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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Scuola: Congresso Cesi, passa mozione per regolamentare lo smart working

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 dicembre 2020

Rivedere le norme che regolano il lavoro in Europa. A partire da quelle sul lavoro agile, ma anche per rispondere alle esigenze in tempo di Covid19. Lo ha detto Marcello Pacifico, presentando la mozione della Cesi. La direttiva sull’orario di lavoro 88/2003 garantisce infatti a tutti i lavoratori il diritto alla limitazione della durata del lavoro e alla tutela contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti da orari lunghi ed irregolari. Tuttavia, questa disposizione, assieme alla risoluzione del Parlamento Europeo 2018/2600, risulta ad oggi incompleta. Perché lo smart working non è supportato normativamente, per esempio non è previsto che il lavoratore operi in altra sede, né vi sono indicazioni chiare sugli orari o sui permessi.“Nella mozione – dice Pacifico – si chiede anche di aggiornare l’elenco delle professioni che sono a rischio rispetto al Covid-19: nella scuola, ad esempio, sappiamo benissimo che c’è quasi l’obbligo di svolgere le attività in presenza, come nella sanità, esponendosi quindi ad un maggiore rischio biologico. Bisogna quindi intervenire presso la Commissione europea per rivedere l’elenco delle professioni”.C’è poi il grande tema del licenziamento, del ricollocamento nel lavoro, della ricerca del lavoro, dei contratti a tempo determinato, della precarietà: degli argomenti che, dopo la risoluzione del Parlamento europeo, devono essere anch’essi rivisti non solo dalla Commissione Ue ma anche dagli Stati membri, per fare in modo di applicare negli stessi Stati le regole che impediscono l’abuso dei contratti a termine. A questi si aggiungono due ulteriori temi: il salario minimo, che sempre la Commissione europea sta valutando attraverso l’esame di un’altra specifica risoluzione. Un salario che, secondo Cisal-Confedir, deve essere per forza di cose legato alla copertura del costo dell’inflazione, ma anche alla parità salariale di genere. È un argomento molto importante. Come lo è quello dell’informazione e della consultazione dei lavoratori”.

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