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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Archive for 18 marzo 2023

TCW: i vantaggi di un approccio unconstrained nelle fasi di volatilità

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Ruben Hovhannisyan, Associate Generalist Portfolio Manager, TCW Nell’attuale contesto di incertezza economica, con il più grande e rapido aumento dei tassi di interesse degli ultimi decenni, le strategie obbligazionarie unconstrained stanno riscuotendo particolare interesse sia da parte degli investitori istituzionali che retail. In generale, si tratta di strategie che mirano a generare elevati tassi di rendimento nell’arco di un intero ciclo di mercato. Possono essere di diverso tipo: alcune hanno un’enfasi più macro, e si concentrano sui tassi di interesse e sulle strategie valutarie, mentre altre sono più incentrate sul credito ed enfatizzano la selezione bottom-up delle emissioni e l’allocazione settoriale. A prescindere dal focus, le strategie unconstrained hanno una correlazione relativamente bassa con i tassi d’interesse e con le strategie obbligazionarie tradizionali.Dopo un 2022 estremamente complesso, durante il quale abbiamo assistito a un cambio di regime da parte delle banche centrali, che ha portato al de-ancoraggio dei tassi di interesse, con l’abbandono della politica dei tassi a zero, e che ha provocato massicci ribassi in tutte le asset class, riteniamo che il fixed income mostri ora livelli di prezzo interessanti.Sebbene i differenziali di rendimento in alcuni settori del fixed income abbiano recuperato buona parte dell’allargamento registrato nel 2022, riteniamo che vi siano ancora alcune interessanti opportunità, in particolare nel settore delle cartolarizzazioni, che vengono scambiate a valutazioni piuttosto interessanti e offrono interessanti rendimenti prospettici corretti per il rischio.Inoltre, riteniamo che probabilmente assisteremo a una maggiore volatilità dei mercati, dato che la Fed manterrà i tassi più alti più a lungo e l’economia subirà l’impatto dell’aumento del 5% dei costi di finanziamento. Ciò dovrebbe creare ulteriori opportunità interessanti, sia nei mercati del credito cartolarizzato sia in quelli societari, e che gli investitori dovrebbero posizionarsi in modo da essere in grado di trarre vantaggio da queste occasioni.Le Residential Mortgage Backed Security (RMBS) Non-Agency sono attualmente una delle opportunità più interessanti nel mercato del fixed income e, non a caso, al momento rappresentano il settore sui cui la nostra strategia unconstrained è maggiormente esposta.Le nostre esposizioni su high yield e mercati emergenti, invece, sono attualmente relativamente modeste, in virtù dell’approccio cauto che manteniamo sulle valutazioni e sui fondamentali di questi settori.Con rendimenti molto più elevati rispetto a qualsiasi altro momento del decennio precedente, riteniamo che gli investitori unconstrained possano ora staccare una cedola piuttosto considerevole e posizionarsi per generare interessanti rendimenti totali nei prossimi anni, dato che i gestori di queste strategie allocano il capitale sulle loro idee migliori senza essere vincolati dalle ponderazioni degli indici e dalle considerazioni sul tracking error.

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PIMCO: la Fed e i fallimenti delle banche

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Tiffany Wilding, North American Economist di PIMCO. La strategia di politica monetaria della Federal Reserve ricorda il principio della rana bollita, ovvero la capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando ormai è troppo tardi. SVB era una banca di medie dimensioni con una forte esposizione alle startup tecnologiche, compresa un’ampia concentrazione di raccolta di depositi attraverso conti di deposito istituzionali, e con significative perdite non realizzate su un portafoglio di titoli garantiti da ipoteche agency e governativi, che è stata costretta a realizzare quando ha venduto asset per finanziare i deflussi di depositi. Le perdite non realizzate sui titoli detenuti da SVB sono state superiori al suo coefficiente Common Equity Tier 1 e i correntisti hanno perso fiducia nella capacità della banca di rimborsare i 175 miliardi di dollari di depositi (al 31 dicembre 2022), la maggior parte dei quali non era coperta dall’assicurazione FDIC. Di conseguenza, giovedì scorso i correntisti hanno ritirato 42 miliardi di dollari in depositi e venerdì la banca è stata rilevata dalle autorità di regolamentazione dello Stato della California, che hanno nominato la FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) come curatore fallimentare. Il fallimento di SVB ha contribuito a un più ampio sell-off dei prezzi dei titoli bancari, in particolare di altre banche regionali statunitensi. Di certo, SVB era per molti aspetti una banca unica nel suo genere. Altre banche regionali di dimensioni simili non hanno concentrazioni simili di depositi di investitori istituzionali non assicurati, il che implica che i loro “deposit betas” – l’aumento del tasso di interesse che sono costrette a pagare sui depositi quando la Fed aumenta i tassi – sono più bassi. Inoltre, non hanno concentrazioni simili di perdite non realizzate nei portafogli titoli rispetto al coefficiente Common Equity Tier 1. Di conseguenza, se fossero costrette a vendere titoli per finanziare i deflussi dai depositi, disporrebbero di riserve di capitale più ampie per far fronte a eventuali perdite forzate. Inoltre, riteniamo che le grandi banche di importanza sistemica americane, che devono rispettare il Dodd-Frank Act e sono soggette a regolari stress test di liquidità e di capitale, siano finanziariamente solide e meno vulnerabili a una fuga di depositi. In effetti, negli ultimi giorni molte delle banche più grandi hanno registrato un afflusso netto di depositi. Poiché il credito in essere a livello economico è una variabile di stock e il PIL è una variabile di flusso, è il flusso di credito che conta per il PIL. Le variazioni del flusso di credito – ciò che gli economisti chiamano impulso creditizio – sono ciò che conta per la crescita del PIL reale. Ci sono ottime ragioni per credere che la crescita del credito, che stava già rallentando, rallenterà ancora di più come risultato diretto dei recenti eventi, nonostante le misure adottate dai funzionari governativi e dalla Fed.In primo luogo, le banche regionali, le cui quotazioni azionarie erano in forte ribasso al momento della stesura del presente documento, saranno probabilmente più avverse al rischio, almeno nel breve periodo, finché la situazione non sarà più chiara e la volatilità non si sarà attenuata. Molte di queste banche sono ancora a rischio di deflusso di depositi verso le banche più grandi. Durante il fine settimana la FDIC ha annunciato la garanzia di tutti i depositi non assicurati di SVB e Signature Bank; non ha garantito tutti i depositi non assicurati del sistema bancario (né può farlo in base all’autorità esistente, il che significa che sarebbe necessaria una legge del Congresso). L’ampiezza di una garanzia esplicita di tutti i depositi non assicurati richiederebbe una legge del Congresso. Inoltre, secondo la Fed, le banche piccole rappresentano circa la metà del totale delle attività bancarie nazionali, un terzo dei prestiti commerciali e industriali in essere e la metà dei prestiti immobiliari. È difficile credere che queste banche, temendo un potenziale brusco deflusso di depositi, non inaspriscano i propri standard di prestito e non rallentino l’erogazione del credito come conseguenza diretta.In secondo luogo, e in relazione a ciò, la regolamentazione bancaria per le banche regionali è potenzialmente destinata a diventare più severa. Nel 2018 è stato approvato un disegno di legge (S. 2155) su base bipartisan che ha ridotto molti dei requisiti Dodd-Frank per le banche di piccole e medie dimensioni in termini di liquidità e capitale. Non si può dare la colpa di tutto alla riduzione della regolamentazione. La Fed ha avuto un certo margine di manovra nell’attuazione, e la sorveglianza ha probabilmente giocato un ruolo. Di conseguenza, è probabile che la Fed inasprisca gli standard normativi per le grandi banche regionali, laddove è possibile (in particolare per le banche con asset superiori a 100 miliardi di dollari), riducendo la loro capacità e volontà di effettuare alcuni dei prestiti più rischiosi che le banche più grandi che hanno dovuto rispettare la Dodd-Frank non hanno voluto concedere.In terzo luogo, supponendo che la risposta politica sia sufficiente a stabilizzare la fiducia e le basi dei depositi delle banche regionali nel breve termine, le politiche annunciate finora non affrontano la questione centrale, ovvero che gli investitori possono ottenere rendimenti più elevati in uno strumento di investimento a rischio inferiore con un fondo monetario in titoli di Stato, che ha accesso alla Reverse Repo Facility (RRP) della Fed. Facendo un passo indietro, i tassi sui depositi bancari sono rimasti indietro rispetto all’aumento del tasso sui fed funds, rendendo gli investimenti in fondi monetari più redditizi dei depositi bancari. Tuttavia, l’aumento degli interessi pagati sui depositi non è privo di costi. Nel caso di base, ridurrà il margine di interesse netto e contribuirà alla volatilità dei prezzi delle azioni. Nel peggiore dei casi, l’aumento dei tassi sui depositi potrebbe rendere alcune banche non redditizie, in quanto pagano per i depositi più del rendimento che ottengono dai titoli e dai prestiti accumulati negli ultimi due o tre anni. Alcune banche potrebbero cercare di difendere i propri margini di interesse netti aumentando il tasso di interesse sui prestiti. Oppure, se le banche sono price-taker sul mercato dei prestiti, potrebbero avere una minore propensione a erogare prestiti che ora sono meno redditizi a fronte dell’assunzione dello stesso rischio di credito. In ogni caso, ciò dovrebbe rallentare la crescita dei prestiti.In quarto luogo, anche prima di tutto ciò, gli standard di credito bancario si stavano irrigidendo e la crescita dei prestiti stava rallentando a causa dell’inasprimento delle condizioni monetarie. La politica monetaria agisce con dei ritardi, e gli effetti ritardati dell’inasprimento materiale delle condizioni finanziarie da parte della Fed l’anno scorso stavano contemporaneamente avendo un effetto maggiore sull’economia e sulle condizioni finanziarie. L’episodio di SVB ha rivelato che l’economia è effettivamente sensibile ai tassi di interesse e che le condizioni di politica monetaria sono effettivamente rigide e hanno un effetto sui segmenti più rischiosi del mercato. Quinto, con il rischio di recessione in aumento, è difficile credere che non ci saranno implicazioni per i mercati del debito privato in generale, tra cui un minore afflusso di denaro in questo spazio. Nell’ultimo decennio molti finanziamenti sono usciti dai mercati pubblici, in quanto l’inasprimento della regolamentazione per le grandi banche ha reso l’attività meno allettante. I mercati del debito privato sono esplosi in percentuale del PIL negli ultimi anni – passando da circa il 5% del PIL nel 2016 a circa il 10% attuale (circa 2.500 miliardi di dollari) – con rapporti con l’economia e i mercati finanziari molto meno trasparenti. Se da un lato le società di venture capital che detenevano i depositi operativi presso SVB saranno ripagate per finanziare le esigenze di capitale circolante, dall’altro l’evento solleva interrogativi sugli altri tipi di rischio che potrebbero nascondersi in questi mercati. La maggior parte delle strutture di debito del mercato privato sono a tasso variabile, con coperture limitate dei tassi d’interesse, e tendono a essere utilizzate da società che hanno una leva finanziaria elevata e sono più sensibili ai cicli economici. Se i mercati finanziari pubblici possono essere dominati dalle società a grande capitalizzazione, le piccole e medie imprese che tendono a contrarre prestiti dalle banche e sui mercati privati dominano l’economia reale, rappresentando circa la metà dell’occupazione totale degli Stati Uniti. In generale, le banche potrebbero essere ben capitalizzate, ma il rischio di fuga dei depositi è ancora presente, in quanto esse devono competere con i fondi monetari che offrono rendimenti più elevati e accesso all’RRP della Fed. Di conseguenza, è difficile immaginare che non inaspriscano gli standard di prestito e non rallentino la crescita dei prestiti. Per la crescita economica e l’inflazione, è la crescita del credito ciò che conta in termini reali.Tutto ciò significa che la Fed deve fare meno fatica per arrivare allo stesso risultato: le condizioni finanziarie rigide stanno rallentando la creazione di credito e finiranno per rallentare l’inflazione. Di conseguenza, la domanda da porsi non è se la Fed aumenterà di 50 o 25 punti base nella riunione di marzo. La domanda è piuttosto: il ciclo di rialzo dei tassi della Fed è finito? (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Safra Sarasin: Il rischio di recessione rimane elevato

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Philipp E. Bärtschi, CFA, Chief Investment Officer di J. Safra Sarasin.Dopo un inizio d’anno incoraggiante, di recente il sentiment dei mercati finanziari si è leggermente deteriorato. Ciò è dovuto da un lato a dati molto solidi sul mercato del lavoro e sulle vendite al dettaglio, ma soprattutto a un calo più contenuto del previsto dei tassi d’inflazione negli Stati Uniti e in Europa, che ha convinto gli operatori di mercato che i tassi d’interesse sarebbero aumentati più bruscamente e per un per un periodo più lungo di quanto precedentemente previsto. L’intera curva dei rendimenti statunitensi ha registrato un aumento dei rendimenti e, come ci si aspetta in questi casi, è aumentata maggiormente nella parte breve rispetto a quella lunga. I futures sui Fed funds segnalano ora un tasso terminale statunitense superiore al 5,6% al picco rispetto a meno del 5,0% all’inizio dell’anno. Un taglio dei tassi di 50 punti base per la seconda metà dell’anno è scomparso quasi del tutto dalle attese di mercato. La possibilità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria costringe gli operatori di mercato a guardare con attenzione all’inflazione e agli sviluppi economici a breve termine. In vista della seconda metà dell’anno, gli investitori dovrebbero tenere presente che un rallentamento della crescita economica sembra quasi inevitabile. Non appena i rialzi dei tassi avranno esaurito il loro effetto restrittivo, è probabile che i consumi privati diminuiscano sensibilmente sia negli Stati Uniti che nell’Eurozona. Nel frattempo, la situazione economica in Cina sta migliorando sempre più. La fine della politica dello zero-COVID non avrà solo un impatto positivo sull’economia cinese, ma anche, in particolare, su quelle regioni che sono economicamente molto esposte alla Cina. Se inizialmente gli operatori di mercato sembravano aver sottovalutato questo sviluppo, ora le previsioni sulla crescita economica cinese sono state riviste al rialzo. L’ultimo indice dei responsabili degli acquisti in Cina ha registrato un ulteriore aumento per il settore dei servizi a febbraio, raggiungendo i 56,3 punti, dopo un aumento di 12,8 punti nel mese precedente. Anche l’indice manifatturiero è aumentato per il secondo mese consecutivo, raggiungendo un massimo di 10 anni a 52,6 punti. I dati confermano una solida ripresa, già riscontrata in altri dati sull’attività economica. Dopo un breve periodo di relativa calma, la volatilità sui mercati obbligazionari è tornata a crescere e la conformazione della curva dei rendimenti è cambiata in modo significativo. Negli Stati Uniti e in Europa, la parte a breve è salita a livelli mai visti dalla crisi finanziaria globale. Poiché i rendimenti a più lunga scadenza si sono spostati meno, la curva è ora più invertita di quanto non sia stata negli ultimi quarant’anni. I rialzi dei tassi d’interesse delle ultime settimane sono in particolare dovuti all’aumento delle aspettative d’inflazione. In ogni caso, il rischio che l’inflazione non scenda al target del 2% delle banche centrali con la rapidità prevista, ma rimanga elevata più a lungo, è recentemente aumentato in modo significativo. Le obbligazioni indicizzate all’inflazione offrono una protezione efficace contro questo scenario.Il forte aumento delle valutazioni azionarie all’inizio dell’anno incide pesantemente sull’attrattiva complessiva dell’asset class. I rendimenti degli utili statunitensi sono più bassi rispetto ai rendimenti dei titoli di Stato, situazione che non si vedeva dal 2007. Allo stesso tempo, i rischi di revisione al ribasso degli utili permangono in presenza di una notevole incertezza sulla crescita e della probabilità di rialzi dei tassi di interesse. Ciò è indicato anche da una stagione delle trimestrali deludente per il quarto trimestre del 2022. In questo contesto, nelle ultime settimane le stime sugli utili degli analisti sono gradualmente scese verso le nostre aspettative. In Cina, invece, gli sviluppi positivi successivi alla fine della politica zero-Covid proseguono con vigore e oltre le aspettative degli investitori. Ciò è motivo di ottimismo per il futuro e apre la possibilità di sorprese positive per le azioni cinesi e dei mercati emergenti, mentre sembra essere limitato per le azioni statunitensi, in particolare al livello attuale. Sebbene il contesto economico sia solido e i dati recenti siano stati migliori del previsto, il rischio di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi rimane elevato. In questo contesto, le obbligazioni appaiono generalmente più interessanti delle azioni. Manteniamo pertanto la nostra sottoponderazione sulle azioni, ma l’abbiamo leggermente ridotta a causa dei migliori dati macro e dell’elevato grado di incertezza delle previsioni. Rimaniamo sovrappesati sulle azioni dei mercati emergenti, che probabilmente avranno una sorpresa positiva.Le obbligazioni potrebbero subire ulteriori pressioni a causa dell’aumento delle aspettative di inflazione. Siamo leggermente sovrappesati negli investimenti alternativi. Riteniamo che i cat bond siano estremamente interessanti grazie all’attuale livello di rendimento. Rimaniamo sovrappesati nelle materie prime. La prevista decarbonizzazione dell’economia globale porterà nel medio termine a un’elevata domanda di risorse strategiche, per cui ci troviamo all’inizio di un nuovo super ciclo. Inoltre, l’accelerazione della crescita in Cina dovrebbe portare a un aumento della domanda ciclica di materie prime. (Abstract by http://www.verinieassociati.com)

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Schroders: Perché affrontare la disuguaglianza di genere è fondamentale per una reale inclusione finanziaria

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Valerie Harrington, Fund Manager, BlueOrchard (Gruppo Schroders) L’inclusione finanziaria – l’accesso a servizi finanziari adeguati, economici e ben regolamentati – è un pilastro fondamentale dello sviluppo economico e sociale. È uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, ma è anche un fattore abilitante per molti altri obiettivi di sviluppo, tra cui l’eliminazione della povertà e l’uguaglianza di genere. Nonostante ciò, 1,4 miliardi di adulti sono completamente privi di servizi bancari. La maggior parte sono donne, adulti poveri e meno istruiti, secondo il Global Findex della Banca Mondiale (2021). Secondo il World Economic Forum, durante la pandemia il numero di donne che ha perso il lavoro a livello globale è raddoppiato (64 milioni). Le Nazioni Unite hanno stimato che nel 2021, per ogni 100 uomini di età compresa tra i 25 e i 34 anni in estrema povertà, ci sono 118 donne. Si prevede che altri 435 milioni di donne e ragazze vivranno in condizioni di estrema povertà, un divario destinato ad aumentare. Al ritmo attuale, il World Economic Forum Global Gender Gap ha stimato che ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità di genere. Le ragioni di questa situazione potrebbero non essere immediatamente evidenti, ma come ha affermato l’UNDP, le donne sono più “strutturalmente vulnerabili” a causa di “poteri, ruoli e responsabilità diversi per genere”. L’OCSE stima che se le donne partecipassero all’economia in modo identico agli uomini, nel 2025 aggiungerebbero 28.000 miliardi di dollari, ovvero il 26%, al PIL mondiale annuale. Il potenziale non sfruttato è, ancora una volta, maggiore nei Paesi in via di sviluppo. L’uguaglianza di genere sarebbe un catalizzatore per la creazione di economie più resilienti, sostenibili e inclusive. L’inclusione finanziaria è un potente strumento di emancipazione economica. La microfinanza, in particolare, ha svolto un ruolo fondamentale nel fornire alle donne l’accesso ai servizi finanziari nei mercati emergenti. Uno studio della Banca Interamericana di Sviluppo in America Latina ha rilevato che per richieste identiche le donne avevano quasi il 18% in meno di probabilità di veder approvata la loro domanda di prestito. Circa l’8% del potenziale reddito finanziario generato da questi portafogli è stato “lasciato sul tavolo”, il che implica milioni di profitti mancati. Esiste un piccolo ma crescente numero di fondi che sono specializzati negli investimenti di genere. Anche se tale obiettivo può assumere forme diverse, in generale questi fondi prendono in considerazione i fattori di genere lungo l’intero processo di investimento e cercano di far progredire l’uguaglianza di genere attraverso le attività della strategia, tra cui il soddisfacimento delle diverse esigenze di finanziamento delle donne imprenditrici, la responsabilizzazione delle donne come consumatrici e il rafforzamento dei settori che impiegano prevalentemente donne. Si tratta generalmente di fondi con un approccio di finanza mista (blended finance). La finanza mista mira a rafforzare il concetto di partnership tra il settore pubblico e quello privato, massimizzando le sinergie e fissando chiari obiettivi di impatto sullo sviluppo sostenibile.

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J. Safra Sarasin: Commento post BCE: Mantenere la rotta e infondere fiducia

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Karsten Junius, CFA, Chief Economist di J. Safra Sarasin. Nella conferenza stampa di giorni fa la BCE ha cercato di promuovere la fiducia sia nella propria intenzione di combattere l’inflazione sia nella stabilità del sistema finanziario europeo. Ieri la BCE ha aumentato i tassi di interesse di 50 pb; ha inoltre sottolineato che il proprio impegno nella lotta all’inflazione non è ancora terminato e che futuri rialzi dei tassi restano probabili. Tuttavia, invece di preannunciare il numero dei futuri rialzi, la BCE sta adottando un approccio dipendente dai dati per le proprie decisioni in materia di politica monetaria, ha minimizzato sull’ipotesi fatto che le recenti turbolenze abbiano già inasprito le condizioni di finanziamento. Ha invece ribadito che le banche europee sono resilienti, dispongono di solide riserve di capitale e di liquidità, beneficiano di una forte attività di vigilanza in Europa e hanno un’esposizione limitata alle istituzioni più vulnerabili statunitensi. Tuttavia, in caso di necessità, esistono numerosi strumenti e meccanismi che possono essere attivati con rapidità.Iniettare fiducia sembra essere la missione principale della BCE. La Presidente Lagarde ha confermato che il rialzo dei tassi di interesse di 50 pb è stato sostenuto da un’ampia maggioranza dei membri del Consiglio direttivo, mentre solo tre o quattro si sono espressi a favore di un atteggiamento più cauto o di un rinvio della decisione. In questo modo, la BCE non ha lasciato dubbi sul fatto che la lotta alle pressioni inflazionistiche sia il suo obiettivo principale. Purtroppo, non si può dire quale sarebbe stata la decisione senza il precedente impegno di Francoforte ad aumentare in questa occasione i tassi di 50 pb. In teoria, un incremento più contenuto avrebbe potuto essere sufficiente, visto l’inasprimento delle condizioni finanziarie che si è verificato a seguito delle attuali turbolenze di mercato. Il fatto di non aver tenuto conto dell’attuale situazione di mercato nella propria decisione di politica monetaria è in contrasto con i commenti della Presidente Lagarde sulle nuove proiezioni dei funzionari della BCE. Sembrava che volesse minimizzarne la rilevanza, dato che il giorno di chiusura era precedente alle recenti turbolenze di mercato. Perlomeno, la BCE ha confermato che in futuro adotterà un approccio dipendente dai dati; si è limitata a dichiarare che il suo intervento non è ancora terminato. Riteniamo che due rialzi di 25 pb a maggio e giugno siano coerenti con la comunicazione dell’istituto centrale e con il suo scenario macro.La Presidente Lagarde e il Vicepresidente de Guindos hanno sottolineato che la stabilità finanziaria e la stabilità dei prezzi non sono due obiettivi in contrapposizione tra di loro. Inoltre, hanno precisato che esistono vari strumenti e mezzi per sostenere il settore finanziario e che la BCE ha dimostrato di essere in grado, nelle crisi passate, di attivare tempestivamente altri strumenti. Finora, tuttavia, la resilienza del sistema bancario è considerata forte, le riserve di capitale e di liquidità sono elevate, l’esposizione alle banche statunitensi vulnerabili è bassa e le analogie con i problemi specifici delle banche statunitensi sono molto limitate.

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“Comgest: Recessione, quali sono le società USA meglio posizionate?”

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Christophe Nagy, Gestore del fondo Comgest Growth America di Comgest.Al giorno d’oggi le migliori opportunità potrebbero essere le società che offrono prodotti e servizi che aumentano in modo significativo la produttività di altre aziende. L’ offerta di queste aziende può diventare “Mission Critical” per i loro clienti, soprattutto in periodi di forte inflazione o recessione, ma anche nel lungo periodo. Questi “facilitatori” spesso non fanno notizia perché operano dietro le quinte, ma i loro prodotti e servizi sono importanti per aumentare l’efficienza di altre aziende. Tali prodotti e servizi agiscono come forza deflazionistica naturale sull’economia nel suo complesso, in quanto riducono significativamente i costi per le aziende che li utilizzano. Un’azienda che sfrutta la rete di trasporti intermodali di JB Hunt potrebbe risparmiare il 30-40% del costo dei viaggi su strada. Un’azienda che traccia la propria merce in negozio con le etichette RFID di Avery Dennison dovrebbe risparmiare tempo prezioso per i dipendenti e ridurre i costi associati all’obsolescenza dell’inventario. L’obesità è responsabile del 14% della spesa sanitaria totale degli Stati Uniti: il farmaco di Eli Lilly potrebbe generare risparmi significativi e far risparmiare ancora più tempo ai sistemi sanitari globali.Queste offerte non sono solo vantaggiose nel breve periodo ma, a nostro avviso, sono solidi investimenti anche nel lungo. Con gli Stati Uniti alle prese con una contrazione demografica dovuta all’invecchiamento della forza lavoro e con il passaggio all’energia verde che potrebbe far aumentare i prezzi, riteniamo che un numero sempre maggiore di aziende – e di Stati americani – si affiderà a prodotti e servizi che aumentano l’efficienza e riducono i costi. Questo diventa ancora più interessante per le aziende se può renderle più sostenibili allo stesso tempo, come nel caso della rete intermodale di JB Hunt che emette fino al 60% in meno di CO2, oltre a risparmiare sui costi. Avery Dennison sta sviluppando etichette RFID di nuova generazione che si autoalimentano in modalità wireless attraverso l’energia delle reti cellulari, WiFi e Bluetooth; J.B. Hunt sta collaborando con Waymo, società di proprietà di Alphabet, per la tecnologia dei camion a guida autonoma; Lilly spende il 25% dei suoi ricavi in R&S, il che le ha permesso di avere una pipeline di sei farmaci contro l’obesità che potenzialmente potrebbero succedere a Mounjaro. Queste innovazioni dovrebbero attenuare il rischio che i concorrenti sviluppino nuove offerte che spiazzino le loro forti posizioni di mercato, il che potrebbe essere utile per una crescita qualitativa nel lungo periodo.Anche se queste aziende che incrementano la produttività non saranno del tutto esenti da una recessione, dovrebbero essere meno impattate dalla condizione economica di molte altre grazie alla loro importanza economica. Ciò significa che le società statunitensi “Mission Critical” sono posizionate in modo ideale per ottenere risultati migliori con qualsiasi tipo di congiuntura economica, garantendo una forte crescita degli utili a lungo termine.

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“PGIM Real Estate: il riprezzamento porterà opportunità in Europa”

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Greg Kane, Head of European Investment Research for PGIM Real Estate. Nei mercati immobiliari europei si potrà assistere a una significativa correzione dei prezzi. I tassi di interesse sono aumentati bruscamente per tutto il 2022 e questo ha lasciato le rendite immobiliari esposte. L’ipotesi di un riprezzamento è forte; Le strategie di puro repricing, magari nei settori più deboli come quello retail, si affermeranno probabilmente più tardi. Alcuni vecchi asset non saranno più adatti alla loro destinazione d’uso e dovranno essere sostituiti. Stiamo assistendo a una spinta verso l’ESG su vari fronti: il sentiment delle aziende nei confronti della necessità di occupare spazi green è aumentato drasticamente negli ultimi anni e questo sta spingendo i requisiti e il potenziale di crescita degli affitti per gli asset di alta qualità. Per quanto riguarda gli investitori, si assiste a una quota crescente di volumi destinati a transazioni di tipo green.

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Amchor IS: La BCE è sulla giusta strada

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS. In linea con quanto previsto da diverse settimane, la BCE ha aumentato i tassi di 50 pb. Allo stesso tempo, e a causa di quanto sta accadendo in questi giorni sui mercati, l’autorità monetaria ha eliminato ogni forma di forward guidance diventando completamente dipendente dai dati.Inoltre, la BCE fa dipendere le decisioni future sui tassi non solo dall’attività economica e dalle variabili dei prezzi, ma anche dalle condizioni finanziarie.In aggiunta, l’autorità monetaria ha sottolineato esplicitamente che il settore bancario europeo è solido e che, in quanto banca centrale, dispone degli strumenti appropriati per iniettare liquidità nel sistema qualora fosse necessario per evitare rischi alla stabilità finanziaria (prestatore di ultima istanza).La mia impressione è che oggi la BCE abbia fatto la cosa giusta. Da un lato, ha alzato i tassi perché l’economia europea è forte e i salari e i prezzi sottostanti stanno ancora accelerando. Dall’altro lato, ha legato i futuri rialzi alla condizione che quanto sta accadendo sui mercati non generi troppo rumore (se le attuali tensioni dovessero peggiorare, ciò potrebbe inasprire sensibilmente le condizioni finanziarie e incidere sulla fiducia degli operatori sui mercati; questo, a sua volta, avrebbe un effetto frenante sulla domanda aggregata e quindi renderebbe meno necessari ulteriori rialzi dei tassi da parte della BCE).In quest’ultimo senso, non mi sorprende nemmeno che, stando a quanto dichiarato da Lagarde nella conferenza stampa successiva al meeting, “3 o 4” dei presenti alla riunione sostenevano aumenti inferiori ai 50 punti base che sono stati invece effettivamente implementati.Per quanto riguarda l’attuale situazione dei mercati, è probabile che debbano passare alcuni giorni prima che possa tornare una certa calma senza ulteriori scosse sotto forma di nuove istituzioni in difficoltà. In realtà, credo che questo sia proprio lo scenario più probabile, per due motivi. In primo luogo, perché la realtà è che la situazione delle banche oggi è molto più solida di quella del 2008. In secondo luogo, perché, anche dal punto di vista dell’economia reale, la situazione è molto più equilibrata rispetto agli anni precedenti la crisi finanziaria globale (bilanci delle famiglie e delle imprese più solidi, assenza di bolle dal lato dell’offerta,…).Se gli attuali rumour si dissolveranno nelle prossime settimane, ritengo che lo scenario più probabile sia che la BCE continui ad alzare i tassi ancora un po’ (forse al 3,5% per il tasso di deposito). Dopodiché, resterà ferma per tutto il tempo necessario a garantire che l’inflazione di fondo si muova a un ritmo ragionevole e credibile verso il target del 2%.

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T. Rowe Price: BCE verso un rialzo di 50 punti base nonostante il caso SVB

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

A cura di Tomasz Wieladek, Chief European Economist, T. Rowe Price. Nonostante le turbolenze di mercato legate al crollo di SVB, ritengo probabile che alla riunione della BCE di questa settimana venga annunciato un rialzo di 50 punti base, per diversi motivi. In primo luogo, i dati sull’inflazione core CPI hanno sorpreso significativamente al rialzo. Molti esperti ritengono che l’inflazione resterà “sticky” ai livelli attuali, mentre alcuni sostengono che potrebbe raggiungere il 6% prima dell’estate, per poi iniziare a scendere. Questi dati elevati sull’inflazione spot manterranno la BCE in modalità falco, nonostante l’attuale instabilità dei mercati. Ci sono anche importanti ragioni di stabilità finanziaria che spingono la BCE ad attenersi a un rialzo di 50 pb questa settimana. Se da un lato la Presidente Lagarde ha chiarito che l'”intenzione” di un rialzo di 50 pb non è un pre-impegno, dall’altro ha sottolineato che sarebbe necessario uno scenario estremo perché la BCE non segua questa intenzione. Se la BCE aumenterà di 25 punti base, invierà ai mercati finanziari il segnale che le banche dell’area euro potrebbero essere vulnerabili a rischi simili a quelli del sistema bancario statunitense. La BCE deve attenersi al copione precedentemente comunicato se vuole evitare di spaventare il mercato.Come spesso accade, in prospettiva appaiono molte complicazioni. Le aspettative d’inflazione a medio termine sono scese dal 3% al 2,5%, il che sosterrà l’opinione delle colombe secondo cui la politica monetaria sia già abbastanza rigida.Per quanto riguarda le famiglie dell’Eurozona, l’ecosistema macrofinanziario è già sottoposto a un certo stress. Tuttavia, la domanda di credito e le condizioni di prestito per le imprese non si sono deteriorate come nelle precedenti fasi di crisi. Infine, un eventuale contagio dal caso SVB al sistema bancario europeo potrebbe portare a una contrazione del credito, che spingerebbe l’economia verso una recessione. Infine, permane il rischio di un’altra impennata dei prezzi del gas durante l’estate, quando i Paesi di solito si riforniscono di scorte per l’inverno. A mio avviso, questi fattori fanno sì che la BCE sarà molto più vaga riguardo al suo futuro orientamento monetario – potrebbe persino affermare che stia passando a un approccio basato sui dati (prendendo in prestito il linguaggio della Fed).

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Quanto pesa l’inflazione di febbraio 2023 sui rinnovi degli affitti

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Secondo un calcolo prodotto dall’Ufficio Studi di idealista, gli inquilini che hanno la revisione annuale del loro contratto di locazione a febbraio vedranno il loro canone mensile aumentare di circa 53 euro al mese e 636 euro annui.Ciò è dovuto all’aumento record dell’indice FOI, dell’ 8,9% su base annua, secondo l’ultimo aggiornamento ISTAT, che mostra una crescita record dei prezzi rispetto a febbraio 2023. Secondo le stime di idealista, se il prezzo medio per l’affitto di un appartamento con 3 stanze (trilocale) era di 600 euro/mese in Italia, dopo l’adeguamento Istat annuale il canone salirebbe a 653 euro mensili, pari a 636 euro in più per le famiglie su base annuale.Gli inquilini più impattati sono quelli di Milano ( 98 euro in più al mese e 1.176 euro in più all’anno), dove la media degli affitti è la più cara d’Italia.Al seguente link è possibile consultare l’analisi: https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2023/03/16/173004-quanto-pesa-l-inflazione-di-febbraio-2023-sui-rinnovi-degli-affitti-la

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Inflazione: Istat, febbraio +9,1%

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Secondo i dati definitivi di febbraio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua diminuisce al 9,1%, dal 10% del mese precedente. “Bene, effetto gas sull’inflazione. Il calo dei beni energetici sta contribuendo a raffreddare il rialzo dei prezzi. Una ragione in più, oltre a quella di non dare il colpo di grazia alle famiglie stremate da un anno e mezzo di caro bollette, perché il Governo proroghi anche nel prossimo trimestre tutti gli sconti su luce e gas, altrimenti l’inflazione interromperà il suo cammino in discesa, con effetti devastanti sul potere d’acquisto delle famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Il costo della vita, infatti, continua a crescere, anche se con una dinamica attenuata. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 9,1% significa una stangata pari a 2828 euro su base annua, di cui 1015 solo per mangiare e bere, 1063 euro per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2608 euro, 916 per cibo e bevande, 964 euro per le spese di tutti i giorni. In media per una famiglia il rincaro è di 2199 euro, 744 per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 782 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 3181 euro, 1212 solo per nutrirsi” prosegue Dona.”Quanto alla fine del mercato tutelato, che per la luce delle parti condominiali scade tra due settimane, il 1° aprile 2023, è una vergogna che, nel silenzio generale, il Governo, pur di fare un regalo ai venditori del mercato libero, che magari hanno già fatto extraprofitti milionari, abbia preferito bastonare e discriminare le famiglie che abitano in condomino, i luoghi di culto e le associazioni no profit. Basti pensare che rispetto ai dati Istat di oggi, a febbraio 2023 la luce del libero è rincarata su base annua del 101,3%, contro il +6,1% del tutelato. Abbiamo anche scritto al ministro Urso, ai membri della Commissione attività produttive della Camera, ma nell’ultima occasione utile, il Milleproroghe, il Governo ha espresso parere negativo all’emendamento decretandone la bocciatura. Una decisione a dir poco imbarazzante!” conclude Dona.

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Case green. Dopo voto Parlamento europeo il governo usa il metodo ‘balneari’

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Dopo il voto del Parlamento europeo dell’attuazione delle normative green sulla casa a partire dal 2030, il governo sta forse pensando come provare a buttar fumo sul tutto senza prendere posizione ufficiale di contrarietà. E’ il metodo “balneari”, ampiamente sperimentato, che va avanti da anni e che, nonostante norme chiare e sentenze definitive altrettanto chiare, consente ancora oggi l’illegalità degli affitti demaniali sulle coste italiane.A confermarci questo metodo è il capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa, Tommaso Foti, per il quale l’Italia non sarebbe pronta a far fronte alle norme che riguardano gli immobili residenziali (1), anche per evitare un aumento speculativo dei costi della materie prime utili ai restauri. A parte che non si capisce perché questa speculazione non potrebbe manifestarsi anche con lo slittamento al 2040… che si tratti di una strategia politica modello “balneari” è una delle caratteristiche tipiche di un modello di governo incentrato sulla gestione del presente, da cui trarre solo consenso: non cambiare nulla per contentare corporazioni e posizioni di rendita. Metodo con cui si nasconde mancanza di prospettive per il domani, abbandonando quest’ultimo a se stesso e alla casualità di un’economia che non si è in grado di navigare.Non è un caso, per esempio, che le uniche innovazioni positive per i consumatori che si sono registrate in questi ultimi mesi (calo dei prezzi energetici) sono solo frutto del contesto internazionale ed europeo. Non solo, ma anche le uniche forme di aiuto ancora in corso, quando non sono state annullate come l’azzeramento delle accise sulla benzina, sono solo retaggio dei governi precedenti. Siamo solo agli inizi di questa ennesima bagarre del nostro governo con l’Ue, dopo quelle in corso contro le etichette alimentari europee (Nutriscore) e la conversione delle produzioni di motori a combustione. 1 – Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali privati già esistenti dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050. Per gli immobili nuovi gli obblighi scattano dal 2028, che diventa 2026 per gli edifici pubblici o a gestione pubblica. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Regimi di reddito minimo: aumentare il sostegno, l’accessibilità e l’inclusione

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

I deputati vogliono contrastare l’attuale crisi del costo della vita con una nuova legge atta a modernizzare e rafforzare i regimi nazionali di reddito minimo. Il PE ha adottato una risoluzione sul reddito minimo adeguato in cui si osserva che una direttiva dell’UE su un adeguato reddito minimo potrebbe contribuire a migliorare ulteriormente l’accessibilità, l’adeguatezza e l’efficacia di tali regimi. Inoltre, garantirebbe che le persone attualmente disoccupate vengano integrate nel mercato del lavoro. I Paesi UE dovrebbero valutare periodicamente i loro regimi nazionali e aggiornarli se necessario, garantendo un livello adeguato di sostegno che tenga conto della soglia nazionale di rischio di povertà (indicatore AROP), per cercare di creare un sistema che garantisca un tenore di vita dignitoso.Inoltre, i deputati invitano i Paesi UE a sensibilizzare su questi programmi e renderli maggiormente accessibili, in particolare per i gruppi più svantaggiati, come i senzatetto. Infine, propongono misure per affrontare problemi piuttosto comuni negli Stati membri, come i bassi livelli di utilizzo di tali regimi e il divario digitale.Il 28 settembre 2022 la Commissione ha proposto una Raccomandazione del Consiglio relativa a un reddito minimo adeguato che garantisca l’inclusione attiva. Tale Raccomandazione stabilisce in che modo i paesi dell’UE possono modernizzare i loro regimi di reddito minimo per renderli più efficaci e ridurre il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale nell’UE.

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Proiezione del documentario “Dante. L’esilio di un poeta”

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Torino Cinema Massimo, 23 marzo ore 20:30 Sala due via Montebello 22. Una troupe visita i luoghi dell’esilio dantesco per realizzare un documentario sulla vita del poeta negli anni del suo lungo peregrinare. Dalle valli della Garfagnana alle rive dell’Arno, dove Dante visse i primi turbolenti anni del suo esilio. Prosegue nella Lunigiana, presso la famiglia dei Malaspina, per conoscere un breve momento di quiete che gli consentì di ritornare a dedicarsi alla poesia. Raggiunge il Casentino dove concluse le prime due cantiche della Divina Commedia. Ma il suo spirito inquieto lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, e infine a Ravenna, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio. ingresso euro 7,50/5,00 – Al termine incontro con il regista Fabrizio Bancale e gli attori Paola Tortora, Penelope Zaccarini e Gigi Savoia.

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Torino: riapre il giardino storico di Palazzo Cisterna

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Torino. Venerdì 24 marzo ore 12 riapre al pubblico il giardino storico di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna. Sarà il sindaco della Città metropolitana di Torino Stefano Lo Russo a tagliare il nastro davanti all’elegante cancello di via Carlo Alberto, riaprendo l’angolo verde che rappresenta un unicum per il centro di Torino.Si tratta di un giardino storico come il palazzo, oggi sede aulica di Città metropolitana di Torino, le cui tracce risalgono alla fine del XVII secolo, quando il nucleo originario dell’edificio si arricchì dell’area verde donata dalla Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours.Un vero gioiello in cui elementi naturali e architettonici si fondono perfettamente e che, dopo importanti lavori di ristrutturazione e consolidamento della facciata lato giardino, dal 24 marzo tornano ad essere patrimonio pubblico.Il giardino storico resterà aperto sette giorni su sette dalle ore 9 alle ore 18: è tornata a zampillare l’acqua nella fontane centrale ed è nuovamente funzionante anche il toret. La riapertura del giardino sarà anche l’occasione per presentare insieme a Consolata Soleri Beraudo di Parlormo l’edizione 2023 di Messer Tulipano, la grande manifestazione nel parco del castello di Pralormo che dal 1 aprile al 1 maggio riproporrà l’appuntamento con la straordinaria fioritura di oltre 100mila tulipani. Per l’occasione, nelle aiuole del giardino di Palazzo Cisterna sono stati piantumate alcune migliaia di tulipani donati da Consolata Pralormo, che a breve fioriranno, meteo permettendo.

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Scuola: Stipendio, sì ad aumenti per docenti e Ata

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Via libera ai 300 milioni per l’incremento stipendiale: il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, come riporta la stampa specializzata, ha proposto l’integrazione dell’Atto di indirizzo dell’accordo sottoscritto con i sindacati il 10 novembre 2022 in merito all’aumento delle retribuzioni del personale scolastico. La notizia è stata commentata da Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato rappresentativo Anief. “Sono risorse che avevamo concordato a novembre, il Ministro ha onorato il suo impegno. Ora però bisogna lavorare sull’inflazione e sull’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale, nell’attesa di trovare ulteriori risorse per il rinnovo del contratto. Con la legge di Bilancio abbiamo avuto un assegno una tantum dell’1,5% sugli stipendi, ma l’indennità di vacanza contrattuale rimane quella dell’anno scorso. Quindi non è adeguata al 12% dell’aumento del costo della vita, neanche al 50% come prevede la norma primaria. È per questo che continueremo la campagna di riconoscimento di questo credito che lo Stato ci deve dare per tutelare le retribuzioni. Tutto questo in attesa di risorse volte a sbloccare la trattativa sulla valorizzazione dei profili professionali del personale Ata e in particolar modo per i Dsga. Aspettiamo di conoscere l’integrazione dell’atto di indirizzo firmato dal Ministro”, ha affermato il sindacalista autonomo.

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Scuola e aumenti personale

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

“Con la firma del Ministro Valditara, è arrivata l’integrazione per 300 mln di euro all’Atto di indirizzo sottoscritto con i Sindacati a novembre scorso e che già aveva portato al riconoscimento degli arretrati per il Personale Scolastico. Con questa integrazione, già stanziata in Legge di Bilancio e che andrà a valere sul rinnovo del nuovo Contratto Nazionale Collettivo, al personale del comparto scuola saranno riconosciuti ulteriori aumenti sulla quota parte della retribuzione fissa. Viene inoltre demandata alla contrattazione tra Aran e Sindacati la definizione dei criteri per la valorizzazione del Personale Docente, nell’ottica della riduzione dei divari territoriali e della lotta alla dispersione scolastica, con particolare attenzioni a quelle realtà scolastiche più delicate. È un impegno preso che questo Governo ha voluto mantenere e che è frutto di un proficuo e costante dialogo tra il Ministro Valditara e le Organizzazioni Sindacali. Ed è anche una ulteriore dimostrazione di quanto la Scuola e il Personale Scolastico siano centrali nella nostra agenda politica. C’è ancora tanto da fare. Ma finalmente si è intrapresa la strada giusta”. Lo dichiara Gimmi Cangiano, Componente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera, di Fratelli d’Italia

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Le cliniche giuridico-sociologiche “Migrazioni e frontiere”

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Partono il 21 marzo all’Università di Parma le cliniche giuridico-sociologiche “Migrazioni e frontiere”, promosse dall’Ateneo con l’Università di Napoli “L’Orientale” e la collaborazione di Ciac onlus, Croce Rossa Italiana – Comitato di Susa, Diaconia Valdese, Mediterranea, Medici Senza Frontiere e Migrantour Parma. Le cliniche prevedono una prima fase di formazione propedeutica, con incontri ed esperienze sul campo con operatori e operatrici delle realtà coinvolte, su migrazioni, diritto d’asilo e accoglienza. A seguire, una seconda fase laboratoriale dedicata allo studio dei casi e finalizzata alla produzione di report in costante contatto con i soggetti che collaborano al progetto. Gli incontri saranno sia on-line sia in presenza (nell’Aula III della Sede centrale dell’Ateneo) e saranno aperti a studentesse e studenti e a operatori, a volontari e a chiunque sia interessato. La conclusione dei lavori è prevista per fine autunno 2023. Primo appuntamento martedì 21 marzo alle 14.30 sul tema “Migrazioni: rotte, circolazioni, (im)possibili arrivi”. A seguire martedì 4 aprile alle 14.30 “Mediterraneo, SAR, diritti umani”, martedì 18 aprile alle 14.30 “La criminalizzazione della solidarietà”, martedì 2 maggio alle 14.30 “L’accoglienza oggi” e martedì 9 maggio alle 14.30 su “Technologies at the fringes: unveiling digital infrastructures and information flows”. Martedì 23 maggio incontro con le associazioni coinvolte per progettare la fase operativa della clinica. Al termine dei seminari sono programmati alcuni momenti di esperienza sul campo con operatori e operatrici delle realtà coinvolte, in Val Susa, a Parma e a Napoli. L’iniziativa è curata da Vincenza Pellegrino, docente del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma, e da Adele del Guercio, docente del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Napoli “L’Orientale”.Coordinamento scientifico: Vincenza Pellegrino (Università di Parma), Adele del Guercio (Università di Napoli “L’Orientale”); Veronica Valenti (Università di Parma); Miguel Angel Mellino (Università di Napoli “L’Orientale”); Guglielmo Agolino (Università di Parma); Jacopo Anderlini (Università di Parma) Modalità di svolgimento: in presenza Aula III Sede centrale Università di Parma a distanza: https://vado.li/clinicaunipr-unior

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Ita Airways aggiunge voli sulla Sicilia

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

“Siamo lieti che Ita dimostra, ancora una volta, la propria vicinanza ai territori e in particolare alla Sicilia, incrementando la capacità offerta per le festività pasquali con tariffe competitive a garanzia della connettività dei passeggeri siciliani”, è quanto dichiarano Salvatore Deidda, Presidente della IX Commissione alla Camera dei deputati e Eliana Longi, deputata di FdI “Abbiamo voluto incontrare i rappresentanti di ITA Airways per avere aggiornamenti sulle criticità legate ai voli sulla Sicilia e siamo soddisfatti per le azioni intraprese della Compagnia di bandiera. ITA Airways è riuscita, infatti, a rispondere alle esigenze del territorio contemperando il legittimo interesse alla mobilità dei Siciliani con l’altrettanto imprescindibile sostenibilità economica delle proprie operazioni. Ora, però, è necessario trovare soluzioni strutturali per queso annoso problema e a tal proposito auspichiamo un pacato e costruttivo confronto tra le Istituzioni, sia centrali che regionali, i gestori aeroportuali e la Compagnia di bandiera per condividere soluzioni che possano meglio rispondere alle esigenze del territorio siciliano. Come Commissione Trasporti, insieme anche all’opposizione, stiamo facendo partire l’indagine conoscitiva incentrata proprio sul trasporto aereo da e per le Isole e studiare anche la normativa europea sugli aiuti di Stato. Inoltre, abbiamo già chiesto all’Europa, quando abbiamo approvato il parere sulla rete Ten- T, di riconoscere una normativa specifica per le Isole”, concludono Deidda e Longi

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Ponte Stretto: WWF, è un progetto fallimentare

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

È fallimentare puntare su un’opera dagli elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari, come il ponte sullo Stretto di Messina. Il Governo ritiene che la strada sia spianata ma il General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) che ha progettato il ponte sospeso ad unica campata e doppio impalcato stradale e ferroviario, che si vuole rilanciare, non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari sul progetto definitivo redatto nel 2010 dell’opera, richiesti a suo tempo dal Governo Monti nel 2013, né il progetto ha mai superato la fase conclusiva di valutazione di impatto ambientale.Il WWF ricorda anche che a fronte dell’oneroso costo prudenziale dell’opera di 8,5 miliardi di euro (stima del 2010) il project financing è stato escluso nel 2021 dal gruppo di lavoro nominato dall’allora ministro alle infrastrutture Giovannini perché appare evidente che la brevità del percorso di attraversamento e delle relative opere connesse non consente di prevedere un numero di pedaggi a carico degli utenti in grado di consentire un’operazione di project financing: d’altra parte coloro che ogni giorno si muovono tra le due sponde non sono più di 4.500 persone e il 76,2% degli spostamenti dei passeggeri è locale e senza auto al seguito. Il che comporta che la realizzazione di un’opera così costosa sia in fase di cantiere che a regime sia interamente a carico della finanza pubblica.IL WWF ricorda poi che dal punto di vista ambientale tutta l’area dello Stretto di Messina è sostanzialmente ricompresa in due importantissime Zone di Protezione Speciale – ZPS (sul lato calabrese la ZPS della Costa Viola e su quello siciliano dalla ZPS dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antenna a Mare e area marina dello Stretto) e da un sistema di ben 11 ZSC (Zone Speciali di Conservazione), ai sensi della Direttiva comunitaria Habitat, che tutelano un ambiente unico che va dalla fragile costa calabrese, alla importante zona umida della Laguna di Capo Peloro, al prezioso ecosistema botanico dei Monti Peloritani. La Commissione VIA del Ministero diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto di Messina, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, si concentra una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo.

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