Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 174

Primavera in anticipo: torna l’acidità di stomaco. Che fare?

Posted by fidest press agency su domenica, 25 febbraio 2024

C’è chi la chiama la malattia del terzo millennio: gastrite e reflusso affliggono un italiano su tre, al punto che i farmaci inibitori della secrezione acida sono tra i più venduti in farmacia.Si tratta di un fastidio da non sminuire o sottovalutare: il reflusso, se persistente, può influenzare negativamente l’umore, generando disagio, malessere e ansia.Ne sa qualcosa chi ne è affetto e che con il rialzo delle temperature, soprattutto se repentino, si ritrova a fare i conti con un’acutizzazione di questo disturbo. Ma perché succede? Come prevenirlo e cosa fare per ritrovare il benessere? Gli esperti spiegano il fenomeno come il frutto di un antico retaggio che ci arriva dal lontano passato: in primavera la maggiore disponibilità di cibo si traduce in una maggiore secrezione di acidi gastrici come l’acido cloridrico, causando bruciore di stomaco. Reflusso: i sintomi più comuni Bruciore di stomaco, Gonfiore, Sensazione di pesantezza, Ulcere e rigurgiti gastrici, Difficoltà a digerire, Eruzioni, Nausea,Mal di testa, Singhiozzo, Dolore allo sterno, Difficoltà a dormire. Cosa fare? Iniziare dall’alimentazione è fondamentale. Sovrappeso e abitudini alimentari scorrette possono peggiorare la situazione. Cosa evitare: Fumo, Bibite gassate, Pasti abbondanti, Spezie e peperoncino, Insaccati, Cosa ridurre: Caffè, Grassi di origine animale, Latticini, Cioccolata, Arance, Pomodori, Cosa preferire: Pasta e cereali integrali, Fibre,Pesce e carne bianca, Verdure, Cottura al forno o a vapore, L’importanza dello Sport. Reflusso: a chi rivolgersi? Se i sintomi durano oltre una settimana è bene consultare uno specialista gastroenterologo per una visita gastroenterologica che dopo gli opportuni accertamenti diagnostici potrà prescrivere una terapia adeguata. Quali sono gli esami per diagnosticare la gastrite? L’esofagogastroduodenoscopia (più comunemente gastroscopia): dura pochi minuti e consiste nell’inserimento, attraverso la bocca o il naso, di un piccolo tubo flessibile dotato di una telecamera che raggiunge l’esofago, lo stomaco, e la prima parte dell’intestino tenue. Radiografia esofago-stomaco-duodeno: per valutare la morfologia e la motilità dell’apparato digerente superiore. Analisi delle feci: consente di cercare l’antigene specifico per l’Helicobacter Pylori (responsabile del bruciore) nelle feci. Breath test: attraverso l’analisi dell’aria espirata si possono verificare le eventuali alterazioni del sistema gastroenterico.

Lascia un commento