Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 25 luglio 2023

Titoli value o titoli growth?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Un buon investitore ha una mentalità aperta, eppure ci sono due schieramenti: quelli che ritengono che i titoli value siano superiori e quelli che sostengono i titoli growth. Dove sono le differenze? Gli economisti e gli investitori utilizzano un proprio linguaggio. Per esempio, il rischio nei mercati azionari non significa la probabilità di un risultato negativo o di una perdita totale, ma piuttosto il grado di deviazione dalla norma, dalla media. I titoli ad alto rischio possono avere un punteggio (temporaneo o meno) sia molto positivo che negativo.Cosa si intende per azioni value? Si tratta di azioni quotate con una valutazione bassa. Un investitore paga circa 10 volte gli utili annuali e talvolta meno del valore contabile. Inoltre, la crescita (delle vendite e/o degli utili) è stata bassa in passato e, soprattutto, l’aspettativa implicita è che continui. I titoli growth quotano a una valutazione elevata. Un investitore paga circa 20 volte (o più) l’utile annuale o molte volte il valore contabile. Gli investitori si aspettano che le vendite e gli utili crescano (anche) in futuro. Esistono differenze nella performance dei titoli value e growth? Una ricerca condotta da Aswath Damodaran, famoso professore della New York University, che copre gli anni del mercato azionario dal 1927 al 2019 (a Wall Street), mostra che i titoli value hanno ottenuto le migliori performance nel 52,7% dei casi; al contrario, i titoli growth sono stati la scelta migliore nel 47,3% dei casi. In altre parole, un pareggio.Più di dieci anni fa, tuttavia, prevaleva la convinzione che i titoli value superassero nel complesso i titoli growth nel lungo periodo. Dal 2010, però, i titoli growth hanno quasi sempre offerto rendimenti molto più elevati rispetto ai titoli value. I titoli growth, come i giganti tecnologici Google, Microsoft, Apple o Tencent, sono diventati le star del trading. Gli investitori value hanno sempre più languito in angoli sempre meno frequentati dei mercati azionari. Fino alla fine del 2021. Poi i titoli value sono tornati a salire (materie prime, industriali, banche…) mentre i titoli growth (tecnologia, comunicazioni, beni di lusso…) hanno improvvisamente vissuto un anno particolarmente debole.Chi è il vincitore dunque? Anche se conoscessimo la risposta, questo non direbbe nulla sui prossimi anni o decenni. Più importante è rendersi conto che la distinzione tra titoli value e growth è artificiale. Il più grande produttore di indici al mondo, MSCI, mette insieme panieri di titoli value e panieri di titoli growth. Cosa emerge? I panieri cambiano composizione di circa il 20% ogni anno. E c’è una sovrapposizione: nel 2021, quasi il 30% dei titoli dell’indice growth faceva parte anche dell’indice value. Confrontare i titoli value con quelli growth non è un esercizio corretto. La differenza tra gli indici sta nei settori: nell’indice MSCI Growth, il 5,4% è guidato da titoli del settore finanziario, rispetto al 21,2% dell’indice value. Al contrario, quest’ultimo contiene solo l’8,7% di titoli del settore informatico, rispetto al 35,6% dell’indice growth.Una cosa è economica o costosa? Le informazioni sul prezzo non portano da nessuna parte se non si sa cosa si ottiene con il proprio denaro. Una piccola Fiat di seconda mano è accessibile, una Ferrari costa una fortuna, ma sono auto molto diverse. A meno che non si distrugga la Ferrari, questa varrà sempre molto di più. Lo stesso vale per le azioni. Un titolo costoso i cui utili continuano a crescere rimarrà costoso. Se ci sono dubbi sulla crescita degli utili, un’azione costosa può crollare. Un titolo economico che inizia a crescere (una Fiat che diventa una Ferrari) aumenta enormemente di valore, ma è raro. Nel breve periodo, le valutazioni e le speculazioni possono avere un forte impatto sui prezzi delle azioni. Tuttavia, quanto più lunga è la durata dell’investimento, tanto più la crescita degli utili determina i rendimenti per gli azionisti. La panoramica dei rendimenti delle azioni statunitensi nell’arco di un secolo è inequivocabile: per ogni periodo di 10 anni, il rendimento è quasi uguale al dividendo pagato più la crescita degli utili (per azione). Le variazioni di valutazione non giocano praticamente alcun ruolo in quei periodi.

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Non è un Paese per single: in Italia vivere da soli costa 571 euro in più al mese

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Italiani sempre più soli? A guardare i dati sembrerebbe proprio di sì. in Italia una famiglia su tre è composta da quelle che l’ISTAT definisce “persone sole”, per un totale di 8.364.000 individui tra single, separati e vedovi che non si sono mai risposati. Erano 7.433.000 nel 2012. Insomma, a essere soli sono ormai un discreto numero di italiani, il 14% della popolazione, con conseguenze rilevanti anche in termini finanziari. A fare i conti ci ha pensato Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale che, partendo dalla base dati Istat, ha calcolato che chi vive da solo spende ogni mese 571 euro in più di una coppia che divide a metà le spese. Considerando le cifre necessarie a coprire le spese per abitazione, trasporti, generi alimentari e svaghi, risulta evidente come essere sposati o convivere porti con sé notevoli vantaggi sul piano economico. Le percentuali più elevate di famiglie con un solo componente si registrano nel nord-ovest e nell’Italia centrale, dove sono rispettivamente il 35,2% e il 35% del totale, mentre al Sud sono “solo” il 29,9%. Poco più di una persona sola su due (51%) ha meno di 65 anni ed entrando nel dettaglio dello stato civile si nota che la maggioranza (40%) è composta da veri e propri single: sono 3.331.000 le persone che hanno scelto di stare da sole (per il momento), circa il 6% della popolazione italiana; sotto i 45 anni gli uomini soli (11%) sono quasi il doppio delle donne (6%), ma questo rapporto si riequilibra con il passare degli anni fino a invertirsi leggermente sopra i 65 anni, con le nubili al 5% e i celibi al 3%. Naturalmente questa è la fotografia scattata ad oggi e, considerando che i matrimoni celebrati oltre i 40 e i 50 anni sono in crescita, alcuni dei single più giovani potranno in futuro sposarsi. I vedovi rappresentano il 37% delle “persone sole”, per un totale di 3.089.000 di italiani, in netta prevalenza donne over 65 (27% contro il 7% dei vedovi). Un quadro riconducibile non solo alla maggiore longevità femminile, ma anche all’età media più bassa delle spose rispetto agli sposi. Il restante 23% degli italiani soli, infine, è rappresentato dai separati che non si sono più risposati: questa categoria comprende 1.945.000 persone, per lo più uomini tra i 45 e i 64 anni, che sono l’8% del totale delle “persone sole”, contro il 5% delle coetanee.

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Asset allocation: quando cominceranno a farsi sentire gli effetti della stretta monetaria?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

A cura di Ben Rodriguez, fund manager Multi-asset, e Matt Rees, portfolio manager Multi-asset di Columbia Threadneedle Investments. Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, il fulcro della domanda al consumo si è spostato dai beni ad aree dei servizi a maggiore intensità di manodopera. Questo spostamento, abbinato a un calo del tasso di partecipazione alla forza lavoro, ha reso i mercati del lavoro più tesi, con una conseguente accelerazione della crescita salariale.Le banche centrali non possono influenzare significativamente – e dovrebbero esaminare approfonditamente – le fluttuazioni dell’inflazione a breve termine determinate dalle dinamiche dell’offerta, come è stato per l’inflazione trainata dai prezzi dei beni di inizio pandemia che, era stata all’epoca definita “transitoria”. Tuttavia, gli aumenti dei prezzi, dei livelli di inflazione core e di crescita salariale sono gli elementi che determinano un’inflazione superiore al target, su cui le banche centrali sono chiamate a intervenire attraverso strumenti di politica monetaria. Pertanto, a cominciare dalla Bank of England (BoE) a dicembre 2021, le principali banche centrali dei mercati sviluppati hanno varato un rapido programma di inasprimento della politica monetaria, con l’obiettivo di ribilanciare offerta e domanda nelle diverse economie con target d’inflazione coerenti con il livello di equilibrio. La discussione è incentrata sull’entità del ritardo con cui un’eventuale ulteriore stretta comporterà il conseguente calo della domanda. Abbiamo analizzato la relazione empirica tra le variazioni dei tassi di riferimento delle banche centrali e i cambiamenti della crescita del PIL negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’eurozona. Abbiamo riscontrato che il ritardo tra l’avvio del cambio di rotta della politica monetaria e l’impatto economico è stato di 11 mesi negli Stati Uniti, otto mesi nel Regno Unito e nove mesi nell’eurozona. Ciò suggerisce che l’impatto economico dei rialzi dei tassi di interesse ha cominciato ad essere percepito nel primo trimestre del 2023 negli Stati Uniti, e rispettivamente nel terzo trimestre del 2022 e nel secondo trimestre del 2023 nel Regno Unito e nell’eurozona. Inoltre, questa analisi evidenzia come il massimo impatto dei rialzi implementati non si manifesterà prima del quarto trimestre del 2023/primo trimestre del 2024. Sebbene vi sia incertezza riguardo la tempistica con cui si percepirà il pieno impatto della politica monetaria restrittiva messa in atto dalle Banche Centrali, siamo fiduciosi che l’attività economica continuerà a subire il freno della stretta monetaria fin qui implementata in misura crescente. In linea con le nostre aspettative, continuiamo a strutturare i nostri portafogli multi-asset prevedendo maggiori allocazioni alla duration dei titoli di Stato, e allocazioni azionarie lievemente ridotte. (abstract by columbiathreadneedle.it)

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Corporate bond USA: in estate attese ottime performance

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

A cura di Natalie Trevithick, responsabile delle strategie US Investment Grade di Payden & Rygel. A giugno, gli spread societari si sono ristretti sulla scia dell’accordo sul tetto del debito USA e a luglio stanno resistendo bene, risultando per ora ancora più stretti, con uno spread di 124 punti. Sul fronte dei tassi di interesse, nelle ultime settimane si è registrato un aumento significativo dei rendimenti dei Treasury, che ha portato per le società a ritorni del 6% circa, vicini ai massimi dall’inizio dell’anno.Grazie a un mercato del lavoro ancora solido e alla prospettiva di una recessione sempre più remota, le società sono pronte a registrare buone performance durante l’estate. Ad oggi i rendimenti sono ben al di sopra di quanto si poteva ottenere con l’high yield uno o due anni fa e offrono agli investitori un rifugio relativamente sicuro per la componente difensiva dei loro investimenti.Sebbene alcuni investitori fossero preoccupati del fatto che le massicce emissioni di T-Bill potessero escludere gli investitori corporate, questo non è accaduto. Stiamo assistendo a una forte domanda di nuove emissioni di titoli societari lungo tutta la curva, con un focus particolare sul lungo termine, in quanto gli investitori sono interessati ad ottenere rendimenti più elevati il più a lungo possibile. Inoltre, abbiamo notato un rinnovato interesse per le emissioni finanziarie e persino le banche regionali, dopo i picchi marzo, hanno visto una forte domanda per le loro operazioni sul mercato primario.

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Schroders: recessione in vista negli USA, meglio credito o azioni?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

A cura di Tina Fong, Strategist, Schroders. Durante le passate recessioni, il credito ha tendenzialmente ceduto per primo e si è ripreso prima delle azioni. Ciò ha incoraggiato gli investitori a reintrodurre il rischio nei loro portafogli aumentando l’allocazione al credito prima di passare alle azioni. Questa volta, però, la posizione di partenza dei bilanci aziendali è più solida rispetto ai cicli precedenti. Questo significa che lo schema da adottare questa volta potrebbe essere diverso? Gli spread creditizi sono ampiamente utilizzati per tracciare l’attività economica, in quanto sono considerati un indicatore anticipatore delle recessioni. Negli ultimi 30 anni, hanno avuto un andamento leggermente migliore nel segnalare le recessioni statunitensi rispetto al premio di rischio azionario (misurato dagli extra-rendimenti dell’S&P 500 rispetto a quelli dei Treasury USA a 10 anni). Quando la crescita economica rallenta, gli investitori, preoccupati per il rischio di insolvenza delle imprese, chiedono rendimenti più elevati sulle obbligazioni societarie, il che provoca un ampliamento degli spread creditizi rispetto ai titoli di Stato. Attualmente, sia i mercati azionari sia quelli del credito segnalano una bassa probabilità di recessione, sulla base degli spread delle obbligazioni high yield o del premio di rischio delle azioni statunitensi, o dei rendimenti totali di questi mercati. Storicamente, i titoli azionari tendono a subire il sell-off in ritardo rispetto al credito nel periodo che precede le recessioni. A un esame più attento, la ripresa dei titoli di Stato ha svolto un ruolo importante nel miglioramento anticipato della performance del credito rispetto alle azioni durante le recessioni. Nonostante le recenti turbolenze bancarie, l’inasprimento delle condizioni finanziarie e il deterioramento del quadro di crescita di quest’anno, gli spread creditizi si sono allargati di poco. In secondo luogo, i bilanci delle società sono solidi, con un buon rapporto tra liquidità e attività e debito. Sebbene la capacità delle aziende di servire i propri obblighi di debito, nota come indice di copertura degli interessi, sia diminuita di recente, le società hanno ancora molto spazio per coprire i pagamenti degli interessi.Pertanto, quando l’economia statunitense entrerà in recessione nel corso dell’anno, è possibile che gli spread si allarghino a causa del deterioramento dei fondamentali. Tuttavia, il solido punto di partenza delle obbligazioni societarie potrebbe avere un impatto meno grave sul mercato rispetto ai cicli precedenti. Resta da vedere se i mercati del credito raggiungeranno il minimo e si riprenderanno prima delle azioni durante la recessione, ma probabilmente dipenderà dal percorso dei tassi di interesse.Ogni recessione è diversa dall’altra ed è difficile stabilirne le tempistiche, ma ci aspettiamo che una recessione negli Stati Uniti si verificherà nel quarto trimestre di quest’anno e nel primo trimestre del prossimo. Oltre ad essere una recessione relativamente breve, si presume che la contrazione della crescita economica sarà modesta rispetto alle recessioni passate. Il taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, previsto per dicembre di quest’anno, alcuni mesi prima della fine della recessione, potrebbe comportare una minore differenza di tempistica nella discesa e ripresa di entrambi i mercati creditizi e azionari. Complessivamente, questa volta lo schema di gioco della recessione tra credito e azioni potrebbe essere diverso. Gli investitori potrebbero non dare necessariamente la priorità al credito come strumento per aggiungere rischio al proprio portafoglio, come è avvenuto nei cicli passati. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Calo dell’offerta di abitazioni in vendita in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Secondo gli ultimi dati di mercato, l’offerta di abitazioni in vendita in Italia ha subito un calo significativo nel secondo trimestre, registrando una diminuzione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo dato si aggiunge a una tendenza più ampia, evidenziando una riduzione dell’offerta del 13,1% rispetto all’ultimo trimestre pre-Covid. Questi dati riflettono l’andamento attuale del mercato immobiliare italiano, influenzato da molteplici fattori. La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto significativo sul settore, generando incertezze e mutamenti nelle preferenze degli acquirenti. Inoltre, la domanda elevata e l’attuale scarsità di offerta hanno creato un ambiente competitivo per gli acquirenti, spingendo i prezzi al rialzo in molte zone del Paese, benché i tassi applicati ai mutui siano saliti considerevolmente. La situazione a livello provinciale mostra un equilibrio tra le aree in cui l’offerta di abitazioni è in aumento (55 province) e quelle in cui il numero di immobili in vendita è diminuito (46 province), con 5 mercati che mantengono una stabilità dell’offerta. La città più colpita dalla drastica riduzione dello stock è Napoli (-25%) che guida un gruppo di 50 aree dove l’offerta è diminuita rispetto al secondo trimestre del 2022. Tra i mercati più richiesti spiccano Verona (-12%), Trieste (-11%), Milano, Genova (entrambe -5%) e Torino (-4%). Dall’altro lato il trend di crescita dell’offerta abbraccia 52 città trascinate da Sondrio (31%), Como (26%) e Nuoro (25%); incrementi a doppia cifra per altri 17 capoluoghi, tra cui si segnalano Bergamo (24%), Bologna (16%), Firenze (14%) e Venezia (10%). Incrementi più contenuti per il resto dei capoluoghi mentre non si rilevano variazioni dello stock abitativo solo a Cagliari, Treviso, Frosinone, Pavia e Reggio Calabria. Analizzando i capoluoghi di provincia italiani si evidenzia ancora una leggera prevalenza di aree che hanno visto un incremento dell’offerta rispetto a un anno fa: sono 55 su 106 monitorate. La maggiore crescita si registra a Vibo Valentia (20%), che precede Taranto (18%), Macerata, Campobasso (entrambe su del 16%) e altri 11 centri dove la variazione dello stock in vendita è stata superiore al 10%. Invariate le province di Milano, Asti, Rieti, Cagliari e L’Aquila.

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La difesa della biodiversità italiana e il mondo verde è la grande scommessa di domani

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

E la vera risposta per combattere realmente l’inquinamento e ridurre il nostro impatto ambientale.Ne sono convinti Forever Bambù, realtà leader nella piantumazione di bambù gigante con agricoltura biologica e simbiotica, e La Granda, il consorzio leader nella valorizzazione della carne Razza Piemontese (Presidio Slow Food) con l‘intento di creare un made in Italy unico partendo dell’identificazione della metagenomica dei territori. Obiettivo: lo studio e l’affermazione del disciplinare simbiotico in più aree possibili dell’agricoltura e della zootecnia.Una comunione di intenti tra “gentiluomini” che richiama a gran voce la necessità di una vera rivoluzione green che non sia solo sulla carta. Perché, se tanti oggi possono fregiarsi del marchio bio, il progetto ambizioso di cui si fanno portavoce le due aziende è quello di distinguersi da quello che oggi viene considerato biologico e che spesso non lo è o non lo è in modo sufficiente per il cambiamento auspicato.Forever Bambù e La Granda mettono rispettivamente a fattor comune competenze, studi e certificazioni maturati con il progetto SBAM4BBEES di Sovicille, per la creazione del primo disciplinare al mondo per la coltivazione del bambù gigante per la riduzione di CO2, e con la collaborazione con atenei ed enti internazionali, con l’obiettivo di riuscire ad analizzare in tempi rapidi il terreno per certificare in modo scientifico il miglioramento del suolo da un punto di vista della biodiversità e dell’attività microbica del terreno e del carbonio. Uno studio che, seppur a uno stadio iniziale, risulta molto promettente perché consente di identificare l’unicità del terreno per aprirsi ad approcci personalizzati a seconda delle sue specificità, traducendo queste singolarità in caratteristiche organolettiche e peculiarità di un determinato prodotto che non potrà più essere contraffatto. Una trasformazione radicale, è il caso di dirlo, che parte dal basso in tutti i sensi per andare ad interessare tutta la catena alimentare, dalla zootecnia al mondo vegetale, e tutti i produttori, chiamati a partecipare attivamente a questo cambiamento, perché modificare il biota simbiotico del terreno significa modificare anche il biota microbico dell’uomo.

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Approvato il finanziamento di 53 progetti “PRIN” presentati da UniBg

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Bergamo. 18 luglio 2023 – Sono stati pubblicati sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) gli elenchi dei progetti finanziati nell’ambito del programma Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale 2022, gestito dal MUR e finanziato dall’Unione europea al fine di sostenere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare i legami tra università ed enti di ricerca e favorire la partecipazione italiana alle iniziative del Programma Quadro Horizon Europe. L’Università degli studi di Bergamo ha risposto al bando presentando un ampio ventaglio di proposte progettuali e si è aggiudicata un finanziamento complessivo pari a circa 3,6 milioni di euro (3.574.164, 58 euro).Sono ben 53 i progetti di ricerca curiosity-driven dell’Ateneo orobico che il MUR ha selezionato perché di “rilevante interesse nazionale” e rispondenti ai cinque settori strategici emergenti – Sostenibilità e protezione delle risorse naturali, Economia circolare, Biodiversità e servizi ecosistemici, Qualità dell’ambiente, Benessere umano – individuati dal bando. Le proposte di ricerca beneficiarie di finanziamento sono riconducibili in particolare a due dei tre macrosettori definiti dall’European Research Council e coprono rispettivamente 5 su 7 panel tematici del settore “Social Sciences and Humanities (SH)” e 7 su 11 panel del settore “Physical Sciences and Engineering (PE)”, a conferma della forte impronta multidisciplinare di UniBg e della vivacità scientifica dei suoi otto dipartimenti.Le tematiche affrontate dai ricercatori coprono una pluralità di ambiti disciplinari tra cui la ricerca in ambito artistico, letterario e storiografico, la comprensione di fenomeni socio-economici e politici emergenti, l’imprenditoria giovanile, le tecnologie e le strategie per una transizione verde e giusta, la rigenerazione territoriale, le applicazioni tecnologiche in ambito medico-sanitario.I progetti di durata biennale richiedono, per loro natura e complessità, la collaborazione di più ricercatori all’interno di un gruppo di ricerca composto da almeno due unità operative appartenenti a diversi atenei, enti o istituzioni, proprio con l’obiettivo di rafforzare i legami tra i diversi atenei e centri di ricerca dislocati sul territorio nazionale e aiutare i ricercatori a “fare rete”. I 19 progetti nei quali i ricercatori dell’Università di Bergamo rivestono il ruolo di Principal Investigator (PI), responsabile del progetto nel suo complesso, e i 34 gestiti a livello di unità locale vedono infatti il coinvolgimento scientifico di un’ampia rete di partner istituzionali, che include università politecniche, atenei generalisti di ogni dimensione e prestigiosi centri di ricerca.

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Roma: Grande successo di pubblico per l’Area Sacra di Largo Argentina

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Sono 11.885 i cittadini romani e i turisti che hanno già visitato l’Area Sacra di largo Argentina, accessibile con un nuovo percorso di visita dal 20 giugno di quest’anno. Una media di 400 visitatori al giorno di cui 2800 nella sola prima domenica gratuita del mese di luglio: un successo di pubblico per una delle aree archeologiche più significative della città che svela il volto della Roma repubblicana con i quattro templi finalmente visitabili a distanza ravvicinata.Il nuovo camminamento su passerella, realizzato sotto la direzione tecnica e scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, grazie al contributo della Maison Bulgari, consente una visita completamente priva di barriere architettoniche, con un percorso accessibile a tutti, per la prima volta a livello della quota archeologica.Alle spalle dei templi B e C dell’area, si può osservare il basamento della Curia di Pompeo, luogo di uno dei più noti episodi della storia romana, dove, secondo le fonti, venne ucciso Giulio Cesare nella celebre seduta delle Idi di marzo del 44 a.C. Completano il percorso due aree espositive, una nel portico della medioevale Torre del Papito e l’altra nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini, allestite con una selezione dei numerosi reperti rinvenuti nell’area, che permettono di apprezzare la storia dell’Area Sacra dall’epoca repubblicana fino alle demolizioni degli anni Venti dello scorso secolo.La Torre del Papito ospita anche la nuova biglietteria e il bookshop. Per l’apertura è stata realizzata la guida “Largo Argentina. L’Area Sacra e la Torre del Papito” dove sono descritte la storia e le curiosità sull’area, le fasi di realizzazione del progetto, il percorso di visita e gli spazi espositivi. http://www.sovraintendenzaroma.it Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

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In Europa treni due volte più costosi degli aerei

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Nel bel mezzo di un’ondata di calore che sta mettendo in seria difficoltà l’Italia e diversi Paesi europei, un nuovo report di Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) mette in evidenza le storture di un sistema dei trasporti che avvantaggia le forme di mobilità più inquinanti come gli aerei a discapito di quelle con meno emissioni come il treno. In media i viaggi in treno in Europa risultano infatti due volte più costosi di quelli in aereo, con una tratta che arriva a costare fino a 30 volte di più.L’analisi di Greenpeace CEE ha confrontato i biglietti aerei e ferroviari di 112 diverse tratte europee in 9 diversi periodi di tempo, constatando che i voli sono più economici dei treni nel 71% dei casi. Nelle 15 tratte analizzate che includono l’Italia (per la maggior parte internazionali), il treno risulta 2 volte e mezzo più costoso dell’aereo, ponendo il nostro Paese al quinto posto in Europa nella classifica dei Paesi con la maggior differenza di costo fra le due modalità di trasporto. Viaggiare tra Roma e Vienna può arrivare a costare 10 volte di più in treno che in aereo. Un viaggio in treno da Londra a Barcellona può essere fino a 30 volte più costoso che in aereo. Le compagnie aeree low-cost, che operano sul 79% delle rotte analizzate, sono spesso più economiche del treno grazie a strategie tariffarie molto aggressive. A volte offrono voli con scalo più economici rispetto alle compagnie che operano voli diretti, causando fino a 10 volte più emissioni di gas serra. Le compagnie aeree low-cost sfruttano anche i vantaggi che derivano da condizioni di lavoro del personale ridotte al minimo legale e dai sussidi che talvolta ricevono dalle autorità locali.«L’industria dell’aviazione è uno dei settori più dannosi per il clima e le compagnie aeree possono offrire biglietti a prezzi stracciati perché beneficiano di vantaggi fiscali scandalosi, che spingono i cittadini europei a scegliere i mezzi più inquinanti per viaggiare», dichiara Federico Spadini, campagna Trasporti di Greenpeace Italia. «Le compagnie low-cost, in particolare, sfruttano ogni scappatoia per abbassare le tariffe, ma i voli da pochi euro sono possibili solo perché sono l’ambiente e i lavoratori a pagare il conto. È ora che i governi europei, incluso quello italiano, cambino radicalmente il settore dei trasporti, incentivando il treno e i mezzi di trasporto meno inquinanti, e facendo pagare le compagnie aeree per i danni climatici e sociali che producono».Le attuali storture del sistema dei trasporti fanno sì che, mentre le compagnie aeree non pagano né l’imposta sul cherosene né l’IVA sui voli internazionali, e beneficiano di sussidi pagati con i soldi dei contribuenti, le ferrovie devono pagare le imposte sull’energia, l’IVA e gli elevati pedaggi ferroviari imposti nella maggior parte dei Paesi. Per rendere il trasporto ferroviario più conveniente di quello aereo, Greenpeace chiede ai governi europei di introdurre i cosiddetti biglietti climatici (“climate ticket”), biglietti a lungo termine economici e semplici da usare, validi su tutti i mezzi di trasporto pubblico di un Paese o di una certa regione, compresi i treni e i trasporti transfrontalieri. I biglietti climatici possono essere finanziati, tra le altre possibilità, dalle tasse sugli extra-profitti delle compagnie petrolifere, dall’eliminazione graduale di sussidi dannosi per l’ambiente o da un sistema di tassazione equo basato sulle emissioni di CO₂. Allo stesso tempo, è necessario porre fine ai sussidi alle compagnie aeree e agli aeroporti, iniziando con l’eliminazione graduale delle esenzioni fiscali per il cherosene. Con una petizione rivolta al governo italiano, Greenpeace chiede perciò di introdurre il biglietto climatico e di promuovere misure concrete contro la crisi energetica e ambientale.

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Antitrust: Unc, poca concorrenza nel settore

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

“L’avvio di un procedimento per inottemperanza dell’Antitrust relativo alle clausole statutarie di una cooperativa di taxi che impediscono agli associati di utilizzare piattaforme di intermediazione concorrenti, è solo l’ennesima conferma che servono regole nuove per aumentare la concorrenza nel settore, regole da sempre ostacolate dai tassisti che si sono opposti a ogni forma di liberalizzazione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Per questo chiediamo al ministro Salvini, se davvero vuole fare una riforma complessiva del settore per garantire un servizio migliore, di non aprire un tavolo di confronto solo con i tassisti, ma anche con le associazioni di consumatori, ossia con chi rappresenta i clienti dei tassisti, quelli che il taxi non lo trovano o devono aspettarlo per ore, che non riescono a pagare il taxi con il Pos, visto che è sempre fuori uso” conclude Dona.

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A Piacenza venti maestre ridipingono le aule. Anief: gli istituti non possono fare a meno dell’organico aggiuntivo

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Grazie ai finanziamenti del Pnrr alle scuole sono arrivati centinaia di migliaia di euro, però mancano le risorse umane per gestirli così quelle in servizio sono costrette a svolgere compiti ben oltre quelli di competenza. Accade, così, che in una scuola primaria a Piacenza è in corso un atto di dedizione e impegno senza precedenti: venti maestre hanno impugnato rulli e pennelli per ritinteggiare diverse aule, rispondendo all’esigenza di spazi rinnovati per accogliere la nuova tecnologia finanziata proprio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Si è presentata una scelta – scrive oggi Orizzonte Scuola nel commentare il servizio video sull’iniziative delle maestre – : investire nei mobili e nelle tecnologie, oppure nei lavori edilizi. A causa delle limitazioni del bilancio scolastico, la decisione è ricaduta sulla prima opzione. La mancanza di fondi interni per le ristrutturazioni ha così lasciato la scuola in una posizione difficile. Ma, contraddicendo l’assunto che la scarsità di risorse limita l’innovazione, le maestre si sono armate di spirito imprenditoriale e hanno preso l’iniziativa nelle proprie mani”.“Questo episodio – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la dice lunga su come si stanno gestendo le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: non basta assegnare i fondi alle scuole, ma occorre saperli gestire e soprattutto affidare agli istituti un nucleo in surplus di lavoratori, docenti e Ata.

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Com’è finita con gli studentati e il Pnrr?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

E’ finita che gli studenti per l’anno accademico 2023-2024 dovranno affrontare gli stessi problemi economici degli studenti degli anni precedenti. Problemi che sono diventati di dominio pubblico grazie ad alcune eclatanti manifestazioni che, a suo tempo, avevano tanto coinvolto i decisori del governo e le opposizioni per screditare i primi. Insomma: tutti hanno detto la loro, ma nessuno ha finalizzato. Vediamo un po’ nel particolare. I progetti presentati, per 7.500 posti, non erano chiari soprattutto per la commistione pubblico/privato, nonché per una sorta di garanzia che i nuovi alloggi fossero non di lusso e accessibili agli studenti meno abbienti. L’importo del Pnrr destinato alla bisogna, sembra sia slittato dalla terza alla quarta rata (anno nuovo). Al momento, l’unica certezza è che gli studenti, pur avendo i requisiti per agevolazioni, non potranno usufruirne poiché il mercato libero e di diritto non hanno posti a sufficienza. Un unico imperativo: Arrangiatevi. Dove spesso – arrangiatevi – equivale a costi di alloggio che sono superiori a quelli vivi delle università, pubbliche o private che siano. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Classifica Censis 2023/2024 sulle Università italiane

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Con un punteggio di 87,8 l’Università Europea di Roma UER si conferma, inoltre, quarta in Italia tra tutte le Università non statali di ogni dimensione. L’Università di Via degli Aldobrandeschi a Roma ha dimostrato una crescita costante nel corso degli anni e si colloca 2° sul territorio romano e 4° università non statale in Italia, indipendentemente dalle loro dimensioni dietro solamente alla Luiss, alla Bocconi e all’Università di Bolzano. Non solo, UER figura nella classifica come una tra le università più performanti nella sua categoria in termini di Punteggio Generale, Borse di Studio, Strutture e Comunicazione e servizi digitali. In particolare, per quanto riguarda la voce ‘Strutture’, UER conquista un punteggio di 107 su 110 piazzandosi al 2° posto tra i piccoli Atenei non statali, mentre per la categoria ‘Comunicazione e servizi digitali” si attesta 3° in classifica con un punteggio di 101. In merito ai corsi di Laurea le principali variazioni avvenute nella classifica rispetto al 2022 riguardano Psicologia Triennale con un punteggio di 99,5 che si posiziona 1° in Italia tra tutte le università non statali mentre Giurisprudenza si conferma al 3° posto. I corsi di Economia triennale e Economia Magistrale si posizionano secondi a Roma dopo LUISS.

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Il Gruppo Sanibel sbarca a Barcellona

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Barcellona. Sanibel Group, una prestigiosa società di servizi di informazione, rete di esperti e ricerca al servizio di importanti investitori istituzionali, società di consulenza e società in tutto il mondo, è lieta di annunciare il suo sbarco a Barcellona. Situato in Paseo de Gràcia 37 , questo nuovo ufficio rafforza l’espansione strategica dell’azienda e migliorerà il servizio al crescente portafoglio di clienti nella regione EMEA.”Siamo entusiasti dell’apertura del nostro nuovo ufficio nel cuore di Barcellona, ​​una città rinomata per il suo vivace ambiente imprenditoriale e la sua ricca storia culturale. La nostra espansione nell’hub europeo ci consente di fornire servizi di informazione, accesso a una rete di esperti e soluzioni di ricerca a tutti i nostri clienti con sede nella regione EMEA”, ha affermato Peter Cambs, direttore di Sanibel Group.Per supportare la continua crescita dell’azienda e l’impegno per l’eccellenza, Sanibel Group è lieta di accogliere un gruppo di professionisti di talento provenienti da diversi background. I nuovi membri del team provengono da paesi come Spagna, Argentina, Italia e Canada, apportando preziose conoscenze e competenze all’azienda. “Le nuove aggiunte da tutto il mondo apportano un enorme valore all’azienda e ci consentono di soddisfare le diverse esigenze dei nostri clienti nella regione EMEA. Le loro prospettive lungimiranti e la profonda conoscenza regionale ci assicurano che continuiamo a fornire il supporto, le conoscenze e il servizio di alta qualità che i clienti si aspettano da noi”, ha aggiunto Peter Cambs, Direttore di Sanibel Group.Il recente sbarco dell’azienda a Barcellona è una testimonianza del suo continuo successo e della sua dedizione nel fornire servizi di informazione, accesso a una rete di esperti e soluzioni di ricerca per il suo portafoglio clienti globale. Con un forte impegno per l’innovazione, la collaborazione e la soddisfazione del cliente, Sanibel Group si posiziona sul mercato per continuare a crescere negli anni a venire.https://www.sanibelgrp.com/

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Sanibel Group: Presentation

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Barcelona Sanibel Group, a prestigious Information Services, Expert Network, and Research company serving prominent Institutional Investors, Consulting firms, and Corporations worldwide, is pleased to announce its landing in Barcelona. Located at Paseo de Gràcia 37, this new office strengthens the company’s strategic expansion and will enhance service to the growing portfolio of clients in the EMEA region.”We are thrilled about the opening of our new office in the heart of Barcelona, a city renowned for its vibrant business environment and rich cultural history. Our expansion into the European hub enables us to provide information services, access to an expert network, and research solutions to all our clients based in the EMEA region,” said Peter Cambs, Director of Sanibel Group. To support the company’s continuous growth and commitment to excellence, Sanibel Group is delighted to welcome a group of talented professionals from diverse backgrounds. The new team members hail from countries such as Spain, Argentina, Italy, and Canada, bringing valuable knowledge and expertise to the company. “The new additions from around the world bring tremendous value to the company and enable us to meet the diverse needs of our clients in the EMEA region. Their forward-thinking perspectives and deep regional knowledge ensure that we continue to deliver the support, insights, and high-quality service that clients expect from us,” added Peter Cambs, Director of Sanibel Group.The company’s recent landing in Barcelona is a testament to its sustained success and dedication to providing information services, access to an expert network, and research solutions to its global client portfolio. With a strong commitment to innovation, collaboration, and customer satisfaction, Sanibel Group positions itself in the market to continue growing in the years to come.https://www.sanibelgrp.com/.

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Endometriosi, diversi fattori ne ritardano la diagnosi. Ecco quali

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Da uno studio pubblicato su Obstetrics & Gynaecology emerge che la mancanza di conoscenza e comprensione dell’endometriosi tra i medici può portare a ritardi nella diagnosi. Dopo avere esaminato gli studi qualitativi negli ultimi 20 anni i ricercatori coordinati da Sophie Davenport, medico dell’NHS, il servizio sanitario nazionale britannico, hanno scoperto una serie di fattori che contribuiscono a ridurre la tempestività diagnostica, tra cui la percezione del dolore mestruale e la mancanza di formazione medica sulla condizione. «L’endometriosi, che colpisce il 10% delle donne in tutto il mondo ed è causata da tessuto endometriale in crescita al di fuori dell’utero, è una malattia estremamente dolorosa, estenuante, che interferisce con la vita quotidiana e, se non trattata, può portare alla sterilità» afferma l’autrice, che assieme ai colleghi ha scoperto che le donne arruolate negli studi sull’endometriosi spesso non erano sicure se il loro dolore fosse insolito o abbastanza grave da richiedere un trattamento. Oppure che il loro medico di famiglia era dubbioso o addirittura sprezzante nei confronti dei loro sintomi, tanto che i generalisti interpellati in due studi hanno ammesso di aver trovato difficile differenziare il dolore potenzialmente diagnostico dai normali sintomi mestruali.«La società dei nostri giorni ha tradizionalmente normalizzato il dolore mestruale, ma se i sintomi interessano la vita quotidiana, tanto che la donna non va al lavoro o a scuola per i dolori, oppure non è in grado di portare avanti una vita sociale, è un chiaro segnale che è necessario un intervento medico» sottolinea Davenport, ricordando che nel sospetto di endometriosi il metodo diagnostico definitivo è la laparoscopia in anestesia generale, esame invasivo che diversi medici sono riluttanti a prescrivere.«Ma le recenti linee guida stilate dall’ESHRE, la Società europea di riproduzione umana ed embriologia, raccomandano ora un approccio in due fasi in cui il trattamento viene avviato più rapidamente sulla base del sospetto clinico e della risonanza magnetica e dell’ecografia, piuttosto che attendere i risultati laparoscopici» aggiunge Dan Green, coautore dello studio e Senior Teaching Fellow presso il College of Health and Life Sciences dell’Aston University di Birmingham, Regno Unito. E conclude: «Sarà interessante vedere se queste nuove linee guida influiranno sui tempi diagnostici migliorando lo stato di salute e la qualità di vista delle pazienti con endometriosi». (fonte Doctor33)

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Gianna Beretta, Pietro Molla: Lettere. Una storia di amore e di speranza

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

A cura di Elio Guerriero Cantagalli 2023 | pp. 328 | Euro 20,00 Queste sono alcune frasi contenute nelle tante Lettere che Gianna Beretta e Pietro Molla si sono scambiati nel corso della loro vita insieme: dal breve periodo del fidanzamento, attraversando i primi fervidi anni di matrimonio, con le gioie e le preoccupazioni per i figli, con le sofferenze per i frequenti viaggi di lavoro del marito, con le sollecitudini per le persone vicine e per le comunità, fino alla maturità che a poco a poco prepara il supremo dono di sé di Gianna. Una storia d’altri tempi quella tra la futura Santa e l’ingegnere Pietro, dirigente di una grande azienda. La storia di un amore infinito che rende eterno anche ciò che per sua natura è destinato a estinguersi. Un amore umano che nella sua concretezza spalanca ad entrambi le porte di una dimensione che vince l’inesorabile scorrere del tempo che consuma l’esistenza e i rapporti. Nella vita di Gianna e Pietro si palesa la presenza del Verbo che si è fatto carne, la certezza che Dio esiste ed è presente nella vita di ciascuno di noi. Il dono generoso di sé e la gratuità non sono più obblighi e doveri che occorre osservare, a volte con sacrificio e controvoglia, ma un moto spontaneo del cuore che riempie la vita di significato e regala la gioia. Il dono della fede non è il frutto di una convinzione personale, né di uno slancio emotivo, ma è fare esperienza di Cristo nella nostra vita. Lo scambio epistolare tra la futura Santa e suo marito è un diario di viaggio che racconta la scoperta di Dio, la certezza che Cristo rende nuove tutte le cose ed è l’unica speranza che non delude mai.

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Naomi Klein: Sosia

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Il mio viaggio nel Mondo Specchio. collana i Fari, trad. Andrea Silvestri e Andrea Terranova, pp. 512, 22 euro Una riflessione visionaria su identità, finzione e intelligenza artificiale. Un invito ad attraversare lo specchio dei nostri schermi per vedere meglio il mondo di oggi e possibilmente quello di domani. “Questo libro rappresenta una svolta personale. È più intimo, più sperimentale; mostra cosa si prova nel vedere la propria identità dissolversi nell’etere digitale, un’esperienza che probabilmente molti di noi vivranno molto presto nell’era dell’IA. Si tratta soprattutto di un tentativo di fare i conti con la follia del presente, con l’ondata di complottismo e con l’emergere di strane alleanze trasversali in uno scenario in cui nessuno è più quello che sembra. In Sosia ho provato a tracciare una mappa per orientarci in questo momento storico; e per riuscirci, ho dovuto perdermi più di una volta.” — Naomi Klein Negli ultimi venticinque anni, Naomi Klein ha mappato e documentato gli sviluppi politici e culturali con una serie di corrosivi bestseller – da No Logo e Shock Economy a Una rivoluzione ci salverà e Il mondo in fiamme – svelando gli effetti perversi sulle nostre società e sulle nostre anime dello strapotere dei grandi marchi, dell’austerity e dello sfruttamento selvaggio delle risorse naturali. Naomi Klein inizia questa sua avventura intellettuale lottando con il proprio sosia: una autrice di vedute antitetiche alle sue ma simile per nome e figura pubblica a tal punto da dare adito a un frequentissimo scambio di persona nelle comunità social; da qui, l’autrice volge lo sguardo ai nostri paesaggi psichici – attingendo all’opera di autori come Sigmund Freud, Jordan Peele, Alfred Hitchcock e bell hooks, per citarne solo alcuni – e all’insieme delle crisi economiche, ambientali, sanitarie e politiche del nostro mondo attuale. Nel tentativo di sfuggire al Mondo Specchio e tracciare una via d’uscita dallo smarrimento e dalla angoscia che ne deriva, Klein offre un quadro straordinariamente rivelatore dei pensieri e delle emozioni di molti di noi.

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Ukraine’s bog warriors brave swamps, stench and Russian drones

Posted by fidest press agency su martedì, 25 luglio 2023

Font: The Economist. After the flooding of the Dnieper delta, soldiers must start from scratch in an unrecognisable landscape On the morning of his mission to retake an island in the Dnieper, Beaver looked out over the desolation the flood had wrought. He showed me a video clip on his phone: warped wooden houses silted up to their windowsills, torn corrugated-metal roofing, half-buried wooden steps, tree branches, flotsam and debris strewn over a mudscape. First his team had to find shelter and look for possible observation positions. Then they planned to deploy an anti-drone rifle that emits radio waves to block the connection between an enemy drone and its operator. Sometimes they whizz the intercepted drone up and down, so that the battery drains and it crashes. After a day or so, Beaver said, his men got used to the stench. Much of the delta’s rich wildlife – lizards and mice, snakes and hedgehogs – had been swept away by the flood, but some creatures appeared to be flourishing. There were turtles everywhere. “And the mosquitoes were rampant, it was pretty hard to sleep,” said Beaver. A solitary dog had been left behind and they listened out for its barking, using it as an alarm to warn of anyone approaching. One night Beaver heard a Russian team around 100 metres away through his amplifying headphones and caught the blink of a red LED in his night-vision scope. He called in an artillery strike on their position and didn’t bother checking how many had been killed. (abstract)

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