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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Pianeta terra: A proposito di ecologia e dei guasti all’ecosistema

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Mi viene in mente un racconto tanto “per rinfrancare lo spirito” letto nel libro di Daniel Taub, edito dalla San Paolo, titolato “Luci della Torà”: “Il Signore parlò a Noè e disse: “Noè tra sei mesi manderò la pioggia, finché il mondo intero sarà coperto dall’acqua e tutte le cose malvagie saranno distrutte. Ma voglio salvare alcune persone buone e due esemplari di ogni essere vivente sul pianeta. Ti ordino di costruire un’arca.” Trascorsi sei mesi il cielo prese a rannuvolarsi e in-cominciò a cadere la pioggia. Il Signore guardò giù e vice Noè che piangeva seduto in giardino, ma niente arca. “Noè!” Gridò il Signore. “Dov’è la mia arca?” “Signore perdonami” Implorò Noè. “Ho fatto del mio meglio ma ci sono state grosse difficoltà: Prima di tutto ho dovuto procurarmi un permesso per la costruzione dell’arca, ma i tuoi progetti non erano a norma. Poi i vicini si sono lamentati, dicendo che violavo le ordinanze del quartiere, e dovevo farmi dare i permessi. Poi ho avuto enormi problemi a tagliare legna sufficiente per l’arca, per via del divieto di abbattere gli alberi. E adesso, quando finalmente ho cominciato a raccogliere gli animali, sono stato denunciato da un gruppo di animalisti che protestano perché mi porto solo due esemplari di ogni tipo. Davvero, non credo di riuscire a finire l’arca in meno di cinque anni.”
Di fronte a ciò il cielo si rischiarò, il sole cominciò a splendere e un arcobaleno tese il suo arco nel cielo. Noè guardò su e sorrise: “Vuoi dire che non distruggerai il mondo?”, chiese pieno di speranza. “No”, disse il Signore, “ci ha già pensato il governo.” A ben pensarci è esattamente quello che sta accadendo con la distruzione delle foreste equatoriali, con il crescendo delle violenze personali e di gruppo e i tanti scempi che si compiono per la devastazione dell’ecosistema. È tempo quindi non più, o per lo meno non solo di diluvi ma anche per dirci che siamo noi come sistema politico, economico e sociale a gettarci la zappa sui piedi e ad autodistruggerci.(Riccardo Alfonso)

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