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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Referendum e raccolta firme del PD

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 luglio 2016

referendum“Referendum Ridicolo il Partito democratico che si autoincensa per il raggiungimento della raccolta firme per la consultazione costituzionale. Non per soldi ma per denaro”. Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.“La raccolta firme popolare, pur legittima e prevista dalla legge, è stata non solo moralmente discutibile ma anche politicamente inutile, in quanto il Partito democratico aveva già raccolto le firme necessarie per chiedere e ottenere il referendum confermativo tra i suoi parlamentari. La raccolta firme – che ha avuto un iter assai accidentato e che nelle ultime settimane pare abbia avuto il supporto, evidentemente interessato, di alcune organizzazioni parapolitiche (vedi Coldiretti) – aveva, dunque, come unico scopo quello di fare cassa, quello di spillare oltre mezzo milione di euro al finanziamento pubblico. Ai fini del referendum, ripetiamo, la raccolta popolare delle firme era assolutamente inutile, pleonastica.
Nel fronte opposto l’unico Comitato per il No che ha ritenuto utile avviare la raccolta delle firme è stato quello presieduto da Alessandro Pace e da Gustavo Zagrebelsky, sostenuto da Sel, che però non è riuscito a raggiungere il traguardo delle 500mila firme.
L’altro grande Comitato per il No, quello del centrodestra unito – presieduto dal presidente emerito della Corte costituzionale, Annibale Marini, e composto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia -, non ha ritenuto di dover far partire la macchina organizzativa per raccogliere le firme, avendo già ottenuto la consultazione costituzionale con la sottoscrizione, da parte di tutti i parlamentari del fronte del ‘no’, della formale richiesta presentata a Palazzo Madama e a Montecitorio.
Nessun flop dunque, ma coerenza e buon senso da parte del nostro Comitato. Discutibile, invece, l’uso della legge, unicamente per fare cassa, da parte del Pd di Renzi-Boschi. Più che un fatto democratico, dunque, un trucco furbesco per appropriarsi di finanziamenti pubblici. Bella coerenza. Altro non c’è da dire”, conclude Brunetta.

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