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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 27 luglio 2023

PIMCO: Il ciclo della Fed entra nella fase di dipendenza dai dati

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO.Il messaggio del presidente Jerome Powell dopo la riunione di luglio è che la Federal Reserve è entrata in una fase di dipendenza dai dati dopo uno dei cicli di rialzo dei tassi più rapidi mai registrati. Powell ha parlato dopo che il 26 luglio il Federal Open Market Committee ha aumentato i tassi di 25 punti base, portandoli al 5,25%-5,50%, continuando nella lotta contro un’inflazione ancora troppo alta. Powell ha segnalato che le future decisioni di politica monetaria dipenderanno interamente dall’andamento dell’economia nei prossimi mesi.Le modifiche allo statement sono state minime, lasciando che gli operatori di mercato si concentrassero sulla conferenza stampa del presidente Powell. Sebbene Powell sia stato chiaro sul fatto che l’inflazione è ancora inaccettabilmente alta, si è astenuto dall’indicare l’ulteriore rialzo dei tassi suggerito dalla sintesi mediana delle proiezioni economiche (SEP) di giugno, che prevedeva un altro rialzo in autunno. La comunicazione di Powell ci suggerisce che, se l’andamento delle buste paga non agricole e l’inflazione di base (che esclude i settori alimentare ed energetico) rimarranno moderati fino all’estate, la Fed rimarrà in attesa.Il nostro scenario di base prevede ancora che l’economia statunitense entrerà in una lieve recessione alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo, sufficiente a far salire il tasso di disoccupazione e ad aiutare l’inflazione a tornare pienamente al target. Questa previsione, unita al raffreddamento dell’inflazione nella seconda metà dell’anno, implica che luglio potrebbe essere l’ultimo rialzo di questo ciclo. Tuttavia, se l’economia (e il mercato del lavoro) continueranno a dimostrarsi resilienti, è probabile che l’inflazione si stabilizzi sgradevolmente al di sopra dell’obiettivo, rendendo necessaria una politica più restrittiva.Le prospettive dell’inflazione statunitense stanno migliorando, almeno per ora. Dopo un andamento laterale nella prima metà del 2023, l’inflazione potrebbe calare rapidamente nella seconda metà, man mano che le distorsioni dei prezzi legate alla pandemia faranno il loro corso o addirittura si invertiranno. I fattori chiave sono:L’apparente fine degli aggiustamenti del livello dei prezzi indotti dallo stimolo fiscale. Dopo che uno shock iniziale ha portato l’offerta di moneta reale M2 al di sopra del trend storico del 20%, l’aumento dell’inflazione e una certa normalizzazione del bilancio della Fed hanno riportato il valore reale della moneta al suo trend.Una sostanziale normalizzazione dei vincoli dell’offerta che avevano peggiorato l’inflazione da domanda a causa della politica fiscale. L’inflazione spinta dai prezzi delle materie prime è nettamente inferiore. Ad esempio, i prezzi dell’acciaio e delle auto usate all’ingrosso sono in calo e i costi di spedizione a pronti, in particolare sulle rotte Cina-USA della costa occidentale, si sono normalizzati. Inoltre, la Cina sta nuovamente esportando deflazione. L’inflazione degli affitti si sta moderando. I dati indicano che l’inflazione dei canoni di locazione, sia per i nuovi contratti che per quelli rinnovati, sta rallentando. Gli ultimi tre rapporti sull’inflazione dell’Indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti sottolineano queste tendenze. Alla luce di queste recenti tendenze, l’ultima previsione mediana della Fed (a giugno) per il PCE core del 2023, pari al 3,9%, appare elevata. Il nostro scenario di base prevede ancora che l’economia statunitense entri in una lieve recessione alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo. Ciò dovrebbe essere sufficiente a far aumentare la disoccupazione e ad aiutare l’inflazione a tornare pienamente all’obiettivo su base sostenuta, dando ai funzionari della Fed maggiore fiducia nella loro campagna contro l’inflazione. Le nostre aspettative di recessione e il raffreddamento dell’inflazione nella seconda metà dell’anno implicano che luglio potrebbe essere l’ultimo rialzo di questo ciclo. Tuttavia, se l’economia e il mercato del lavoro continueranno a dimostrarsi solidi, l’inflazione richiederà probabilmente una politica più restrittiva. (abstract fonte: http://www.verinieassociati.com/)

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Commento post meeting BCE

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Dave Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments. La BCE ha seguito l’esempio della Federal Reserve statunitense e ha effettuato un altro aumento dei tassi di 25 pb, sottolineando che ogni ulteriore aggiustamento dipenderà dai dati. Le sottili modifiche apportate alla formulazione dell’ultima dichiarazione di politica monetaria suggeriscono che i tassi sono o si stanno avvicinando al livello che il comitato ritiene “sufficientemente restrittivo” per avviare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% a medio termine. Mentre l’economia statunitense ha finora superato l’inasprimento delle condizioni finanziarie e il fallimento di qualche banca, confondendo molti con la sua resilienza, l’Eurozona è rimasta a malapena fuori dal territorio di contrazione negli ultimi 9 mesi e le ultime indagini PMI e sulle condizioni del credito suggeriscono che resterà difficile ottenere crescita, anche se la disoccupazione rimane storicamente bassa. A questo proposito, la BCE dovrebbe ritenere che la politica monetaria stia effettivamente “mordendo” e che nelle prossime riunioni il dibattito si sposterà su quando fare una pausa, piuttosto che su quanti altri rialzi siano probabilmente necessari.

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La BCE alza ancora i tassi, ma la fine è vicina?

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Come da attese la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di altri 25 punti base, segnando il nono rialzo consecutivo a fronte di un’inflazione che rimane ostinatamente alta al 5,5%, ben al di sopra del target del 2%. Ben più interessante sarà la prossima mossa della BCE, dato che le prospettive economiche dell’Eurozona rappresentano una sfida sempre più impegnativa. Forse, a differenza di quanto accaduto in passato, la Presidente Lagarde e il suo team cercheranno di tenere le carte coperte, nella speranza che i dati macro in uscita nelle prossime sei settimane forniscano un’indicazione sulla direzione da seguire. Qualsiasi cosa accada a settembre, sembra che il ciclo dei rialzi dei tassi possa giungere al termine e i policymakers dell’UE confidare che il dibattito si sposti rapidamente su quando i tassi inizieranno a scendere. Per ulteriori info si veda http://www.moneyfarm.com

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Immobiliare commerciale: quali sono le prospettive e dove ravvisiamo opportunità?

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Richard Clarida, Global Economic Advisor di PIMCO e di Daniel Ivascyn, Group Chief Investment Officer di PIMCO Riteniamo che l’immobiliare commerciale sia un’area entusiasmante per i prossimi cinque anni. Nel complesso il mercato dell’immobiliare commerciale è alle prese con profonde sfide. Noi crediamo tuttavia che proprio queste sfide offriranno le migliori opportunità da decenni per mettere a frutto i capitali nell’immobiliare commerciale.Negli Stati Uniti, la più stretta regolamentazione, i fallimenti bancari e il profilarsi di una recessione hanno spinto i mutuanti tradizionali a compiere un passo indietro mentre nei prossimi cinque anni a livello globale giungeranno a scadenza 2.400 miliardi di Dollari di prestiti nei comparti dell’immobiliare commerciale e del multi-family. Crediamo che questo produrrà una serie di opportunità per il nostro team globale di 300 specialisti nell’origination, nell’acquisizione e nella gestione degli investimenti, tra cui opportunità di erogazione di nuovo credito a quei titolari di proprietà immobiliari che necessiteranno di finanziamento per i prestiti in scadenza. Ci focalizzeremo sul soddisfare le esigenze di proprietà in bonis che semplicemente presentano strutture del capitale inidonee all’attuale contesto di tassi più alti. Prevediamo che si potranno ottenere tutele e condizioni molto attrattive, il che creerà ottime opportunità, relativamente a basso rischio, per investire capitale fresco. Ci aspettiamo inoltre crescenti opportunità di acquisto di debito immobiliare commerciale a sconto da soggetti erogatori di credito immobiliare sui mercati privati nonché da banche che puntano a efficientare la gestione di bilancio.Oltre agli attivi sotto pressione per ragioni cicliche, crediamo che serva pazienza ma che gli investimenti di stampo private equity saranno appetibili nei prossimi cinque anni. Ravvisiamo le maggiori opportunità in proprietà che beneficiano di temi secolari tra cui quelli demografici, della digitalizzazione e della decarbonizzazione. In particolare, apprezziamo il comparto residenziale (il multi-family, le nuove costruzioni residenziali e il residenziale destinato alla locazione), quello industriale e i data center, che appaiono ben posizionati per la rivoluzione dell’intelligenza artificiale.Ci aspettiamo che l’attuale contesto offra le migliori opportunità da anni per gli investimenti obbligazionari. Ci avvaliamo dell’ampia e profonda piattaforma globale di PIMCO che abbraccia i mercati sia pubblici che privati per individuare opportunità con l’avanzare del ciclo del credito e soluzioni agli eccessi di mercato. Nel frattempo, le obbligazioni di alta qualità ci remunerano nell’attesa a fronte dell’addensarsi nell’economia globale di rischi di ribasso. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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PIMCO: Prospettive del mercato obbligazionario le valutazioni segnalano potenziale di rendimento analogo all’azionario con minor rischio

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Richard Clarida, Global Economic Advisor di PIMCO e di Daniel Ivascyn, Group Chief Investment Officer di PIMCO. Ci aspettiamo ulteriori perturbazioni dopo che diversi shock – una pandemia di quelle che si vedono una volta nell’arco di una vita seguita da un’ingente ondata di stimolo da parte delle autorità, l’invasione dell’Ucraina e l’intensificarsi delle frizioni fra Stati Uniti e Cina – hanno scosso i mercati finanziari e innescato l’aumento dell’inflazione a livello globale. Le banche centrali hanno risposto all’inflazione con il maggior rialzo dei tassi da 40 anni, che ha scatenato tre dei maggiori fallimenti bancari nella storia degli Stati Uniti e il crollo di Credit Suisse in Europa. Messi assieme, questi eventi potrebbero aver rivelato vulnerabilità nascoste nel sistema finanziario globale.Si è osservato un netto inasprimento del credito negli ultimi cinque trimestri. Tipicamente, le economie rispondono a una stretta con uno scarto temporale. Poiché molto del debito di famiglie e imprese è stato contratto a tassi fissi e bassi, riteniamo che gli effetti della stretta si avvertiranno più tardi in questo ciclo. Ci attendiamo che gli effetti dell’inasprimento monetario e delle tensioni nel comparto bancario comincino a farsi sentire in modo più diretto sui mercati nei prossimi trimestri.Il sensibile riprezzamento del mercato obbligazionario può consentire agli investitori di conseguire i più alti rendimenti reali da 12 anni senza assumere disagevole rischio. Le obbligazioni di alta qualità offrono potenziale di rendimento analogo all’azionario con volatilità e rischio di ribasso inferiori rispetto alle azioni, il che è prezioso visti i significativi rischi di inflazione persistente o di hard landing. Ci concentriamo pertanto sulle aree di alta qualità del mercato, quelle meno sensibili al ciclo economico, preparandoci a ruotare quando le valutazioni in altri ambiti si adegueranno per riflettere i cambiamenti nei fondamentali. Specificatamente, nei prossimi anni prevediamo di ruotare verso opportunità nelle aree più sensibili al ciclo economico o con rating inferiore sui mercati pubblici del credito societario e poi verso i mercati privati quando questi ultimi cominceranno finalmente a riflettere i fondamentali reali. Il credito privato figura tra i nostri target preferiti per i capitali freschi nei prossimi anni. Sul breve termine, tuttavia, ravvisiamo condizioni sfidanti. Il mercato privato dei prestiti è cresciuto rapidamente, a nostro avviso. È circa sei volte maggiore rispetto a prima della crisi finanziaria quando le grandi banche commerciali hanno fatto un passo indietro rispetto al credito alle piccole e medie imprese. Nel contesto di tassi di interesse bassi, gli investitori alla caccia di rendimento hanno riversato capitali su questo mercato, il che ha portato i soggetti erogatori di credito ad adagiarsi. Adesso, i tassi nettamente più alti e fattori sfavorevoli per gli utili societari determinano condizioni sfidanti per molti dei mutuatari che hanno contratto prestiti a tassi variabili, tipicamente società di minori dimensioni con alta leva finanziaria. Ci attendiamo la fine della soppressione della volatilità da parte delle autorità a livello mondiale e il disaccoppiamento dei mercati globali a fronte dell’incremento dei rimpatri e dei riposizionamenti delle filiere produttive in paesi amici per l’incertezza sul fronte geopolitico, con conseguenti cicli economici meno sincronizzati. Lo abbiamo già visto nella politica monetaria nell’ultimo paio d’anni, laddove Stati Uniti, Europa e Regno Unito hanno operato un deciso inasprimento mentre la Cina, che si trova in una fase molto differente del proprio ciclo di crescita, ha allentato. Il Giappone, naturalmente, è l’eccezione: sta tuttora operando con il mercato obbligazionario più sussidiato al mondo. La divergenza fra i cicli di crescita dei vari paesi può creare per noi opportunità entusiasmanti di investire con flessibilità sui mercati pubblici e privati su scala mondiale. In quanto valuta di riserva, il Dollaro americano ha avuto la tendenza a essere spinto in ondate decennali di sopravvalutazione e successivo ritorno alla media. Riteniamo che questo offrirà opportunità sul lungo termine di assumere posizioni in valute di mercati sia emergenti che sviluppati rispetto al Dollaro. In particolare, il trend di riposizionamento delle filiere di approvvigionamento globali in paesi amici verosimilmente creerà vincitori e perdenti tra i paesi, le valute e i settori, e noi da gestori attivi troviamo questo molto interessante. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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PGIM Fixed Income: Il ciclo si estende ulteriormente, le conseguenze

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Daleep Singh, Chief Global Economist di PGIM Fixed Income. Con la prospettiva di un ritorno all’equilibrio nel mercato del lavoro, riteniamo che l’inflazione core delle spese per consumi personali (PCE) possa rallentare al di sotto del 3,0% entro la fine dell’anno, con una sequenza prolungata di dati consecutivi dello 0,2% m/m, trainata dai prezzi dei servizi core esclusa la componente residenziale. Prove evidenti e sostenute di un rallentamento dell’inflazione, insieme a una crescita inferiore al trend, dovrebbero essere sufficienti alla Fed per sospendere la campagna di rialzi dei tassi al 5,5%, prima di avviare una campagna di tagli di 50-75 punti base di “messa a punto” già nel quarto trimestre del 2023. Mettendo insieme questi elementi, il nostro scenario di base (35% di probabilità) prevede una “weakflation” nei prossimi 12 mesi, il prodotto di una crescita bassa, ma positiva, e di un’inflazione in calo, ma ancora al di sopra del target. Come scenari alternativi, vediamo probabilità uguali (25% ciascuna) per una recessione e un atterraggio morbido, seguite da probabilità più basse per un “boom del PIL nominale” (10%) in cui la crescita accelera al di sopra del trend e l’inflazione rimane troppo alta, o uno scenario “ruggenti anni 2020” (5%), che ricorda la fine degli anni ’90, quando un aumento della produttività ha sollevato la crescita al di sopra del trend precedente e ha tenuto sotto controllo l’inflazione.Dopo un inverno migliore del previsto in Europa, le nostre previsioni indicano una crescita debole per l’area dell’euro. L’aver evitato esiti economici disastrosi legati alla crisi energetica avrà effetti positivi per il prossimo inverno. Detto ciò, le forniture di gas a livello mondiale sono ancora limitate e l’Europa continuerà ad essere soggetta a vincoli energetici nel prossimo futuro. Inoltre, non si può escludere uno scenario di rischio di coda con ulteriori shock dei prezzi dell’energia associati al contesto del conflitto Ucraina-Russia.Un aspetto fondamentale da tenere d’occhio in futuro sarà la misura in cui l’inflazione headline decelererà durante l’estate, quando gli effetti indiretti dell’energia usciranno dall’equazione e un’economia più debole comincerà a porre un freno alla domanda di salari e prezzi. In seguito, potremmo assistere a un’inflazione “bloccata” appena al di sopra del target della BCE, man mano che gli altri prezzi si adegueranno al significativo mutamento dell’andamento dei prezzi relativi dell’energia.Anche la disomogeneità a livello regionale e settoriale offusca il quadro. Ad esempio, il settore manifatturiero – soprattutto nelle economie manifatturiere, come la Germania – si sta indebolendo a causa dell’aumento dei costi energetici e del calo della domanda globale. D’altro canto, il settore dei servizi – soprattutto nelle economie basate sul turismo, come Spagna e Grecia – sta resistendo bene. Riteniamo che, in ultima analisi, il calo della domanda interna di servizi, unito all’indebolimento della domanda globale di esportazioni di beni manifatturieri, si tradurrà in una crescita stagnante in Europa, in un contesto di inflazione elevata. Detto questo, un mercato del lavoro solido dovrebbe mettere un freno a un significativo deterioramento dell’attività economica. Questi fattori confluiscono anche in uno scenario di base di inflazione debole (probabilità del 40%) per l’Europa, composto da una crescita solo leggermente positiva e da un’inflazione prolungata e superiore al target. In sostanza, il quadro di crescita è il risultato netto di un’attività debole in Germania e di una performance più forte nei Paesi periferici. La dinamica dell’inflazione dovrebbe costringere la BCE ad aumentare il tasso sui depositi al 3,75% nella riunione di luglio, con il rischio di ulteriori aumenti dei tassi nella seconda metà dell’anno. Per completare i nostri scenari, abbiamo fissato la probabilità di recessione al 25%, seguita da un atterraggio morbido al 15%, e gli scenari di boom del PIL nominale e stagflazione entrambi al 10%. Sebbene la prima metà del 2023 abbia dimostrato che gli eventi possono virare in positivo o mantenere una stabilità, da una prospettiva più ampia, il deterioramento delle relazioni della Cina con gli Stati Uniti e gli alleati è un esempio del cambiamento strutturale che sta allentando gli ancoraggi macroeconomici globali. Oltre all’intensificarsi della competizione tra le grandi potenze globali, i cambiamenti strutturali in evoluzione includono una maggiore polarizzazione politica, la transizione accidentata dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, il de-risking delle catene di approvvigionamento e ecosistemi tecnologici sempre più particolari. Questo disancoraggio da quello che era lo status quo implica che gli shock continueranno a scuotere le principali economie, portando probabilmente alla fine del periodo di grande moderazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni. Abstrac by http://www.verinieassociati.com/

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Perché è il momento di puntare sulle small cap USA

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Nicolas Janvier, gestore del fondo Threadneedle (Lux) American Smaller Companies di Columbia Threadneedle Investments. Sul fronte economico, il PIL USA del 1° trimestre è stato rivisto al rialzo al 2% dall’1,3%. Le nuove aperture di posti di lavoro hanno superato ancora una volta le stime, sebbene le richieste di disoccupazione abbiamo toccato il massimo dagli ultimi 18 mesi, suggerendo che il mercato del lavoro potrebbe finalmente rallentare in risposta all’aggressivo programma di rialzo della Fed. L’inflazione dei prezzi al consumo ha continuato a diminuire, aumentando dello 0,1% su base mensile e del 4% su base annua – il più piccolo aumento annuale da marzo 2021. Tuttavia, l’inflazione di fondo è rimasta consistente, aumentando del 5,3% su base annua (rispetto al 5,5% di aprile). A giugno la fiducia dei consumatori del Conference Board ha raggiunto il livello più alto dall’inizio del 2022, le vendite di nuove case hanno toccato un massimo di 15 mesi a maggio e gli ordini di beni duraturi sono aumentati inaspettatamente. Mentre appare meno positivo il dato composito sull’attività imprenditoriale statunitense che a giugno ha toccato il minimo degli ultimi tre mesi, pur continuando a indicare un’espansione, in quanto la contrazione del settore manifatturiero si è aggravata e la crescita del settore dei servizi si è ridotta. Mentre sul fronte degli utili, i beni di consumo discrezionali e i servizi di comunicazione dovrebbero guidare la crescita degli utili nel 2023, insieme ai settori industriali e finanziari. Le aziende industriali stanno ancora beneficiando di un’ampia gamma di arretrati, che potrebbero attutire un calo della domanda, ma non è chiaro se i prezzi possano rimanere positivi. L’energia e i materiali sono gli unici settori per i quali si prevede un calo degli utili sia nel 2023 che nel 2024, in quanto il prezzo del petrolio resta superiore al prezzo scambiato sul mercato dei futures, e la debolezza della domanda e le pressioni di de-stoccaggio continuano a pesare sulle aziende chimiche.Guardando al mercato, le azioni statunitensi a piccola capitalizzazione hanno registrato forti guadagni a giugno, superando materialmente le loro controparti a grande capitalizzazione, grazie alla scomparsa delle preoccupazioni del settore bancario, ai dati economici più forti del previsto, che hanno alimentato le speranze di un “soft landing”, e alla svolta degli investitori verso le small-cap e i titoli value dopo la prosperità dei titoli tecnologici a grande capitalizzazione di maggio. Il Russell 2500 è salito dell’8,5% in dollari, portando il rendimento trimestrale al 5,2%. Dato l’attuale contesto economico, stiamo diventando più costruttivi sulle azioni statunitensi per il resto del 2023, in quanto l’inflazione è scesa dal suo picco e il mercato del lavoro continua a mantenersi stabile, aumentando la probabilità di un cosiddetto “soft landing” per l’economia. Nella nostra strategia dedicata, Threadneedle (Lux) American Smaller Companies, ricerchiamo e selezioniamo società statunitensi di piccole dimensioni, ossia quelle con una capitalizzazione di mercato compresa tra 500 milioni e 10 miliardi di dollari al momento dell’investimento. Tendiamo a prediligere la parte bassa di questa fascia, focalizzandoci su aziende con capitalizzazione tra 1 e 5 miliardi di dollari, in quanto riteniamo che in questo segmento vi siano maggiori inefficienze di mercato, opportunità di mispricing e una minore copertura da parte degli analisti del mercato. Il nostro approccio sostanziale, basato sulla ricerca e l’analisi bottom-up, è infatti in grado di sfruttare queste opportunità e di distinguere i titoli vincenti da quelli perdenti. Abstract fonte:www.columbiathreadneedle.it

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Schroders – Sempre meno aziende decidono di quotarsi: le implicazioni per gli investitori

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

A cura di Duncan Lamont, CFA, Head of Strategic Research, Schroders.Le aziende stanno abbandonando i listini. Nel 1996 erano oltre 2.700 le società quotate sul mercato principale della Borsa di Londra. Alla fine del 2022 questo numero è sceso a 1.100: una riduzione del 60%.Le cifre appaiono ancora peggiori se consideriamo un arco temporale più lungo. Dagli anni ’60 il numero di società quotate in borsa nel Regno Unito è diminuito di quasi il 75%. Cosa è accaduto? Da un lato poche aziende hanno deciso di entrare nel mercato azionario, dall’altro c’è stato un flusso costante di società in uscita, soprattutto dopo essere state acquistate. Negli Stati Uniti, tra il 1980 e il 1999 in media si sono quotate in Borsa più di 300 società all’anno. Da allora, se ne contano solo 129 all’anno. Nel Regno Unito, il numero di nuove quotazioni è calato dopo la crisi finanziaria e da allora non ha registrato una ripresa significativa. Anche la raccolta di denaro nelle IPO britanniche è in costante calo. Per le società con sede nel Regno Unito, questa tendenza si è manifestata a partire dall’inizio degli anni ’90. Per le società estere, invece, la tendenza si è verificata negli ultimi dieci anni. Anche quelle che sono entrate in Borsa hanno aspettato più a lungo prima di quotarsi. L’età media di una società statunitense al momento dell’IPO è passata da otto anni nei vent’anni precedenti al 1999 a 11 anni. L’effetto netto di tutto ciò è che il mercato azionario offre oggi esposizione a una parte sempre più ridotta dell’universo aziendale. Ad esempio, meno del 15% delle società statunitensi con ricavi superiori a 100 milioni di dollari è quotato in borsa. Perciò, i normali risparmiatori sono in gran parte privati dell’opportunità di investire direttamente in tutte le altre.Questa tendenza è stata globale e si è verificata anche nei mercati a regolamentazione più “leggera”, come l’Alternative Investment Market (AIM) di Londra. Il numero medio di parole nei risultati annuali di una società quotata sull’AIM è comprensibilmente molto più basso, con 46.000 parole. Ma il tasso di crescita in questo caso è stato addirittura superiore a quello delle società più grandi, con un aumento del 51% negli ultimi cinque anni. La produzione di queste relazioni “a prova di bomba” richiede tempo e denaro.Tra gli altri aspetti che giocano a sfavore dei mercati pubblici nel trade-off costi-benefici vi sono la perdita di controllo, la trasparenza indesiderata, la percezione del breve termine e altro ancora.L’altra ragione importante per cui le aziende hanno rinunciato alla quotazione in Borsa è che è diventata più disponibile un’altra fonte di finanziamento, che non presenta molti di questi svantaggi percepiti: il private equity. Le aziende non sono attratte dal private equity solo per i soldi. I migliori investitori di private equity possiedono anche una profonda esperienza nel settore e adottano un approccio molto più pratico per creare valore. Sono ricercati sia dagli investitori sia dalle aziende.Tuttavia, con le aziende che scelgono di rimanere private più a lungo, gli investitori concentrati sul mercato azionario restano fuori da una parte sempre più ampia dell’economia globale. Molte di queste aziende operano in settori dirompenti e in forte crescita. Se le aziende di alta qualità trovano pochi motivi per quotarsi in Borsa, il rischio è che col tempo la qualità dei mercati pubblici si deteriori. Se ciò dovesse accadere, i rendimenti dei mercati azionari pubblici in aggregato potrebbero diminuire strutturalmente rispetto ai mercati privati.Nel Regno Unito e in Europa, le autorità di regolamentazione e gli asset manager hanno risposto creando nuovi veicoli di investimento noti come ELTIF (European Long-term Investment Fund) e, per gli investitori britannici, LTAF (Long-term Asset Fund). Entrambi mirano a dare agli investitori retail l’accesso a una gamma più ampia di investimenti, compresi i mercati privati.Se da un lato ciò va accolto con favore, dall’altro non dobbiamo perdere di vista l’altra area su cui è necessario concentrarsi: migliorare l’attrattività del quotarsi in Borsa rispetto alla proprietà privata. Nel Regno Unito questo problema è noto da tempo – già nel 2012 la Kay Review aveva evidenziato come il mercato azionario britannico non fosse in grado di servire gli investitori e le aziende – ma negli ultimi tempi la questione si sta facendo sempre più pressante. Abbiamo avuto la Hill Review nel 2021, le riforme di Edimburgo nel 2022 e una serie di recenti proposte per rivitalizzare l’interesse dei fondi pensione e delle compagnie di assicurazione nei mercati azionari. (abstract by http://www.verinieassociati.com/

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La Rivoluzione Digitale ha creato scenari inediti

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

E con essi nuovi modelli organizzativi e nuovi posti di lavoro. La continua ricerca di nuove figure professionali qualificate dotate del giusto set di competenze tecnologiche di base e specialistiche sta coinvolgendo tanto le PMI quanto le multinazionali. Tuttavia, è altresì di fondamentale importanza la formazione e l’aggiornamento delle risorse già a disposizione di un’azienda.“Le aziende lamentano la scarsezza di competenze digitali tali da assicurare una trasformazione tecnologica interna, spesso incentrata sulla valorizzazione di grandi quantità di dati, informazioni e sulla protezione dei sistemi informativi – spiega Fulvio Duse, COO di Aton IT –. Gli specialisti IT per un’azienda come ATON IT sono quindi l’asset più importante per soddisfare le richieste di un mercato in costante evoluzione; per questo ricerchiamo costantemente professionisti qualificati, nell’ottica dello spirito di innovazione che ci contraddistingue.Tra le figure digitali più ricercate ci sono quindi esperti di Big Data Analytics e Cyber Security e a seguire competenze legate a Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Robotica, Blockchain e Realtà Aumentata e Virtuale, il cui sapere altamente specialistico spinge le organizzazioni a prediligere la ricerca su un mercato esterno. Investire nella formazione“La ricerca di lavoratori con competenze digitali adeguate – prosegue Fulvio Duse – è un tema complicato da gestire, dato che tali competenze coinvolgono molte tipologie di professionalità. Per questo investire sulla formazione delle competenze può essere la chiave. Convinti dell’importanza e della centralità di una formazione qualificata nel percorso di crescita professionale, ai giovani coinvolti nelle attività di training chiediamo sempre di non accontentarsi, di accendere l’immaginazione e di continuare a cercare. C’è sempre, da qualche parte, un sapere che ci attende”. Fonte: http://www.atoninformatica.it

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Mutui: rincari fino a 286 euro con nuovo rialzo Bce

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Nuovo aumento dei tassi, nuovo rincaro delle rate dei mutui variabili; se il 27 luglio la Bce confermerà come previsto un ulteriore rialzo di 25 punti base del costo del denaro, chi ha un mutuo medio a tasso variabile* – secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it – potrebbe trovarsi di fronte all’ennesimo incremento, con una rata che raggiungerà i 742 euro, il 63% in più rispetto all’inizio dello scorso anno. Non sempre, però, il tasso Euribor si muove specularmente a quello Bce e, in effetti, dal mercato iniziano ad arrivare segnali che fanno ben sperare; negli ultimi giorni l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, sta rallentando la sua ascesa e questo potrebbe essere segno di un possibile cambio di rotta nel prossimo futuro. Il picco, secondo i Futures sugli Euribor che rappresentano le aspettative di mercato, potrebbe arrivare a dicembre 2023, ma già dall’inizio dell’ultimo trimestre i mutuatari potrebbero vedere le rate stabilizzarsi. Per capire come sono cresciute le rate in un anno e mezzo e come potrebbero variare nuovamente a seguito del rialzo preannunciato, Facile.it ha analizzato un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Il tasso (TAN) di partenza di gennaio 2022 era pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, il tasso di quel mutuo è salito notevolmente arrivando a superare, a luglio 2023, il 4,80%. Con l’ulteriore rialzo dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento preso in esame potrebbe arrivare addirittura a 742 euro, con un aggravio di 286 euro rispetto a quella iniziale (+63%). Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 20 luglio 2023) se, come detto, l’Euribor a 3 mesi raggiungesse il suo picco a dicembre 2023 arrivando al 3,96%, ciò porterebbe il tasso del mutuo medio preso in esame a superare il 5,20%, con una rata di circa 752 euro, ovvero oltre 295 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022, ma tra settembre e dicembre l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo e, con l’inizio del prossimo anno, il trend potrebbe finalmente invertirsi; guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio preso in esame dovrebbe scendere al 5%.

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Imprese in FVG: +445 tra aprile e giugno (+0,46%)

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Il sistema delle imprese del Friuli Venezia Giulia continua a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo. I dati del secondo trimestre 2023 evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento di 445 nuove imprese nel periodo aprile-giugno. Il tasso di crescita nel secondo trimestre 2023, rispetto al trimestre precedente, è stato pari a +0,46%, pressoché in linea con quello medio italiano (+0,47%). Per quanto riguarda i singoli territori, gli incrementi più significativi in termini percentuali si sono verificati a Trieste (+119 nuove imprese nel trimestre, +0,76%) e Udine (+218, +0,46%), seguono Gorizia (+32, +0,34%) e Pordenone (+76, +0,30%).È quanto emerge dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2023, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. I dati per la regione Friuli Venezia Giulia sono stati rielaborati dal Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine.Il Mezzogiorno ha subito la flessione più marcata in termini di tasso di crescita, passando dal +0,55% di 12 mesi fa al +0,44% del trimestre da poco concluso. Il Nord-Ovest e il Centro sono le due aree geografiche che condividono il primato per l’incremento relativo più elevato rispetto al trimestre precedente (+0,5%), segue il Nord-Est con +0,47%.Tutti i settori economici hanno messo a segno saldi positivi nel secondo trimestre, eccetto quelli dell’estrazione di minerali da cave e miniere e del trasporto e magazzinaggio.Meglio degli altri, in termini assoluti, ha fatto il settore delle costruzioni, uno tra i più rilevanti per numero di realtà esistenti, con 126 imprese in più nel trimestre. Seguono a ruota alberghi e ristoranti (+72 unità) e attività professionali, scientifiche e tecniche (+56 imprese in più rispetto alla fine di marzo). Bene anche le “altre attività di servizi” (+47), i servizi alle imprese (come noleggio e agenzie di viaggio) con +46, le attività immobiliari (+44) e il commercio (+35). «Come abbiamo avuto modo di sottolineare in più occasioni in questi ultimi anni, il trend in crescita dei servizi è il segno di un’economia in trasformazione, anche nel nostro territorio», commenta il presidente Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo. In termini relativi, infatti, le performance migliori vengono proprio dai settori legati ai servizi: +1,58% rispetto al trimestre precedente le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, +1,31% le attività professionali scientifiche e tecniche e +1,06% le attività sportive, di intrattenimento e divertimento.

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Rc auto: Ivass, prezzo a 367,5 euro

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Secondo l’Ivass, nel primo trimestre 2023 il prezzo medio effettivo pagato per l’rc auto è pari a 367,5 euro. “Una pessima notizia! L’Ivass conferma che per il terzo trimestre consecutivo i prezzi dell’rc auto sono in salita. Si è passati da 352,9 euro del secondo trimestre 2022, il punto più basso raggiunto, a 367,5, con un rialzo di 14 euro e 60 cent, +4,14%. Considerando il prezzo dello stesso trimestre dell’anno precedente, così da non risentire della stagionalità, la situazione non cambia: il prezzo aumenta da 353,4 a 367,5, +4%, +14 euro e 10 cent” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, un pessimo segnale: l’ennesima stangata a carico delle famiglie” conclude Dona.

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Il fisico Ugo Amaldi nominato Presidente Emerito del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Pavia. Il Consiglio di Indirizzo del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia ha nominato il professor Ugo Amaldi – fisico di fama internazionale, padre dell’adroterapia in Italia e autorevole divulgatore scientifico, i cui manuali di fisica hanno formato generazioni di studenti – quale nuovo Presidente Emerito CNAO. Nato a Roma nel 1934, il prof. Amaldi, già Componente del Consiglio di Indirizzo sin dalla prima riunione tenutasi a novembre 2001, subentra nella carica a Erminio Borloni, storico manager pavese Presidente di CNAO fino al 2018 e scomparso nel 2019.Al professor Ugo Amaldi si deve lo sviluppo in Italia, a partire dai primi anni Novanta, dell’adroterapia, una forma avanzata di radioterapia che impiega fasci di particelle (protoni e ioni carbonio, detti “adroni”) per colpire con estrema precisione le cellule tumorali, risparmiando i tessuti sani circostanti. È infatti il 1991 quando scrive a quattro mani con Giampiero Tosi il rapporto pioneristico “Per un centro di teleterapia con adroni”, accolto con entusiasmo da personaggi del calibro di Umberto Veronesi e dall’allora Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Nicola Cabibbo. Da lì il resto è storia, con un percorso non privo di ostacoli, che porterà alla realizzazione del primo centro italiano per il trattamento dei tumori con fasci di particelle subatomiche, inaugurato ufficialmente a Pavia nel 2010, voluto e finanziato da Ministero della Salute e da Regione Lombardia. Grazie anche alla lungimiranza di Amaldi, oggi il CNAO è uno dei 6 soli centri in tutto il mondo in grado di effettuare l’adroterapia sia con protoni sia con ioni carbonio e ha trattato oltre 4.500 pazienti affetti da tumori difficili.

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Dal debito in matematica alla laurea in Ingegneria

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Scegliere cosa fare dopo l’esame di maturità è per molti studenti ancora un enigma, che spesso si trasforma in una decisione rimandata alla fine dell’estate. E per chi non vuole entrare direttamente nel mercato del lavoro al termine del percorso scolastico, le scelte sembrano essere quasi obbligate. La prospettiva universitaria risulta essere l’opzione maggioritaria, come rilevato dalla recente ricerca “Dopo il diploma”, condotta da ELIS – realtà no profit che forma persone al lavoro – assieme a Skuola.net, su un campione di 3.200 alunni delle scuole superiori. Infatti, il 64% dei maturandi sta pensando di immatricolarsi, con alte probabilità di abbandono precoce, visto che alla fine il tasso di giovani laureati in Italia non supera il 30%. Quindi, questa, sembra più una soluzione dettata dalla mancanza di conoscenza di alternative più che da una reale convinzione. Tanto è vero che, tornando ad osservare il campione totale, oltre 1 neodiplomato su 10 sta ragionando sul fatto di fermarsi per qualche mese o addirittura per un anno, per poi prendere una decisione più consapevole.Tutto questo accade soprattutto perché, spesso, le attività di orientamento svolte durante il periodo scolastico non riescono a fugare i tanti dubbi che affollano la mente di un adolescente. Così, quasi sempre, si finisce per intraprendere il percorso più scontato, o suggerito dalla scuola senza il necessario approfondimento sul profilo dei ragazzi, che non è necessariamente quello in grado di dare le soddisfazioni maggiori. E se a suggerire la “via” fosse direttamente chi ci è passato da poco? Un giovane che, alle soglie del diploma, rientrava proprio tra quei ragazzi indecisi sul da farsi? Uno di quelli su cui, peraltro, la scuola non avrebbe scommesso granché – oggi vengono spesso definiti underdog (sfavoriti) – e che invece ha trovato soddisfazione proprio andando controcorrente? È esattamente la storia di Giacomo, studente del corso universitario di Ingegneria Digitale svolto in sinergia dal Politecnico di Milano assieme ad ELIS. E lui, per esempio, era stato addirittura sconsigliato di sognare un percorso del genere visto che in matematica zoppicava. Una condizione comune a tanti studenti, che sovente porta a snobbare i percorsi formativi di area STEM, che invece sono i più richiesti dal mondo del lavoro. Per questo, un racconto come il suo, può essere illuminante per tanti colleghi più giovani che si trovano nelle medesime condizioni in cui si si trovava lui pochissimi anni fa.

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Sull’abbandono scolastico pesano ancora i divari interni

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo. A maggior ragione nel mondo post-Covid, il livello di istruzione sarà una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone e per lo sviluppo dei paesi. Perciò l’Ue ha aggiornato i suoi obiettivi in materia, abbassando di un punto il target da raggiungere a livello continentale in vista del 2030. Per ridurre al di sotto del 9% la quota di giovani che hanno lasciato la scuola prima del diploma o di una qualifica. I dati indicano un percorso di avvicinamento da parte dell’Ue nel suo complesso. Nel 2022 il 9,6% degli europei tra 18 e 24 anni aveva lasciato la scuola con al massimo la licenza media. Per l’Italia la quota di giovani tra 18 e 24 anni che hanno lasciato la scuola prima del tempo si è attestata all’11,5% nel 2022, con un calo rispetto agli anni scorsi. Alla metà degli anni 2000, quasi un giovane su 5 in Italia si trovava in condizione di abbandono. Da allora le cose sono indubbiamente migliorate, anche sulla scorta degli obiettivi europei in materia. Tuttavia, l’Italia resta tra i paesi dove il problema è più consistente e i divari territoriali restano molto ampi. Questi gap, oltre che sull’abbandono esplicito della scuola, emergono anche nel cosiddetto “abbandono implicito”: ragazze e ragazzi che terminano regolarmente il percorso di studi, ma con competenze inadeguate.

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Operazioni di immissione in ruolo docenti da GAE e da GM nel Lazio per ogni ordine e grado

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Sin dalla fase I di scelta della provincia degli aspiranti al ruolo sulla base dei contingenti autorizzati dal MEF abbiamo assistito a rocamboleschi annullamenti delle procedure per infanzia e primaria posto comune e ricalcoli dei contingenti assunzionali per talune classi di concorso subito dopo l’individuazione degli immessi in ruolo su provincia. Centinaia di aspiranti appesi al filo del fato, in quanto nei decreti di riparto dei contingenti pubblicati non vi è il numero dei posti suddivisi nelle varie Graduatorie di Merito e per il concorso straordinario Bis. Caso eclatante la classe di concorso A028 alle medie, che da un primo contingente di 364 posti, ha visto accantonare 265 cattedre per lo straordinario bis, nonostante i posti residuati dalla mobilità e autorizzati dal MEF coprono l’intera platea dei vincitori degli attuali concorsi, in primis lo STEM 21. Inoltre in queste ore ai docenti della primaria e dell’infanzia presenti in GAE su posto comune stanno giungendo proposte di attivazione di procedura per il ruolo sui posti Agazzi e Montessori pur non avendo titolo specifico. Questi cambi di procedura stanno creando naturalmente uno stato d’ansia degli aspiranti al ruolo che, complice anche il gran caldo che sta interessando la Regione, sta rendendo molto complicato anche l’assistenza alle iscritte e agli iscritti al sindacato. Chiediamo all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio di agire a tutela degli interessi degli aspiranti in posizione utile per l’immissione in ruolo, mettendo in trasparenza i contingenti assunzionali per ogni tipologia di procedura concorsuale a bando. Caos e confusione in assenza di un Direttore Generale, per cui chiediamo da mesi che il MIM batta un colpo.

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Al via il corso di Alta Formazione “Ecodesign the future: EEE edition”

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Sono in corso le iscrizioni al nuovo corso di alta formazione di Economiacircolare.com, in collaborazione con Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Eiron dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, per l’ecodesign dei dispositivi elettronici. Il programma punta a formare figure professionali esperte che possano contribuire, attraverso l’eco-progettazione, a una visione sempre più circolare dell’economia. I 30 giovani selezionati prenderanno parte a un iter formativo che si terrà dal 13 novembre 2023 al 12 marzo 2024 e che prevede un piano integrato di attività didattiche e pratiche, con esperti delle imprese del settore sia con docenti provenienti dai principali enti di formazione pubblici e privati impegnati sul tema dell’ecodesign: l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il Politecnico di Milano, l’Isia Roma Design, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.Il corso è interamente finanziato da Erion WEEE. Per maggiori informazioni su come inoltrare la candidatura è possibile consultare il link: https://bit.ly/corso-ecodesign-the-future-eee

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Aumenti dei prodotti alimentari

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

Tra le diverse tipologie di pasta, gli spaghetti n° 5 Barilla da 500 grammi oggi costano in media 0,97 euro a confezione, mentre un anno fa il prezzo era di 0,84 euro e a giugno 2021 addirittura di 0,66 euro. Gli spaghetti Barilla sono quindi aumentati del 15% in un anno e quasi del 50% in due anni (+47% rispetto a giugno 2021). Risultati simili anche per gli spaghetti De Cecco N°12 da 500 grammi, che hanno subito un aumento del 17% in un anno e del 26% in due anni.Inoltre, le promozioni sulla pasta oggi sono meno convenienti: nei primi 6 mesi del 2023 il risparmio è stato del 17%, mentre prima della pandemia in media era del 21%. Il risparmio si mantiene costante acquistando le cosiddette Private Label, ovvero i prodotti a marchio del supermercato, per i quali si spende il 25% in meno rispetto ad altri marchi. Nei discount, i prezzi della pasta continuano ad essere competitivi: il risparmio medio nel primo semestre del 2023 è stato del 38% (percentuale relativa all’acquisto di prodotti a marchio del distributore).Un segnale positivo arriva dall’analisi Altroconsumo su 10 prodotti ad alta frequenza d’acquisto, da cui emerge che, come per il mese di maggio, anche per giugno 2023 i prezzi sono in discesa. La riduzione riguarda ora 5 prodotti su 10: latte (-0.2%), pasta (-0.4%), zucchero (-0.6%), caffè (-4.0%) e banane (-0.4%). L’altra metà del paniere registra invece aumenti: passata di pomodoro (+0.7%), olio di semi di girasole (+1.5%), zucchine (+0.5%) e soprattutto olio extravergine di oliva (+4.7%)

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Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com: “Ultimi 10 giorni pieni di eventi meteo estremi sull’Italia, capiamo le motivazioni”

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

“Il Nord Italia si è trovato in una particolare quanto pericolosa configurazione barica, che si è reiterata negli ultimi giorni” – spiega il meteorologo di 3bmeteo.conm Edoardo Ferrara – “Nello specifico regioni come Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, in una seconda fase anche Emilia Romagna e Liguria, sono risultate sul bordo dell’anticiclone africano che ha infiammato il Centrosud Italia, trovandosi così terra di scontro tra la massa d’aria molto calda e umida nord africana in risalita da Sud, con quella più fresca e instabile atlantica che scorreva oltralpe, ma che di tanto in tanto ‘pizzicava’ anche la Pianura Padana valicando le Alpi. I forti contrasti tra due masse d’aria dalle caratteristiche così diverse hanno dunque creato le basi per lo sviluppo di imponenti temporali che hanno superato anche i 12-13 km di altezza (da qui la riduzione notevole di luce anche durante il giorno in prossimità dell’arrivo degli stessi), ulteriormente alimentati da due fattori: la presenza di aria calda e umida al suolo, carburante indispensabile per i temporali, ma anche dal transito in quota della cosiddetta corrente a getto: una forte corrente spira a circa 10000-12000 metri di quota e la cui ondulazione alimenta e regola le alte e le basse pressioni. Quando in quota transita questa corrente, vengono agevolati i moti ascensionali (ossia dal basso verso l’alto) per una sorta di ‘effetto risucchio’, esasperando quindi l’instabilità atmosferica e la formazione delle nubi temporalesche.” “Queste ondate di caldo così come i violenti temporali sono legati alla disposizione delle alte e delle basse pressioni quindi ad una dinamica prettamente meteorologica piuttosto che climatica; la loro esasperazione e reiterazione a causa anche di una circolazione atmosferica bloccata come in questo caso. Tuttavia è chiaro che in epoca di riscaldamento globale accelerato, le cupole di calore risultano decisamente più intense anche a parità di posizionamento di alte e basse pressioni rispetto al passato. Inoltre, in un clima più caldo, i temporali hanno maggiore energia a disposizione e quindi aumenta la possibilità che risultino distruttivi come in questi giorni” – concludono da 3bmeteo.com.

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Thales to create a world-class global cybersecurity leader, acquiring US-based cyber champion Imperva

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 luglio 2023

From Thoma Bravo. Thales (Euronext Paris: HO) announces that it has reached an agreement with Thoma Bravo, a major software investment firm, for the acquisition of 100% of Imperva, a leading US-based data and application cybersecurity company, for an enterprise value of $3.6 billion. With this acquisition, Thales is taking its cybersecurity business to the next level. Imperva will enable growth in data security and Thales’ entry into the attractive application security market. Thales total cybersecurity business will generate more than € 2.4 billion revenues. The transaction price is based on a $3.6 billion enterprise value1. Significant value creation for Thales shareholders: $110 million of run rate cost and revenue synergies Financial profile of DIS segment enhanced Significant medium-term adjusted EPS accretion Transaction adjusted ROCE above WACC in Year 5 post-closing Imperva’s integration into Thales will significantly expand Thales’ addressable market in an already fast-growing sector. The new financial targets set for Thales’ Digital Identity and Security (DIS) activity are: 2024-2027 organic sales growth: +6 to +7%, 2027 EBIT3 margin to reach 16.5%. The acquisition is in line with Thales’ disciplined capital deployment framework, with no impact on the Group existing dividend policy or ongoing share buyback programme. Closing of the transaction is expected by the beginning of 2024, upon completion of customary anti-trust and regulatory approvals.

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