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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 147

Archive for 3 luglio 2016

Si conclude a Monaco di Baviera Insieme per l’Europa 2016

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

monaco di bavieraÈ già calato il sole quando sul palco alla Karlsplatz si legge il messaggio finale di Insieme per l’Europa 2016. Il programma, animato da band musicali e dall’entusiasmo creativo dei giovani, prosegue con un concerto rock. I messaggi di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo I. Un’Europa aperta al mondo:«Cari amici di Insieme per l’Europa, vi so riuniti a Monaco di Baviera in tanti Movimenti e Gruppi, provenienti da varie Chiese e Comunità. Avete ragione. È ora di mettersi insieme, per affrontare con vero spirito europeo le problematiche del nostro tempo». Inizia così il denso videomessaggio che papa Francesco ha indirizzato ai partecipanti di Insieme per l’Europa radunati oggi alla Karlsplatz (Stachus) di Monaco, Germania. E dopo avere evidenziato le sfide aperte in Europa, papa Bergoglio incoraggia i partecipanti a «portare alla luce testimonianze di una società civile che lavora in rete per l’accoglienza e la solidarietà verso i più deboli e svantaggiati, per costruire ponti, per superare i conflitti dichiarati o latenti». E poi conclude: «Mantenete la freschezza dei vostri carismi; tenete vivo il vostro “Insieme”, e allargatelo! Fate che le vostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero».
Anche il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I ha voluto essere presente attraverso un messaggio personale, dove tra altro dice: «Anche quando la tentazione ci suggerisce di non stare insieme, i cristiani in particolare sono chiamati a dimostrare il principio fondamentale della Chiesa, che è comunione (koinonia). È solo quando condividiamo i doni così generosamente e liberamente elargiti da Dio che siamo in grado di farne piena esperienza».
La manifestazione di oggi, che conclude la 4° edizione di Insieme per l’Europa, ha come titolo “500 anni di divisione bastano – l’unità è possibile!”, richiamando i 500 anni di separazione tra la Chiesa cattolica e le Chiese della Riforma protestante. Sul tema dell’unità è intervenuta Maria Voce, presidente dei Focolari: «Ciò che noi possiamo offrire – impegnando la nostra vita – è la novità del Vangelo. Gesù prima di morire ha pregato: “Padre, che tutti siano uno”. Ha mostrato che tutti siamo fratelli, che un’unica “famiglia umana” è possibile, che l’unità è possibile, che l’unità è il nostro destino. Oggi noi qui ci impegniamo ad essere strumenti di questa svolta, strumenti di una nuova visione dell’Europa, strumenti di una accelerazione nel cammino verso l’unità, aprendo con tutti e per tutti gli uomini e donne del nostro pianeta un dialogo profondo».
Altri interventi sono stati quelli di Gerhard Pross (CVJM Esslingen): “Unità in una diversità riconciliata” e di Andrea Riccardi (Comunità di Sant’Egidio): “Niente più muri!”. Su “La riconciliazione apre al futuro – 500 anni di divisione sono abbastanza” hanno parlato insieme dal palco il cardinale Kurt Koch (Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani), il vescovo Frank Otfried July (Federazione Luterana mondiale), il metropolita Serafim Joanta (Metropolita rumeno-ortodosso per la Germania e Centro-Nord Europa) ed il Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese rev. Olav Fykse Tveit. Un’intervista su “Missione e futuro” ha permesso un interessante dialogo tra il vescovo evangelico Heinrich Bedford-Strohm ed il cardinale Reinhard Marx. Il messaggio finale, letto da esponenti del Comitato di orientamento e distribuito in migliaia di copie fra i presenti, oltre ad affermare «la visione di un insieme in Europa che è più forte di ogni paura ed egoismo», ha manifestato l’impegno comune di quanti aderiscono a Insieme per l’Europa a «percorrere la via della riconciliazione», a «vivere uniti nella diversità», ad «andare incontro a persone di convinzioni e religioni diverse con rispetto e cercando il dialogo», a promuovere nel mondo «umanità e pace».
Nei due giorni precedenti si è tenuto un congresso al Circus-Krone-Bau, articolato in 36 forum e tavole rotonde, con 1.700 responsabili e collaboratori delle oltre 300 Comunità e Movimenti che aderiscono a Insieme per l’Europa. «Riconciliazione sarà la nostra parola chiave», ha affermato Martin Wagner (CVJM Monaco) in apertura, «L’abbiamo già sperimentata e questo è il nostro futuro. Vogliamo condividere, lavorare insieme per l’unità e soprattutto contribuire, come cristiani, a sostenere le sfide dell’Europa oggi». Tavole rotonde e forum sono stati incentrati su integrazione e riconciliazione, solidarietà con i più deboli, sostenibilità e tutela ambientale, ecumenismo, cristiani e musulmani in dialogo, matrimonio e famiglia, economia. Condivisione di esperienze, idee e progetti, ma anche testimonianza di fede. All’affollato forum “Il prezzo e il premio dell’unità”, il cardinale Walter Kasper ha affermato che «la fatica di un’autentica riconciliazione costituisce uno dei maggiori inciampi al movimento ecumenico. Occorre perdono per proseguire il cammino insieme». La tavola rotonda “Cristiani e musulmani in dialogo” ha esplicitato la necessità di conoscersi, incontrarsi e lavorare insieme, coscienti, come ha sottolineato Pasquale Ferrara, neo ambasciatore italiano ad Algeri, che «il dialogo non lo fanno le culture o le religioni, ma le persone». Il dibattito sui cambiamenti climatici e le sfide ecologiche “Verso una sostenibilità in Europa” nel dialogo tra scienze e religioni, è stato sostenuto insieme dal cardinale Peter Turkson, dall’ingegnere ambientale Daniele Renzi e altri esperti. Alla tavola rotonda che si domandava “Che anima per l’Europa?”, Jesús Morán, copresidente dei Focolari, ha evidenziato che «la prospettiva che l’Europa può e deve ancora, e più che mai, dare al mondo è quella di formare una cultura di unità nella diversità a tutti i livelli, dal livello personale e quotidiano a quello istituzionale».

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2016 Open de France: McIlroy hot on Jaidee’s heels

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

Thongchai JaideeThongchai Jaidee will take a two-shot lead into the final round of the 100th Open de France after a dramatic third day at Le Golf National. After a horrendous start, Rory McIlroy salvaged a 70 to claim second spot at six-under, alongside Jeunghun Wang, and one shot clear of defending champion Bernd Wiesberger.The Thai carded the only bogey-free round of the day with a 68 that moved him to eight under and two clear of Rory McIlroy and Jeunghun Wang, who had contrasting rounds in Paris. All three men came into the day with a share of the lead at five under but Wang had opened up a four-shot cushion after seven holes while McIlroy turned in 40 to sit eight behind him. The Northern Irishman then roared back in ten fewer shots than he needed to play the front nine to sign for a 70, while Wang made three bogeys on his way home. Jaidee, by contrast, made birdies on the sixth, seventh and 11th with the minimum of fuss as he searches for an eighth European Tour title. Defending champion Bernd Wiesberger was at five under, two shots clear of Martin Kaymer, Joost Luiten, Alex Noren, Brandon Stone and Andy Sullivan. Wang birdied the second and then rolled in from six feet on the fourth and holed from the fringe on the fifth. A 30-foot effort on the seventh had the South Korean four shots clear and eight ahead of McIlroy who opened with a double-bogey and then dropped shots Mathieu Decottignies-Lafonon the third, seventh and eighth with a single gain on the fourth. Jaidee broke a run of five pars with a sensational 55-footer on the sixth and followed that with another birdie on the next. The Thai then put his tee-shot on the 11th to eight feet and rolled in the putt and when Wang failed to get on the 12th in two and produced a poor chip, Jaidee had reined him in. Further bogeys would follow on the 13th and 15th for Wang as McIlroy moved in the other direction.The World Number Four made gains on the 11th and 13th and then took advantage of some precision iron play with a hat-trick of gains from the 15th catapulting him back into contention. “I thought if I could get back to even par for the day, that was my goal after nine holes and I did one better than that, so I’m obviously very pleased,” he said. Two-time Major Championship winner Kaymer matched Jaidee with a 68 to set the early clubhouse target while Swede Noren carded a one under par 70. Dutchman Luiten’s round of 70 was matched by Sullivan who had an incredible finish as he eagled the last – the hardest closing hole on Tour last season – with a six iron from 187 yards. A double-bogey on the last from Stone saw him sign for a 73 and sit a shot clear of Lee Westwood, whose 67 was the low round of the day. Frenchman Mathieu Decottignies-Lafon had a brief share of third place after his fifth birdie of the day on the 12th, but experienced a nightmare finish when his approaches from the fairway on holes No. 15 and 18 found the water, resulting in double-bogeys. The 23-year-old had to settle for a one-over par 72 and a share of 17th place at level-par, but he remains the leading French player in this 100th edition of his national open. (photos: Thongchai Jaidee, Mathieu Decottignies-Lafon)

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Strage perpetrata dalla follia cieca e barbara del terrorismo

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

attentato-dacca“Siamo affranti e sdegnati per l’ennesima strage perpetrata dalla follia cieca e barbara del terrorismo di marca jihadista. Un dolore ancora più profondo perché ci riguarda da vicino. Alle famiglie dei nostri connazionali va tutta la nostra vicinanza”. A dirlo è Paolo Alli, capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Affari Esteri e Vice Presidente dell’Assemblea Parlamentare Nato.E aggiunge: “Il terrorismo jihadista è come un cancro con tante metastasi che, anche quando il male sembra vinto, compaiono altrove. Il tumore deve essere combattuto dal corpo che lo ha generato: sono quindi i grandi Stati islamici che devono essere in prima fila a lottare contro il terrorismo, come da tempo sosteniamo”.E conclude: “Il tumore, però, può sempre riapparire nei luoghi più impensati, dalla Nigeria al Bangladesh, e il compito di isolare queste metastasi è della intera comunità internazionale e dei sistemi di intelligence di tutti i Paesi. Identificare le situazioni di potenziale recrudescenza del terrorismo sembra una mission impossible, ma rappresenta l’unica chance per debellare definitivamente questo cancro. In questo senso la NATO e i suoi sistemi di intelligence sono un interlocutore privilegiato da valorizzare”.
“Il dolore per gli Italiani vittime del terrorismo in Bangladesh ci unisce nella lotta contro Isis #noncipieghiamo”. Così su twitter Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
“Rabbia, dolore e sdegno è quello che tutti noi proviamo per l’ennesimo atto terroristico da parte dell’Isis che, purtroppo però, questa volta ci riguarda da vicino. Alle famiglie dei nostri connazionali che ci hanno lasciato per mano della furia ideologica va la nostra vicinanza e il nostro sostegno. È nel loro ricordo e di tutte le vittime del terrorismo jihadista che dobbiamo continuare insieme la lotta contro Daesh”. A dirlo è Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa.
“I recenti attacchi – conclude – sono una manifestazione della debolezza e delle sconfitte dell’Isis. Dobbiamo resistere e andare avanti perché dobbiamo impedire a questo manipolo di folli di tenere in ostaggio l’intera umanità. Ora chiediamo che sia soprattutto la comunità islamica a prendere una posizione ancora più netta e decisa e agire concretamente per isolare l’Isis e dargli finalmente il colpo di grazia”

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Viaggi tutto compreso: Vademecum dell’Aduc

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

viaggiatoriViaggi e vacanze in vista delle ferie. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e tutto e’ a posto o quasi. Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti.
* Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita’ ci devono essere scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel tour operator o agenzia di viaggi.
* Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l’agenzia vuole rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto.
L’anticipo o caparra non puo’ superare il 25% del prezzo totale. Se vi chiedono di piu’ lasciate stare. Nei casi invece in cui sia inadempiente il tour operator, il consumatore puo’ recedere e pretendere il doppio della cifra.
* Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant (variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il 10% del valore del viaggio.
* Se improvvisamente non si puo’ partire e’ possibile essere sostituiti, almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo’ pagare la penalita’. La penalita’ per i voli di linea e’ diversa dai voli speciali.
* L’agenzia o il tour operator devono avere un’assicurazione per la responsabilita’ civile verso l’utente, che deve essere indicata nel contratto.
* Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza (es:cambio della categoria dell’albergo, slittamento di piu’ giorni della partenza, ecc.), il contratto puo’ essere annullato dal turista o si puo’ scegliere una altra vacanza senza aumento dei costi.Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour operator deve rifondere la differenza di costo.
* In caso di contestazione documentare tutto e, al ritorno, inviare all’agenzia e al tour operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di risposta insoddisfacente si puo’ ricorrere al giudice di pace. (Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc)

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Globalizzazione e diritti fondamentali, a 40 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

Roma 4 – 5 luglio 2016 Programma 4 luglio Camera dei Deputati Nuova aula del palazzo dei gruppi parlamentari Via di Campo Marzio 78
Ore 9:00 – 9:30 – Registrazione delle persone partecipanti
Ore 9.30 Saluto introduttivo della Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini (in attesa conferma)
Ore 9:45 -10.15 – Apertura dei lavori Elena Paciotti, Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO
Salvatore Senese, già Presidente del Tribunale Permanente dei Popoli
Fabio Porta, Presidente Comitato permanente italiani nel mondo e promozione del sistema-paese della Camera dei deputati
Ore 10:30- 13:00- Prima sessione A quaranta anni dalla Dichiarazione di Algeri. Quadro di riferimento generale
Dalla Dichiarazione di Algeri agli scenari del tempo presente Philippe Texier, magistrato, vice-presidente del Tribunale Permanente dei Popoli
I diritti dei popoli nell’era della globalizzazione Luigi Ferrajoli, teorico del diritto, Università Roma3 Diritto internazionale e accordi commerciali Alfred-Maurice de Zayas, esperto indipendente per la promozione di un ordine internazionale democratico ed equo delle Nazioni Unite
Limiti del diritto internazionale: l’esperienza della Corte Penale Internazionale
Flavia Lattanzi, docente di diritto internazionale, già giudice ad litem al Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda e al Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia.
lumsa universitàDibattito e interlocuzione con il pubblico Modera Pietro Veronese, giornalista
ore 14:30 – 17:30 – Seconda Sessione I popoli come soggetti di diritto Impunità, giustizia transizionale e diritto dal basso
Javier Giraldo Moreno, gesuita, componente del Centro de Investigación y Educación Popular (Cinep), ColombiaMemorie resistenti e diritto dei popoli alla parola Carlos Beristain, medico, esperto di violenza e diritti umani, Università Pedro Arrupe, Bilbao
I migranti, nuovo popolo della globalizzazione Fulvio Vassallo Paleologo, giurista, Università di Palermo
Diritti di genere: la negazione del salario vitale come violenza Mary E. John, Centre for Women Development Studies, India
La lotta per la dignità delle minoranze e dei popoli indigeni Mrinal Kanti Tripura, direttore Maleya Foundation, Bangladesh
Modera Anna Maria Giordano, Radio 3 Mondo, RAI
Programma 5 luglio LUMSA – Sala convegni Giubileo Via di Porta Castello, 44
Ore 9:00 – 9:30 – Registrazione delle persone partecipanti
Ore 9:30 – 11:30 – Terza Sessione Le sfide per i diritti dei popoli
Finanziarizzazione dell’economia: quale spazio per la democrazia? Roberto Schiattarella, economista, Università di Camerino
Diritti dei popoli e ambiente Antoni Pigrau Solé, professore di Diritto all’Università Rovira y Virgili di Tarragona
Crimini contro i popoli nel diritto penale internazionale Daniel Feierstein, sociologo, Università Tres de Febrero e Università di Buenos Aires
Europa dei diritti: retorica o futuro? Luciana Castellina, giornalista e scrittrice
Interventi dal pubblico e dibattito 11:30 – 12:00 Coffee break
ore 12:00 – 13:30 – Quarta sessione Strategie e azioni di promozione dei diritti dei popoliLa sovranità dei popoli: piattaforme e reti sociali come resistenza e promozione dei diritti
Brid Brennan, Transnational Institute, Amsterdam I media e i diritti: alto tasso d’informazione, basso tasso di verità
Luis Badilla, giornalista e direttore de Il sismografo
Il ruolo del Tribunale Permanente dei Popoli Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli
Modera Nicoletta Dentico, Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO
Ore 13:30 – 14:00 – Sessione finale Il futuro dei diritti dei popoli Franco Ippolito, presidente del Tribunale Permanente dei Popoli

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Osteoporosi: Stop alle fratture

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

osteoporosiUn’emergenza sanitaria, è così che l’OMS definisce l’osteoporosi, per il numero di persone che colpisce oggi e che, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, colpirà nei prossimi anni. Basti pensare che, in Italia, ne sono affette 3.500.000 donne e 1.000.000 uomini, con 250.000 fratture all’anno dovute alla patologia, di cui 80.000 dell’anca e 70.000 del femore[1]. Dati allarmanti secondo gli esperti di Stop alle Fratture, anche alla luce di una scarsa aderenza alla terapia che porta ad un aumento del rischio di rifrattura.L’osteoporosi è una patologia cronica degenerativa che causa un progressivo e cronico indebolimento delle ossa e che, nella sua forma più grave, chiamata Fragilità Ossea, può portare fino alla frattura, anche in assenza di traumi che la giustifichino. Spesso, la patologia rimane silente fino a questo evento traumatico che necessita di un intervento chirurgico. Successivamente, per evitare che si verifichi un’ulteriore frattura, è però fondamentale avviare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) corretto. Questa è la fase più critica, perché è necessario che la paziente aderisca allo schema terapeutico prescritto dal proprio medico per rafforzare le ossa, nei dosaggi e per il tempo stabilito, pena il suo mancato effetto e quindi, un aumentato rischio di una nuova frattura. “L’aderenza alla terapia – spiega il Prof. Umberto Tarantino, Direttore U.O.C. di ortopedia e Traumatologia, Policlinico Tor Vergata di Roma, e Presidente del Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa (GISOOS) – è un fattore determinante per garantire che il farmaco prescritto abbia effetto. E’ dimostrato, infatti, che la sospensione prima del tempo, piuttosto che la mancata assunzione del farmaco, mina la sua efficacia. Purtroppo, oggi, ad un anno dalla prima frattura, solo il 50% dei pazienti aderisce alle cure prescritte per l’osteoporosi e la fragilità ossea. Una delle soluzioni che si sono rivelate più efficaci per garantire che ciò non avvenga è la corretta ed esaustiva informazione alle pazienti. Per questo motivo, anche in Italia, ci stiamo impegnando molto per promuovere, oltre alle Fragility Fracture Unit, che include tutti gli specialisti dedicati alla gestione della patologia osteoporotica, anche il Fracture Liaison Service, che tenga sotto controllo l’aderenza alla terapia da parte del paziente.” Le motivazioni che portano ad una mancata aderenza alla terapie sono molteplici. “Nella pratica clinica abbiamo identificato quattro ragioni che determinano la non aderenza alla terapia – afferma il prof. Giancarlo Isaia, Direttore della Struttura Complessa ‘Geriatria e Malattie metaboliche dell’osso’ dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e Past President della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) –. La prima è una mancata percezione, da parte della paziente, del beneficio della terapia nel breve periodo. La seconda è che la paziente è spesso anziana e assume più farmaci, che sono sentiti come maggiormente necessari o con benefici più immediati. La terza è l’influenza di familiari o amici, che tendono a minimizzarne l’importanza. La quarta è una mancata cultura da parte della classe medica, che vede queste terapie come poco utili, mentre sono fondamentali. Come si può intendere dalla molteplicità di questi fattori e delle figure coinvolte, è importante educare ognuno di loro, a partire da specialisti e Medici di Medicina Generale, per ottenere una buona aderenza alla terapia e, quindi, diminuire il numero di fratture”. L’importanza dell’aderenza alla terapia viene dimostrata dall’impegno di tutte le Società Scientifiche che si occupano della salute dell’osso. Tra queste, proprio GISOOS e SIOMMMS. GISOOS, con il IV Congresso “Osteoporosi Severa. Nuove Acquisizioni per l’Appropriatezza Diagnostico Terapeutica”, che si tiene dal 30 giugno al 2 luglio a Palermo. SIOMMMS, con la fondazione della Commissione Intersocietaria dell’Osteoporosi, che riunisce sette Società Scientifiche Italiane con l’obiettivo di superare le numerose criticità presenti a livello Nazionale nella gestione dell’Osteoporosi.

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Presentazione del libro “Uova d’oro”

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

ateneo-regina-apostolorumRoma martedì 12 luglio alle 16:30 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum all’interno della settimana dedicata al modulo “Famiglia, educazione e società” del 15° corso estivo internazionale di aggiornamento in Bioetica che si svolgerà dall’11 al 15 luglio verrà presentato il libro “Uova d’oro. L’eugenetica, il grande affare della salute riproduttiva e la nuova bioschiavitú femminile” il libro è stato scritto dalla professoressa Giorgia Brambilla dell’Ateneo Regina Apostolorum (APRA) insieme al dott.re Fabio Faggioli.
“Il libro- dichiara l’autrice- svela i “mantra” dei quali si nutre il fantascientifico mercato della salute riproduttiva. Ne elenco solo alcuni: la selezione dei nascituri, svolta nell’ottica di un’auspicabile eliminazione di coloro che non rispecchiano determinati standard di salute; il controllo della quantità della popolazione, che deve mantenersi entro parametri determinati, pena la catastrofe demografica, sempre incombente; l’assimilazione dell’essere umano ad un sofisticatissimo animale; l’ingegneria sociale, ossia il convincimento che sia possibile creare una società umana che viva di regole perfettamente scientifiche. Su tutto e tutti domina la figura dello “scienziato”, vero e proprio sommo sacerdote laico, detentore della verità scritta nelle leggi naturali, il cui prestigio e la cui credibilità sono maggiori se presta la propria opera presso qualche Organizzazione internazionale”.
Il senso di questo lavoro, come il corso stesso, è quello di fare un punto sulle buone prassi atte a promuovere la dignità della persona e l’integrazione sociale ed è organizzato dalla Facoltà di Bioetica insieme all’Istituto di Scienze Religiose e si avvale della collaborazione dell’Associazione Comitato Articolo 26, Non si tocca la famiglia, Crescere in famiglia, La Manif pour tous Italia e dall’associazione Archè.

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Roma è ancora senza giunta comunale

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

campidoglio“Bloccata dai veti e dalle guerre intestine tra i vari staff e Direttori del M5S. Questa sarebbe la famosa diversità grillina? A me sembra siano cose da vecchia, vecchissima politica. Siamo addirittura, e i quotidiani oggi sono lì a testimoniarlo, a veri e propri dossieraggi. Che impediscono la nascita della giunta capitolina. Siamo al ridicolo che, purtroppo, diventa tragico per questa città. Che ha bisogno di ripartire. Auguri Roma!”. Così il senatore del Pd, Stefano Esposito commenta alcuni articoli apparsi sui quotidiani questa mattina, in merito alla mancata definizione della giunta Raggi a Roma. (n.r. Se proprio la Raggi vuole evitare che sui nomi candidabili in giunta si possano incrociare i veti da parte dei soliti “anonimi” competitors, perché non cerca i rappresentanti tra le tante persone oneste che, nonostante tutto, continuano a popolare la capitale anche se non hanno la “patacca” di fedelissimi o quanto altro?)

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Un anomalo tavolo di poker

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

europa comunitaria2L’UE, articolata come è stata, e continua ad essere, è paragonabile ad un anomalo tavolo di poker a 28 giocatori, 26 dei quali si barcamenano in una specie di equilibrata uguaglianza, mentre due esigono la parte del leone, forti della loro economia, per cui impongono agli altri 26 il loro ritmo di gioco.
Chi si è seduto ad un tavolo di poker, sa bene che devono essere applicate formule in grado di impedire soverchie prepotenze da parte di chi possiede una maggiore potenzialità di rilancio. Così Inghilterra e Germania hanno imposto i loro interessi al di sopra di un equilibrato rapporto tra diritti e doveri, fermo restando il principio di reciprocità solidale; in tal modo tutto rischia di andare a gambe per aria.
L’Inghilterra ha tentato un bluff, minacciando l’uscita che, secondo loro, avrebbe dovuto atterrire gli altri 26. Non è andata così, perché il “bluff della perfida Albione (definizione di G. D’Annunzio)” non ha tenuto nel dovuto conto la fondamentale base egoistica della piccola e media borghesia, che nel referendum proposto dal governo inglese, ha votato massicciamente a favore dell’uscita della loro nazione dall’UE, atterrita dalla eventualità di rendere partecipi della loro opulenza quei disgraziati che fuggono dalle guerre e dalla miseria Nei tavoli di poker, sia pure anomali, il bluff è sempre un rischio, così l’Inghilterra, con il bluff del referendum, si ritrova fuori dalla Comunità Europea, dentro la quale non si è mai sentita integrata.
Ci sarebbe da dire “fuori uno !”.
Ma c’è ancora la Germania del quarto Reich, con la Merkel che sa bene di non avere nelle altre 26 nazioni, un potenziale antagonista, trattandosi, mediamente, di nazioni guidate da mezze cartucce, in grado di alzare la voce quando si ritrovano “dietro l’angolo”, ma poi, in presenza di Anghela, si calano le braghe, assumendo una scomoda posizione a 90°. Basti dire che il premier francese François Gérard Georges Nicolas Hollande, pur nella sua mediocrità, appare come un gigante.
Per carità di patria non mi pronuncio su Matteo Renzi, attualmente troppo impegnato a salvare le cuoia minacciate dal un referendum da lui stesso voluto, nel tentativo di realizzare un bluff, al quale nessuno ha creduto. A bluffare in quel tavolo anomalo ci provò anche l’ingenuo Berlusconi, illuso di poter controllare una situazione con la sola forza di una “scala fallita”; rilanciò ad alta voce, non tanto per intimidire gli avversari, quanto per farsi sentire in patria, dove le quotazioni personali seguivano lo spread pilotato dalla Merkel. Fu ingenuità, fu tracotanza, fu inettitudine, ma il risultato furono le dimissioni da capo del governo, che lo stesso definì “eleganti”, per salvare almeno la faccia.
Da europeista convinto, mi piace immaginare una diversa realtà europea, con 26 nazioni potenzialmente equilibrate, in grado di realizzare gli “Stati Uniti d’Europa”, e non per realizzare un equilibrato tavolo di anomalo poker, quanto per ricominciare daccapo, dall’idea primordiale che fu degli europeisti convinti, accomunati da un medesimo ideale di democrazia, solidarietà e anti-fascismo, nonché anti-nazismo, del quale non ci sarebbe più bisogno cancellando la Germania da un futuribile Stato Unito d’Europa.
(Rosario Amico Roxas)

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Il mondo agricolo e il referendum

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

agricolturaAncora una volta si tenta di coprire la verità con le menzogne e di far credere che il settore agroalimentare sia favorevole alla riforma costituzionale proposta dal governo. Tutto questo – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è di fatto inammissibile e offende profondamente i tanti agricoltori nostrani che vivono la politica con passione e partecipazione.
Come Confeuro – prosegue Tiso – sentiamo la necessità di rivendicare la nostra netta contrapposizione (dalla quale ha preso vita il movimento politico Radici) verso questi tentativi di portare il Paese ad una ulteriore regressione democratica e ad una ennesima riduzione degli spazi di confronto e di dialogo.
Nel rispetto dei valori costituzionali alla base della nostra società civile infatti – conclude Tiso –, non accetteremo mai una riforma che cerca di modificare simultaneamente 47 articoli della Costituzione; che aumenta le firme per indire i referendum; che cancella le prerogative locali e che, più in generale, calpesta la democrazia italiana.

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Produzione europea mangimi 2015, in leggero aumento

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

mangimiNel 2015, la produzione europea di mangimi ha raggiunto 157,3 milioni di tonnellate, registrando una crescita dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Lo comunica la Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), che sottolinea il ruolo di leader del settore occupato dagli alimenti destinati al settore avicolo.Dai dati Fefac emerge come nel 2015 la produzione di mangimi per bovini sia scesa dello 0,7%; diminuzione in parte compensata dall’aumento degli alimenti per suini, cresciuti dello 0,6%. L’incremento più significativo si riscontra nella produzione di mangimi per il settore avicolo con un aumento dell’1,2%.La crescita produttiva non ha avuto riflessi sull’aumento dei prezzi, che sono rimasti sui livelli del 2014. Ciò dipende da una buona produzione cerealicola in Europa e dalle abbondanti forniture mondiali di farine di semi oleosi, soprattutto di farina di soia. Questi fattori hanno compensato, in qualche modo, il ribasso delle quotazioni delle carni suine, la cui produzione è invece aumentata di quasi il 4% nel 2015.La produzione di mangimi per il settore avicolo ha continuato a crescere anche nel 2015, confermando la posizione di primo comparto dell’industria mangimistica europea. Tale crescita è sostenuta da un aumento pro capite del consumo di carne avicola (+ 2,7%), in particolare di carne di pollo (+ 4%).Polonia e Spagna hanno messo a segno la crescita produttiva più elevata: intorno al +4%. La Germania, dopo aver registrato un incremento per cinque anni consecutivi, ha riportato un calo della produzione pari al 2,9%. Il Regno Unito è arretrato ancor di più con una riduzione del 4%, dovuta principalmente ai cattivi risultati del settore avicolo. Francia e Paesi Bassi non presentano variazioni di rilievo. L’Italia conferma la quinta posizione a livello di produzione.“È una competizione, quella europea, in cui la mangimistica italiana dimostra tutta la sua qualità di prodotto e di sistema. Il ruolo della nostra associazione – sottolinea Il Segretario Generale Lea Pallaroni – è proprio quello di promuovere l’industria mangimistica e di evidenziare gli alti standard di produzione a garanzia della filiera alimentare dei prodotti di origine animale. La zootecnia italiana può avere ancora margini di crescita e il nostro lavoro è favorire queste sue potenzialità”.

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La flat tax per cambiare l’Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

renato-brunettaDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Ho partecipato con estremo piacere e grande entusiasmo, al ‘Festival del Lavoro 2016’, intervenendo al panel ‘Flat Tax: favorirà il recupero dell’evasione?’.
Sul piano del fisco, da cui occorre cominciare per ridare slancio all’economia, i temi sono due: ridurre le aliquote e semplificare le regole. La risposta è una: Flat tax, per l’appunto, vale a dire aliquota unica per tutti. Pur garantendo la progressività del sistema fiscale, sancita dall’articolo 53 della Costituzione. Proposta condivisa con gli amici della Lega e di Fratelli d’Italia e ampiamente dibattuta in occasione del primo appuntamento del ‘Cantiere’, che si è tenuto sabato scorso a Parma. Un primo tassello per costruire l’unità del centrodestra ed un programma condiviso da opporre a quello del Partito democratico e del Movimento 5 stelle alle prossime elezioni politiche.
Proposta per la prima volta nel 1956 per gli Stati Uniti da Milton Friedman, la Flat tax fu sviluppata e approfondita dagli economisti Robert E. Hall, Alvin Rabushka e Kurt Leube, della Stanford University. In Italia il partito politico che per primo ha proposto la Flat tax è stato Forza Italia nel 1994, con Silvio Berlusconi e Antonio Martino.
L’idea è stata ripresa negli ultimi anni da Matteo Salvini, che ne ha fatto uno dei punti fondanti del suo programma. Così Silvio Berlusconi nel libro ‘Donne d’Italia’ di Bruno Vespa: ‘Con i soldi che ha speso Renzi in un anno e mezzo, avrebbe fatto la Flat tax già tre volte. Per la gente potrebbe essere anche l’unico punto del programma, ci voterebbe solo per questo. L’unica strada che ci è davvero rimasta per ripartire’.
In effetti Renzi ha buttato via tanti miliardi con le sue mance per comprarsi il consenso, si pensi agli 80 euro, che non hanno avuto nessun effetto. Almeno con la Flat tax si rivoluziona davvero il paese. Gli 80 euro cosa ci hanno lasciato? Niente. La Flat tax cambia l’Italia. Sono riforme vere come la Flat tax che riportano il paese a crescere. A cui affiancare, poi, come è giusto, anche la riforma, vera, del lavoro, della Pubblica amministrazione, della giustizia, fino al presidenzialismo.
L’insieme di tutto questo può portare l’Italia non solo ad avere tassi di sviluppo costanti sopra il 2%, o in ogni caso coerenti con le migliori performance europee, ma anche capacità di creare occupazione in misura tale da colmare il nostro gap nei confronti dei paesi con i quali siamo in competizione. Al contrario, l’attuale impianto fiscale italiano risale alla riforma Visentini del 1973: più di 40 anni fa. Un’altra epoca geologica. A distanza di tanto tempo, bisogna prendere atto che la semplice manutenzione del sistema, un continuo affastellarsi di norme, non basta più. Anzi, ha addirittura avuto effetti controproducenti, in termini di complicazione amministrativa e aumento dell’evasione fiscale. Ne deriva che non basta più l’accanimento terapeutico. Quel che, invece, è necessario è ripensare alla base l’intero impianto impositivo”.

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SALDI: sconti record, ma meno di quello che dicono i commercianti

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

saldiAl via le vendite di fine stagione. L’Unione Nazionale Consumatori prevede sconti record per quanto riguarda i saldi estivi, anche se inferiori rispetto a quanto solitamente pubblicizzano i commercianti in vetrina.
Il record è per gli indumenti che saranno scontati del 23,7%. Ribassi inferiori per le calzature, i cui prezzi scenderanno del 21,4%. Il calo minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con uno sconto stimato del 12,8% (cfr. tabella).
“Gli sconti raggiungono il primato per quanto riguarda i saldi estivi, ma sono inferiori rispetto a quelli invernali e decisamente più bassi rispetto a quelli sbandierati in vetrina. I ribassi del 70% o del 50%, insomma, non esistono, salvo talvolta nell’Alta moda. Un commerciante con percentuali così alte di sconto, infatti, dovrebbe vendere sottocosto. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio, così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è rimasta” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per questo il consiglio che diamo è di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di diffidare di riduzioni troppo elevate” conclude Dona. L’Unione Nazionale Consumatori dà alcuni consigli per fare buoni affari, districarsi nella selva dei saldi e prevenire i possibili trabocchetti:
1) Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino, è una prova per far valere i propri diritti. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Avete due mesi di tempo (non 7 o 8 giorni) per denunciare il difetto del capo e per ottenere la sua sostituzione o riparazione, a vostra scelta. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché manca la vostra taglia, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono) o, se preferite, ad una riduzione del prezzo.
2) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. E’ improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie ed i colori.
3) Confrontate i prezzi.. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate a curiosare nei negozi, segnandovi il prezzo della merce che vi interessa. Potrete così verificare se lo sconto praticato è reale ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
4) Consigli per gli acquisti.
Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
Datevi un budget.
Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.
5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non esattamente nuova, o prezzi vecchi gonfiati (si aumenta il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti (salvo nell’Alta moda) e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se non sempre è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di non acquistare i capi di abbigliamento che possono essere solo ammirati.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

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Offrire lavoro ai rifugiati: i deputati spingono per un approccio vincente per tutti

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

rifugiatiStrasburgo 4-7 luglio 2016.Il progetto di risoluzione che sarà discusso lunedì e votato martedì chiede che ai rifugiati e ai richiedenti asilo sia permesso lavorare nei loro Paesi di accoglienza, poiché non solo li aiuterebbe a ritrovare la dignità umana, ma trasformandoli in contribuenti, ridurrebbe anche l’onere sui bilanci pubblici. Le politiche d’inclusione dovrebbero tuttavia includere l’apprendimento della lingua e particolare attenzione ai tassi di disoccupazione locali, soprattutto tra i giovani.
Il testo, elaborato da Brando Benifei (S&D, IT), osserva che le procedure per la concessione dell’asilo e le condizioni del mercato del lavoro differiscono notevolmente in tutta l’UE e come anche fra i rifugiati vi siano grandi differenze in età, istruzione e competenze di lavoro.
Dibattito: lunedì 4 luglio
Votazione: martedì 5 luglio
Procedura: risoluzione non legislativa
Conferenza stampa: martedì 5 luglio alle 15.30

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Dibattiti sulla strategia globale UE e sulla Cina

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

pechinoStrasburgo 4-7 luglio 2016. Nel dibattito di mercoledì con il capo della politica estera dell’UE, Federica Mogherini, i deputati discuteranno una nuova “strategia globale” dell’UE, che definisca gli interessi e i principi fondamentali dell’Unione nel mondo. Alla fine del dibattito sulla strategia globale, ne seguirà un altro che sarà incentrato sulla nuova strategia dell’UE nelle relazioni con la Cina per i prossimi cinque anni.Secondo i deputati, è necessario aggiornare la vecchia strategia, risalente al 2003, per affrontare le nuove sfide sulla sicurezza energetica, la migrazione, i cambiamenti climatici, il terrorismo e la guerra ibrida.
Entrambe le strategie tengono conto della posizione del Parlamento nelle risoluzioni sulle relazioni UE-Cina, redatta da Bas Belder (ECR, NL), e sull’UE in un contesto globale in evoluzione, redatta da Sandra Kalniete (PPE, LV).
Dibattito: mercoledì 6 luglio
Procedura: dichiarazioni dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza

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Voto sul veto su indicazioni nutrizionali sulle energy drink

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

Strasburgo 4-7 luglio 2016. Le bevande contenenti zucchero e le bibite energizzanti che contengono caffeina non dovrebbero mostrare indicazioni nutrizionali che ne promuovano la capacità di aumentare l’attenzione o la concentrazione, poiché ciò potrebbe incoraggiare un consumo eccessivo di zucchero da parte degli adolescenti, che sono i maggiori consumatori di tali bevande.Lo dicono i deputati in una risoluzione al voto giovedì, che propone di porre il veto su una misura tecnica presentata dalla Commissione che, invece, permetterebbe la presenza di tali annunci. Nella bozza di risoluzione, i deputati sottolineano che gli adolescenti sono il più grande gruppo di consumatori di energy drink, citando studi che dimostrano che il 68% degli adolescenti e il 18% dei bambini consumano regolarmente bevande energetiche, mentre 1 bambino di undici anni su 3 è in sovrappeso o obeso, in Europa.
Inoltre, si fa notare che una bibita energizzante da 250ml può contenere fino a 27 grammi di zucchero e 80 milligrammi di caffeina, nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità raccomandi che adulti e bambini non dovrebbero assumere più del 10% del loro apporto energetico giornaliero di zuccheri semplici e che un’ulteriore riduzione del 5% (circa 25 grammi al giorno) fornirebbe benefici per la salute.
Dibattito: mercoledì 6 luglio
Votazione: giovedì 7 luglio
Procedura: risoluzione legislativa

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Etichettatura sull’efficienza energetica: il PE voterà nuove norme vincolanti

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

Strasburgo 4-7 luglio 2016. Nuove norme vincolanti per l’etichettatura sull’efficienza energetica degli elettrodomestici saranno votate dal Parlamento mercoledì. La votazione sarà preceduta da un dibattito previsto per lunedì. Nel progetto di risoluzione, i deputati chiedono che vi sia una dicitura chiara sulle etichette, con una scala di classi ben definita, da A a G, eliminando entro 5 anni le tre tipologie A +, A ++, A +++, che coprono oggi la maggior parte dei prodotti. Nel testo si chiede inoltre che le etichette siano chiare e leggibili e mostrino la classe di efficienza energetica del modello del prodotto e il suo consumo assoluto in kWh in un determinato periodo, aiutando i consumatori a fare scelte informate e ridurre i costi energetici.
Dibattito: lunedì 4 luglio
Votazione: mercoledì 6 luglio
Procedura: procedura legislativa ordinaria, prima lettura

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Sicurezza informatica: nuove norme UE contro le minacce online

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

Online Banking ComputerStrasburgo 4-7 luglio 2016. Secondo le nuove norme sulla sicurezza informatica, le prime a livello UE, che saranno poste in votazione mercoledì, le imprese fornitrici di servizi essenziali come energia, trasporti, banche e salute, o quelli digitali, come motori di ricerca e servizi cloud, dovranno prendere provvedimenti per migliorare la capacità di resistere agli attacchi informatici. Ogni Paese dell’UE dovrà nominare le autorità nazionali competenti e stabilire una strategia per affrontare le minacce informatiche.La direttiva UE sulla sicurezza delle reti e dell’informazione (NIS) mira a rafforzare la cooperazione sulla sicurezza informatica tra gli Stati membri, mettendo così fine alla frammentazione attuale dei diversi sistemi nazionali, elencando inoltre i settori in cui le imprese di servizi critici dovranno garantire resistenza contro gli attacchi informatici. Queste aziende, che dovranno essere identificate da ciascun Stato membro, saranno inoltre tenute a segnalare le gravi violazioni della sicurezza alle autorità nazionali.
I sistemi informatici, le reti e i servizi essenziali, come l’online banking, le reti elettriche o i sistemi di controllo degli aeroporti, possono essere colpite da incidenti causati da errori umani, guasti tecnici o attacchi terroristici. Questi incidenti generano perdite tra i 260 e 340 miliardi l’anno, secondo le stime dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA). L’UE attualmente non ha un approccio comune per la sicurezza informatica e le relative segnalazioni.
Dibattito: martedì 5 luglio
Votazione: mercoledì 6 luglio
Procedura: codecisione, accordo in seconda lettura (voto finale)

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Voto sulle proposte per norme fiscali per le società più eque

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

TasseStrasburgo 4-7 luglio 2016. Una lunga lista di raccomandazioni per rendere più equa e chiara la tassazione per le imprese sarà discussa martedì e votata mercoledì.Il progetto di testo – redatto dalla commissione speciale del PE sugli accordi fiscali, Tax II – prevede, tra l’altro, un registro pubblico UE dei beneficiari effettivi delle aziende, una lista nera dei paradisi fiscali, sanzioni contro le giurisdizioni fiscali non cooperative, provvedimenti contro l’abuso dei sistemi di “patent box” (redditi derivanti dalla proprietà intellettuale), un codice di condotta per le banche e i consulenti tributari, buone norme di governance fiscale in tutti gli accordi commerciali dell’UE e una ritenuta alla fonte sugli utili che lasciano l’UE.
I co-relatori sono Jeppe Kofod (S&D, DK) e Michael Theurer (ALDE, DE).
Dibattito: martedì 5 luglio
Votazione: mercoledì 6 luglio
Procedura: risoluzione non legislativa
Conferenza stampa: mercoledì 6 luglio alle 9.30

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I deputati chiederanno una revisione del bilancio a lungo termine dell’UE per far fronte alle crisi

Posted by fidest press agency su domenica, 3 luglio 2016

strasburgo-parlamento-europeo 4-7 luglio 2016. In vista della revisione del bilancio multi annuale dell’UE, i deputati si esprimeranno martedì sulla necessità di aggiornare le previsioni di spesa nel lungo termine per far fronte alle crisi in atto, quali la migrazione di massa, il terrorismo e la disoccupazione giovanile. Una risoluzione sarà votata mercoledì.Nel progetto di risoluzione si evidenzia che il quadro finanziario pluriennale (QFP) per il 2014-2020 deve essere reso più flessibile per consentire all’UE di rispondere prontamente alle crisi non previste al momento della sua adozione, come i problemi migratori e la crisi dei rifugiati, il terrorismo e la sicurezza interna, la crisi agricola o il persistente alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani.Nel testo, i deputati rilevano che la carenza di risorse ha costretto l’UE a creare strumenti ad hoc che creano un problema di mancanza di controllo democratico.I deputati propongono che all’interno del bilancio UE sia creata una riserva permanente per le crisi al fine di evitare tali soluzioni e dei fondi fiduciari. Il testo chiede, inoltre, l’introduzione di una o più nuove “risorse proprie”, ricordando che la revisione intermedia del QFP è un’opportunità per evitare un sistematico accumulo di pagamenti arretrati.
Dibattito: martedì 5 luglio
Votazione: mercoledì 6 luglio
Procedura: risoluzione non legislativa

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