Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 177

Archive for 1 novembre 2023

Agrippino Castania elogia la 99a “Giornata Mondiale del Risparmio”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

L’editore di “Le Banche d’Italia” Agrippino Castania, elogia la 99a “Giornata Mondiale del Risparmio” del 31 ottobre 2023 a Roma. “In occasione – ha dichiarato Agrippino Castania – della 99a “Giornata Mondiale del Risparmio”, ho trovato degli spunti molto costruttivi, su cui basare delle attente riflessioni. Ho apprezzato molto l’intervento del presidente ABI, Antonio Patuelli, che ha sottolineato come il risparmio vada sempre rispettato e mai forzato dalle Istituzioni e da pressioni commerciali indebite. Secondo Patuelli, cosa che condivido pienamente, il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione”. Agrippino Castania infine coglie l’occasione per augurare un buon lavoro al nuovo Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.

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Meloni non è caduta in trappola da un sedicente leader africano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

“Il Presidente Meloni non è caduto nella trappola di un impostore russo che ha finto di essere un leader africano per ottenere dichiarazioni che possano creare al governo imbarazzo. Pur tratta in inganno, infatti, il presidente del Consiglio ha ribadito con coerenza e trasparenza la linea dell’esecutivo e del Paese in merito all’aggressione russa all’Ucraina e alla collocazione dell’Italia, dalla parte dell’Occidentale, di Kiev e del pieno rispetto del diritto internazionale. Chi voleva creare un caso diplomatico e incrinare il blocco di forze alleate a Kiev ha sbagliato bersaglio: Giorgia Meloni si conferma, ancora una volta, un vero leader capace che, con linearità, saggezza e serietà, sta portando avanti una politica estera come da troppi anni non si vedeva in Italia”. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

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Bankitalia: Auguri al nuovo governatore Fabio Panetta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

“Oggi il governatore Ignazio Visco, dopo 13 anni, lascia la guida di Bankitalia per passare il testimone a Fabio Panetta. Un ringraziamento a Visco per il lavoro svolto in questi anni difficili per l’economia nazionale stretta nella morsa della pandemia e delle crisi finanziarie. A Panetta vanno i miei migliori auguri nella certezza che saprà svolgere questo importante incarico con professionalità e serietà. La sua esperienza è garanzia di credibilità del sistema finanziario italiano in seno alle istituzioni europee da cui Panetta proviene”. Così in una nota Massimo Milani, deputato di Fratelli d’Italia

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GAM: continua la sovraperformance del lusso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Commento a cura di Niall Gallagher, Investment Director di GAM. Il settore del lusso ha subito un’enorme accelerazione negli ultimi quattro o cinque anni, in particolare dal 2019. In questo periodo si è verificata la pandemia che ha impedito ai consumatori di spendere, seguita dal fenomeno del “revenge spending” con la liquidità accumulata durante i lockdown. Per dare un’idea di quanto sia stata consistente questa accelerazione, il valore delle vendite negli Stati Uniti e in Europa è aumentato tra l’80% e il 100% dal 2019; un vero e proprio boom del lusso. Da allora il mercato è stato rialzista nei confronti della Cina, poiché la spesa cinese per il lusso è inferiore ai livelli del 2019, per cui si sperava che, mentre la spesa in Europa e negli Stati Uniti si sarebbe appiattita, la Cina avrebbe raccolto il testimone. Tuttavia, finora abbiamo assistito a un consumatore cinese più cauto.Date le dimensioni del boom del lusso negli Stati Uniti e in Europa, è lecito pensare che si possa assistere a un certo appiattimento della spesa. Tuttavia, il settore continua a essere sostenuto a medio e lungo termine, data la sua esposizione all’Asia, la tendenza della Generazione Z a “comprare meno, comprare meglio” e il numero crescente di milionari e miliardari che daranno impulso al settore.Non solo il settore ha registrato una forte crescita delle vendite, ma anche i margini di profitto sono ai massimi storici; i margini di profitto di LVMH hanno raggiunto il 26% di EBIT, il massimo storico. Considerati gli elevati ricavi e i margini di profitto, ci aspettiamo che la crescita si attenui nel breve periodo, trattandosi di un settore ciclico.In termini di valutazioni, il prezzo/utile di LVMH, un barometro per il settore del lusso, rispetto al mercato europeo è stato scambiato con un premio del 35-40% tra il 2001 e il 2019. Il premio è salito al 120% nel 2021. Quest’anno è sceso a un premio del 63%, più basso di prima ma ancora relativamente elevata come valutazione rispetto allo storico. La nostra visione a lungo termine sul settore è positiva, ma dobbiamo tenere conto dei fondamentali operativi a breve termine e delle valutazioni.

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Schroders – Venti incrociati sui mercati, occhi puntati sulle opportunità regionali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

A cura di Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer and Co-Head of Investment, Schroders. Negli ultimi mesi i mercati sono stati influenzati da forze ed eventi diversi che non hanno permesso di evidenziare un trend specifico. In effetti, il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha paragonato l’attuale processo decisionale a quello di una “navigazione che segue le stelle con il cielo nuvoloso”. L’economia statunitense è ancora un po’ troppo surriscaldata, mentre la Cina è alle prese con un settore immobiliare debole. Il Giappone ha registrato un’impennata grazie alla posizione presa dalla banca centrale, mentre l’Europa ha vissuto un’estate decisamente fiacca dal punto di vista della crescita. Come abbiamo delineato nella nostra roadmap di medio termine negli ultimi due anni, ci aspettiamo un’inflazione più elevata rispetto a un determinato livello di crescita, a causa di una serie di trend strutturali come la scarsità di manodopera, l’accorciamento delle catene di approvvigionamento e la transizione energetica. Abbiamo classificato queste tendenze come le “3D” – demografia, deglobalizzazione e decarbonizzazione. A questa roadmap sovrapponiamo una visione più ciclica, basata sulla fase del ciclo dei tassi d’interesse. A tal proposito, riteniamo di essere sul punto di raggiungere un plateau, via via che le banche centrali osservano l’impatto dei rialzi dei tassi effettuati finora e vedono i segnali del fatto che l’inflazione si sta muovendo nella giusta direzione. A giugno l’economia statunitense si è dimostrata più solida di quanto ci aspettassimo. Di conseguenza, abbiamo chiuso la nostra posizione di sottopeso sull’azionario e siamo passati a una visione tatticamente positiva in vista della fine dell’anno. Dato che ci aspettiamo una stabilizzazione della volatilità obbligazionaria e considerando che l’economia statunitense continua a generare una crescita positiva, riteniamo che la narrativa dell’atterraggio morbido possa consentire all’S&P 500 di realizzare ulteriori guadagni. Rimaniamo positivi sull’azionario giapponese, visto l’atteggiamento accomodante della Bank of Japan, mentre siamo negativi sull’azionario tedesco, dove il rallentamento economico sta prendendo slancio. In sintesi, stiamo sfruttando le divergenze regionali nelle nostre view azionarie. Gli stili azionari sono più difficili da distinguere: da un lato, un contesto di tassi d’interesse più elevati dovrebbe sostenere i titoli value, in quanto gli utili a breve termine tendono a diventare più preziosi in questi momenti. Dall’altro, la disruption tecnologica continua a essere una forza potente che sostiene i titoli growth. Per quanto riguarda il fixed income, ci aspettiamo che i rendimenti si stabilizzino con l’attenuarsi dell’inflazione, ma dato che non ci aspettiamo una recessione imminente o un cambio di rotta della Fed, preferiamo detenere debito europeo investment grade per aumentare la nostra sensibilità ai tassi d’interesse ottenendo un rendimento interessante.L’esposizione alle materie prime in un mondo caratterizzato da un’offerta più limitata e da un aumento del rischio geopolitico offre vantaggi a lungo termine. Le consideriamo inoltre una buona fonte di diversificazione nel caso in cui la crescita e l’inflazione rimangano più elevate del previsto. In sintesi, ci concentriamo sulle opportunità regionali nell’ambito dell’azionario, del debito europeo investment grade e delle materie prime, ma terremo d’occhio la direzione in cui soffia il vento.

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PIMCO: Segnali nel Sell-Off: aumento dei rendimenti obbligazionari e offerta futura di obbligazioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

A cura di Tiffany Wilding, North American Economist di PIMCO. Il sell-off del mercato dei titoli di Stato è in gran parte determinato dalle aspettative degli investitori su un’economia statunitense sempre più resiliente, a nostro avviso. Tuttavia, non crediamo che i movimenti del mercato siano dovuti alle preoccupazioni degli investitori circa l’inflazione in un’economia resiliente e ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve. Riteniamo invece che il sell-off sia dovuto alla riduzione delle aspettative di recessione, che potrebbe in realtà portare a un aumento dell’offerta di titoli di Stato; di conseguenza, gli investitori chiedono un premio più elevato per detenere obbligazioni a più lunga scadenza.Ciò che sembra un controsenso in questa situazione è che le minori probabilità di recessione potrebbero aumentare le aspettative degli investitori sulla futura offerta di obbligazioni al mercato. Di solito una crescita migliore aumenta le entrate statali attraverso un maggior gettito fiscale e il fabbisogno di finanziamento pubblico diminuisce. Tuttavia, questo non sta accadendo attualmente, perché in assenza di una recessione imminente, le banche centrali possono ridurre le proprie disponibilità obbligazionarie in misura maggiore di quanto fatto altrimenti. Inoltre, le prospettive fiscali potrebbero essersi ulteriormente deteriorate, poiché gli incentivi governativi a sostegno delle energie rinnovabili potrebbero diminuire le entrate fiscali in questo settore in crescita. Quanto di questa offerta futura si riflette nei prezzi attuali del mercato obbligazionario? Le stime econometriche sono afflitte da ampi margini di errore, ma esaminando 11 studi accademici, possiamo fare una stima ragionevole che il mercato abbia prezzato altri 3.500 miliardi di dollari circa di offerta di titoli di Stato statunitensi. Secondo le previsioni della Fed di New York, le esposizioni della Federal Reserve sia di Treasury statunitensi che di titoli garantiti da mutui ipotecari agency (MBS) sono ancora superiori di circa 2.000 miliardi di dollari al livello coerente con la “neutralità”. In altre parole, possiamo stimare che nei prossimi anni il governo degli Stati Uniti avrà un fabbisogno finanziario aggiuntivo di 1.500 miliardi di dollari rispetto ai deficit che il governo sta già gestendo, mentre altri 500 miliardi di dollari di MBS agency dovranno essere portati dagli investitori privati. Inoltre, economisti privati (in uno studio del 2023 di Bistline et al., pubblicato dalla Brookings Institution) hanno stimato un potenziale fabbisogno di finanziamento governativo aggiuntivo di 1.000 miliardi di dollari (al di sopra delle stime del Congressional Budget Office), in quanto prevedono che una maggiore crescita nei vari settori “green” aumenterà i costi degli incentivi fiscali dell’Inflation Reduction Act. Insieme, queste stime di offerta aggiuntiva (3.000 miliardi di dollari) sono vicine a quelle implicite nei recenti movimenti del mercato obbligazionario, il che suggerisce che gran parte delle aspettative di offerta aggiuntiva si riflettono già in un aumento dei rendimenti.Nel nostro ultimo Cyclical Outlook, “Dopo il Picco”, abbiamo affermato che i mercati sembrano essersi eccessivamente adagiati nella valutazione dei rischi di recessione. L’ultimo aumento dei rendimenti ne è, a nostro avviso, un’ulteriore prova. Tuttavia, la politica monetaria restrittiva e l’aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbero generare proprio ciò che i mercati non sembrano aspettarsi. In effetti, man mano che l’aumento del costo del capitale si diffonde nell’economia, probabilmente deprimerà i flussi netti di nuovi prestiti necessari per generare nuova produzione economica.C’è un chiaro lato positivo in tutto questo: Riteniamo che l’irripidimento della curva dei rendimenti crei una grande opportunità per gli investitori nei mercati monetari di considerare l’aggiunta di asset a più lunga durata. I rendimenti di partenza sono elevati rispetto ai livelli storici e ad altre asset class su una base corretta per il rischio. Questo cuscinetto di rendimenti, in un contesto ancora molto incerto, potrebbe aiutare gli investitori a costruire portafogli resilienti con un rischio moderato. In altre parole, la narrativa dell’offerta potrebbe già essersi riflessa nel prezzo (e nel rendimento) dei Treasury, ma stiamo osservando ciò che non è nel prezzo: il rallentamento della crescita e i maggiori rischi di recessione che molto probabilmente deriveranno dalle condizioni finanziarie ora più rigide. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Nasce Moneyfarm Sicura, la prima polizza assicurativa vita in chiave Moneyfarm

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

By Giovanni Daprà, Co-fondatore e Amministratore Delegato di Moneyfarm. Moneyfarm amplia la propria offerta ai prodotti di investimento assicurativo con il lancio di Moneyfarm Sicura. Due le nuove soluzioni per rispondere alle diverse esigenze di investimento dei clienti in modo sempre più completo e innovativo, con l’accessibilità e la trasparenza che da sempre caratterizzano Moneyfarm, a un costo tra i più competitivi del mercato: Moneyfarm Sicura100, polizza di ramo I (gestione separata LIFIN), e Moneyfarm Sicura&Dinamica, polizza multiramo che combina ramo I (gestione separata LIFIN) e ramo III (unit linked). Le due soluzioni, pensate in partnership con CNP Vita Assicurazione, sono concepite per gestire al meglio il proprio capitale riducendo i rischi derivanti dalla volatilità dei mercati grazie all’investimento assicurativo in una gestione separata. Moneyfarm Sicura100 è un prodotto assicurativo di ramo I a capitale garantito[5] (nella fattispecie una gestione separata LIFIN di CNP Vita Assicurazione), investito prevalentemente in titoli di stato. La polizza è disponibile a partire da un investimento minimo iniziale di 15.000 euro e massimo di 100.000 euro. Singoli versamenti aggiuntivi sono possibili da un minimo di 2.000 euro fino a un massimo di 100.000 euro. Moneyfarm Sicura100, grazie a una gestione separata sottostante tra le più competitive del mercato, non subisce la volatilità caratteristica di altri prodotti finanziari. È quindi pensata per chi predilige rendimenti stabili e una garanzia sull’investito a determinate condizioni. Il livello dei costi di Moneyfarm Sicura, tutto incluso, va indicativamente dall’1,48% all’1,59% annuo, considerando la commissione di gestione da applicare alla componente in gestione separata e alla componente unit linked (in totale tra l’1,22% e l’1,33% a seconda della linea scelta), il costo medio annuale dei fondi (circa 0,18%) e il bid-ask spread medio annuale (0,08%). Un costo altamente competitivo rispetto al livello medio del 3,31% calcolato da ANIA su 662 prodotti assicurativi attivi in Italia. Tra le peculiarità dei prodotti di investimento assicurativo si ricordano: ● Benefici fiscali: imposta di bollo (se prevista) e tassa sulle plusvalenze sono previste solo in fase di liquidazione della polizza. ● Benefici successori: esclusione del capitale investito nella polizza dall’asse ereditario e da ogni tassa di successione a carico del beneficiario (anche diverso dagli eredi legittimi). Si tenga presente, inoltre, che solitamente il capitale viene liquidato in tempi ridotti rispetto al resto dell’eredità. ● Impignorabilità e insequestrabilità nei limiti di legge.

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Ostacoli e opportunità sulla strada della normalizzazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

A cura di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management. Gli Stati Uniti si stanno dimostrando ancora una volta un sistema economico di grandissima flessibilità, capace di digerire la mostruosa spinta fiscale e monetaria operata all’indomani del Covid e di uscire dallo shock inflazionistico del 2022 con contenuto sacrificio di crescita. Le previsioni di FED e FMI sono, a tal proposito, perfettamente allineate, e indicano per il 2024 una crescita vicino al potenziale per gli Stati Uniti (all’1,5%). Riteniamo che questa visione sia, forse, eccessivamente ottimistica: crediamo, infatti, che la spinta finora decisamente poderosa manifestata dall’economia americana tenderà ad affievolirsi (fino a 0,5%), perché si esauriranno alcuni elementi basilari, tra cui il bottino di risparmi in eccesso del consumatore americano. In Europa valgono considerazioni capovolte: il Vecchio Continente (che il FMI vede in crescita l’anno prossimo all’1,2%) continuerà a flirtare con il rischio stagflazione molto più di quanto non faccia l’America, ma potrebbe rivelarsi capace di convivere con il rallentamento economico, salvaguardando almeno in parte la propria crescita (che attendiamo a 0,9%). L’inflazione sta rientrando, soprattutto a livello core, ma con qualche vischiosità in più del previsto, e quella headline potrebbe risentire di un nuovo shock da parte dei prezzi dell’energia qualora la crisi mediorientale dovesse tristemente protrarsi. In questo ciclo economico anomalo il tema centrale rimane l’inflazione, i cui eccessi, di fatto, si stanno risolvendo con una normalizzazione dal lato dell’offerta. Guardando al recente passato, quello che è successo a partire dalla pandemia è stato causato per due terzi proprio da uno shock di offerta: ciò significa che il processo di disinflazione è largamente indipendente dalle politiche di controllo della domanda (per esempio una politica monetaria fortemente restrittiva), che potrebbero opprimere la domanda nel momento in cui l’offerta si sistema da sola. Il confronto tra US ed EZ mostra una composizione ancora diversa della dinamica inflattiva: nel caso statunitense domina il contributo dell’inflazione da servizi (core), mentre l’Europa si trascina dietro l’eredità di uno shock energetico che si è trasferito alla componente food (componenti più volatili). Quest’ultimo shock (anch’esso di offerta) si sta risolvendo, salvo che il quadro geopolitico non si complichi ulteriormente e che le ripercussioni sul petrolio si traslino sui beni e servizi. Complessivamente, la situazione sembra essere sotto controllo da ambo le sponde dell’Atlantico. Un elemento importante di medio-lungo termine per gli investitori azionari è l’armonia con la quale la normalizzazione delle variabili nevralgiche del sistema economico Usa sta avvenendo: i dati sui salari reali mostrano l’assenza di un overshoot dopo il sacrificio subito durante la fiammata inflazionistica. Il timore di un recupero eccedentario delle retribuzioni rispetto ai guadagni di produttività non si è verificato, con un buon riallineamento delle due variabili tornate entrambe sulle loro medie storiche. Da questo punto di vista, è positivamente impressionante la capacità del mercato americano di risolvere la tensione tra equità distributiva e difesa dei margini in un ciclo scandito da pandemia e guerre. La conseguenza più deleteria dei movimenti così protratti nelle curve dei rendimenti ‘risk free’ ai fini dell’esercizio di asset allocation è, dunque, che a un certo punto mettono sotto pressione le valutazioni anche delle altre classi di attivo principali (azioni, ecc), provocando quella concordanza nella performance rispettiva che porta a un regime di correlazione positiva tra molte componenti del portafoglio: li chiamiamo ‘shock di correlazione’. Se gran parte del 2022 è stato vissuto all’interno di questo regime, il 2023 ha visto l’avvio di una normalizzazione verso valori negativi. D’altro canto, è lecito attendersi correlazioni elevate in presenza di tensioni inflazionistiche, mentre dovrebbero prevalere correlazioni più basse (o decorrelazioni) almeno tra azioni ed obbligazioni quando i dubbi riguardassero principalmente la crescita economica – contesto appunto del 2023 (diversamente dal 2022 quando dominava la paura inflazionistica). Il ritorno violento di correlazioni positive durante l’estate è dunque non facilmente interpretabile, così come appunto l’overshooting dei tassi reali rispetto al loro punto di equilibrio. L’analisi lascia dunque pensare che si tratti di una parentesi, fastidiosamente protratta, di ‘ricaduta’ favorita da posizionamento di mercato, ma destinata ad essere superata nel contesto macroeconomico (e valutativo) che abbiamo delineato. (abstract by Gruppo Pictet)

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Cavalcare l’inflazione con l’energy

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

A cura di Alessandro Guzzini, CEO, Finlabo Sim. Nell’immediato riteniamo siano ancora da cavalcare i temi legati alla ripresa dell’inflazione, come ad esempio il settore energetico. Il comparto dell’energy presenta oggi un mix di fattori interessanti. Da un lato, ci sono società più focalizzate sulla produzione che hanno multipli 1-2 volte l’EBITDA, dall’altro andiamo incontro a un periodo ancora abbastanza lungo di prezzi energetici elevati per effetto dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e perché le società petrolifere stanno investendo molto poco per la questione degli obiettivi net zero. Pensiamo che il petrolio non si userà più tra 100 anni ma che il suo utilizzo durerà altri 30 anni e in questo periodo le società del settore potrebbero fare ancora ottimi numeri. Nel settore, ci piace l’austriaca OMV che, secondo le nostre valutazioni, è molto a sconto oltre a offrire un dividendo del 10%. Dai primi risultati trimestrali pubblicati emerge infine un rallentamento della domanda soprattutto nei settori più ciclici, come alcuni industriali che vedono un calo del portafoglio ordini nonostante un aumento del fatturato. Il lusso, che viene da una fase di espansione molto forte, continua a crescere ma a tassi più modesti. Questo ci spinge verso una maggiore cautela sui settori ciclici, in particolare quelli maggiormente sensibili al ciclo economico e a quello del credito. Il livello dei tassi è salito molto e si vede un rallentamento dei consumi. (by http://www.verinieassociati.com)

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“Terra”: una mostra espone gli straordinari risultati dello scavo archeologico di Palazzo delle Esposizioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Faenza e a Santa Maria dell’Angelo dal 4 novembre 2023 alle ore 17, al Mic Faenza e alle ore 18 e fino al 7 gennaio 2024 nell’ambito della Fiera di San Rocco.Una bottega di ceramisti tra XV e XVI secolo. Lo scavo archeologico di Palazzo delle Esposizioni” che presenterà per la prima volta i risultati dello scavo condotto nel cortile del Palazzo delle Esposizioni tra il 2022 e il 2023, dove è stata messa in luce una bottega di ceramisti di XV-XVI secolo.I lavori di riqualificazione del Palazzo delle Esposizioni di Faenza sono stati l’occasione per avviare una campagna di indagine archeologica condotta da adArte sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini che nei primi mesi del 2023 ha portato in luce i resti ben conservati di un impianto per la produzione della maiolica. Fornaci e scarichi di materiale ceramico testimoniano di un’attività artigianale operante fra la fine del ‘400 e per tutto il ‘500, in piena epoca rinascimentale. Un rinvenimento di grande interesse sotto diversi punti di vista, sebbene non inaspettato per questo settore della città che dalle fonti archeologiche e d’archivio sembra trattarsi di un vero e proprio quartiere artigianale per la produzione della nota maiolica faentina. La finalità scientifica dell’attività archeologica si è affiancata sin da subito al desiderio di rendere fruibili al pubblico i risultati di questa sensazionale scoperta. La mostra, promossa dal Rione Verde nell’ambito della storica Fiera di San Rocco e fortemente voluta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e dal Comune di Faenza, si dividerà tra due sedi espositive: al Museo Internazionale delle Ceramiche, con inaugurazione alle ore 17:00 e presso la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, dove l’inaugurazione è fissata alle ore 18:00. Le due sezioni della mostra, curata da Fabio Alboni (adArte srl) Chiara Cesaretti (adArte srl) e Giovanni Gardini (vice direttore Museo Diocesano Faenza), racconteranno aspetti diversi dello scavo: al MIC Faenza si potrà seguire il ciclo produttivo della ceramica, attraverso alcuni reperti rinvenuti in scavo, oggetto di un parziale restauro e che dialogheranno con reperti analoghi già esposti al Museo, mentre a Santa Maria dell’Angelo si potranno ammirare foto e video, che metteranno in relazione reperti antichi ed elementi moderni, e non mancherà una selezione dei reperti archeologici in una nuova e originale forma espositiva. Sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024. Orari di apertura: Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, via Santa Maria dell’Angelo – Faenza: mer – dom 10-12.30; 16-18.30 | MIC Faenza, viale Baccarini 19 – Faenza: mar – ven 10-14, sab, dom e festivi ore 10-18 Domenica 5 gennaio al MIC Faenza sono previste due visite guidate, una alle ore 10 e una alle ore 15, alle ceramiche medioevali e alla mostra alla Project Room. ad ingresso gratuito.

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Finlabo Sim: Una società europea su due è sottovalutata, occasioni su energy e immobiliare quotato

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

A cura di Alessandro Guzzini, CEO, Finlabo Sim. Se si guarda al passato, agli anni ’70 e ’80, quello attuale è un contesto che storicamente è stato più negativo per i bond che per le azioni. In uno scenario di inflazione sostenuta per un certo numero di anni, infatti, le società mediamente aumenteranno i ricavi: le Borse nel lungo periodo seguono più l’andamento del Pil nominale che di quello reale. L’errore che spesso commettono gli investitori è guardare ai tassi nominali piuttosto che a quelli reali: questo li spinge a investire tutto sull’obbligazionario. Al contrario, ragionando in termini reali, ci si accorge che ci sono moltissime opportunità da cogliere in Borsa. Secondo le nostre analisi, il mercato azionario europeo tratta attualmente a livelli piuttosto depressi: una società su due può essere considerata sottovalutata, una percentuale molto elevata che è stata raggiunta e superata solo poche volte negli ultimi 20 anni (a fine 2002, nella seconda metà del 2008, nel 2012, a marzo 2020). In particolare, i titoli value e molte mid/small cap stanno già prezzando le difficoltà dell’economia e quindi quotano a multipli molto bassi sia sugli utili che sul patrimonio netto. Viceversa, sulle grandi capitalizzazioni le valutazioni sono molto elevate. Questo è frutto della moda dei prodotti passivi che tipicamente dirige la raccolta verso i principali indici azionari. È un differenziale anomalo che è destinato a chiudersi ma, per chi guarda il mercato in un’ottica di medio/lungo termine, può dare luogo a opportunità interessanti. Siamo dell’idea che ci potrebbe essere nel breve una nuova correzione dei mercati, soprattutto se un’estensione del conflitto in Medio Oriente si traducesse in un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio. Questa correzione precederà una ripresa più corale dei listini che interesserà anche le piccole e medie capitalizzazione. Guardando al futuro i temi da privilegiare saranno proprio quelli più penalizzati fino ad oggi: mid-small cap e la Borsa di Londra – che quota su livelli molto depressi anche a causa del forte aumento dei tassi di interesse – dove si trovano diversi titoli auriferi che dovrebbero fare bene in uno scenario di stagflazione ma che oggi non sono prezzati in linea con l’andamento positivo dell’oro. Sotto osservazione, con un’ottica di medio e lungo periodo, anche le società che offrono un dividendo elevato, un tema che negli ultimi tempi ha sofferto la concorrenza dell’obbligazionario e che adesso si compra a prezzi attraenti. Siamo attendisti viceversa su large cap come la farmaceutica Novo Nordisk dopo l’euforia legata al suo nuovo farmaco antiobesità Wegovy. Sono titoli che scontano tassi di crescita irrealistici: Novo Nordisk è arrivata a valere 15 volte i ricavi a fronte di una media di settore di 3 volte. Non mancano tuttavia opportunità altrove, per esempio nell’immobiliare quotato, dove si sono raggiunti livelli di prezzo, secondo noi, interessanti nel medio periodo. Se si considera che i ricavi di queste realtà sono indicizzati all’inflazione, ci sembra che il pessimismo riflesso dai prezzi sia esagerato. Dopo il rally di quest’anno, siamo convinti che, per le banche, la parte migliore del ciclo sia alle spalle: ci aspettiamo infatti che si intensifichi la competizione sulla raccolta – con gli istituti di credito più piccoli che offrono una remunerazione dei conti correnti e quelli più grandi che mettono a disposizione conti di deposito – quindi non vediamo uno scenario in cui i margini di interesse sono destinati ulteriormente ad espandersi. Allo stesso tempo il settore tratta a livelli molto più a sconto in Europa rispetto ai multipli americani, quindi il re-rating potrebbe continuare. Nel settore, abbiamo selezionato Santander, una banca molto solida e diversificata che tratta con uno sconto del 40% sul patrimonio netto nonostante la sua redditività sia sul 10-11%. Tra i telefonici, che hanno sofferto moltissimo in borsa negli ultimi anni, ci piace Vodafone, un titolo sottovalutato con il settore ma che offre un dividendo del 10% (by http://www.verinieassociati.com)

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Come il parlamento valuta l’attuazione del Pnrr

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Il parlamento ha poteri potenzialmente molto rilevanti per quanto riguarda la verifica dello stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Alle camere infatti sono attribuite ampie prerogative per quanto riguarda l’accesso a dati e informazioni, oltre alla possibilità di svolgere audizioni dei soggetti coinvolti nella realizzazione delle diverse misure. Inoltre il governo ogni 6 mesi sarebbe tenuto a inviare alle camere una relazione dettagliata sullo stato di avanzamento del piano. Sono diversi gli aspetti critici che emergono analizzando il lavoro di controllo fatto dal parlamento, specie nell’attuale legislatura. In primo luogo infatti sia il governo Draghi che quello di Meloni non hanno rispettato la scadenza semestrale prevista dalle norme, limitandosi ad inviare una relazione all’anno per il momento. In secondo luogo anche il lavoro di verifica svolto dalle camere non pare così approfondito. Nonostante gli ampi poteri conferiti infatti, anche in commissione, deputati e senatori spesso si dimostrano incapaci di entrare nel merito delle questioni. Tanto che a distanza di oltre 4 mesi dalla consegna della terza relazione, ancora non è stato emesso nessun atto di indirizzo dal parlamento. (abstract by openpolis)

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Commercio con l’estero: on line il Rapporto CREA Politiche e Bioeconomia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Il 2022 segna un nuovo primato per gli scambi agroalimentari dell’Italia, sia per le importazioni, che raggiungono il valore record di quasi 63 miliardi di euro (+29,3%), sia per le esportazioni, che dopo aver superato nel 2021 i 50 miliardi, nell’ultimo anno si avvicinano alla soglia dei 60 miliardi di euro (+16%). Tali dinamiche sono fortemente influenzate dalla crescita dei prezzi internazionali; tuttavia, agli aumenti in valore si accompagnano spesso incrementi dei volumi scambiati, sebbene di minore intensità. Ottima la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, con una crescita del 14,4% nel 2022, superiore a quella registrata nel biennio precedente. A trainare tale andamento sono soprattutto i prodotti trasformati, come la pasta e le conserve di pomodoro. È quanto emerge dal Rapporto 2022 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 31° edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia. Nel 2022 la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane è generalizzata e riguarda quasi tutti i principali mercati e prodotti. Fanno eccezione pochi prodotti, come le mele, in calo sia in valore (-2,1%) sia in quantità (-3,6%), e i vini rossi Dop, per i quali gli incrementi in valore nascondono contrazioni dei volumi esportati. Anche dal lato delle importazioni, l’aumento, soprattutto economico, interessa molti dei principali prodotti ed è particolarmente marcato per l’olio di semi, il caffè greggio e il mais. Gli acquisti in volume di prodotti ittici, dopo la netta crescita del 2021, nell’ultimo anno tornano a calare, a fronte di un aumento in valore. L’export del Made in Italy agroalimentare, vale a dire di quei prodotti riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese, raggiunge quasi i 43 miliardi di euro nel 2022, in crescita di oltre il 14%. Ottima la performance delle vendite di pasta (+38% in valore) e conserve di pomodoro (+28%), dopo la battuta d’arresto dell’anno precedente. Crescono in valore di oltre il 20% anche le vendite di altri importanti prodotti del Made in Italy, come l’olio di oliva e il caffè torrefatto. Nel 2022 l’area dell’UE27 concentra il 58% delle vendite all’estero dell’Italia e il 68% degli acquisti, quote in leggero calo rispetto al 2021. Nonostante la Brexit, le esportazioni verso il Regno Unito aumentano di oltre il 13%. Gli effetti del conflitto determinano, invece, una contrazione dei nostri flussi verso Russia e Ucraina. Il Nord America si conferma il primo mercato di destinazione extraeuropeo, grazie alle vendite di molti prodotti del Made in Italy, come l’olio di oliva extravergine e gli spumanti Dop, per i quali gli Stati Uniti sono il primo cliente dell’Italia. Dal lato delle importazioni, è sempre più rilevante il ruolo dell’Asia, con una quota del 9% sull’import agroalimentare italiano. A incidere sono tutti i principali prodotti di importazione dal mercato asiatico, come gli oli e gli acidi grassi per l’industria cosmetica, il caffè greggio e i prodotti ittici. I dati dei primi sei mesi 2023 evidenziano un ulteriore aumento degli scambi in valore, sebbene più contenuto di quello riscontrato nel 2022. La crescita percentuale delle esportazioni agroalimentari è in linea con quella delle importazioni. In particolare, le esportazioni nel primo semestre crescono dell’8,4%, superando il valore record di 31 miliardi di euro, mentre per le importazioni si registra un +8,9%, con un valore di circa 33 miliardi. Agli aumenti in valore degli scambi, in molti casi corrispondono incrementi più contenuti o contrazioni delle quantità scambiate, come, ad esempio, per le esportazioni di pasta (+6,7% in valore e -6,4% in volume) o le importazioni di pesci lavorati (+6,6% in valore e -4,1% in volume).

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Forum del Commercio Internazionale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Milano 8 novembre 2023, (9:30-18) Hotel Excelsior Gallia Piazza Duca d’Aosta, 9. primo Forum del Commercio Internazionale in Italia, a cura di ARcom Formazione. L’obiettivo è dare vita a un evento di primissimo piano che riunisca imprese, istituzioni, opinion maker e media per un’occasione straordinaria di confronto con i principali esperti a livello globale sui recenti sviluppi nel commercio internazionale, sui nuovi equilibri geopolitici, sulle opportunità del friend shoring e sulle novità del settore doganale, anche alla luce della legge di riforma fiscale nazionale e del progetto di riscrittura del codice doganale europeo. I lavori saranno aperti, al mattino, dalla presentazione del white paper “Lo scenario degli scambi internazionali in un’epoca di grandi riforme”, a cura dell’avvocato Sara Armella, direttore scientifico di ARcom Formazione, cui seguirà il keynote speech dell’economista Giorgio Arfaras (Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino). La mattinata proseguirà con due tavole rotonde: la prima sarà dedicata al confronto tra imprese italiane ed estere a cui parteciperanno tra gli altri Nazzarena Franco, CEO DHL Express Italy, Rita Bucchi, Finance and Administrative Director, Clementoni Spa, Alessandro Pitto, Presidente Fedespedi, Federica Ingrosso, External Relations, Simest Spa, Bruna Romano, International Trade Compliance Puma Group e Marina Stella, Direttore generale Confindustria Nautica.La seconda tavola rotonda avrà come protagonisti le istituzioni che si troveranno al centro dello sforzo riformatore e vi parteciperanno: Claudio Oliviero, Direttore della Direzione Dogane, ADM, Matthias Petschke, Direttore TAXUD.A Dogane, Commissione Europea, Laura Calligaro, Consigliere OMC – UNCTAD – ITC -WEF – UNECE Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Edoardo Rixi, Viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nella sessione pomeridiana, case history di successo e tavoli di lavoro operativi saranno al centro di un’occasione di approfondimento e di divulgazione unica nel suo genere e integralmente destinata alle imprese che operano nei mercati internazionali.

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Le migliori università al mondo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

La Shanghai Ranking Consultancy e l’agenzia britannica THE – Times Higher Education hanno recentemente pubblicato le nuove classifiche disciplinari che valutano annualmente le migliori università al mondo. Nell’ultima edizione dei Global Ranking of Academic Subjects di Shanghai l’Università di Torino ha ottenuto un riconoscimento di eccellenza nella classifica Business Administration, collocandosi al 27° posto nella classifica mondiale, su 400 atenei, e al primo posto a livello nazionale. UniTo, inoltre, è presente in 24 classifiche disciplinari suddivise in 5 macro settori: Natural Sciences, Engineering, Life Sciences, Medical Sciences, Social Sciences. Un ottimo posizionamento è stato ottenuto nelle discipline Agricultural sciences e Veterinary sciences(fascia 51-75) e Food Science & Technology e Physics (fascia 76-100). Altre posizioni di rilievo sono state raggiunte nei subject Medical technology (fascia 101-150) e Biological sciences, Dentistry & Oral Sciences, Geography, Human biological sciences e Management (fascia 151-200).Nella classifica globale di Shangai UniTo si è collocata, come nell’edizione precedente, nella fascia 201-300 a livello mondiale su 1000 atenei e 5a a livello nazionale, pari merito con il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e la Federico II di Napoli (al 1° posto La Sapienza e al 2° posto le Università di Milano, Padova e Pisa). Nel World University Ranking 2024 pubblicato da THE – Times Higher Education, l’Ateneo di Torino si è collocato nella fascia 401-500 su circa 1900 università, in posizione stabile rispetto all’edizione passata. In particolare, Unito ha fatto registrare un ottimo risultato nell’indicatore Research Quality, collocandosi tra le prime 250 università al mondo. In Italia, tra i 56 atenei presenti in classifica l’Università di Torino si è collocata al 18° posto.Oltre alla classifica generale, Times Higher Education ha reso noti anche i Rankings by subject, ovvero le classifiche per gli ambiti disciplinari specifici, e l’Università di Torino è ben posizionata in 10 ambiti su 11, tutti ad eccezione del subject Engineering. UniTo ha confermato l’ottima performance nella disciplina Law, collocandosi tra le prime 150 al mondo e al terzo posto in Italia dopo l’Università di Bologna e La Sapienza di Roma. I piazzamenti dell’Università di Torino rispetto ai 10 subject ranking sono: Law 126-150 posto; Business and Economics 251-300 posto; Clinical and Health 251-300 posto; Arts and Humanities 301-400 posto; Education 301-400 posto; Clinical and Health 301-400 posto; Life Sciences 301-400 posto; Physical Sciences 301-400 posto; Psychology 301-400 posto; Computer Science 401-500; Social Sciences 401-500 posto. I dati utilizzati per questa classifica sono stati chiesti direttamente alle università o, per i dati bibliometrici, sono ricavati dal database internazionale Scopus. Le classifiche del Times Higher Education valutano gli atenei in tutte le loro attività principali: teaching, research, international outlook e industry.

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Arriva la certificazione digitale ad attestare la partecipazione al Salone dello Studente

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Campus, tramite la piattaforma LutinX che opera con tecnologia blockchain, invierà a tutti i ragazzi e le ragazze che partecipano al Salone dello Studente e ai vari eventi formativi organizzati sia in presenza sia in forma digitale, un attestato certificato. Una credenziale digitale che sostituisce autodichiarazioni e carta e che lo studente potrà avere sempre con sé, sul proprio cellulare, disponibile per qualsiasi necessità, dall’esibizione alla scuola dell’avvenuta partecipazione (ogni scuola potrà verificare immediatamente l’identità del soggetto emittente, in questo caso Campus, e la veridicità della partecipazione dello studente al Salone) alla presentazione di candidature per stage e posti di lavoro che richiedano attestati formali. La certificazione tramite tecnologia blockchain è uno strumento in più offerto agli studenti in quanto certifica digitalmente anche il riconoscimento delle 5 ore, valide ai fini Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, che ogni giornata di partecipazione al Salone dello Studente garantisce. L’attestato di partecipazione che sarà inviato ai partecipanti non potrà essere modificato in quanto “certificato”. Lo studente potrà, poi inserire l’attestato all’interno del proprio curriculum vitae e potrà pubblicare i propri “traguardi” condividendo l’attestato in blockchain su oltre 50 diverse piattaforme con pochi e semplici click. “Questa novità è per Campus un grande traguardo che ci consente di essere all’avanguardia, rendendo il futuro più accessibile per i giovani”, commenta Domenico Ioppolo, amministratore delegato di Campus.“Decine di università italiane e straniere utilizzano già la nostra piattaforma per confermare la partecipazione ai master degli studenti o per dare ai laureati la possibilità di far verificare digitalmente la validità del proprio titolo anche in altri Paesi”, racconta Alessandro Civati, founder e Ceo di LutinX.com. “Questa tecnologia rappresenta l’evoluzione del concetto di affiancamento scuola/lavoro e ci teniamo molto a farla conoscere ai giovani”.

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Esposto a Bankitalia su Intesa SanPaolo – Isybank

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto alla Banca d’Italia sul trasferimento d’ufficio dei correntisti di Intesa Sanpaolo a Isybank, dopo la risposta che il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dato all’interrogazione parlamentare a firma degli on. Foti e altri, illustrata in aula dai cofirmatari on. Giovanni Luca Cannata e Letizia Giorgianni.”Su questa vicenda abbiamo già inviato nei giorni scorsi un esposto all’Antitrust e al Garante della Privacy, dopo le centinaia di proteste pervenute ai nostri sportelli da parte di clienti infuriati che non vogliono passare da Intesa SanPaolo a Isybank. Ora ne inoltriamo uno anche alla Banca d’Italia perché accerti se gli impegni che Intesa Sanpaolo ha assunto con loro siano stati rispettati” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Il ministro Ciriani, infatti, ha spiegato alla Camera che Bankitalia ha fatto precise raccomandazioni a Intesa Sanpaolo che, a sua volta, ha fornito rassicurazioni sul rispetto di quegli impegni. Uno di questi, ad esempio, era quello di “consentire ai clienti non interessati al passaggio in Isybank di mantenere il rapporto con Intesa Sanpaolo”, di “consentire il rientro in Intesa Sanpaolo per coloro che lo richiedono dopo i termini inizialmente previsti per l’esercizio di tale facoltà”, ossia dopo il 30 settembre 2023. Ma, stando alle segnalazioni dei consumatori che pervengono ai nostri sportelli, questo impegno sembra al momento disatteso dall’intermediario” conclude Dona.

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Amminoacidi e potassio: due alleati per prevenire le scottature su grappolo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Le scottature su grappolo si manifestano come una disidratazione degli acini, che portano ad una maturazione non corretta e completa. Questo fenomeno va a influenzare negativamente la produzione da un punto di vista quantitativo e qualitativo, riducendo il potenziale di aromi, colore e zuccheri.Questo processo è accentuato qualora la pianta abbia una scarsa capacità di trattenere l’acqua a sé e quindi di limitare la disidratazione. Il potassio ha un ruolo fondamentale nella regolazione di questo processo e in caso di carenza di questo macroelemento la pianta avrà molta difficoltà a regolare l’evapotraspirazione dai tessuti e a limitarne la disidratazione. La carenza di questo elemento è influenzata dall’andamento stagionale: infatti annate siccitose come la 2022 hanno portato una reale difficoltà per la pianta ad assorbire potassio, mentre annate più fresche come la 2023 hanno portato troppa vigoria alla pianta ed un indebolimento dei tessuti vegetali, facilitandone la disidratazione.Le molecole che aiutano maggiormente in tal senso sono amminoacidi e potassio da applicare per via fogliare. Queste due molecole penetrano nei tessuti e stazionano nelle cellule ricche in acqua di grappoli e vegetazione, aiutando così il vigneto a trattenere i liquidi.

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Microbiota orale: la nuova linea Protezione e Prevenzione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Il microbiota orale è composto da una comunità di microrganismi, quali batteri, funghi e virus, che si trovano all’interno del cavo orale. Mantenere il giusto equilibrio di questo ecosistema (eubiosi) è fondamentale per garantire la salute della cavità orale e per evitare che si sviluppino infezioni o patologie. Il microbiota orale, infatti, è la seconda flora batterica più complessa del corpo umano, dopo quella intestinale. I prebiotici sono fibre non digeribili che vengono processate dai batteri del microbiota orale e stimolano la crescita della flora benefica. Per aumentarne gli effetti, vengono associati ai para-probiotici, i microrganismi non vitali o inattivi che mostrano benefici paragonabili ai probiotici, ovvero i microrganismi vivi. Insieme alle pratiche per una buona igiene orale è importante utilizzare prodotti che possano favorire la salute della bocca attraverso ingredienti capaci non solo di proteggere ma anche di favorire l’omeostasi. Per questo motivo, tau-marin ha sviluppato una linea di prodotti dalla formulazione innovativa e dalla combinazione sinergica di prebiotici e para-probiotici: la nuova linea tau-marin Protezione e Prevenzione, composta da due dentifrici e un collutorio, ha una formulazione unica pensata per il mantenimento dell’equilibrio del microbiota orale. La linea Protezione e Prevenzione è studiata per la salvaguardia quotidiana dell’ecologia della bocca. A supporto, è stato recentemente concluso uno studio clinico con i nuovi prodotti tau-marin. Hanno partecipato oltre 80 soggetti che hanno utilizzato il dentifricio gel menta delicata, il dentifricio gel menta e il collutorio menta. Dall’analisi statistica eseguita sui dati ottenuti è emerso che vi sono stati miglioramenti significativi nei parametri clinici, come sensibilità gengivale e placca dentale, e la stabilizzazione del microbiota orale. L’importanza dei risultati e la corretta metodologia con cui sono stati ottenuti è in fase di verifica tramite il processo di peer review da parte di una prestigiosa rivista internazionale di odontoiatria che pubblicherà l’articolo dello studio. Per maggiori informazioni: http://www.tau-marin.it.

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Diagnostica essenziale: l’Oms aggiorna la sua lista

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 novembre 2023

Dopo la lista dei farmaci essenziali, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha aggiornato la Lista della diagnostica essenziale 2023 (EDL). L’EDL comprende IVD generali e specifici per malattie non trasmissibili e malattie infettive e viene aggiornata ogni 2 anni. L’EDL non elenca i prodotti di marca ma piuttosto le categorie di test IVD. L’EDL è un documento di politica sanitaria, basato su prove scientifiche, costituito da un elenco di categorie di test in vitro (IVD) e raccomandazioni per l’utilizzo e l’accesso di tali test. L’elenco non intende essere prescrittivo, piuttosto mira a servire come riferimento per guidare lo sviluppo o l’aggiornamento di un EDL a livello nazionale (NEDL) nel quadro della copertura sanitaria universale. In tutti i casi, ci si aspetta che i paesi decidano autonomamente quali test IVD selezionare e dove utilizzarli a seconda del contesto locale, delle esigenze e delle priorità.In generale il Gruppo di consulenza strategica dell’Oms sugli in vitro diagnostics (Sage Ivd) ha esaminato 12 candidature e ha raccomandato l’aggiunta di otto dispositivi di diagnostica in vitro e alcune modifiche ai test precedentemente elencati nella Edl, tra cui Ivd per la tubercolosi, l’Hiv e il diabete mellito. L’elenco di quest’anno include in particolare due novità: 1) Inclusione di tre test per il virus dell’epatite E (HEV), compreso un test rapido per facilitare la diagnosi e la sorveglianza dell’infezione da HEV; 2) Consigli per includere dispositivi di monitoraggio del glucosio per uso personale insieme alle raccomandazioni mediche per il diabete già esistenti. Altri nuovi test aggiunti alla lista includono quelli per disturbi endocrini, salute riproduttiva, materna e neonatale e salute cardiovascolare. Per i disturbi endocrini, sono stati inclusi due nuovi test: il test basato sul dosaggio dell’ormone paratiroideo per valutare le cause dei disturbi dell’omeostasi del calcio e monitorare gli effetti del trattamento. E il test basato sul dosaggio del 17-idrossiprogesterone per diagnosticare e monitorare l’iperplasia surrenalica congenita al di fuori del periodo neonatale.Per la salute riproduttiva, materna e neonatale sono stati inclusi due nuovi test: uno di eluizione acida di Kleihauer-Betke come Ivd generale per l’uso nei laboratori clinici per la diagnosi e il trattamento dell’emorragia fetomaterna. E un test point-of-care per determinare i gruppi sanguigni e il fattore Rh nel contesto dell’assistenza alla salute materna e della malattia emolitica del feto e del neonato.Infine per la salute cardiovascolare sono stati inseriti test altamente sensibili per la troponina I e T per aiutare nella diagnosi dell’infarto miocardico acuto nelle strutture sanitarie con laboratori clinici. Per utilizzare l’EDL in modo efficace e adattarlo ai requisiti nazionali, gli Stati membri dovrebbero considerare fattori quali i dati demografici locali, il carico della malattia, le priorità di eliminazione della malattia, la disponibilità di trattamenti, la formazione e l’esperienza del personale, esigenze e lacune locali insoddisfatte dei test, catena di fornitura, costo degli IVD, dei reagenti e delle forniture, capacità di garanzia della qualità, risorse finanziarie, capacità della tecnologia dell’informazione e fattori ambientali. (fonte Doctor33)

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