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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 169

Più alti, più a lungo: la svolta epocale dei tassi

Posted by fidest press agency su domenica, 23 luglio 2023

A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm. C’è un’espressione che ha preso piede negli ultimi tempi per descrivere l’attuale situazione: “higher for longer”, cioè tassi più alti, più a lungo. Rispetto al passato, quando valeva l’adagio contrario (“lower for longer”), oggi il contesto è completamente diverso. Nel tentativo di combattere l’inflazione, le banche centrali hanno varato una delle più aggressive strette monetarie degli ultimi decenni. A questi fattori si è aggiunta anche una maggiore volatilità: il risultato è un cocktail che ha effetti a livello macro e sulle strategie di investimento, con il ritorno in auge dell’approccio multi-asset.Gli investitori temono, anzitutto, la possibile rottura del faticoso equilibrio tra tassi più alti e stabilità finanziaria che le banche centrali stanno cercando di mantenere. Il secondo timore degli investitori riguarda un’eventuale stretta creditizia, che, aggravata dalla debolezza del settore bancario americano, potrebbe esercitare una pressione al ribasso sull’indebitamento. Per il momento, tuttavia, i dati di aprile contenuti nell’ultimo rapporto trimestrale della Fed sulle condizioni di credito non mostrano un peggioramento rispetto al trimestre precedente. Anche se queste restano piuttosto restrittive, i numeri sembrano indicare che il peggio sia passato. Lo stesso discorso vale per l’Europa, dove le statistiche relative agli standard di erogazione del credito segnalano un miglioramento sia per i dati passati sia per le aspettative future. Nel complesso, è difficile fare previsioni sull’impatto che potrebbero avere tassi di interesse elevati per un lungo periodo, anche se è probabile che continueranno a pesare sulla crescita economica e, in misura minore, sulla stabilità finanziaria. Questa è una delle principali ragioni per cui le nostre posizioni in portafoglio sono ancora relativamente conservative. In un contesto simile, è infatti complicato prevedere gli andamenti degli asset rischiosi e capire quale classe di attività registrerà le migliori performance. Tuttavia, ci sono due punti chiave che gli investitori devono tenere a mente: 1. Le obbligazioni sono tornate attraenti. Dopo anni di rendimenti nulli, anche i titoli di Stato a breve scadenza offrono ritorni interessanti. In questo contesto, torna in auge l’approccio multi-asset, perché un ambiente di tassi elevati a lungo rende la diversificazione ancora più fondamentale. In caso di recessione o di crisi finanziaria, le cose potrebbero però cambiare rapidamente. 2. I mercati non sempre si fidano delle banche centrali. Spesso i mercati possono ipotizzare un percorso diverso della politica monetaria. In questo caso, la narrazione “più alti, più a lungo” non li spaventa perché potrebbe non riflettersi nei prezzi degli asset. Per quest’anno i mercati non si aspettano un taglio dei tassi, mentre scontano tassi più bassi, sia negli Stati Uniti che in Europa, già per il primo semestre dell’anno prossimo. (abstract by http://www.moneyfarm.com)

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