Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 124

Personale di pittura di Francesco Inverni

Posted by fidest press agency su sabato, 16 Maggio 2009

inverniArezzo 16 maggio 2009, alle ore 18.00, presso il Centro per l’arte contemporanea RiElaborando (via Oberdan 30,) si inaugura la mostra   di Francesco Inverni, “Tracce di umanità”, a cura di Daniela Meli, realizzata in collaborazione con il Centro di Studi Storico Artistici di Arezzo (via Eritrea 8, Arezzo). L’esposizione, ad ingresso libero,  resterà aperta fino al 7 giugno 2009, secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.45; il sabato dalle 16.30 alle 19.45; la prima domenica del mese dalle 15.30 alle 19.45. La mostra rappresenta il primo appuntamento in calendario di un programma espositivo articolato in due momenti. Infatti, il progetto prevede, a conclusione della mostra di Francesco Inverni (1935 – 1991), l’apertura della personale di Fabio Inverni, pittore iperrealista di talento, figlio di Francesco. Questa seconda rassegna, intitolata “Contigue realtà”, s’inaugurerà il 13 giugno, ore 18.00, e  resterà visitabile fino al 5 luglio 2009.   Francesco Inverni, nativo di Poggio a Caiano, ai suoi esordi fu incoraggiato dal compaesano Ardengo Soffici. Nel 2001 una sua grande antologica è stata allestita nella prestigiosa sede delle Scuderie Medicee di Poggio a  Caiano. Nella mostra odierna, organizzata presso RiElaborando, la scelta dei pezzi operata ha privilegiato l’ultima stagione creativa dell’artista, andando a  rappresentare un arco temporale che va dalla fine degli anni Settanta alla  prematura fine dell’artista, avvenuta nel 1991. L’interesse critico, infatti, si è appuntato sull’ultima fase della ricerca espressiva condotta, rivelatrice di una  estrema e sottile sensibilità. Del resto, sebbene il repertorio di Inverni abbia sempre ruotato intorno ai temi rurali e domestici, col tempo si è concentrato sulla realtà umile e dimessa del muro e sulle tracce di umanità in esso ravvisabili. Quindi, osservando muri scorticati, scalfiti, scarabocchiati, in cui chiodi e ganci sono stati fissati per appendere attrezzi, rami di fiori, ortaggi, vecchie insegne arrugginite, fili elettrici, o di ferro, corde ed altro ancora, l’artista ha trascritto i segni di un passaggio, di un vissuto, e raccontato i palpiti di una vita piena di semplici cose comuni.  Le raffigurazioni e gli effetti materici ottenuti sono indicativi di un’autentica grande maestria tecnica e  spiccano per il sorprendente senso di verisimiglianza. (immagine inverni)

Lascia un commento