Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Per un’Italia aperta e inclusiva

Posted by fidest press agency su martedì, 4 luglio 2023

Con la prima riunione del Consiglio generale per gli italiani all’estero (CGIE), convocata dal governo con un gravissimo ritardo di oltre un anno dalla sua elezione, il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero (Commissioni, CGIE, parlamentari) è finalmente in grado di coordinarsi e lavorare in stretta sinergia per dare risposte concrete alle domande che provengono dalle nostre comunità sparse in tutti gli angoli del pianeta e contestualmente alla crescente esigenza del Paese di potenziare strategicamente l’Italia nel mondo per crescere e svilupparsi ancora. Ha voluto promuovere un intergruppo in Parlamento sul ruolo che gli “italiani” possono avere per il futuro “glocal” dell’Italia; un progetto che vuole rispondere alla recessione demografica e allo spopolamento delle aree interne del Paese, contando anche sul contributo delle giovani generazioni di italiani nati all’estero. Perché tutto ciò sia possibile, però, è necessario sfuggire alle tentazioni populiste e propagandistiche che hanno caratterizzato in questi mesi alcune iniziative governative sul turismo radicato: importanti e suggestive sono le bande musicali o le feste popolari del paese, ma se vogliamo investire nel turismo di ritorno con discendenza italiana, dobbiamo farlo in modo moderno e innovativo, puntando sull’organizzazione della domanda e configurando un’offerta competitiva e al passo con i tempi.Anche il tema della “cittadinanza” va affrontato al di fuori di stereotipi e barriere ideologiche e non deve ridursi, come sta facendo il centrodestra con la sua proposta, a una semplice questione di limiti generazionali. L’Italia ha bisogno di “più italiani” e non di limiti e difficoltà per chi vuole sinceramente e con passione integrare la nostra bella comunità: questo vale sia per le giovani generazioni di stranieri che vivono e studiano in Italia sia per le generazioni di italiani nati all’estero da genitori di Origine italiana. Continuare senza capirlo significa essere miopi, masochisti o in malafede. È chiaro che alla base di tutto ciò ci deve essere una struttura amministrativa in grado di garantire una rete di servizi adeguata alla dimensione della nostra comunità. Servizi consolari, in particolare.Nonostante sia difficile per il nostro governo varare un grande piano di investimenti e ammodernamento delle reti, nell’ultima legge di bilancio siamo riusciti (grazie ad una mia personale e fondamentale iniziativa del gruppo Pd) a inserire regole per la negoziazione di quasi mille nuove unità del personale e qualche settimana fa la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento che ho presentato per aumentare gli stipendi del personale assunto nei consolati.Dobbiamo continuare su questa linea, perché solo una forza lavoro numerosa e ben motivata può garantire maggiori e migliori servizi. Infine, insieme allo sforzo sul personale, va fatto uno sforzo altrettanto forte e deciso per migliorare i servizi informatici e quindi per la digitalizzazione del lavoro; la situazione del “PRENOTAME” non è più sostenibile, rendendo praticamente impossibile prenotare un appuntamento per passaporti o cittadinanza. Lo abbiamo più volte segnalato al Ministro degli Affari Esteri e chiediamo che vengano presi al più presto provvedimenti efficaci e adeguati.Questo è il lavoro da fare; Ci sono sempre stato e ci sarò sempre, in prima linea con gli italiani del mondo e per il bene del Paese! (fonte: envio.fabioporta.com)

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