Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 14 luglio 2023

Scuola: Firmato contratto 2019/21

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

“Siamo abbastanza soddisfatti di quello che siamo riusciti a ottenere: ovviamente i fondi non erano quelli che ci aspettavamo e dunque abbiamo fatto il possibile”: sono le parole di Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief, intervistata dalla “Tecnica della Scuola”, a ridosso della firma definitiva di oggi all’Aran per il rinnovo contrattuale 2019/21 di Istruzione, Università e Ricerca che riguarda circa 1.300.000 lavoratori.“Siamo sicuramente soddisfatti – ha continuato – di avere ottenuto delle importanti novità per il personale precario della scuola: tre giorni di permesso retribuito e non uno o due, come si diceva all’inizio della contrattazione; abbiamo ottenuto un congedo di 90-120 giorni per le donne vittime di violenza, è una richiesta che abbiamo promosso noi e siamo davvero soddisfatti”.Cozzetto si è quindi soffermata su “una serie di altre questioni che siamo riusciti a risolvere al tavolo: per i Dsga da 6 euro di aumento siamo riusciti a ottenere 60 euro e anche per loro comunque l’accesso al fondo di valorizzazione del personale. Agli assistenti tecnici nel primo ciclo è stata attribuita un’indennità di disagio, il cui tetto massimo è stato aumentato per nostra richiesta. Finalmente è stato chiarito che le assemblee delle Rsu possono essere indette a maggioranza e non all’unanimità. Per il personale Ata abbiamo ottenuto la determinazione dei fondi per le progressioni economiche verticali, l’aumento del salario accessorio e delle quote orarie, per tutto il personale, che erano ferme dal 2007. Inoltre, per i docenti ci sono stati dei chiarimenti importanti, come il Glo che rientra nelle attività funzionali”.Per i precari, in particolare, “ci sono tre giorni di permesso retribuito: che vanno a un personale già svantaggiato”. Anief guarda già al contratto 2022/24: “servirà un aumento per tutto il personale, adeguato rispetto ai parametri europei e al tasso d’inflazione. Inoltre continueremo a batterci per la dignità dei lavoratori precari, perché non vi sia più alcuna discriminazione né contrattuale né economica. È il nostro primo contratto, siamo abbastanza soddisfatti, perché è la prima volta che ci sediamo al tavolo e la nostra presenza ha fatto la differenza”, conclude la segretaria generale Anief.

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Comgest: L’intelligenza artificiale potrebbe essere il fattore X alla base della crescita futura

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Justin Streeter, Portfolio Manager della strategia azionaria statunitense di Comgest. Se nelle ultime settimane avete letto i titoli dei giornali sull’Intelligenza Artificiale (IA), difficilmente potreste essere biasimati per essere spaventati. Le notizie sull’argomento spaziano da studi che diffondono statistiche allarmanti (Goldman Sachs ha recentemente riferito che l’IA potrebbe portare alla perdita di 300 milioni di posti di lavoro), a opinioni che rasentano l’iperbole dell’allarmismo (“L’IA prenderà il sopravvento sull’umanità”). Tuttavia, uno sguardo al passato ci dice che “cambiamenti epocali” come la rivoluzione industriale o l’ascesa di Internet hanno creato paure simili, eppure la civiltà non è implosa di conseguenza. Al contrario, gli esseri umani hanno utilizzato questi sviluppi per migliorare i loro processi originari e il mondo è diventato di conseguenza più efficiente. L’intelligenza artificiale presenterà delle sfide, ma non c’è motivo di mobilitare una rivoluzione luddista contro di essa. Il discorso che dovremmo fare, come investitori, riguarda invece le immense opportunità che questa tecnologia sta creando. Innanzitutto, in un periodo in cui la crescita del PIL globale è sottoposta a maggiori pressioni a causa delle tendenze demografiche, della scarsità di risorse, delle preoccupazioni per il clima e altro ancora, la produttività è diventata il fattore X a guidare la crescita e il benessere. In questo senso, l’IA è arrivata in un momento opportuno e potrebbe favorire gli investimenti in alcuni tipi di aziende. Prendiamo l’esempio degli “assistenti virtuali”, come “Copilot” di Microsoft, che sarà integrato in Microsoft 365 o Azure. Questa tecnologia è in grado di accelerare i processi e allo stesso tempo di ridurre i costi, offrendo agli imprenditori più tempo e denaro da investire in altri settori della propria attività.In questo modo è possibile democratizzare strumenti che in precedenza erano disponibili solo per le grandi aziende. Per esempio, Intuit utilizza l’intelligenza artificiale da diversi anni per offrire ai clienti delle piccole imprese una migliore comprensione delle loro finanze. Il risultato è che il 60-70% di questi clienti rimane in attività per 5 anni, rispetto al 50% delle piccole imprese negli Stati Uniti. Inoltre, l’approfondimento dell’IA generativa dovrebbe rendere ancora più facile per gli imprenditori con meno risorse avviare e gestire un’attività, generare contenuti e rimanere in contatto con i propri consumatori.L’intelligenza artificiale sta portando miglioramenti anche nell’industria sanitaria, che è uno dei settori più inefficienti degli Stati Uniti (la spesa sanitaria rappresentava oltre il 18% del PIL nazionale nel 2022). Uno dei motivi principali è la mancanza di una banca dati nazionale, il che comporta l’inserimento manuale di molti dati e quindi molti errori. Questi errori possono portare a diagnosi errate, degenze ospedaliere più lunghe e spese eccessive, che a loro volta sottraggono risorse a cure di vitale importanza.Diverse aziende stanno attualmente lavorando per migliorare l’organizzazione dei dati a livello nazionale. Microsoft ha recentemente acquisito Nuance, leader nella tecnologia IA conversazionale, per 20 miliardi di dollari nel 2021. Nuance utilizza l’intelligenza artificiale per compilare la documentazione dei pazienti, liberando così tempo prezioso per il follow-up dei medici e consentendo di dedicare maggiori risorse ad altre aree.Anche Oracle sta investendo, ad esempio con l’acquisizione di Cerner, leader nelle cartelle cliniche elettroniche, per 28 miliardi di dollari nel 2021. Questa acquisizione fa parte dell’obiettivo di Oracle di costruire un database sanitario nazionale integrato da potenti strumenti di intelligenza artificiale. Ciò contribuirà a migliorare le diagnosi e avrà un impatto sulla spesa, sulle degenze ospedaliere e sulle liste d’attesa. Nel settore farmaceutico, l’intelligenza artificiale sta accelerando lo sviluppo di farmaci nella fase di scoperta, grazie alla previsione di quali proteine e molecole sarebbero adatte a determinati disturbi. Eli Lilly è un’azienda che si è già mossa per trarre vantaggio da questo punto di vista e ha recentemente avviato una partnership da 425 milioni di dollari con Schrödinger, una biotech che fornisce una piattaforma tecnologica software alimentata dall’intelligenza artificiale. Dando un punto di partenza più solido ai responsabili dei test farmacologici, quando si tratta di strutture proteiche, la tecnologia AI potrebbe accelerare drasticamente il processo di sviluppo dei farmaci, portando a numerosi miglioramenti nei trattamenti a una velocità mai vista prima. Ciò avrà l’effetto di rendere l’industria sanitaria ancora più efficiente, rendendo disponibili più farmaci salvavita.In sintesi, non dobbiamo dimenticare che l’IA, come molti altri progressi, comporta una serie di sfide. Per esempio, richiederà maggiori investimenti nei settori della sicurezza informatica, dell’istruzione e della regolamentazione per riconoscere e ridurre i contenuti ingannevoli e non originali. Ciononostante, l’approccio ragionevole ai progressi dell’IA consiste nel mantenere una mentalità positiva. Sebbene l’IA sarà un fattore di rottura, essa rappresenta anche un modo per le economie sviluppate di mantenere livelli di crescita più elevati di quelli che sarebbero stati altrimenti raggiunti. Non solo, offre anche opportunità alle aziende tecnologiche e a molti altri tipi di imprese che possono sfruttare il suo potenziale per rendere più efficienti i loro prodotti e servizi.

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PGIM Fixed Income nomina Tom Porcelli come Chief US Economist

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Con 793 miliardi di dollari di asset in gestione, PGIM Fixed Income è uno dei maggiori gestori globali del reddito fisso. In precedenza, Porcelli ha ricoperto il ruolo di Chief U.S. Economist per RBC Capital Markets, posizione che ha ricoperto per oltre 14 anni. In tale veste, ha gestito un team di economisti responsabili delle previsioni economiche sugli Stati Uniti, oltre a pubblicare ricerche ed essere attivamente coinvolto nelle relazioni con i clienti attraverso tutte le piattaforme di generazione di reddito all’interno di RBC. Porcelli ha iniziato la sua carriera presso la Federal Reserve Bank di New York lavorando all’Open Market Desk, dove è stato strettamente coinvolto nell’attuazione della politica monetaria. Successivamente ha ricoperto ruoli di alto livello come economista presso J.P. Morgan (Bank One) e Merrill Lynch.Porcelli si unisce a un gruppo di lavoro di elevata esperienza, guidato dal Chief Global Economist Daleep Singh, che è entrato a far parte dell’azienda nel 2022 dalla Casa Bianca, dove è stato il principale consulente economico internazionale del Presidente Biden.”Tom si unisce a noi in un momento cruciale per l’economia e i mercati finanziari statunitensi. Sulla scia di un ciclo di rialzi dei tassi della Federal Reserve senza precedenti, insieme a un livello storico di incertezza e complessità dello scenario geopolitico, la profonda conoscenza che ha Tom di economia, mercati e politiche statunitensi si rivelerà estremamente preziosa per i nostri team di investimento e per i nostri clienti”, ha dichiarato Daleep Singh, Chief Global Economist and Head of Global Macroeconomic Research di PGIM Fixed Income.Porcelli riporterà a Singh e avrà la responsabilità di guidare le prospettive sull’economia statunitense della società, contribuendo al processo interno degli investimenti, e di informare in modo tempestivo i clienti e i principali stakeholder sugli sviluppi macroeconomici.

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Schroders: L’impatto economico di El Niño sui mercati emergenti è sottovalutato

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

A cura di David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders,Uno degli assi portanti della nostra visione sui mercati emergenti è che un forte calo dell’inflazione, dovuto in parte a un’inversione di tendenza dei prezzi dei generi alimentari, consentirebbe alle banche centrali di iniziare a ridurre i tassi d’interesse quest’anno, migliorando le prospettive di crescita economica nel 2024.Alcune banche centrali emergenti, come quelle di Uruguay, Vietnam e Ungheria, hanno già fatto qualche timido passo verso un allentamento. Il calo dell’inflazione e il lento cambiamento della retorica delle banche centrali suggeriscono che non ci vorrà molto prima che il Brasile inizi a tagliare i tassi e, probabilmente, altri paesi dell’America Latina seguiranno l’esempio prima della fine dell’anno.In prospettiva, tuttavia, la crescente probabilità di El Niño quest’inverno rappresenta una minaccia per la nostra visione. Si tratta di un fenomeno meteorologico periodico, osservato in genere ogni due-sette anni, in cui il riscaldamento delle acque marine nell’Oceano Pacifico altera il clima, influenzando le precipitazioni in diversi continenti, in particolare nell’emisfero meridionale. Ci sono diversi modi in cui El Niño può avere un impatto sull’attività economica dei mercati emergenti. È già noto che le scarse precipitazioni hanno causato l’abbassamento del livello del Canale di Panama, costringendo le navi a trasportare carichi più leggeri per evitare di incagliarsi. Al margine, questo potrebbe causare alcune interruzioni nelle catene di approvvigionamento, che hanno causato un’inflazione dei prezzi delle merci durante la pandemia di Covid-19. El Niño può anche esacerbare i disastri naturali, che negli ultimi anni hanno avuto un impatto sempre più devastante sull’attività globale e sui mercati assicurativi.Nel frattempo, i cambiamenti delle condizioni meteorologiche rappresentano una chiara minaccia per la produzione agricola. La siccità può bloccare la produzione, mentre le piogge eccessive possono causare problemi se spazzano via i raccolti. A parità di condizioni, un’interruzione della produzione agricola provocherebbe un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.Mantenendo stabili i prezzi del petrolio, alla fine di un forte El Niño, l’S&P GSCI agriculture and livestock potrebbe aumentare di circa il 40% rispetto ai livelli attuali verso la fine dell’anno, mentre un El Niño molto forte potrebbe far salire i prezzi di oltre il 50%. Inserendo queste cifre nei nostri modelli di inflazione, sembra che mentre un El Niño moderato non altererebbe in modo significativo le prospettive di inflazione, qualsiasi fenomeno più grave sarebbe preoccupante. Infatti, è possibile che, dopo un forte calo fino alla fine dell’anno, l’inflazione alimentare media degli emergenti potrebbe rapidamente rimbalzare a due cifre nel 2024. A parità di altre condizioni, un’inflazione alimentare più elevata comporterebbe una nuova compressione dei redditi reali a scapito dei beni non alimentari e lascerebbe meno spazio alle banche centrali per abbassare i tassi di interesse. Pertanto, El Niño rappresenta un rischio di stagflazione per le previsioni sugli emergenti. Le economie dei paesi emergenti grandi esportatori netti di prodotti alimentari possono subire una perdita di ricavi da esportazione se le perdite di produzione sono superiori a qualsiasi aumento dei prezzi. Ad esempio, in Brasile le esportazioni nette di prodotti alimentari equivalgono a circa il 5% del Pil ed è notevole che le oscillazioni dell’ONI (l’Indice del Niño Oceanico prodotto dalla National Oceanic and Atmospheric Administration del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, che misura le variazioni della temperatura dell’acqua nell’Oceano Pacifico) siano diventate ben correlate alla crescita del Pil. Ciò sembra suggerire che, mentre la produzione agricola eccezionale ha garantito all’economia brasiliana una crescita più rapida del previsto nei primi mesi del 2023, questo sostegno potrebbe subire un’inversione di tendenza nei prossimi mesi se le condizioni di El Niño si intensificassero.Tuttavia, l’impatto sull’inflazione sarebbe avvertito in modo non uniforme in tutti gli emergenti. Infatti, gli alimenti rappresentano una percentuale variabile dei consumi nei diversi paesi. Ad esempio, mentre in India i generi alimentari rappresentano circa la metà del paniere del CPI, in altri paesi emergenti il peso è molto più basso. La stragrande maggioranza delle banche centrali dei paesi emergenti è pronta a tagliare significativamente i tassi d’interesse nell’anno a venire. In effetti, Brasile, Colombia e Cile, tre economie direttamente colpite da El Niño, sono quotate per tagliare i tassi di 350-600 punti base nei prossimi 12 mesi – il che significa che eventi atmosferici legati a El Niño relativamente forti potrebbero avere un certo impatto sui mercati finanziari. Dopotutto, a differenza dei mercati sviluppati, dove i policymaker tendono a non considerare gli effetti delle materie prime e a concentrarsi sull’inflazione core, le banche centrali emergenti sono storicamente sensibili ai movimenti dell’inflazione alimentare. E in India, dove i prodotti alimentari rappresentano circa la metà del paniere CPI e le condizioni di siccità solleverebbero grossi dubbi sulla capacità del suo vasto settore agricolo di produrre cibo a sufficienza. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Usa: L’incertezza dell’anno elettorale è un rischio

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

A cura di Taymour Tamaddon, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – US Large‑Cap Growth Equity, T. Rowe Price. Uno dei rischi principali a breve termine è rappresentato dalle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. Gli anni delle elezioni sono tipicamente una fonte di notevole incertezza per il settore sanitario. Non solo non si conosce il vincitore finale, ma spesso i candidati non sono noti fino a una fase avanzata della corsa. Le potenziali differenze nelle politiche sanitarie, non solo tra i partiti repubblicano e democratico, ma anche tra i candidati all’interno di ciascun partito, possono essere significative, creando una grande incertezza. Il contesto macroeconomico si preannuncia difficile fino alla fine del 2023 e oltre. Riteniamo infatti probabile una recessione. L’assistenza sanitaria tende a essere meno sensibile al ciclo e le sue caratteristiche difensive dovrebbero aiutare il settore a resistere a qualsiasi rallentamento dell’economia generale.

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T. Rowe Price – Azionario USA: la solidità del settore sanitario

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

A cura di Taymour Tamaddon, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – US Large‑Cap Growth Equity, T. Rowe Price. Dopo un 2022 complesso, nel 2023 i mercati finanziari hanno visto un rimbalzo. Tuttavia, molte delle cause alla base della recente incertezza non sono scomparse, dato che persistono pressioni inflazionistiche, tassi di interesse elevati, segnali macroeconomici contrastanti e preoccupazioni geopolitiche. In questo contesto, sono pochi i settori che offrono sia importanti caratteristiche difensive sia l’opportunità di generare rendimenti. Riteniamo che l’healthcare sia uno di questi.L’healthcare ha storicamente mostrato una relativa resilienza durante i periodi di incertezza, grazie all’inelasticità della domanda di molti prodotti e servizi sanitari: qualunque cosa accada, le persone continuano ad ammalarsi, garantendo una domanda costante di cure ospedaliere, assicurazioni mediche, prodotti di consumo e trattamenti per le patologie croniche. Ciò si è verificato anche nel 2022, quando il settore sanitario ha sovraperformato l’indice S&P 500 del 15,8%.Anche le tendenze socioeconomiche strutturali sono di sostegno: le persone vivono più a lungo, il che comporta un maggiore consumo di prodotti e servizi sanitari. Dal punto di vista degli investimenti, l’universo dell’healthcare è un panorama ricco di opportunità differenziate: sfaccettato, complesso, innovativo e con una correlazione generalmente bassa con le condizioni macroeconomiche globali. In particolare, tre aree, o sottosettori, appaiono attualmente particolarmente interessanti. Managed care – All’interno del settore dei servizi sanitari ci piacciono in particolare le società di managed care, che sono i fornitori di assicurazioni sanitarie statunitensi. Queste aziende sono interessanti, in parte, per le loro caratteristiche più difensive, ma anche perché il mercato non apprezza il valore significativo che queste società creano. Contrattando con una serie di fornitori, come ospedali, medici, laboratori e altre strutture specializzate, possono offrire tariffe assicurative ridotte agli iscritti, pur mantenendo invariata la qualità delle cure. Dal punto di vista degli investimenti, molte di queste società sono attualmente scambiate a multipli che sembrano sottostimare sostanzialmente il loro potenziale di crescita.Alcune di queste aziende stanno cambiando la modalità di gestione di alcuni ambiti sanitari attraverso l’innovazione, dalla somministrazione di insulina ai pazienti diabetici alla chirurgia robotica. L’influenza dei robot chirurgici nelle sale operatorie, ad esempio, sta crescendo rapidamente. La maggiore destrezza consente ai chirurghi di operare in spazi molto ristretti che in precedenza sarebbero stati accessibili solo con la chirurgia a cielo aperto. I robot chirurgici contribuiscono inoltre a fornire ai chirurghi una maggiore precisione e controllo degli strumenti, che portano a risultati migliori, tempi di recupero più rapidi, degenze ospedaliere più brevi e tassi di riammissione generalmente più bassi. La percentuale di interventi chirurgici condotti con i robot è ancora relativamente bassa, il che significa che il potenziale di crescita è significativo.Le biotecnologie, ad esempio, stanno trasformando il modo di trattare le malattie. I progressi della ricerca e dello sviluppo sono continui e anche il successo commerciale è una caratteristica, nonostante le condizioni macro più difficili che influenzano i settori più ciclici. Alcune delle società che riportano eccellenti dati clinici stanno attirando l’attenzione degli investitori e sono state premiate con forti movimenti del prezzo delle azioni. Le grandi aziende farmaceutiche sono inoltre alla ricerca di opportunità di acquisizione di società biotecnologiche per i loro prodotti e le loro tecnologie. Queste tendenze fondamentali sono state probabilmente rafforzate dall’emergere della pandemia di coronavirus.

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PGIM: I trend dinamici alimentano l’ottimismo per i titoli growth

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

A cura di Mark Baribeau, Portfolio Manager di PGIM Jennison Global Equity Opportunities fund. Benché il 2022 sia stato difficile per i mercati azionari, i titoli growth hanno messo a segno un rimbalzo nella prima metà del 2023, grazie a utili societari resilienti, moderazione dell’inflazione e forte domanda al consumo. I titoli growth tendono di norma a subire pressioni ribassiste in un contesto inflazionistico, soprattutto quando il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse è elevato, ed è questo l’elemento a cui va principalmente imputata la debole performance azionaria nel 2022. Tuttavia, il calo dell’inflazione, i segnali di rallentamento della crescita economica e la prospettiva di pausa nel ciclo di rialzi della Fed hanno alimentato una nuova rotazione verso i titoli growth che presentano utili solidi e crescita duratura del fatturato. Le aziende tecnologiche hanno tratto notevoli benefici dalla pandemia di COVID-19 grazie alla domanda significativa derivante dalle politiche di smart working. Dopo le spese consistenti registrate durante la pandemia, il settore ha cominciato a indebolirsi alla fine del 2022. Questo trend è proseguito all’inizio del 2023 in quanto le aziende tecnologiche hanno ridotto la spese in previsione di una contrazione economica. Nel breve termine è consigliabile una certa prudenza nei confronti di tale settore in considerazione della perdurante volatilità e del suo consolidamento. Tuttavia, individuiamo opportunità in chiave selettiva sulla base della forza sottostante di lungo termine dei business model e dei trend di fatturati solidi.Le valutazioni azionarie hanno subito un reset marcato lo scorso anno, ma il riassetto ha creato un quadro favorevole per i titoli growth, che dovrebbero rivelarsi più adatti a sovraperfomare man mano che la crescita economica decelera. Benché le società growth abbiano iniziato l’anno con valutazioni neutrali e prospettive di utili più visibili, è possibile che lo scenario di mercato rimanga difficile nel secondo semestre del 2023 a causa della perdurante incertezza geopolitica, dell’inasprimento dei criteri di concessione del credito e delle ripercussioni delle turbolenze bancarie. Malgrado il potenziale rallentamento del mercato, a nostro avviso i livelli di valutazione più normali favoriranno i titoli growth che offrono una crescita degli utili visibile e duratura nel contesto di conclusione della politica restrittiva della Fed. Le stime di consenso segnalano anch’esse un forte rimbalzo degli utili societari dei titoli growth rispetto ai value, che tendono a essere più vulnerabili alle pressioni cicliche ribassiste di un rallentamento economico.I settori che presentano una crescita degli utili forte e duratura e cicli di nuovi prodotti robusti sono destinati a prosperare nel contesto volatile odierno. Le quattro aree di crescita secolare in cui riscontriamo opportunità notevoli comprendono: Intelligenza artificiale (IA): lo sviluppo emergente nell’ambito dell’IA generativa si tradurrà in una tecnologia trasformativa, che migliorerà la produttività di imprese e clienti finali. Seppure nelle fasi iniziali, l’IA sarà probabilmente incorporata nei business model e si diffonderà in ogni settore e industria man mano che si evolve. Riteniamo che i semiconduttori e le infrastrutture a supporto dell’enorme capacità di elaborazione necessaria per le applicazioni nell’area IA siano le soluzioni più concrete per investire ora in tale segmento.Brand di consumo globali: il consumatore di fascia elevata è meno vulnerabile agli alti e bassi delle condizioni economiche rispetto al consumatore medio. Nei prossimi mesi, i brand di consumo globali nel segmento del lusso con forti business model direct-to-consumer, solido controllo delle scorte e robusto potere di determinazione dei prezzi si confermeranno resilienti a fronte del rallentamento dell’economia.Veicoli elettrici (VE): parallelamente all’accelerazione della transizione verso i VE nei prossimi anni, i produttori di VE e batterie, e le società di infrastrutture di supporto, sono destinati a beneficiare in misura significativa dell’aumento della domanda.Innovazioni nel settore della sanità: i progressi a livello di capacità di diagnosticare, monitorare e trattare le malattie con terapie personalizzate creano un’ampia gamma di opportunità di investimento grazie a potenziali trattamenti di successo per il diabete, l’obesità, il cancro e le malattie rare, nelle pipeline di ricerche delle aziende farmaceutiche.

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Le aziende familiari: le fondamenta dell’economia italiana

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Le aziende familiari non rappresentano solo la tradizione, sono anche agenti di innovazione. Alla fine del 2021, in Italia vi erano ben 17.897 aziende con ricavi superiori a 20 milioni di euro, di cui ben 12.500 erano di tipo familiare, rappresentando il 69,8% delle imprese in questa fascia di ricavi. Presso queste aziende viene impiegato il 74,2% dei dipendenti totali in Italia, con le aziende non familiari che rappresentano il restante 25,8%. Secondo le analisi degli autori, fatte sui dati AIDA (Bureau Van Dijk), un importante database di aziende italiane, nel periodo 2013-2021, le aziende familiari di piccole-medie dimensioni hanno registrato una crescita dei ricavi superiore a quella delle altre imprese con assetti proprietari diversi (+38% vs 35%). Inoltre, si prevede che i ricavi di vendita delle aziende familiari italiane aumentino del 6% entro il 2023 e che ci sia un aumento del 4% nel numero di dipendenti. Le province di Milano e Roma concentrano il maggior numero di aziende familiari, con 2.696 e 896 imprese rispettivamente (2021). Il 57,3% delle aziende familiari risulta essere di piccole-medie dimensioni (con ricavi tra i 20 e i 50 milioni di euro) e il 42,7% è di grandi dimensioni (con ricavi superiori a 50 milioni di euro), e sono realtà che dimostrano continuamente la loro capacità di adattarsi in presenza di avversità anche grazie alla diversificazione delle fonti di finanziamento alle quali fanno ricorso. (fonte: Rome Business School)

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Finanziare un’economia sempre più sostenibile

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Il crescente interesse verso un’economia più sostenibile offre nuove opportunità e sfide soprattutto le PMI. Nel mercato dei capitali di debito, l’evoluzione dei minibond green è stata sorprendente: in soli 3 anni (tra il 2020 e il 2022), tale mercato è passato dal collocamento di poco meno di 70 milioni di euro ad oltre 200 milioni di euro a fine 2022. In particolare, i 42 minibond green emessi nel 2022 hanno costituito il 17,6% dei 238 minibond complessivamente collocati dale PMI italiane (Dati Borsa Italiana). Francesco Baldi prevede che ci possa essere “un ulteriore sviluppo di tale segmento di mercato, avvalorato da un sempre più crescente interesse da parte degli investori per gli strumenti della finanza sostenibile. Nel 2023, il numero di emissioni di minibond green è destinato a superare le 100 emissioni su base annua (138 per il 2023, pari ad un ammontare collocato di 352,6 milioni di euro)”.Secondo Francesco Baldi, al fine di sfruttare appieno le opportunità ESG (Environmental, Social, and Governance), è necessario “trasformare il sistema imprenditoriale italiano in un ecosistema all’avanguardia nel rispetto delle direttive climatiche, ambientali, di inclusione di genere e di coesione interna”. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie misure di politica economica e di policy specifiche, ed è importante coordinare centralmente le attività di investimento dei fondi italiani di venture capital, che attualmente sono gestiti principalmente a livello regionale.Inoltre, “occorre potenziare l’orientamento alla ricerca e sviluppo nelle università italiane per promuovere l’innovazione e le competenze tecnologiche dei ricercatori e favorire la creazione di spin-off accademici. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può svolgere un ruolo chiave in questo processo”, aggiunge Valerio Mancini. Infatti, servirebbe potenziare l’investimento dei fondi italiani di venture capital attraverso interventi finanziari a sostegno di start-up e PMI innovative, sia nella fase iniziale sia nella fase di espansione, indipendentemente dal settore di appartenenza, e promuovere il co-investimento tra fondi di venture capital, business angels e incubatori/acceleratori di azienda, fornendo agevolazioni per queste attività collaborative. “Il co-investimento aumenterebbe il flusso di capitali e conoscenze verso le start-up italiane in fase iniziale, con una maggiore condivisione del rischio da parte degli investitori qualificati”, concludono.Infine, Francesco Baldi aggiunge che “sarebbe utile prevedere l’estensione dell’oggetto sociale, richiesto alle nuove imprese per registrarsi come start-up innovative ed ora circoscritto ai soli prodotti o servizi ad alto valore tecnologico, anche a tutto il resto delle tipologie di attività produttiva. Ciò consentirebbe ai fondi italiani di VC di investire non solo in start-up tecnologiche ma anche in start-up con business più tradizionali (es., abbigliamento/moda, design di mobili)”.Queste misure contribuirebbero a creare un ambiente favorevole all’innovazione, all’investimento e alla crescita delle imprese italiane, promuovendo un ecosistema imprenditoriale all’avanguardia. (fonte: Rome Business School)

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L’importanza della sostenibilità e l’economia circolare

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Integrare il concetto di Corporate Social Responsibility, dove le aziende si compromettono a tener conto degli impatti sociali, ambientali ed economici delle proprie attività, può portare alle PMI italiani benefici in termini di reputazione, gestione del rischio, ricavi, quota di mercato e capacità di innovazione. Infatti, “un design sostenibile offre vantaggi alle imprese, ai consumatori e all’ambiente, migliorando la competitività dei prodotti e dei sistemi economici”, afferma Valerio Mancini, tra gli autori della ricerca. L’Italia è in testa per i trend di circolarità tra le principali economie europee, registrando il maggior incremento nelle performance dell’economia circolare secondo il 5° Rapporto sull’Economia Circolare in Italia (2023) che valuta diversi indicatori quali tasso di riciclo dei rifiuti, produttività delle risorse e consumo di suolo. Le regioni più sviluppate in termini di economia circolare sono Toscana e Trentino Alto-Adige, mentre in fondo alla classifica si trovano Molise e Calabria.Avviare un percorso verso la transizione verde conviene: secondo la Ricerca Diversity Brand Index 2022, le aziende con più forti culture etiche superano le loro concorrenti del 40% in tutte le misure di performance aziendale. Non solo, concentrarsi sull’etica è particolarmente importante per la Generazione Z, che entro il 2025 rappresenterà il 27% della forza lavoro. Inoltre, secondo i dati del Parlamento Europeo (2023) questo approccio non solo potrebbe portare all’Europa benefici ambientali e sociali, ma potrebbe generare un beneficio economico netto di 1.800 miliardi di euro entro il 2030. (fonte: Rome Business School)

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Il finanziamento di PMI e start-up innovative: tra venture capital e mercato dei capitali

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Sorprende che lo shock legato al Covid-19 e al conflitto russo-ucraino non abbiano arrestato il processo, ma anzi amplificato la crescita degli investimenti in venture capital: nel 2022 in Italia, il numero di investimenti dei fondi di venture capital è aumentato del 47% rispetto al 2021, evidenziando un raddoppio dell’ammontare investito: €1.179 milioni nel 2022 vs. €587 milioni nel 2021, +101%. Per il 2023, gli autori stimano che ci sarà un incremento del 38,1% nel numero di investimenti da parte dei fondi italiani di venture capital, che si dovrebbe tradurre in un incremento nelle somme di capitale investiti pari al +33,5%. In tal modo, il mercato dei fondi di venture capital in Italia potrebbe superare 1,6 miliardi di euro entro la fine del 2023. È da considerare anche il mercato Euronext Growth Milan, che accoglie le PMI italiane con potenziale di crescita. Nel 2022, c’erano 190 aziende quotate con una capitalizzazione di mercato di 10,6 miliardi di euro (dati Borsa Italiana). Dopo la pandemia, il mercato ha registrato una crescita del 95% nella capitalizzazione di mercato e del 26,1% nel numero di aziende quotate. Infatti, nel 2022, sono stati raccolti 901,5 milioni di euro attraverso l’emissione di azioni da parte delle PMI italiane (+85% rispetto il 2021). Secondo gli autori, nel 2023 i capitali raccolti potrebbero superare il miliardo di euro. (fonte: Rome Business School)

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Le start-up innovative in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

In Italia, ci sono circa 14.708 start-up innovative registrate a fine 2022, i dati rivelano una crescita cumulata nel periodo 2013-2022 pari al +879%, circa +28,8% l’anno. Si concentrano soprattutto nei settori dei servizi di informazione e comunicazione (50,6%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (23,1%) e nella manifattura (14,5%). Esaminandone le dinamiche, gli autori hanno osservato che nel 2013 le start-up con un valore della produzione inferiore a 100 mila euro rappresentavano il 67,5%, ma grazie agli avanzamenti tecnologici e l’evoluzione de mercato, oggi sono solo il 27%. Crescono di più in numero di startup innovative con valore di produzione tra 1 e 5 milioni di euro (da 13 nel 2013, a 2263 nel 2022, +25,7%), mentre sono solo lo 0,3% quelle con valore di produzione superiore ai 50 milioni. La restante parte ha valori della produzione compresi tra 100 mila euro e 50 milioni di euro, il 48,7%. Nel complesso, tra il 2013-2022, l’Italia ha registrato un aumento annuo di start-up innovative pari a +25,6%. La Lombardia si conferma il motore innovativo del Paese con 3.933 start-up innovative, mentre il Lazio si colloca al secondo posto con 1.790 (dalle 151 del 2013). Spicca l’evoluzione positiva della Campania: le start-up innovative sono passate da 70 nel 2013 a 1.392 nel 2022, con un tasso di crescita annuo medio del 39,4%, variazione superiore a quella media italiana. (fonte: Rome Business School)

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Entro il 2023 Il mercato dei fondi di venture capital in Italia supererà gli 1,6 miliardi di euro

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Crescono le startup innovative in Italia, aumentano gli investimenti da venture capital del 33,4% nell’ultimo anno e le aziende adottano sempre di più iniziative sostenibili che danno impulso all’economia circolare. Questo il panorama attuale dell’innovazione imprenditoriale in Italia, dove sono le aziende familiari, le PMI e start-up innovative a guidare la transizione, grazie agli investimenti fatti da venture capital e tramite il mercato dei capitali. Queste le scoperte della ricerca di Rome Business School, Ecosistema start-up, PMI e aziende familiari in Italia: panorama attuale e opportunità legate a innovazione, finanziamenti e sostenibilità, a cura di Francesco Baldi, Docente di Corporate Finance e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca di Rome Business School, elaborato insieme alla società di consulenza Global Management Group (GMG). “L’aumento delle start-up innovative operanti nel nostro Paese – il cui numero è destinato a superare la soglia delle 16 mila aziende – l’incremento degli investimenti in Venture Capital (VC), che si prevede possano superare 1,6 miliardi di euro e l’espansione del mercato azionario delle PMI che potrebbe tradursi nella raccolta di capitali oltre il miliardo di euro, il tutto nel corso del 2023, aprono opportunità eccezionali per promuovere una crescita economica sostenibile secondo il paradigma strategico ormai dominante ispirato a logiche ESG (Environmental, Social & Governance)”, afferma Francesco Baldi, tra gli autori. (fonte: Rome Business School)

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Analisi LGIM: la Cina ha bisogno di nuovi stimoli

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Gli ultimi dati relativi all’andamento dell’economia cinese sono stati molto deludenti, con molti settori che stanno registrando una crescita annuale negativa. Per fare alcuni esempi, il comparto retail sta ancora scontando le ripercussioni negative dei lockdown dell’ultimo anno, ma anche la spesa per i consumi non è stata all’altezza delle aspettative. Inoltre, sebbene il comparto degli investimenti in immobilizzazioni non abbia subito un crollo drastico, il segmento delle costruzioni ha vissuto una flessione molto marcata, con l’immobiliare che ha visto annullarsi tutti i guadagni conseguiti nel periodo immediatamente successivo alla riapertura post-pandemia. Questi dati segnalano una debolezza diffusa in tutta l’economia del Dragone, cosa che ci ha portato a rivedere al ribasso le nostre stime di crescita per questo mercato nel 2023, dal 5,8% al 5,5%. Il quadro generale appena descritto ci porta a pensare che delle misure di sostegno economico da parte del governo centrale siano molto probabili, come dimostra l’atteggiamento più accomodante assunto nelle ultime dichiarazioni da Yi Gang, presidente della Banca Popolare Cinese, a cui ha fatto seguito un taglio dei tassi d’interesse benchmark. Tuttavia, prima di andare a esaminare quali soluzioni restano a disposizione dei policymaker di Pechino, riteniamo sia importante soffermarci su quelle che sono le problematiche di fondo che hanno portato a questo rallentamento, in modo da capire come mai le misure adottate finora non abbiano portato i risultati sperati. A differenza dei mercati sviluppati, i risparmi della popolazione cinese non sono aumentati considerevolmente durante la pandemia e questo ha portato l’effetto rimbalzo post Covid-19 a esaurirsi rapidamente. Inoltre, in pochi sono disposti ad acquistare una casa da società poco affidabili e anche la recessione globale nella produzione di beni di consumo ha pesato molto sull’economia cinese. Nell’ambito dell’immobiliare, i privati sono ancora in difficoltà nonostante il prolungamento della maturità dei debiti contratti e gli annunci di finanziamenti per la conclusione di vari progetti, con le banche che sono molto caute nel concedere un accesso al credito.Gli acquisti di terreni al di sotto delle aspettative da parte delle società immobiliari hanno lasciato alle amministrazioni locali dei buchi di finanziamento consistenti.Infine, sono evidenti le problematiche con il cosiddetto “local government financing vehicles (LGFV)”, soprattutto nelle regioni più povere, con le banche che sono ancora più preoccupate per la stabilità dei loro bilanci, soprattutto per quanto riguarda i prestiti concessi. Una misura efficacie potrebbe essere un’iniezione di capitale da parte del governo centrale a sostegno dei LGFV. Con questa liquidità si potrebbe acquistare il debito delle società private e, contemporaneamente, riaccendere gli investimenti in infrastrutture.I dati deludenti e le poche opzioni di sostegno all’economia hanno portato a un sentiment generale degli investitori molto negativo nei confronti della Cina; come se tutti volessero progressivamente ridurre la loro esposizione verso questo mercato in quanto vedono poco probabile un capovolgimento del trend di crescita. Basta pensare che oggi i livelli di allocazione attiva in questo paese sono ai minimi da 20 anni.Tuttavia, dato che l’opinione pubblica sembra essersi schierata massicciamente su questo fronte, noi di LGIM abbiamo deciso di riportare la barca in equilibrio, aumentando la nostra esposizione alla azioni cinesi in alcuni dei nostri portafogli multi-asset e questo perché riteniamo che le aspettative per un risvolto positivo sono talmente basse che anche un piccolo pacchetto di stimoli economici potrebbe far crescere la fiducia e riaccendere in modo considerevole la spesa dei privati e gli investimenti.

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Notte Europea dei Ricercatori 2023

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Frascati. 23 – 30 settembre Settimana della Scienza, 29 European Researchers’ Night. Si parte con l’evento di lancio del 23 settembre, che darà il via alle danze mentre l’appuntamento con l’edizione 2023 della Notte dedicata a ricercatori e ricercatrici è fissata, come ormai da tradizione, per l’ultimo venerdì di settembre, che quest’anno sarà il 29. Ma Frascati Scienza, sempre pronta a stupirvi non si ferma qui: organizza un’intera Settimana della Scienza ricchissima di eventi, da sabato 23 a sabato 30 settembre, per scoprire tutti insieme la…ricerca che ci piace! La ricerca che ci piace è divertente, accessibile, risolutiva! La ricerca che ci piace è aperta a tutti e parla a tutti! La ricerca che ci piace abbraccia tutte le età! Questi gli obiettivi principali dell’iniziativa sulla scia dell’edizione passata: creare l’occasione per regalare, a tutti i partecipanti, giornate, pomeriggi e serate per piantare insieme il seme della consapevolezza. Il tema è sempre LEAF – heaL thE plAnet’s Future, e gli argomenti trattati riprenderanno gli obiettivi del Green Deal Europeo: dalla fattoria alla tavola, biodiversità, economia circolare, zero inquinamento, ambienti privi di sostanze tossiche, salute e benessere, efficientamento energetico e delle risorse degli edifici, energia sicura, mobilità smart e sostenibile. Aiutare il pubblico ad aprire mente e cuore, ai più disparati ambiti per comprendere al meglio tutte le sfide che la comunità scientifica affronta, ogni giorno, per la nostra salute e benessere, per l’ecologia, per tutelare la biodiversità, per proporre un’economia circolare al passo con i tempi, per studiare sempre nuovi metodi per una mobilità sostenibile ed affrontare e vincere le sfide, sempre più urgenti, che il cambiamento climatico impone.Sarà possibile incontrare la ricerca che ci piace in tantissime città, sparse su tutto il territorio nazionale, che saranno costellate da centinaia di appuntamenti! Sarà un viaggio lungo e ricco quello della Settimana della Scienza che quest’anno inizia il 23 settembre e si chiude il 30, con il clou il 29 settembre, data ufficiale della Notte Europea. Piazze, università, monumenti storici, laboratori aperti per l’occasione, ospedali e scuole: la scienza la troveremo ad attenderci nei posti più disparati! Il programma sul sito http://www.frascatiscienza.it è in costante aggiornamento così come i protagonisti che animeranno gli incontri della Notte Europea dei Ricercatori 2023 LEAF di Frascati Scienza. Stay Tuned and… seguici anche sui canali social di Frascati Scienza: Facebook https://www.facebook.com/associazionefrascatiscienza/

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Torna la Giornata del Contemporaneo

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Bergamo. la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e con la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che dal 2005 porta l’arte contemporanea al grande pubblico. Giunta alla diciannovesima edizione, la Giornata del Contemporaneo coinvolgerà musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista su tutto il territorio nazionale, raccontando la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese e anche quest’anno, per favorire e valorizzare la partecipazione più ampia possibile, manterrà un formato ibrido, fisico e digitale, con proposte online e offline.L’immagine guida di questa diciannovesima edizione della Giornata del Contemporaneo è l’opera Pa(y)sage Corporel (2023) di Binta Diaw (Milano, 1995), artista italo-senegalese scelta da Direttrici e Direttori dei musei AMACI dopo Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012), Marzia Migliora (2013), Adrian Paci (2014), Alfredo Pirri (2015), Emilio Isgrò (2016), Liliana Moro (2017), Marcello Maloberti (2018), Eva Marisaldi (2019), Armin Linke (2021) e Giorgio Andreotta Calò (2022). La manifestazione si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, della collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del patrocinio di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI – Unione Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, ICOM Italia.Per partecipare all’edizione 2023 sarà necessario iscriversi entro il 6 ottobre tramite il form disponibile al link https://giornatadelcontemporaneo.amaci.org/it realizzato in collaborazione con Artshell. Per giornatadelcontemporaneo@amaci.org,

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Mostra: Concetto Pozzati XXL

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Bologna 27 ottobre 2023-11 febbraio 2024. Genus Bononiae, insieme a Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, presenta a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni a cura di Maura Pozzati, Concetto Pozzati XXL, la prima mostra antologica dell’artista realizzata in una sede museale dopo la sua scomparsa, a cura di Maura Pozzati, critica d’arte e docente, curatrice e direttrice dell’Archivio Concetto Pozzati.Circa cinquanta opere provenienti dall’Archivio Concetto Pozzati – alcune inedite o non più esposte da tempo – tra dipinti di grande formato, lavori tridimensionali e su carta, come la monumentale installazione Dopo il tutto (1980) costituita da 301 disegni, compongono una rassegna organica e affascinante, che contribuisce a gettare una luce sulla produzione più significativa e meno nota dell’autore. Pozzati aveva lungamente sognato di realizzare proprio a Bologna una mostra di opere di grandi dimensioni. Genus Bononiae e l’Archivio Concetto Pozzati realizzano il desiderio dell’artista, rendendo omaggio, con questa mostra, alla sua vasta produzione pittorica, grafica, intellettuale e umana.Concetto Pozzati XXL delinea un percorso non cronologico ma suddiviso per temi, suggerendo un dialogo intimo tra i quadri del pittore, gli affreschi e gli elementi architettonici e decorativi di Palazzo Fava. Le opere scelte per questa esposizione, allestite nelle 5 sale del Piano Nobile e nelle stanze del Piano Galleria, attraversano e ben illustrano le fasi principali della sua carriera, a partire dal clima informale della fine degli anni ’50, passando per le opere iconiche della metà degli anni ’60, riconducibili al periodo “Pop”, fino alla produzione degli anni ’70 – la meno conosciuta – che risentì del clima concettuale e sperimentatore del tempo, per giungere alla pittura densa e carnosa degli anni ’80, ’90 e 2000, che registra l’interesse dell’artista per gli oggetti del quotidiano e d’affezione, fino all’ultima folgorante serie, Vulvare, del 2016.La rassegna restituirà per la prima volta un’immagine completa di Concetto Pozzati: non solo un artista visivo, ma un intellettuale a tutto tondo. Fu infatti teorico e critico, scrisse sull’arte e curò mostre di arte contemporanea in Italia e all’estero, diventando direttore artistico della Casa del Mantegna nel 1998; fu anche un collezionista appassionato, ammirando il lavoro di altri artisti e incoraggiando generazioni di giovani ed emergenti; si impegnò attivamente in politica, coprendo il ruolo di Assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996; insegnò per molti anni Pittura presso l’Accademia di Bologna dopo le docenze a Firenze e Venezia e la direzione dell’Accademia di Urbino. Del suo lavoro hanno scritto i maggiori critici d’arte dal secondo Novecento fino a oggi, come Giulio Carlo Argan, Guido Ballo, Giuliano Briganti, Filiberto Menna, Lea Vergine, Alberto Boatto, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Tommaso Trini, Renato Barilli, Flavio Caroli… e tanti altri.La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese) edito da Maretti Editore con le immagini di tutte le opere esposte, fotografie d’archivio e documenti inediti. Il volume raccoglierà anche gli scritti dell’artista inerenti ai cicli pittorici esposti e un’antologia di testi critici selezionati dalla curatrice Maura Pozzati.

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Immigrati e religioni in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Nonostante una lieve contrazione in termini assoluti rispetto all’inizio del 2022, Fondazione ISMU ETS stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri residenti in Italia di religione cristiana (prevalentemente ortodossi, cattolici, evangelici e copti) si confermano ancora una volta come il gruppo maggioritario per appartenenza religiosa: ISMU stima che nel complesso siano poco meno di 2,7 milioni (al 1° gennaio 2022 erano circa 2,8 milioni), contro i quasi 1,5 milioni[1] di stranieri residenti di fede musulmana (stabili in numerosità rispetto a dodici mesi prima). Si stima che più di un quarto dei musulmani residenti in Italia al 1° gennaio 2023 sia di cittadinanza marocchina, per un totale di 413mila persone. Seguono gli albanesi (154mila), i bangladeshi (130mila) e i pakistani (129mila). Per quanto riguarda i cattolici, tra le nazionalità più numerose si contano i filippini (137mila) e gli albanesi (86mila). Tra i cristiani ortodossi primeggiano invece i rumeni (876mila), che da soli rappresentano quasi tre quinti di tale componente religiosa tra gli stranieri, seguiti da ucraini (213mila) e moldovi (95mila). Gli ucraini residenti in Italia stimati da ISMU al 1° gennaio 2023 sono circa 242mila. Tra di loro si contano in particolare 213mila ortodossi e 13mila cattolici. Secondo le informazioni diffuse dal Dipartimento della Protezione Civile, tuttavia, sono stati quasi 174mila gli ingressi in Italia dall’Ucraina durante il 2022 e se, per chi non si è iscritto in anagrafe in Italia, ipotizziamo la medesima distribuzione religiosa dei loro connazionali residenti, è realistico calcolare in particolare ulteriori 136mila ucraini ortodossi sul territorio nazionale, per un totale di 349mila ucraini con tale fede religiosa. In questi conteggi non sono compresi né gli stranieri irregolari nel soggiorno o non iscritti in anagrafe, né coloro i quali hanno acquisito la cittadinanza italiana. Sono inclusi invece i minorenni di qualsiasi età, neonati compresi, ipotizzando per loro la medesima appartenenza religiosa dei connazionali come rilevate dalle più recenti indagini regionali lombarde.

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Le violenze nei confronti delle donne sono in aumento

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

Secondo l’OMS (2021), nel mondo una donna su tre nel corso della sua vita subisce violenze fisiche e/o sessuali, principalmente da parte di un partner intimo. Il report Donne vittime di violenza, pubblicato dal dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno a marzo 2023, ha evidenziato come in Italia si registri un trend in crescita per le violenze sessuali: nel 2022, gli eventi sono stati 5.991, +33% rispetto il 2020. Di fronte a un fenomeno così allarmante, per produrre un profondo cambiamento culturale, creare consapevolezza sul concetto di consenso e aumentare l’accesso alla giustizia per le sopravvissute allo stupro in Italia, Amnesty International Italia rilancia la campagna #IoloChiedo e invita ad unirsi, anche attraverso uno strumento di solidarietà concreta come il lascito solidale, intorno alle donne vittime di violenza, affinché non siano più lasciate sole. Il 1° giugno la Svizzera e, il 4 luglio, i Paesi Bassi hanno approvato un emendamento alla legge sui reati sessuali, che definisce ora il sesso senza consenso come stupro. Al contrario, il Codice penale italiano, all’articolo 609-bis, prevede che il reato di stupro sia necessariamente collegato agli elementi della violenza, della minaccia, dell’inganno, o dell’abuso di autorità. In nessun modo lo stupro viene definito “un rapporto sessuale senza consenso”. Pertanto, Amnesty International Italia chiede al ministro della Giustizia che la legislazione italiana si adegui alle norme internazionali, modificando l’articolo 609-bis del Codice penale per considerare reato qualsiasi atto sessuale senza consenso.

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I giovani sopravvissuti al cancro possono soffrire di disturbi psicologici anche per tutta la vita

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 luglio 2023

In un articolo pubblicato su JAMA Pediatrics si legge che bambini, adolescenti e giovani adulti con cancro (CYAC) possono sperimentare un carico psicologico che dura anni dopo la diagnosi, con un rischio significativamente maggiore di depressione, ansia e disturbi psicotici rispetto ai coetanei senza neoplasie. «È noto che una diagnosi di cancro e le cure successive possono essere traumatiche a tutte le età, specie per i bambini. E i sopravvissuti al cancro infantile possono essere a maggior rischio non solo di complicanze fisiche legate al tumore e alle sue terapie, ma anche di disturbi psicologici. Nessuno studio, tuttavia, ha finora analizzato il rischio e la gravità dei disturbi e dei sintomi psicologici nel corso della vita dei sopravvissuti, passaggio fondamentale per facilitare interventi psicologici appropriati e tempestivi» spiega Cyrus Su Hui Ho, coautore dello studio e psichiatra al Dipartimento di Medicina Psicologica del National University Hospital di Singapore, che assieme ai colleghi ha svolto una revisione e una meta-analisi di 52 studi progettati per valutare il rischio e/o la gravità di sintomi quali depressione, ansia, disturbi psicotici e mortalità per suicidio tra i CYAC e gli individui di controllo senza cancro. E i risultati ottenuti parlano chiaro: il rischio di depressione grave o la diagnosi di disturbo depressivo è maggiore del 57% nei CYAC rispetto al gruppo di controllo, indipendentemente dall’età alla diagnosi. Anche il rischio di sviluppare ansia grave o disturbo d’ansia è aumentato del 29% tra i CYAC rispetto ai controlli. «Da notare che la gravità media della depressione è aumentata nei CYAC in trattamento e nei sopravvissuti a lungo termine, mentre la gravità media dell’ansia è aumentata solo durante il trattamento» scrivono i ricercatori, sottolineando che i CYAC avevano anche un rischio maggiore del 56% di disturbi psicotici, inclusa la schizofrenia, mentre non è stato osservato alcun aumento significativo del rischio di suicidio. E Abby Rosenberg del Dipartimento di oncologia psicosociale e cure palliative al Dana-Farber Cancer Institute di Boston, scrive in un editoriale di commento: «I risultati di questo studio mettono a tacere il dibattito sui rischi per la salute mentale dei giovani sopravvissuti al cancro, dimostrando che questi pazienti hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione clinicamente significativa, ansia e disturbi psicotici. D’ora in poi, quindi, potremo dedicare le nostre energie a mettere a punto strategie di sorveglianza attiva e passiva per sottogruppi vulnerabili di bambini, adolescenti e giovani adulti sopravvissuti al cancro». (fonte Doctor33)

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