Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 26 ottobre 2021

Invictus: 19 storie italiane per dire no al covid

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Un libro, il cui ricavato andrà in beneficenza, racconta l’esempio di imprenditori che non si sono arresi nonostante le difficoltà. Si chiama “Invictus – Storie di resilienza imprenditoriale” il nuovo libro di David Campomaggiore che in poche settimane ha ottenuto tanti consensi su Amazon (https://amzn.to/3kefX5V) diventando un cult editoriale. “Dal 2020” spiega l’autore e imprenditore David Campomaggiore “sono successe tante cose che hanno cambiato il mondo e il modo di fare impresa. Per molti imprenditori è stato devastante. Alcuni hanno perso tanto, a volte tutto. Altri, invece, hanno avuto la forza di reagire ottenendo risultati inaspettati”. Quasi trecento pagine di testimonianze su come sopravvivere adattandosi al cambiamento, e che possono essere fonte di ispirazione ed insegnamento per chi sta passando un momento difficile ed è con il morale a terra. Un orgoglioso grido di riscatto e rivincita imprenditoriale. Un modo per raccontare, a gran voce, che gli uomini e le donne che decidono di essere imprenditori in Italia, sono dei supereroi che non si arrendono mai. “Pur essendo ogni storia diversa dall’altra, il filo conduttore che le unisce passa sempre da alcuni punti comuni”, sottolinea l’autore della prefazione, Stefano Versace, fondatore di Konos Gelato is Happiness, la più grande catena di gelaterie italiane in America. “Il primo è legato al cambiamento” continua. “Tutti, per ottenere risultati mai raggiunti prima, sono stati costretti a diventare persone che non erano mai state. Spesso il cambiamento costa dolore ed è la barriera per la quale molti rinunciano. Il dolore può essere costituito anche dall’accettare di lasciare qualcosa di certo per qualcosa di incerto”. È quello che troverete nella storia di Luca Lixi, consulente finanziario indipendente che lascia il comodo posto in banca per una incerta carriera di trader e formatore. La sua dote principale è stata proprio quella di saper affrontare le paure del cambiamento che inevitabilmente lo hanno tenuto sveglio molte notti. Oggi Lixi è co-fondatore di AEGIS SCF e CEO di Lixi Invest, azienda che si occupa di educazione e cultura finanziaria. Ma non solo, ha anche fondato Wikilix-Finanza Personale, la community di riferimento per quanto riguarda l’alfabetizzazione finanziaria e che vanta 23.000 membri. Altra caratteristica comune a tutti gli imprenditori protagonisti di “INVICTUS – STORIE DI RESILIENZA IMPRENDITORIALE” è la disciplina, elemento predominante per esempio nell’editore Giacomo Bruno. Conosciuto come il papà degli e-book, Bruno li ha portati in Italia nel 2002, ben nove anni prima di Amazon o dei grandi colossi editoriali. Per farlo, ha dovuto affrontare un ostracismo assoluto perché nessuno, tranne lui, credeva nel successo dei libri elettrici. E’ stato un folle visionario che non si è mai arreso dinanzi a nessun ostacolo ed oggi è visto come un esempio di genio, lungimiranza e perseveranza. “Solitamente si leggono le storie di grandissimi imprenditori come di Steve Jobs, Richard Branson o Elon Musk” prosegue Campomaggiore “ma forse, queste storie, sono troppo distanti dall’imprenditore di casa nostra. Bill Gates può essere sicuramente stimolante intellettualmente ma quanti professionisti italiani diventeranno come lui? Quanti, quotidianamente, dovranno prendere le sue stesse decisioni? Probabilmente nessuno. Questo libro, invece, parla la nostra lingua. Parla all’imprenditore che tutte le mattine con coraggio e determinazione dirige la sua azienda ed è in balia di mille difficoltà”. Il ricavato di “INVICTUS – STORIE DI RESILIENZA IMPRENDITORIALE” , disponibile su Amazon (https://amzn.to/3kefX5V), verrà interamente devoluto in beneficenza a MicroLab, un’associazione che svolge un lavoro di supporto gratuito a quegli imprenditori che vedono la propria azienda in grave difficoltà economica. Attiva in Italia dal 2003, MicroLab non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Assiste e sostiene la nascita e lo sviluppo di imprese, microimprese e startup, prevenendo il fenomeno dell’usura attraverso forme di tutela, assistenza ed informazione. By donal cantonetti

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L’Artico con vista da Palazzetto Venezia

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Roma, si apre oggi e si concluderà domani 27 ottobre 2021 il Simposio Internazionale: “Artic connections” Sustainable Development in the Arctic: how do we succeed? Il Simposio, in lingua inglese e in formato ibrido, è realizzato con il sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (ai sensi dell’art. 23 bis del d.P.R. 18/1967). La SIOI – UNA Italy e la Reale Ambasciata norvegese in Italia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’High North Center for Business and Governance della Nord University di Bodø, sono liete di presentare il Simposio internazionale: “Arctic Connections – Sustainable Development in the Arctic: how do we succeed?” L’Artico potrebbe essere un precursore della transizione energetica? È questa la domanda a cui gli Stati artici e gli Osservatori sono chiamati a rispondere attraverso un dibattito incentrato sull’energia verde, sulla cooperazione internazionale e sul futuro della Regione Artica. L’obiettivo prioritario è di stimolare una più stretta collaborazione tra Italia e Norvegia e tra tutti gli stakeholders della Regione. Prenderanno parte all’evento personalità istituzionali e accademiche ed esperti italiani e internazionali per avviare e stimolare una riflessione condivisa sull’importanza delle nuove tecnologie energetiche, dello sviluppo del business nell’Artico, della cooperazione bi-multilaterale per l’applicazione del Green Deal europeo e dei fattori economici e politici che potrebbero influenzare gli scenari futuri della Regione Artica. Un focus sarà dedicato al contributo del settore privato allo sviluppo della Regione e alla sua importanza per lo sviluppo sociale e demografico.La I edizione del Simposio Internazionale “Arctic Connections: Italy and Norway in the Arctic between cooperation and future challenges” si è tenuta alla SIOI il 18 settembre 2018, con l’obiettivo di stimolare un dibattito partecipativo sulla geopolitica, le prospettive di sviluppo sostenibile, le sfide ed i potenziali attori coinvolti nel cambiamento nella Regione Artica. La II edizione di “Arctic Connections – A Trust Building Arctic Cooperation on Energy, Security and Blue Economy” si è svolta alla SIOI il 1 ottobre 2019 con l’intento di valorizzare la discussione sulle migliori prassi e politiche in un’ottica di ampliamento della cooperazione internazionale sulla Blue Economy sostenibile.

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Manovra: Nardi, superbonus resti anche per le case singole

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

“Mi auguro che il governo voglia riproporre il superbonus nella formula attuale, che comprende anche gli immobili unifamiliari, le ville e le case singole”. Lo dichiara la presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi. “Le case singole – spiega la presidente Nardi – sono prevalenti nelle città di provincia e nelle aree interne. Non credo che il governo voglia penalizzare questi territori a vantaggio delle grandi città. Tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, sono un fattore determinante dell’aumento di pil. E il Paese ha bisogno di crescere”.

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Rischio inflazione. Fipe: “Servono controlli per evitare speculazioni”

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

“Registriamo con preoccupazione le forti tensioni inflattive che riguardano materie prime, energia utenze e servizi vari, che rischiano di pregiudicare la ripresa economica in atto con pericolose ripercussioni sui prezzi dei listini delle attività di pubblico esercizio. In una situazione in cui il Paese sta correndo per tornare al punto di partenza, e cioè ai livelli di consumi pre-Covid, queste tensioni minano la fiducia dei consumatori e riducono il potere d’acquisto delle famiglie. È necessario, quindi, che il Governo attivi presidi di monitoraggio e controllo, soprattutto per contrastare le forti componenti speculative che stanno pericolosamente alimentando gli aumenti su prodotti e servizi e che, se non contrastati, produrranno una inevitabile e forte crescita dei prezzi.” Così il Presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, sui rischi legati all’inflazione e al conseguente aumento dei prezzi al consumo.

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Commento Comgest – Investire in Giappone

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Il Giappone è una porta d’accesso alla crescita del continente asiatico con una serie di aziende di alta qualità, sia nell’industria dei semiconduttori, che nei marchi di consumo o nella domanda di attrezzature per l’automazione di fabbrica. E questo sembra il momento per investire in azioni giapponesi. Le dimissioni del premier Suga hanno posto fine a una percezione negativa legata alla gestione della crisi di Covid: gli investitori sono di nuovo disposti a investire negli interessanti temi azionari in Giappone.Per quanto riguarda le peculiarità del mercato in Giappone, oltre al continuo successo delle strategie azionarie Europa, World e paesi emergenti, abbiamo anche constatato un interesse crescente verso il nostro fondo Comgest Growth Japan, che permette di avere un’esposizione azionaria con stile Comgest indiretta verso l’Asia e la Cina. Continuiamo a pensare che i rendimenti azionari nel lungo periodo siano interessanti e che possano offrire una buona diversificazione. Il nostro stile di gestione permette di ottenere questo tipo di diversificazione ma con un approccio difensivo grazie alla qualità e crescita delle aziende in cui investiamo, generalmente meno esposte alla volatilità dei cicli economici.Il cambio di leadership è stato un catalizzatore chiave nel breve termine: il Giappone sta attraversando un cambiamento drastico, poiché le pressioni demografiche e sociali degli ultimi anni hanno creato un consenso politico per la riforma. Il Giappone ha un nuovo leader ora, e si concentrerà sulle riforme necessarie. Nel frattempo, i tassi di vaccinazione Covid in Giappone hanno raggiunto gli altri paesi occidentali e il prossimo trimestre sarà straordinario, perché la gente tornerà ad uscire, i negozi e i ristoranti sono di nuovo pieni e gli impiegati tornano alla loro routine.Il Giappone è la migliore piattaforma per catturare la crescita della Cina e dell’Asia – senza assumersi il rischio di quei mercati. Soprattutto, il Giappone sta comprando il Giappone. Gli investitori nazionali stanno tornando sul loro mercato dopo una generazione di assenza, e si stanno concentrando su aziende di qualità, ben governate e che coinvolgono gli azionisti. Principalmente i fondi pensione locali stanno comprando nel proprio mercato. Abbiamo 23 fondi pensione che investono nei nostri fondi azionari e vogliono investire nelle realtà locali che sono leader a livello globale.E nell’ambito della tecnologia, perché preoccuparsi della Cina e dell’eccesso di regolamentazione quando si può guardare alla fortezza Giappone. Ecco come cerchiamo di catturare la crescita della Cina attraverso la strategia azionaria Comgest Growth Japan: con un equilibrio tra il trend del cambiamento che sta attraversando il Giappone e la selezione di leader globali. Tra questi ultimi, Daikin offre un’esposizione alla tendenza globale verso una maggiore domanda di aria condizionata con una minore esposizione al rischio ambientale rispetto alle controparti statunitensi.

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La Cina fa registrare buoni progressi sul fronte dell’investimento responsabile

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

A cura di Jin Xu, Gestore di portafoglio e Jess Williams, Analista di portafoglio, Investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investments. La Cina è come un Giano bifronte: da un lato è leader mondiale nello sviluppo delle energie rinnovabili, avendo installato più del doppio della capacità (misurata in gigawatt, GW) rispetto al suo concorrente più prossimo nell’ultimo decennio in termini di energia sia solare che eolica; dall’altro, nello stesso periodo, ha registrato il maggior aumento di capacità di generazione dal carbone, quasi il quadruplo rispetto a quanto osservato in India. Il governo cinese ha annunciato di voler raggiungere il picco delle emissioni prodotte dalle centrali a carbone entro la fine dell’attuale piano quinquennale che termina nel 2025, ma le nuove centrali con una vita utile di 40 anni non si conciliano con un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2060. La Cina è un paese di grandi progressi e grandi opportunità, ma anche di grandi contraddizioni. In termini assoluti, la Cina fornisce l’apporto più consistente alle emissioni globali, ma questo è dovuto per lo più alle sue dimensioni. Su base pro capite, le emissioni cinesi sono molto più contenute di quelle degli Stati Uniti e pressappoco in linea con quelle dell’UE, con la differenza, tuttavia, che dopo più di un secolo di aumento delle emissioni, l’UE si trova adesso su una traiettoria discendente, diversamente dalla Cina. Un altro punto da considerare è che i dati sulle emissioni a livello nazionale si riferiscono a quelle derivanti dall’attività produttiva. Di conseguenza, le emissioni generate dalla produzione di beni cinesi che vengono consumati nell’UE o negli USA sono rilevate nell’impronta di carbonio della Cina. Se prendessimo in esame le emissioni associate ai consumi pro capite, la Cina si posizionerebbe probabilmente molto meglio dell’UE, degli Stati Uniti e del Regno Unito. Visti i nuovi obiettivi “net zero” della Cina e la sua leadership nel settore delle rinnovabili – il paese produce il 70% dei pannelli solari e la metà dei veicoli elettrici a livello mondiale, e controlla una quota significativa di molti materiali che sono alla base della tecnologia di batteria – non c’è da stupirsi che gli investitori abbiano preso di mira il mercato cinese delle rinnovabili. Il crescente interesse degli investitori, specialmente di quelli consapevoli dei fattori ESG, ha spinto le imprese a porre maggiore attenzione alle informative sulla sostenibilità. L’uso del lavoro forzato nelle filiere produttive è una particolare area di rischio su cui gli investitori pongono attualmente molta enfasi. Verso la fine del 2021 è prevista la pubblicazione di un programma di decarbonizzazione più dettagliato. Questo potrebbe risolvere alcuni dei dilemmi posti dalle centrali a carbone, ed è probabile che si concentri su tre aree chiave: determinazione del prezzo del carbonio, finanza verde e investimenti tecnologici. Tali sviluppi potrebbero accelerare lo scenario già favorevole. Si tratta di un’opportunità di enormi dimensioni: l’International Renewable Energy Agency (IRENA) prevede che entro il 2050 saranno necessari 8.519 GW di energia solare in uno scenario di innalzamento delle temperature inferiore a 2°C, in linea con l’accordo di Parigi; parliamo di un aumento pari a 18 volte i livelli del 2018. Si ritiene che l’Asia, e soprattutto la Cina, rappresenterà più del 50% della potenza fotovoltaica complessiva installata, contro il 20% del Nord America e il 10% dell’Europa. Le previsioni sull’eolico onshore dipingono un quadro simile, con 5.044 GW richiesti entro il 2050, nove volte la capacità installata nel 2018. L’IRENA stima che oltre il 50% di questa capacità si troverebbe in Asia. Alla luce dei recenti annunci, che segnalano un deciso cambiamento nell’enfasi sulla transizione energetica, del miglioramento degli standard di informativa e della significativa gamma di opportunità, crediamo che valga la pena seguire l’evoluzione del mercato cinese. Tuttavia, aspetto importante per gli investitori internazionali attenti ai fattori ESG, ciò sarà subordinato alla garanzia che le filiere produttive non abbiano alcuna esposizione alle violazioni dei diritti umani degli uiguri nella regione dello Xinjiang.

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Standard sociali minimi per artisti e lavoratori culturali

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Il Parlamento invita la Commissione a proporre uno “statuto europeo dell’artista” che definisca un quadro comune sulle condizioni di lavoro e standard minimi sociali per tutti i Paesi UE.In una risoluzione adottata mercoledì, i deputati affermano che gli Stati membri dovrebbero garantire che i freelance e i lavoratori autonomi, compresi gli artisti e i lavoratori culturali, abbiano accesso alla contrattazione collettiva.Le differenze legislative a livello nazionale sullo status giuridico degli artisti ostacolano la collaborazione e il lavoro transfrontaliero. I Paesi UE dovrebbero riconoscere a livello transfrontaliero le competenze, le qualifiche e i diplomi culturali e creativi, oltre a rimuovere tutti gli altri ostacoli relativi alla circolazione transfrontaliera e al lavoro rivedendo, ad esempio, i requisiti amministrativi su visti, tassazione e sicurezza sociale.I deputati chiedono anche programmi specifici dedicati alla mobilità dei giovani creatori e innovatori, al fine di promuovere gli scambi e l’innovazione nei settori della cultura e della creatività.A causa della pandemia, sia gli artisti che il pubblico stanno diventando sempre più dipendenti dalle piattaforme di streaming digitale, che impongono “clausole di buyout” agli autori, acquistando da loro il pieno diritto d’autore in cambio di un pagamento una tantum e privando così gli autori delle loro royalties. I deputati chiedono alla Commissione di garantire che le entrate siano debitamente ed equamente distribuite a tutti i creatori, artisti e titolari di diritti.I Paesi UE sono esortati a promuovere e difendere la libertà artistica e a garantire che i cittadini europei possano godere liberamente delle creazioni artistiche. Inoltre, i deputati esortano la Commissione a sanzionare gli Stati membri che non rispettano i loro obblighi.

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Strategia UE “dal produttore al consumatore” per alimenti più sani e sostenibili

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Il Parlamento accoglie con favore la strategia “Dal produttore al consumatore” (Farm to Fork in inglese) e sottolinea l’importanza di regimi alimentari sostenibili, sani e rispettosi degli animali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, anche in materia di clima, biodiversità, inquinamento zero e salute pubblica. Nel testo approvato, i deputati hanno sottolineato la necessità di maggiore sostenibilità in ogni fase della filiera alimentare e hanno ribadito che tutti – dall’agricoltore al consumatore – hanno un ruolo da svolgere in tal senso. Affinché gli agricoltori percepiscano una parte equa dei profitti ottenuti da alimenti prodotti in modo sostenibile, i deputati chiedono alla Commissione di intensificare gli sforzi, anche attraverso l’adeguamento delle regole di concorrenza, per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera.Tra le altre raccomandazioni figurano: Cibo più sano – raccomandazioni dell’UE basate su dati scientifici per un’alimentazione sana, – contrastare il consumo eccessivo di carne e di alimenti altamente trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi, anche fissando livelli massimi di assunzione. Pesticidi e protezione degli impollinatori – migliorare il processo di approvazione dei pesticidi e monitorarne il rispetto delle norme per proteggere gli impollinatori e la biodiversità, – obiettivi di riduzione vincolanti sull’uso dei pesticidi. Gli Stati membri dovrebbero raggiungere questi obiettivi nei piani strategici nazionali della PAC. Emissioni di gas a effetto serra – Il pacchetto “Pronti per il 55 % entro il 2030” (Fit for 55, in inglese) deve prevedere norme e obiettivi ambiziosi per le emissioni derivanti dall’agricoltura e dal relativo uso del suolo, e criteri rigorosi per la produzione di energia rinnovabile a partire dalla biomassa, – i pozzi naturali di assorbimento del carbonio devono essere ripristinati e potenziati. Benessere degli animali – indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per una maggiore armonizzazione a livello UE , – verificare se sono necessarie modifiche alla legislazione UE, – eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti dell’UE , – i prodotti animali non originari dell’UE dovrebbero essere autorizzati solo se rispettano standard in linea con quelli dell’UE. Agricoltura biologica – più terreni destinati all’agricoltura biologica nell’UE entro il 2030, – iniziative – promozione, appalti pubblici e fiscalità – per stimolare la domanda. La risoluzione non legislativa è stata approvata con 452 voti a favore, 170 voti contrari e 76 astensioni.

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Carburante sostenibile per l’aviazione

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

DHL Global Forwarding, una delle più importanti realtà del trasporto aereo e marittimo, continua la sua strada verso una logistica a zero emissioni e questa volta lo fa acquistando 3,4 milioni di galloni di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) – ovvero 12,87 milioni di litri – nell’ottica di ridurre le emissioni del trasporto aereo. L’iniziativa rientra all’interno del progetto Eco-Skies Alliance, il primo programma di respiro internazionale che vede la partecipazione di altri leader del settore, tra cui United Airlines, e ha l’obiettivo di eliminare 31mila tonnellate di gas serra entro l’anno rispetto alle emissioni prodotte da carburante convenzionale. Da quando gli accordi di Parigi hanno abbassato a 1,5° la soglia limite per contenere il riscaldamento globale, le industrie di tutto il mondo si stanno muovendo per rispettare lo standard e salvaguardare l’ambiente. Il settore del trasporto aereo è indietro e l’unica soluzione possibile è l’investimento nella produzione di carburante sostenibile per l’aviazione. Ad oggi, le altre strade sono difficilmente percorribili per il trasporto aereo: la tecnologia dell’elettrico non è pronta per i voli commerciali a lunga distanza e l’energia a idrogeno non è ancora abbastanza matura per sostituire i motori a reazione negli aerei più grandi.Il SAF è l’unica soluzione disponibile ed è un tipo di carburante che viene miscelato proporzionalmente al normale carburante per l’aviazione: più è alta la percentuale di carburante sostenibile, minori sono le emissioni nocive prodotte. L’utilizzo di carburante sostenibile per l’aviazione è quindi la soluzione migliore per ridurre le emissioni del trasporto aereo ma il suo costo elevato è una barriera importante per l’utilizzo su larga scala. “Per decarbonizzare il settore del trasporto aereo è necessaria un’alleanza internazionale e un piano ambizioso” commenta Mario Zini, Amministratore Delegato di DHL Global Forwarding Italy. “Dal 2016 più di 300mila voli hanno utilizzato carburante sostenibile, ma questo numero corrisponde solamente a circa lo 0,01% dei voli totali. Il costo del carburante sostenibile per l’aviazione rimane alto e per superare questa barriera è necessario investire in nuove produzioni che possano competere coi prezzi di mercato dei carburanti esistenti”.I carburanti sostenibili devono rispondere a precisi requisiti per essere certificati come tali: il ciclo produttivo deve essere altrettanto sostenibile e non deve entrare in conflitto con la produzione di altri beni di prima necessità. La produzione di biocarburanti segue rigorosi standard e – se prodotti da rifiuti, per esempio – deve rispondere a specifici requisiti per far sì che i carburanti siano qualificati come quelli meno inquinanti attualmente disponibili sul mercato. Queste certificazioni sono la prova concreta con cui il cliente dimostra di aver ridotto il proprio impatto ambientale. I consumatori di energia non hanno modo di controllare la fonte di energia che entra nelle loro case, così come chi acquista viaggi in aereo o servizi di trasporto merci non può controllare il tipo di carburante utilizzato dal mezzo di trasporto. Le aziende possono però scegliere soluzioni di trasporto che prevedono l’utilizzo di carburante sostenibile ricevendo così la certificazione SAFc, strumento utile al raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità, e allo stesso tempo contribuire al ramp-up della produzione di SAF. I produttori di carburante generano un SAFc per ogni tonnellata metrica di carburante prodotto da materie prime sostenibili. Gli operatori aerei acquistano il carburante sostenibile, dichiarano il valore della riduzione diretta delle emissioni, che viene poi comunicata ai clienti che utilizzano il servizio. Per semplificare la procedura DHL Global Forwarding propone Book & Claim, lo strumento che permette alle aziende di ottenere i SAFc per i trasporti effettuati. DHL Global Forwarding sta attualmente testando la piattaforma che a breve sarà disponibile per i suoi clienti.

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Anat entra a far parte di A-T Global Alliance

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

ANAT (Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia) ha aderito ad A-T Global Alliance, prima coalizione internazionale nata per sostenere la ricerca sull’Atassia Telangiectasia e cercare risorse per la cura dei pazienti affetti da questa rara malattia genetica e neurodegenerativa che, al momento, non ha ancora una cura. A-T Global Alliance è stata creata nel 2020, in piena pandemia, per implementare la collaborazione tra associazioni di diversi paesi impegnate nella lotta all’Atassia Telangiectasia: Action for AT, AT Society (entrambe inglesi), BrAshA-T (Australia), Aefat (Spagna) e AT Children’s Project (USA).“Siamo estremamente felici – ha dichiarato Sara Biagiotti, Presidente ANAT – di entrare a fare parte di A-T Global Alliance. Siamo certi che il detto “l’unione fa la forza” si applichi perfettamente a questo progetto che ha un obiettivo ambizioso e fondamentale: far conoscere a più persone possibili l’Atassia Teleangiectasia e aiutare la ricerca a fare passi in avanti per trovare una cura per questa patologia che colpisce bambini e adolescenti” In Italia ANAT raggruppa circa 50 famiglie e da più di venti anni è impegnata nel supportare la ricerca, la prevenzione, la terapia e promuovere corrette informazioni sull’AT.

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Tumori in Italia e la media europea

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

In Italia si muore di cancro meno rispetto alla media europea (-13% negli uomini e -10% nelle donne). Nel nostro Paese, nel 2021, diminuiscono i decessi per tumori e migliora la sopravvivenza. Nel 2021 sono stimate 181.330 morti per neoplasie (100.200 uomini e 81.100 donne), 1870 in meno rispetto al 2020. Più in generale, negli ultimi sei anni, si è osservato un calo complessivo della mortalità per cancro del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne. Dal 2015 a oggi, nei maschi sono diminuite del 18,4% le morti per neoplasie dello stomaco, del 15,6% quelle del polmone, del 14,6% alla prostata e del 13,6% del colon-retto. Aumentano nella popolazione femminile i decessi per i carcinomi della vescica (+5,6%) e del polmone (+5%), strettamente legati al fumo di sigaretta, mentre calano quelli allo stomaco (-25%), colon-retto (-13,2%), ovaio (-9%) e mammella (-6,8%). Non emergono progressi per il tumore del pancreas, che continua a evidenziare tassi di mortalità stabili nei maschi e in crescita (+3,9%) nelle femmine. L’alto livello dell’assistenza oncologica in Italia è evidenziato dalle percentuali di sopravvivenza a 5 anni, che migliorano per tutte le neoplasie attestandosi al 59% negli uomini ed al 65% nelle donne (rispetto al 54% e 63% della rilevazione precedente aggiornata al 2015). In sette sedi negli uomini ed in otto nelle donne le sopravvivenze si attestano su valori molto elevati, fino al 96,2% dei carcinomi tiroidei nelle donne e al 93,2% nel testicolo. Il rischio di morte è raddoppiato per i malati oncologici con infezione da SARS-CoV-2.La pandemia pesa anche sull’assistenza oncologica, perché si osservano neoplasie in fase sempre più avanzata, come emerge da un’indagine che ha coinvolto 19 anatomie patologiche, rappresentative dell’intero territorio nazionale. Nel 2020 sono stati eseguiti, senza terapia neoadiuvante, 5758 interventi chirurgici alla mammella e 2952 al colon-retto. Il numero delle operazioni è in calo rispetto al 2019 (-805 casi, pari al -12% per la mammella, e -464 casi, pari a -13% per il colon retto). E le dimensioni della malattia al momento dell’intervento spesso sono maggiori di quelle rilevate nel periodo pre-Covid. Il calo dei tumori in situ operati è stato del 32% per il colon-retto e dell’11% per la mammella.Nel 2021, in Italia, sono stimati 34.000 decessi per cancro del polmone, 21.700 per il colon-retto, 12.900 per il pancreas, 12.500 per la mammella e 8500 per lo stomaco. “Un’indagine condotta dalla nostra società scientifica ha stimato, a livello nazionale, l’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 sugli interventi chirurgici dei tumori della mammella e del colon-retto – sottolinea Anna Sapino, Presidente SIAPEC-IAP -. Per il tumore della mammella, il numero di casi operati nel 2020 è risultato inferiore del 12% (-805 casi) rispetto al 2019, e questa riduzione si è osservata per le neoplasie di tutte le dimensioni, in particolare per quelle più piccole. Vi è stato un aumento significativo dei tumori del seno pT2 (compresi tra 2 e 5 cm), a fronte della diminuzione di quelli più piccoli (pT1, tra 1 e 5 mm). Anche per il colon-retto si è registrata una riduzione dei casi operati nel 2020, inferiore del 13% (-464 casi) rispetto al 2019, con un calo particolarmente marcato per i tumori in situ, mentre si è registrato un aumento significativo delle neoplasie con perforazione del peritoneo. I risultati di questa indagine fanno emergere, in generale e per entrambe le patologie, una diminuzione dei tumori in situ caratterizzati da alte probabilità di guarigione (-11% per la mammella, -32% per il colon-retto), che può essere la conseguenza della temporanea riduzione degli screening oncologici nel 2020”. “Gli stili di vita sani rappresentano l’arma più importante per sconfiggere il cancro – conclude Maria Masocco, Responsabile scientifico PASSI e PASSI d’Argento, Istituto Superiore di Sanità -. Quasi il 30% dei cittadini è sedentario. Dal 2008 la sedentarietà nella popolazione adulta è aumentata, in particolare al Sud, dove è passata dal 35% nel 2008 a valori che raggiungono quasi il 45% nel 2019. Più di 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale, ovvero il 31,5% in sovrappeso e il 10,8% obeso, con un trend in crescita per l’obesità, non solo nel Sud ma anche al Nord. La pandemia ha fatto segnare, nel 2020, una battuta d’arresto anche nel calo del numero dei fumatori, progressivamente registrato fra il 2008 e il 2019. Questo rallentamento è sostenuto in particolare dalle donne con più di 35 anni, fra le quali, per la prima volta dal 2008, si registra un’inversione di tendenza con un aumento, modesto ma non trascurabile, della quota di fumatrici. Anche la quota di chi tenta di smettere di fumare scende dal 36% del 2019 al 31% durante la pandemia, in particolare dal 39% al 31% fra le donne”.

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Incremento Fondo sanitario

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

“Bene l’incremento del Fondo sanitario nazionale, frutto delle rivendicazioni sindacali di questi mesi difficili di pandemia e anche prima. La salute è un investimento sul futuro ed è un bene archiviare la stagione dei tagli. Ora queste risorse siano vincolate ad un piano straordinario di assunzioni e al potenziamento degli organici in Sanità, insieme alla stabilizzazione di tutti i precari Covid. Si tratta infatti di risorse di parte corrente che quindi possono essere usate dalle aziende per implementare l’occupazione, visto che, parallelamente, gli stanziamenti previsti dal Pnrr saranno utilizzati per potenziare l’offerta e l’organizzazione sanitaria territoriale. Dobbiamo davvero dare risposte agli operatori sanitari in termini di salari, occupazione e valorizzazione professionale ma possiamo anche migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini. Ora accelerare su riforme, assunzioni e rinnovo contrattuale”. È quanto dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl commentando le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha annunciato un incremento in manovra del Fondo sanitario di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi.

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Fine della stagione dei tagli alla Sanità

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

L’annuncio del Ministro della Salute, Roberto Speranza, dell’aumento del Fondo sanitario nazionale segna realmente la fine della stagione dei tagli al Servizio sanitario, e al sistema salute nel suo complesso, considerando anche la conferma degli investimenti straordinari e l’impegno, indicato dal documento programmatico di bilancio, di una ulteriore crescita degli stanziamenti per il 2023 e il 2024. La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani saluta questa decisione del Governo come un elemento fondamentale per la tutela della salute ma anche per la ripartenza e la crescita dell’Italia. Come dimostrato dalla crisi pandemica, un Servizio sanitario forte, inclusivo, e presente in tutte le aree del Paese è una conquista irrinunciabile e un pilastro del benessere della collettività, della coesione sociale e dell’economia. La nostra professione può dare un contributo decisivo al rafforzamento e all’evoluzione del Servizio Sanitario. Nell’assistenza territoriale, dove occorrono le risorse per stabilizzare il ruolo della farmacia dei servizi come presidio di prossimità e attuare la riforma della remunerazione, indispensabile per riportare tutti i farmaci nella distribuzione territoriale, là dove il cittadino può più facilmente accedervi. Nelle strutture di ricovero, dove è un dato di fatto che occorre potenziare il ruolo dei farmacisti ospedalieri, aumentando le assunzioni e prevedendo per gli specializzandi in farmacia ospedaliera lo stesso trattamento economico e previdenziale previsto per quelli di area medica. Quello nella salute è il miglior investimento possibile, e i farmacisti italiani sono fin d’ora in prima linea per far sì che le risorse che ora vengono messe in campo diano i frutti che tutti si attendono.

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Gestione dell’emorragia grave

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

La gestione dell’emorragia grave nel paziente critico è una delle problematiche al centro dell’attenzione dei medici ed operatori sanitari particolarmente nel contesto intraospedaliero. Due ordini di problemi devono essere affrontati: il primo riguarda la diagnostica e in particolare la rapida definizione delle cause dell’emorragia specialmente se queste siano correlabili ad alterazioni della coagulazione su base acquisita. La rapida correzione dei difetti emostatici in corso di emorragia grave contribuisce in maniera determinante al buon outcome del paziente. Il secondo riguarda la scelta terapeutica in corso di emorragia grave soprattutto quanto gli interventi da effettuare siano mirati al recupero della capacità emostatica del paziente valutata con i test di laboratorio ed i sistemi point-of-care (POC).In questo caso non solo sangue e plasma fresco congelato ma anche emoderivati come concentrati protrombinici e di fibrinogeno contribuiscono al contenimento dell’emorragia e alla prevenzione delle complicanze correlate alle tradizionali trasfusioni. Spiega il Prof. Antonino Giarratano (MD. Dipartimento di Emergenza Urgenza AUOP “Giaccone”, UOC. Anestesia e Rianimazione e Terapia del Dolore, A.O.U. Policlinico “P.Giaccone“ Palermo. Università degli Studi di Palermo) “Il progetto “MORE” nasce da una esigenza specifica di avvicinare il personale medico e sanitario operante negli ospedali italianialla cultura della gestione della emorragia grave con approccio terapeutico-diagnostico mirato alla appropriatezza della somministrazione di plasma componenti, emoderivati e farmaci nel contesto del paziente critico in ambito ospedaliero” come spiega il Prof. Paolo Simioni, Professore Ordinario di Medicina Interna, UOC di Medicina Generale ad indirizzo Trombotico-Emorragico, Azienda Ospedale-Università di Padova che aggiunge “Le aree di maggior attenzione ed interesse riguardano la Cardiochirurgia, la Traumatologia, i Trapianti di Fegato e la Chirurgia Maggiore Addominale, l’ambito Ostetrico-Ginecologico in relazione alle emorragie post-partum, l’ambito Anestesiologico-Rianimatorio con particolare riferimento alla Sepsi e alla Coagulopatia Intravascolare Disseminata (CID) con le sue complicanze emorragiche e trombotiche”. Le coagulopatie che insorgono a seguito di un trauma sono conseguenza del danno tissutale/endoteliale, dell’ipotermia ma anche attribuibili alla somministrazione di fluidi. Immediatamente dopo un trauma si attiva una cascata di mediatori che possono causare una ‘sindrome da risposta infiammatoria generalizzata’ e portare, se non controllata tempestivamente, all’insufficienza d’organo multipla. Alcuni traumi in particolare sono noti per interferire con la coagulazione. L’emorragia post-partum (EPP) può verificarsi con una frequenza tra il 5% e il 22%di tutti i parti (Rogers 2006). E’ definita dall’OMS come una perdita ematica uguale o superiore a 500 ml nelle 24 ore successive al parto (grave se supera 1000 ml). L’emorragia post-partum è una delle cause più frequenti di mortalità materna: vi si attribuisce ¼ dei decessi. Ma non basta: la EPP pesa per il 73% di tutte le morbidità (complicanze) gravi in corso di gravidanza ed è la più comune causa ostetrica di accesso in terapia intensiva. Il progetto MORE, realizzato con il contributo non condizionante di CSL Behring, prevede la “formazione a cascata” con una Faculty di esperti della materia che formano medici che diventano a loro volta relatori in incontri formativi programmati su tutto il territorio italiano, rivolti ai medici specialisti che abbiano a che fare con la gestione delle emorragie gravi nei rispettivi Ospedali.

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Pino Masciari sulle elezioni amministrative: “Vince l’astensionismo”

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Non usa mezze parole Pino Masciari, imprenditore e storico Testimone di Giustizia calabrese, per commentare i risultati delle elezioni amministrative: “Vince l’astensionismo. I giovani allontanati dalla politica per la mediocrità delle classi dirigenti”. L’imprenditore nativo del Catanzarese e cresciuto Vibonese esprime forte preoccupazione per la crescita dell’astensionismo nel Paese, a partire dalla sua Calabria: “Quando non vota un elettore su due, non ci sono vincitori ma soltanto sconfitti. La verità è amara, per certi versi scomoda, ma proprio per questo non può essere affatto sottaciuta. Ha perso l’Italia tutta in queste elezioni che hanno ancora di più allontanato i giovani dalla politica che evidentemente ritengono responsabile per la condizione di degrado del Paese. Ci sono partiti come il Movimento 5 stelle – osserva l’imprenditore calabrese che denunciò il sistema di potere massomafioso nella Calabria degli anni Novanta – che si stanno liquefacendo dopo aver raccolto nel recente passato consensi incredibili soprattutto nel Centro-Sud, arrivando a governare Roma e municipalità importanti del Nord come Torino. Questo significa aver deluso le istanze popolari che si erano riconosciute in una proposta dirompente di cambiamento. Abbiamo con urgenza bisogno – conclude Pino Masciari – di una nuova e articolata soggettività politica che parta dai giovani e dai problemi dei territori se non vogliamo compromettere definitivamente la fragile tenuta democratica della nostra repubblica, che rischia seriamente di finire in mano a ristrette oligarchie di potere, produttrici soltanto di corruzione e mentalità mafiosa. È tempo di un nuovo civismo, di un rinnovato impegnato politico che deve nascere dal basso, nei quartieri e nelle periferie della nostra Italia. Cambiare è possibile. A partire dalla Calabria e dal Mezzogiorno, denunciando il potere della locale borghesia mafiosa e le sue infiltrazioni nella macchina amministrativa della cosa pubblica, per avviare davvero una stagione vera di (profonde) trasformazioni sociali ed economiche”.

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Settimane sociali

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

«Certe mansioni ripetitive, faticose, alienanti possono essere sostituite dalle macchine senza perdere occupazione. Lo provano Singapore, Giappone, Corea del Sud e Germania. Coraggio: il lavoro non finisce, ma cambia». Alla vigilia della 49ª Settimana sociale dei cattolici in Italia organizzata a Taranto giorni fa, il sindacalista Marco Bentivogli, 51 anni, a lungo segretario dei metalmeccanici della Cisl, ragiona con Famiglia Cristiana di economia, diritti ed ecologia integrale in un’intervista che il settimanale pubblica nel numero da domani in edicola.Le auspicate assunzioni «non si generano ovunque, ma solo dove c’è la capacità di anticipare i cambiamenti, di avere, per citare papa Francesco, “una visione profetica”», afferma Bentivogli, che ribalta la «visione nichilista secondo cui l’uso sempre più massiccio delle tecnologie produrrà una drastica riduzione dei posti di lavoro e anche quella secondo la quale sviluppo e tutela dell’ambiente sono inconciliabili. Anticipare le trasformazioni significa preparare in tempo le persone a rimettersi in pista investendo molto di più di quanto fatto finora nella loro riqualificazione». Marco Bentivogli sostiene inoltre che la distinzione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo presto non sarà più adeguata. «All’attuale autostrada a due corsie, se ne aggiungerà una nuova», puntualizza: «Un ibrido. Un lavoro che ha una parte del suo contenuto orientato al raggiungimento dei risultati, secondo una logica da lavoro autonomo, ma con una base di tutele collettive, di garanzie su diritti come l’assistenza sanitaria, la previdenza, i riposi».Alla Settimana sociale, cui parteciperanno 670 delegati provenienti da 208 diocesi (oltre 80 i vescovi iscritti), Famiglia Cristiana dedica anche un reportage da Taranto, in cui si illustrano in anteprima gli esempi virtuosi dal punto di vista socioeconomico che verranno indicati ai partecipanti e all’opinione pubblica, in quanto traduzioni concrete del tema scelto (Il pianeta che vogliamo: ambiente, lavoro, futuro, #tuttoèconnesso). Il settimanale racconta, infine, come a San Giovanni al Teduccio, una zona tribolata di Napoli, grazie a un progetto di Legambiente e della Fondazione Famiglia di Maria, finanziato dalla Fondazione con il Sud, sia nata una delle prime comunità energetiche in Italia, riuscito mix di sole, buona volontà e scrupoloso rispetto delle norme.

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Enzo Fortunato: E se tornasse Gesù?

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Se Cristo tornasse oggi? Ecco la domanda che si è posto padre Enzo Fortunato. La domanda al cuore del Cristianesimo, del nostro vivere, del nostro amore, del nostro agire. L’autore ci propone una riflessione profonda, attraverso storia e letteratura. Cosa possiamo imparare dal modo in cui grandi autori hanno immaginato il ritorno di Cristo sulla terra? Prima di tutto che la modernità e la contemporaneità ci mettono di fronte a ciò che la teologia ha sempre chiamato le questioni ultime o le domande essenziali. Flaiano, Michelstaedter, Tolstoj, Dostoevskij e altri, ciascuno a suo modo, ci dicono che nonostante tutte le apparenze contrarie, nonostante tutte le ironie e le demistificazioni, la verità evangelica mantiene per noi tutta la sua forza e la sua attualità.Quando Cristo batte alle nostre porte – e questo avviene molto più spesso di quanto crediamo – noi ci limitiamo a far entrare nelle nostre case il suo nome e lasciamo fuori le sue verità che sono la pazienza, il perdono, l’amore. In fondo è soltanto l’amore che le raccoglie e le riassume tutte. € 14,00 Enzo Fortunato, E se tornasse Gesù? La domanda al cuore del Cristianesimo, Edizioni San Paolo 2021, pp. 128, euro 14,00. Enzo Fortunato è francescano conventuale, giornalista e scrittore. Attualmente direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Padre spirituale dei giovani postulanti dal 1995 al 2004. È stato professore presso la Pontificia Università Antonianum, l’Istituto Teologico di Assisi e la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Ha ideato la collana Orientamenti formativi francescani edita dal Messaggero. Ha collaborato con l’Osservatore Romano e scrive per Corriere della Sera, Sole 24 ore e Huffington Post. Ha pubblicato recentemente Francesco il Ribelle per Mondadori. È voce di Rai Radio1 col programma In viaggio con Francesco. Conduce su Rai1 la rubrica Tg1 Dialogo con Piero Damosso.

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L’Italia dei libri si rafforza in Europa

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Anche nel 2020 l’editoria italiana ha incrementato il numero di titoli venduti all’estero, soprattutto nel Vecchio Continente. E dentro i confini nazionali, con oltre 3 miliardi di giro d’affari (3.056 milioni di euro, più 0,1% rispetto al 2019) si conferma prima industria culturale del Paese insieme alle pay tv, terza industria editoriale europea dietro solo a Germania (9,3 miliardi) e Regno Unito (7,5 miliardi). I dati comprendono, oltre il mercato di varia (libri a stampa e digitali di fiction e non fiction venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione), il comparto educativo, il professionale (libri, e-book, banche dati e servizi Internet), l’export di libri (in allegato la sintesi del Rapporto).Il mercato. La sostanziale tenuta (3.056 milioni di euro, +0,1% rispetto al 2019) è frutto dell’andamento positivo della varia (romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione) che segna a fine anno vendite in crescita dello 0,3%. In calo invece del 3,5% i libri scolastici adottati dalle scuole (742 milioni). Forte aumento per il digitale: ebook, audiolibri e banche dati guadagnano il 10,9%, a 430,2 milioni di euro.La produzione. Le novità a stampa pubblicate nell’anno sono state 73.675, in calo del 5,9%. Contemporaneamente, però, gli e-book sono cresciuti del 7,2%, raggiungendo quota 52.273. Sono numeri che risentono del primo lockdown che ha convinto alcuni editori a rivedere il piano dei lanci per far fronte alla chiusura delle librerie. Come tendenza di lungo periodo su cui incide la diffusione delle librerie online, capaci di dare accesso a un catalogo molto ampio, va sottolineata la crescita dei titoli commercialmente vivi, ovvero disponibili per l’acquisto: sono 1,26 milioni, in crescita del 4,5% e senza considerare gli autopubblicati. Erano 716 mila nel 2010. Per gli e-book, siamo a quota 500 mila, erano 17 mila nel 2010.L’internazionalizzazione. Nel 2020 la vendita di diritti è stata pari a 8.586 opere, +0,2% rispetto al 2019 pari al 12% della produzione editoriale di novità. Nel 2001, solo il 4% dei titoli pubblicati trovavano interesse da parte delle case editrici straniere. Sul buon risultato dell’anno scorso hanno inciso le politiche di sostegno pubbliche. Battuta d’arresto, invece, per l’import: sono state 9.127 le opere di autori stranieri acquistate dagli editori italiani, in calo del 5,4%, flessione che va comunque commisurata alla più generale riduzione dei titoli pubblicati durante l’anno. Sul lungo periodo, si conferma il trend che porta verso il pareggio tra esportazioni e importazioni: negli ultimi 19 anni le prime sono cresciute a un tasso medio annuo del 19,9%, le seconde del 4,3%.

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Codici: le morti senza onore del Pio Albergo Trivulzio

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Un altro colpo di spugna e il forte timore che non sia l’ultimo. Così l’associazione Codici commenta la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Milano per l’inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio in merito alla gestione dell’emergenza Covid nella struttura, dove nei primi mesi del 2020 si registrarono numerosi decessi tra gli anziani ricoverati.“Solo pochi giorni fa commentavamo con amarezza l’archiviazione disposta dal Gip del Tribunale di Asti per il focolaio esploso lo scorso anno nella Rsa I Glicini di Bra, dove si contarono decine di contagi e decessi – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e quindi non possiamo dirci sorpresi da questa decisione della Procura di Milano, che purtroppo conferma una linea a nostro avviso ingiusta e sbagliata, che ci amareggia profondamente. È un ulteriore colpo duro e doloroso per i parenti degli anziani ospiti, che chiedevano verità e giustizia per quella che è stata all’epoca ribattezzata come la strage delle Rsa, visto l’alto numero di decessi, e che oggi invece viene messa da parte come un effetto collaterale del Covid per cui nessuno è colpevole. È per questo che parliamo di morti senza onore, perché in un colpo solo vengono cancellati gli allarmi dell’epoca, nella fase più acuta e drammatica dell’emergenza, quando si denunciavano la scarsa assistenza ai pazienti e le carenze organizzative di strutture impreparate, il caos generale che regnava e le sue tragiche conseguenze. Il Covid non può essere un alibi. Le responsabilità a nostro avviso ci sono e bisogna rispettare le vittime ed i familiari che le piangono, che chiedevano giustizia e assistono ora invece ad un’operazione di immunità generale”.

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Interventi urgenti contro le promozioni illecite

Posted by fidest press agency su martedì, 26 ottobre 2021

Il Garante della Privacy ha multato Sky Italia per 3 milioni e 200mila euro per aver svolto attività promozionale illecita, in particolare attraverso telefonate a scopo commerciale senza fornire ai destinatari una adeguata informativa e senza acquisirne il consenso al trattamento dei dati personali. Sky ha utilizzato liste di nominativi e recapiti acquisite da altre società, omettendo di verificare che gli utenti non avessero già espresso la propria contrarietà a ricevere telefonate a scopo pubblicitario.L’episodio dimostra ancora una volta che il problema del telemarketing selvaggio necessita di interventi incisivi e rapidi, da troppo tempo rinviati. Già da mesi avrebbe dovuto essere approvato il Regolamento Applicativo del nuovo Registro delle Opposizioni, che tuttavia sembra essersi arenato nel pantano della burocrazia. Peraltro anche la nuova normativa non è esente da criticità, che abbiamo già evidenziato a suo tempo: nonostante sia positiva l’estensione del Registro anche alle numerazioni non inserite negli elenchi telefonici pubblici e alla telefonia mobile, il testo presenta delle lacune – in particolare in merito alla cancellazione dei consensi rilasciati dall’utente al trattamento dei dati a fini commerciali – che rischiano di penalizzarne l’efficacia.L’intervento dell’Authority è certamente apprezzabile ma l’esperienza, in questo e in altri settori, ha dimostrato che le sanzioni ex post da sole servono a poco. Quello che serve veramente, invece, è una normativa efficace, con sanzioni adeguate che fungano da concreto deterrente contro tali pratiche. È del tutto inammissibile che gli utenti siano ancora in balìa delle condotte scorrette di aziende che non si fanno scrupolo di violare i diritti dei consumatori.Come Federconsumatori continuiamo a batterci perché il Registro delle Opposizioni venga corretto in modo da tutelare efficacemente i cittadini: sollecitiamo quindi il rapido svolgimento della fase di consultazione con le Associazione dei Consumatori – prevista e non ancora svolta – e la successiva celere approvazione di un Regolamento che sia finalmente completo ed efficace. Al contempo riteniamo sia necessario inasprire le sanzioni, fino ad arrivare alla sospensione della possibilità di operare nel mercato, per chi viola sistematicamente i diritti degli utenti.

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