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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 169

Schroders: settore dei beni verso la ripresa, nonostante i timori di recessione

Posted by fidest press agency su domenica, 23 luglio 2023

A cura di David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders. Una caratteristica dell’insolito ciclo economico globale nell’era post-pandemica è che il mondo è stato pieno di sorprese, con l’attività economica che è diventata meno sincronizzata. A livello nazionale, la Cina sta da poco uscendo dalla sua politica zero-Covid. Nel frattempo, altri mercati emergenti stanno per iniziare a ridurre i tassi d’interesse con l’attenuarsi dell’inflazione, mentre molti mercati sviluppati stanno ancora inasprendo la politica monetaria nel tentativo di combattere l’inflazione. Anche a livello settoriale si è registrata un’importante divergenza: i servizi hanno messo a segno una buona performance, mentre il lato dei beni dell’economia globale è stato debole. Il lato dei beni ha performato bene durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19, poiché le esigenze sanitarie e i lockdown hanno concentrato la domanda nel settore. Tuttavia, è rimasto indietro con la riapertura delle economie e il riequilibrio della domanda verso i servizi, favorito da ampi stimoli fiscali. In effetti, secondo i dati compilati dal Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis (noto come CPB), la produzione industriale globale è stata sostanzialmente stagnante dalla fine del 2021 e nelle economie avanzate è in recessione dal terzo trimestre dello scorso anno. Le economie emergenti se la sono cavata un po’ meglio, ma solo grazie ai mini-boom della produzione in concomitanza con i lockdown in Cina.Nel frattempo, anche gli indicatori monetari globali suggeriscono che il settore dei beni è vicino a un punto di svolta. Sebbene la relazione tra l’aggregato monetario ristretto (M1) reale globale – che misura le banconote e le monete in circolazione – e il PMI manifatturiero globale di S&P non sia perfetta, storicamente si è rivelata un’utile guida ai punti di svolta. Inoltre, al di fuori dell’Europa, sebbene rumorosi, i rapporti tra nuovi ordini e scorte dei principali PMI manifatturieri pubblicati da S&P Global sembrano aver invertito la rotta. Anche la serie dei nuovi ordini meno le scorte dell’indice ISM manifatturiero suggerisce che qualcosa si sta muovendo, così come altri indicatori di mercato che puntano nella stessa direzione.Ad esempio, il rapporto tra i settori dei beni di consumo discrezionali e quelli di prima necessità del mercato azionario statunitense implica anche un rimbalzo al di sopra di 50 dell’indice ISM Manufacturing nei prossimi mesi.È ancora presto, e la nostra view di base è che i mercati sviluppati scivoleranno in recessione nel corso dell’anno, guidati dagli Stati Uniti. La prospettiva di una recessione, in un momento in cui le scorte non sono particolarmente basse, è un ovvio argomento a sfavore di una forte ripresa del settore dei beni, dato che di norma sarebbe necessario un aumento della domanda finale. Tuttavia, il nostro lavoro sul “cambio di regime” a livello globale ha evidenziato che le aziende potrebbero iniziare a passare dalla gestione delle scorte “just in time” a quella “just in case”, il che potrebbe sostenere la creazione di nuove scorte. In ogni caso, queste tendenze meritano un’attenzione particolare, dato che una ripresa del ciclo globale dei beni è storicamente un catalizzatore positivo per alcuni mercati che si trovano in una situazione complessa, come l’azionario emergente e le materie prime. (abstract by http://www.verinieassociati.com)

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