Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 8 ottobre 2021

Difesa informatica: i deputati chiedono una politica comune UE

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

In una risoluzione adottata giovedì, i deputati affermano che una politica comune di ciberdifesa e una cooperazione a livello UE per la creazione di capacità informatiche militari comuni sono elementi essenziali per lo sviluppo di un’Unione europea della difesa. Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 2021, la Presidente della Commissione ha sottolineato la necessità di una politica dell’UE in materia di ciberdifesa. Secondo i deputati, è essenziale superare l’attuale frammentazione e complessità dell’architettura informatica globale all’interno dell’UE e sviluppare una visione comune per raggiungere la sicurezza e la stabilità nel ciberspazio.Il Parlamento raccomanda quindi l’istituzione di un’unità congiunta per il ciberspazio per superare la mancanza di condivisione delle informazioni tra le istituzioni, gli organi e le agenzie UE e garantire una rete di informazione sicura e rapida.Il testo è stato approvato con 591 voti favorevoli, 65 contrari e 26astensioni.Indipendenza tecnologica, innovazione e investimenti. Sottolineando il frequente carattere “a duplice uso” (civile e militare) delle capacità informatiche, i deputati accolgono con favore il piano d’azione della Commissione sulle sinergie tra l’industria civile, della difesa e dello spazio. Diversamente da altri settori militari, l’infrastruttura utilizzata per “creare” il ciberspazio è per gran parte gestita da entità commerciali con sede principalmente al di fuori dell’UE e ciò comporta una dipendenza industriale e tecnologica da terzi. L’UE dovrebbe potenziare la propria sovranità tecnologica, stimolare l’innovazione e investire maggiormente nelle capacità di difesa informatica e nel personale.Inoltre, i deputati reputano fondamentale la cooperazione informatica UE-NATO e chiedono risposte congiunte e coordinate agli attacchi informatici, incluse sanzioni contro gli attori ostili. I deputati sono poi preoccupati per il comportamento sistemico aggressivo dimostrato in particolare da Cina, Russia e Corea del Nord, compresi numerosi attacchi informatici contro istituzioni governative e aziende private.Nella risoluzione si fa infine riferimento allo scandalo dello spyware Pegasus come esempio di un atto di spionaggio che ha colpito un gran numero di giornalisti, attivisti dei diritti umani, rappresentanti eletti e altri cittadini dell’UE.Il relatore Urmas Paet (Renew, ET) ha affermato: “Negli ultimi anni c’è stata una continua crescita delle operazioni informatiche dolose. L’Unione e i Paesi UE devono rafforzare le loro capacità di difesa per rispondere con successo a queste minacce informatiche. Pertanto, è di fondamentale importanza rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e le istituzioni, la NATO, gli Stati Uniti e gli altri partner strategici”.

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President Biden Restores Protections for Three Monuments, including New England Marine Monument

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

WASHINGTON — Today, President Biden signed an executive order that reinstates protections for the Northeast Canyons and Seamounts Marine National Monument off the coast of New England, as well as the Bears Ears and Grand Staircase-Escalante national monuments in Utah. This action reverses the former rollbacks by President Trump, restoring the protections for these monuments. The marine monument, which is roughly the size of Connecticut, is the first of its kind in the U.S. Atlantic Ocean and was first established by President Obama in 2016 to protect vulnerable deep-sea coral and sponge gardens from destructive fishing methods. This monument includes diverse corals and sponges on the seafloor, serves as a nursery for commercially important fish species, and is home to critically endangered North Atlantic right whales. Oceana senior campaign manager Gib Brogan released the following statement in response to the announcement:“The United States—and New England—has its marine monument back, and ocean life in these New England waters are safer because of it. Protecting the New England marine monument is a win-win for both fishermen and healthy oceans, sustaining strong fisheries for years to come. President Biden not only restored these monuments today, he restored hope that our environment will be protected from both political attacks and environmental threats.By permanently prohibiting destructive fishing in the Northeast Canyons and Seamounts and reinstating the protections, the hundreds of marine mammals that swim there will have reduced risk in the monument, including the critically endangered North Atlantic right whale. From the corals on the seafloor to the dolphins swimming on the surface thousands of feet above, the protections for the New England marine monument support an array of marine wildlife as well as productive fisheries and healthy oceans in New England.”

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Parigi mostra “Leonor Fini. Memorie triestine”

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Parigi fino al 4 novembre 2021 50 Rue de Varenne la mostra curata da Marianna Accerboni dopo il successo di pubblico e di critica presso il Polo museale del Magazzino 26 • Porto Vecchio di Trieste l’Istituto italiano di cultura di Parigi in collaborazione con PromoTurismoFVG accoglierà la mostra multimediale di pittura, musica e percezione olfattiva, che indaga per la prima volta in Francia la personalità e l’arte della grande pittrice triestina e inaugura il ciclo Insaisissable Trieste dedicato alla città giuliana e alla sua cultura. A 25 anni dalla morte di Leonor Fini, pittrice surrealista, ma anche costumista, scenografa, illustratrice e scrittrice di fama e frequentazioni internazionali, la mostra intitolata Leonor Fini. Memorie triestine, propone una rilettura del tutto inedita della personalità e della creatività dell’artista (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996), analizzando il suo intenso e fondamentale rapporto con la città d’origine della madre. Trieste appunto, dove Malvina Braun condusse la figlia all’età di un anno e dove Leonor si formò sul piano artistico culturale e su quello umano e personale fino all’età di circa vent’anni, rimanendovi sempre molto legata.Grazie a una ricca sequenza di testimonianze per la maggior parte inedite e rare (disegni, dipinti, acquerelli, incisioni di Leonor, porcellane decorate e bozzetti per le stesse, documenti, libri, affiche, lettere, foto, video interviste) l’esposizione rivela oltre al risvolto più intimo e privato della Fini, anche un approfondimento sul clima culturale della Trieste del Novecento. Una città allora avanzatissima e cosmopolita, sospesa tra pensiero mitteleuropeo e suggestioni italiane, dove Leonor visse nella casa materna, sempre in compagnia di un gatto, che sarebbe divenuto poi il leitmotiv principe della sua arte. La sua personalità si formò così a stretto contatto con quel colto milieu internazionale e d’avanguardia che connotava la città all’epoca, nel cui contesto la giovane pittrice ebbe modo di frequentare assiduamente personaggi triestini suoi coetanei, che sarebbero divenuti famosi a livello mondiale. Tra questi, per esempio, il famoso critico, estetologo e artista Gillo Dorfles, il pittore Arturo Nathan, accanto a Italo Svevo e Umberto Saba.

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Teatro: “Oblomov” di Danilo Laccetti

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Roma Dal 9 al 17 ottobre 2021, ore 21,00 Teatro Tordinona, via degli Acquasparta 16 ci sarà un momento di riflessione con varie testimonianze, tra l’altro quella del prof. Andrea Mancini, già docente all’Università di Siena, di Danilo Laccetti, autore della riduzione di “Oblomov”, di Max Caprara, regista dello spettacolo. “Oblomov”, rappresenta un’attenzione non banale alla letteratura e al teatro russo di 8 e 900, tenendo ben presenti i lavori di Mejerchold e Stanislavskij, come registi, ma anche quelli di Majakovskij, Puskin, Cechov, Dostojevskij come autori. Gli attori, saranno chiamati elaborare, a dare una forma teatrale compiuta a quel teatro che è alla base dell’avanguardia internazionale, con un’attenzione particolare ad una serie di elementi del cinema e del teatro, pensiamo ad esempio alla serietà con cui il futurismo e il formalismo russo si avvicinarono a Chaplin, da altre parti considerato poco più di un comico da film muto, elevandolo a quella fama che lo avrebbe poi contraddistinto. Ma un’altra figura che è dietro a tutta la cultura del 900 è appunto Oblomov, si pensi che Oblomovismo, è un termine adottato anche all’interno della nostra lingua, per raccontare una particolare disposizione dell’animo, un certo comportamento. La riduzione del romanzo di Goncharov, dovuta a Danilo Laccetti rende in modo particolarmente efficace il senso della storia, offrendo spunti di riflessione inediti sulla figura di Oblomov. “Oblomov è un nostro contemporaneo – ha detto Laccetti -, oggi più che mai. Condannato alla categoria di pigro sognatore, custodisce invece la segreta sapienza di un pensatore antico, di un asceta orientale. Si è separato dal mondo, dalle sue giostre forsennate, che condannano tutti a un’inesauribile catena: desiderare, agire, ottenere e poi ricominciare, come criceti in una ruota. Oblomov all’amore passionale della giovane Olga preferisce quello materno della vedova Agafja. Al vortice metropolitano di Pietroburgo il silenzio contadino del sobborgo di Vyborg. In quest’epoca, che ci condanna a una esibizione quotidiana di noi stessi per esistere, seppure nella virtualità di un monitor, Oblomov è l’adolescente rivoluzionario, il sovversivo autentico, incompreso proprio perché relegato alla figurina confortante che tutti ben conosciamo”. Lo spettacolo ha una storia che parte da lontano, anche se qui ci piace parlare dell’ultima parte, cioè dell’appoggio del Teatro Tordinona di Ulisse Benedetti, che insieme alla Conchiglia di Santiago srl e alla Nuova Imaie hanno permesso la sua realizzazione, dando al gruppo una importante possibilità espressiva. (By Andrea Mancini)

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La Città agli Under 25 lancia la call per il percorso formativo su Teatro, Street Art, Arti Sceniche

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Roma. Da quest’anno, con l’acquisto di un abbonamento al Teatro di Roma – Teatro Nazionale o a Spazio Rossellini – Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio gestito da ATCL, sarà possibile scegliere se accedere a una o più delle tantissime opportunità offerte dal progetto per una formazione totalmente gratuita nel campo delle arti sceniche contemporanee della propria città e a livello nazionale.A partire da ottobre sarà infatti possibile: partecipare alle azioni urbane di MA®T, progetto di riqualificazione di aree periferiche attraverso la street art; entrare a fare parte della Redazione under 25 CHE STORY, per la documentazione e lo storytelling delle attività annuali e degli spettacoli in abbonamento; collaborare all’organizzazione del Festival Dominio Pubblico – La Città agli Under 25 – IX edizione, entrando a far parte della direzione artistica partecipata; e grazie al DP in Tour! partire alla scoperta dei festival estivi partner di Dominio Pubblico tra cui quelli di Risonanze Network, la rete nazionale per la tutela e la diffusione del teatro #under30.Anche quest’anno il progetto di Dominio Pubblico intende dare ascolto a una generazione che sente forte su di sé il peso e la responsabilità di un futuro migliore, agevolando un processo informale di scambio di buone pratiche nel mondo della cultura, che aiuti gli Under 25 coinvolti a prendere il proprio posto nel mondo.Dominio Pubblico nasce nel 2013 dall’incontro delle direzioni artistiche di Teatro Argot Studio e Teatro dell’Orologio di Roma e viene riconosciuto – aprtire dal 2015- come una delle realtà meritevoli nel capitolo promozione/ formazione del pubblico dal MiC – Ministero della Cultura. Nel tempo sono entrati a far parte della direzione del progetto gli under 30 delle edizioni passate, dando esempio di concreto co-working artistico e gestionale. Sotto la direzione di Tiziano Panici, oggi, Dominio Pubblico U25 può contare su una comunità di oltre 800 ragazzi formatasi negli anni. http://www.dominiopubblicoteatro.it

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Capital Group rafforza il team ESG con un nuovo direttore degli investimenti per l’Europa e l’Asia

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Londra. Capital Group, una delle società di investimento più grandi e di maggiore esperienza al mondo con un patrimonio gestito di 2.600 miliardi di dollari, ha nominato Belinda Gan come ESG Investment Director, Europe e Asia Client Group, a partire dal 1° ottobre 2021. Belinda riporterà ad Alexandra Haggard, Head of Product and Investment Services per Europa e Asia.Basata a Londra, Belinda Gan collaborerà con il team ESG di Capital Group per guidare il client servicing in prospettiva ESG. Le sue responsabilità includeranno la collaborazione con clienti, consulenti, altri intermediari e associati di Capital Group per informare ed educare sull’approccio di Capital Group in ambito ESG e sulla filosofia d’investimento di tutte le strategie della società.Alexandra Haggard, responsabile dei prodotti e dei servizi di investimento per l’Europa e l’Asia, ha dichiarato: “Siamo impegnati a soddisfare le esigenze dei clienti in materia di ESG. Dato che continuiamo a promuovere le solide strategie azionarie, a reddito fisso e multi-asset dell’azienda agli investitori in Europa e in Asia, si tratta di un ruolo della massima importanza. La profonda conoscenza della materia e l’esperienza di Belinda Gan saranno fondamentali per Capital Group nel supportare l’evoluzione delle esigenze ESG dei clienti.Belinda ha più di 17 anni di esperienza nel settore, con una forte attenzione al cambiamento climatico e all’ESG nel corso degli ultimi otto anni. Recentemente ha ricoperto il ruolo di Investment Director, Global Sustainability presso Schroders UK e di membro del comitato per la sostenibilità e gli investimenti responsabili della Investment Association. Belinda Gan ha iniziato la sua carriera presso Goldman Sachs Australia.Belinda Gan, ESG Investment Director, Europe and Asia Client Group, ha dichiarato: “L’approccio agli investimenti di lungo periodo di Capital Group è profondamente intessuto di ESG. Un approccio così ponderato e robusto è essenziale per aiutare i clienti a destreggiarsi tra le proprie esigenze in continua evoluzione in materia di ESG e non vedo l’ora di guidare l’impegno di Capital Group in questo ambito”.Belinda Gan è una CFA Charterholder e ha conseguito una laurea in commercio e una in sistemi aziendali presso la Monash University. Nel 2021 Capital Group è stata selezionata dal Financial Reporting Council come firmataria dell’UK Stewardship Code e ha aderito alla UN Global Compact Initiative (UNCG). Capital Group è anche firmataria della Task Force for Climate-related Financial Disclosures e del Framework Principles for Responsible Investment (PRI).

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Il decollo di ITA. Soldi al vento?

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Il 15 ottobre dovrebbero volare gli aerei di ITA, la nostra nuova compagnia di bandiera che dovrebbe prendere il posto di Alitalia. Le premesse e i primi passi sono una tragedia: – capitale pubblico in epoca di liberalizzazioni e concorrenza; – nonostante i tentativi di differenziazioni, è erede di Alitalia, con tutto quello che comporta come rotte e come nomea; – la Commissione Ue ha concesso molto pur nella filosofia di non-continuità e, per esempio, non l’uso del marchio. Questo ha portato ad una farsa da operetta di quarto livello. Il marchio è stato messo all’asta con un importo altissimo (290 milioni), asta deserta e offerta molto al ribasso di Ita. Tutto normale se non fosse che il proprietario del marchio e la proposta fossero ad opera dello stesso soggetto, lo Stato italiano, cioè il contribuente; – forse ITA rimarrà nella storia per avere avuto i propri dipendenti in sciopero prima che cominciasse la propria attività; – è partita la pubblicità milionaria. Sul Corsera dell’altro giorno, senza che fosse citato il nome ITA ma con un QR code che dovrebbe portare alle loro pagine Internet, è comparsa un pagina intera con la scritta “C’è qualcosa di nuovo nell’aria – Flying soon”. Ci sono cadute le braccia per la banalità e al pensiero di chissà quanto è stato pagato il creativo che ha studiato questa immagine. Abbiamo pensato… forse è di quelle pubblicità che ti dovrebbe creare aspettativa e quindi nei prossimi giorni… niente, non abbiamo visto altro. – girano notizie di preoccupazioni dell’amministrazione di Ita per le scarse prenotazioni pervenute a meno di due settimana dall’esordio. Siamo andati sul sito Itaspa.com per vedere come funziona… un disastro: non ci si muove, errori continui alle ricerche, pagine diverse da quelle cliccate… chissà come hanno prenotato quei pochi che lo hanno fatto… speriamo si tratti di un problema temporaneo di aggiustamento del loro sistema.Tutto questo lo abbiamo riportato, ed abbiamo fatto le prove, per un solo motivo: sono soldi di noi contribuenti e vorremmo sapere come vengono spesi. Non solo, ma anche i soldi di noi italiani e, visto che dovrebbe essere la compagnia di bandiera, ci teniamo anche noi alla nostra faccia, onde evitare di farci ridere dietro.Domanda finale: perché tutto questo? Non è che il nostro Paese, quando si tratti di aziende di Stato, sia sinonimo di tragedie. Certo, per essere azienda di Stato è sinonimo di vetusta economica con prospettive negative, ma qualcosa di eccellente, dal punto di vista pratico e tecnico, funziona.

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Andreas Wesner new Managing Director in Catella Real Estate AG

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Andreas Wesner has been appointed as Managing Director and spokesperson at Catella Real Estate AG (CREAG). He will start his new position on the 1st April 2022. Andreas Wesner has long and extensive experience from the German and European property market and regulated fund operations. He joins Catella from a role as Head of Transactions – Northern Continental Europe at LaSalle Investment Management. Prior to LaSalle, Andreas has worked in investment management and acquisitions in AXA Investment Managers, The Carlyle Group, and Merrill Lynch Management. “We are delighted to welcome Andreas Wesner to the CREAG team. CREAG plays a key role in Catella Property Investment Management’s growth strategy and Andreas’s broad competence and experience supports the execution of future growth and expansion of CREAG”, says Timo Nurminen, Head of Property Investment Management at Catella.CREAG is Catella’s full-service property fund management platform based in Munich. The open-end fund operation is active in the areas of real estate fund management and real estate investment advice. Since 2007, when the company was established, it has grown to one of the leading investment managers in Germany with AUM of EUR 6,3 Bn and staff of 94.“I am excited about the new challenges and the opportunity to join CREAG and its talented team. My past 20 years in the field of property investments in Germany and Europe will provide a good platform to develop and continue CREAG’s journey towards a leading pan-European investment manager”, says Andreas Wesner. Andreas Wesner will take up the position as Managing Director at CREAG on 1st April 2022. The appointment is subject to the approval of Federal Financial Supervisory Authority (BaFin).

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Sono 574mila gli alunni nati in Italia che frequentano le nostre scuole ma sono considerati stranieri

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

La costante crescita delle seconde generazioni caratterizza significativamente l’evolversi della presenza degli studenti con background migratorio: lo scrive il ministero dell’Istruzione nel report pubblicato in settimana sugli alunni stranieri iscritti nei corsi di studio italiani. Nel quinquennio 2015/2016 – 2019/2020 il numero degli studenti “stranieri” nati in Italia è passato da oltre 478 mila unità a quasi 574 mila con un incremento di oltre 95 mila unità (+20% circa). Nell’ultimo anno la crescita è stata di oltre 20 mila unità (+3,7%), portando la quota dei nati in Italia sul totale degli studenti di origine migratoria al 65,4%, quasi un punto percentuale in più rispetto al 2018/2019 (64,5%).Sempre il ministero è rilevato che esaminando la variazione degli studenti con cittadinanza non italiana per luogo di nascita (Italia o Estero) ben si evidenzia che le seconde generazioni rappresentano ormai l’unica componente in crescita della popolazione scolastica. Nella Secondaria di secondo grado si è registrato nell’ultimo anno l’aumento maggiore di studenti nati in Italia (+11.170 studenti).Secondo il sindacato, la crescita continua di questi iscritti conferma che occorrono almeno due generi di cambiamenti radicali: l’adozione di una didattica più personalizzata, verso questo genere di alunni, con difficoltà di comprensione e di esternazione della lingua italiana, e che rientra in quella logica di supporto ai tanti alunni con bisogni educativi speciali, anche loro in continua crescita. Una didattica che passa, necessariamente, per un sostanziale potenziamento degli organici, con gli incrementi da attuare non più in base ai numeri ma alle effettive necessità formative. E a proposito di numeri, il secondo cambiamento da introdurre è quello dalla riduzione del numero di alunni per classe, considerando anche che nelle aule sono spesso presenti allievi con disabilità e Dsa. In queste condizioni, pensare di continuare ad organizzare la didattica per più di 15-20 alunni per classe rappresenta un oltraggio al diritto allo studio e al futuro del Paese.

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Prevenzione per il tumore al seno

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

«Anche quest’anno il mese di ottobre sarà dedicato alla prevenzione per il tumore al seno grazie all’iniziativa “Ottobre rosa”, che attraverso iniziative gratuite in tutta Italia consentirà di poter accedere in maniera diretta al programma di esami e screening. L’annus horribilis della pandemia Covid19 ha rappresentato, purtroppo, un freno per gli esami di screening e dunque per la prevenzione. La naturale paura di recarsi in ospedale, con il rischio di entrare in contatto con il virus e contrarre l’infezione, ha fatto desistere dal sottoporsi ai primi controlli o esami di routine. Ma anche la conversione di diversi reparti in area Covid, nei momenti di maggior emergenza sanitaria, ha avuto i suoi effetti. Oggi per fortuna lo scenario epidemiologico è più rassicurante, con un calo nel numero dei contagi e una campagna vaccinale già avanzata. Per questo motivo l’invito alle donne è quello di rivolgersi con fiducia alle strutture e di usare sempre tutte le precauzioni suggerite. La diagnosi precoce, infatti, è fondamentale e riesce a fare la differenza nella cura e trattamento di questa patologia, così come per tutte le altre. Sono ancora molte, infatti, le donne a cui viene diagnosticato un tumore al seno: secondo un’indagine della Lega Italiana Lotta al Tumore (LILT) lo scorso anno, nel 2020, sono stati registrati 55mila nuovi casi», afferma il Comitato centrale FNOPO.Per tale motivo è auspicabile inserire la figura dell’ostetrica/o nei centri di screening mammografici, e nei centri oncologici, affinché lavori di concerto nei team multiprofessionali. Dopo alcuni interventi e terapie vi è tutta una parte di informazioni sulle modificazioni del corpo e sulle terapie che vengono effettuate che devono essere approfondite da tale professionista, ad esempio cicli ormonali, trasformazione fisica ecc. Tale supporto ha anche una valenza psicologica che in questo tipo di patologie non deve mai essere sottovalutato: le donne si sentono diverse, sole, impaurite, senza più il controllo del proprio corpo, devono affrontare i cambiamenti nella vita sociale, in quella di coppia e di relazione. Encomiabile è il lavoro svolto in questo campo da tutte le associazioni di donne di autoaiuto, presenti nel nostro Paese, che danno supporto e sostegno. Tra le tante difficoltà che incontrano le donne, vi è anche quella di un tempestivo accesso ai servizi – sottolinea il Comitato centrale FNOPO -. Affinché ci sia reale prevenzione, quindi, non basta una lodevole iniziativa che ricorre un mese l’anno, ma serve un sistema che metta le donne in condizioni reali di potersi sottoporre a esami senza le lungaggini delle liste di attesa. Chi gestisce la sanità, a tutti i livelli, ha la responsabilità di tutelare e proteggere la salute dei cittadini, ad esempio potenziando e migliorando le strutture e la presenza dei professionisti sanitari. Infine, determinanti nella cura contro il tumore al seno sono i test genomici, per i quali il ministro della Salute Speranza ha firmato un decreto con i quali vengono previsti 20 milioni di euro di finanziamenti, e che sono rivolti gratuitamente alle donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale. Sono test fondamentali poiché aiutano nella definizione dei trattamenti più appropriati per ciascuna paziente». (By Dott.ssa Elisabetta Cannone)

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Roma tornerà presto “caput mundi”

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Anzi “caput investimenti”. Un patrimonio storico e architettonico unico al mondo, un’attrattività turistica che ha portato 46,5 milioni di presenze in città nel 2019, con 1.036 hotel e 51.000 camere, un Hub nazionale dei trasporti come Fiumicino da cui sono transitate 43,5 milioni di persone, presenza di aree verdi e bassa densità, con 162 mq verde per abitante. E poi un importante polo della ricerca e sistema universitario, con 12 università per 190mila studenti, e un’eccellenza del sistema della sanità, con 30 strutture ospedaliere e 11.500 posti letto. Tutti fattori che spingono Roma al quarto posto in Europa per livello di attrattività complessivo della città, e uno dei cinque poli urbani più importanti nel continente. E’ quanto emerge della ricerca realizzata da Scenari Immobiliari in collaborazione con Fabrica Immobiliare Sgr dal titolo “Roma 2030. La capitale nel nuovo scenario internazionale”, che analizza lo stato di salute della città e, sulla base di dati e pareri autorevoli, intende evidenziare le opportunità di rinascita che la città sta mostrando in questo momento, a dispetto della percezione non positiva che aleggia nell’opinione pubblica.L’attrattività della Capitale ha effetti positivi anche sul mercato immobiliare. Dopo un periodo caratterizzato da stabilità dei prezzi medi degli immobili in centro città, con un calo della periferia, Roma è lanciata verso grandi opportunità di recupero nei prossimi anni, potenzialmente tra le più alte in Europa. Le previsioni di crescita per i prossimi cinque anni pongono, infatti, la Capitale al secondo posto tra le città analizzate, con un incremento potenziale del 15,4 per cento in cinque anni, secondo solo a Parigi, con più 19,3 per cento. “La ricerca – sostiene Alessandro Caltagirone, vice presidente di Immobiliare Caltagirone – evidenzia una completa scollatura tra la situazione oggettiva di una città con tutti i requisiti giusti per accogliere nuove aziende, per accogliere i turisti e per chi vuole semplicemente viverci e una immagine opaca basata su luoghi comuni. È necessario che ognuno faccia la propria parte per far conoscere Roma per come è e non per come si dice che sia”.

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Le migliori aziende per cui lavorare in Europa nel 2021

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

21 paesi del Vecchio Continente partecipanti, 150 aziende premiate e 3.000 imprese coinvolte: sono questi i numeri della classifica “Europe’s Best Workplaces 2021” di Great Place to Work®, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale e dell’employer branding. Il ranking, suddiviso in quattro categorie (Large, Medium, Small e Multinational Companies) in base al numero di collaboratori presenti, registra una grande crescita in termini di partecipazione: la classifica, per l’occasione, è stata estesa di 25 posizioni e ciò ha portato anche ad una conseguente crescita del numero di premi, passati da 125 a 150 in totale. Le organizzazioni premiate hanno registrato l’88% di media Trust Index, un dato di 8 punti superiore alla media delle imprese non premiate. Per quanto riguarda i settori di riferimento, l’IT si prende la scena con il 32% di aziende classificate, seguono con grande distacco l’asset dei servizi professionali (14%) e quello dei servizi finanziari e assicurazioni (13%). Facendo invece un focus sull’Italia, il Bel Paese conta ben 20 organizzazioni in classifica, di cui 14 local entities di aziende multinazionali. Ma non è tutto, infatti, per la prima volta l’Italia è presente nel segmento dedicato alle Large Companies con due aziende, ovvero Illimity, gruppo bancario italiano ad alto tasso tecnologico fondato nel 2018, ed Elettronica, dal 1951 specialista nazionale della Difesa Elettronica. Risulta rilevante anche la categoria Medium Companies che vede la presenza di 3 aziende premiate: Biogen Italia, Zeta Service e Insight Technology Solutions e la categoria Small Companies, in cui è premiata Camasia. La classifica completa è consultabile al seguente link: greatplacetowork.it/ecco-la-classifica-europea-2021. “Vedere così tante aziende italiane nella classifica degli Europe’s Best Workplaces ci rende particolarmente orgogliosi e, soprattutto, fiduciosi in vista di un futuro sempre più in crescita – afferma Alessandro Zollo, Amministratore Delegato di Great Place to Work Italia – Le indagini su cui si basano i risultati che hanno portato a realizzare questa classifica sono state svolte in un periodo estremamente complesso, in cui le organizzazioni eccellenti si sono spinte oltre al consueto per supportare le persone appartenenti al proprio clima aziendale: da segnalare a questo proposito che l’82% dei collaboratori degli Europe’s Best Workplaces afferma che in azienda le persone sono pronte a dare qualcosa in più per portare a termine il lavoro. Ciò è sicuramente frutto di un ottimo lavoro svolto in termini di benessere organizzativo. Tenere sotto stretta osservazione l’employee experience dei singoli professionisti consente, in seguito, ai leader d’impresa di costruire ottime basi per sviluppare percorsi di change management o trasformazione aziendale finalizzati a migliorare sia il clima organizzativo sia i risultati economici dell’impresa in quanto tale”. By Giacomo Beretta

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Il Topix segna un massimo trentennale dopo l’annuncio delle dimissioni del premier Suga

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

A cura di Daisuke Nomoto, Responsabile globale azioni giapponesi di Columbia Threadneedle Investments. Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga si è dimesso a seguito di un calo progressivo degli indici di gradimento e della conseguente perdita di supporto da parte dei leader del suo partito. Il passo indietro di Suga riduce la possibilità di un risultato sfavorevole alle elezioni della camera bassa per il Partito Liberal Democratico (LDP), attualmente al governo, i cui membri temevano una débâcle senza un cambio di primo ministro. Tra i principali contendenti per la successione a Suga figurano il sempre più popolare ministro dei vaccini Taro Kono, l’ex ministro degli esteri Fumio Kishida, l’ex ministro degli interni e delle comunicazioni Sanae Takaichi e l’ex ministro della difesa Shigeru Ishiba. Data la debolezza dell’opposizione, ci aspettiamo che l’LDP mantenga il potere dopo le elezioni generali.Dopo mesi di calo degli indici di gradimento, il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha annunciato che non si candiderà alle elezioni come leader dell’LDP, dimettendosi quindi dall’incarico. Oltre alle crescenti critiche pubbliche per la sua risposta alla pandemia di Covid-19 e alla decisione di procedere con i giochi olimpici di Tokyo malgrado le obiezioni degli esperti sanitari, una serie di sconfitte alle elezioni regionali ha evidenziato il malcontento del pubblico nei confronti del governo.Visto il crollo dell’indice di gradimento dell’esecutivo di Suga, molti membri del partito temevano che senza un cambio di primo ministro l’LDP avrebbe perso le elezioni della camera bassa. La notizia delle sue dimissioni ha favorito un rally delle azioni giapponesi, che ha portato l’indice Topix su un massimo trentennale.Attualmente si contano tre candidati apertamente schierati: Fumio Kishida, l’ex ministro degli esteri che è arrivato secondo dietro a Suga al ballottaggio dell’anno scorso; Sanae Takaichi, l’ex ministro degli interni e delle comunicazioni; e l’attuale ministro dei vaccini Taro Kono. L’ex ministro della difesa Shigeru Ishiba ha indicato che sta valutando la possibilità di candidarsi.

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Scuola. La macchina per i pensionamenti quest’anno è partita prima

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

E non se ne comprende il motivo. Con Decreto e Circolare annessa, da Viale Trastevere è stato fissato a fine mese il termine per la presentazione delle domande di cessazione per dimissioni volontarie dal servizio e anche delle istanze di permanenza in servizio ai sensi dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e successive modifiche e integrazioni, ovvero per raggiugere il minimo contributivo. Sempre entro la data di cui sopra gli interessati hanno la facoltà di revocare le suddette istanze, ritirando, tramite POLIS, la domanda di cessazione precedentemente inoltrata. Gli effetti pratici dei pensionamenti si avranno a partire dal 1° settembre 2022, unica “finestra” annuale di uscita del personale della scuola. Il termine del 31 ottobre 2021, ricorda la rivista specializzata Orizzonte Scuola, deve essere osservato anche da coloro che, avendo i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini) e non avendo ancora compiuto il 65° anno di età, chiedono la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico, purché ricorrano le condizioni previste dal decreto 29 luglio 1997, n. 331 del Ministro per la Funzione. Il termine per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio dei dirigenti scolastici è fissato invece al 28 febbraio 2022. La richiesta potrà essere formulata avvalendosi di due istanze Polis che saranno attive contemporaneamente: la prima conterrà le tipologie con le domande di cessazione ordinarie: domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2020 (art.16 Decreto-Legge 28 gennaio 2019 n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26 – art. 1 comma 336 Legge 30 dicembre 2020 n. 178) (opzione donna); domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2022 (Art. 24, commi 6, 7 e 10 del D.L. 6 dicembre 2011, n.201, convertito in L. 22 dicembre 2011, n.214 – Art.15, D.L. 28 gennaio 2019, n.4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 – Art.1 commi da 147 a 153 della L. 27 dicembre 2017 n. 205); domanda di cessazione dal servizio in assenza delle condizioni per la maturazione del diritto a pensione; domanda di cessazione dal servizio del personale già trattenuto in servizio negli anni precedenti. La seconda tipologia di istanze conterrà la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento dei requisiti previsti dall’art. 14, D.L. 28 gennaio 2019, n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 (quota 100). In presenza di domande di dimissioni volontarie finalizzate sia alla pensione anticipata che alla pensione quota cento, quest’ultima verrà considerata in subordine alla prima istanza. Le domande di cessazione dal servizio e le revoche delle stesse devono essere presentate con le seguenti modalità: i Dirigenti Scolastici, il personale docente, educativo ed A.T.A. di ruolo, ivi compresi gli insegnanti di religione cattolica utilizzano, esclusivamente, la procedura web POLIS “istanze on line”, relativa alle domande di cessazione, disponibile sul sito internet del Ministero. Al personale in servizio all’estero è consentito presentare l’istanza all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS; il personale delle province di Trento, Bolzano ed Aosta, presenta le domande direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità, che provvederà ad inoltrarle ai competenti Uffici territoriali; le domande di trattenimento in servizio ai sensi dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 modificato dall’art. 1 comma 630 della legge 27.12. 2017 n. 205, ovvero per raggiungere il minimo contributivo dovranno essere presentate all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS, entro il termine del 31 ottobre 2021.

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Libri:” Il mare svuotato” Di Ugo Bardi e Ilaria Perissi

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Come gli esseri umani hanno gradualmente scoperto le risorse del mare, a partire dai nostri più remoti antenati? Perché tendiamo a distruggere le cose che ci fanno vivere e come il sovrasfruttamento ha distrutto molti degli stock di pesce che una volta erano abbondanti E li stiamo ancora distruggendo? Come l’inquinamento sta danneggiando il mare: dalle isole di plastica nel mezzo degli oceani all’aumento del livello del mare? Quali sono i limiti alle risorse del mare? Cosa ci possiamo realisticamente aspettare di ottenere dal mare nel futuro? Cos’è la maledizione del pescatore e perché i pescatori sono stati sempre poveri nella storia, e lo sono tuttora? Queste sono alcune delle domande a cui si tenta di dare una risposta ne Il mare svuotato. Quale futuro per l’Economia Blu Di Ugo Bardi e Ilaria Perissi (Editori Riuniti). In più, imparerete come i Neanderthal hanno attraversato il mare sulle loro piroghe, come era possibile che cinque uomini su una barchetta a remi potessero uccidere un animale grande e possente come una balena, che tipo di olio hanno messo nelle loro lampade le vergini del Vangelo, come un professore di matematica – Vito Volterra – ha scoperto le equazioni della pesca, come una nuova generazione di navi a vela potrebbe rimpiazzare le navi puzzolenti e inquinanti di oggi, dove siano finiti i pescatori che una volta vivevano lungo la costa e come mai è diventato così facile essere punti da una medusa mentre si fa il bagno in mare. E molto di più. Potrete anche giocare al Gioco di Moby Dick, un semplice gioco da tavolo che illustra il fenomeno del sovrasfruttamento.

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Cia, no a Far West su crediti carbonio

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

I mercati volontari dei crediti di carbonio si stanno rapidamente diffondendo nel mondo e possono valere dai 38 ai 58 mld per l’agricoltura Ue, secondo stime della Commissione. Si tratta di strumenti finanziari che si inseriscono nell’ambito del Protocollo di Kyoto per compensare le emissioni generate dai diversi settori produttivi. Nonostante i proclami, in Italia mancano ancora regole chiare sul riconoscimento dei servizi ecosistemici dell’agricoltura, con il sequestro della C02 immagazzinata dai terreni e dalle coltivazioni arboree. In America la compravendita è avviata e Biden pianifica la creazione di una banca che faciliti il mercato delle pratiche ecosostenibili in cui gli agricoltori mettono all’asta i loro crediti, equivalenti a tonnellate di carbonio organico catturato. Questi crediti vengono, quindi, commercializzati diventando opportunità di guadagno per le aziende rurali. Si viene, così, incontro alle grandi corporation che hanno necessità di compensare le proprie emissioni di gas serra con azioni di rimboschimento e piantumazione messe in opera dai farmer Usa. Cia-Agricoltori Italiani guarda con grande interesse a queste nuove opportunità offerte dalla rivoluzione green, ma chiede una regolamentazione chiara per evitare frodi (vendite multiple) e speculazioni finanziarie. In Italia, infatti, a differenza di altri Paesi europei, non c’è ancora una normativa o linee guida su come si generano e commercializzano questi crediti. Servono con urgenza protocolli che ne garantiscano trasparenza ed efficacia. Cia ricorda il caso di Microsoft che dopo aver attivato negli Usa un deal per acquisire un importante quantitativo di crediti da aziende agricole, ne ha rifiutati più di 5 milioni per un deficit nei sistemi di misurazione e reporting dei benefici climatici. Secondo il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, la strada da fare è ancora lunga: “La gestione sostenibile dei terreni può avere un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. Il sistema di certificazione dovrà definire degli standard di contabilizzazione del sequestro di carbonio per ogni tipologia di azienda agricola e quali saranno le modalità con cui gli agricoltori riceveranno le premialità. Le questioni che si aprono sono complesse –chiosa Scanavino-, i nuovi strumenti finanziari riusciranno ad attrarre una massa critica di aziende o potranno beneficiarne solo pochi grandi agricoltori in grado di adottare le tecnologie necessarie al monitoraggio della riduzione di emissioni? E, soprattutto, le nostre aziende agricole riceveranno crediti anche per tutto quello che hanno fatto in passato per ridurre le emissioni di gas serra?”. Come ultimo spunto di riflessione, Scanavino auspica, infine, che l’agricoltura non sia ridotta nel futuro a mero elemento di compensazione, a vantaggio del contributo del bilancio del carbonio per l’industria manifatturiera, ma vada sempre considerata una componente strategica essenziale dell’economia del nostro Paese.

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Pesticidi illegali

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Con un giro d’affari che nel 2023 dovrebbe arrivare a toccare i 90 miliardi di dollari, i pesticidi illegali rappresentano una vera minaccia per l’agricoltura mondiale, tanto più insidiosa in quanto in gran parte invisibile – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. I fitofarmaci contraffatti e illegali contengono spesso sostanze vietate perché comportano un rischio per l’uomo e per l’ambiente. In assenza di controlli severi, la forza di attrazione di questi prodotti potrebbe aumentare proprio in conseguenza dell’entrata in vigore di nuove misure per un’agricoltura più sostenibile. Le stime sul mercato dei pesticidi illegali dipingono un fenomeno di vaste proporzioni – continua Tiso. Si calcola che le entrate complessive di questo commercio illecito superino i 4,4 miliardi di euro l’anno e che rappresentino il 10% del mercato mondiale, per una valore assoluto di ben 44 miliardi di euro. E non c’è continente dove il loro utilizzo non sia diffuso. L’Italia non fa eccezione, come dimostra l’indagine ‘Job tax’ dello scorso aprile, in cui i Nas di Latina hanno accertato l’uso di fitofarmaci tossici e vietati. A conclusioni analoghe sono arrivate inoltre inchieste simili in diverse regioni italiane. I pesticidi illegali mettono in pericolo non solo la salute dei consumatori, ma anche quella dei braccianti costretti a maneggiare sostanze tossiche. Oltre a stabilire nuovi limiti per l’utilizzo della chimica industriale, per realizzare una transizione ecologica è indispensabile rafforzare i controlli alle frontiere e nei campi.

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Salvare l’agricoltura che mitiga effetto serra

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Il riscaldamento globale (1,5-2°C fino al 2050) sta compromettendo la salute del pianeta, l’equilibrio degli ecosistemi e la salvaguardia delle produzioni agricole, principale fonte di sostentamento alimentare per oltre 7 miliardi di persone nel mondo. In Italia, nel solo 2021, tra nubifragi e siccità, sono saliti del 60% gli eventi estremi e si è raggiunto il record di incendi, alimentati dal forte caldo, con più di 103 mila ettari bruciati in soli 8 mesi. Fiamme, maltempo e danni da parassiti, insieme alla crisi pandemica, hanno tolto quest’anno dalle tavole degli italiani oltre il 10% del cibo e procurato alle aziende agricole perdite economiche di svariati milioni di euro. Eppure, l’agricoltura è la più importante alleata contro inquinamento ed effetto serra. Da Cia-Agricoltori Italiani ai grandi della terra, riuniti a Milano per la Pre Cop26, l’ultima chiamata affinché i lavori preparatori per la Conferenza di novembre prossimo a Glasgow portino ad accordi fattivi e chiari, ad azioni concrete in grado anche di riconoscere il ruolo centrale dell’agricoltura mondiale. Cia torna, dunque, a porre l’accento sulla rilevanza strategica della buona agricoltura che, pur subendo le conseguenze dirette dei cambiamenti climatici, mitiga l’effetto serra e riduce le sue emissioni (-25%), produce energie rinnovabili e biomasse (+690%), limita il consumo di acqua e di pesticidi (-27%), aumenta le superfici biologiche (+56%) e ha un ruolo fondamentale nell’assorbimento di anidride carbonica, giungendo a “sequestrare” circa 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno.Ancor più dopo la terribile esperienza dell’emergenza sanitaria, è il momento, secondo Cia, di riconoscere nei fatti il contributo straordinario che può dare l’agricoltura alla transizione ecologica, in grado non solo di sostenerne lo sviluppo, ma soprattutto di guidarne l’applicazione. Le imprese agricole italiane stanno infatti dimostrando, sottolinea Cia, grande senso di responsabilità e propensione al cambiamento, facendo spazio in azienda a ricerca e innovazione, soluzioni antispreco ed ecosostenibili.“Ammodernamento delle infrastrutture fisiche e digitali, presidio del territorio e del paesaggio nelle aree rurali, cura del verde in città, introduzione di tecniche per la prevenzione e la difesa attiva delle colture e nuovi strumenti per la gestione del rischio, ristrutturazione delle stalle orientate al benessere animale e alla sostenibilità -commenta il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- sono già le priorità delle nostre aziende che però, oggi, sollecitano incentivi anche in ottica di lotta al cambiamento climatico e Green Deal Ue. L’appello -conclude Scanavino- è alla concretezza. Questo ci attendiamo dalle istituzioni riunite a Milano”.

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Camminare tra gli olivi per combattere l’abbandono

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Camminare tra gli olivi per riaccendere i riflettori su un’emergenza dimenticata: l’abbandono degli uliveti. Domenica 24 ottobre in 134 città d’Italia la quinta edizione della Camminata tra gli olivi – promossa dall’Associazione nazionale Città dell’Olio con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – sarà dedicata al tema del recupero degli uliveti abbandonati non solo finalizzato alla produzione di olio extravergine ma anche allo sviluppo del turismo dell’olio. I numeri dell’emergenza. In una sola generazione, l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro e ha visto la scomparsa del 28% delle sue campagne (dati Coldiretti). Solo in Toscana sono 4 milioni gli olivi abbandonati e trascurati dal cui recupero si potrebbero generare un fatturato di 30-40 di euro in più di produzione di extravergine. Lo scorso anno Ismea ha messo all’asta ben 386 terreni agricoli abbandonati in tutta Italia: oltre 10mila ettari che si trovano soprattutto tra Sicilia e Calabria. Di fronte a questa situazione sono necessari investimenti e piani di sviluppo che tengano conto del nascente interesse dei turisti per il l’oleoturismo. Come emerge dal Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano curato dalla prof.ssa Roberta Garibaldi sempre più turisti italiani scelgono esperienze legate all’olio. Nel 2019 ad esempio, il 69% dei turisti che fanno viaggi enogastronomici, ha espresso il desiderio di visitare un frantoio in occasione di uno dei prossimi viaggi, ma solo il 37% ha visitato un frantoio nel corso dei viaggi compiuti negli ultimi 3 anni.“La Camminata tra gli olivi è diventato un evento simbolo di ripartenza ma quest’anno vogliamo che sia anche un’occasione per rappropriarsi del paesaggio olivicolo e promuoverne il recupero e la valorizzazione – commenta Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio – l’adesione entusiastica delle Città dell’Olio a questa iniziativa è il segno tangibile di un desiderio di normalità, libertà e felicità molto diffuso ma per i numeri che fa dimostra anche che c’è un crescente interesse per esperienze turistiche legate al mondo dell’olio. Dobbiamo investire sull’imprenditoria giovanile legata alla terra e sull’agricoltura sociale perché dal recupero degli uliveti abbandonati e dalla loro messa a sistema nell’offerta turistica del territorio, può nascere un’idea di sviluppo delle tante comunità rurali del nostro Paese” Le Camminate. Quest’anno sono 16 le Regioni coinvolte nella Camminata tra gli olivi. La Toscana primeggia con 21 città aderenti, segue la Sardegna (17), la Liguria e Veneto (12). Tante le proposte di itinerari da vivere in famiglia, in coppia o da soli alla scoperta dei paesaggi legati alla storia ed alla cultura millenaria dell’oro verde. Si va dalle passeggiate tra gli uliveti alle visite ai frantoi, dai tour in bike e a cavallo alle esperienze dirette nella raccolta e nella piantumazione. Ovunque sono previsti corsi di assaggio e degustazioni con visite al patrimonio artistico e culturale delle Città dell’Olio. Di particolare interesse sono i percorsi alla scoperta dei paesaggi storici rurali iscritti nel Registro nazionale: il paesaggio policolturale di Fibbianello del Comune di Semproniano con tappa al Nano Park, uno straordinario esempio di recupero di oliveto abbandonato, la Fascia Olivetata Pedemontana di Assisi-Spoleto e il Parco Storico di Venafro, ma di particolare pregio sono anche i percorsi nei parchi archeologici e tra i nuraghi. Consigliate sono le visite agli ulivi millenari e centenari: l’ulivo millenario Sa Reina nel S’Ortu Mannu (il grande orto) di Villamassargia caratteristico per il suo maestoso tronco di 16mt, l’ulivo centenario Fausto a Guardialfiera. Grande emozione desta la Camminata tra agli oliveti devastati dagli incendi a Tarsia in cui sono state ripiantate piante nuove. Mentre adatti a grandi e piccini, è l’itinerario storico-naturalistico di Ficarra alla scoperta dei “personaggi albero” ispirati ai protagonisti del Gattopardo. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, basta scegliere la propria camminata sul sito: http://www.cammintatragliolivi.it,

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L’industria delle Life Science come motore di innovazione e crescita sostenibile per il Paese

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

All’alba del nuovo ciclo economico e con l’arrivo dei primi fondi connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il settore produttivo è chiamato ad un ruolo da protagonista per la ripartenza del Paese, in sinergia e dialogando con il pubblico e le istituzioni. Il settore delle Life Science, in particolare, ha fornito un contributo decisivo durante la pandemia e ha evidenziato l’importanza per il Paese di poter contare su un sistema di ricerca scientifica all’avanguardia e di una filiera di produzione e distribuzione di farmaci e dispositivi efficiente e resiliente. È stato questo il punto di partenza dell’evento “L’industria delle Life Sciences come motore di innovazione e crescita sostenibile per il Paese. Modelli per il rilancio nella new normality”, organizzato da The European House – Ambrosetti, 1˚ Think Tank in Italia e 4° nell’Unione Europea nella categoria “Best Private Think Tanks” nell’ultima edizione del “Global Go To Think Tanks Report” dell’Università della Pennsylvania e tra i più rispettati indipendenti al mondo su 11.175 a livello globale e Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico nei settori Healthcare, Life Science ed Electronics, con sede centrale a Darmstadt (Germania) e con una presenza molto rilevante in Italia.L’evento, moderato da Frediano Finucci (Caporedattore economia ed esteri, TG LA7), è stato aperto dall’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia Viktor Elbling, che ha sottolineato il potenziale di una più stretta cooperazione tra Germania e Italia per la crescita degli investimenti e dell’industria.A seguire la professoressa Veronica De Romanis (Full Professor, Università LUISS Guido Carli, Roma), ha illustrato come, “per poter sfruttare al meglio i fondi collegati al PNRR, sarà necessario mettere le imprese, soprattutto quelle innovatrici, nella condizione di crescere, investire e generare valore per l’economia e per la società. Particolare importanza assumerà il contributo di donne e giovani, per cui la pandemia ha reso la situazione ancor più drammatica e che il sistema economico produttivo dovrà saper mettere nelle condizioni di partecipare al rilancio”.Tra i molti dati analizzati nello studio, si evidenzia come Merck fornisca un contributo al PIL complessivo, tra diretto, indiretto e indotto, di 403 milioni di euro. Questo grazie al coinvolgimento diffuso della filiera e a investimenti crescenti: tra il 2015 e il 2019 l’azienda ha investito in Italia 174 milioni di euro (+4,9% medio annuo, un ritmo più elevato della media del settore farmaceutico), concentrati in particolare al Sud presso il sito produttivo di Modugno-Bari. I dipendenti diretti di Merck nel nostro Paese sono oltre 1.200 (con il 50,7 di occupazione femminile), ma superano le 4.000 unità considerando anche l’occupazione sostenuta nelle filiere coinvolte.Questi importanti impatti sono stati commentati da Jan Kirsten (General manager, Healthcare, Merck Italia): “Lo studio della European House of Ambrosetti evidenzia molto bene il valore generato da Merck in Italia e le caratteristiche distintive della nostra presenza. Siamo infatti l’unica tra le maggiori multinazionali estere del settore presenti in Italia a coprire tutte le fasi della filiera, dalla ricerca preclinica e clinica alla produzione e commercializzazione del farmaco, senza trascurare la fornitura di reagenti e strumentazione a supporto della ricerca scientifica.

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