Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 11 febbraio 2024

Mostra Unsettling Genealogies dell’artista Alessandra Ferrini

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Firenze Il Museo Novecento è lieto di presentare dal 17 febbraio al 28 aprile 2024 la mostra Unsettling Genealogies dell’artista Alessandra Ferrini, nata a Firenze e residente a Londra da diversi anni, a cura di Daphne Vitali . Artista e ricercatrice, Alessandra Ferrini porta avanti una pratica che riflette sulle eredità del colonialismo e del fascismo italiano, concentrandosi sulle relazioni tra l’Italia, il Nord Africa e l’area del Mediterraneo. Unsettling Genealogies è un progetto articolato e sfaccettato, un’indagine critica sulla storia delle istituzioni culturali italiane avviata dall’artista nel 2020. Le indagini si concentrano sulle origini coloniali e fasciste di alcune istituzioni e dei loro fondatori, unendo spunti e racconti personali a riflessioni storiche e teoriche, nel tentativo di sottolineare la dimensione affettiva della storia. In Unsettling Genealogies , Alessandra Ferrini intreccia una serie di vicende familiari con un’indagine sulla storia coloniale, sulla classe sociale, sull’imperialismo europeo e sull’eredità fascista. L’opera prende spunto da una fotografia che ritrae il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, imprenditore e politico italiano, all’inaugurazione della Terza Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1935.

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Giorno Ricordo: Serracchiani, non tornare a giorni odio

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

“Proprio mentre l’Europa attraversa uno dei suoi momenti più drammatici e pericolosi, il Giorno del Ricordo ci ammonisce a non tornare indietro, ai giorni dell’odio. Con immutata commozione e convinzione tributiamo onore e rinnoviamo il ricordo della tragedia delle vittime istriane fiumani e dalmati”. Lo ha affermato oggi la deputata del Pd Debora Serracchiani, in occasione del Giorno del Ricordo, partecipando alla cerimonia solenne al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, con la senatrice dem Tatjana Rojc e una delegazione di amministratori e dirigenti del Pd. “Le istituzioni siano custodi e garanti – ha detto la parlamentare – di una vicenda storica a lungo reietta e misconosciuta. Di fronte alla solennità della foiba di Basovizza vengano meno interessi, rivendicazioni di parte e inopportune contrapposizioni. I voti espressi da un Parlamento pressoché unanime ribadiscono questa volontà condivisa”. Per Serracchiani “solo in questo modo i drammi del confine orientale potranno diventare un patrimonio nazionale e anche una salda base di pacificazione interna e internazionale, perché – ha concluso – le ideologie totalitarie di ogni colore hanno artigliato tutta l’Europa e seminato sangue in tutte le Nazioni. “.

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Cina: il 2024 sarà l’anno del Drago(ne)?

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm* Ha avuto ufficialmente inizio il Capodanno Cinese, che segna l’inizio dell’anno nuovo in molti Paesi asiatici. Si entra nell’anno del Drago (per essere precisi del “Drago verde di legno”), animale che in Oriente è da sempre simbolo di libertà, prosperità e risveglio. Che possa essere un buon auspicio per l’economia cinese? Da oltre due anni, infatti, la Cina è alle prese con un rallentamento economico tanto marcato da minare alle fondamenta la percezione dello stato di salute dell’intero Paese. Nel 2023, il Pil nazionale è cresciuto del 5,2%, un livello che, sebbene irraggiungibile per la maggior parte degli Stati occidentali, risulta ben al di sotto del trend cinese pre-Covid. Alla frenata della crescita si sono poi sommati il rallentamento della domanda interna, le spinte deflazionistiche e numerose crisi che hanno colpito il settore immobiliare, i governi locali e il settore bancario ombra. La performance economica si è quindi tradotta in una performance estremamente deludente anche sui mercati finanziari: nel 2023 l’indice CSI 300 ha perso oltre l’11% (in euro). La Cina rischia di passare in poco tempo da fulcro dell’economia mondiale a “grande malato”: nel decennio 2012-2021, infatti, il Dragone ha registrato una delle più rapide espansioni economiche a livello globale, con una crescita media annua del +6,7% (World Bank Data).Guardando avanti, le sfide che il governo cinese deve affrontare per rilanciare la crescita sono numerose. La crisi immobiliare è, forse, il principale ostacolo: il crollo delle vendite di abitazioni ha fatto saltare il modello di alcuni dei principali costruttori cinesi, che si sono trovati a fronteggiare enormi crisi di liquidità e, spesso, vere e proprie insolvenze. Una situazione che ha poi contagiato il settore delle banche ombra, causando anche qui insolvenze e proteste diffuse. I governi locali, gravati dalle spese legate alla gestione dell’emergenza pandemica e dal calo delle vendite di terreni, faticano a trovare i finanziamenti necessari. Nelle ultime due settimane il governo cinese ha annunciato due misure di sostegno fondamentali: la prima, rivolta all’economia reale, consiste in un taglio del tasso di riserva obbligatoria che le banche devono mantenere nei loro conti, aumentando di fatto la quantità di liquidità nel sistema; la seconda è finalizzata a supportare i mercati finanziari e il prezzo delle azioni cinesi. Se la prima non sarà sufficiente a risolvere i problemi del Paese, la seconda mira a limitare le vendite allo scoperto e ad indirizzare i fondi off-shore delle società statali verso investimenti negli indici azionari cinesi, mobilitando potenzialmente circa 300 miliardi di dollari. I principali indici del mercato cinese hanno reagito bene a queste misure, rallentando il calo dei prezzi degli ultimi sei mesi. Nel complesso, però, questi provvedimenti non sono sufficienti a rassicurare gli investitori stranieri, a risollevare i consumatori e a fermare l’emorragia del settore immobiliare, che a dicembre ha registrato un pesantissimo -23% su base annua per le vendite di nuove abitazioni. In conclusione, la riduzione del ruolo di Pechino negli affari economici sarebbe necessaria per ripristinare la fiducia del settore privato e stimolare gli investimenti, ma ad oggi l’intervento del governo resta la principale leva che la Cina può usare per uscire dalla crisi. Anche perché, in questa situazione economica incerta e già compromessa dalle crisi internazionali, gli investimenti esteri netti in Cina sono in calo del 19,5% (dato al dicembre 2023). Nonostante si tratti di una quota minoritaria sul totale degli investimenti, è evidente come persistano ancora dubbi sull’attrattività dell’ambiente commerciale cinese, gli stessi dubbi che hanno penalizzato il valore degli investimenti negli ultimi anni. Esiste quindi il rischio concreto che il rallentamento continui, nonostante gli interventi diretti del governo per sostenere i listini, una novità che lascia trasparire la preoccupazione di Pechino riguardo alla stabilità finanziaria. (Abstract by http://www.moneyfarm.com)

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Innovazione per un futuro sicuro per il cibo

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Roma 14-15 febbraio 2024 Via Paolo di Dono, 44. La cerimonia inaugurale sarà caratterizzata mercoledì 14 febbraio 2024, 10:15 con la presenza di Álvaro Lario, Presidente dell’IFA. Capi di Stato, ministri, esperti di sviluppo e innovazione e rappresentanti dei piccoli agricoltori di tutto il mondo si riuniranno a Roma per partecipare al Consiglio direttivo annuale del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Internazionale (IFAD). Quest’anno, le due giornate si concentreranno sullo sfruttamento del potere dell’innovazione per costruire un futuro in cui la sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza dignitosi siano accessibili ai piccoli agricoltori e ai produttori rurali nei paesi in via di sviluppo. Sono ora necessari nuovi approcci per affrontare le sfide complesse e intrecciate, tra cui il cambiamento climatico, la frammentazione politica, i conflitti, l’instabilità economica, le disuguaglianze e l’emergere di tecnologie di frontiera, che caratterizzano il mondo di oggi e hanno un impatto significativo sulle popolazioni rurali più povere. In un mercato interattivo scopri undici innovazioni rivoluzionarie che hanno prodotto risultati positivi per le popolazioni rurali di tutto il mondo e hanno aiutato l’IFAD ad aumentare la propria efficienza e trasparenza aziendale. Le innovazioni presentano tecnologie di frontiera come l’intelligenza artificiale, la blockchain, il Web3, l’analisi geospaziale e la loro combinazione con l’uso delle conoscenze tradizionali per migliorare il benessere delle popolazioni rurali. Fonte: http://www.ifad.org

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Cia al Governo, bene proposte ma si passi ora dalle parole ai fatti

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

“E’ stato un incontro con proposte molto serie, abbiamo apprezzato che il Presidente del Consiglio abbia chiamato tutti i ministri a Palazzo Chigi in una fase così delicata e drammatica per il settore agricolo. Il Governo ci ha dato garanzie di risposte concrete già nelle prossime settimane. Sarà, ora, nostro compito vigilare e continuare a confrontarci con l’esecutivo affinché tali impegni vengano effettivamente assunti e messi in pratica, passando velocemente dalle parole ai fatti”. Così, oggi, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, a conclusione della riunione che si è svolta a Palazzo Chigi tra le associazioni di settore e la premier Giorgia Meloni. “Il settore ha bisogno di risollevarsi perché le aziende agricole sono in grande difficoltà. Se i trattori sono per strada a manifestare, noi di Cia facciamo la nostra parte in maniera pressante a livello istituzionale, perché è solo così che si portano avanti risultati concreti e tangibili. Le proposte che ci sono state fatte dal Governo -conclude Fini-, sono in linea con le nostre rivendicazioni, abbiamo però aggiunto anche la necessità dello stanziamento di risorse per il comparto irriguo e per le assicurazioni agevolate, procedendo a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023″.

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Scuola: Lavoro agile e da remoto

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Dall’apertura nelle scuole dei primi tavoli contrattuali dopo l’entrata in vigore del nuovo CCNL 2019-21, sta emergendo la tendenza da parte di alcune “contrattazioni” di osteggiare la previsione il lavoro a distanza, regolamentato dagli art 10-16 del nuovo CCNL.Sul punto Anief fa presente che, ai sensi dell’art 30, comma 9, lett b5 del CCNL 2019-21, quella del lavoro a distanza è materia di confronto sindacale. Di conseguenza, nel Contratto d’istituto non si dovrà regolamentare la materia ma piuttosto prevedere i criteri per l’accesso e la quantificazione del lavoro a distanza. “Come dipartimento Condir e Consulta Ata Anief riteniamo che – dichiara Alberico Sorrentino – riteniamo che il lavoro agile e da remoto siano degli strumenti utili per garantire una maggiore efficienza dell’apparato amministrativo e, al tempo stesso, andare incontro alle esigenze di natura personale, sociale e familiare del lavatore, migliorando complessivamente il servizio offerto all’utenza”. ANIEF sosterrà in tutti i tavoli contrattuali l’introduzione di criteri per rendere effettivo il lavoro a distanza. Inoltre, ANIEF offrirà supporto sindacale a tutti i DSGA, Assistenti tecnici e Assistenti amministrativi, iscritti e non, che riscontreranno difficoltà e ostruzionismo da parte del proprio datore di lavoro nell’accesso al lavoro a distanza.Da ultimo, ANIEF non si tirerà indietro nel sostenere le ragioni dei lavoratori innanzi al Giudice del Lavoro contro eventuali condotte antisindacali. Come sindacato mettiamo a disposizione di tutte le scuole un modello di regolamento per il lavoro a distanza ai sensi degli art. 10 -16 CCNL 2019/2021 elaborato dal Dipartimento Condir DSGA di Anief.

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Scuola: Concorsi docenti Pnrr, boom di domande: oltre mezzo milione per 45 mila posti

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Oltre 100 mila aspiranti maestri e insegnanti nel primo ciclo; quasi 400 mila per la secondaria. In media, tra loro solo un candidato su dieci-dodici diventerà insegnante di ruolo e in certi casi (soprattutto per la scuola d’infanzia e primaria) anche meno. Va anche considerato che negli anni passati più della metà dei posti banditi non sono mai stati assegnati per l’eccessiva selezione, con un aumento del 100% del numero dei precari chiamati dallo Stato. In questa tornata di domande, presentate fino al 9 gennaio scorso, hanno fatto il pieno di richieste Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Per il sostegno tanto interesse, ma pochi posti pur avendo la metà del corpo insegnante che svolge didattica “speciale” composto da precari anche non specializzati. Il sindacato Anief, che ha sintetizzato in due tabelle i dati ufficiali sui candidati per il concorso mettendo a confronto quelli dei posti messi a bando, insiste sul doppio canale di assunzioni, anche da Gps, per archiviare la procedura di infrazione UE ed evitare il deferimento in Corte di Giustizia europea. Ma è per le cattedre “comuni” che risulterà assai più difficile vincere il concorso, poiché per insegnare nella scuola medie e superiori risultano numeri di partecipanti molto importanti: già à diventare maestro della scuola primaria sarà solo 1 su 14, poiché in 55.346 dovranno competere per i 3.982 posti a disposizione); poco più difficile per la secondaria (1/15 = 254.746/16.696), mentre diventa ancora più complicato per chi intende insegnare nella scuola media (1/21 = 142.885/7.115) e quasi un’impresa per coloro che hanno chiesto di partecipare al concorso per la scuola dell’infanzia (1/49 = 43.640/973). Anche tra le classi di concorso sono presente ampie differenze: alle superiori, ad esempio, per le discipline Stem le possibilità di farcela sono decisamente superiori alla media, poiché per un posto a disposizione vi saranno solo tre candidati. Vi sono anche pesanti sperequazioni tra le regioni (come confermato nella tabella allegata contenente i dati suddivisi per regioni e cicli scolastici), con il Sud che recepisce in media numeri di domande più alte del Nord. Anche se è poi la Lombardia, appaiata alla Campania (entrambe con oltre 57 mila richieste), a primeggiare per numero di aspiranti docenti nella scuola secondaria; mentre per diventare maestri nel primo ciclo domina la Campania (oltre 21 mila domande) seguita dalla Sicilia. E la Lombardia, con oltre 10 mila cattedre, è anche di gran lunga la regione che mette più posti a disposizione per diventare insegnante nella scuola pubblica italiana. Complessivamente, sono 29.066 le cattedre comuni da assegnare attraverso il concorso pubblico, mentre sono 15.588 i posti di sostegno da coprire tramite questo concorso che si svolgerà con una prova scritta (computer based), un’orale e la valutazione dei titoli.

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175° Anniversario della Repubblica Romana del 1849

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

“Oggi si celebra una pagina importante della storia della nostra città. Con il 175° Anniversario della Repubblica Romana del 1849, riaffermiamo ancora una volta l’identità e la forte impronta risorgimentale di Ravenna. Una giornata dal profondo valore simbolico non solo per il nostro territorio, ma per tutto il Paese. Se è vero infatti che il passato serve a comprendere il presente e delineare il futuro, è nostro dovere morale e politico, oggi più che mai, difendere e farci portatori di principi e idee alla base di un’esperienza repubblicana e democratica che anticipò il processo di unificazione del 1861, ispirò il referendum del 1946 e la Costituzione italiana attualmente in vigore. Considerazioni quantomai attuali alla luce di scelte del Governo in carica che vanno nella direzione opposta al rafforzamento di una piena ed effettiva parità in termini di diritti e servizi su tutto il territorio nazionale. Il paradosso è che questi dovrebbero essere obiettivi primari per un Esecutivo che si riempie la bocca di parole come “Patria” e “Nazione”. Eppure si tradisce nei fatti, o meglio nei provvedimenti, che mirano a spaccare in due l’Italia, aumentando le differenze tra Nord e Sud, tra benestanti e meno abbienti. L’autonomia differenziata viene declinata con egoismo territoriale e rischia di colpire ulteriormente i diritti fondamentali di cittadine e cittadini: salute, scuole, trasporti pubblici locali. E ancora più pericoloso è la deriva plebiscitaria, con l’idea dell’elezione diretta del premier, che indebolisce i poteri del Presidente della Repubblica e quelli del Parlamento. Non è la Capocrazia, la risposta alla crisi della democrazia. Semmai una piena e forte attuazione della Costituzione Repubblicana. Ecco, sulla base di queste considerazioni, oggi chiedo alle forze di maggioranza che guidano questo Paese di rileggere Mazzini e gli articoli della Costituzione della Repubblica Romana: sull’umanità e le politiche di accoglienza, sulla differenza fra autonomia ed egoismo territoriale, sull’indipendenza della Magistratura. Sono certo potranno essere preziosa fonte di ispirazione. Noi non smetteremo di ricordarli e di difenderli”. È quanto scrive in una nota del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale in occasione del 175° Anniversario della Repubblica Romana.

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Pac e cambiamento climatico

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

La Politica agricola comune (PAC) dell’Ue esiste dal 1962, quando è stata varata dai sei stati fondatori dell’Unione europea (Francia, Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo). Il suo scopo originario era quello di garantire la sicurezza alimentare nel periodo post-bellico, ma ora impiega il 33% del bilancio europeo.Il 2023 è stato un anno di importanti novità: per la prima volta, il piano quinquennale dell’agricoltura europea ha stabilito obiettivi basati sulla produttività, la lotta al cambiamento climatico e migliori salari per gli agricoltori. Senza dimenticare che il 40% dei fondi della nuova Pac è destinato a progetti rilevanti per la lotta ai cambiamenti climatici (openpolis). Ma le proteste degli agricoltori non riguardano solo la Pac, aprono anche una finestra sul futuro politico dell’Unione europea e sugli obiettivi della lotta al cambiamento climatico. Oltre alle retribuzioni basse, sono le politiche “green” a contrariare il mondo agricolo. Il piano della Commissione Farm to Fork prevede di riconvertire entro il 2030 almeno il 25% dei terreni coltivati ad agricoltura biologica (il Post).Dopo i disordini di giovedì 1 febbraio a Bruxelles, la Commissione europea ha proposto alcune rettifiche alle politiche verdi che influiscono sul mondo agricolo. La prima propone di sospendere per un anno la contestata misura della Pac che vincola gli agricoltori europei a lasciare incolto il 4% dei propri campi in modo da stimolare la biodiversità nei propri terreni (Il Post). La seconda esclude il riferimento alla riduzione del 30% delle emissioni di azoto e metano legate all’agricoltura, dal piano di contrasto alle emissioni agricole di gas serra, che dovrebbe ridurle del 90% entro il 2040. (Financial Times). La terza elimina dal Green Deal la possibilità di ridurre ulteriormente i pesticidi a uso agricolo. Il Green Deal europeo fissa l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso complessivo di pesticidi e altre sostanze pericolose entro il 2030. La proposta era stata criticata sia dagli ambientalisti che sostenevano che sarebbe stata insufficiente per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, sia da parte di gruppi agricoli che insistevano sul fatto che sarebbe stato impraticabile e avrebbe portato gli agricoltori fuori dal mercato (Associated press). Le proteste degli agricoltori e le loro rivendicazioni finiranno nel vortice del discorso anti-ambientalista alle elezioni europee. Il problema comune delle destre è la transizione ecologica e il pericolo di questa convergenza è lo smantellamento delle politiche sull’ecologia, dall’Unione europea alle città virtuose. “C’è il rischio che il cambiamento climatico diventi quello che le migrazioni erano venti anni fa, un’area dove il populismo può fare leva sull’ansia pubblica e rappresentare gli oppositori politici come fuori contatto con le persone”, scrive Ferdinando Cotugno (Lucysullacultura). (Fonte: fondfeltrinelli)

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L’innovazione per un futuro di sicurezza alimentare

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Roma 14-15 Febbraio, 2024 ore 10:15 Via Paolo di Dono, 44. Capi di Stato, Ministri, esperti di sviluppo e innovazione, rappresentanti dei piccolo agricoltori di tutto il mondo e la partecipazione di Alvaro Lario, Presidente dell’IFAD si incontreranno a Roma per partecipare all’annuale appuntamento del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). Quest’anno, le due giornate si concentreranno sullo sfruttamento del potere dell’innovazione per costruire un futuro in cui sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza dignitosi siano accessibili ai piccoli agricoltori e ai produttori rurali dei Paesi in via di sviluppo. Sono necessari nuovi approcci per affrontare sfide complesse e interconnesse, come il cambiamento climatico, la frammentazione politica, i conflitti, l’instabilità economica, le disuguaglianze e l’emergere di tecnologie di frontiera, che caratterizzano il mondo di oggi e hanno un impatto significativo sulle popolazioni rurali più povere. Il percorso congressuale è il seguente: Mercoledì 14 Febbraio, 11:00 – 11:45 (CET), in presenza o in streaming. Celebrazione di percorsi di trasformazione per un futuro con cibo per tutti. Mercoledì 14 e Giovedì 15 febbraio, ore 09:30-17:00 (CET). Solo in presenza. Le popolazioni rurali innovano per un futuro resiliente. Fonte: http://www.ifad.org

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Regione Sicilia: assunzione dei primi medici stranieri

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

La Regione Sicilia, per colmare i vuoti di organico, ha reclutato, come annunciato, i primi 16 medici stranieri, ma ne servirebbero oltre 1400 per sanare i vuoti di organico. I professionisti provengono da: Ucraina, Argentina, Cuba, Venezuela, Ecuador, Libia, Guinea. I medici selezionati seguiranno giustamente un periodo di formazione linguistica di almeno un mese. Definita la posizione per il visto di ingresso, verranno immessi in servizio nelle aziende sanitarie dove è maggiormente avvertita l’esigenza di dirigenti medici. L’iniziativa del Governo siciliano è certamente molto positiva per risolvere la carenza dei medici specialisti.Come Amsi abbiamo a cuore il presente e il futuro della sanità italiana, continuando, sin dalla nostra nascita, a fare la nostra parte, offrendo, per ciò che ci compete, alla politica nazionale e regionale, ampio sostegno. Il Presidente Schifani, a nostro parere, ha dimostrato grande coraggio e lungimiranza, affrontando di petto un problema che riguarda tutte le regioni, quello della carenza di camici bianchi ed infermieri». Così Foad Aodi (Presidente di Amsi, nonché Docente di Tor Vergata e membro del Registro esperti della Fnomceo) Da anni abbiamo lanciato e continuiamo a lanciare i nostri appelli, in tal senso, per difendere e tutelare la professione medica, a partire dalla legittima revisione dei salari, passando attraverso la lotta alla medicina difensiva e alle aggressioni, per arrivare alla riorganizzazione e all’implementazione delle specializzazioni in base alla sanità e società di oggi , fino al favorire l’accesso dei medici stranieri nella nostra realtà sanitaria, senza l’ostacolo dell’obbligo della cittadinanza per i concorsi pubblici.Da una parte, infatti, sosteniamo la necessità di valorizzare i nostri camici bianchi e professionisti della sanità italiani con una politica mirata ad arginare la fuga all’estero, dall’altra ci battiamo per favorire l’ingresso selezionato di medici e professionisti della sanità di origine straniera, che possono offrire al nostro SSN uno straordinario contributo in termini di competenze e valori umani e scambio socio sanitario e culturale. Non possiamo quindi che appoggiare in pieno le iniziative del Presidente Schifani, che ha aperto le porte ai medici stranieri.In tal senso abbiamo ricevuto richieste confortanti di interesse, da parte di oltre 300 professionisti stranieri, vogliosi di prendere parte ai concorsi che si terranno in Sicilia.Il nodo da risolvere è certamente, però, anche quello della durata delle proposte di lavoro. Offrire un solo anno di contratto potrebbe distogliere dall’interesse moltissimi professionisti di origine straniera dal partecipare ai suddetti concorsi, come già successo per altre regioni.Chiediamo inoltre da tempo di posticipare la scadenza del Decreto Cura Italia, andando oltre il 31 dicembre 2025. Sicuramente corriamo il rischio della chiusura di decine e decine di strutture. Grazie ai medici di origine straniera arrivati dall’America centro-meridionale e dai paesi arabi, con il supporto di Amsi insieme all’unione medica euro mediterranea (UMEM) per il loro arrivo, abbiamo evitato la chiusura di ben 1200 strutture sanitarie e servizi e dipartimenti dall’inizio del 2023.I camici bianchi stranieri specializzati con cui siamo in contatto ogni giorno hanno voglia di imparare la nostra lingua, vogliono addentrarsi a pieno nella nostra cultura sanitaria, hanno notevoli competenze da offrire alle nostre regioni bisognose di professionisti, come ad esempio facciamo registrare la recente disponibilità di oltre 150 professionisti provenienti dalla Giordania a lavorare nel nostro Paese.Ci sarebbe da chiedersi come mai i nostri medici fuggono verso i Paesi del Golfo, mentre i medici dei Paesi arabi sono ansiosi di lavorare nelle nostre realtà sanitarie. In tutti e due i casi rischiamo di creare veri e propri deserti sanitari se non arginiamo gli esodi. Ben venga il fenomeno dell’immigrazione di medici stranieri selezionati verso paesi come il nostro, è alla base del nostro modus operandi, ma certamente non fa bene ai rispettivi sistemi sanitari, il nostro, come quello di altre nazioni, perdere tutto di un colpo tanti professionisti. Per questa ragione i medici e gli infermieri vanno aiutati nei loro paesi di origine, aprendo ovviamente anche la strada a quel fenomeno della globalizzazione sanitaria che consente alle migliori eccellenze straniere di poter emigrare offrendo il loro contributo alle nuove nazioni che li accolgono».

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Stipendi medici ospedalieri

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Con il nuovo contratto 2019-21 e le previsioni della Finanziaria 2024 i medici ospedalieri non possono dire di essere diventati ricchi, il recupero dell’inflazione non c’è, ma qualcosa si è mosso medico aziendale- pensione. Da poco meno di 200 a 300 euro mensili lordi in più in busta paga da moltiplicare per 13 mesi distribuiti fra tabellare e voci accessorie, straordinari che possono consentire una media di 200 euro in più al mese, indennità di 12 euro per ogni turno di 12 ore di presenza in Pronto soccorso, altri 80 euro per ogni ora straordinaria dedicata al contenimento delle liste d’attesa. Con il nuovo contratto 2019-21 e le previsioni della Finanziaria 2024 i medici ospedalieri non possono dire di essere diventati ricchi – il recupero dell’inflazione non c’è –ma qualcosa si è mosso. Un primario oggi prende circa 110 mila euro lordi in un anno tredicesima inclusa; un dirigente sopra i 15 anni di anzianità 83-85 mila euro; uno fra 5 e 15 anni di anzianità sugli 80 mila euro; un neo-assunto fino a 5 anni di anzianità poco meno di 60 mila euro. Cui vanno aggiunti eventuali proventi dell’attività libero professionale intramuraria, percepita da circa 45 mila medici contro 4 mila in extramoenia e 61 mila che non svolgono alcuna forma libera professione perché non ne hanno il tempo: un problema che si evidenzia in specialità come Medicina di Urgenza, o di laboratorio o radiologia, non a caso poco amate dai neo-laureati. «Dalle cifre lorde percepite dal medico dirigente vanno detratte sia le tasse sia la ritenuta Inps (33% totale). Di fatto a 40-45 anni un medico porta a casa poco più di 30 mila euro, aggiungendoci anche l’indennità di esclusività, un altro migliaio di euro», spiega Fabio Florianello, coordinatore della commissione sanità privata del sindacato Anaao Assomed. Che la retribuzione non uguagli quella dei colleghi europei si sa già. Ma lo scorso novembre, un’indagine del Corriere della Sera ha evidenziato come la “paga” sia distante anche da quella del medico a gettone. Lavorando 267 giorni all’anno per 6 ore e 20 minuti al giorno – totale 1690 ore, al netto di straordinari – un dirigente medico con oltre 15 anni di anzianità si ritrova in tasca circa 52 euro lordi l’ora; a parità di retribuzione annua (ripetiamo, 83-85 mila euro) un gettonista avrà invece lavorato 600-700 ore in meno, pagato fino a 90 euro lordi/ora; se questo medico coprisse la stessa mole di lavoro del collega dirigente arriverebbe a prendere fino a 50-60 mila euro in più. «Ma il vero vantaggio per i liberi professionisti è sulle tasse – spiega Florianello – infatti possono fruire della flat tax con aliquota al 15% entro un reddito di 85 mila euro annui, un vantaggio di 20-28 punti percentuali visto che sopra i 28 mila euro l’imposizione è del 35% e sopra i 50 mila è del 43%». In tema di pensione, accanto all’aliquota Irpef il medico a gettone deve pagare all’Enpam un 19,5%, cifra che va detratta dal suo reddito», spiega Florianello. «In ogni caso pur lavorando meno del medico dirigente, questo collega può arrivare a prendere molto di più in proporzione al lavoro svolto. Teniamo infine presente che sia i dipendenti sia i gettonisti versano ogni anno il contributo di quota A Enpam: i dirigenti da 466 a 874,48 euro se hanno scelto la contribuzione ridotta, i liberi professionisti fino a 1615 euro se hanno compiuto 40 anni».Il medico dirigente Ssn percepisce invece, contratti alla mano, di più del collega di pari grado assunto nel privato convenzionato. Nella sanità accreditata bisogna innanzi tutto differenziare tra ospedali religiosi, dove –a parità di fasce di anzianità e di livelli – il gap tra buste paga rispetto al dipendente Ssn è di un 15-20%, ed ospedali “laici”, dove si prende intorno al 30% in meno; tra l’altro il contratto dei medici dell’ospedalità laica, le cui strutture sono associate in AIOP, non è firmato dal 2002. E il contributo Inps è al 33% come nel pubblico. L’indagine Corsera osserva però come nel privato chirurgo e aiuti possano percepire incentivi su ogni intervento (fino al 15%) e ogni specialista possa prendere una percentuale su ogni visita od esame, fino al 75% per le visite ed al 60% per la diagnostica. Avverte però Florianello: «L’incentivazione non si applica nelle prestazioni della sanità convenzionata rimborsate dal Servizio sanitario nazionale bensì solo su quelle ai solventi. La percentuale di queste ultime prestazioni si aggira intorno al 20% del totale: circa un intervento o un test o una visita su cinque, una minoranza. Diverso invece è il regime per i colleghi ingaggiati come libero professionisti, che hanno una quota fissa e una quota percentuale, peraltro differente per ognuno a seconda del contratto (e fruiscono del vantaggio della flat tax ndr)». Ultima annotazione: facendo un confronto con i medici di famiglia, i cui stipendi variano molto tra regioni, i dati retributivi appaiono più uniformi. Ma anche qui Floranello avverte: «I contratti integrativi, e in particolare la contrattazione aziendale, portano comunque a retribuzioni diverse da Regione a Regione e da Azienda ad Azienda. Le differenze non riguardano il tabellare da contratto nazionale, parte più consistente della busta paga, ma le voci accessorie (retribuzione di risultato, di posizione aziendale e di disagio riferito alla pronta disponibilità variabile da azienda ad azienda): una quota comunque importante dello stipendio». (Fonte doctor33)

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Libro: Quei cinque di via Po 21

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Un racconto di vite di personaggi di indiscusso valore del mondo del lavoro, snocciolato come paradigma della capacità di leadership nei mutamenti della società italiana.Giunti alla guida della CISL, Giulio Pastore, Bruno Storti, Luigi Macario, Pierre Carniti e Franco Marini hanno contribuito in maniera significativa a riscattare la condizione lavorativa dalla palude dell’ignoranza, della sottomissione, della miseria in cui era stata condannata per secoli. Quello ripercorso in questo volume non è soltanto un itinerario visto dal di dentro e da vicino. Piuttosto si è immersi in una memoria sorretta dall’ emozione e dall’ importanza prodotte dagli eventi, dagli intrecci tra l’esercizio della leadership e le aspettative di milioni di lavoratori, dalla crescita della conoscenza civile e politica di donne e uomini di un Paese non certo radicato da tempo nella democrazia partecipativa. Il volume è acquistabile sul sito di Edizioni Lavoro (www.edizionilavoro.it) Per l’acquisto di un 1 cp 5% di sconto – Da 2 a 10 cp 10% – Oltre le 10 cp 15% Le spese di spedizione con Corriere non sono incluse.

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La Priora: “La Casa di Santa Rita è il nostro baluardo contro la solitudine dei malati”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Cascia (Perugia) Oggi 11 febbraio la Basilica di Santa Rita dedica degli eventi speciali ai malati, accolti dalle 14:00. Seguono il Santo Rosario alle 14:30, la Santa Messa con unzione alle 15:00 e l’ingresso all’urna che custodisce il corpo della santa. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube del Monastero https://www.youtube.com/user/monasterosantarita. “La prima cura è la vicinanza, ci ricorda il Papa per la Giornata Mondiale del Malato. Facciamo nostro il suo messaggio concretizzandolo nella Casa di Santa Rita, baluardo contro la solitudine dei malati, quelli che all’Ospedale di Cascia, polo d’eccellenza nazionale per la riabilitazione, affrontano lunghe cure lontani dagli affetti. Dopo l’avvio dei lavori a settembre 2022 e nonostante alcuni rallentamenti burocratici, abbiamo compiuto il passo decisivo con l’installazione della scala d’ingresso, che ci permetterà presto di dare vita a una roccaforte dei legami umani dove accogliere le famiglie dei malati, perché solo nella condivisione la sofferenza si trasforma in cammino collettivo di speranza e guarigione”. Così Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia ets, trasmette la felicità provata nel visitare il cantiere della Casa di Santa Rita per la messa in opera della scala: l’operazione più complessa da realizzare, che ora garantirà la ristrutturazione interna e poi un ingresso separato agli ospiti, senza interferire con le attività sanitarie. “Il nostro progetto, sostenuto dalla generosità di molte persone – continua l’agostiniana – nasce come risposta a un bisogno condiviso dalle famiglie e dai malati, soprattutto quanti non hanno possibilità economiche per restare uniti durante le cure a Cascia, lontani da casa. Un bisogno colto quando dopo il sisma 2016 abbiamo ospitato l’ospedale in un edificio del monastero, riqualificato per l’uso. Nell’ala nord di questa struttura da subito abbiamo sognato di creare un luogo dove i malati possano sempre contare sull’abbraccio di chi li supporta. Un luogo che continuerà a dare il suo contributo anche quando l’Ospedale di Cascia si trasferirà nel nuovo polo, in ricostruzione da maggio 2023. Il nostro sogno, oggi più vicino a realizzarsi, sorgerà nel cuore della terra di Santa Rita che, da stigmatizzata, è esempio di come essere forti non vuol dire affrontare la malattia da soli, ma portare la croce insieme. A tutti, Rita ricorda che forza significa compassione, per soffrire con chi soffre e soccorrere da ogni dolore”. È un progetto del Monastero, per la realizzazione del quale la Fondazione Santa Rita da Cascia ets ha accantonato 288mila euro, grazie all’aiuto di tanti donatori che, in particolare per la Festa di Santa Rita 2022, hanno sostenuto la missione. A dicembre 2023, sono stati erogati i primi 141 mila euro a copertura delle spese per l’allestimento della scala. Il progetto prevede la ristrutturazione di un appartamento di 237 metri quadrati all’interno dell’attuale Ospedale di Cascia, ospitato dal sisma 2016 in una struttura del monastero, per accogliere le famiglie dei pazienti ricoverati, provenienti da tutt’Italia, che non possono permettersi di sostenere spese prolungate in albergo o affitto. Le monache di Santa Rita hanno incaricato la Fondazione di raccogliere i fondi necessari alla creazione di un luogo dove famiglie e caregiver potessero restare accanto ai propri cari, affetti da malattie neurodegenerative o ricoverati a causa di traumi cranici, che richiedono tempo per la riabilitazione, anche tre mesi. Nella Casa di Santa Rita nasceranno 7 camere con bagno privato, una sala da pranzo comune con angolo cottura, una lavanderia e un ripostiglio. Una vera seconda casa, dove assistere con la forza dell’amore i malati, in totale serenità. ByAlessia Nicoletti Addetta stampa e comunicazione Fondazione Santa Rita da Cascia ets

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“In sanità serve innovare con intelligenza e non dimenticare la solidarietà”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

In sanità c’è bisogno di innovazione intelligente e di maggiore solidarietà verso chi ha più bisogno. Questo è il messaggio di Mariella Enoc, Procuratrice speciale dell’Ospedale Valduce, messaggio che ha portato alla folta platea della Winter School 2024 di Motore Sanità, in programma oggi, ultima giornata di lavori, a Cernobbio, a Villa Erba, promossa in media partnership con Mondosanità, La Provincia, Eurocomunicazione, Askanews, Espansione Tv e Italpress.“Dobbiamo innovare con intelligenza: non innoviamo solo perché dobbiamo innovare, perché le risorse che noi mettiamo devono essere risorse al servizio delle persone, non solo al servizio di un nostro modo di interpretare la sanità – spiega Mariella Enoc -. Le risorse, infatti, devono avere un’efficacia, devono risultare utili, come la ricerca translazionale che parte dalla persona malata, va in laboratorio e ritorna alla persona malata; questa è la ricerca su cui si investono le risorse”. La solidarietà quando si parla di salute è una parola che non bisogna dimenticare, secondo la Procuratrice speciale dell’Ospedale Valduce. “Il nostro sistema sanitario nazionale è basato sulla solidarietà ma è una parola che abbiamo assolutamente dimenticato, siamo i cittadini del diritto senza mettere in comune quello che in realtà noi possiamo avere. Chi ha di più può anche dare qualcosa a chi ha di meno e questo non è un tema di buonismo ma si tratta di rifare vivere la capacità delle comunità di essere i centri di aggregazione e di innovazione del motore Paese. La solidarietà è uno di quei temi sui cui è impossibile non lavorare insieme. Sono grata a Motore Sanità che fino ad oggi ha portato avanti il tema della solidarietà, non con il vecchio stile delle lamentele ma con il nuovo stile propositivo”.

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La prevenzione è salute, non un costo per il servizio sanitario italiano

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Non “più anni alla vita” ma “più vita agli anni”. Con questo motto il concetto di prevenzione deve farsi spazio sia nella vita quotidiana delle persone, dei cittadini, ma anche nella vita politica e nelle attività delle istuzioni. Fino a quando non ci sarà il passaggio dal concetto di “sanità” a quello di “salute”, la prevenzione sarà considerata solamente un costo. Ma gli esperti che si sono riuniti alla Winter School 2024 di Cernobbio, organizzata da Motore Sanità e in media partnership con Mondosanità, La Provincia, Eurocomunicazione, Askanews, Espansione Tv e Italpress, sono concordi nell’affermare che prevenzione significa riduzione dei costi sociali e sanitari nonché miglioramento della qualità di vita delle persone.

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Donne in sanità, quanti ostacoli ancora da affrontare

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Femminilizzazione della professione o reale partecipazione delle donne alla professione medica? All’aumento numerico delle donne in medicina non si accompagna la stessa opportunità di carriera sia in quella accademica che in quella ospedaliera. È quanto emerge alla Winter School 2024 di Motore Sanità, organizzata in media partnership con Mondosanità, La Provincia, Eurocomunicazione, Askanews, Espansione Tv e Italpress. Progressioni di carriera e discriminazioni in sanità, temi molto sentiti e portati all’attenzione da Antonella Vezzani, Presidente AIDM Associazione italiana donne medico dando una immagine chiara alle difficoltà che incontrano ancora le donne in sanità: un vero e proprio labirinto.“La mancanza di mediche nelle posizioni apicali è il risultato di un labirinto, di una serie tortuosa di barriere visibili e invisibili, determinate da stereotipi e discriminazioni, incluse le molestie sessuali, squilibrio di potere e privilegi che impediscono alle donne di raggiungere l’ultimo livello superiore di leadership” spiega la presidente Vezzani.In Italia gli infermieri e infermiere pediatriche sono complessivamente 460.000, per il 76,5% donne e di queste le infermiere pediatriche rappresentano il 98% del totale. Per quanto riguarda l’età media di tutti gli infermieri italiani è di 50,3 anni (51,1 le donne e 49,2 gli uomini) e la carenza stimata di personale infermieristico è pari a 65.000 professionisti. Questi i dati snocciolati da Carmelo Gagliano, Consigliere Comitato Centrale FNOPI.

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“Carta di Cernobbio” per la sostenibilità del Servizio sanitario delle Regioni

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Cernobbio, 9 febbraio 2024 – Ricerca, innovazione, programmazione e sostenibilità: sono questi i pilastri da consolidare per sostenere il Servizio sanitario italiano che, a 45 anni dalla sua fondazione, nonostante le difficoltà affrontate negli ultimi anni, esce rafforzato anziché indebolito dall’emergenza pandemica. “Al di là della retorica spesso basata sul cattivo uso dei dati, la Sanità italiana resta ai vertici tra i paesi Ocse in termini di performance ed esiti in termini di mortalità prevenibile, è ad esempio al terzo posto nel mondo dopo Israele e Giappone e per mortalità influenzabile dalle cure sanitarie sul 13esimo gradino. Non male per una sanità raccontata come sull’orlo del baratro” ha detto stamani a Villa Erba, a Cernobbio, Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità che ha aperto la seconda e ultima delle due giornate di lavori della Winter School a cui hanno partecipato in 300 tra Sottosegretari, Ministri, Parlamentari, Presidenti di Regione, manager e addetti ai lavori, opinion leader del mondo medico, delle professioni sanitarie, delle associazioni di pazienti provenienti da tutte le regioni italiane, alternatisi in decine di sessioni plenarie e laboratori di approfondimento. Fari puntati sul finanziamento governativo e la compartecipazione dei cittadini, sulle innovazioni declinate in tutti i processi, da quelli tecnici a quelli di governance. Approfonditi i temi dell’apporto del privato accreditato e non, il ruolo del servizio pubblico, i sistemi di remunerazione degli operatori e la revisione della spesa della PA, la centralizzazione e autonomia decentrata per una nuova politica industriale della Salute tra tecnologia informatica e biologica, senza trascurare il miglioramento dell’accesso ai servizi e l’universalità del SSN come valore da preservare.Nel piatto ci sono 1 mld per attuare il fascicolo sanitario elettronico e 40 mld per la digitalizzazione con cui sciogliere il nodo della interoperabilità che oggi separa i servizi sanitari sparsi nelle regioni dello Stivale. L’innovazione dunque per rendere sostenibile il nostro Sistema sanitario e ridisegnare il futuro senza perdere di vista la solidarietà, come ha sottolineato Mariella Enoc, procuratrice speciale Ospedale Valduce di Como. (Fonte Motore sanità)

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“L’implantologia nella riabilitazione funzionale del cavo orale”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

Torino Venerdì 23 febbraio alle ore 21 Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18). I relatori saranno Stefano Carossa, Professore Emerito di Malattie Odontostomatologiche, Università degli Studi di Torino e socio dell’Accademia di Medicina e Paolo Pera, Professore Emerito di Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università di Genova. L’edentulismo comporta importanti deficit funzionali non completamente compensati mediante le riabilitazioni orali tradizionali. La terapia riabilitativa con supporto impiantare ha migliorato significativamente il ripristino funzionale anche se al riguardo molte domande rimangono ancora senza risposta. La salute del paziente, la qualità e la quantità dell’osso, le tecniche chirurgiche, le macro e le micro caratteristiche del dispositivo implantare influenzano la guarigione dell’osso e di conseguenza i cambiamenti dell’osso perimplantare. Scopo della relazione è evidenziare i fattori che influenzano il successo nelle riabilitazioni con carico funzionale immediato e descrivere un protocollo dove i fattori chirurgici protesici sono integrati e finalizzati a un’alta predicibilità nel trattamento di pazienti parzialmente o totalmente edentuli.Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino sia collegandosi da remoto al sito http://www.accademiadimedicina.unito.it.

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Non tutti rispondiamo allo stesso modo a farmaci e vaccini. Mappate reazioni immunitarie

Posted by fidest press agency su domenica, 11 febbraio 2024

“Prendi queste pillole vedrai che ti passerà”. Quante volte abbiamo sentito i consigli di parenti e amici sull’efficacia di un farmaco che dovrebbe avere effetti “universali”. Non è così. Per esempio, il vaccino contro l’epatite B è una delle immunizzazioni più potenti, che di solito fornisce decenni di protezione contro il virus mortale del fegato, ma in circa il 10% delle persone non funziona. Il motivo è semplice: ognuno di noi risponde in modo diverso all’assunzione dei farmaci e se la maggioranza delle persone ha uno standard uniforme di risposta, rimane una percentuale che non si allinea con le previsioni mediche.Amy Huei-Yi Lee, biologa dei Sistemi presso la Simon Fraser University (Canada), e i suoi colleghi, hanno deciso valutare chi avrebbe beneficiato di un trattamento vaccinale. Per avviare gli studi su larga scala è stato predisposto il programma “Human Immunome Project” (HIP) – sostenuto da un consorzio internazionale di aziende, agenzie governative e università – che sonderà migliaia di variabili immunitarie in campioni di sangue e tessuti. L’iniziativa è stata descritta sulla rivista scientifica “Science”. Il risultato sarà probabilmente il database immunologico più grande e completo del mondo, una risorsa per gli scienziati che studiano le differenze del sistema immunitario e il modo in cui influenzano le nostre risposte a vaccini e farmaci e la nostra vulnerabilità alle malattie. Il programma “HIP” utilizzerà anche i dati per nuovi modelli di intelligenza artificiale (AI) che potrebbero prevedere le risposte del sistema immunitario in intere popolazioni, fornendo preziose informazioni non solo per le aziende farmaceutiche e i governi, ma anche per medici e pazienti.Il sistema immunitario protegge l’organismo da agenti patogeni, elimina le cellule morte, danneggiate o invecchiate e rimuove quelle anomale. Le cellule immunitarie (globuli bianchi) hanno una varietà di ruoli e catalogarle può aiutare i ricercatori a scattare un’istantanea della salute del sistema immunitario. L’immunologia non ha una serie comparabile di misurazioni semplici che indicano lo stato del sistema immunitario di una persona. Alcuni dati possono fornire un indicatore approssimativo: i pazienti con un numero ridotto di neutrofili (un particolare tipo di globulo bianco) sono soggetti a infezioni ma tali dati sono limitati. Il progetto “HIP” mira a fornire un gruppo uniforme di stime in grado di fornire una lettura del funzionamento del sistema immunitario. Un insieme di fattori – tra cui età, sesso, dieta, condizioni di vita, precedente esposizione a malattie e genetica – modella il funzionamento del sistema immunitario.Per catturare la varietà umana, i piani di “HIP” prevedono fino a 300 siti di raccolta in tutti i Continenti abitati. Ogni sito misurerà lo stesso insieme di variabili in 10mila persone, provenienti da diversi livelli socio-economici e da una varia gamma di età, dai neonati ai centenari. Inoltre, includeranno persone sane e individui che hanno problemi medici come malattie autoimmuni, cancro e allergie. E’ un progetto mondiale che consentirà di definire nuove e più efficaci terapie. (Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 10 febbraio 2024) Primo Mastrantoni, presidente Comitato scientifico Aduc http://www.aduc.it

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