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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Scuola. Tre miliardi per ripartire? Anief: non bastano nemmeno per adeguare gli stipendi

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 aprile 2020

Dalla stampa nazionale trapela la volontà di riprendere l’attività scolastica a settembre con un piano straordinario utile a garantire il distanziamento minimo indicato dagli epidemiologi per non incorrere di nuovo nel contagio di massa del Covid-19. Per il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe De Cristofaro servono tre miliardi per la scuola, che nelle ultime stagioni ha avuto scarsa attenzione. È una cifra che torna spesso: “sono quelli che ha investito nel 2015, attraverso la “Buona scuola”, il Governo Renzi. Con quelle risorse sono stati assunti 86 mila docenti, si sono dati premi agli insegnanti più impegnati e bonus cultura a tutti quelli in ruolo”. Ma sono pure quelli che chiedeva come soglia minima il penultimo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, poi dimessosi proprio perché mai arrivata.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, stiamo parlando di una cifra a dir poco inadeguata. “Se pochi mesi fa i tre miliardi di euro richiesti da Fioramonti erano la condicio sine qua non per avviare il rilancio della scuola e arrivare ad un primo aumento a tre cifre per il personale docente, come si fa a pensare che possano bastare adesso per assolvere a quei compiti, sempre irrisolti, e ad affrontare con efficacia un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo? Il Governo non pensi di cavarsela con la fornitura di mascherine, di gel igienizzanti e di prodotti per la sanificazione degli istituti. Qui si tratta di rivedere a pieno le strutture scolastiche, oltre la metà delle quali costruite più di 45 anni fa e quindi prive di quelle condizioni minime di sicurezza introdotte nel 1976, anno di entrata in vigore delle norme antisismiche. Senza contare la stabilizzazione di tantissimi docenti e Ata, che anche nelle attuali condizioni difficili continuano a garantire la didattica e i servizi scolastici senza alcuna prospettiva di stabilizzazione pur in presenza di tantissimo posti vacanti”.
Secondo il sottosegretario all’Istruzione, “bisogna fare tutti gli sforzi possibili per riportare in classe docenti e discenti. La didattica a distanza ha colmato il vuoto, ma ogni giorno amplifica le disuguaglianze che già a scuola esistono. Il ministero deve insediare al più presto una task force e costruire un cronoprogramma per i prossimi quattro mesi e mezzo. È il momento di trovare tre miliardi per la scuola italiana, che nelle ultime stagioni ha avuto scarsa attenzione. Questa pandemia ha dimostrato che i pilastri dello Stato sono il sistema sanitario e il sistema dell’istruzione. Dobbiamo mettere in discussione quello che abbiamo fatto fin qui, tagli. E portare a casa i concorsi avviati con un percorso rapido che guardi a chi già insegna”.

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