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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Quale direzione prenderà l’economia globale?

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 luglio 2023

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. Mentre il settore dei servizi è stato dinamico, quello manifatturiero è stato ostacolato da una domanda più debole e da un eccesso di giacenze di magazzino. Di conseguenza, la crescita è stata assorbita dalle aree dell’economia ad alta intensità di lavoro e a bassa produttività, facendo aumentare l’occupazione, i salari e l’inflazione. Nelle economie industrializzate, per raggiungere gli obiettivi di inflazione del 2%, potrebbe essere necessaria per l’inflazione resistente una fase di recessione. Le banche centrali hanno risposto con aumenti molto rapidi dei tassi di interesse di circa il 2%, un aumento che andrebbe interpretato come un semplice “togliere il piede dall’acceleratore”, considerando che il punto di partenza era a zero. Prevediamo una lieve recessione negli Stati Uniti a partire dalla fine dell’anno. Questo significa che i titoli azionari statunitensi saranno in difficoltà, sebbene altre economie e mercati degli asset appaiano meno sincronizzati. La debolezza dell’economia europea ci lascia perplessi. La fiducia dei consumatori europei è risalita rispetto ai minimi storici, i loro risparmi durante la pandemia da Covid non sono stati spesi, i prezzi del gas naturale sono ora una frazione del loro picco e i salari reali sono destinati ad aumentare. Tutto ciò dovrebbe sostenere una ripresa dall’attuale fase di debolezza. Forse stiamo semplicemente osservando le cose sbagliate. Le statistiche economiche si concentrano sui settori manifatturieri più facili da valutare e gli investitori guardano a quelli dell’economia principale, cioè quella tedesca. Il settore manifatturiero si è rivelato più debole rispetto a quello dei servizi, essendo quest’ultimo più difficile da misurare, mentre l’industria manifatturiera tedesca è stata particolarmente colpita dalla chiusura o dalla delocalizzazione di aziende che facevano affidamento sul gas naturale russo a basso costo. Altri indicatori, come i volumi di vendita al dettaglio in Spagna sono aumentati del 6% rispetto all’anno precedente, mostrando un quadro più positivo. Prevediamo che la Banca Centrale Europea continuerà a inasprire la politica monetaria nel corso dell’anno, concentrandosi sulla forte crescita dei salari e sulla potenziale fase di accelerazione dell’economia dovuta alla ripresa dei consumi.

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