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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 124

I caduti in Afghanistan sono ora in Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 Maggio 2010

Le due salme, avvolte con il tricolore, sono giunte all’aeroporto militare di Ciampino stamani su un aereo C-130 dell’aeronautica militare. Dalle 16 alle 20 sarà aperta la camera ardente presso l’ospedale militare del Celio della capitale. Si compie così il triste viaggio di ritorno in patria del sergente Massimiliano Ramadù e del caporal maggiore Luigi Pascazio del 32° reggimento genio della brigata alpina “Taurinense” caduti, com’è noto, durante l’attacco contro una colonna di mezzi Isaf. I due militari erano a bordo di un Lince che è stato colpito in pieno da una mina anticarro. Gli onori militari, prima di lasciare il suolo afghano, sono stati resi da un picchetto del secondo reggimento alpini e con la partecipazione di una rappresentanza di tutti i contingenti militari presenti ad Harat. I funerali, con molta probabilità, si terranno nella giornata di domani. Nel pomeriggio la salma di Pascazio sarà trasferita al suo paese natio e dove si svolgeranno le esequie. In Italia è rientrato anche il primo caporal maggiore Gianfranco Scirè ferito nell’attacco mentre la sua collega caporale Cristina Buonacucina è stata trasferita nella base di Ramstein in Germania per essere sottoposta a cure per le fratture riportate agli arti inferiori e con sospetta lesione della colonna vertebrale.

2 Risposte to “I caduti in Afghanistan sono ora in Italia”

  1. Rosario Amico Roxas said

    A seguito di mie personali ricerche, ricevo e invio per doverosa conoscenza.
    ***********
    La mina che è scoppiata è con tutta certezza una Tc6 dalla Tecnovar Italiana SpA.
    ” Evidenziato in una scheda tecnica: «Le più terribili sono le mine italiane. Difficili da individuare e disinnescare. Il tradizionale metal detector non funziona in quanto non hanno componenti di metallo. E rimangono attive per anni».”

    C’è altro da aggiungere ????

  2. fidest said

    Afghanistan. Caduti per la pace
    Siamo in attesa dell’arrivo del C130J da Herat, nell’aeroporto militare di Ciampino, Roma.
    Nel piazzale, si raccolgono uomini e donne in divisa e le massime autorità dello Stato, ad accogliere le famiglie di Massimiliano Ramadù e di Luigi Pascazio, i due ragazzi del 32° Reggimento genio guastatori della Brigata alpina Taurinense, caduti nell’attentato ad Herat, lunedi scorso, ad appena un mese dal loro arrivo nel teatro operativo. Spenti i motori, dal portellone del velivolo i colleghi alpini fanno uscire i feretri avvolti nel drappo tricolore, accolti dalla benedizione di monsignor Vincenzo Pelvi, l’ordinario militare e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che a loro rende omaggio con un minuto di silenzio…. http://www.cybernaua.it

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