Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 19 febbraio 2024

Il Tour di Maratea arriva a Roma

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Roma Oggi dalle ore 18, all’Ara Pacis, un grande evento nel quale la candidatura di Maratea a capitale della Cultura 2026, verrà presentata alle istituzioni e alla stampa. Si parlerà di cultura e turismo delle radici, di fare rete a livello nazionale e di cosa voglia dire “essere Capitale”. Ne parlerà , tra gli altri, l’assessore al turismo del Comune di Roma, Alessandro Onorato. Parteciperà l’attore e regista Rocco Papaleo, che insieme alle autorità della Basilicata, parlerà della rete dei lucani nel mondo e di come il progetto di Maratea guardi ad una Cultura senza confini.

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TrapanIncontra: Toni Capuozzo presenta ‘Nessuno più canta per strada’

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Trapani martedì 20 febbraio, alle 18.30, alla Biblioteca Fardelliana, Toni Capuozzo presenterà il volume “Nessuno più canta per strada” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine), una raccolta di articoli che narrano gli anni Ottanta. Il giornalista illustrerà il libro con Giacomo Pilati, curatore editoriale della rassegna. Toni Capuozzo, una figura di spicco del giornalismo italiano, con un ricco background che spazia dalla carta stampata ad importanti telegiornali televisivi, condividerà le sue esperienze e riflessioni maturate durante trent’anni di copertura mediatica dei conflitti globali. Il libro si focalizza sul periodo degli anni ’80 in Italia, offrendo uno sguardo retrospettivo sulle sfide e i cambiamenti di quel tempo attraverso gli articoli che hanno testimoniato la trasformazione di un’epoca. La rassegna TrapanIncontra è organizzata dal Comune di Trapani – Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Fardelliana e la sua deputazione, con la direzione editoriale a cura del giornalista e scrittore Giacomo Pilati.

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Celebrazioni del Capodanno cinese

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Roma La Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli ha partecipato, su delega del sindaco Gualtieri, alle celebrazioni del Capodanno cinese a Piazza Vittorio Emanuele II, promosse dalle Associazioni della Comunità cinese di Roma.”Siamo in un luogo simbolo di una città multiculturale e multietnica, per festeggiare il Capodanno Cinese e testimoniare la nostra vicinanza e il nostro abbraccio alla vostra comunità.Una festa che è un tripudio di colori, gioia e musica con un programma di iniziative davvero bello e significativo e tra l’altro aperto a tutti”, così la presidente Celli nel corso del suo intervento di saluto.”E’ una festa che accomuna tante persone in molte parti del mondo e che ha una storia e una tradizione antica, espressione di una cultura millenaria e dell’identità di un popolo di cui oggi abbiamo l’onore di accogliere una comunità così vasta, integrata ed operosa. A Roma abbiamo tante persone inserite nel mondo del lavoro, nel commercio, nell’impresa, che sono parte del tessuto sociale ed economico e contribuiscono al suo sviluppo. Basti pensare ad un dato: tra i ragazzi di origine cinese iscritti nelle scuole di Roma, oltre l’80% è nato in Italia. Quello che si apre è L’anno del Drago, sinonimo di potere magnanimo, forza ed armonia, elementi e qualità che il popolo cinese e la vostra comunità rappresentano e trasmettono orgogliosamente.Roma è sempre stata una città inclusiva e vuole continuare a esserlo, vivendo in armonia con tutte le componenti che contribuiscono alla sua crescita e soprattutto con chi, come voi, ha dimostrato di sapersi integrare al meglio. Perché la ricchezza è fondata sulle differenze. Siamo consapevoli che momenti come questo servono a rinsaldare l’amicizia tra i popoli, a superare barriere e pregiudizi. La conoscenza e la contaminazione tra le nostre culture sono molto utili per rafforzare il rispetto reciproco. E Roma, Capitale d’Italia, che da sempre è attenta alla promozione delle relazioni e della cooperazione internazionale, è disponibile a fare in pieno la propria parte”.

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Julio e Bea di Margherita Romeo Messeri

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Napoli 22 ˃ 25 febbraio 2024 – Teatro Elicantropo Vico Gerolomini 3 Inizio spettacoli ore 20.30 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica). È la storia di una “relazione tossica” attraverso il racconto della protagonista che Margherita Romeo Messeri, anche interprete con Francesco Nappi, porta in scena con Julio e Bea. Presentato da Simposi del Mediterraneo e Associazione Teatrale Aisthesis, l’allestimento affronta la nascita, lo sviluppo e la fine di una relazione ”distorta” tra due tipici soggetti patologici: Narciso (egocentrato, non empatico, dipendente da sostanze tossiche) e Eco (non centrata su stessa, eccessivamente empatica, dipendente dall’ approvazione di Narciso).Julio, interpretato da Francesco Nappi, è un clown, un poeta, un artista di strada. Bea, interpretata da Margherita Romeo Messeri, è una cantante e una danzatrice, anche lei fa arte di strada.La storia muove verso la disgregazione della personalità Patologica di ”Eco” (Beatrice) che, dapprima piena di vita, creativa e con un figlio da crescere, inizia ad essere vittima di attacchi d’ansia e crisi depressive.Ciò accade quando la personalità patologica ”Narciso” (Julio) prende possesso del suo spazio privato e quotidiano, esaltando l’amore per lei e umiliandola sul piano artistico, personale e sentimentale.Arrivata a un punto di profonda crisi personale, Bea decide finalmente di liberarsi di Julio, ma non sarà facile, poiché Narciso, notoriamente, non accetta l’umiliazione del rifiuto.«Questa storia – spiega Margherita Romeo Messeri – viene raccontata sulla scia di una esperienza autobiografica. Francesco Nappi, amico prezioso e collega insostituibile, seguendo un percorso di studio volto allo psicodramma, ha dato un forte stimolo verso la realizzazione di un atto psicomagico e liberatorio, curativo, quale è e deve essere, appunto, il Teatro».Negli ultimi tempi si parla molto di correlazione tra narcisismo patologico e violenza di genere, ma non è detto che sia sempre il maschio ”tossico” a giocare il ruolo del Narciso carnefice. Julio e Bea sono semplicemente lo specchio di due personalità attuali, che, spesso, abbiamo già incontrato nella vita. Sono vittime di un disagio talmente comune e talmente pericoloso, qui “affidate” alla funzione catartica del teatro, che in questo testo ha un ruolo centrale.

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Milleproroghe: Serracchiani, Meloni si ricordi di vittime guerra

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

“Mi appello alla presidente del Consiglio perché permetta di posticipare al 31 dicembre 2024 la scadenza delle domande per chiedere il ristoro dei danni alle vittime dei crimini commessi in Italia dal Terzo Reich nel periodo dal 1939 Al 1945”. Lo chiede la deputata Debora Serracchiani (Pd), in merito all’accesso al fondo per il ristoro dei danni alle vittime dei crimini di guerra, istituito dal Governo Draghi nel 2022. “Le domande andavano presentate entro il 31 dicembre 2023 e – spiega Serracchiani – non sfugge la complessità della raccolta dei documenti e delle informazioni, risalenti a più di 80 anni fa. Per questo nel Milleproroghe ho presentato un emendamento per posticipare la scadenza delle domande al 31 dicembre 2024”. “La contrarietà della presidenza del Consiglio – precisa la deputata – sarebbe all’origine della bocciatura dell’emendamento. E dunque chiedo proprio alla presidente Meloni perché è stato deciso di negare questa proroga e – conclude – di ricordarsi di queste vittime”.

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Can Europe defend itself without America?

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

By Patrick Lane Senior digital editor The Economist. In one sense, anniversaries don’t matter very much. The day exactly, say, five, 13 or 27 years after some event, however important it was at the time, is just another day. And yet they do matter, a lot. Though they are just accidents of the calendar, anniversaries—whether of birth, marriage or death; of war breaking out or guns falling silent—are focal moments, to celebrate, mourn or simply reflect.Next Saturday brings a very unhappy anniversary: the second since Vladimir Putin’s Russia began its full-scale invasion of Ukraine. To many of those fighting and suffering in Ukraine, it will, I suspect, be just another grim day; and with the fall of Avdiivka this weekend, the news is getting no better. But it’s also a moment for those in the West, especially in Europe, to take stock, not only of the misery and bravery of Ukrainians but also of the nature of Russia under Mr Putin. And the need for that has been sharpened by three other events, two shocking but not surprising, the other long planned—all reflected in our coverage in recent days, with more to come in the week ahead.One of those shocking events came on Friday, with reports that Alexei Navalny, Russia’s most prominent opposition leader, had died in an Arctic penal colony. The precise circumstances remain murky, but as we wrote, “Whatever ends up on his death certificate, he was killed by Vladimir Putin.” His authority as a fearless critic of Mr Putin, even returning to Russia in 2021 after the dictator’s goons had failed to kill him with poison, will be hard, if not impossible, to replace. Several other opposition figures are either dead or in prison. Mr Putin’s repressive grip seems tighter than ever.The other was a remark by Donald Trump, America’s once-and-would-be president. He said last weekend that he had once told a leader of another NATO country that if it had failed to meet the alliance’s target for defence spending of 2% of GDP, he would not come to its aid if Russia attacked it. “In fact, I would encourage them [ie, Russia] to do whatever the hell they want.” Admittedly, you never know whether Mr Trump means what he says. But his influence on pusillanimous congressional Republicans who are blocking aid to Ukraine is already clear. European NATO countries, several of which fall short of the 2% target, would do well to take note, and spend more. In fairness, they are: three-fifths will hit the target this year. But Europe is still a long way from being able to defend itself unaided against a Russian attack, should it ever come.Which brings us to the third event: the annual Munich Security Conference, which has been taking place this weekend, and where NATO’s, and especially Europe’s, preparedness for war has been at the forefront of attendees’ minds. Today we have published an analysis from Munich of Europe’s defences and the efforts to build them up. Though spending and production are rising, Europeans are far, far away from being able to defend themselves without American help.As you’d expect, Russia and Ukraine are far from the only things on our minds. If you haven’t yet read our cover leader, on the rise around the world of “national conservatism”—the “Global Anti-Globalist Alliance”—I recommend it. On a related note, do explore the Italian hard right’s fascination with the hobbits, orcs and elves of J.R.R. Tolkien, in 1843 magazine. And on a wholly unrelated one, we’ve also published today a story examining why the world’s mining companies, which were splashing the cash freely not long ago, have stopped investing, and why that’s a problem for the green transition.

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SOUL: Festival di Spiritualità

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Milano Giovedì 22 febbraio, ore 12.00 Palazzo Marino, Sala Arazzi Piazza della Scala, 2 cpnferenza stampa sul festival. Dall’alba alla sera, cinque giorni per fare esperienza dello straordinario nell’ordinario, con protagonisti d’eccezione dalla letteratura alla scienza, dalla filosofia alla musica, fino alla poesia: dal 13 al 17 marzo prende il via a Milano, in luoghi diversi della città, la prima edizione di SOUL. Festival di Spiritualità, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Tutti gli eventi sono gratuiti previa prenotazione al sito http://www.soulfestival.it. Un programma sorprendente con cinquanta incontri e appuntamenti sui temi della spiritualità – fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole – proposti attraverso la visione di tradizioni spirituali e discipline differenti, e sviluppati attorno al filo conduttore di questa edizione ‘meraviglia, la vigilia di ogni cosa’ dal comitato curatoriale composto da Luca Bressan, Armando Buonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani, Aurelio Mottola, con la partecipazione di un illustre comitato scientifico.

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Ebrei nel Novecento Italiano

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Ferrara 29 marzo – 6 ottobre 2024 a cura di Vittorio Bo e Mario Toscano una mostra che racconta cento anni di storia italiana, le sfide di un’epoca, le lacerazioni, la rinascita e l’evoluzione del concetto di cittadinanza. MEIS di Ferrara aggiunge un nuovo capitolo a un programma espositivo pluriennale, che ricostruisce la bimillenaria storia dell’ebraismo in Italia. L’esposizione, a cura dello storico Mario Toscano e dell’editore e divulgatore scientifico Vittorio Bo, con l’allestimento a cura dell’architetto Antonio Ravalli, offre un racconto dettagliato del XX secolo attraverso la storia, l’arte e la vita quotidiana degli ebrei italiani. Il progetto illustra il complesso percorso prima di acquisizione della cittadinanza, poi di perdita e infine di riacquisizione dei diritti, da parte di una minoranza che si è riconosciuta e integrata nella vita italiana, mantenendo salda la propria identità culturale e religiosa e offrendo un contributo di rilievo alla costruzione dello Stato e allo sviluppo della società nazionale. «Affrontare la complessa storia dell’ebraismo italiano nel XX secolo attraverso una mostra ha richiesto un tentativo di sintesi non indifferente e allo stesso tempo una accurata attenzione alla ricchezza e alla drammaticità di molti momenti cruciali per la storia d’Italia». – Raccontano i curatori dell’esposizione Vittorio Bo e Mario Toscano – «La funzionalità dei mezzi utilizzati (fotografie, opere d’arte, filmati, oggetti e altro) è stata di aiuto per rendere percorribile l’esposizione a più livelli, attraverso forme di linguaggio destinate ad ogni tipologia di pubblico».

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Università di Parma giornata di studio dedicata al sale e alla sua regolazione giuridica nella storia

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Parma martedì 20 febbraio, a partire dalle 10.30, nell’Aula dei Filosofi della Sede centrale dell’Università. nel corso della giornata di studio si parlerà del sale e della sua regolazione giuridica nella storia. L’incontro è organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali nell’ambito del progetto “Food for future” con il patrocinio della città di Salsomaggiore Terme. Tre le sessioni in programma, moderate da Salvatore Puliatti, Giancarlo Gonizzi e Andrea Errera. La mattina sarà dedicata al sale tra Antichità e Alto Medioevo; nel pomeriggio il focus si sposterà prima sul sale tra Basso Medioevo ed Età moderna e poi su “sale e valorizzazione dei beni culturali”.Diversi gli interventi in programma, con relatrici e relatori che si avvicenderanno nel corso della giornata per approfondire il tema: Francesca Zanetti, Chiara Guarnieri, Maria Elena Cortese, Andrea Maraschi, Jean-Claude Hocquet, Alberto Grandi, Federica Boldrini, Andrea Errera, Francesca Zancarini e Simone Gliottone.

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Roma: Setting in motion

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Roma 23/2/24 Via Ludovisi 48 Istituto Svizzero. La performance inizierà alle H18:00 Durata: circa 45 minuti A cura di Simone Holliger (Fellow Roma Calling 2023/2024, Arti Visive). Serie ‘I Pomeriggi’ Ingresso libero. Setting in Motion genera un momento sperimentale e performativo negli spazi espositivi di Villa Maraini. Simone Holliger invita la ballerina e coreografa Adriana Borriello e il musicista elettroacustico Edoardo Maria Bellucci a interagire con le forme, le figure e le idee della sua pratica scultorea. Il movimento è in contrasto con la staticità; robustezza e vulnerabilità si incontrano. L’ensemble proposto crea un’esperienza intima e allo stesso tempo collettiva del corpo nello spazio.Ballerina, coreografa e pedagoga, Adriana Borriello si è laureata presso l’Accademia Nazionale di Danza e Mudra di Béjart a Bruxelles. Dal 1986, anno in cui ha fondato la sua prima compagnia in Francia, ha intrapreso un’attività artistica indipendente articolata che si divide tra coreografia, pedagogia e collaborazioni esterne. Il suo lavoro coreografico verte sulla relazione tra suono e movimento, sviluppata parallelamente a una visione antropologica del corpo. Attualmente, Adriana Borriello è la direttrice artistica di AB Dance Research a Roma e del programma di formazione triennale per ballerini e coreografi Da.Re. Dance Research.Edoardo Maria Bellucci è musicista elettroacustico, performer, ingegnere del suono e sound designer professionista con sede a Roma. Si è diplomato al corso di perfezionamento in Composizione Elettronica presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma e attualmente è docente di elettroacustica e ingegneria acustica presso il Conservatorio G. Nicolini di Piacenza. Come compositore si è specializzato nella composizione elettroacustica e strumentale contemporanea, includendo opere come colonne sonore di film, installazioni artistiche e sculture sonore; come esecutore è attivo nel mondo dell’improvvisazione musicale e della composizione estemporanea. È inoltre fondatore e proprietario di Diacronie Lab, uno studio musicale e un laboratorio per la ricerca e lo sviluppo di musica contemporanea e arte sonora, con il quale ha recentemente inaugurato l’etichetta discografica affiliata “DIACRONIE media”.Simone Holliger (1986) è un’artista che vive e lavora a Basilea. Attraverso un approccio sperimentale e basato sul processo, crea sculture su larga scala. In contrasto con la convenzione scultorea stereotipicamente maschile, la posizione di Holliger oscilla tra un senso di tradizione e rottura formale, forza verticale e finesse organica. Nel 2014 si è laureata presso la HEAD – Genève. Ha vinto lo Swiss Art Award nel 2019 e ha completato le residenze a Berlino (2020) e alla Cité Internationale des Arts di Parigi (2016). Ha esposto individualmente al Kunsthaus Baselland, Muttenz (2023); al Musée des Beaux-Arts La Chaux-de-Fonds (2022); e alla La BF15 di Lione (2022). Dal 2019, insieme ad altri artisti gestisce lo spazio off PALAZZINA a Basilea, concentrandosi sull’intreccio di spazio vitale e spazio espositivo. A Roma, ricerca contenuti, forme e materiali con riferimento allo spazio urbano e architettonico della città.

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XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Roma 23, 24, 25 febbraio 2024. (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini). Il Congresso si aprira’ il venerdi’ 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira’ alle 18 il dibattito pubblico “Elezioni Europee e l’aggiunta nonviolenta”, su Europa disarmata, l’Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d’Europa, Europa dei ponti o dei muri? Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita’ svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira’ il dibattito che si concludera’ con la votazione della Mozione e degli organi statutari. Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc – Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna “Obiezione alla guerra”, “Un’altra difesa e’ possibile”, “La via Maestra per la Costituzione”, e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.). Sara’ questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio “Fermiamo la criminale follia della guerra” lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta. Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara’ anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina. Il Congresso si concludera’ domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all’Angelus in Piazza San Pietro, nell’ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco. By Mao Valpiana, Presidente

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Adi: Fp Cgil, misura iniqua che penalizza i più fragili

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

“Più e più volte abbiamo denunciato le ‘distorsioni’ dell’Assegno di inclusione. In più, la carenza di personale a tutti i livelli, assistenti sociali, psicologi, educatori, amministrativi dedicati, spesso impedisce il dispiegarsi di quell’azione di rete che è necessaria per sostenere chi è in difficoltà. Le conseguenze dell’iniquità della misura ricadono dunque sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, circostanza alla quale si aggiunge il peso del processo amministrativo che ha mostrato e continua a mostrare falle di sistema nel rapporto informatico tra amministrazioni”. Lo scrive in una nota la segretaria nazionale di Fp Cgil Tatiana Cazzaniga. “Si ascolti la voce dei professionisti che ogni giorno affrontano le conseguenze di decisioni sbagliate e, in caso si studino interventi, lo si faccia senza ulteriori aggravi burocratici”, conclude.

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Basilica San Francesco: Svelato il vero volto di San Francesco

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Assisi. La Maestà di Assisi torna al suo splendore. Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione e lo svelamento dell’affresco della “Madonna in trono col bambino, angeli e san Francesco” di Cimabue, noto anche come “Maestà di Assisi”, a conclusione dei lavori di restauro realizzato da un’équipe della Tecnireco diretta dal capo restauratore della Basilica di San Francesco prof. Sergio Fusetti, grazie al contributo della casa automobilistica Ferrari. Il progetto conservativo è iniziato a gennaio 2023, a cinquant’anni dall’ultimo intervento, e ha impiegato un anno di lavoro.Databile tra il 1285 e il 1290 – la prima realizzata da Cimabue all’interno della Basilica –, l’opera è situata nella parte destra del transetto settentrionale della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco. L’affresco è celebre non solo per la raffigurazione della Vergine in trono, ma anche per quello che si ritiene essere uno dei ritratti più antichi e affidabili di san Francesco stesso, realizzato, secondo la tradizione, sulla base delle indicazioni di chi lo aveva conosciuto personalmente.«Sono estremamente grato al professor Fusetti e all’équipe della Tecnireco, e ovviamente a Ferrari – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento -, per la sinergia che ha permesso di portare a nuovo splendore un’immagine che non è solo un’opera d’arte, ma è – anzitutto per noi francescani e per tutti i devoti del Santo – un richiamo dall’alto valore simbolico alla figura e ai valori di san Francesco stesso. Tutto ciò è particolarmente significativo mentre ci prepariamo al grande centenario francescano del 2026 in cui celebreremo gli 800 anni della pasqua del Santo di Assisi. Il ritratto di san Francesco, rappresentato in questo capolavoro di Cimabue, ci riporta necessariamente alla sua figura storica che manifesta ancora oggi una straordinaria attualità e continua ad essere fonte di provocazioni profonde per ciascuno di noi, per la Chiesa, per il mondo intero». Realizzato con una tecnica a secco, per questo meno resistente nel tempo, dal Cinquecento l’affresco ha subito numerosi interventi di restauro, a seguito dei quali ha ricevuto modifiche rilevanti, come nel caso del volto di san Francesco. Nel 1973 è avvenuto l’ultimo intervento a cura dell’Istituto Centrale del Restauro. Nel progetto appena ultimato sono state effettuate numerose indagini con diverse tecniche e strumentazioni non invasive per analizzare lo stato di conservazione dell’opera e i materiali utilizzati nei restauri precedenti. Si è scelto, quindi, di compiere un lavoro conservativo dell’affresco, rimuovendo tutti i restauri precedenti. L’intervento ha seguito il modello dell’Istituto Centrale del Restauro del 1973 con un approccio meno invasivo, che ha cercato di esaltare il contributo dell’artista e si è concentrato anche sul consolidamento dell’intonaco della struttura muraria. Quello del restauro della Maestà di Cimabue rientra nel più ampio progetto di interventi di manutenzione e conservazione del patrimonio presente all’interno della Basilica di San Francesco, reso ancora più necessario a seguito degli eventi sismici degli ultimi decenni e per il rischio di eventuali nuovi terremoti. A seguire quest’ultimo lavoro appena presentato, in questi giorni sta iniziando il restauro della Cappella di Santo Stefano, affrescata da Dono Doni e Giacomo Giorgetti.

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Si intensificano gli attacchi dei ribelli islamisti nel nord del Mozambico

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Il 9 febbraio scorso i terroristi, che rivendicano fedeltà al sedicente Stato islamico, hanno attaccato tre comunità nella zona di Mazeze, a sud di Pemba, capitale di Cabo Delgado. «Sono state bruciate le chiese, così come le case della popolazione», racconta ad ACS un missionario locale, che ha chiesto di restare anonimo per motivi di sicurezza. Gli attacchi, insieme alle voci di ulteriori fenomeni terroristici nelle località vicine, hanno portato allo sfollamento di centinaia di persone, che in molti casi hanno camminato per lunghe distanze nella boscaglia per trovare rifugio a Pemba o nella città più vicina di Chiúre. Inizialmente, gli insorti prendevano di mira soprattutto strutture militari o governative, nonché villaggi e comunità civili, senza discriminare tra i musulmani, che in questa regione del Mozambico sono la maggioranza, e cristiani. Negli ultimi anni sono stati tuttavia segnalati attacchi a obiettivi e comunità specificamente cristiani, compresi i casi in cui i jihadisti hanno separato i cristiani dai musulmani giustiziando solo i primi.Oltre a intensificare il numero degli attentati, i terroristi sembrano diventare anche più audaci nei loro metodi. In un recente attacco condotto contro la città di Mucojo, a gennaio, invece di distruggere case e fuggire nella boscaglia, i jihadisti si sono trattenuti per almeno due giorni, nonostante la vicina presenza delle forze armate del Mozambico e di altri Paesi alleati, i quali stanno cercando di contribuire ad arginare la violenza. Poco più di una settimana dopo, il 31 gennaio, i terroristi hanno teso un’imboscata a un convoglio militare, uccidendo due soldati mozambicani.L’insurrezione in Mozambico ha già causato almeno cinquemila morti e lo sfollamento di oltre un milione di persone, anche se questi numeri sono datati e quindi quelli attuali sono probabilmente significativamente più alti. La Chiesa cattolica è profondamente impegnata nel sostegno agli sfollati nel nord del Paese e sta tentando di favorire una soluzione pacifica al conflitto.Nel continente africano il Mozambico è un Paese prioritario per Aiuto alla Chiesa che Soffre. La fondazione pontificia ha sostenuto diversi progetti, tra cui l’assistenza pastorale e il sostegno psicosociale alle vittime del terrorismo, ma anche la fornitura di materiali per la costruzione di centri comunitari e l’acquisizione di veicoli per i missionari che lavorano con i centri di reinsediamento che accolgono le famiglie in fuga dalla violenza.

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Convegno: ‘Indipendenza economica delle donne per l’inclusione e contro la violenza di genere’

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Roma Mercoledì 21 febbraio, dalle ore 10.00 alle 13.00, alla Camera dei Deputati presso la nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio, 78. I lavori saranno aperti dal Presidente Walter Rizzetto e sono previsti, tra gli altri, gli interventi del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, del Ministro per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella, di rappresentanti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale, della scuola, dello sport e dell’associazionismo. Modera Gaia Tortora, Giornalista, Vicedirettrice del Tg La7. L’occupazione femminile è caratterizzata da un accentuato divario retributivo di genere, che deve essere colmato. Secondo gli ultimi dati Eurostat, il gap retributivo medio (ossia la differenza nella retribuzione oraria lorda tra uomini e donne) è pari al 5% (al di sotto della media europea che è del 13%), mentre quello complessivo (ossia la differenza tra il salario annuale medio percepito da donne e uomini) è pari al 43% (al di sopra della media europea, che è invece pari al 36,2%). Prioritario oggi favorire la presenza delle donne nel mercato del lavoro e ridurre il divario di genere, partendo anche dal presupposto che per le donne l’indipendenza economica non è mai solo un punto di arrivo, spesso è un punto di ripartenza. Temi che saranno affrontati al convegno “Indipendenza economica delle donne per l’inclusione e contro la violenza di genere”, promosso dal Presidente della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, On. Walter Rizzetto.

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Medici a gettone, ecco quanto ha speso il Ssn in cinque anni. I dati Anac

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Quanto ha speso il Servizio sanitario in medici ed infermieri a gettone? Per gli ultimi 5 anni, i dati arrivano dall’ANAC. Da un anno prima a uno dopo il ciclone pandemico, l’Autorità Anticorruzione calcola, per tutte le esternalizzazioni in sanità, una spesa di circa 1,7 miliardi di euro. Sono stati impiegati per evitare di attingere ai fondi per la spesa del personale, per i quali invece la legge impone ai direttori generali di Asl e ospedali dei tetti fissi. L’Ufficio Rilevazione e Monitoraggio dei Prezzi di riferimento ha censito tutti i contratti stipulati dal 2019 al 2023 per l’acquisto di servizi medici, infermieristici e di personale generico. Gli importi versati dalle stazioni appaltanti (Centrali, Asl, Aziende ospedaliere) sono stati separati in due tipologie: spese per contratti inclusivi di accordi quadro (che possono avere effetti di cassa anche a 2-3-4 anni), e spese per contratti che escludono gli accordi quadro e comprendono le sole adesioni effettive. La prima cosa che si scopre è che per gli infermieri il ricorso a contratti di esternalizzazione era iniziato già nel 2019 (e per il personale “generico” negli anni Duemilaedieci). Invece, per i medici il boom c’è stato con il Covid-19: se nel 2019 erano stati firmati contratti inclusivi di accordi quadro per 9,6 milioni e nel 2020 per 11 milioni, nel 2021 si è balzati a 30,2 milioni (+174%) e nel 2022 a 36,8 milioni (+20%). Se valutiamo i contratti inclusivi delle sole adesioni a valle, gli importi, di 10,3 milioni nel 2020, raddoppiano a 20,7 milioni nel 2021 e restano quasi stabili (21,2 mln) nel 2022. Per gli infermieri i contratti inclusivi di accordi quadro valevano già 37,3 milioni nel 2019, sono raddoppiati a 76,1 milioni nel 2020, e a sorpresa sono crollati a 22,4 milioni nel ’21 e ad appena 2,2 milioni nel ’22; si ipotizza raggiunta una “piena operatività” con gli accordi quadro del 2020 con effetti negli anni successivi. E difatti, considerando i valori dei contratti al netto degli accordi quadro ed includendo le adesioni degli aggiudicatari, il trend per l’acquisizione di prestazioni infermieristiche è: 22 milioni nel ’19, 52,8 nel 2020 (+137%), 20,8 nel 2021 (-61%) e 14,3 nel ’22 (-32%). Coop e società fornitrici di lavoro temporaneo sono state cercate sempre meno per gli infermieri e sempre più per i medici. Queste due categorie, tuttavia, non sono i “driver” della spesa in questione. Dei 1,7 miliardi sborsati dal Ssn fra 2019 e 2023 considerando gli accordi quadro, infatti, i picchi non sono negli anni del Covid, ma nel 2019 (579 milioni) e nel 2023 (476 milioni) mentre nel 2020-21-22 si sono spesi al più i 270 milioni del ’21. A superare il miliardo di spesa si arriva includendo i contratti per l’acquisto di prestazioni di personale generico, in cui medici ed infermieri possono rientrare, insieme ad altri professionisti sanitari e non professionisti. Dei 1,692 miliardi considerati, 906,5 milioni sono stati sborsati dalle centrali di committenza, 608,5 da Asl e ospedali e 177 da altre aziende sanitarie. Anche le regioni hanno speso diversamente tra loro. Per medici ed infermieri si sono esposte di più Lombardia (56 milioni di euro), Abruzzo (51) e Piemonte (34); quarto, staccato, il Lazio con 13 milioni. Considerando tutti i contratti, ad esporsi di più è stata la Toscana con 184 milioni seguita dalla Lombardia con 170. Nessuna Regione tranne la provincia di Trento, è riuscita a recuperare operatori usando i soli fondi per il personale. I contratti sono concentrati nelle mani di poche coop: per i medici, cinque operatori si sono assicurati il 64% del valore dei bandi. I fornitori operano per lo più in Lombardia e Lazio. Il reclutamento di medici a gettone via coop è fenomeno in declino? Secondo alcuni osservatori sì. Misure come quelle della Regione Lombardia, che non rinnova i contratti a scadenza e consente a cordate di aziende sanitarie di gestire bandi per assumere singoli medici, aprono nuove vie. Il governo ha provato a mettere una pezza ulteriore con il nuovo decreto Milleproroghe che prevede per i medici ospedalieri la possibilità di lavorare fino a 72 anni. Filippo Anelli però prevede che le esternalizzazioni di servizi proseguiranno perché gli esodi pensionistici di medici raggiungeranno il top nel 2025. Il presidente Fnomceo indica due alternative: assumere medici specializzandi nel Ssn e consentire la libera professione negli ospedali con turni aggiuntivi. «Quest’ultima proposta finora non ha avuto consenso dalle istituzioni, forse perché non ben compresa. Potrebbe rappresentare una soluzione transitoria almeno fino al 2028 quando avremo un numero sufficiente di medici specialisti formati». Il sindacato Anaao Assomed osserva che con la cifra spesa per i gettonisti nei 4 anni considerati si sarebbero potuti assumere stabilmente 30 mila medici e «considerando che l’attuale carenza di medici nel Ssn è stimata in 25mila professionisti – afferma il segretario Pierino Di Silverio – si sarebbe potuto risolvere il problema». Di Silverio ricorda come dal 2024 le coop non possano più rinnovare i contratti in essere dopo un anno. E invita anche lui a contrattualizzare gli attuali 50 mila specializzandi assicurando loro sin dal 1° anno un percorso formativo ospedaliero così da farli entrare nel Servizio sanitario senza imporgli ulteriori concorsi. (Fonte Sanità33)

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Grazia al Duce ed. Donzelli 2023 di Aldo Agosti e Marina Cassi

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

Milano 22 febbraio 2024 ore 18 Casa della Memoria Via F. Confalonieri 14 gli autori ne discutono con Maria Grazia Meriggi – coordina Marco Cavallarin. Milano 1927. Cesare Cassi, un giovane comunista torinese, dirigente del partito clandestino, viene arrestato dalla polizia per attività sovversive. L’anno dopo, il Tribunale speciale fascista lo condannerà a quindici anni di reclusione, con l’accusa pesantissima di aver contribuito alla riorganizzazione del Partito comunista. Entrato in carcere, prima a Milano, poi a Volterra e infine a Spoleto, sconterà sette anni di prigione, esattamente nello stesso periodo di Antonio Gramsci, e come lui vivrà una dolorosa «trasformazione molecolare» che, nel suo caso, lo porterà alla sofferta decisione di chiedere la grazia. Una scelta di questo tipo, per il Partito comunista allora clandestino, equivaleva a un tradimento: chi faceva domanda di grazia era considerato alla stregua di una spia o un provocatore, indipendentemente dal grado di coinvolgimento prima avuto nella causa, e veniva espulso dal partito. La storia della vita spezzata in due di Cesare Cassi mette a nudo in maniera esemplare le problematiche esistenziali del rapporto tra pubblico e privato, tra sentimenti e bisogni, tra ideologia e vita. E per questo merita di essere conosciuta. (fonte Anpilibri)

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Sette mappe che illustrano la distorsione della storia operata da Putin

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

By Oliver Jones Redattore di notizie The Economist. Lavorare nella redazione dell’Economist significa reagire rapidamente alle notizie dell’ultima ora. Ma alcuni eventi hanno ancora la capacità di fermarti sul tuo cammino. La morte di Alexei Navalny, il più importante leader dell’opposizione russa, denunciata dalle autorità carcerarie il 16 febbraio, è stato uno di questi momenti. In molti sensi, la notizia non avrebbe dovuto sorprendere. Il signor Navalny è stato incarcerato in condizioni terribili in una colonia penale in Siberia. Anche lui era quasi morto prima, dopo essere stato avvelenato da agenti russi usando il Novichok, un agente nervino, nel 2020. Eppure fu comunque uno shock. Negli ultimi giorni gran parte delle chiacchiere sul regime di Putin sono state dominate dalla sua intervista di softball con Tucker Carlson, quando il presidente ha espresso la sua opinione all’ex presentatore di Fox News sulla storia arcana e l’intelligenza artificiale. Guardare la chat ha ricordato come Putin usa la sua visione distorta del passato per giustificare la sua invasione dell’Ucraina (come spiega la nostra breve storia di Russia e Ucraina attraverso sette mappe). Ma ha anche dimostrato che comprendere il presidente russo – per non parlare di intervistarlo – richiede un apprezzamento della sua insensibilità e inaffidabilità. Il signor Navalny lo ha riconosciuto fin troppo bene.

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Seven maps illustrating Putin’s distortion of history

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

By Oliver Jones News editor The Economist. Working on The Economist’s newsdesk means reacting to breaking stories quickly. But some events still have the ability to stop you in your tracks. The death of Alexei Navalny, Russia’s most significant opposition leader, reported by prison authorities on February 16th, was one such moment. In many ways, the news should not have been surprising. Mr Navalny was incarcerated in terrible conditions in a penal colony in Siberia. He had also almost died before, after he was poisoned by Russian agents using Novichok, a nerve agent, in 2020. And yet still it was a shock. In recent days much of the chatter about Mr Putin’s regime had been dominated by his softball interview with Tucker Carlson, when the president opined to the former Fox News presenter on arcane history and artificial intelligence. Watching the chat provided a reminder of how Mr Putin uses his distorted view of the past to justify his invasion of Ukraine (as our short history of Russia and Ukraine explains via seven maps). But it also showed that understanding Russia’s president—let alone interviewing him—requires an appreciation of his callousness and untrustworthiness. Mr Navalny recognised it all too well.

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Why right-wing Italians love hobbits

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 febbraio 2024

The National Gallery of Modern and Contemporary Art in Rome houses choice examples of 19th- and 20th-century Italian art. But the books currently on sale in its vestibule have nothing to do with futurism or Arte Povera. They are by – or about – J.R.R. Tolkien, a British writer of fantasy. “One of the greatest authors of the last century,” murmured Carlo Pesce, a Venetian business executive, as he fingered an edition of “The Silmarillion”, a dense narrative even die-hard fans tend to skip.The books were put on sale as part of a show called “Tolkien: Man, Professor, Author”. Italy’s right-wing government had sponsored the exhibition as a component of its cultural strategy, which aims to dismantle the long-standing ascendancy of Italy’s mainly left-leaning intellectuals and artists. At a packed news conference held to announce the exhibition, the culture minister extolled Tolkien as “a staunch Catholic who exalted the value of tradition and of the community to which one belongs…a true conservative.” Giorgia Meloni, the prime minister, took time out from her official duties to open the show, and the inauguration was attended by a bevy of ministers from her party, the Brothers of Italy (FdI). It was given extensive, admiring coverage on the prime-time news bulletin of the largest state-owned TV channel.Attendance was sparse when I visited on a chilly weekday afternoon in January, yet the woman at the ticket office said the turnout had been “pretty good”. Still, the exhibition hardly lived up to the razzmatazz with which it was unveiled. It consisted of film clips and photos of Tolkien, illustrations for his books in which heroes slay dragons and grapple with orcs and editions of his works in a bewildering assortment of languages. There were also costumes and posters from Peter Jackson’s film adaptations of “The Lord of the Rings”, and a clip in which the wizard Gandalf battles the ghastly Balrog. There was even a gaudily decorated Tolkien-themed pinball machine. Meloni pronounced it all “very beautiful”. (Abstract by The Economist)

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