Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 13 febbraio 2024

Ultimi giorni per visitare la mostra di Claudia Piscitelli

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Milano Fino al 15 febbraio Via De Amicis 17 Centro artistico Alik Cavaliere. Si tratta di un’installazione che comprende 5 grandi opere pittoriche nate dal contatto con il mondo dell’artista Alik Cavaliere. L’incontro è avvenuto attraverso l’amicizia con la figlia Fania, la lettura dei suoi taccuini e numerose visite al suo studio di Milano. Oltre le opere, abbiamo, scritti sui muri, alcuni dei pensieri di Alik che ho trovato particolarmente risonanti con la mia visione della vita e del fare arte. Siamo entrambi artisti liberi, innamorati del fare, dello studio e della natura. Ad un certo punto della sua storia, Alik ha chiesto aiuto ad un personaggio inventato – Gustavo B. – per raccontare con delle sculture piccole storie, drammi esistenziali, ma anche piccole e grandi gioie. Egli è un uomo comune e viene da lui stesso definito un alter ego. E così è l’uomo rappresentato nei miei dipinti che pensa i pensieri condivisi. Lui sogna e combatte in un dipinto, ma anche si affaccia in un piccolo bar a Roma e frigge le uova nella mia casa di campagna. Gustavo B. torna a vivere nel mio mondo e gli artisti fanno un passo indietro perché le loro idee diventino i pensieri che rendano vivo un uomo comune, inventato da Alik e raccontato, per lui, una seconda volta da me. ingresso libero Orari: lunedì e giovedì 14:30 – 18:30. By Claudia Piscitelli

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Mostra “Carolina Lombardi. Ricamando il caos”

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Roma Venerdì 16 febbraio 2024 Ore 17.00 – 19.00 Museo Hendrik Christian Andersen via Pasquale Stanislao Mancini 20. Il percorso dell’esposizione, si è snodato nelle sale dei due piani del Museo attraverso una ventina di opere di luce in Plexiglass retroilluminate a led nelle quali il filo luminoso che compone le immagini crea trame e merletti intessuti di luce, costituito da un testo scritto da cui filtra selettivamente la luce generando forme reticolari che ricordano strutture naturali, barriere coralline, reti neurali, reticoli sarcoplasmatici nonché la grande ragnatela cosmica. Oltre alle opere di luce, di cui alcune di grandi dimensioni, è stata presentata al pubblico la video installazione “Physarum Polycephalum” che riprende la crescita e l’espansione di un particolare organismo unicellulare, il Physarum Polycephalum. Saranno affrontati temi legati ai problemi ambientali del nostro tempo, alla necessità di rivalutare l’interdipendenza tra uomo e natura, tra natura e cultura in senso ecologico e sistemico. Franco Vazza, astrofisico e docente all’Università di Bologna, ci illustrerà il lavoro di ricerca condotto insieme al neurochirurgo dell’università di Verona, Alberto Feletti, mettendo in relazione la rete cosmica delle galassie con la rete di neuroni nella corteccia cerebrale, trovando caratteristiche sorprendentemente simili. Carolina Lombardi ci racconterà della coltura del Physarum Polycephalum, organismo unicellulare dalla spiccata intelligenza che nel suo progredire verso il cibo attraverso il “flusso di spola” genera reticolati analoghi a quelliriscontrati nel web cosmico, descrivendo le varie fasi dell’esperimento che ha portato poi alla realizzazione del video in timelapse presente in mostra. Valerio Eletti, fisico e presidente del “Complexity Education Project”, ci parlerà di sistemi complessi adattativi in relazione alle nuove tecnologie, Emanuele Bevilacqua, analista dei media, affronterà il tema dal punto di vista della comunicazione attraverso i nuovi media, Antonella Sbrilli, docente di storia dell’Arte Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, analizzerà i temi trattati nella specificità del linguaggio artistico di Carolina Lombardi. Introduce: Maria Giuseppina Di Monte, direttrice del Museo Hendrik Christian Andersen. Catalogo: De Luca Editori d’Arte con testi di Maria Giuseppina Di Monte, Gabriele Simongini, Valerio Eletti, Carolina Lombardi, Euro 19,00. Ingresso: Intero Euro 6,00 (il biglietto comprende la visita al Museo Hendrik Christian Andersen); ridotto Euro 2,00; gratuità di legge Il biglietto per la mostra e il Museo è acquistabile al Museo presso il totem digitale (abilitato POS) o su https://portale.museiitaliani.it/b2c/#it/buyTicketless/4e7c2220-041e-42a a-9ffc-e21888df1eff

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Fare museo e l’avventura del “vero”

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Roma martedì 13 febbraio 2024, ore 17.30 L’Accademia Nazionale di San Luca Palazzo Carpegna – Salone d’Onore piazza dell’Accademia di San Luca 77, presenta l’incontro Fare museo e l’avventura del “vero” La mostra di Antonio Mancini e Vincenzo Gemito al Museo dell’Ottocento – Fondazione Di Persio-Pallotta, Pescara. Introduce: Gianni DessìI ntervengono: Manuel Carrera e Isabella Valente, curatori della mostra Venceslao Di Persio e Rosanna Pallotta, fondatori del museo. La preziosa raccolta dei coniugi Di Persio, con oltre 260 opere relative alla Scuola di Barbizon e alla Scuola Napoletana, ha dato vita nel 2021 a Pescara al Museo dell’Ottocento, realtà singolare nel territorio che, nonostante la sua recente istituzione, si sta già distinguendo per il valore delle sue iniziative culturali. La mostra, a cura di Manuel Carrera, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi e Isabella Valente, propone per la prima volta un confronto tra il pittore Antonio Mancini (Roma, 1852-1930) e lo scultore Vincenzo Gemito (Napoli, 1852–1929), fra i più originali e interessanti protagonisti del panorama artistico in Italia e in Europa tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Un confronto ravvicinato reso possibile dalla presenza di 140 opere, caratterizzate da molteplici tecniche e materiali: dalla pittura su tela e su tavola alla scultura (in terracotta, cera, bronzo e marmo) al disegno. Il percorso espositivo è stato pensato per rivelare affinità e differenze, reciproche contaminazioni, nonché gli aspetti ancora inediti di entrambi gli artisti che, ispirati dall’adesione “al vero”, ritrassero la realtà del proprio tempo.La mostra ha il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e del Comune di Pescara e ha ricevuto altresì la preziosa collaborazione dell’Associazione METS Percorsi d’Arte per il reperimento di numerose opere. Fondamentale il contributo di Intesa Sanpaolo, con sedici opere provenienti dalle sedi delle Gallerie d’Italia di Napoli e Milano. Catalogo Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2023.

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Martin Scorzese: Antonio Spadaro dialoghi sulla fede

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Collana le Onde, pp. 112, 16 euro Editore La nave di Teseo. Il premio Oscar e quattro volte Golden Globe si racconta, tra fede e cinema, in dialogo con un grande giornalista e teologo. “La religione ha scandito la mia vita. Sono cresciuto in un quartiere difficile di New York e mentre i miei genitori di origine umilissima provvedevano alla famiglia, ho ascoltato i primi discorsi di amore, compassione, responsabilità etica nella cattedrale di St. Patrick. Poi, da adulto, ho rifiutato la fede. Ma è rimasta sempre con me e, in forme diverse, ha trovato posto nei miei film Mean Streets, Taxi Driver, Toro scatenato, L’ultima tentazione di Cristo.” Bastano poche parole a Martin Scorsese per spiegare i motivi che l’hanno spinto a realizzare, dopo una gestazione lunga ventotto anni, uno dei suoi film più intensi e sofferti: Silence. Film con un cast d’eccezione che ricostruisce le atroci persecuzioni subite dai missionari gesuiti nel Giappone del diciassettesimo secolo. A partire da quell’esperienza, Scorsese si racconta a Spadaro in un libro ricco e profondo sul ruolo della fede nella vita e nella professione del regista (ed ex seminarista) americano. Martin Scorsese per la prima volta ripercorre la sua carriera e i suoi pensieri sulla fede, in un ritratto nuovo e inedito di uno dei più importanti registi del nostro tempo.

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Sanità: Fp Cgil, accordo medici famiglia peggiora condizioni lavoro

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

“È necessario un profondo cambiamento del rapporto di lavoro che per prima cosa dovrebbe liberarci, anche con l’Accordo collettivo nazionale, dalla spada di Damocle della quota capitaria. È ormai chiaro a tutti come sia necessario superare il rapporto libero professionale, che frammenta il sistema”: così il coordinamento nazionale Fp Cgil Medici di Medicina Generale commenta l’Accordo sottoscritto dalle altre organizzazioni sindacali di categoria. “E invece, nulla di tutto ciò si intravede nell’Accordo. E’ mancato persino il coraggio di cancellare il riferimento alle ‘tre ore’ di lavoro quotidiano, da sempre tallone d’Achille della nostra categoria, che spesso viene additata come la parte debole dell’assistenza territoriale puntando il dito sui professionisti e non invece sul modello organizzativo e sui mancati investimenti. Nessuna innovazione organizzativa né contrattuale, solo una parziale restituzione degli arretrati”. Secondo Fp Cgil “ancora una volta si svendono le tutele per un piatto di lenticchie. Aumenta al contrario da 1.000 a 1.200 il cosiddetto rapporto ottimale di assistiti da prendere in carico con la possibilità di estenderlo fino 1.890 per ogni medico e con la previsione per i colleghi in pensione di tornare al lavoro come sostituti. Queste operazioni servono solo a nascondere la smisurata carenza di professionisti, causata negli anni dalla perdita di attrattività per i giovani medici di una professione che avrebbe dovuto essere il fulcro della garanzia di salute della cittadinanza. È un accordo che appesantisce i carichi di lavoro, invece di migliorarne le condizioni. Si arriva addirittura a ribadire la responsabilità dei medici di medicina generale negli accessi impropri nei pronto soccorso dimenticando il vero problema delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche”. “Inoltre – prosegue il coordinamento nazionale Fp Cgil Medici di Medicina Generale, che nell’occasione ha rilanciato il proprio Manifesto pubblicato al link https://www.fpcgil.it/wp-content/uploads/2023/06/Manifesto-Medicina-Generale_190623-1.pdf – nell’Acn vengono introdotti elementi che favoriscono la regionalizzazione e la privatizzazione, ma viene ignorato il problema delle prestazioni erogate da anni per l’INAIL e mai contrattualizzate, cosi come la conciliazione dei tempi di vita-lavoro diventa argomento di eventuale tavolo tecnico e non articolo di contratto, antistorico peraltro che questo riguardi solo le colleghe, come ad intendere che il prendersi cura dei propri cari sia compito e prerogativa solo femminile”. “Insomma – conclude la nota – l’unico elemento ad emergere è l’abissale distanza tra la fatica quotidiana dei medici di medicina generale e chi li rappresenta con una visione antiquata e frammentata del sistema che favorisce solo i tagli dei servizi a vantaggio di interessi privati. Oggi abbiamo perso l’occasione di cambiare il sistema e il rapporto di lavoro, migliorando tutele e diritti dei professionisti. Chi ha firmato dovrà spiegare alle lavoratrici ed ai lavoratori i motivi di scelte che non modificano nulla o addirittura peggiorano le attuali condizioni di lavoro. Soprattutto, dovrà chiarire quale progetto di medicina generale stanno proponendo se quella che entra a pieno titolo nell’integrazione del sistema salute o al contrario quella che rimane una monade che fa lavorare in condizioni non ottimali i professionisti il cui unico obiettivo è curare al meglio i pazienti”. By http://www.fpcgil.it

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Intelligenza artificiale in pediatria: il potenziale c’è, ma la strada è ancora lunga

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Un articolo della rubrica punti di vista di JAMA Pediatrics spiega che pur avendo il potenziale per rivoluzionare l’assistenza sanitaria pediatrica, l’intelligenza artificiale (IA) non riesce a integrarsi nella pratica clinica a causa dello sviluppo di modelli inadeguati combinati a un’infrastruttura informatica immatura e a una carente implementazione. «È un peccato, perché una maggiore adozione dell’IA nella pratica clinica potrebbe portare a significativi vantaggi per i pazienti e gli operatori sanitari» afferma il primo autore Joppe Nijman del Dipartimento di terapia intensiva pediatrica al Centro Medico Universitario di Utrecht in Olanda, spiegando che i recenti progressi dell’IA in pediatria hanno un grande potenziale, specie per quanto riguarda gli allarmi precoci e i sistemi di supporto alle decisioni cliniche. «Tuttavia gli attuali modelli clinici di IA si basano in gran parte su dati acquisiti per scopi diversi, cosa che favorisce gli errori compromettendo la qualità del supporto IA» sostengono gli autori, aggiungendo che infrastrutture informatiche ospedaliere immature e impostazioni sanitarie conservatrici contribuiscono alle difficoltà dell’IA nel raggiungere pazienti e operatori sanitari. Resta aperta la domanda su come risolvere l’integrazione tra problemi clinici e IA e su quali passaggi sono necessari per garantirne l’efficacia.«La cosa fondamentale è strutturare l’IA in modo da offrire strategie che ne rendano massimale l’impatto clinico, e a tale scopo sono fondamentali la visualizzazione dei dati e la comprensione della loro origine, in quanto fattori confondenti come la selezione, l’etnia o il genere dei pazienti possono peggiorarne la qualità se non adeguatamente gestiti» riprende Nijman, indicando altri parametri importanti tra cui l’eterogeneità della popolazione pediatrica e i problemi di trasportabilità in cui l’insieme dei dati riflette in modo inadeguato la popolazione. Ma oltre a modellare la struttura dall’IA è fondamentale preparare la tecnologia informatica e l’infrastruttura dati dell’ospedale per l’implementazione del modello, la cui validazione dovrebbe essere eseguita preferibilmente in modo prospettico e in diversi contesti clinici. E dopo l’implementazione è fondamentale il monitoraggio delle prestazioni, dato che situazioni dinamiche come la modifica dei protocolli clinici o l’adeguamento a nuove opzioni di trattamento possono degradarne l’efficienza. «In sintesi, è necessario riqualificare regolarmente il modello di IA valutandone le possibilità di miglioramento al fine di mantenere elevate le prestazioni» concludono gli autori. Fonte: Pediatria33.

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All’interno del trambusto immobiliare di TikTok

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Samuel Leeds ha riorganizzato un vecchio discorso di vendita per l’era degli influencer. Nessuna controversia sembra intaccarlo Una notte all’inizio del 2019 un giovane studente dell’Europa dell’Est stava navigando su YouTube nella sua camera da letto appena fuori Londra, quando si è imbattuto in un video che prometteva di cambiargli la vita. A presentarlo è stato un inglese dal viso da bambino, Samuel Leeds, il quale ha spiegato che la libertà dalle preoccupazioni finanziarie è alla portata di chiunque. Dovevano solo giocare sul mercato immobiliare.Simon, lo studente, un ventenne tranquillo con gli occhiali e i capelli castano-rossicci, non si sentiva un magnate immobiliare in divenire: viveva temporaneamente nella stanza degli ospiti di un amico. Ma si ritrovò a cliccare su altri video. “Come acquistare proprietà nel Regno Unito SENZA SOLDI”. “Come iniziare nel settore immobiliare come STUDENTE”. “Dal NIENTE alla libertà finanziaria in 2 MESI”. Simon guardò, incuriosito, mentre Leeds delineava vari modi per “attingere al denaro” come prestiti transitori, joint venture e carte di credito.Alcuni dei video di Leeds, che combinavano bassi valori di produzione con buffonate folli, erano piuttosto divertenti. Simon (che ha chiesto che il suo cognome fosse nascosto) si era trasferito solo di recente in Gran Bretagna e lavorava in un magazzino per sbarcare il lunario mentre studiava per una laurea in informatica. Non aveva una grande vita sociale e non passò molto tempo prima che il canale YouTube dell’influencer diventasse il suo hobby principale. (abstract by The Economist)

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Inside the TikTok property hustle

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Samuel Leeds has retooled an old sales pitch for the age of influencers. No amount of controversy seems to dent it. One night in early 2019 a young student from eastern Europe was browsing YouTube in his bedroom just outside London, when he stumbled across a video that promised to change his life. It was presented by a baby-faced British man called Samuel Leeds, who explained that freedom from financial worries was within anyone’s reach. They just had to play the property market. Simon, the student, a quiet 20-year-old with glasses and reddish-brown hair, didn’t feel like a property mogul in the making – he was temporarily living in a friend’s spare room. But he found himself clicking on more videos. “How to buy UK property with NO MONEY”. “How to start in property as a STUDENT”. “From NOTHING to financial freedom in 2 MONTHS”. Simon watched, intrigued, as Leeds outlined various ways of “tapping into money” such as bridging loans, joint ventures and credit cards. Some of Leeds’s videos, which combined low production values with zany antics, were quite funny. Simon (who asked that his surname be withheld) had only recently moved to Britain, and was working in a warehouse to make ends meet while he studied for a computer-science degree. He didn’t have much of a social life, and it wasn’t long before the influencer’s YouTube channel became his main hobby.(abstract by The Economist)

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Può il Super Bowl unire gli americani?

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

By Adam Roberts Redattore digitale The Economist. Non c’è molto che unisce gli americani. La domenica del Super Bowl è un buon momento per chiedersi se lo sport, almeno, potrebbe unire le persone. Fino a quando non ho vissuto a Chicago e non ho guardato il baseball e il football americano dal vivo, non mi ero veramente reso conto della passione che gli americani provano per i loro giochi. Eppure questo non significa realmente che le persone si uniscano. Negli ultimi giorni sono circolate contorte teorie del complotto su Taylor Swift e i Kansas City Chiefs (leggi la nostra rubrica Back Story per una valutazione di quell’isteria). Anche il nostro editorialista di Lexington sulla politica americana si è tuffato nelle folli teorie sulla Swift, sulla politica e sul Super Bowl, sottolineando che “bisogna prestare attenzione, perché se ne sta prestando tanta”. L’attenzione è sicuramente prestata. Più di 100 milioni di americani si sintonizzeranno per la partita stasera, oltre a un discreto e crescente numero di stranieri (questa storia si chiede se il football americano potrebbe gradualmente diventare meno americano). Il nostro articolo su Disney, Fox e Warner Bros Discover uniti per creare un servizio di streaming congiunto per lo sport, a partire dall’autunno, osserva che questo potrebbe essere un punto di svolta per il business dei media. Potresti pensare (e avresti ragione) che sia più importante e interessante tenere d’occhio gli eventi politici o di cronaca. Ma delle 50 trasmissioni più viste in America lo scorso anno, 44 ​​erano sportive. Se riesci a staccarti dal campo di calcio, abbiamo una nuova storia sullo stato delle elezioni che si sono svolte finora nel 2024. Per lo più si sono svolte in Asia. Avviso spoiler: Bangladesh, Pakistan (dove l’esercito si è intromesso) e Indonesia (che terrà le sue elezioni questa settimana) hanno visto centinaia di milioni di voti espressi, ma offrono relativamente poco ai democratici per cui applaudire. Per un altro punto di vista sullo stato della democrazia, pubblicheremo il nostro “indice di democrazia” annuale nei prossimi giorni. (Puoi leggere l’edizione dello scorso anno qui.) Considerata la dichiarazione di Donald Trump secondo cui incoraggerebbe la Russia a fare “quel diavolo che vuole” nei confronti di tutti i membri della NATO rimasti indietro con le spese per la difesa, è facile capire perché alcuni in Europa siano sempre più nervosi. Abbiamo appena pubblicato un articolo sugli Stati baltici e sui loro sforzi per costruire una linea difensiva fortificata contro la Russia. Raccomando inoltre vivamente la nostra valutazione del vero messaggio dietro la chiacchierata di Vladimir Putin con Tucker Carlson.

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Can the Super Bowl bring Americans together?

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

By Adam Roberts Digital editor The Economist. Not much unites Americans. Super Bowl Sunday is a good moment to ask if sport, at least, could rally people together. Until I lived in Chicago, and watched live baseball and American football, I hadn’t truly realised how passionately Americans feel about their games. Yet that doesn’t really mean people coming together. In recent days convoluted conspiracy theories have swirled about Taylor Swift and the Kansas City Chiefs (read our Back Story column for an assessment of that hysteria). Our Lexington columnist on American politics also dived into the mad theories about Ms Swift, politics and the Super Bowl, noting that “attention must be paid, because so much attention is being paid”. Attention is surely paid. More than 100m Americans will tune in for the game tonight, plus a decent, growing, number of foreigners (this story asks if American football could gradually become less American). Our piece on Disney, Fox and Warner Bros Discover uniting to create a joint streaming service for sport, from the autumn, observes that this could be a game-changer for the media business. You might think (and you’d be right) that it is more important and interesting to keep an eye on political or news events. But, of the 50 most-watched broadcasts in America last year, 44 were sporting ones. If you can tear yourself away from the football field, we have a new story on the state of elections that have been held so far in 2024. Mostly these have been in Asia. Spoiler alert: Bangladesh, Pakistan (where the army has been meddling) and Indonesia (which holds its election this week) have seen hundreds of millions of ballots cast but offer relatively little for democrats to cheer. For another take on the state of democracy, we’ll publish our annual “democracy index” in the coming days. (You can read last year’s edition here.) Given Donald Trump’s statement that he would encourage Russia to do “whatever the hell they want” to any NATO members that had fallen behind on their defence spending, it’s easy to see why some in Europe are growing jittery. We’ve just published a story looking at the Baltic states and their efforts to build a fortified defensive line against Russia. I also strongly recommend our assessment of the real message behind Vladimir Putin’s chat with Tucker Carlson.

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Christie’s offrirà Pauline Bothy’s epitaffio a qualcosa deve dare

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Londra – Christie’s offrirà l’omaggio celebrativo di Pauline Boty a Marilyn Monroe, Epitaph to Something’s Gotta Give (1962, stima: £ 500.000-800.000), come pezzo forte della Modern British and Irish Art Evening Sale del 20 marzo. Il dipinto fu donato a un caro amico di Boty nel 1964 e da allora è rimasto nella stessa collezione. Uno dei membri fondatori della Pop Art, Pauline Boty morì prematuramente all’età di 28 anni nel 1966. Epitaph to Something’s Gotta Give è uno dei soli 25 dipinti pop creati da Boty ed è stato incluso in una rara mostra alla Arthur Jeffress Gallery di Londra nel 1962. Boty dipinse altre due raffigurazioni di Monroe come tributo all’attrice dopo la sua morte, entrambe conservate nelle collezioni dei musei: Color Her Gone , 1962 (Wolverhampton Art Gallery) e The Only Blond in the World , 1963 (Tate, Londra). Epitaph to Something’s Gotta Give sarà in mostra a New York dal 9 al 21 febbraio prima di essere esposto a Londra dal 13 al 20 marzo. Angus Granlund, responsabile delle vendite serali di arte moderna britannica e irlandese, Christie’s : “ Dipinto nello stile distintivo di Boty , Epitaph to Something’s Gotta Give prende la forma di un collage pittorico interamente reso con pittura a olio. Una celebrazione dell’emancipazione femminile, si pensa che questo sia l’unico dipinto di Monroe dipinto da Boty durante la vita dell’attrice. L’epitaffio a cui si fa riferimento nel titolo si riferisce all’interruzione della produzione del film Qualcosa può succedere. Il fulcro della composizione è tratto da una fotografia pubblicata sulla rivista Life il 22 giugno 1962, raffigurante Monroe mentre nuota in una piscina sul set. Raccogliere, confrontare e sintetizzare le immagini della cultura di massa da giornali, pubblicità e riviste era centrale nella pratica di Boty. Una vera eclettica, oltre ad essere un’artista rivoluzionaria, Boty era anche un’attrice di talento e un’attivista politica. Si identificava fortemente con Monroe ed è spesso associata a lei. Tenuto nella stessa collezione privata dal 1964, questo raro dipinto riunisce queste due celebri icone degli anni ’60. Christie’s è onorata di presentare Epitaph to Something’s Gotta Give come uno dei momenti salienti della Modern British and Irish Art Evening Sale e non vede l’ora di accogliere i clienti a New York e Londra per vedere questo capolavoro della Pop Art .” Pauline Boty è stata un’artista pionieristica il cui lavoro ha plasmato uno dei più grandi movimenti dell’arte britannica del XX secolo. Nel corso della sua breve vita, creò un gruppo di opere potenti e vibranti che esploravano la cultura popolare e la politica di sinistra, argomenti che stavano diventando sempre più importanti negli anni ’60. Boty ha studiato al Royal College of Art, il vivaio del movimento Pop Art, dove ha incontrato, stretto amicizia ed esposto con Sir Peter Blake, Derek Boshier, David Hockney, Peter Phillips e Patrick Caulfield. Nel 1961 espone insieme a Blake e altri due alla Galleria AIA in una mostra collettiva vista come la prima mostra di Pop Art.

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Christie’s to Offer Pauline Boty’s ‘Epitaph to Something’s Gotta Give’

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

London – Christie’s will offer Pauline Boty’s celebratory tribute to Marilyn Monroe, Epitaph to Something’s Gotta Give (1962, estimate: £500,000-800,000), as a leading highlight of the Modern British and Irish Art Evening Sale on 20 March. The painting was gifted to a close friend of Boty’s in 1964 and has remained in the same collection since. One of Pop Art’s founding members, Pauline Boty died prematurely at the age of 28 in 1966. Epitaph to Something’s Gotta Give is one of only around 25 Pop paintings that Boty created and was included in a rare lifetime exhibition at Arthur Jeffress Gallery in London in 1962.Boty painted two further depictions of Monroe as tributes to the actress following her death, both of which are held in museum collections: Colour Her Gone, 1962 (Wolverhampton Art Gallery) and The Only Blond in the World, 1963 (Tate, London). Epitaph to Something’s Gotta Give will be on view in New York from 9 to 21 February before being exhibited in London from 13 to 20 March.Angus Granlund, Head of Modern British and Irish Art Evening Sale, Christie’s: “Painted in Boty’s distinctive style, Epitaph to Something’s Gotta Give takes the form of a pictorial collage that is entirely rendered in oil paint. A celebration of female empowerment, this is thought to be Boty’s only painting of Monroe painted during the actress’ lifetime. The epitaph referred to in the title relates to the film Something’s Gotta Give shutting down production. The centrepiece of the composition is taken from a photograph published in Life magazine on 22 June 1962, depicting Monroe swimming in a pool on set. Collecting, collating and synthesising mass culture imagery from newspapers, adverts and magazines was central to Boty’s practice. A true polymath, as well as being a ground-breaking artist, Boty was also a talented actress and political activist. She strongly identified with Monroe and is often associated with her. Held in the same private collection since 1964, this rare painting brings together these two celebrated 1960s icons. Christie’s is honoured to present Epitaph to Something’s Gotta Give as a leading highlight of the Modern British and Irish Art Evening Sale and look forward to welcoming clients in New York and London to view this Pop Art masterpiece.”Pauline Boty was a pioneering artist whose work shaped one of the greatest movements in British art of the 20th century. Within her short lifetime, she created a powerful, vibrant group of works that explored popular culture and left-wing politics, subjects which were coming into sharp focus in the 1960s. Boty studied at the Royal College of Art, the seedbed of the Pop Art movement, where she met, befriended and went on to exhibit with Sir Peter Blake, Derek Boshier, David Hockney, Peter Phillips and Patrick Caulfield. In 1961, she exhibited along with Blake and two others at the A.I.A. Gallery in a group show seen as the very first Pop Art exhibition.

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Libro: La linea sottile di Francesco Scomazzon

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Milano Casa della Memoria giovedì 15 febbraio 2024, ore 18 Via Confalonieri 14, per la presentazione del libro La linea sottile Il fascismo, la Svizzera e la frontiera (1925 -1945) ed. Donzelli 2022 di Francesco Scomazzon. L’autore ne discute con Massimo Castoldi, conduce Marco Cavallarin. Negli anni del fascismo l’apparente e invalicabile «linea sottile» che separa Italia e Svizzera sembra frantumarsi sotto i colpi di una dittatura che finisce per metterne in risalto connessioni e intrecci, elevando quella regione ad area di congiunzioni e smerci, politici ed economici: una calamita per rifugiati, antifascisti e trafficanti che trasforma una periferia del potere in un centro di attrazione e azione. Rocamboleschi traffici, avventurosi andirivieni e clamorose azioni contro il regime fanno da sfondo a un originale palcoscenico dove l’incontro-scontro tra fascismo e democrazia, dittatura e libertà, definisce i rapporti che separano Roma da Berna, l’Italia dalla Svizzera, crocevia di contatti con Francia, Germania e una Spagna martoriata dalla guerra civile. Una «linea sottile» che è precario equilibrio tra aiuto e profitto, assistenza e tradimento, salvezza e condanna. Sullo sfondo l’ondivaga politica elvetica verso antifascisti, emigranti economici e profughi razziali, stretti tra ambigue accoglienze e devastanti respingimenti: una «zona franca», quella del confine, campo da gioco per il disordinato apparato poliziesco fascista ma pure fertile terreno di scambi, contatti e riflessioni politiche, destinato a rivelarsi cruciale nel modellare il destino delle future democrazie, nonché dei rinnovati contatti tra l’Italia e la Svizzera del dopoguerra.AnpiLibri è a cura di Marco Cavallarin e Maria Grazia Maffina By AnpiLibri su http://www.facebook.com/groups/AnpiLibri

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Roma: la tutela della salute e dell’ambiente impongono forti azioni di contrasto all’inquinamento

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

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I dati contenuti nell’ultimo rapporto ‘Mal’Aria di città’ di Legambiente, evidenziano l’urgenza di mettere in atto concrete politiche ambientaliste a tutela dei luoghi in cui viviamo e di conseguenza della nostra salute. All’interno di questa classifica che registra il primato negativo di Frosinone, Roma si colloca all’8°posto registrando alti livelli di NO2 nel 2023.Secondo il report la Capitale rimane una delle città con la più alta concentrazione di biossido di azoto anche a causa dell’alta presenza di auto inquinanti in circolazione. I dati diramati dal Servizio Sanitario Nazionali sui decessi riconducibili a patologie cardio-polmonari e oncologiche dovute all’inquinamento dell’aria, ci dicono che servono con urgenza forti azioni di contenimento delle emissioni a cominciare dalla riduzione del numero delle auto a motore termico in circolazione e interventi per favorire la pedonalizzazione e la ciclabilità su ampie porzioni del territorio romano. Penso, ad esempio, alle Ztl 30 kmh e all’istituzione delle ‘strade scolastiche’; alla necessità di potenziare il trasporto su ferro che è il mezzo sostenibile e inclusivo per eccellenza in grado di muovere un numero maggiore di persone con costi minori, limitando le emissioni nocive inquinanti. Ma la transizione ecologica passa anche dalla costruzione di città a basso consumo energetico, dove sono previsti interventi di efficientamento energetico di edifici scolastici e pubblici; progetti di riforestazione urbana, con meno consumo di suolo e più aree di biodiversità cittadina.Lo sfruttamento di fonti fossili impedisce di fatto la riconversione sostenibile dei modelli produttivi e degli impianti industriali. Per questo continuiamo a sostenere anche che è una scelta sbagliata per Roma puntare sull’inceneritore per chiudere il ciclo dei rifiuti. Quell’impianto, nonostante le innovative tecnologie, sprigionerà polveri ultra-sottili PM2.5, diossina, furani, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e CO2, tutti agenti inquinanti per i quali non esistono filtri in grado di bloccarne le emissioni.Ricordo che Roma, prima città d’Italia a dotarsi di un Piano per la Strategia di Adattamento Climatico, ha dato un segnale importante scegliendo di aderire al Trattato internazionale di Non-Proliferazione delle fonti fossili. Il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda UE per il contrasto agli effetti della CO2 e PM10 è del 55% entro il 2030 e di neutralità climatica entro il 2050. Se non invertiamo la rotta sin da ora ogni sforzo sarà nullo togliendo alle nuove generazioni l’opportunità di vivere un futuro migliore. Così, in una nota, il consigliere dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra Ferdinando Bonessio.

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Il taxi per Roma non deve essere un problema, ma una risorsa

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Ecco le 9 proposte per migliorare il servizio di Codici ed Aeci, che intervengono sulla questione taxi che affligge da tempo Roma. E lo fanno per cercare di garantire un servizio migliore per i consumatori.“Roma è una città difficile da adeguare alle nuove tecnologie della mobilità – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ed Ivan Marinelli, Presidente di Aeci –, basti pensare alle problematiche che sorgono ad ogni cantiere che si apre o si cerca di aprire per la metropolitana. Per questo è necessario uno sviluppo dei mezzi di superficie, che comprenda anche il servizio taxi. Sulla questione – ricordano Giacomelli e Marinelli – si è espressa anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, inviando al Campidoglio una segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio a danno degli utenti, in termini di qualità e di efficienza. L’Antitrust ha riscontrato una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda. Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa. Il servizio taxi non deve essere un problema per Roma, ma una risorsa. Abbiamo, quindi, deciso di dare il nostro contributo per cercare finalmente di risolvere questo problema – proseguono il Segretario Nazionale di Codici ed il Presidente di Aeci –, presentando una serie di proposte che puntano a garantire un servizio migliore per i consumatori. Come? Creando tariffe fisse per percorsi fissi, alternativi alla metropolitana e con tariffe semplici che permettano agli utenti un facile controllo e confronto. Pensiamo, ad esempio, ad una tratta dalla stazione Termini a Piazza Navona oppure a Piazza Cavour. Bisogna, naturalmente, sciogliere il nodo delle licenze. Riteniamo utile l’apertura di un tavolo di confronto per discuterne l’aumento ed anche la diversificazione, con alternative sul modello dei minicabs inglesi, che possono fare servizio esclusivamente su appuntamento. Per il centro storico, invece, crediamo si debba puntare su mezzi elettrici per combattere l’inquinamento, prevedendo sovvenzioni statali. A proposito di inquinamento, un traffico più fluido produce meno smog e per questo è necessario aumentare i controlli per arginare il fenomeno delle soste selvagge, coinvolgendo gli organi preposti di concerto con le sigle sindacali. Restando in tema di traffico, è bene puntare sulle corsie preferenziali. Altro capitolo è la trasparenza dei costi, che è un diritto del consumatore. La nostra proposta prevede: stampa automatica dello scontrino, pubblicazione delle tariffe di ogni vettura, informazioni sul guidatore ed indicazioni per inoltrare eventuali reclami. In merito a quest’ultimo punto, ci mettiamo a disposizione per creare una piattaforma di conciliazione, coinvolgendo ovviamente associazioni di categoria, enti ed istituzioni, per facilitare la soluzione di eventuali controversie. Queste sono le nostre proposte, che, lo ribadiamo, puntano a migliorare il servizio taxi. Un obiettivo comune – concludono Giacomelli e Marinelli –, che bisogna perseguire per il bene sia dei consumatori che degli stessi tassisti”. Fonte: http://www.codici.org

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GAM: Cercare di sbloccare il valore al di là del credito core

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

A cura di Ralph Gasser, Investment Specialist di GAM. I futures sui Fed Funds stanno attualmente scontando un totale di 125 punti base di tagli dei tassi nel 2024. Questo scenario si basa su un mercato di rallentamento economico e dell’inflazione o, in aggregato, su un tasso di crescita del PIL reale degli Stati Uniti nel 2024 non superiore all’1,5%. I mercati del credito aziendale, tuttavia, sembrano suggerire una visione molto diversa. I mercati delle obbligazioni high yield, ad esempio, attualmente si scambiano a circa +340 punti base rispetto ai titoli di Stato negli Stati Uniti e +375 punti base a livello globale, il che suggerirebbe un tasso di crescita del PIL reale nel 2024 più vicino al 4 %. Allo stesso tempo, però, l’ultima previsione di base di Moody’s ipotizza che il tasso di default societario globale di grado speculativo dovrebbe raggiungere un picco del 4,9% nel 1° trimestre, per poi scendere al 3,7% e al 4 ,0% nel 3° e nel 4° trimestre. Questo scenario sarebbe più in linea con una crescita del PIL di circa il 2%.Con i tradizionali mercati del credito aziendale che appaiono tesi e disallineati rispetto ai fondamentali economici sottostanti, esistono migliori opportunità di valore negli strumenti a reddito fisso? Una classe di attivi che spicca sia dal punto di vista strategico che tattico è quella dei catastrophe (“cat”) bond. Sulla base delle valutazioni assolute e relative, i cat bond rimangono un’asset class interessante da includere nell’allocazione di un portafoglio a reddito fisso. E non solo per l’ottimizzazione del rendimento, ma anche per la diversificazione del rischio, dati la bassa correlazione qualitativa e quantitativa dei cat bond con la maggior parte delle altre asset class tradizionali, oltre che per una bassa esposizione al rischio di interesse. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Chart of the Week a cura dell’Economic Team di Payden & Rygel

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Evidenzia la relazione tra inflazione e aumenti salariali in Giappone. La scorsa settimana la Bank of Japan ha ribadito la necessità di nuovi dati per poter confermare l’ipotesi di un rialzo dei tassi, proprio come la Federal Reserve, la settimana prima, aveva ribadito la necessità di nuovi dati per poter optare per un taglio. In dicembre, l’inflazione core del Giappone ha toccato il picco degli ultimi 32 anni, inducendo i mercati obbligazionari a puntare su un aumento dei tassi già ad aprile (con il 60% di probabilità). Tuttavia, a nostro avviso, è bene che gli investitori non nutrano troppe aspettative: l’ultimo report sui salari ha mostrato un modesto incremento dell’1% su base annuale. È importante anche considerare la media mobile a 12 mesi della crescita dei salari, dal momento che gli stipendi in Giappone possono essere piuttosto volatili. Commentando gli ultimi dati, il vicegovernatore della BoJ Uchida ha affermato che “l’inflazione dovrebbe aumentare gradualmente verso il 2%, sostenuta da un circolo virtuoso tra salari e prezzi”. In sostanza, i policymaker si aspettano che la crescita dei salari alimenti una maggiore inflazione, portando al raggiungimento “sostenibile e stabile” dell’obiettivo del 2% prima di optare per un inasprimento della politica monetaria. Riuscirà il quadro salariale a infondere fiducia nelle capacità della BoJ di raggiungere i suoi obiettivi, oppure sarà necessario un cambio di rotta?

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Dal soft landing americano alla crescita giapponese

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

A cura di Fabio Castaldi, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. La fine del 2023 ha fatto segnare, negli ultimi due mesi dell’anno, il rally più importante in un contesto non recessivo della storia dei bond americani, con rendimenti in calo dell’1.2% contestualmente ad una performance dei mercati azionari del 16% sull’indice S&P. Non sorprende, quindi, che il mese di gennaio abbia fatto segnare il passo con un incremento marginale dell’1.5% sull’indice S&P e una correzione, seppur contenuta, sul fronte obbligazionario.L’ottimismo iniziale dei mercati obbligazionari e monetari, sia sulla tempistica sia sull’entità dei tagli delle banche centrali per il 2024, è stato in parte ridimensionato alla luce delle indicazioni di fine gennaio delle banche centrali, la Federal Reserve in particolare, e a seguito dei dati macroeconomici negli Stati Uniti nel complesso migliori rispetto alle attese. Riteniamo ora più coerenti le aspettative dei tagli prezzate dai mercati, ovvero un primo taglio della Fed verosimilmente tra maggio e giugno, avendo il presidente Powell espressamente scoraggiato le aspettative di un taglio a marzo. È comprensibile la cautela della Fed nel contesto della sorprendente resilienza dell’economia americana: 3.3% la crescita nell’ultimo trimestre del 2023, e la sorpresa all’indomani della riunione della Fed del dato particolarmente forte sul mercato del lavoro nel mese di gennaio, anche se, con ogni probabilità, suscettibile a una significativa revisione al ribasso.La stessa tempistica è ipotizzabile per il primo taglio della BCE, che, pur in un contesto di crescita debole, sembra volersi cautelare dal rischio di sorprese negative sul rientro dell’inflazione, attendendo i risultati dei negoziati salariali di fine aprile in Germania prima di procedere con il primo taglio dei tassi. Peraltro, l’esborso, nel 2024, di una quota sostanziale dei fondi del Next Generation EU e il rischio di un rincaro del petrolio nel quadro della crisi nel Medio Oriente sono ulteriori elementi di rischio nel processo di rientro delle dinamiche inflazionistiche in Europa. Di qui la prudenza manifestata recentemente da Philip Lane e Isabel Schnabel, membri influenti del direttorio della BCE.Spostando l’attenzione sulle dinamiche asiatiche, segnaliamo la continua delusione sul mercato cinese. La violenta correzione di inizio anno del mercato azionario ha sortito risposte dal governo centrale cinese con misure di stimolo solo incrementali, che hanno un impatto relativo rispetto alla necessità di interventi risolutivi – in gergo finanziario “bazooka” –, ovvero misure aggressive, peraltro utilizzate in passato in contesti simili, che possano dare una svolta alla crisi immobiliare e riportare la fiducia degli investitori esteri su un mercato difficilmente investibile nel contesto attuale.Sull’altra sponda dell’Asia, in Giappone, prosegue invece il trend economico e finanziario positivo iniziato l’anno passato, attirando incrementalmente gli investimenti esteri e il rientro di quelli domestici d’oltreoceano. Gli anni, anzi i decenni, di deflazione e di crescita asfittica sembrano superati, e la Banca del Giappone appare oramai pronta ad abbandonare di qui a breve la politica dei tassi negativi. Aprile è lo scenario più probabile, senza escludere la possibilità di un anticipo a marzo. Per quanto riguarda i mercati finanziari possiamo fare queste considerazioni: l’eccessivo ottimismo prezzato a fine 2023 dai mercati obbligazionari globali rispetto alle attese sull’entità e la tempistica dei tagli delle principali banche centrali è stato, come segnalato, parzialmente corretto. Nei mesi a venire, i mercati continueranno a prestare attenzione ai dati relativi all’inflazione, ricalibrando, se necessario, le aspettative sui tagli delle banche centrali, ma riteniamo che, incrementalmente, l’attenzione degli operatori si sposterà sul tema della crescita.L’Europa, in questo contesto, sarà al centro dell’attenzione, laddove una crescita asfittica – 0,1% il PIL europeo nell’ultimo trimestre del 2023 – rischia di subire ulteriori contraccolpi da fattori esterni, in particolare dalle implicazioni dei rischi geopolitici e dalla debolezza della Cina. L’ottimismo dei mercati finanziari sullo scenario del soft landing è oggi sicuramente apprezzato in particolare sui mercati azionari, pur con i necessari distinguo fra i diversi settori dovuti all’esplosione del tema dell’intelligenza artificiale.Assumendo che le dinamiche sull’inflazione proseguano nel processo di normalizzazione, saranno eventuali sorprese negative sul fronte della crescita a cui dovremo fare attenzione. Se tale scenario dovesse manifestarsi, i mercati azionari e del credito potrebbero subire perdite anche consistenti, compensate però da guadagni, anche importanti, dai bond governativi, che tornerebbero a svolgere il loro ruolo di diversificazione degli attivi rischiosi, perso a più riprese nel periodo inflazionistico degli ultimi 18 mesi.

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Il Giappone inaugurerà un decennio di slancio economico sostenuto?

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

A cura di Daisuke Nomoto, Global Head of Japanese Equities di Columbia Threadneedle Investments. Riteniamo che diversi fattori stiano generando un cambio di paradigma in Giappone: il passaggio dalla deflazione all’inflazione, la riforma della corporate governance e l’aumento dei flussi di investimento interni. La spinta inflazionistica sta modificando le dinamiche del mercato del lavoro: le aziende sono sollecitate a migliorare la redditività e i dipendenti hanno maggiori chance di ottenere salari più alti cambiando occupazione.Le imprese stanno adottando misure per incrementare la redditività del capitale proprio (ROE) nel breve termine, insieme all’attuazione di strategie di espansione a lungo termine incentrate su investimenti organici e inorganici finalizzati a produrre una crescita sostenibile.Il Giappone è da anni sinonimo di deflazione: i “decenni perduti” che si sono susseguiti a partire dalla fine degli anni ’90, determinati da un periodo prolungato di deflazione, hanno compromesso la spesa per i consumi e la crescita economica per quasi 30 anni. Oggi, a fronte del graduale aumento dei prezzi, i consumatori potrebbero cominciare a incrementare gli acquisti, smettendo di posticiparli; un cambio radicale di rotta rispetto alla precedente mentalità deflazionistica in cui le imprese proteggevano i consumatori dall’aumento dei costi e subivano un calo dei margini.Dal 2012 le autorità di governo e gli organismi di regolamentazione hanno introdotto diverse riforme nel campo della corporate governance che, pur andando nella giusta direzione, non hanno suscitato grandi risposte da parte delle aziende. Solo all’inizio del 2023, quando la TSE ha esortato le società quotate con un basso rapporto prezzo/valore contabile a migliorare le proprie valutazioni, molte aziende hanno adottato misure volte a generare valore in modo duraturo. Queste misure hanno assunto molte forme: i riacquisti di azioni hanno raggiunto un massimo storico, i dividendi hanno registrato un aumento su base annua[2] e la spesa per operazioni di fusione e acquisizione (M&A) è cresciuta.[3] Oltre alle misure attuate di recente per incrementare la redditività del capitale proprio (ROE) nel breve termine, le aziende stanno anche adottando strategie di espansione a lungo termine incentrate su investimenti organici e inorganici finalizzati a produrre una crescita sostenibile, ad esempio investendo in ricerca e sviluppo (R&S) e capitale umano.A coronamento della riforma della corporate governance e del ritorno dell’inflazione, il governo giapponese sta aggiornando il suo programma di esenzione fiscale degli investimenti, il NISA, che vedrà un ampliamento degli scaglioni al fine di migliorare i bassi tassi di investimento della popolazione giapponese e contribuire a rivitalizzare l’economia. In un contesto di inflazione più elevata, infatti, soprattutto i giovani stanno cominciando a ricercare opportunità di investimento, favorendo quindi un passaggio strutturale delle famiglie giapponesi dal mero risparmio all’investimento. Grazie al NISA, l’azionario nipponico potrebbe beneficiare di afflussi annuali per circa 14 miliardi di dollari; questo dato presuppone che crica il 40% dei nuovi flussi di denaro si riversi sul mercato azionario giapponese direttamente o attraverso fondi di investimento. Solo nel quarto trimestre del 2023 gli acquisti retail di fondi di investimento incentrati sull’azionario giapponese hanno superato del 38% quelli di veicoli investiti all’estero[6]. Se anche gli investitori istituzionali giapponesi, quali assicurazioni e fondi pensione, seguissero la stessa tendenza spostando le proprie esposizioni dall’obbligazionario in yen alle azioni nazionali, gli effetti positivi sul mercato azionario giapponese sarebbero ancora maggiori.In aggiunta, il Giappone non è più considerato una potenziale minaccia per gli Stati Uniti e i suoi alleati, in quanto persegue una politica estera pacifista e costruisce solidi legami economici e di sicurezza con altre potenze regionali. Ciò contribuisce a creare un contesto socio-economico stabile, così come le partnership tecnologiche con Taiwan e la diversificazione delle esposizioni rispetto alla Cina rendono oggi il Giappone un’opportunità di investimento sempre più appetibile per gli investitori esteri. In sintesi, il Giappone è entrato in un decennio di profonda trasformazione e rappresenta un’opportunità di investimento a lungo termine sempre più interessante per gli investitori attivi. politiche pubbliche lungimiranti, insieme a un circolo virtuoso di aumenti salariali e inflazione, e flussi crescenti di capitali a sostegno della crescita e degli investimenti stanno contribuendo a ridare slancio alla terza economia mondiale, caratterizzata oggi da una combinazione di padronanza tecnologica, infrastrutture consolidate e stabilità economica. Per queste ragioni, siamo particolarmente entusiasti rispetto al panorama degli investimenti in Giappone nel decennio a venire.(Abstract) Per ulteriori informazioni: http://www.columbiathreadneedle.it

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La rivoluzione sanitaria è in corso!

Posted by fidest press agency su martedì, 13 febbraio 2024

Cernobbio. Alla Winter School 2024 di Motore Sanità, promossa in media partnership con Mondosanità, La Provincia, Eurocomunicazione, Askanews, Espansione Tv e Italpress, si confrontano sul tema Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario aziendale IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, e Virologo Università degli Studi di Milano, Aberto Firenze, Commissario AO Papardo Messina, Massimo Scaccabarozzi, Presidente ON RADAR, Fondazione Internazionale Menarini e Massimo Appiotti, Director of the Board & Partner Oxygi, Milano. Secondo Alberto Firenze, Commissario AO Papardo Messina, “con la pandemia da Covid-19 abbiamo vissuto la medicina delle catastrofi e il ruolo delle strutture commissariali è stato quello di testimone di questa crisi senza precedenti. Affrontare le pandemie future significa anzitutto effettuare una ricognizione delle azioni intraprese, analizzarle, sviluppare strategie di miglioramento e condividerle a livello globale. Il Covid-19 ha evidenziato l’incapacità di prevedere, prepararsi e rispondere efficacemente alle pandemie, con conseguenze umane, sociali ed economiche devastanti”. “Molto importante è l’imminente approdo, alla Conferenza Stato-Regioni, dell’aggiornamento del Piano pandemico 2024-2028”, così Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario Aziendale IRCCS Ospedale Galeazzi, Sant’Ambrogio e Virologo Università degli Studi di Milano. “L’obiettivo del Piano è garantire una risposta rapida ed efficace alle emergenze sanitarie, aprendo la strada ad un approccio integrato e coordinato per affrontare le minacce provenienti dall’intera gamma di patogeni respiratori. Le lezioni apprese dalla recente pandemia hanno riconosciuto, con forza, il ruolo cruciale dei vaccini, nonché l’importanza dei Dipartimenti di Prevenzione e il ruolo cruciale dell’epidemiologia. Incognita è ancora la sostenibilità dell’attuazione del piano con la necessaria allocazione di risorse a livello centrale ma soprattutto a livello regionale per la reale attuazione dei piani sul territorio”. “Nel futuro dovremo affrontare una nuova pandemia dovuta alla crescente resistenza dei batteri agli attuali antibiotici e alla mancanza di antibiotici in grado di affrontare il problema”, chiosa Massimo Scaccabarozzi, Presidente ON RADAR, Fondazione Internazionale Menarini. “Se è vero che l’innovazione cambia il futuro dobbiamo permetterle di farlo e cambiare il modo di conservare l’innovazione negli antibiotici. Trovare, sviluppare e produrre in nuovo antibiotico non è un’impresa semplice. Se non cambierà il modo di considerare i nuovi antibiotici come soluzioni veramente innovative e alla stregua di terapie orfane, l’innovazione in questo campo non cambierà e con essa non cambierà nemmeno il futuro”. “L’antimicrobico resistenza – commenta Massimo Appiotti, Director of the Board & Partner Oxygi, Milano – non è un problema puramente clinico, ma dipende molto dai comportamenti umani. Per migliorare, rendere efficaci e standardizzare i comportamenti c’è bisogno di disegnare processi, organizzare ruoli e responsabilità implementare e strutturare nuove componenti organizzative e utilizzare la tecnologia per rendere il tutto semplice ed efficace. In poche parole bisogna ridisegnare ed innovare i modelli operativi del sistema ospedale/territorio”. Abstract fonte http://www.motoresanita.it

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