomedical and Health sciences per le pubblicazioni nel top 10% di quest’area. Tra i mega atenei, primo posto anche per la percentuale di pubblicazioni open access, ben il 71,7%, e per il numero di pubblicazioni in coautoraggio con altre istituzioni (66mo posto al mondo). In generale, la Statale di Milano si colloca al 141mo posto nel mondo per le pubblicazioni nel top 10%, e quinto in Italia. Il ranking di Leiden è un ranking multidimensionale che considera l’impatto scientifico, l’intensità delle collaborazioni e l’open access. Realizzato dal 2011, da quest’anno esce sia nella versione tradizionale sia in una nuova, che utilizza solo dati aperti tratti da Open Alex, un’infrastruttura open e di libera consultazione (che si svincola quindi da sistemi di gestione delle informazioni chiusi) che ha avuto negli ultimi due anni uno sviluppo rapidissimo rispetto all’ampiezza dei contenuti e alla robustezza dei dati, tanto da convincere gli studiosi di Leiden a passare a questa nuova fonte. In questo modo, sono le comunità dei ricercatori e le istituzioni a dare il giudizio finale sulla robustezza dei dati, potendo confrontare il ranking tradizionale (che utilizza dati proprietari) con quello nuovo (che utilizza dati aperti).

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Tumori del sangue: sempre più curabili grazie alla Ricerca

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Si chiamano CAR-T e sono una terapia innovativa basata sull’ingegnerizzazione genetica dei globuli bianchi dei pazienti per renderli più efficaci nel riconoscere e sconfiggere le cellule tumorali. Dopo aver donato nuove speranze a migliaia di pazienti in cui le altre opzioni terapeutiche hanno fallito, le CAR-T si spostano progressivamente verso le prime linee di trattamento. È il caso di due nuovi protocolli sperimentali: per i linfomi a grandi cellule B, tra le forme più aggressive di linfoma, ma anche nel mieloma multiplo in cui il primo paziente italiano è in cura nel Cancer Center di Humanitas, che dal 2019 è uno dei maggiori centri italiani dedicati alle CAR-T con oltre 100 pazienti trattati. Il mieloma multiplo è un tumore generato dalla trasformazione tumorale delle cellule che derivano dai linfociti B e che hanno il compito di produrre gli anticorpi per combattere le infezioni. Nel corso dell’ultimo decennio la sopravvivenza dei pazienti affetti da mieloma multiplo è notevolmente migliorata grazie a nuove terapie, tra cui gli inibitori del proteasoma, gli anticorpi monoclonali e quelli bispecifici. Il mieloma multiplo, tuttavia, rimane una malattia che non ha una cura definitiva. Le nuove CAR-T che riconoscono l’antigene BCMA, ora in corso di sperimentazione per il mieloma multiplo, hanno ottenuto buoni risultati nel trattamento della forma recidivo/refrattaria. Il protocollo CAR-T in prima linea per il linfoma ad alto rischio.I linfomi sono tumori del sangue che originano da una crescita incontrollata di alcune cellule del sistema immunitario – i linfociti o i loro precursori – che solitamente proteggono il nostro organismo dai tumori o da infezioni batteriche e virali. «Queste cellule fuori controllo si accumulano nei linfonodi o in altri organi dando origine ai linfomi, che possono essere di diversi tipi – spiega il prof. Carlo-Stella, responsabile Linfomi e Mieloma del Cancer Center di Humanitas –. La cura dei linfomi si basa oggi sulla combinazione tra chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e, se necessario, il trapianto di cellule staminali: efficace, ma non per tutti i pazienti». L’innovazione terapeutica nel trattamento dei tumori linfoidi refrattari – linfomi e mieloma multiplo – si è arricchita negli ultimi anni di una nuova classe di farmaci, gli anticorpi bispecifici, che attivano i linfociti T contro le cellule di linfoma o di mieloma refrattario. La ricerca clinica dell’Ematologia di Humanitas Cancer Center ha contribuito negli ultimi anni allo sviluppo di vari anticorpi bispecifici, alcuni dei quali sono oggi approvati dall’Agenzia Europea del Farmaco per l’uso in pazienti con linfoma aggressivo a grandi cellule che hanno fallito almeno due linee di chemioterapia. «Da pochi mesi – aggiunge il prof. Carlo-Stella – abbiamo attivato uno studio clinico che valuta nei pazienti con linfoma aggressivo a grandi cellule l’efficacia di un anticorpo bispecifico nella fase iniziale del trattamento». I ricercatori di Humanitas, supportati da Fondazione Humanitas per la Ricerca, insieme al gruppo del dott. Davide Rossi dello IOSI di Bellinzona, hanno avviato un progetto per applicare la biopsia liquida ai linfomi non-Hodgkin e al linfoma di Hodgkin. «La biopsia liquida consente di analizzare il DNA tumorale che circola nel sangue dei pazienti e ottenere informazioni dettagliate – afferma il prof. Carmelo Carlo-Stella –. Con l’analisi del DNA individuiamo le diverse classi di rischio di ogni persona con linfoma in base alle mutazioni presenti. Questo consente di predire l’andamento della malattia di ogni paziente, modificare la strategia terapeutica e misurare come cambia la malattia durante la chemioterapia. Questa tecnica di biopsia, inoltre, ha il vantaggio di non essere invasiva». Le leucemie sono tumori che originano dalle cellule staminali del midollo osseo che producono tutte le cellule del sangue (i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine). La sfida della cura è resa complessa anche dal fatto che si tratta di patologie eterogene dal punto di vista biologico, cioè diverse da paziente a paziente. «Possiamo vincere questa sfida solo sviluppando approcci personalizzati – osserva il prof. Matteo Della Porta, responsabile Leucemie e Mielodisplasie di Humanitas Cancer Center –. Studiare in modo approfondito le caratteristiche genomiche della malattia nel singolo paziente e associare su questa base un approccio terapeutico mirato fa la differenza nel migliorare la sopravvivenza». Nelle persone di età più avanzata, la Ricerca sulle terapie personalizzate condotta in Humanitas Cancer Center si concentra sulle sindromi mielodisplastiche, un gruppo eterogeneo di malattie delle cellule staminali che si manifesta con anemia (carenza di globuli rossi) e che possono evolvere in vere e proprie leucemie, e sulle leucemie mieloidi acute che sono in costante aumento dopo i 60 anni di età. «Stiamo sviluppando degli algoritmi di Intelligenza Artificiale in collaborazione con l’AI Center di Humanitas e il Politecnico di Milano in grado di predire precocemente il rischio di evoluzione acuta della malattia e determinare il tempo ottimale per l’intervento terapeutico», conclude il prof. Della Porta. (Abstract by humanitas.it)

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Smettere di fumare dopo la diagnosi di cancro

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

Fumare non è solamente un fattore di rischio per l’insorgenza del cancro, ma dopo una diagnosi i componenti tossici del fumo di tabacco interferiscono con le terapie e la loro efficacia. Inoltre, aumentano gli effetti collaterali e diminuisce la sopravvivenza. Ecco perché sempre più studi suggeriscono che smettere di fumare dovrebbe essere consigliato e supportato anche dopo la diagnosi oncologica. E’ l’argomento che ha monopolizzato la discussione del Meet The Expert ‘More risk reduction policies needed’ che si è svolto giovedì 1 febbraio. Voluto dall’Osservatorio MOHRE in previsione della COP10 sul tabacco che si svolgerà dal 5 febbraio, per discutere come normative severe sui prodotti alternativi al tabacco possono avere due effetti peggiorativi sulla salute: riportare gli attuali svapatori alle sigarette e allontanare dalla cessazione proprio chi ne avrebbe maggiore beneficio. Durante l’incontro sono state illustrate alcune ricerche: già nel 1964 il rapporto del Surgeon General degli Stati Uniti aveva delineato formalmente per la prima volta i vari effetti negativi del fumo sulla salute umana, in particolare la correlazione tra il fumo e l’incidenza del cancro. Nel Surgeon General’s Report del 2020[2] gli autori sottolineano come smettere di fumare, anche dopo una diagnosi di cancro, è associato a migliori risultati del trattamento e influisce sulla sopravvivenza globale, dopo aver valutato un totale di 10 studi per un totale di quasi 11.000 pazienti. In sei dei sette studi che hanno confrontato la cessazione del fumo con il fumo continuato, la cessazione del fumo è stata associata a riduzioni statisticamente significative della mortalità complessiva con una riduzione mediana del 45%. I benefici della cessazione quindi si manifesterebbero in maniera più rapida di quanto avvenga con i danni che sono lenti e cumulativi. Tutti gli studi che hanno valutato la cessazione dal fumo sono stati statisticamente significativi, con riduzioni della mortalità tra il 43% e il 52%. Al contrario, continuare a fumare da parte dei pazienti con cancro aumenta il rischio di mortalità complessiva di una mediana del 50% e la mortalità correlata al cancro di una mediana del 60% in tutti i tipi di tumori maligni e trattamenti. La risposta alle terapie oncologiche dipende anche dalla quantità di sigarette fumate durante la vita: i pazienti che fumano più di 40 pacchetti l’anno hanno una risposta peggiore alla chemio, rispetto a quelli che fumano meno. E quindi fondamentale calcolare il fumo cumulativo ossia il numero di pacchetti l’anno per il numero di anni fumati. “Nel concetto di riduzione del rischio non possiamo omettere i vantaggi economico sanitari degli interventi: oltre alle morti evitabili, il fallimento dei trattamenti antitumorali a causa del fumo impattano per 10.700 dollari a paziente. Se pensiamo che in Italia nel 2023 ci sono state 395mila nuove diagnosi di tumore e che il 24% della popolazione fuma, i vantaggi di programmi di aiuto alla cessazione dopo la diagnosi potrebbero essere determinanti in termini clinici ed economici” conclude il Dottor Fabio Beatrice. (Abstract)

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Una nuova valvola per il trattamento della stenosi aortica severa

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

E’ stata impiantata per la prima volta in Italia. Si tratta di Evolut™ FX, valvola aortica transcatetere (TAVI) autoespandibile di nuova generazione, sviluppata da Medtronic, azienda leader di HealthCare Technology. Questa protesi valvolare rappresenta un’alternativa minimamente invasiva alla sostituzione chirurgica della valvola aortica a cuore aperto. La nuova valvola è stata impiantata in 30 pazienti presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano (Gruppo San Donato) e l’Ospedale Policlinico Gaspare Rodolico di Catania.La patologia interessa prevalentemente la popolazione over 65 e in Italia circa 60 mila persone ne sono affette. In 40 mila di loro l’insorgenza dei sintomi quali angina (dolore) al petto, affaticamento, palpitazioni e svenimenti rappresentano il segnale che è necessario intervenire. “In Italia si effettuano 192 interventi TAVI per milione di abitanti. Avremmo bisogno di averne almeno 400, come in Francia e in Germania. Al momento, fino al 66 per cento delle persone che potrebbe beneficiarne non riesce ad accedere al trattamento – conferma il professore Corrado Tamburino, cardiologo di fama internazionale, Direttore dell’Unità Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Policlinico Gaspare Rodolico-Università di Catania. “In medicina ogni ritardo è un’omissione – ricorda il professore -. La stenosi aortica ha un forte impatto sulla vita delle persone. Tra il 20 e il 30 per cento muore nel primo anno dalla diagnosi. Percentuale che scende al 10 se si accede all’intervento di TAVI”. L’impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI) rappresenta una delle più grandi innovazioni della Cardiologia Interventistica dopo gli stent coronarici. Le linee guida lo prevedono per i pazienti sintomatici di età pari o superiore a 75 anni. L’intervento mini-invasivo prevede una piccola incisione a livello dell’inguine e l’inserimento di un catetere nell’arteria femorale dalla quale si risale fino al cuore per posizionare la nuova valvola nello stesso sito della valvola nativa non più funzionate. A differenza della chirurgia tradizionale, l’intervento viene svolto a cuore battente, mentre il paziente è sveglio o sottoposto ad una leggera sedazione. “La valvola Evolut FX è l’aggiornamento di una valvola TAVI precedente – conclude Francesco Bedogni – ed è dotata di marker d’oro radio-opachi che rendono molto più facile il posizionamento e l’orientamento. Il nuovo sistema è dotato, inoltre, di un catetere di rilascio molto più flessibile che permette di ampliare il numero dei pazienti trattabili e garantisce al cardiologo un miglior controllo e una maggiore precisione durante le fasi di impianto”. “Solo nel 2022 sono state impiantate 11.476 valvole per intervento TAVI in Italia, – afferma Stefano Lusian Country Sales Manager Structural Heart di Medtronic – con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. È importante per la qualità di vita e per la salute dei pazienti continuare ad andare incontro alle esigenze di coloro che ne potrebbero beneficiare. Le valvole TAVI sono un esempio chiarissimo di come l’HealthCare Technology cambi l’esperienza del paziente e le possibilità di cura del medico, diventando un catalizzatore di progresso sociale e sanitario. In linea con la nostra Mission di alleviare il dolore, ridare la salute e prolungare la vita, questa rappresenta una nuova tappa del nostro viaggio per ‘Engineering the Extraordinary’’.

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Come porre fine all’agonia del Medio Oriente

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

By Zanny Minton Beddoes Redattore capo. Nei mesi successivi all’attacco di Hamas contro Israele, il conflitto si è diffuso in tutto il Medio Oriente. Il nostro leader di copertina di questa settimana si basa sul rapporto che Anton La Guardia, il nostro redattore diplomatico, e io abbiamo fatto a Washington negli ultimi giorni, con il contributo dei nostri colleghi di Dubai e Gerusalemme. Dalle nostre conversazioni, abbiamo imparato molto sull’intensa attività diplomatica che si svolge dietro le quinte per trasformare la catastrofe in opportunità. La pace e la stabilità in Medio Oriente saranno sempre conquistate a fatica. Ma il mondo deve cogliere questa opportunità, perché la spinta verso la guerra è incessante. La nostra copertina in Asia ed Europa esamina lo stato dei social media mentre Facebook compie 20 anni. Quando sono entrato in The Economist ci siamo concentrati sulla carta: in questi giorni abbiamo più di 60 milioni di follower su più piattaforme digitali. Ma, sebbene i social media siano più popolari che mai, i social network stanno morendo . Il nostro Briefing spiega che, dopo due decenni di evoluzione, la “piazza” digitale viene scavata e ricostruita . La politica è fuori; sono presenti feed video impersonali.

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