Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 8 febbraio 2024

“100 anni di Rhapsody in Blue e musica” dall’American Academy in Rome

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

New York giovedì 25 aprile 2024 alle 20:00 nella Weill Recital Hall della Carnegie Hall di New York. Cerimonia di premiazione e concerto di Janet e Arthur Ross Rome”. Il concerto di Janet e Arthur Ross Rome”, si svolgerà alle 20:00 nella Weill Recital Hall della Carnegie Hall di New York. Il 21 aprile 1924, George Gershwin fece il suo debutto alla Carnegie Hall con la prima di Rhapsody in Blue in un concerto di raccolta fondi a beneficio dell’American Academy di Roma come parte della serie Experiments in Modern Music. Cento anni dopo rendiamo omaggio a questo evento e all’evoluzione della nuova musica all’Accademia, con un concerto avventuroso curato dal residente del 2010 George Lewis. L’evento presenta opere degli Academy Fellows e una versione speciale di Rhapsody in Blue , il tutto eseguito dall’International Contemporary Ensemble. I biglietti saranno disponibili dal 1 marzo 2024 e potranno essere acquistati tramite carnegiehall.org , CarnegieCharge (212-247-7800) o al botteghino, situato tra 57th Street e Seventh Avenue. Per informazioni su come aderire al Comitato dei concerti, visitare aarome.org/support/concert-committee. Dal 1894 l’American Academy in Rome funziona come un centro residenziale per la ricerca e la creatività. Il suo scopo è sempre stato quello di consentire a studiosi e artisti altamente motivati ​​di immergersi nell’esperienza di Roma, antica e moderna, e di trarre ispirazione dallo scambio quotidiano con gli altri membri di questa comunità creativa. L’Accademia ha avuto un impatto enorme sulla vita intellettuale e culturale degli Stati Uniti, annoverando tra i suoi Fellows e Residents 452 Guggenheim Fellows, 74 vincitori del Premio Pulitzer, 52 MacArthur Fellows, 13 Grammy Awardees, 9 vincitori del Pritzker Prize, 9 Poet Laureates, e 5 premi Nobel. Ogni anno circa 35 Fellow vengono selezionati come vincitori del Premio Roma da giurie a rotazione nei diversi settori. Inoltre, questa comunità è arricchita da residenti invitati in tutte le discipline, nonché da una serie di artisti e studiosi in visita. By Accademia Americana di Roma Via Angelo Masina, 5.

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Gli insegnamenti di Enrico Mattei per il “Piano”

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

di Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Enrico Mattei era un uomo d’azione, visionario, concreto, non di tante parole. La sua vita ha segnato eventi rivoluzionari che hanno contribuito a cambiare un’epoca. E’ stato un leader con obiettivi e metodi operativi chiari: individuare e realizzare grandi progetti, a livello nazionale e internazionale, capaci di ispirare profondi cambiamenti economici e sociali. Anzitutto la realizzazione di una rete nazionale di gasdotti per la distribuzione del gas metano che ha cambiato la vita della nostra gente e ha contribuito grandemente allo sviluppo industriale dell’Italia sollevandola dalle distruzioni della guerra. Mattei è stato anche all’avanguardia nel promuovere la ricerca scientifica e tecnologica, tanto che una delle prime centrali nucleari europee, con il reattore più potente di allora, fu costruita dall’Agip nel 1958 a Latina. Ruppe gli accordi fifty-fifty sui profitti dall’estrazione di petrolio, portandoli a 75-25% a favore di numerosi paesi produttori, sfidando i comportamenti neocoloniali delle cosiddette sette sorelle, spingendo molti leader del terzo mondo a iniziare politiche di sviluppo più indipendenti e sovrane. Per questo ha pagato con la vita. I grandi accordi non si esaurivano con lo sfruttamento energetico ma affiancavano anche joint venture paritarie per la realizzazione di importanti infrastrutture, porti, strade, ecc., necessarie alla trasformazione dei paesi da semplici fornitori di materie prime a economie industrializzate, anche con la formazione professionale dei giovani del posto. E’ per questo che pensiamo che il “Piano Mattei” non sia all’altezza del nome che porta. Al di là delle polemiche di parte, l’iniziativa è, comunque, in sé positiva perché assegna all’Italia, almeno sulla carta, un ruolo attivo e internazionale.Secondo noi, però, il piano dovrebbe indicare pochi e grandi progetti, lavorando con i paesi africani per la loro realizzazione. Poiché tra gli obiettivi vi è opportunamente la questione dell’acqua, elemento essenziale per usi civili, agricoli e industriali e per fermare il processo di desertificazione nelle regioni del Sahel, un progetto da sostenere dovrebbe essere quello definito Transaqua. Esso prevede il trasferimento di una percentuale di acqua del fiume Congo, che altrimenti finirebbe nell’Oceano Atlantico, con un canale fino al Lago Ciad che sta per scomparire dalle cartine geografiche. A esso si legherebbero anche altri progetti nel campo agroindustriale, infrastrutturale e sociale, nonché la necessaria formazione tecnica e professionale. Intorno alla questione del Lago Ciad esiste da decenni una Commissione che coinvolge tutti gli stati direttamente interessati come il Ciad, il Niger, la Nigeria, il Camerun, la Repubblica Centrafricana, la Libia e potenzialmente molti altri. L’Italia è direttamente coinvolta nel progetto, elaborato oltre 40 anni fa dall’impresa italiana Bonifica del Gruppo Iri e avendo, recentemente, partecipato allo studio di fattibilità. In altre parole la collaborazione paritetica è già in atto. E’ senz’altro vero che con i suoi 5,5 miliardi di euro l’Italia da sola non potrebbe farcela. Però, dovrebbe interessare l’Unione europea e cercare di inserire tale progetto nel piano di investimenti europei, noto come Global Gateway. Il grande progetto sarebbe una sfida a quanti vorrebbero continuare con vecchie e fallimentari politiche, “predatorie o caritatevoli”, nei confronti del continente africano. Invece, il piano del governo, per quanto riguarda la gestione dell’acqua punta alla realizzazione di pozzi, ad esempio, in qualche zona rurale del Congo. Iniziative del genere sono state fatte da decenni ma non hanno cambiato la situazione che è rimasta a livello di sopravvivenza. L’ideologia del “piccolo è bello” spesso genera degli sprechi e Mattei ci insegna che bisogna puntare in grande. Ovviamente non si tratta nemmeno di costruire delle “cattedrali nel deserto”, bensì individuare insieme ai leader africani quei progetti portanti che servono all’Africa di oggi e di domani. L’altra sfida è quella delle infrastrutture. Nel 2019 i paesi dell’Africa hanno ratificato l’accordo per la Zona continentale di libero scambio e nei loro progetti, previsti anche dall’Unione Africana con l’Agenda 2063, vi è una rete di trasporti ferroviari, terrestri e fluviali per migliorar e accrescere il commercio interno del continente che è soltanto il 18% di quello africano globale. Invece di arrovellarsi su piccole iniziative locali o nazionali, perché non agganciarsi ai progetti già indicati dai leader africani per l’intero continente? Sarebbe un modo serio e rispettoso, “paritetico”, per avanzare nella cooperazione. Anche così si spingerebbero gli altri paesi europei e l’Ue a sostenere una vera rivoluzione infrastrutturale e industriale in Africa.Non si tratta affatto di negligere i fondamentali settori dell’istruzione e della sanità. Ma, come conosciamo bene anche in Italia, questi possono essere sostenuti e migliorati nel tempo soltanto attraverso la creazione di ricchezza e l’aumento del pil. Altrimenti restano schiacciati dalla povertà o dipendenti da azioni caritatevoli, spesso “pelose”. Per quanto riguarda l’energia, tanto è stato detto e già fatto. Circa le migrazioni si può solo dire che è una sfida da gestire con umanità e anche in rapporto alle necessità di mano d’opera del nostro paese e dell’Europa. Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista

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Commento GAM – En attendant Pivot

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Nella riunione della settimana scorsa la Federal Reserve non ha modificato il livello dei tassi dei fondi federali, rimasti nell’intervallo del 5,25-5,5%. La mossa era ampiamente attesa e non ha scalfito i mercati, l’appuntamento con il pivot della Federal Reserve è rimandato più avanti.Nella conferenza stampa Powell ha attutito gli entusiasmi: ha riconosciuto che l’inflazione sta scendendo verso il fatidico 2%, ha esplicitamente ammesso l’ipotesi che nel prossimo futuro la politica monetaria viri all’allentamento, però è rimasto reticente sui tempi. Questa volta gli esegeti non hanno avuto il tempo di mettere a punto le interpretazioni e rimodulare le aspettative, i dati sull’occupazione pubblicati venerdì hanno spazzato via la possibilità di un taglio dei tassi di interesse a marzo. La reazione dei mercati è stata immediata, il titolo a dieci anni è tornato sopra il 4%, la scadenza a due anni, più sensibile alle aspettative sui tassi, è salita oltre il 4,3%. Venerdì scorso lo S&P 500 ha messo a segno un incremento di oltre un punto percentuale, la delusione per il cambio di aspettative sui tassi è stata ampiamente compensata dai risultati delle società della tecnologia.Dodici mesi fa eravamo alle prese con una sorpresa simile. I posti di lavoro creati nel gennaio 2023 furono 517.000 contro un’attesa di 185.000. Fu un primo segnale di come la recessione più attesa della storia non fosse dietro l’angolo. Eppure, quel dato sorprendente non cambiò la narrazione dei mercati, nel corso dell’anno l’inflazione ha continuato a diminuire e a metà anno, in luglio, la Federal Reserve dispose l’ultimo aumento dei tassi portandoli al livello attuale.Non sappiamo se andrà come lo scorso anno, sappiamo però che nei prossimi mesi il mercato del lavoro e l’inflazione salariale saranno ancora determinanti.I banchieri centrali si stanno muovendo con estrema circospezione, sembrano riluttanti a dichiarare finita la lotta contro l’inflazione ed è probabile che l’ultimo miglio prima di vedere i prezzi muoversi alla velocità di circa il 2% annuo potrebbe essere più faticoso e accidentato.La parte piena del bicchiere sono gli utili societari che sembrano segnare il superamento della “recessione degli utili”. Il bel tempo nei listini riguarda principalmente la tecnologia ma gli altri settori, ancora indietro, sono favoriti dalle probabilità dell’atterraggio morbido, dal raffreddamento dell’inflazione e dalla prospettiva del cambio della politica monetaria.Una strategia che attenua il rischio della direzionalità dei tassi è quella delle obbligazioni assicurative, i “Catastrophe Bond” (“Cat Bond”). La loro remunerazione non è agganciata al movimento dei tassi ma al rischio assicurativo, catastrofi ed eventi naturali estremi, che le compagnie di assicurazione o ri-assicurazione riversano sul mercato dei capitali. I Cat bond presentano bassa correlazione con la gran parte delle altre asset class, al momento hanno spread elevati rispetto agli standard storici e si ritiene che rimarranno elevati anche nel prossimo futuro.Importanti avvertenze legali: I dati esposti in questo documento hanno unicamente scopo informativo e non costituiscono una consulenza in materia di investimenti. Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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RBC BlueBay: Germania solida nonostante un contesto geopolitico ed economico sfavorevole

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

A cura di Kaspar Hense, BlueBay Senior Portfolio Manager, Investment Grade, RBC BlueBay. La Germania è emersa come “vincitrice” in una competizione insolita e sleale contro Russia, Cina e Stati Uniti. L’ambizione della Cina di diventare il più grande esportatore di automobili al mondo, sfruttando la sua vasta quantità di manodopera a basso costo, i sussidi fiscali e gli ostacoli normativi ridotti, è già realtà dal 2009, quando la sua quota di produzione automobilistica globale è salita al 25%. Poi è cresciuta fino a quasi il 35%. Nello stesso periodo, la quota della Germania si è ridotta dal 10% al modesto 5% attuale.Quando la combinazione della pandemia e dell’attacco russo all’Ucraina ha interrotto le catene di approvvigionamento globali e creato una guerra economica contro l’Europa, tagliando le esportazioni di gas, le aspettative del mercato hanno suggerito la fine del motore di crescita tedesco.Da allora, soprattutto nel 2023, abbiamo visto la Germania perdere terreno rispetto ai suoi concorrenti globali. Gli Stati Uniti hanno superato la Germania di quasi l’1% nell’ultimo decennio, il che è significativo. Tuttavia, se si considera la produttività pro capite, è vero il contrario. I tedeschi hanno più vacanze degli americani e quindi lavorano un po’ meno; e hanno un tasso di natalità più basso, che non è cambiato molto con i flussi migratori rispetto agli Stati Uniti. Comunque, il tasso di disoccupazione complessivo in Germania è inferiore a quello degli Stati Uniti. Con dati comparabili, si attesta a solo il 3%.Negli ultimi due anni, la Germania ha integrato più di due milioni di persone provenienti dall’Ucraina e, prima ancora, ha visto un’enorme ondata di immigrati siriani nel suo mercato del lavoro. Tutto ciò è stato spinto da forze geopolitiche antidemocratiche – principalmente la Russia – sull’Europa e, in particolare, sulla Germania. Il Paese ha assorbito tutto questo senza alcun sostegno fiscale. Nonostante tutto, il debito pubblico tedesco è sceso dal 70% al 65% rispetto ai livelli del 2006/7, in contrasto con la maggior parte degli altri Paesi.Dipingere la Germania come un vincitore è chiaramente un’iperbole. È difficile indicare un settore in crescita che possa sostituire il motore delle esportazioni. Ma con la transizione energetica in corso (e, si spera, con l’aiuto di un’agenda europea per la sicurezza energetica, o di ciò che è stato concordato finora sull’aiuto bilaterale di Italia, Grecia, Spagna e altri), con un minore drenaggio fiscale da parte di un ministro delle finanze liberale che guarda solo alle elezioni, e con un quadro di crescita esterna più positivo o con un rafforzamento del mercato europeo di 450 milioni di persone rispetto ai concorrenti globali, la Germania e l’Europa nel suo complesso sono in una posizione molto più forte di quanto il consenso di mercato dia loro credito. Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Amchor IS – Nel 2024 non ci aspettiamo più di due o tre tagli da parte di Fed e Bce

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

A cura di Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS. Anche se l’inflazione continuerà probabilmente a scendere nei prossimi mesi, riteniamo che la Fed non potrà abbassare i tassi di interesse più di due o tre volte nel 2024. In primo luogo, perché l’economia continua a mostrare una crescita molto dinamica, il che potrebbe significare che la politica monetaria non è così restrittiva come potrebbe sembrare. In secondo luogo, perché questa forte crescita si verifica in un contesto di disoccupazione molto bassa, il che aumenta il rischio che una domanda robusta possa tradursi in una ripresa delle pressioni sui prezzi. In terzo luogo, perché un’eventuale ripresa dell’inflazione potrebbe disancorare le aspettative di prezzo dei consumatori e delle imprese. In quarto luogo, perché non è del tutto corretto affermare che il significativo calo dell’inflazione degli ultimi mesi si traduce automaticamente in tassi reali significativamente più elevati e quindi in una politica monetaria sempre più restrittiva. Infatti, dato che le aspettative di inflazione a medio e lungo termine sono rimaste ben ancorate, i tassi reali “ex ante” (calcolati come tasso nominale meno inflazione attesa) non stanno affatto mostrando lo stesso comportamento dei tassi “ex post” (questi ultimi calcolati sulla base dell’inflazione passata).Non dobbiamo nemmeno perdere di vista il fatto che i prezzi dei servizi sono ancora piuttosto forti e che il significativo calo dell’inflazione di fondo osservato da diversi mesi a questa parte è dovuto principalmente alla deflazione dei beni che potrebbe non essere sostenibile in futuro. Anche se è vero che la produttività ha chiaramente accelerato nel 2023, è anche vero che i salari continuano a crescere in modo abbastanza dinamico.Allo stesso tempo, dal punto di vista della politica economica, i tassi di interesse reali rimangono a livelli moderati e, pertanto, non dovrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile per lo sviluppo economico dell’Eurozona quest’anno. Per il resto, in un contesto di crescita economica sana, salari dinamici e calo solo graduale dell’inflazione, riteniamo che la Bce sceglierà di non abbassare i tassi di interesse più di due o tre volte nel corso del 2024.Guardando ai mercati emergenti, molte economie, soprattutto in Asia, continuano a mostrare prospettive incoraggianti, dato che sono di nuovo in grado di crescere nettamente al di sopra della media del mondo sviluppato, in un contesto di notevole stabilità macroeconomica. Sul fronte Cina, non escludiamo affatto che Pechino possa sorprendere al rialzo quest’anno, per diversi motivi.L’economia giapponese continua a fornire il giusto contesto affinché la BoJ possa portare avanti il processo di normalizzazione della politica monetaria nella prima parte dell’anno.Titoli di Stato: continuiamo a diffidare del rischio di duration sia in Europa sia negli Stati Uniti e preferiamo quindi concentrare le esposizioni sulla parte breve delle curve. Per quanto riguarda il Giappone, prevediamo che il rendimento dei titoli decennali tenderà a salire sensibilmente tra 3-6 mesi. Azioni: poiché riteniamo che Stati Uniti ed Europa eviteranno la recessione, in un contesto di tassi reali strutturalmente elevati, continuiamo a ritenere che il segmento value/ciclico del mercato (comprese le banche europee) dovrebbe performare meglio del segmento growth/difensivo. Dal punto di vista geografico, favoriamo i mercati europei e asiatici a quelli statunitensi. Per il resto, ci piace anche il segmento delle piccole imprese negli Stati Uniti. Credito: continuiamo a favorire le obbligazioni societarie perché nel nostro scenario macro centrale i tassi di default non dovrebbero aumentare troppo. In ogni caso, dato che gli spread non sono particolarmente elevati, continuiamo a ritenere che abbia senso combinare l’esposizione al credito con posizioni ben selezionate in titoli di Stato emergenti in valuta locale. Valute: continuiamo a detenere solo posizioni moderate in dollari perché riteniamo che il differenziale di crescita tra Stati Uniti ed Europa si ridurrà sensibilmente nel 2024. Allo stesso tempo, manteniamo una view positiva su valute come corona norvegese, dollaro neozelandese o dollaro australiano; continuiamo inoltre ad apprezzare le valute dei mercati emergenti con una buona governance macro e prospettive di crescita favorevoli. Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Il Capodanno lunare cinese si avvicina rapidamente e il 10 febbraio si scatena il drago

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

By Jasmine Kang, gestore del fondo Comgest Growth China. Secondo lo zodiaco cinese, questa creatura mitica rappresenta il potere, la prosperità e la felicità per il nuovo anno. Di conseguenza, le persone tendono a sposarsi, a comprare una casa o ad avere figli in questo periodo solo per poter dire “è successo durante l’Anno del Drago”. Anche se non siamo maestri di Feng Shui che fanno previsioni per l’anno a venire, pensiamo che sia una buona occasione per condividere le nostre prospettive sul mercato azionario cinese. Il mercato azionario ha registrato un calo significativo nel 2023, seguito da un’altra caduta all’inizio del 2024. L’attuale ciclo di ribasso immobiliare della Cina si è trascinato per 30 mesi dalla metà del 2021 e le severe politiche Covid di lunga data hanno ulteriormente appesantito la fiducia dei consumatori. Detto questo, a nostro avviso, non c’è un rischio immediato di esplosione della bolla degli asset. Il multiplo del reddito familiare nazionale cinese, pari a 6,3 volte, è inferiore a quello della maggior parte dei Paesi sviluppati (ad esempio, 9,5 volte negli Stati Uniti), il che suggerisce che i prezzi delle case sono già equi. Il contributo del settore immobiliare al PIL è già sceso da poco più del 30% nel 2020 all’attuale 20%. Anche se siamo vicini alla fine del ciclo negativo del settore immobiliare, il suo impatto sulla crescita dell’economia è diminuito. L’effetto ricchezza dovuto alla debolezza del mercato immobiliare cinese si è riversato sui consumi interni, che rimangono bassi. Ciononostante, le vendite di veicoli elettrici nuovi in Cina hanno appena registrato un altro anno di successo, con una crescita del 38% nel 2023.Con la probabilità di un contesto di tassi d’interesse più bassi per il dollaro e che il mercato immobiliare cinese tocchi il fondo, accompagnato da un continuo sviluppo dell’innovazione e del consumo di energia, una rotazione verso l’Estremo Oriente potrebbe essere una buona strategia di portafoglio. Con la fine dell’Anno del Coniglio e lo scatenarsi del Drago, riteniamo che sia giunto il momento di cercare in Cina una crescita di qualità e di lungo periodo. (abstract by Verini Associati)

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L’Italia è la nuova Silicon Valley d’Europa?

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

L’Italia, il paese famoso per il suo ricco mosaico di arte, cultura e cucina, sta ora abbracciando nuovi orizzonti nel campo della tecnologia. Con le sue radici profondamente radicate nella creatività e nell’innovazione – dall’invenzione della batteria al telefono, l’Italia è stata la patria di numerose invenzioni che hanno cambiato il mondo.Secondo il rapporto Markets of Tomorrow 2023, l’Italia è coinvolta in alcuni dei mercati emergenti che plasmeranno il futuro, come l’hyperloop, l’edtech, i diritti sulle acque e altro ancora. Oggi, la nazione sta investendo nei mercati del futuro, promuovendo un fiorente ecosistema tecnologico e coltivando una cultura di innovazione aperta. Il suo focus principale è in aree come l’energia verde, l’economia circolare, la salute e le biotecnologie, l’aerospazio e la difesa, e la mobilità intelligente. Accanto a questi settori, giganti come Leonardo, Enel e Piaggio stanno guidando la rivoluzione tecnologica italiana. La Silicon Valley d’Europa?Ora, mentre lo sguardo del mondo tecnologico è ancora fisso sulla Silicon Valley, l’Italia sta emergendo come una potenza piena di potenziale e promesse. Ecco dove si colloca il Paese nell’arena tecnologica globale: Fiori dell’innovazione: l’Italia è in fermento con oltre 10.000 startup che operano in settori innovativi, offrendo un enorme bacino di talenti creativi. Nutrire la crescita: il Paese dispone di circa 300 incubatori e acceleratori, che forniscono il supporto essenziale necessario per la crescita e lo sviluppo. Rifornire l’innovazione: oltre 200 fondi di venture capital sono attivi nel Paese, pronti a sostenere idee creative e promettenti. Il miracolo di Milano: Milano ha recentemente istituito il MIND (Milan Innovation District), un faro attraente per la tecnologia sostenibile. L’Human Technopole: questo istituto di ricerca con sede nel MIND sta facendo passi da gigante nella ricerca nelle scienze della vita, incarnando la passione italiana per l’innovazione. L’iniziativa italiana di InnovationOpenLab è una testimonianza dell’impegno del Paese nel mostrare e promuovere il suo panorama di innovazione IT e tecnologica. Allo stesso modo, ENEA Tech facilita il cruciale trasferimento di tecnologia dai laboratori di ricerca all’industria, colmando il divario tra innovazione e applicazione. Inoltre, secondo Bloomberg, l’Italia sta alimentando il progresso umano con la sua tecnologia all’avanguardia in settori come l’automobilistico, l’aerospaziale, l’energia e la sanità. Mentre continuiamo a navigare nell’era della trasformazione digitale, i paesi di tutto il mondo stanno rivitalizzando le loro strategie per adattarsi al panorama tecnologico in rapida evoluzione. L’Italia, un improbabile concorrente in questa corsa, ha reso chiaro che è pronta a tenere il passo o addirittura a superare. Alimentata da un vivace ecosistema tecnologico locale e sostenuta da un’eredità di inventiva, sta accogliendo l’alba della nuova era tecnologica. Abstract by Fonte: https://geonode.com/

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Obiettivo 2040 proposto dalla Commissione Europea non è del tutto compatibile con 1,5°C

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

L’azione pre-2030 è fondamentale. La Commissione Europea ha proposto un obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2040, che sarebbe allineato solo di 1,5°C se accompagnato da finanziamenti internazionali significativamente più elevati per il clima e che, purtroppo, si colloca all’estremità meno ambiziosa dell’intervallo del 90-95% raccomandatole dalla Commissione Europea. Action Tracker ha detto oggi. La nuova proposta per il 2040 non presuppone alcun aggiornamento dell’obiettivo del 2030, sebbene la COP per tre anni consecutivi abbia esortato i paesi ad aumentare le ambizioni del 2030. Non prevede l’eliminazione graduale dei combustibili fossili e fa molto affidamento sulla cattura e lo stoccaggio del carbonio fossile (CCS), anche nel settore energetico. La CCS fossile continua a dipendere dai combustibili fossili e non è assolutamente necessaria nel settore energetico.L’UE continua a non contribuire con la giusta quota all’azione globale per il clima, per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessaria una riduzione più profonda per il 2040 e maggiori finanziamenti per il clima.Il CAT stima che la riduzione proposta del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990 sia in realtà solo una riduzione dell’84% rispetto al 1990 per tutti i settori – esclusi il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura, poiché si presume che tale settore rimanga un pozzo netto. Gli impatti dei cambiamenti climatici, in particolare nel 2023, hanno dimostrato che fare affidamento sulla rimozione delle foreste è una strategia rischiosa.Di conseguenza, il CAT ha pubblicato oggi la sua analisi aggiornata dell’obiettivo rivisto dell’UE per il 2030, presentato all’UNFCCC nell’ottobre 2023. Ciò dimostra che l’UE non è ancora pronta a raggiungere il suo obiettivo per il 2030, che rimane invariato rispetto al precedente NDC. nonostante l’appello della COP a renderlo più ambizioso.Il CAT continua a valutare l’obiettivo dell’UE per il 2030 come “Insufficiente”, ma ha declassato le sue politiche e azioni da “Quasi sufficiente” a “Insufficiente”. Il CAT effettuerà una valutazione e una classificazione complete dell’obiettivo dell’UE per il 2035 una volta che sarà stato presentato all’UNFCCC più avanti nel 2024 o nel 2025. Concordare un obiettivo per il 2040 fa parte del processo dell’UE volto a definire un obiettivo per il 2035 e garantire che sia sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di neutralità climatica. (Abstract https://www.climateactiontracker.org)

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Agricoltura, Mamone (Unsic): “Giuste le richieste economiche, ma al Sud va salvaguardato il primato della qualità”

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

“Bene il dietrofront della Commissione europea sull’uso degli agrofarmaci, legittime le richieste di riduzione dell’Irpef, di agevolazioni fiscali sul gasolio o della cancellazione del 4% dei campi incolti per un settore agricolo sempre meno redditizio e a rischio di tenuta occupazionale. Proficuo sarebbe il rafforzamento del ruolo dei Centri di assistenza agricola e degli organismi di consulenza aziendale o l’incentivo per la diffusione di mezzi agricoli a trazione elettrica e l’uso delle rinnovabili. Tuttavia, al di là delle sacrosante rivendicazioni del momento, c’è un elemento primario che differenzia le produzioni italiane – e in particolare del nostro Sud – rispetto alle merci dell’agribusiness globalizzato, omologante e intensivo: la qualità. Se la concorrenza andrà al ribasso, non ci sarà futuro per il nostro settore. E ciò investe principalmente il Mezzogiorno, possibile terreno di conquista da parte delle multinazionali: cioè c’è una ‘questione meridionale’ che non può essere ignorata nella lista dei problemi”. Così Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, sindacato datoriale di imprenditori e coltivatori. “C’è una linea di demarcazione tra chi, anche a livello di rappresentanza del comparto, sta dalla parte delle multinazionali o di quelle aziende della grande distribuzione che importano prodotti estranei ai requisiti sanitari e ambientali del nostro Paese e fanno cartello e speculazione sul prezzo, e chi si batte perché i fondi europei non finiscano nelle tasche di coloro che intendono annientare proprio le nostre produzioni locali, ad iniziare da quelle del Mezzogiorno – continua il numero uno dell’Unsic, organizzazione che ha inviato un articolato documento sulla materia ai rappresentanti del governo. “Nelle lotte di questi giorni, i coltivatori dell’Unsic inseriscono anche la salvaguardia dell’agricoltura e della zootecnia sane e tradizionali, che non significa chiudersi a riccio verso l’evoluzione tecnologica o scientifica, ma rifiutare le logiche unicamente quantitative che impone un mercato distorto, con complicità politiche a Bruxelles. Il nostro Mezzogiorno, che ha molto da insegnare a tutti sulla qualità, necessita principalmente di attenzioni, di fondi ben canalizzati, di valorizzazione delle eccellenze. Non dimentichiamo che le regioni italiane con più aziende agricole sono la Puglia (191mila) e la Sicilia (142mila), con la Campania (79mila) al quarto posto. Nel biologico dominano Sicilia, Calabria e Basilicata, che hanno superato la soglia del 25%, indicata dalla strategia Farm to Fork come traguardo al 2030. L’Abruzzo negli ultimi dodici anni ha raddoppiato la superficie certificata bio, superando il 15%. La Puglia con l’11,1%, la Sicilia con il 6,5% e l’Abruzzo con il 4,8% hanno quote rilevanti della produzione nazionale di vino. La Campania con 896 milioni, la Puglia (678 mln), la Sardegna (572 mln) e la Sicilia (545 mln) vantano un rilevante impatto economico di Dop e Igp, per quanto ci sia molto da fare nelle altre regioni meridionali. Il Molise ha il primato nazionale per quantitativi di tartufo, ma purtroppo è carente la valorizzazione regionale e tanto prodotto finisce nelle sagre del Nord Italia come eccellenza locale. Potrei continuare all’infinito con le eccellenze meridionali: credo che nel delicato passaggio di questi giorni, il dato non possa essere ignorato, come purtroppo sta avvenendo”.

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Pagamenti istantanei senza addebitare costi o oneri aggiuntivi

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Mercoledì, i deputati europeo hanno adottato in via definitiva nuove regole per garantire che i pagamenti arrivino immediatamente nei conti bancari dei clienti e delle imprese in tutta l’UE.Il nuovo regolamento UE mira a garantire che i clienti e le imprese, in particolare le PMI, non debbano attendere per lungo tempo il denaro proveniente dai bonifici bancari, e a migliorare la sicurezza dei trasferimenti monetari. Le banche e gli prestatori di servizi di pagamento (PSP) dovranno garantire che i bonifici vengano immediatamente processati. Il testo, già concordato con i governi dell’UE, aggiorna le attuali norme dell’area unica dei pagamenti in euro (in inglese “Single Euro Payments Area”, SEPA).Il testo è stato approvato con 599 voti a favore, 7 contrari e 35 astensioni.Un bonifico istantaneo dovrà essere processato, indipendentemente dal giorno o dall’ora, e il denaro arrivare sul conto del beneficiario entro dieci secondi. Il pagatore riceverà inoltre la conferma dell’esecuzione del pagamento a favore del beneficiario designato entro dieci secondi. Gli Stati membri la cui moneta non è l’euro dovranno comunque applicare le norme per i conti bancari che già hanno la possibilità di effettuare operazioni in euro, anche se dopo un tempo di transizione più lungo rispetto a quelli della zona euro. Vi sarà inoltre una deroga all’effettuazione del bonifico entro dieci secondi per i suddetti conti bancari se effettuati al di fuori dell’orario lavorativo, date le condizioni variabili circa l’accesso alla liquidità in euro.Gli oneri applicati da un PSP alle operazioni di bonifico istantaneo in euro non possono essere superiori a quelli applicati alle operazioni di trasferimento di credito “non istantanee” in euro.Per garantire la sicurezza, i PSP dovranno disporre di misure di individuazione e prevenzione delle frodi solide e aggiornate, al fine di evitare che i bonifici passino sul conto sbagliato a causa di frodi o errori. A tal fine, i PSP che operano nell’UE dovranno immediatamente, senza costi o oneri aggiuntivi, fornire un servizio per verificare l’identità del destinatario. Come ulteriore salvaguardia contro le frodi, i PSP dovranno consentire ai loro clienti di fissare un importo massimo per i bonifici istantanei in euro.Se un PSP non adempie ai suoi obblighi di prevenzione delle frodi e ciò comporta danni finanziari, un cliente può chiedere di essere risarcito dal PSP, secondo le nuove norme. I PSP che offrono bonifici istantanei dovranno infine verificare se uno dei loro clienti è soggetto a sanzioni o ad altre misure restrittive connesse al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

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I membri del Parlamento europeo non hanno agito per la protezione della salute e dell’ambiente

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Bruxelles. “I membri del Parlamento europeo non hanno a cuore il futuro dell’agricoltura europea». Lo dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. «I nostri agricoltori pagheranno un prezzo ancora più elevato, diventando sempre più dipendenti da poche aziende sementiere e rischiando di essere citati in giudizio dalle multinazionali proprietarie di OGM brevettati. Tutto ciò senza alcuna prova credibile che i nuovi OGM saranno in grado di resistere agli impatti del cambiamento climatico. È un voto che non aiuta a uscire dalla crisi in corso che colpisce il comparto agricolo europeo».La proposta della Commissione porterebbe infatti a un maggior numero di brevetti, estendendoli alla selezione convenzionale e a tratti specifici già presenti in natura. Di conseguenza, gli agricoltori potrebbero perdere l’autonomia e la libertà di coltivare ciò che vogliono. Oggi, appena quattro aziende controllano oltre il 60% del mercato delle sementi a livello mondiale: Bayer, Corteva, ChemChina-Syngenta e BASF.In una lettera aperta del novembre 2023, oltre 70 ricercatori e accademici hanno espresso la loro preoccupazione per il tentativo di approvare in fretta e furia questa proposta prima delle elezioni europee del giugno 2024, senza un adeguato dibattito pubblico e ribadendo la necessità di mantenere valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura. Una volta che i governi dell’UE avranno concordato la loro posizione sulla proposta della Commissione, inizieranno i negoziati con il Parlamento europeo.

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Parlamento europeo: Nuove norme per limitare l’esposizione dei lavoratori alle sostanze pericolose

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Il Parlamento ha adottato nuovi valori limite di esposizione per il piombo per la prima volta dopo quarant’anni, e per la prima volta in assoluto per i diisocianati. Nell’UE, circa 50.000-150.000 lavoratori sono esposti al piombo, e 4,2 milioni di lavoratori ai diisocianati, ogni anno. Nella nuova legge, già concordata con gli Stati membri e adottata oggi con 589 voti favorevoli, 10 contrari e 40 astensioni, si stabilisce di proteggere in modo più efficace la salute dei lavoratori, abbassando i limiti di esposizione a queste sostanze. Entrambe le sostanze sono ampiamente utilizzate per rinnovare gli edifici e per produrre batterie, turbine eoliche e per rendere il veicolo elettrico più leggero. Limitando la loro esposizione a queste sostanze chimiche, l’UE sta proteggendo coloro che lavorano per la transizione giusta.Valori limite per il piombo aggiornati per la prima volta dal 1982. L’esposizione al piombo può influenzare la fertilità delle donne e degli uomini, lo sviluppo del feto, e potrebbe danneggiare il sistema nervoso, i reni, il cuore e il sangue.I nuovi limiti, aggiornati per la prima volta dal 1982, saranno fissati a meno di un quarto dei valori attuali: il limite di esposizione professionale sarà fissato a 0,03 mg/m³ e il valore limite biologico a 15 µg/100 ml. La Commissione europea dovrà rivedere questi limiti entro cinque anni per proteggere meglio le lavoratrici in età feconda, tenendo conto dei dati scientifici più recenti.I diisocianati sono dannosi per la salute umana; per la prima volta ci saranno limiti anche per l’esposizione ai diisocianati, che possono causare reazioni allergiche e malattie respiratorie come l’asma.La nuova legge fissa il limite di esposizione professionale per i diisocianati a 6 µg NCO/m³ (la concentrazione massima a cui un lavoratore può essere esposto durante una giornata lavorativa di otto ore) e a 12 µg NCO/m³ per l’esposizione a breve termine (ossia, un periodo di 15 minuti). La Commissione europea riesaminerà tali limiti entro il 2029.Alcuni lavoratori sono stati esposti al piombo per diversi anni e hanno accumulato livelli di piombo nel sangue ben al di sopra di qualsiasi nuovo valore limite. Per proteggere la salute di questi lavoratori in modo più completo, questi dovranno essere sottoposti a sorveglianza medica regolare, per verificare che possano continuare le mansioni che comportano l’esposizione al piombo.

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Nuove tecniche genomiche per sostenere la transizione verde degli agricoltori

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Bruxelles Parlamento europeo. I deputati hanno approvato la loro posizione sulle regole per le nuove tecniche genomiche che alterano il materiale genetico di un organismo per sviluppare piante più resilienti. Il Parlamento ha adottato mercoledì il suo mandato per i negoziati con i governi UE sulla proposta della Commissione relativa alle nuove tecniche genomiche (NGT) con 307 voti favorevoli, 263 contrari e 41 astensioni. L’obiettivo delle norme è rendere il sistema alimentare più sostenibile e resiliente sviluppando varietà vegetali migliorate, che siano resistenti al cambiamento climatico e ai parassiti e che diano rese più elevate o che richiedano meno fertilizzanti e pesticidi. Attualmente, tutte le piante ottenute con le NGT sono soggette alle stesse regole degli organismi geneticamente modificati (OGM). I deputati hanno sostenuto la proposta di prevedere due diverse categorie e due normative distinte. Quelle considerate prodotte con modifiche genetiche equivalenti a quelle delle piante convenzionali (piante NGT di categoria 1) sarebbero esentate dalla maggior parte dei requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione UE sugli OGM, requisiti che invece si applicherebbero alle piante NGT di categoria 2. I deputati concordano inoltre sul fatto che tutte le piante NGT dovrebbero continuare ad essere vietate nella produzione biologica, in quanto la loro compatibilità richiede un esame più approfondito.I deputati vogliono introdurre il divieto assoluto di brevettare le piante NGT (entrambe le categorie), il materiale vegetale, le loro parti, le informazioni genetiche e le caratteristiche dei processi in esse contenute, per evitare incertezze giuridiche, aumento dei costi e nuove dipendenze per agricoltori e allevatori. Chiedono inoltre, entro giugno 2025, una relazione che analizzi l’impatto dei brevetti sull’accesso dei selezionatori e degli agricoltori a vario materiale riproduttivo vegetale, e una proposta legislativa per aggiornare di conseguenza le norme UE in materia di diritti di proprietà intellettuale.

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La produzione industriale tedesca crolla al -1,6% in dicembre

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

A cura di Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm. I dati sulla produzione industriale tedesca di dicembre pubblicati oggi sono risultati altamente negativi e peggiori rispetto alle (già piuttosto fosche) stime degli analisti: -1,6% su base mensile e -3% su base annuale. L’unico settore ad aver registrato un risultato positivo è stato quello automobilistico, con una crescita mese su mese del 4%, mentre il record negativo è quello del settore chimico, la cui produzione ha visto una contrazione del 3,2%. Sul fronte dei mercati, sebbene i tassi di interesse non abbiano subito fluttuazioni significative, tali numeri potrebbero supportare un cambio di politica monetaria della BCE, suffragando le stime degli analisti che prevedono un taglio dei tassi tra aprile e giugno di quest’anno.

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Governo della Salute: una cura per il Servizio sanitario nazionale

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Il Servizio sanitario nazionale in Italia è stato battezzato 45 anni fa e nel 1996 l’Italia spendeva 57 miliardi di lire per le cure pubbliche mentre oggi siamo a 133 miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale e non sono ancora sufficienti. I dati Ocse parlano chiaro: con 40 miliardi di spesa privata, oltre i 133 della torta nazionale dei finanziamenti – di cui solo il 18 per cento circa intermediati da assicurazioni e fondi integrativi – il nostro Servizio sanitario è diventato un modello misto ma ciononostante molto sottofinanziato rispetto agli standard degli altri Paesi Ocse, a causa delle dinamiche correlate con il livello di sviluppo economico misurato dal Pil pro capite che in Italia è molto lontano dalla media Europea. Che fare dunque? Come trovare nelle pieghe della spesa della Pubblica improduttiva le risorse che servono a curare i cittadini? Quali misure adottare, quali riforme organizzative? Su questi temi e interrogativi l’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, riunisce da domani, a Cernobbio, a Villa Erba, per due giorni (l’8 e il 9 febbraio), oltre 200 relatori qualificati in decine di sessioni plenarie e laboratori mettendo attorno a uno stesso tavolo le istituzioni che governano la Salute, i Ministeri, le Regioni, i manager, amministratori di Sanità pubblica e privata, medici, infermieri e tecnici, operatori, Ordini professionali, Associazioni di pazienti per approfondire insieme e rispondere alla domanda di un nuovo modello regolatorio dei servizi sanitari di prossimità e ospedalieri determinati sui territori con la traccia segnata nelle riforme necessarie dal nuovo paradigma dell’innovazione, vera bussola da seguire per cambiare il futuro e che sta cambiando rapidamente la Sanità.“L’obiettivo è definire una sorta di “Carta di Cernobbio” – spiega Claudio Zanon, Direttore scientifico dell’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità -, un documento di sintesi finale con i punti principali che emergeranno dalla Winter School di Osservatorio Innovazione di Motore Sanità, da sottoporre a un dibattito pubblico allargato che possa tradursi, in una prospettiva di breve termine, in una proposta politica e tecnica di riforma del Servizio sanitario nazionale”. Dibattiti, incontri, confronti per cercare il bandolo smarrito della matassa del Governo della Salute in Italia, alla ricerca di strumenti, azioni, idee, riforme e proposte per una più concreta realizzazione dei bisogni sanitari dei cittadini delle Regioni e per una Sanità più vicina alla dimensione della domanda dei pazienti, in una Italia che invecchia come invecchia il suo Servizio sanitario. Fonte Ufficio stampa Motore Sanità

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Salute, Aodi (Amsi): «Bene il progetto sperimentale algoritmi per arrivare all’addio del tetto di spesa per medici e infermieri»

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

«Apprendiamo con soddisfazione, in queste ore, della proposta programmatica con cui il Governo, attraverso l’impegno in particolare dei Ministri Schillaci e Giorgetti, sta portando a compimento il progetto, atteso e annunciato, della possibile cancellazione del tetto di spesa per medici e infermieri, aprendo la strada a concrete soluzioni per risolvere la carenza di personale.L’annunciato progetto degli algoritmi per individuare il reale fabbisogno di professionisti sanitari, a cui lavora Agenas, rappresenta una sperimentazione che potrebbe condurre a quel risanamento organizzativo del nostro sistema sanitario di cui da tempo abbiamo bisogno.Così il Prof. Foad Aodi, Presidente di Amsi e Co-mai, nonché Docente a contratto alla Tor Vergata e membro del Registro esperti della Fnomceo.«Noi di Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, abbiamo ricevuto, solo nel 2023, ben 6mila richieste di informazioni per abbandonare il nostro sistema sanitario da parte di professionisti stanchi e logorati dalla nostra realtà sanitaria. Di questi almeno il 75% è disposto a ripensarci se in Italia si creassero le condizioni per rimanere, ovvero in primis valorizzazione economico-contrattuale dei professionisti e una organizzazione degna di tal nome, che sia in grado di utilizzare al meglio le proprie competenze.Inoltre, ricordiamolo, ad Amsi sono pervenute più di 8mila richieste di medici e infermieri da parte di tutte le regioni negli ultimi 5 anni. Queste sono alcune delle proposte inviate da Amsi alla politica per arginare la fuga all’estero di medici e infermieri.Nutriamo la speranza che, con gli strumenti idonei per individuare e arginare anche la carenza di personale, nell’ottica di elevare la qualità delle prestazioni sanitarie, il Governo traduca in realtà le promesse fatte, per ricostruire la sanità italiana forte di vere e proprie eccellenze, dal momento che può contare anche su valenti medici e infermieri stranieri che da tempo offrono il loro straordinario contributo al nostro SSN», conclude Aodi.

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Sanità: Svimez Fp Cgil, autonomia differenziata colpo di grazia

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

“I dati contenuti nel rapporto Svimez-Save the children confermano quanto stiamo sostenendo da tempo: il Servizio sanitario nazionale, quale strumento di garanzia universale del diritto costituzionale alla salute per tutte le cittadine e i cittadini, è in una situazione di gravissimo pericolo. Lo stiamo perdendo. E la scelta scellerata del Governo di procedere in direzione dell’autonomia differenziata rischia di essere il definitivo colpo di grazia”. Lo scrive in una nota il segretario nazionale di Fp Cgil, Michele Vannini. “La fotografia che emerge è limpida, nella sua drammaticità. Basterebbe solo un dato: in un contesto in cui continua a crescere il numero di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, la percentuale di famiglie in povertà sanitaria risulta essere il doppio nelle regioni del sud (8%) rispetto a quelle del nord-est del nostro Paese (4%). Così come altrettanto drammatico – osserva Vannini – è il dato che emerge in relazione all’aspettativa di vita derivante dalle diverse opportunità in termini di accesso alla prevenzione, ad esempio dei tumori. Questa situazione deriva, oltre che dal processo di storico definanziamento, anche dal fallimento sostanziale della misura dei piani di rientro che, lungi dal produrre efficientamento a favore dei cittadini, hanno in realtà avuto come effetto principale quello di allargare i divari territoriali, sia in termini di accesso alle prestazioni, ma anche in tema di dotazioni dei professionisti sanitari e delle risorse destinate a incentivare un personale sempre più in fuga”. “Se a questo si dovessero aggiungere gli ulteriori elementi di differenziazione previsti dall’autonomia differenziata, anche in termini di trattamenti previsti per il personale e di accesso alle scuole di specializzazione, ad esempio, sarebbe il disastro. Per questo – conclude – bisogna cambiare strada: perché al di là dei proclami della propaganda sul valore della ‘nazione’, in realtà si sta progettando un Paese più ingiusto, più diseguale, in cui chi ha di meno è lasciato solo con le proprie difficoltà. Per tale motivo la mobilitazione sulla necessità di applicare la nostra Costituzione, a partire dall’art. 32 sul diritto alla salute, deve proseguire diventando via via sempre più una mobilitazione di massa”. Fonte: Valerio Ceva Grimaldi Pisanelli di Pietracatellaufficio stampa Funzione Pubblica Cgil

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A Torino inizia un corso di “Educazione alla salute”

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Torino Mercoledì 21 febbraio alle ore 15 in via Po 18. Il corso è pensato per approfondire il ruolo di docenti referenti per l’educazione alla salute, per docenti di materie scientifiche in generale, per tutti quanti hanno a cuore una strategia complessiva di promozione alla salute. Interviene Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, sul tema “Adolescenza e stili di vita”. Seguiranno al medesimo orario il 28 febbraio una conferenza di Alessandro Mauro, Professore di Neurologia, Università di Torino e Paola Rocca, Professore Ordinario di Psichiatria, Università di Torino sul tema “Alcool e sistema nervoso centrale” e il 6 marzo una conferenza di Elsa Viora, Presidente SIGO (Società Italiana Ginecologia Ostetricia), sul tema “Malattie sessualmente trasmesse”. I docenti interessati sono pregati di far pervenire al CE.SE.DI. l’apposito modulo online scaricabile al seguente link: https://bit.ly/iscrizione-corsi-cesedi.

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ControcorrEndo: Storia di una rinascita, il libro sull’endometriosi di Vania Mento

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

Il libro “ControcorrEndo: Storia di una rinascita” è scritto con straordinaria dedizione da Vania Mento, Presidentessa e fondatrice dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”. L’endometriosi è una malattia cronica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, spesso causando dolore fisico e impatti significativi sulla qualità della vita. ControcorrEndo non è solo un libro, ma un faro di speranza per tutte le donne che combattono contro questa malattia. Il libro offre una prospettiva intima sulla vita di Vania Mento, affrontando con coraggio e onestà le sfide quotidiane legate all’endometriosi. Attraverso la sua storia di resilienza e rinascita, Vania condivide non solo le difficoltà incontrate lungo il percorso, ma anche le strategie che ha adottato per superarle.Perché questo libro? Innanzitutto non è una biografia: non ho una storia abbastanza interessante da raccontare. Queste pagine vogliono essere un monito, un aiuto, un messaggio per tutte le migliaia di persone che non ricevono una diagnosi o che la ricevono tardivamente, dopo anni di visite inutili e costose, di esami invasivi, dopo anni di “Non hai nulla di grave”, “È tutto nella tua testa”, “Le mestruazioni le hanno tutte e non si lamentano”, “Prendi una pastiglia e vai a lavorare”, “Sei solo una fannullona”, “Non hai voglia di lavorare”, “ È solo un mal di pancia”, “Hai la soglia del dolore bassa”. Noi non siamo nate per soffrire. Dobbiamo vivere il nostro tempo su questa terra nel migliore dei modi o, perlomeno, dobbiamo provarci. Se un medico vi dice che il dolore durante le mestruazioni è normale, cambiate medico.Vania Mento è nata a Vercelli nel 1972, da quando ha avuto la diagnosi di enometriosi, nel 2012, ha deciso di dedicare la sua vita alla sensibilizzazione su questa malattia che le ha cambiato l’esistenza. Il libro “ControcorrEndo: Storia di una rinascita” è disponibile su Amazon, sia in versione cartacea con copertina rigida che in ebook. L’intero ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione “La voce di una è la voce di tutte”. Link Amazon per l’acquisto: https://amzn.to/4bqZcNu

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