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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Schroders: la riapertura della Cina è un bene per l’economia globale?

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 marzo 2023

A cura di David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders. Le prospettive sono decisamente migliori per la Cina dopo il cambio di rotta del governo sulla politica Zero-Covid avvenuto alla fine dello scorso anno. Le prime indicazioni provenienti dai dati ad alta frequenza e dai PMI di gennaio indicano una forte ripresa dell’attività del settore dei servizi. Al contrario, l’impatto positivo sul settore manifatturiero è stato limitato dalla debolezza della domanda esterna, mentre le transazioni immobiliari, dopo un iniziale miglioramento, si sono praticamente arenate. È probabile che questo determini la forma della ripresa. Dopo tutto, il settore dei servizi cinese è stato ostacolato dalla politica Zero-Covid negli ultimi due anni, in quanto le restrizioni hanno limitato gli spostamenti. Il fenomeno del revenge spending sui servizi è stato osservato nella maggior parte delle economie del mondo dopo la fine delle misure anti-Covid, ed è probabile che la Cina sperimenti lo stesso rimbalzo della domanda di consumo repressa.A partire dal 1° trimestre del 2023, il nostro scenario di base per la Cina prevede ora tre trimestri consecutivi di crescita superiore al trend, con una prevalenza del settore dei servizi. Riteniamo che ciò farà aumentare la crescita del PIL nel 2023, e abbiamo quindi rivisto la nostra precedente previsione del 5% portandola al 6,2% circa. Tuttavia, l’euforia probabilmente svanirà con l’esaurirsi della domanda repressa e dei risparmi e l’attenuarsi delle forze cicliche. Per questo, riteniamo che la crescita del PIL si ridurrà al 4,5% nel 2024. Le ricadute positive su altre economie potrebbero essere piuttosto limitate. Dunque, mentre l’abbandono della politica Zero-Covid ha chiaramente migliorato le prospettive della Cina per quest’anno, il resto del mondo potrebbe non beneficiarne molto, se non per nulla. Infatti, anche se abbiamo rivisto al rialzo le nostre aspettative di crescita per Stati Uniti ed Eurozona per quest’anno, i miglioramenti sono dovuti a fattori interni piuttosto che alla spinta proveniente dalla Cina. (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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