Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 18 ottobre 2021

Roberto Gualtieri, docente della Sapienza, è il nuovo Sindaco di Roma Capitale

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Roma. In relazione all’esito dell’elezione di Roberto Gualtieri a Sindaco di Roma Capitale, la Rettrice della Sapienza Università di Roma Antonella Polimeni dichiara: “A nome mio personale e di tutta la comunità universitaria voglio esprimere congratulazioni e formulare i migliori auguri di buon lavoro al nuovo sindaco della Capitale, il docente della Sapienza Roberto Gualtieri. Il nostro ateneo vanta una lunga tradizione di competenze, capaci di interpretare ruoli di responsabilità al servizio delle istituzioni e della società civile”.

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“Complimenti ai Sindaci di Ginosa, Noicattaro e Pinerolo”

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

“Vengono confermati alla guida delle loro città. Amici e attivisti del MoVimento 5 Stelle con cui, in questi anni, ho lavorato e che conosco bene. Buon lavoro a tutti i Sindaci che escono da questa tornata di Elezioni Amministrative, a partire da quello del Comune di Volla che ho sostenuto in questa campagna elettorale. Scegliere i giusti Amministratori è fondamentale. Io sarò al loro fianco, come ho sempre fatto, per migliorare la vita dei cittadini”. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Radio Onda UER diventa internazionale

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

L’Università Europea di Roma (UER) appartiene ad un network internazionale che si dedica alla formazione.I corsi di laurea sono pensati per una dimensione globale con esami in lingua inglese, Erasmus, placement e scambi culturali.Anche Radio Onda UER, la web radio nata nell’ambito della Formazione Integrale, vuole rivolgersi ad un pubblico internazionale.In questi giorni sono iniziate le sue trasmissioni in varie lingue, con un messaggio del Rettore Padre Pedro Barrajón LC, dedicato agli studenti di altri Paesi del mondo.“Siamo molto grati al Rettore per il dono di questi messaggi inaugurali, che aprono un nuovo percorso per la nostra giovane web radio”, spiega Padre Gonzalo Monzón LC, Direttore dell’Ufficio Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma”. “Il Rettore ha rivolto bellissime parole di saluto e di incoraggiamento ai giovani, ricordando l’importanza del dialogo, dell’ascolto e dell’accoglienza nel percorso universitario. La nostra ispirazione, infatti, è la cultura dell’incontro, che Papa Francesco ci invita a seguire nella vita quotidiana”.

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Mobilitazioni antifasciste in un Paese messo male

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Ma veramente oggi il centro della politica è lo scontro coi neo-fascisti? E la reazione allo status quo (in cui ci sono ANCHE i neo-fascisti che coi no-vax assaltano la Cgil e i pronto soccorso) è la mobilitazione contro i neo-fascisti? Nella crisi economica in cui stiamo entrando (e i prezzi schizzati in alto dell’energia sono probabilmente solo la punta di un iceberg) l’unica mobilitazione che si riesce ad avere è quella contro i neo-fascisti di Forze Nuova e dintorni? E l’unico guizzo culturale è quello di chi ricorda (come è accaduto in passato) di non dover mai sottovalutare questi rigurgiti di fascismo? Non ci sono altri temi di attualità che infiammino animi e portafogli? Siamo sicuri che la problematicità della situazione generale debba portare a scendere in piazza contro il neo-fascismo, di per sé oggi parola vuota di contenuto e assimilabile solo a fatti storici (passato) e da codice penale (presente)? Politiche sul lavoro. Qualcuno ha politiche che non siano di galleggiamento o di difesa corporativa/sindacale di principi presunti intoccabili come, per esempio, “no allo sblocco dei licenziamenti”, senza considerare che in questo modo il mercato del lavoro e della produzione è immobile? Nulla, anche da parte di un sindacato intrecciato, per il consenso, sugli occhiolini che fa ai no-GreenPass e ora con la mobilitazione antifascista. Conversione ecologica. Qualcuno ci capisce qualcosa? Bla bla, bla e giustamente i giovani intorno a Greta Thunberg prendono in giro tutti perché non una virgola di quanto votato, deciso, promesso, auspicato è stato mantenuto. Scuola. A parte Matteo Renzi che ci ricorda un giorno sì e l’altro pure, che i banchi a rotelle sono stati un magna-magna e che andranno buttati via… a parte le classi che non verranno mandate a casa se solo uno ha il covid, c’è qualche proposta, discussione o manifestazione per strada (magari anche rigidamente antifascista) che prenda in considerazione ciò che accade e ciò che non accade nelle nostre scuole, per programmi, fatiscenza degli edifici, etc? Sanità. Vaccino, vaccino e vaccino. Giusto ed è bene insistere. Ma oltre o indietro? Per esempio, non si riesce ad abortire perché interi ospedali (quando non intere regioni) hanno tutti medici obiettori di coscienza e così non si rispetta la legge che invece sancisce il diritto dal 1978. E liste d’attesa cresciute in maniera paurosa e dilatate nel tempo, causa covid, che non vengono smaltite? Politiche previdenziali. Gli invalidi hanno pensioni con cui pagavano tre bollette su quattro ed ora ne pagheranno due e mezzo. Etc Etc… Per andare in piazza di motivi ce ne sarebbero, ma ci vanno due fascisti e sicuramente si coglierà occasione per nuove leggi, così poi ci chiude la bocca a tutti con leggi più liberticide di quelle che già ci sono. Più che 1922 (marcia su Roma e storicamente inizio del fascismo) ci sembra di essere agli albori del 1970, quando per un decennio attenzione della politica fu quasi esclusivamente la lotta antifascista e quella antiterrorismo interno. Quindi il problema non è la lotta tra fazioni, ma la risposta istituzionale. Che se è quella di leggi più restrittive della libertà, non solo fa il gioco dei criminali (che agognano di diventare vittime e martiri… per loro basterebbe e avanzerebbe l’attuale codice penale), ma non coglie il segno del problema: maggiore certezza economica dell’oggi e del domani. Risposta istituzionale che va di pari passo con cittadini che fanno raduni oceanici contro il neo-fascismo ma sono poco presenti sui problemi di vita quotidiana che li attanagliano. Un Paese con pochi problemi economici si può permettere di fare anche i raduni antifascisti, ma un Paese in difficoltà che fa raduni antifascisti, questi ultimi diventano una sorta di alibi per stringersi con istituzioni (antifasciste) inadempienti. (fonte Aduc)

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Conferenza Mondiale Science 4 Peace and Health

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

E’ trasmessa in diretta streaming dal 15 al 18 novembre a partire dalle 18:30 sul sito di Fondazione Umberto Veronesi fondazioneveronesi.it e sul canale dedicato di StartUpItalia startupitalia.eu/next-fondazioneveronesi che coprirà l’evento anche sui propri canali social dando vita a una partnership crosschannel. Da sempre parte integrante della Conferenza, anche in questa edizione torna l’Art for Peace Award sotto la direzione artistica di Denis Curti: il Premio verrà assegnato alla Federazione Italiana Fotografi (FIAF) per l’indiscusso ruolo, e valore, che la fotografia ha avuto nel raccontare la pandemia grazie agli scatti di tanti cittadini che, pur non essendo fotografi professionisti, hanno condiviso immagini divenute icone di un drammatico momento storico.

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Agricoltura: Nuova Pac e piani strategici nazionali

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

L’Agrifish in corso a Lussemburgo è un appuntamento importante per fare il punto sui Piani strategici nazionali (Psn) che dovranno dare attuazione alla nuova Pac. La decisione di affrontare questo tema a porte chiuse, tuttavia, appare come una nota stonata lungo un percorso che dovrebbe essere condiviso – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il Consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura è chiamato a discutere, tra gli altri temi, l’utilizzo dei fondi della Politica agricola comune, che ammontano al 32% dell’intero bilancio comunitario. Di fronte a questioni di questa rilevanza, crediamo debba sempre essere assicurata la massima trasparenza. Il Governo italiano ha mantenuto le sue promesse dando inizio al dibattito sul Piano strategico nazionale lo scorso aprile – continua Tiso. La riunione operativa dell’8 settembre sulla nuova architettura verde ha poi consentito alle organizzazioni coinvolte di presentare le loro osservazioni. Siamo consapevoli delle difficoltà di gestire un tavolo così ampio con tempistiche serrate, considerato che la scadenza del gennaio 2022 per la presentazione del piano è dietro l’angolo. Crediamo al tempo stesso che queste settimane siano decisive per decidere come utilizzare i nuovi fondi della Pac e dare forma a una strategia di lungo periodo. Il nostro settore è chiamato a dare il massimo per assicurare all’agricoltura i migliori investimenti e mettere le basi per un vero Green Deal. Chiediamo quindi al ministro Patuanelli di condividere quanto prima gli esiti del vertice europeo e di rimettere in moto il meccanismo di consultazione nazionale per accelerare il lavoro di redazione del Piano strategico nazionale.

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La telemedicina è al servizio dell’integrazione ospedale-territorio

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Il dottor Rossi avvia la videoconferenza e attende che si colleghi il signor Bianchi, li raggiungerà a breve anche la dottoressa Verdi. Non è l’inizio dell‘ennesimo meeting di lavoro, ma quello di una tele-visita, dove il dottor Rossi è il medico curante del signor Bianchi e la dottoressa Verdi la collega coinvolta per un parere specialistico.Un’eventualità che potrebbe diventare sempre più frequente nel contesto sanitario post-pandemico, dove saranno necessari nuovi modelli di assistenza basati sull’utilizzo della telemedicina e delle innovazioni digitali, così come indicato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Proprio per rispondere a questa esigenza e, in particolare, a quella di una maggiore integrazione ospedale-territorio, soprattutto per la gestione delle cronicità, Siemens Healthineers lancia la piattaforma di telemedicina Minerva, presentata al 53° Congresso Nazionale SIBioC.Tra le funzionalità di Minerva, un sistema di videoconferenza che permette al medico e al suo paziente di effettuare videochiamate a cui invitare eventualmente anche un parente o un caregiver, così come un altro medico per una visita multidisciplinare.Ma sono molti altri i servizi che Minerva mette a disposizione del paziente, sia come portale web, sia come App sulle piattaforme iOS e Android: prenotazioni di visite ed esami, distribuzione referti, gestione dei consensi, registrazione dei parametri vitali anche quelli rilevati da dispositivi indossabili come smartwatch, notifiche e promemoria (assunzione di un farmaco, compilazione di un questionario, data di una visita, etc), per citarne solo alcuni.L’altra faccia di Minerva è poi il portale a disposizione dei medici che consente loro, ad esempio, di accedere a dashboard con statistiche sul numero di pazienti, appuntamenti, annullamenti, richiedere/fornire consulenza a colleghi e specialisti, predisporre questionari rivolti ai pazienti, gestire i piani di cura.La piattaforma, inoltre, offre vantaggi a livello di sistema, perché è in grado di integrare dati dei pazienti registrati in database eterogenei, caratteristica particolarmente funzionale agli attuali processi di cura che implicano sempre più il coinvolgimento di diverse unità organizzative all’interno delle strutture sanitarie. Minerva sfrutta l’analisi dei dati per evidenziare aree di miglioramento assistenziale e identificare i pazienti a rischio, monitora le metriche operative per promuovere l’efficienza.Grande attenzione è stata dedicata all’implementazione degli aspetti di sicurezza. Il paziente può infatti controllare tramite il meccanismo dei consensi a chi rendere disponibili le proprie informazioni (in toto o limitatamente a un set di informazioni/esami) ed eventualmente porre una scadenza. Può anche verificare tramite log specifici chi ha fatto accesso ai suoi dati e quando. E può applicare il diritto all’oblio, chiedendo che tutti o parte dei propri dati vengano oscurati da un certo momento in poi.

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E’ partito GECO For School

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

E’ un appuntamento per le scuole che proseguirà fino al 18 dicembre. Una sorta di “costola” di GECO Expo, la fiera virtuale in 3D sulla sostenibilità, che tornerà a marzo 2022 per la sua seconda edizione. La piattaforma GECO – che reinterpreta l’esperienza fieristica in una logica virtuale, sicura ed ecofriendly – nasce durante la pandemia non solo per riattivare il business, ma, insieme ai partner che ne hanno sposato lo slogan “Green Together”, si pone anche l’obiettivo di costruire una generazione sempre più informata e preparata sui temi ambientali. Tanto da creare un appuntamento ‘di mezzo’ ad hoc: la “maratona” GECO For School, a supporto dei docenti delle scuole superiori interessati a lavorare con i propri studenti sul tema sostenibilità. In uno spazio virtuale 3D oltre 10.000 ragazzi potranno intraprendere un percorso studiato per sviluppare competenze e accrescere la conoscenza dei temi del Green New Deal, anche attraverso la gamification. Ogni studente potrà crearsi un avatar personalizzato, confrontarsi via chat con coetanei di tutta Italia e, a marzo, avrà accesso gratuito agli appuntamenti di GECO Expo che ospiterà le aziende della green economy. Queste mostreranno negli stand virtuali i propri prodotti e servizi e ne spiegheranno l’importanza per un futuro più sostenibile. I ragazzi, così come i buyer e i visitatori, avranno anche l’opportunità di ascoltare le conferenze e i workshop in programma, che vedranno avvicendarsi un’ottantina di esperti e best practice.Sarà un viaggio di 2 ore tra stand interattivi, contenuti immersivi, e un percorso di Green Education in formato web series da vivere con il proprio avatar. Gli studenti dovranno inoltre cimentarsi nelle risposte a quiz e domande formative per ottenere i premi messi in palio dai partner di GECO. Ogni classe potrà scegliere quando partecipare e l’accesso alla piattaforma virtuale sarà valido per 24 ore, per tutta la giornata prenotata. Il contest “La Tua Scuola Sostenibile” premierà i lavori ritenuti migliori dal Comitato Scientifico, presieduto da Antonio Rancati, coordinatore generale di CETRI-TIRES (Centro studi europeo per la Terza Rivoluzione Industriale sulle teorie della green economy del prof. J. Rifkin), che saranno poi presentati all’interno dell’università partner.

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Non bastavano le classi pollaio create dal dimensionamento scolastico

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Nei nostri istituti ci sono anche quelle create direttamente delle scuole, che per motivi organizzativi interni si ritrovano a dividere gli studenti in gruppi, senza rendersi evidentemente conto che vi sono limiti legati alla sicurezza e alla didattica che non possono essere superati.“Da lunedì – ha detto la madre di uno studente alla Gazzetta di Modena – l’insegnante di spagnolo è assente. Nella classe di mia figlia normalmente sono 29. Nell’ora di spagnolo i ragazzi vengono divisi tra chi studia spagnolo e francese. I primi, che sono sedici, vengono a loro volta divisi. Per fare un esempio, otto di loro sono stati inseriti in un’altra classe che conta 28 alunni, andando a formare un nucleo di 36 persone”. Considerando i due insegnanti che fanno lezione in aula, quello curriculare e l’esperto, si arriva alla presenza in un’aula di 38 individui.Invece, da parte della scuola, stando a quanto riferito dal giornale, il sovraffollamento non desta alcuna preoccupazione, visto che la classe, nei momenti in cui si arriva al numero di alunni citato, è stata allestita all’interno di una grande aula che favorisce non solo il distanziamento richiesto ma anche il ricambio d’aria. Addirittura, l’assembramento in una mega-aula viene considerata un’occasione di arricchimento per gli studenti e le studentesse. Intanto il dibattito, scrive Orizzonte Scuola, si è trasferito sul web, con prese di posizione favorevoli e critiche: “Ma 36 in una classe cosa possono mai imparare? Ottimo sapere che sono rispettate le norme anti Covid, ma il diritto all’istruzione è egualmente rispettato?”, ci si chiede da una parte. È invece “un regresso da parte degli insegnanti che non sanno insegnare e non riescono a reggere tanti alunni tutti insieme”, è la critica di segno opposto: “Troppi compiti da correggere, scherziamo?”, ci si chiede da un’altra prospettiva, decisamente poco riconoscente verso il lavoro dei docenti.

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È stato pubblicato il Decreto di avvio per il VI ciclo del TFA sostegno

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

E’ utile per acquisire il titolo di specializzazione all’insegnamento sul sostegno. Un corso che servirà a rispondere all’alto numero di cattedre vacanti. Inoltre, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante una interrogazione parlamentare svolta la scorsa estate, ha detto che “per coprire posti vacanti per il sostegno col ministero dell’Università abbiamo avanzato al Mef richiesta di attivazione di percorsi per 90 mila posti per il 2021- 2024 con un forte incremento dell’offerta formativa”. Il problema, del resto, è molto sentito. Le cattedre vacanti di sostegno sono presenti in tutte le Regioni, anche al Sud: solo in Calabria ve ne sono oltre 7mila; in Puglia si conteggiano altri 6.501 posti. La verità è che servirebbero posti aggiuntivi in molte regioni.Anief continua a presentare ricorsi ai giudici di competenza da parte di docenti che avrebbero voluto accedere ai corsi di specializzazione, ma non sono riusciti per via del loro numero esiguo e non individuato sulla base delle effettive esigenze del territorio, dove le cattedre di sostegno continuano a essere affidate a personale non specializzato, con grave danno formativo agli alunni disabili per i quali si attua la didattica speciale. Nel frattempo, il giovane sindacato tutela anche i docenti e gli alunni a cui viene negato il sostegno: il giovane sindacato ha rilanciato la decima edizione della campagna gratuita #nonunoradimeno, al fine di garantire a ogni alunno con disabilità le ore settimanali di sostegno richieste dalle scuole come da consolidata giurisprudenza. Una campagna che in alcuni casi ha garantito anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell’alunno con disabilità il cui diritto all’istruzione e all’integrazione era stato palesemente violato dall’Amministrazione.

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De-alfabetizzazione. Brutti voti per la scuola

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Correva l’anno 2017 quando seicento docenti universitari scrissero al ministro dell’Istruzione segnalando che, nella attività di supervisione delle tesi di laurea, rilevavano errori da terza elementare. E’ necessario ripartire dai fondamentali, scrivevano, cioè grammatica, ortografia, comprensione del testo.Tullio De Mauro, accademico e linguista, la chiamava la “de-alfabetizzazione degli italiani” e aggiungeva: l’80% degli italiani ha difficoltà a utilizzare quello che ricavano da un testo scritto, il 70% ha difficoltà abbastanza gravi nella comprensione e il 12% ha completa incapacità di lettura. I 5 anni delle superiori non servono agli alunni per aumentare la capacità di competenza linguistica, per cui si entra nell’università portandosi dietro un bagaglio di insufficienze. Insomma, buona parte delle persone ha difficoltà a comprendere e ricostruire quello che hanno letto o ascoltato, afferrando unicamente segnali semplici che, però, non riescono a collegare razionalmente. E’ il trionfo dei messaggini: pochi caratteri che colpiscono e non approfondiscono, risposte semplici a realtà complesse. Sicchè, vanno per la maggiore parole d’ordine, prive di contenuti e si abbandona la ragione per l’emozione.L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa. Il rapporto 2019 (ante COVID), sottolinea che: “La maggiore preoccupazione emerge proprio dai dati della scuola superiore. Se gli esiti nazionali non si possono considerare brillanti, le differenze tra le regioni assumono una rilevanza ancora maggiore rispetto ai gradi scolastici precedenti. In tutte le materie e per ciascun grado scolastico, il Sud e le Isole hanno una maggiore difficoltà a garantire ai propri allievi i livelli minimi di apprendimento.”Resta da capire come mai, nell’anno scolastico 2018-2019, i promossi all’esame di Stato sono stati nazionalmente il 99,7%, con punte del 99,9 in Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, del 99,6 in Sicilia e del 99,5 in Sardegna.E’ diffusa l’aspettativa dei genitori relativamente alla promozione dei propri figli, anche a prescindere, ma non si può non rilevare la consistente differenza tra i risultati delle prove INVALSI e quelli ottenuti nelle prove scolastiche finali. Vediamo di capirne i motivi.Ferma restando la necessità di aiutare gli alunni con particolari carenze, tenuto presente, comunque, che la media degli alunni per classe è di 21 componenti, i criteri di valutazione degli allievi dovrebbero essere quanto più omogenei possibili in tutto il territorio nazionale. Conoscenze e abilità, oltre a essere sottoposte al vaglio degli insegnanti, dovrebbero essere periodicamente e oggettivamente verificate nel corso dell’anno scolastico secondo modelli uniformi. In questo modo, si renderebbero più reali le percentuali di promossi sopra riportate e allo stesso tempo si effettuerebbe una verifica della qualità complessiva dell’offerta formativa, avviando, se del caso, corsi di aggiornamento per il corpo docente.I dati OCSE (Organizzazione cooperazione e sviluppo economico), rilevano che negli ultimi 20 anni il punteggio medio degli studenti italiani nella lettura è costantemente diminuito. Un processo di de-alfabetizzazione che occorre fermare.Primo Mastrantoni, Aduc

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“Percorsi di ricrescita sostenibile”

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Martedì 19 ottobre a partire dalle ore 10:00 nuova edizione del RE- Economy Summit del Sole 24 Ore organizzato in collaborazione con 24ORE Eventi. L’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è una sfida globale. Un miliardo e mezzo di investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà devoluto ad interventi in ottica di economia circolare. Ma quali sono i percorsi di crescita sostenibile? L’evento digitale analizzerà cosa significa fare impresa nella green economy per raggiungere l’obiettivo della transizione ecologica, adottando modelli di business coerenti, con il coinvolgimento di tutta la filiera. Una sessione sarà dedicata nello specifico all’impegno e al contributo che il packaging può offrire, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile ed etico. lavori, introdotti dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, si apriranno con un primo focus sul tema “Realizzare il Green Deal europeo: sostenibilità, leva strategica e competitiva” a cura di Federica Doni, Co-Direttore Master Sostenibilità in Diritto Finanza e Management SiLFiM, Università degli Studi di Milano-Bicocca a cui seguirà la tavola rotonda “Fare impresa nella green economy: la rotta verso la sostenibilità” che vedrà l’intervento di Alberto Bertone, Presidente e Amministratore Delegato Fonti di Vinadio, Marisa Parmigiani, Responsabile Sustainability Gruppo Unipol, Filippo Rodriguez, Responsabile Sostenibilità Italia Enel, Sergio Tamborini, Amministratore Delegato Gruppo Ratti e Presidente Sistema Moda Italia.Al secondo talk della mattinata interverranno Anna Paola Cavanna, Presidente Istituto Italiano Imballaggio e Fondazione Carta etica del Packaging e Luca Ruini, Presidente Conai. Nel corso della sessione verranno presentati i risultati della ricerca “Il ruolo del consumatore nel supportare la transizione circolare” a cura di Francesco Testa, Professore Associato Scuola Superiore Sant’Anna- Istituto di Management e, a seguire, i vincitori del contest “Best Packaging 2021. Il Packaging del futuro”. RE-economy Summit proseguirà con l’ultimo focus di giornata che porrà sotto i riflettori l’Agenda ONU 2030: l’Italia per lo sviluppo sostenibile con Luigi Di Marco, Segretariato ASviS.

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Milano: Turismo alberghiero

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Da gennaio ad agosto il turismo extralberghiero nella città di Milano ha registrato un fatturato di quasi 50 milioni di euro, inferiore al periodo pre Covid (nel 2019 sono stati 131 milioni), ma anche rispetto al 2020 (fatturato gennaio-agosto pari a 72 milioni). Il dato emerge dall’analisi di Otex, primo osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero in Italia promosso dall’associazione Property Managers Italia. “Le città d’arte rispetto alle destinazioni marittime sono molto più sofferenti – commenta Marco Nicosia data analyst di Otex e fondatore di Full price -. Le perdite con il 2019 sono drammatiche in tutti i casi, e molte destinazioni italiane, tra cui Milano, portano una perdita sostanziale anche con il 2020, dato questo davvero allarmante. La parte iniziale dell’anno ha inciso e incide ancora duramente sulla situazione attuale, vedremo il prossimo trimestre se sarà possibile chiudere un 2021 in positivo rispetto al 2020”. Guardando nel dettaglio il confronto con il 2019, infatti, Milano presenta una flessione del 63,6% a giugno, del 49,6% a luglio e del 37,1% ad agosto. Positivi invece i mesi estivi se rapportati al 2020: l’extralberghiero ha registrato un +7,6% a giugno, +29,1% a luglio, +46,7% ad agosto. “Il comparto turistico extralberghiero è ancora molto lontano dai livelli pre Covid – dice Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, Ceo di Rentopolis e Shomy Tech – anche se in alcuni casi l’estate dal 2021 ha spinto la domanda di appartamenti fortemente al rialzo e quindi anche il fatturato delle aziende. Nei prossimi mesi sarà cruciale portare avanti il nostro lavoro senza più interruzioni e chiusure causate dalla pandemia, che mi sembra sia finalmente sotto controllo grazie ai vaccini, per capire se riusciremo a chiudere l’anno almeno in linea con il 2020, o, dove possibile, anche in crescita. Il prossimo anno poi l’obiettivo sarà quello di tornare ai livelli pre crisi puntando sulla voglia di viaggiare delle persone. Per farlo però è necessario avere regole chiare sugli spostamenti, anche degli stranieri, perché sono una componente fondamentale per il nostro comparto dal nord al sud dell’Italia”.

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Realizzazione del Padiglione Angola a Expo Dubai 2020 da parte dell’azienda italiana Eurostands

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

È stato un anno di difficoltà, mancati spostamenti e appuntamenti cancellati, ma l’attesa è finita: seppur con 365 giorni di ritardo si sono finalmente accesi i riflettori su Expo Dubai 2020 e aperte le porte di uno degli appuntamenti internazionali più attesi. L’esposizione universale sarà di scena al “Dubai Experience Centre” fino al 31 marzo 2022. Come sempre, più che di una semplice fiera, si tratta di un vero e proprio viaggio attorno al globo, un tour che passa attraverso padiglioni e installazioni creative, originali e altamente innovative. All’evento partecipano 192 Paesi, tra cui l’Italia che, oltre al padiglione ad essa dedicato, emerge dal punto di vista operativo anche grazie al padiglione Angola realizzato da Eurostands, nota azienda brianzola leader nel settore degli allestimenti fieristici e dell’architettura temporanea. Per l’impresa di Cambiago, non si tratta della prima volta a Expo, il debutto è stato oltre 20 anni fa e le partecipazioni alle esposizioni universali numerose, tanto da fare di Eurostands una vera e propria veterana: da Lisbona a Shangai, da Hannover ad Aichi fino a Milano nel 2015 per un totale di 7 presenze. Tornando al padiglione realizzato, Eurostands si è occupata dell’allestimento di interior fitting: il tema prescelto dall’Angola è “Oportunidades”, un leitmotiv altamente evocativo e di buon auspicio dopo le difficoltà attraversate; non solo, l’installazione, frutto della partnership con l’azienda emiratina ABRA, sorge nell’Opportunity District, che mira a incarnare la missione generale di Dubai, ovvero quella di stimolare innovazione, opportunità e connettività. “Prendere parte ad un evento così importante come Expo Dubai 2020 è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione – ha sottolineato Maurizio Cozzani, Amministratore Delegato di Eurostands – con il padiglione Angola, che incarna alla perfezione innovazione e contemporaneità, prosegue la presenza di Eurostands nelle esposizioni universali: un percorso iniziato dai fondatori già dal lontano 1998 con la costruzione del padiglione Italia a Lisbona, per proseguire nel 2010 con quello a Shanghai e con i 4 national pavilion realizzati a Milano in occasione di Expo 2015. L’auspicio per il futuro è che l’Expo sia il primo di una nuova e lunga lista di eventi internazionali in presenza”. Dal punto di vista operativo, i professionisti di Eurostands sono intervenuti su 3 piani di costruzione, all’interno di un’area di circa 2000 mq, e hanno fornito tutti gli arredi per uffici, cucina, ristorante, nonché le decorazioni. Il padiglione stesso, per la maggior parte costituito da materiali ecosostenibili come legno, metallo e vernici ecologiche, è un vero e proprio percorso nella cultura dell’Angola suddiviso in 7 aree tematiche, ognuna delle quali caratterizzata da una tipologia di realizzazione particolare. A queste, si aggiunge un ristorante pensato appositamente per gli ospiti dell’evento. Tra le diverse zone che caratterizzano la struttura, la numero 4 risulta la più tecnologica e innovativa: la parete, infatti, è costituita da 500 piastrelle dotate di illuminazione interna. Un allestimento giocoso, brillante e dal valore altamente simbolico, dal momento che questa scelta rappresenta il domani dell’Angola, un futuro nel quale le nuove tecnologie devono necessariamente essere protagoniste per illuminarne il cammino. By Matteo Gavioli

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Web Conference: “Insulina, 100 anni. Storie di scienza, di uomini e di donne”

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Giovedì 21 ottobre 2021, ore 11.00-12.00. Nel 1921 è stata scoperta l’insulina, ormone salvavita, e da allora la ricerca nella diabetologia non si è mai fermata. Attualmente circa mezzo miliardo di persone con diabete ha una qualità di vita incredibilmente superiore rispetto a un secolo fa grazie alle nuove terapie e cure. Novo Nordisk Italia celebra il centenario di questa scoperta rivoluzionaria con il progetto “Insulina, 100 anni. Storie di scienza, di uomini e di donne” per rendere omaggio a coloro che svolgono un ruolo fondamentale tanto nella gestione della malattia quanto nella ricerca e sviluppo di nuove cure: i diabetologi. La conferenza stampa sarà un importante momento di confronto tra esperti e società scientifiche per discutere dei risultati ottenuti negli ultimi 100 anni e sottolineare il ruolo fondamentale dei medici e ricercatori. Alla conferenza saranno presenti: Annamaria Colao, Presidente Società Italiana di Endocrinologia – SIE Agostino Consoli, Presidente Società Italiana di Diabetologia – SID Paolo Di Bartolo, Presidente Associazione Medici Diabetologi – AMD Franco Grimaldi, Presidente Associazione Medici Endocrinologi – AME Claudio Maffeis, Presidente della Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica – SIEDP Enzo Provenzano, Presidente Società Italiana Metabolismo Diabete Obesità – SIMDO Drago Vuina, General Manager e Vicepresidente Novo Nordisk Italia Modera: Alma Grandin, giornalista TG 1 – Rai. https://www.streamliveevents.it/conferenzastampa21ottobre-press/

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Vitamina D per ossa più sane

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Le cadute sono spesso la causa di fratture ossee negli uomini e nelle donne a partire dai 60 anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 37,3 milioni di cadute ogni anno sono abbastanza gravi da richiedere attenzione ed intervento medico. Sono molteplici i fattori che possono aumentare le probabilità di caduta: tra questi, l’osteoporosi, che in Italia coinvolge il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni[3] e un basso apporto alimentare di vitamina D, come riportato nella sezione “Mind the gap” del sito IADSA. Anche Integratori Italia, associazione italiana aderente a Confindustria, da sempre impegnata a contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare, fa il punto sull’importanza della supplementazione della vitamina D per ridurre il rischio di fratture da caduta.Uno studio statunitense pubblicato da Frost & Sullivan che ha valutato il periodo 2013 al 2020 ha evidenziato che sarebbe stato possibile ottenere un importante risparmio economico dall’uso di alcune sostanze nutritive presenti negli integratori, in una popolazione over 55 affetta da patologie croniche con gravi impatti sociali e a rischio di complicanze. Tra i vari integratori considerati, quelli con calcio e vitamina D potrebbero far risparmiare circa 4 miliardi di euro per anno in Europa in termini di costi sanitari evitabili, riducendo il rischio di fratture del femore e del bacino e di fratture in generale.Sempre l’OMS, in un rapporto sulla prevenzione delle cadute tra gli anziani, afferma che: “Prove in aumento sostengono [che] l’assunzione di calcio e vitamina D migliora la massa ossea tra le persone con bassa densità ossea, riduce il rischio di osteoporosi e di caduta. Le persone anziane con un basso apporto di calcio e vitamina D possono essere a rischio di cadute, e quindi di fratture che ne derivano”.Anche la Commissione europea ha riconosciuto la Vitamina D come alleato della salute delle ossa: “La vitamina D aiuta a ridurre il rischio di caduta associato all’instabilità posturale e alla debolezza muscolare. La caduta è un fattore di rischio di fratture ossee negli uomini e nelle donne a partire dai 60 anni.” Questa vitamina, infatti aiuta a migliorare la funzione muscolare, la forza e l’equilibrio. L’indicazione può essere utilizzata solo per gli integratori alimentari che forniscono almeno 15μg di vitamina D per dose giornaliera. Il consumatore dovrebbe quindi essere informato che l’effetto benefico si ottiene con un’assunzione giornaliera di 20μg di vitamina D.

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Sassoli: Il turismo deve essere al centro della ripresa europea

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Estratti del discorso del Presidente Sassoli al Global Tourism Forum 2021. “Come sapete, viviamo un tempo di grandi sfide e la drammatica crisi provocata dalla pandemia è stata un vero e proprio spartiacque, un evento devastante quanto inatteso. Tutto ciò ha determinato forti cambiamenti non solo sul piano economico e sociale ma anche sui nostri stili di vita e sulle nostre abitudini. In questo senso il turismo – che rappresenta una delle maggiori fonti di guadagno per l’UE – è stato senza dubbio uno dei settori più colpiti. Si stima infatti che a causa della pandemia, alcuni sotto-settori turistici hanno avuto perdite tra il 70 e l’80%, con un impatto negativo di circa 11 milioni di posti di lavoro.” “L’Europa è la prima destinazione turistica al mondo e dunque è importante sostenere questo settore perché, oltre a rafforzare la nostra competitività, può rilanciare in modo significativo la nostra ripresa economica e sociale. Per fare questo servono nuove alleanze, serve individuare nuovi strumenti in grado di facilitare la mobilità e renderla più sostenibile, resiliente e con un minore impatto ambientale.” “Il turismo è un importante strumento per promuovere la ricchezza culturale dei nostri territori e per valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva.” “Se vogliamo rilanciare l’intero ecosistema turistico e renderlo più efficace e resiliente dopo questa pandemia, è importante utilizzare in modo intelligente non solo le opportunità di finanziamento esistenti nell’ambito del Quadro Finanziario pluriennale dell’UE e del Next Generation EU, ma soprattutto lavorare insieme ad un’agenda europea per il turismo 2030/2050, in modo da rafforzarne la sua competitività nel medio e lungo periodo”.

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Idrogeno: H2IT e Intesa Sanpaolo Innovation Center danno vita a INNOVAHY

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

Il progetto nasce con l’obiettivo di dare un significativo impulso allo sviluppo della filiera in Italia tramite attività congiunte tra H2IT ed Intesa Sanpaolo Innovation Center rivolte a nuove realtà e startup favorendone lo sviluppo e incoraggiando così la nascita di altre. Inoltre, la partnership mira a valorizzare i progetti in via di sviluppo che coinvolgono Università, Competence Center, Startup e PMI innovative attraverso iniziative ad hoc (ad esempio, workshop, attività di comunicazione, award, ecc.).L’idrogeno è determinante per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 delineati dalla Commissione Europea nell’Hydrogen Strategy e con il PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche l’Italia ha deciso di puntare su questo vettore, come dimostrano i 3,64 miliardi di euro dedicati esclusivamente allo sviluppo di filiere per la produzione, distribuzione e usi finali dell’idrogeno. In questo contesto, diventa necessario supportare tutte le realtà imprenditoriali del comparto.La collaborazione tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e H2IT sarà utile, poi, anche per identificare i soggetti della filiera idrogeno e per stimolarne i processi d’innovazione, sostenibilità e gli investimenti, oltre che per promuovere iniziative per l’interazione tra start up e fornitori di tecnologia con PMI, grandi aziende e investitori al fine di affrontare le sfide tecnologiche del settore.Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana ammessa alla European Clean Hydrogen Alliance (ECHA) della Commissione Europea. L’Alleanza per l’idrogeno pulito punta a creare le basi per un’ambiziosa diffusione delle tecnologie legate alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili o a bassa emissione di carbonio entro il 2030, riunendo attorno a tavoli di lavoro e forum periodici i più importanti attori industriali e finanziari del continente.“Idrogeno e innovazione sono un binomio naturale. La ricerca e lo sviluppo legati al suo impiego in moltissimi campi rappresentano la norma per quanti fanno impresa in quel settore. La collaborazione tra Intesa Sanpaolo Innovation Center – commenta il suo Presidente Maurizio Montagnese – e l’Associazione H2IT è un’opportunità che sono certo sapremo sfruttare al meglio per accompagnare le imprese in questo cammino di crescita. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre in prima fila per accelerare la transizione energetica di molti settori produttivi e l’Innovation Center offrirà tutto il supporto necessario a PMI innovative e startup attive su questo fronte”.Per raggiungere tutti gli obiettivi posti, INNOVAHY potrà contare sulle competenze e conoscenze tecniche di H2IT, che con i suoi 90 soci tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università è ormai punto di riferimento per la filiera ed interlocutore sempre più prezioso istituzioni, e sull’esperienza di Intesa Sanpaolo Innovation Center nel selezionare e supportare l’accelerazione, la professionalizzazione, lo scale up internazionale e il supporto nel fundraising di nuove idee imprenditoriali.

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Capital Group: Europa, motivi di ottimismo e prudenza

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

By Martyn Hole, Equity Investment Director di Capital Group. Da inizio anno l’Europa ha registrato una ripresa ben avviata. Con la riapertura delle economie, l’attività dei servizi ha registrato un netto rialzo, favorita dall’allentamento delle restrizioni alla mobilità. Con i governi che proteggono i redditi delle famiglie e i consumatori incapaci di mantenere i loro soliti livelli di consumo, i tassi di risparmio hanno registrato un’impennata. Potrebbe innescarsi la liberazione della domanda repressa al consumo, a beneficio di molte società. Stiamo iniziando a osservarne i primi dati con le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori che diventano più sostenute. In un contesto di maggiore ottimismo in merito alla ripresa economica e di solidi utili aziendali, da inizio 2021 le azioni europee hanno registrato forti guadagni. L’indice MSCI Europe ha archiviato sette mesi consecutivi di rendimenti positivi, salendo di quasi il 20% in euro da inizio anno. Con il ritorno dell’economia globale alla crescita, molte società stanno cercando di riposizionarsi per la crescita futura e gli investitori stanno tentando di investire alti livelli di capitale. Questo elemento, unitamente a condizioni di finanziamento a basso costo, ha portato a un netto aumento delle attività di fusione e acquisizione. Nei primi sei mesi del 20213, l’attività globale di M&A ha raggiunto un massimo storico, con l’Europa in particolare che ha registrato un aumento significativo del flusso di operazioni. I volumi in Europa hanno subito un aumento grazie alle operazioni in una serie di settori, mentre a livello di Paese, la propensione per le attività di fusione e acquisizione nel Regno Unito è solida, dato che gran parte dell’incertezza connessa alla Brexit è venuta meno e una serie di titoli britannici sembrano essere ancora sottovalutati. Il primo fattore è la rapida diffusione della variante del Delta potrebbe penalizzare la ripresa, in particolare durante l’autunno, sebbene i governi sembrino riluttanti a imporre nuovamente restrizioni rigide. Finora, in termini di casi, l’Italia e la Germania hanno registrato tassi più bassi perché i governi sono stati cauti nell’allentare le restrizioni. Hanno sostenuto le rispettive campagne vaccinali sebbene di recente vi sia stato un rallentamento. Il secondo fattore è legato ai crescenti i timori in merito al fatto che la crescita negli Stati Uniti e in Cina possa aver già raggiunto il picco. L’economia europea potrebbe trovare difficile sfuggire all’attrazione gravitazionale dei suoi maggiori partner commerciali. La traiettoria del virus e le vaccinazioni negli Stati Uniti non stanno più progredendo in un modo che sia coerente con la previsione di un ritorno alla normalità nell’economia nazionale entro la fine del 2021. Ciò suggerisce che il ritorno all’equilibrio subirà probabilmente un ritardo, mentre è probabile che le “distorsioni”, in primo luogo l’aumento dell’inflazione, persisteranno. I recenti dati macroeconomici cinesi sono stati deboli e la crescita ha perso terreno più rapidamente del previsto, poiché la variante Delta e le alluvioni hanno interrotto le operazioni commerciali. Se la variante Delta avrà un impatto sulla crescita in Europa, un approccio combinato, fiscale e monetario, sarà fondamentale per la continua ripresa dell’economia nell’Eurozona. Dall’inizio della pandemia, abbiamo assistito a ingenti espansioni di bilancio da parte dei governi di Germania, Francia, Italia e Regno Unito, che rappresentano un profondo cambiamento di approccio rispetto alla crisi finanziaria globale. La politica monetaria continua a essere molto accomodante con la Banca Centrale Europea (BCE) che mantiene il ritmo degli acquisti di asset a sostegno dell’economia dell’Eurozona fino a quando non sarà sostenibile. La recente impennata del dato sull’inflazione ha fatto temere che potremmo assistere a un’ulteriore pressione rialzista sia sull’inflazione primaria che su quella core nei prossimi tre o sei mesi. La BCE ha dichiarato che guarderà oltre l’inflazione temporaneamente più elevata, ma il dibattito chiave in merito alla politica si concentra su quanto la ripresa prevista e la ripresa dell’inflazione possano giustificare tassi di interesse nominali/reali più alti. Negli ultimi 13 anni, il mercato azionario europeo ha sottoperformato gli Stati Uniti. Uno dei motivi risiede nel fatto che dopo la crisi finanziaria globale, l’economia statunitense si è ripresa più rapidamente, sostenuta dalla politica monetaria e dal quantitative easing. Al contrario, l’Europa ha adottato un approccio più prudente di disciplina fiscale, con conseguenti percorsi economici divergenti. Le azioni europee vengono attualmente negoziate a 16,0x in base a rapporti prezzo/utili previsti a 12 mesi, rispetto a 21,3x delle azioni statunitensi. Le società statunitensi hanno trainato la ripresa degli utili, riflettendo il netto rimbalzo economico, ma ora stiamo iniziando ad assistere a un forte aumento delle stime relative agli utili per azione nell’UE e nel Regno Unito, guidate dai settori finanziario e dei materiali. Le misure di premio al rischio azionario dimostrano che le azioni europee rimangono relativamente sottovalutate e sono anche meno vulnerabili all’aumento dei tassi di interesse rispetto agli Stati Uniti. Con la ripresa degli utili, i mercati europei, soprattutto il Regno Unito, potrebbero sovraperformare in maniera significativa. In particolare, la Germania e il Regno Unito sembrano relativamente “convenienti”, mentre la Francia è il più costoso tra i principali mercati europei. Tuttavia, data la loro maggiore ponderazione nei confronti dei titoli ciclici/value, la persistenza di questa valutazione a sconto in Germania e nel Regno Unito dipenderà dalla ripresa o meno del leit motiv della “reflazione” che ha sostenuto i rendimenti nella prima metà del 2021. Se gli investitori saranno più preoccupati per la ripresa, il leit motiv della “reflazione” si indebolirà ulteriormente, penalizzando potenzialmente i rendimenti in Germania e Regno Unito, ma dando slancio a quelli nei mercati con orientamento growth più “costosi”, come la Francia. (abstract)

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“L’abbigliamento di seconda mano sta per sorpassare il fast fashion”

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2021

A cura di Andrea Carzana, gestore azionario europeo e Olivia Watson, analista investimenti responsabili di Columbia Threadneedle Investments. Gli sprechi e l’impronta di carbonio in costante crescita fanno della moda una delle industrie più inquinanti al mondo. Ogni anno si vendono circa 100 miliardi di articoli di abbigliamento, ovvero circa il 50% in più rispetto al 2006, principalmente a causa dell’avvento del “fast fashion”, cioè capi d’abbigliamento all’ultima moda e a basso costo. In effetti, oggi il settore emette più CO2 dell’industria aeronautica e di quella navale messe insieme, e usa 79 miliardi di metri cubi di acqua dolce all’anno, senza contare l’inquinamento idrico causato dalla produzione delle materie prime e dei tessuti. Sfortunatamente, una quota minuscola di ciò che il settore della moda produce viene riciclato e riutilizzato; la maggior parte degli articoli finisce in discarica o negli inceneritori entro un anno dalla produzione. Secondo la Ellen MacArthur Foundation, l’industria mondiale della moda produce circa 53 milioni di tonnellate di fibre all’anno, di cui più del 70% finisce per diventare un rifiuto. Meno dell’1% viene riutilizzato per produrre nuovi capi d’abbigliamento. Tuttavia, al momento ci troviamo nelle fasi iniziali di una transizione strutturale a livello dei consumi di capi di vestiario, trainata dai consumatori più giovani e caratterizzata da una crescente presa di coscienza in materia di sostenibilità. I venditori stanno iniziando ad abbracciare l’idea del riciclo e della rivendita, mentre i governi stanno ideando una serie di iniziative a sostegno della transizione. Il riciclo di scarpe e indumenti vecchi per realizzarne di nuovi è un trend in crescita, come osservato da Pauline Grange, gestore di portafogli azionari globali, nel recente viewpoint “La moda punta alla sostenibilità attraverso l’economia circolare”. Oltre al riciclo, tuttavia, l’espansione del mercato del riutilizzo e dei capi di seconda mano è destinata a offrire agli investitori un’incredibile opportunità: secondo le proiezioni, dovrebbe raddoppiare nei prossimi cinque anni, arrivando a quota 77 miliardi di dollari, ed entro il 2030 potrebbe raggiungere volumi doppi rispetto al fast fashion.Tra gli attori che sono stati capaci di identificare e cogliere questa opportunità troviamo Zalando, società di e-commerce nel campo della moda e del lifestyle. L’azienda si prefigge di integrare la sostenibilità e i principi dell’economia circolare nella sua strategia, con l’obiettivo di diventare una piattaforma del fashion a impatto netto positivo. Accanto a tutte queste iniziative vi è un impulso normativo. Il Regno Unito e l’UE si stanno adoperando per prendere le distanze dall’economia consumistica, produttrice di rifiuti, definendo obiettivi vincolanti per il 2030 e il 2050. “Textiles 2030” fa leva sulle conoscenze e sull’esperienza dei leader della sostenibilità nel Regno Unito per sostenere l’industria della moda e quella dei tessuti britanniche nel percorso verso la sostenibilità e il cambiamento sistemico. L’iniziativa è aperta a tutte le aziende coinvolte nella value chain della moda e dei tessuti, dai rivenditori agli attori del riciclo. Questo accordo volontario permette alle imprese di collaborare su obiettivi connessi al carbonio, alle risorse idriche e ai tessuti circolari, ma anche di partecipare al dibattito politico su scala nazionale con le autorità britanniche in vista di ulteriori sviluppi normativi. Il Dipartimento dell’ambiente, dell’alimentazione e degli affari rurali britannico è impegnato in una serie di consultazioni in vista di un piano basato sulla responsabilità estesa del produttore[1] per la moda, l’edilizia, i veicoli, l’alimentazione e l’elettronica, e l’UE sta valutando meccanismi simili, anche per l’industria dell’abbigliamento, nell’ambito del suo Piano d’azione per l’economia circolare.

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