Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 153

La flora intestinale può interferire coi farmaci. Ecco quali e in che modo

Posted by fidest press agency su martedì, 19 ottobre 2021

Secondo un articolo pubblicato su Nature l’intestino può trasformarsi in una vera e propria trappola che interferisce con l’efficacia delle cure. In altri termini, i farmaci possono accumularsi nei batteri intestinali, da un lato alterando la flora batterica e dall’altro influenzando gli effetti delle medicine. Nella trappola possono finirci i farmaci per il diabete, quelli per l’asma e molti altri tra cui gli antidepressivi.«Così si spiegherebbe come mai alcuni medicinali, antidepressivi per primi, funzionano in certi pazienti e non in altri. Tale perdita di efficacia avviene attraverso due tipi di meccanismi, il bioaccumulo e la trasformazione chimica dei medicinali da parte dei microrganismi» spiega il coautore Kiran Patil del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) a Heidelberg in Germania, che assieme ai colleghi dell’Unità di tossicologia del Medical Research Council di Cambridge, Regno Unito, ha mappato queste interazioni coltivando 25 batteri intestinali comuni e studiando come interagivano con 15 diverse molecole farmacologiche, per un totale di 375 test. «Così facendo abbiamo osservato la presenza di 70 interazioni tra microrganismi e farmaci, 29 delle quali non note» scrivono gli autori, spiegando che più di metà delle nuove interazioni dipende dal bioaccumulo, meccanismo in cui i batteri immagazzinano il farmaco a livello intracellulare senza modificarlo chimicamente ma riducendone la disponibilità per l’organismo. Viceversa, negli altri casi il meccanismo in causa è la biotrasformazione, ossia l’alterazione da parte dei farmaci della funzione e della composizione del microbioma intestinale con ripercussioni sul rischio di effetti collaterali. Tra i farmaci accumulati nei batteri ci sono l’antidepressivo duloxetina, l’antidiabetico rosiglitazone, l’antiasmatico montelukast e il roflumilast, indicato nella malattia polmonare cronica ostruttiva. In qualche caso i farmaci vengono accumulati da un tipo di batteri e in altri modificano il microbioma. La duloxetina, per esempio, agisce con entrambi i meccanismi: accumulandosi altera i prodotti rilasciati dai batteri accumulatori di cui si nutrono altri batteri. Questi ultimi aumentano di numero rompendo l’equilibrio della flora intestinale con conseguenze sulla metabolizzazione dei farmaci. (fonte doctor33)

Lascia un commento