Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 31 marzo 2021

Paolo Mieli nuovo presidente del Premio Viareggio Rèpaci

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

«Benvenuto a Paolo Mieli da parte mia e di tutta la Città di Viareggio – dichiara il sindaco Giorgio Del Ghingaro -: è un privilegio averlo come presidente e lo ringrazio per non aver esitato ad accettare. Un ringraziamento doveroso va anche alla presidente uscente Simona Costa, e alla giuria, per il lavoro svolto in questi sette anni: sono stati anni complicati ma, nonostante tutto, il Premio è riuscito a mantenere il proprio prestigio e, nell’ultimo periodo, anche a rivalutarsi. Adesso è il momento di guardare avanti con ambizione. Viareggio si è candidata a Capitale Italiana della Cultura: il Premio Rèpaci, il presidente, i commissari, ma soprattutto le opere selezionate, e tutto quanto ruota intorno alla serata finale tanto attesa, saranno parte imprescindibile di questa candidatura». «I miei ringraziamenti al sindaco Del Ghingaro – aggiunge Paolo Mieli – e alla giuria del Premio: è per me un onore accogliere questo incarico. Un grazie particolare anche a Simona Costa che mi ha preceduto, per il lavoro svolto, ma anche per le parole affettuose che ha avuto nei miei confronti. Adesso è il momento di mettersi al lavoro per arrivare alla selezione delle prime rose. Il tempo stringe e la prossima edizione del Premio Viareggio Rèpaci è tutta da immaginare».

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Vaccini anti-covid in farmacia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Percorso formativo di abilitazione del farmacista alla vaccinazione, logistica per garantire massima sicurezza ai cittadini e ai farmacisti, modalità operative della seduta vaccinale dalla fase prenotazione e accoglienza fino all’osservazione e gestione delle eventuali reazioni avverse. Sono gli aspetti su cui verte l’accordo quadro, siglato oggi, tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome per la somministrazione dei vaccini anti-Covid in farmacia da parte del farmacista, in attuazione di quanto previsto dalla legge Bilancio e dal decreto Sostegni.Lo schema dell’accordo, sottolinea una nota congiunta Federfarma Assofarm, definisce gli aspetti tecnico-organizzativi per la somministrazione dei vaccini anti-Covid da parte dei farmacisti in farmacia, tenendo conto del ruolo svolto dalle farmacie durante la pandemia, in particolare per quanto riguarda la somministrazione di test sierologici e tamponi.Nel documento è indicato che “la somministrazione del vaccino in farmacia avverrà esclusivamente previa acquisizione del consenso informato e della relativa scheda anamnestica per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale”. E alle farmacie viene riconosciuta “una remunerazione pari ad euro 6,00 (sei/00) per l’atto professionale del singolo inoculo vaccinale. È demandato ad appositi accordi con le Regioni e le 4 Province autonome il riconoscimento, a favore delle farmacie, di eventuali ulteriori oneri”. Nello specifico viene precisato che il farmacista risulta abilitato “sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità” e che il corso “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV-2/Covid-19”, oltre a essere esteso oltre la data di scadenza prevista sarà “implementato con uno specifico modulo in Fad, relativo a specifiche competenze del farmacista, anche con riguardo all’attività di inoculazione vaccinale e alla compilazione e relativa interpretazione del modulo standard di triage pre-vaccinale, predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità”. Il corso dell’Iss dovrà “essere frequentato anche dai farmacisti che abbiano completato positivamente il corso dell’Utifar, da considerarsi quale elemento introduttivo al tema della vaccinazione in farmacia”.Per quanto riguarda le misure di sicurezza per “l’esecuzione delle sedute vaccinali e il connesso iter tecnico-amministrativo” l’accordo prevede, tra le altre cose, che il farmacista abilitato somministri il vaccino “al solo soggetto risultato idoneo all’esito della compilazione del consenso informato, contenente la scheda per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale” e che assicuri “la permanenza e il monitoraggio del soggetto sottoposto all’inoculazione vaccinale nella farmacia o in apposita area di rispetto anche esterna ai locali della farmacia, per un tempo di 15 minuti successivi all’esecuzione del vaccino, per assicurarsi che non si verifichino reazioni avverse immediate”. L’accordo indica di privilegiare percorsi vaccinali “in apposita area esterna, pertinenziale alla farmacia, ovvero anche in area interna alla farmacia, purché quest’ultima sia separata dagli spazi destinati all’accoglienza dell’utenza e allo svolgimento delle attività ordinarie e sia opportunamente arieggiata in modo tale da garantire un costante ricircolo d’aria” e aggiunge che “è comunque possibile eseguire il vaccino a farmacia chiusa”. Il cosiddetto “flusso della seduta vaccinale”, deve prevedere un “Punto/Area di accettazione” cioè “il punto iniziale del percorso ove il farmacista e il personale amministrativo accoglie i soggetti da vaccinare, verifica la prenotazione, raccoglie il consenso informato”. Va previsto un locale per la somministrazione che sia “di dimensioni adeguate a garantire il distanziamento fisico previsto dalle norme anti-Covid” e in cui “il personale sanitario opportunamente formato procederà alla somministrazione del vaccino. Il locale deve essere dotato di postazione di lavoro, carrello/borsa contenenti materiale sanitario e presidi idonei alla gestione delle emergenze, seduta per la somministrazione del vaccino, dispenser con gel disinfettante per l’igiene delle mani, contenitori a norma per i rifiuti e per lo smaltimento degli aghi e altri oggetti taglienti potenzialmente infetti”. Infine, deve esserci un'”area per il monitoraggio: dopo la somministrazione è previsto un periodo di attesa di almeno 15 minuti, per la sorveglianza della persona vaccinata, al termine del quale il soggetto può uscire e tornare alle proprie attività”. (fonte: Farmacista33)

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Scuole FAES Milano investono sul futuro

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Milano. Scuole FAES Milano pensano al futuro e ripartono dalle nuove leve. Ha preso avvio in queste settimane, il Progetto Mentoring per le docenti junior della Scuola primaria e secondaria di primo grado Monforte, una decina di nuovi ingressi che saranno supportati da insegnanti senior in un percorso di formazione sistematico fatto di incontri quindicinali specifici one-to-one e di un confronto costante per fornire strumenti utili ad affrontare i primi anni di insegnamento. Una pratica, quella del mentoring, che per Scuole FAES è da tempo una consuetudine (così come la figura del tutor per sostenere e accompagnare ogni studente nell’iter scolastico), ma che ora è stata maggiormente strutturata per fare fronte al massiccio ricambio generazionale, dovuto al pensionamento di molte insegnanti “storiche” dell’istituto e al raddoppio delle sezioni avvenuto negli ultimi anni: gli studenti FAES infatti sono passati dai 765 del 2012 ai 1200 di oggi tra nido, scuola dell’infanzia e sezione primavera, primaria e secondaria di primo grado, licei. Il progetto parte dunque dalla definizione condivisa degli obiettivi, in parte personalizzati, e si articola in incontri individuali periodici che vanno via via identificando ambiti da valorizzare e da sviluppare: dalla gestione del lavoro in aula, scandito nei tempi e nei modi più opportuni al gruppo classe, alla correzione e valutazione delle prove, che deve sempre tenere conto dell’alunno come persona, alla programmazione dei contenuti e dei traguardi. Chi lo desidera può chiedere l’affiancamento della propria mentor durante alcune ore di lezione. Scuole FAES (Famiglia e Scuola), a Milano dal 1974 in via Amadeo, è un network di oltre 500 scuole nel mondo che segue un metodo basato su educazione personalizzata, didattica partecipativa, tutoring, alleanza scuola famiglia: grazie alla propria esperienza e alla partnership con le principali Università italiane e straniere, oltre che con un centinaio di realtà professionali e imprenditoriali di primo piano, promuove progetti di formazione, ricerca e innovazione per contribuire allo sviluppo dei contesti scolastici e alla loro valorizzazione, anche attraverso specifiche consulenze.

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Istruzione domiciliare: va attivata anche per la Scuola dell’Infanzia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

I legali Anief Walter Miceli, Ida Mendicino e Andrea Maresca ottengono ragione presso il TAR del Lazio a tutela del diritto di una famiglia di alunno con disabilità grave con una sentenza esemplare, destinata a fare giurisprudenza sul punto, che condanna un istituto comprensivo in provincia di Roma ad attivare ed esperire “ogni procedura di competenza degli Organi collegiali”, per poter soddisfare la richiesta effettuata dai genitori di avviare l’istruzione domiciliare, con la conseguente illegittimità del diniego fondato sulla base dell’insussistenza dell’istituto dell’istruzione domiciliare per le scuole di infanzia. Marcello Pacifico (Anief): “La sentenza è stata ottenuta nell’ambito dell’iniziativa promossa dal nostro sindacato e denominata “Sostegno, non un’ora di meno!” in cui i nostri legali forniscono assistenza completamente gratuita per le famiglie che rivendicano il giusto diritto alla corretta attribuzione delle ore di sostegno e la tutela a 360° del diritto all’istruzione e all’integrazione degli alunni con disabilità. Non possiamo che essere soddisfatti per aver aiutato, ancora una volta, una famiglia a ottenere giustizia”.Per quanto riguarda la richiesta attivazione di istruzione domiciliare, infatti, la sentenza emanata dal TAR Lazio appare chiara sul punto e ricorda che il decreto scuola ha chiaramente stabilito che “Fino al termine dell’anno scolastico 2020/2021, nell’ambito delle azioni individuate dalle istituzioni scolastiche, in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale, gli enti locali e le aziende sanitarie locali, per garantire il diritto all’istruzione alle bambine e ai bambini, alle alunne e agli alunni, alle studentesse e agli studenti per i quali sia accertata l’impossibilità della frequenza scolastica di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, l’attività di istruzione domiciliare in presenza può essere programmata in riferimento a quanto previsto dal piano educativo individualizzato, presso il domicilio dell’alunno, qualora le famiglie ne facciano richiesta e ricorrano condizioni di contesto idonee a contemperare il diritto all’istruzione dell’alunno in istruzione domiciliare con l’impiego del personale già in servizio presso l’istituzione scolastica”. In relazione a questa richiesta, però, la Dirigente scolastica di un Istituto Comprensivo della provincia di Roma, sempre per quanto risulta dal GLHO, aveva rilevato che “per la scuola dell’infanzia non è prevista, nonostante questo però si può attivare un progetto inclusione su base volontaria della docente. Al momento non sono arrivate disponibilità per andare a casa quindi per il momento si porta avanti solo la DAD. La dirigente si impegna a trovare una soluzione e continua a reperire eventuali disponibilità di docenti”.“Dalla normativa primaria di riferimento – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – emerge, invece, che questa tipologia di istruzione è prevista senza ombra di dubbio per tutti i gradi di istruzione, dunque anche per la scuola dell’Infanzia e, inoltre, l’Ordinanza Ministeriale n. 134/2020 recante disposizioni relative agli “alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi” prevede che nell’ambito del principio di autonomia, le istituzioni scolastiche “consentono agli studenti di cui all’articolo 1, ove possibile e consentito dalle norme vigenti, nonché attivando ogni procedura di competenza degli Organi collegiali, di poter beneficiare di percorsi di istruzione domiciliare, ovvero di fruire delle modalità di DDI previste per gli alunni beneficiari del servizio di “scuola in ospedale” nel rispetto delle linee di indirizzo nazionali di cui al decreto del Ministro dell’istruzione 6 giugno 2019, n. 461” dunque il Tribunale Amministrativo ha dato piena ragione alla famiglia tutelata dai legali Anief ed evidenziato come sia proprio l’Amministrazione scolastica a dover esperire “ogni procedura di competenza degli Organi collegiali”, per poter soddisfare la richiesta effettuata dai genitori, con la conseguente illegittimità del diniego fondato sulla base dell’insussistenza dell’istituto dell’istruzione domiciliare per le scuole di infanzia.

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Scuola Sicilia: Bufera dati Covid-19 falsi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

A seguito di indagini della Procura di Trapani si è dimesso l’assessore regionale Ruggero Razza: secondo gli inquirenti gli indagati avrebbero alterato i dati sulla pandemia (modificando il numero dei positivi, dei tamponi e dei decessi) diretti all’Istituto Superiore di Sanità, condizionando così i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus.“Certamente non ci tranquillizzano le dimissioni dell’assessore Razza in quanto una pesante ombra si addensa sull’operato del Governo nella gestione dell’emergenza da Covid 19 – dichiara il presidente regionale ANIEF Sicilia Giovanni Portuesi -. Nella sua doppia veste di Commissario Regionale per l’emergenza e di Presidente della Regione Siciliana, Musumeci ha il dovere di spiegare ai cittadini siciliani che cosa sia davvero successo e se davvero, nel caso dei nostri studenti, delle nostre studentesse e del personale scolastico sia stata davvero garantita la sicurezza nelle nostre scuole. Noi l’abbiamo sempre affermato: scuole aperte solo se sicure, perché se tali circostanze dovessero trovare conferma ci troveremmo dinanzi a episodi di una gravità inaudita, un vero e proprio attentato alla salute nei confronti non solo della popolazione scolastica ma di tutti i siciliani. A tutela del mondo della scuola chiediamo pertanto all’assessore regionale all’istruzione Lagalla di convocare immediatamente la task force regionale sulla riapertura in sicurezza delle scuole per rassicurare gli operatori scolatici rispetto a quanto accaduto nelle ultime ore”.

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Scuola: Precariato e mobilità

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

I numeri record del precariato sono all’esame del Governo: secondo quanto scrive oggi Il Sole 24 Ore, l’obiettivo sarebbe quello di coinvolgere almeno 90 mila precari per un piano di stabilizzazioni. Nel frattempo, il ministero dell’Istruzione avrebbe già definito l’organico dei prof per il prossimo anno scolastico: 620 mila cattedre comuni, 106 mila di sostegno e 14 mila cattedre “di fatto”. Evidentemente, è ormai chiaro a chi governa la scuola, come ha sempre detto il sindacato, che non basta il concorso straordinario svolto con l’accordo tra i sindacati firmatari di contratto e l’ex ministro Fioramonti che sacrificò pure il trasferimento dei docenti immobilizzati. Sono due le possibilità che si starebbero esaminando. La prima passerebbe dallo sblocco della mobilità e dall’addio al vincolo dei 5 anni – con 100-130mila insegnanti che ne approfitterebbero per riavvicinarsi a casa – e dall’avvio di un corso-concorso “semplificato” (ma non riservato) e incentrato sui titoli di servizio, per inserire precari storici, magari con un primo anno formativo e l’immissione in ruolo nel 2022/2023. La seconda possibilità verterebbe invece sul rinvio di un anno della mobilità e sulla conferma di tutti i precari sui posti attualmente occupati. Confermato il corso-concorso. Un aspetto da considerare, segnala sempre Il Sole 24 Ore, riguarda possibili ricorsi: da qui l’idea di stabilizzare in ordine di graduatoria (non quindi quelli oggi in cattedra, spesso non abilitati). La soluzione tecnica prospettata passa, naturalmente, anche da quella politica, con M5S e Iv contrari a nuove sanatorie, Pd e Lega invece favorevoli alla stabilizzazione dei precari storici. Trovare un compromesso, ancora una volta, non sarà semplice, commenta la rivista specializzata Orizzonte Scuola. Anief ritiene che in questa situazione di incertezza diventa ancora più importante reintrodurre il doppio canale di reclutamento, procedendo con le assunzioni per titoli e servizi dopo 36 mesi che ci chiede l’Unione europea, con i concorsi riservati e la riapertura delle GaE.

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Sgomitate per i vaccini e operatori di Giustizia. Come distruggere lo Stato

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

La Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati ha invitato “i dirigenti degli uffici giudiziari ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attivita’ dei rispettivi uffici, senza escludere, nei casi piu’ estremi, anche la sospensione dell’attivita’ giudiziaria non urgente”. L’invito dell’Anm nasce dalla decisione del governo di non prevedere una riduzione dei ritmi dell’attivita’ giudiziaria alla luce della pandemia e di non prevedere piu’ i lavoratori del comparto giustizia tra le priorita’ per le vaccinazioni . Un potere dello Stato che sciopera contro uno degli altri poteri. Problematico e, nel contempo, sfascista, proprio da parte di chi dovrebbe invece garantire solidità allo Stato.A parte le numerose battute che si potrebbero fare del tipo “rallentare la giustizia? E chi se ne accorgerebbe…” …. il problema è più drammatico di quanto potrebbe sembrare, anche in considerazione che a chiunque si chieda sulle priorità vaccinali, tolti sanitari, anziani, forze dell’ordine e scuole, a nessuno verrebbe in mente la giustizia.Per capire, vista la pandemia, è come se i lavoratori dei supermercati (servizio essenziale in pandemia come e forse più della giustizia) facessero le stesse minacce. Anche se all’Anm sono dotti per definizione e al supermercato il contrario, cosa dovrebbe fare l’Autorità esecutiva? Forse per i supermercati manderebbe l’esercito…. Cosa difficile e non auspicabile per la giustizia. Ma questi dell’Anm sono stati espliciti e se dovesse accadere la crisi coinvolgerebbe lo Stato tutto e la nazione (noi utenti dei servizi dello Stato). Per evitare il braccio di ferro l’Esecutivo dovrebbe desistere e vaccinare dal giardiniere del tribunale al più alto togato? Noi ovviamente non abbiamo una risposta. Da sudditi, potremo solo trarne le conseguenze qualunque sia la decisione che venga presa, confermando la sfiducia che già c’è verso lo Stato. In questo caso la responsabilità è dell’Associazione nazionale Magistrati.Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Migranti, Cirielli (FdI): “Polfer merita encomio, altro che indagini”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

“In merito alla presunta aggressione ai danni di due migranti irregolari da parte della Polfer, a bordo di un treno nella stazione di Genova Brignole, si evitino speculazioni mediatiche e politiche. Totale sostegno e fiducia nell’operato degli agenti”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli (FdI): “Altro che indagini, inchieste o spiegazioni a Striscia la Notizia. Ci vorrebbe un encomio per i poliziotti che, ormai ogni giorno, rischiano la loro incolumità e a volte anche la vita per garantire la nostra sicurezza sui treni, messa sempre più a repentaglio dalla presenza illegale di tantissimi stranieri. La responsabilità politica, ovviamente, è delle sinistre e dei Cinque Stelle che, con la complicità del ministro Luciana Lamorgese, continuano a favorire l’immigrazione clandestina e incontrollata, al di fuori anche delle norme in vigore dell’Unione Europea. Piuttosto, ora, si accerti perchè i migranti irregolari che si nascondevano nel bagno del treno fossero liberi di circolare per l’Italia senza alcun controllo. Chi doveva vigilare e non lo ha fatto?” conclude Cirielli.

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L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

(Basti pensare che delle 224.000 morti per malattia cardiovascolare, circa 50.000 sono da ascrivere al mancato controllo del colesterolo) ma è ormai annoverata anche tra i fattori di rischio modificabili per l’ictus ischemico. Più della metà della popolazione europea ha livelli di colesterolo troppo elevati e su oltre un milione di persone a potenziale alto rischio, più di 8 su 10 hanno valori di colesterolo superiori a quelli indicati dalle linee guida europee. Sono diversi i fattori che possono determinare alti livelli di colesterolo, tra questi una dieta poco sana (caratterizzata da grandi quantità di grassi saturi), la presenza di diabete mellito, la sedentarietà e una storia familiare di elevati valori di colesterolo. Su alcuni di questi fattori, possiamo intervenire in modo semplice. Il colesterolo è una sostanza grassa che circola nel sangue, viene prodotta prevalentemente dal fegato, e solo in minima parte introdotta con l’alimentazione; in quantità normali, svolge un compito fondamentale per alcuni processi biologici (ad esempio è un costituente delle membrane cellulari e partecipa alla produzione della vitamina D), ma, se si superano i valori standard, diventa un fattore di rischio per ictus e infarto. È necessario innanzitutto distinguere tra colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”, nomi che comunemente si danno rispettivamente alle lipoproteine HDL (High Density Lipoproteins) e alle lipoproteine LDL (Low Density Lipoproteins): in individui sani, il valore di colesterolo totale è considerato corretto se inferiore ai 200 mg/dl. I livelli di HDL, il colesterolo “buono”, non devono essere inferiori ai 40 mg/dl; il valore ottimale di LDL, il colesterolo “cattivo”, è invece tra i 100 e i 130 mg/dl. La ricerca scientifica di questi anni ha consentito di dimostrare come il valore di LDL sia direttamente correlato al rischio di ictus e deve pertanto essere mantenuto basso nei soggetti ad alto rischio. Per ottenere questo risultato, il medico ha oggi a disposizione una serie di trattamenti farmacologici, per programmare una terapia preventiva “su misura” della persona. È quindi di particolare importanza l’aderenza terapeutica, seguire cioè scrupolosamente le indicazioni di trattamento prescritte dal proprio medico. Oggi i medici hanno a disposizione diverse opzioni terapeutiche efficaci nel mantenere sotto controllo il colesterolo, ma obiettivo di A.L.I.Ce. Italia è quello di sensibilizzare le persone su due elementi fondamentali che costituiscono un’arma molto potente nelle mani di ciascuno di noi: la prevenzione, che passa attraverso una modifica al proprio stile di vita (non fumare, fare attività fisica costante, non abusare di alcol, seguire una dieta sana ed equilibrata) e la diagnosi precoce (fare gli esami del sangue una volta all’anno per controllare i valori del colesterolo può evitare l’insorgenza improvvisa di patologie gravi come ictus e infarti).

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Una pagina molto importante nella storia della giustizia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Grazie al Ministro Cartabia si segnerà una pagina molto importante nella storia della giustizia. La direttiva europea sulla massima tutela per l’imputato del 2016 entrerà a pieno titolo nella legislazione nazionale! Un passo avanti sulla strada dello stato di diritto con il riconoscimento sostanziale della presunzione d’innocenza, principio costituzionale contenuto all’interno dell’art. 27 comma 2 : “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Avanti tutta! (n.r. Un aspetto altrettanto importante è il pretendere che l’iter processuale richieda tempi brevi. Non si possono attendere, come oggi accade normalmente, anche più di dieci anni prima che una sentenza diventi definitiva. Questo andazzo provoca, tra l’altro, una sfiducia nei confronti della giustizia facendole perdere credibilità e rispetto. Le ricadute, per altro, non riguardano solo l’ambito giudiziario ma coinvolgono nel suo articolato l’intera società e le istituzioni che le rappresentano dalla politica all’economia, dal sociale all’ordinamento scolastico.)

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Nuove abitudini di acquisto post pandemia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

I giganti dell’e-commerce hanno registrato un boom di vendite senza precedenti durante la crisi pandemica. Solo in Italia il 21% dei consumatori ha ordinato dai 3 ai 4 prodotti in più rispetto alla normalità. Eppure, sembra che gli acquirenti europei simpatizzino principalmente per i negozi online locali. Secondo il report di Sendcloud, la piattaforma di spedizioni e-commerce, in Italia, il 59% degli acquirenti si è dichiarato preoccupato che la pandemia possa danneggiare in modo irreversibile le realtà locali.Il 31% degli italiani ha dichiarato di aver effettuato ordini da negozi locali piuttosto che da negozi e marketplace internazionali a seguito dell’epidemia di Covid-19 e il 43% ha iniziato a ordinare di più da negozi locali durante il lockdown. Lo stesso trend si è verificato in tutta Europa, dove quasi la metà dei consumatori europei (49%) ha preferito acquistare da negozi online nazionali.

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Azionario 2021: vedremo ancora crescita?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer Moneyfarm. Quando pianifichiamo per il futuro, ci sono sempre una miriade di fattori da tenere a mente. In questo aggiornamento di mercato ne esploreremo alcuni per agevolare una migliore comprensione del nostro processo decisionale e dell’impatto che le nostre scelte potrebbero avere sui portafogli nei prossimi mesi. Non è infrequente che i mercati finanziari si lascino ossessionare da un singolo dato. Questa settimana è il turno del tasso di interesse sui titoli di stato statunitensi a 10 anni. Il rendimento dei Treasury è aumentato notevolmente quest’anno, spingendo al ribasso i prezzi delle obbligazioni in modo abbastanza netto. La dinamica ha in qualche modo preoccupato gli operatori di mercato, che si chiedono se la Federal Reserve dovrà intervenire per gestire la situazione, andando a rallentare il suo supporto all’economia. Ma la Fed finora sembra rilassata e l’impatto sul mercato azionario è stato molto sfumato. Nel breve termine, diciamo nei prossimi sei mesi, la questione è aperta all’interpretazione. Come reagiranno i mercati finanziari al probabile scenario di una ripresa più forte e di un aumento, forse temporaneo, dell’inflazione? Riteniamo che questo sarà un ambiente abbastanza positivo per le azioni e continuiamo a guardare con favore a un’esposizione ai titoli value nei nostri portafogli più rischiosi. Ricordiamo che, alla fine dello scorso anno, abbiamo deciso di puntare su questi titoli, ed essi resteranno il nostro focus quando decideremo di aumentare ulteriormente il rischio dei portafogli perché crediamo che né l’inflazione né i rendimenti dei titoli di Stato aumenteranno tanto di più di quanto abbiano fatto finora.In questo momento l’incertezza riguarda più la sostenibilità della ripresa. Vedremo numeri di forte crescita nel 2021, ma si tradurranno in una ripresa economica più sostenuta nel 2022 e oltre? Dobbiamo pensare alla sostenibilità della ripresa in termini di crescita economica complessiva e, soprattutto, in termini di miglioramento del mercato del lavoro, riduzione della povertà e transizione da livelli molto elevati di sostegno dei governi all’economia verso un ritorno alla centralità del settore privato.Dopo la crisi finanziaria del 2008-2009, le economie dei mercati sviluppati hanno subito registrato una ripresa piuttosto forte. Ma il ritmo della ripresa negli anni successivi è stato piuttosto lento, almeno rispetto agli standard storici. Una ripresa lunga e lenta si è rivelata positiva per le attività finanziarie, ma non si può dire lo stesso per il tenore di vita generale.Con molto più sostegno del governo durante il 2020 rispetto a 10-12 anni fa, questa volta potremmo assistere a una ripresa più rapida, ma non è ancora chiaro se tutti gli stimoli che abbiamo visto finora getteranno una base solida per la crescita a lungo termine o resteranno solo un importante impulso di breve termine.Per quanto riguarda l’inflazione, aspettiamo di vedere una ripresa dei tassi di inflazione nel 2021, ma la crescita dei prezzi dovrebbe normalizzarsi in futuro. Questo scenario dovrebbe semplificare la vita alle banche centrali nel tracciare un percorso verso una crescita sostenibile con prezzi relativamente stabili. Dovremmo anche considerare l’attuale situazione sanitaria. I mercati finanziari ci sembrano mostrare fiducia nel fatto che ci sarà un chiaro percorso verso un ritorno alla “normalità”. In fin dei conti la loro fiducia nella capacità della scienza di risolvere le sfide di Covid-19 finora è stata ben riposta. E questo è alla base delle nostre ipotesi di una robusta ripresa nel 2021. Certo i dati dall’Europa e dal Brasile, in particolare, indicano uno scenario che invita ancora a qualche cautela. Emergeranno nuove varianti? Il Covid-19 sarà un evento stagionale, che richiede vaccinazioni biennali? Quale impatto potrebbe avere sull’attività economica e sui mercati finanziari? Siamo cautamente ottimisti riguardo alle prospettive per gli asset rischiosi come le azioni, quest’anno, anche se vediamo alcune aree in cui le valutazioni e le aspettative sono già piuttosto elevate. Ma nonostante tutto il discorso sul 2021, pensiamo che la partita si giochi sul prossimo anno e oltre. Il 2021 continuerà a premiare gli investitori? Dipenderà da una sana ripresa del mercato del lavoro, da un’inflazione favorevole, dalle capacità della politica (sia da parte dei governi che delle banche centrali) e da una gestione di successo di lungo termine del Covid-19. I primi segnali sono senza dubbio incoraggianti.Mentre consideriamo il nostro prossimo ribilanciamento, ci sono alcune decisioni da prendere. In primo luogo, le azioni possono continuare a registrare una performance relativamente buona? Pensiamo che la risposta sia sì. In secondo luogo, i rendimenti delle obbligazioni continueranno a salire? Riteniamo che dopo la rincorsa, i rendimenti obbligazionari rimarranno in stallo nei prossimi mesi. Pensiamo che questo sia un ambiente abbastanza positivo.In termini di rischi, riteniamo che saranno fondamentali i progressi sulla vaccinazione e sul percorso di ripresa economica. Più specificamente, poiché vediamo più segnali di ripresa nei prossimi mesi, pensiamo che il centro dell’attenzione si sposterà al 2022, se vedremo il rimbalzo del 2021 tradursi in una ripresa economica sostenibile nel 2022 e oltre. I primi segnali fanno sperare, ma continueremo a monitorare i dati economici e le decisioni politiche.

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Emissioni nette pari a zero segnano l’inizio di una spinta mondiale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

A cura di Andrea Carzana, Gestore azionario europeo di Columbia Threadneedle Investments. Il 2020 è stato un anno storico in termini di afflussi di capitali nei fondi incentrati sull’investimento responsabile (IR). Sebbene l’interesse per i fondi che adottano i principi IR sia stato alimentato dalla pandemia di Covid-19, la crescita non accenna a diminuire e dovrebbe durare molto più a lungo dell’impatto del virus. Secondo Calastone, nel solo mese di dicembre 2020 gli investitori hanno riversato GBP 1,1 miliardi in fondi azionari di diritto britannico a gestione attiva con focus IR. Si tratta all’incirca dell’ammontare confluito in queste strategie tra il 2015 e il 2018. Altrettanto ragguardevole è il fatto che questi 1,1 miliardi di sterline hanno costituito all’incirca i due terzi dei capitali investiti in tutte le strategie attive. Il totale di dicembre 2020 (GBP 1,7 miliardi) ha fatto segnare gli afflussi mensili più elevati dal luglio 2015. I trend dell’investimento responsabile e della sostenibilità stanno acquistando uno slancio straordinario. Tuttavia, le cifre complessive celano dinamiche di fondo importanti. Quella dell’IR è un’etichetta ampia che abbraccia molte strategie legate alla sostenibilità. Gran parte dei capitali investiti nel 2020 è confluita in fondi commercializzati come veicoli ESG (fattori ambientali, sociali e di governance), che si concentrano sulle performance degli emittenti rispetto a questi indicatori.Accade non di rado che gli investitori facciano confusione tra i fondi ESG e le strategie con risultati sostenibili, concludendo di essersi persi il “treno” dell’investimento in risultati sostenibili. Ma non è così. L’ESG è in crescita già da molti anni, ma solo nel 2020 gli investitori hanno cominciato per la prima volta a concentrarsi realmente sulle opportunità della transizione verso la neutralità carbonica.Gli impegni ambiziosi presi nel 2020 sono cruciali, ma il 2021 sarà l’anno finora più decisivo per la transizione verso la neutralità carbonica. Il 2021 è l’anno in cui i finanziamenti stanziati per realizzare l’azzeramento delle emissioni nette verranno messi a frutto. È lampante che saranno necessari capitali di gran lunga superiori a quelli annunciati dai governi per trasformare il modo in cui il mondo genera energia – l’attività responsabile dei tre quarti delle emissioni globali. Ad esempio, per raggiungere la neutralità carbonica nel 2050, la quota di auto elettriche sulle vendite totali dovrà salire dal 3% a più del 50% entro la fine di questo decennio, la produzione di idrogeno verde dovrà aumentare da 450mila tonnellate l’anno a 40 milioni e gli investimenti nell’elettricità pulita dovranno passare da USD 380 miliardi l’anno a USD 1.600 miliardi. Nei prossimi mesi, tuttavia, ci aspettiamo che due eventi chiave premano l’acceleratore sull’iniziativa delle emissioni nette pari a zero segnalando l’inizio di una spinta mondiale più coordinata in vista della scadenza del 2050. In primo luogo, a maggio l’Agenzia internazionale per l’energia pubblicherà il suo primo piano programmatico delineando il cammino che il settore globale dell’energia dovrà percorrere per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Le aziende di tutto il mondo vedranno in questo documento un modello di riferimento rispetto al quale misurare le proprie iniziative di transizione. Ciò è fondamentale perché gli obiettivi di neutralità carbonica delle singole imprese variano enormemente in termini di qualità e ambizione – alcune si sono impegnate a raggiungere la neutralità entro il 2030, altre solo nel 2060. Il coordinamento globale consentirà agli investitori di giudicare le società rispetto al gruppo dei pari in maniera più efficace, e ciò contribuirà a indirizzare i flussi di capitali. Il secondo evento chiave del 2021 avrà luogo a novembre, quando il Regno Unito ospiterà a Glasgow la Conferenza COP26 sul cambiamento climatico. In questa sede si punterà a coordinare i piani dei vari governi in tema di cambiamento climatico. La Conferenza eserciterà inoltre maggiori pressioni sui governi affinché tengano fede agli impegni già presi e li potenzino in vista del raggiungimento del traguardo 2050. La spinta ad azzerare le emissioni nette avrà implicazioni su tutte le società e gli investitori nei prossimi decenni. Alcuni settori, tra cui le major petrolifere con ingenti attività preesistenti, andranno incontro a grandi difficoltà. Altre società investono già da anni in tecnologie più verdi e sono ben posizionate in vista della transizione energetica.In ultima istanza, le aziende che si muoveranno in maniera coordinata per conseguire la neutralità climatica riceveranno investimenti sia pubblici che privati. Diventeranno più sostenibili, più resilienti e, pertanto, più promettenti nel lungo termine. Di conseguenza, potranno beneficiare di un minor costo del capitale rispetto alle concorrenti. La transizione globale verso l’azzeramento delle emissioni nette è appena cominciata, ma plasmerà l’agenda d’investimento per molti decenni a venire. Fonte http://www.columbiathreadneedle.it

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Al via le candidature per l’academy Solution Architect Microsoft

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Il percorso forma 12 Solution Architect specializzati. Si tratta di una figura trasversale e completa che unisce le competenze tecniche alla conoscenza approfondita del business e dei flussi aziendali.Il progetto nasce dalla collaborazione di Randstad Technologies, divisione Randstad Italia specializzata in ricerca, selezione e formazione di profili IT, Microsoft Italia e Overnet Education, attiva nella formazione in ambito Information Technology.L’Academy offre la possibilità di approfondire le più avanzate tecnologie Microsoft, in particolare Microsoft Power Platform, seguendo quattro principali aree applicative: Office Automation, CRM (Customer Relationship Management), Business Intelligence ed Enterprise Resource Planning. L’obiettivo è di formare nuovi Solution Architect in grado di realizzare soluzioni aziendali basate su dati, che migliorino i processi di business, i sistemi e i flussi di lavoro. Parte del corso sarà dedicata anche alle soft skills, sempre più necessarie per i profili legati all’ICT, con un modulo di formazione complementare sviluppato da Randstad HR Solutions. L’Academy, completamente gratuita, è rivolta a 12 laureati e laureandi in materie tecniche e scientifiche, interessati a una carriera nel settore IT. Le lezioni, che si svolgeranno da remoto, inizieranno il 26 aprile e termineranno il 31 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 16. Le selezioni resteranno aperte fino a inizio corso.Randstad Technologies curerà il processo di selezione per l’accesso al percorso di formazione, le attività di tutoraggio durante il corso e gestirà, infine, tutte le attività di placement, dal contatto con le aziende di settore, all’organizzazione degli incontri con gli studenti per l’eventuale inserimento lavorativo. “Per ripartire ed essere competitivo, il nostro Paese ha bisogno di accelerare nell’innovazione digitale. I nuovi trend tecnologici richiedono però competenze e professionalità che al momento le aziende faticano a trovare sul mercato. Collaborazioni come quella con Randstad diventano quindi sempre più strategiche per dare un contributo concreto alla riduzione di questo gap affinché l’Italia possa tornare a crescere” ha commentato Claudia Angelelli, responsabile dell’area tecnica della divisione partner di Microsoft Italia.

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Fedrigoni rinnova il brand e presenta la nuova immagine globale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Oltre 4.000 dipendenti, 36 siti produttivi e distributivi, più di 32.000 prodotti, 15 marchi e due aree di business raccolti sotto un’unica, autorevole nuova brand identity. Un passo importante per un Gruppo globale con un percorso di crescita ambizioso e un ruolo sempre più determinante nel mondo della carta e delle etichette. Fedrigoni, dal 1888 leader nella produzione e vendita di carte speciali ad alto valore aggiunto per grafica, packaging, editoria e di materiali autoadesivi premium per l’etichettatura, si rinnova e lancia una nuova immagine globale disegnata da Pentagram. Lo studio di grafica e design tra i più noti al mondo ha ideato e declinato la nuova identità in tutte le sue sfaccettature, razionalizzando i diversi marchi entrati nel Gruppo nel corso di successive acquisizioni e creando un nuovo nome e un’immagine omogenea per la divisione dei materiali autoadesivi, che da oggi passa da una pluralità di brand e società – Arconvert, Ritrama e IP Venus – a un solo brand di eccellenza, Fedrigoni Self-Adhesives, valorizzando l’appartenenza e la forte sinergia con il Gruppo. Un traguardo importante nel piano di crescita di quest’area di business, tra le prime al mondo nel segmento etichette e materiali autoadesivi rivolti a settori quali Food & Beverage, Wine & Spirits, Home-Beauty-Personal Care, Farmaceutico, Automotive, Advertising & Promotion, Luxury, Tessile, Trasporti e Logistica. “Il font Forma rappresenta perfettamente l’identità globale di Fedrigoni: forte, audace e sicura di sé, con un potente riferimento alle sue radici italiane. In più, è leggibile e funzionale”, spiega Harry Pearce, partner di Pentagram. Per questo si è deciso di adottare Forma in tutte le applicazioni dopo che già lo studio londinese Graphic Thought Facility (GTF) lo aveva scelto per la realizzazione di Paper Box, il campionario universale delle carte Fedrigoni presentato alcuni mesi fa. La versione minimale di Forma DJR, realizzata da David Jonathan Ross espressamente per Fedrigoni, viene utilizzata in due grammature, Text Regular e Text Bold.Vince l’essenzialità. L’identità principale è monocromatica: bianco o nero, in base allo sfondo e all’utilizzo, cui si affianca una suite di grigi. Ciò che è Paper è caratterizzato dal nero, Self-Adhesives dal bianco, Corporate dal grigio. Sofisticata e moderna, questa scelta mette in risalto il mondo del colore in cui vive Fedrigoni e consente ai prodotti e ai marchi – omogenei nello stile grafico, ma denotati ciascuno da una tonalità unica, nel nome o nello sfondo – e alle immagini di rimanere al centro dell’attenzione. Quanto al wordmark Fedrigoni, è stato progettato per essere il più adattabile possibile alle sue molteplici applicazioni su prodotti, cataloghi, biglietti da visita, oggetti di merchandising, insegne su edifici, negozi o camion.Anche la presenza digitale dell’azienda viene rinnovata, a partire dai siti web di Gruppo (www.fedrigoni.com), Investors (http://investors.fedrigoni.com/) e della divisione Self-Adhesives (http://selfadhesives.fedrigoni.com ), appena andati online e ridisegnati secondo le nuove linee guida. In parallelo è stata armonizzata la strategia social globale per il Gruppo e le sue divisioni Paper e Self-Adhesives, con nuovi profili Instagram, LinkedIn e Facebook, ripensati secondo la nuova immagine.

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Giornata mondiale del backup

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Il recente Veeam Data Protection Report 2021 ha rilevato che la maggior parte delle aziende dell’area EMEA prevede di utilizzare il cloud come metodo principale per la protezione dei dati entro il 2023. Questa tendenza riflette il riconoscimento da parte dei CXO della necessità di modernizzare la data protection, migliorando l’affidabilità e l’efficienza dei backup e riducendo al contempo la complessità e i costi.Il 77% dei CXO ha dichiarato che la propria azienda utilizzerà il backup su cloud entro i prossimi due anni. Non solo le aziende ritengono che il cloud sia il metodo primario per la protezione dei dati, ma prevedono anche di cambiare il modo in cui utilizzano i servizi di backup. Il 44% prevede di sfruttare il backup su cloud e gestito da un fornitore di Backup as a Service (BaaS), permettendo così di modernizzare la strategia per la data protection, di aumentare l’affidabilità e di migliorare la gestione dei costi.Ci sono diverse ragioni alla base di questa situazione: il Veeam Data Protection Report 2021 ha infatti rilevato come la data protection possa essere un freno alle iniziative per la digital transformation (DX), con il 29% degli intervistati che dichiara un rallentamento o uno stop delle proprie iniziative DX negli ultimi 12 mesi. Anche i processi inadeguati per il backup contribuiscono a questa situazione, con le aziende che dichiarano che il 58% dei backup dei dati non va a buon fine: il backup, quando è gestito utilizzando solo strumenti on-premise, lascia i dati non protetti e mina le iniziative DX.Per i CXO la soluzione di backup primaria deve essere in grado di migliorare l’affidabilità, ridurre i rischi e garantire l’efficienza. Secondo il report, migliorare le percentuali di successo dei backup è la spinta principale per cambiare la soluzione di backup primaria. Altri driver sono un miglior ROI, una riduzione dei costi relativa ad hardware e software, un miglioramento degli SLA del punto di recupero (RPO) o del tempo di recupero (RTO). Per maggiori informazioni scarica il report Veeam Data Protection Report 2021 o visita https://www.veeam.com.

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Tutte le opportunità da non perdere nel Regno Unito

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Nel turbinio della pandemia da Covid-19, il tanto auspicato “Brexit Deal” siglato a fine 2020 tra Regno Unito e Unione Europea è passato quasi in sordina. Eppure, sancendo il libero scambio e azzerando dazi e quote, è stato un grande regalo di Natale per le imprese europee che esportano verso il mercato britannico. Nel 2020 il volume dell’export dai Paesi dell’Unione in Gran Bretagna si è attestato su 226.000 miliardi di sterline. In Italia, secondo le fonti del Ministero degli Esteri, le esportazioni verso il mercato anglosassone hanno superato i 22 miliardi di euro, il 5% dell’intero export, una percentuale di tutto rispetto per il Belpaese. I primi mesi del 2021, tuttavia, con un ulteriore calo di 6,6 miliardi di sterline dell’export europeo verso l’UK, non sembrano aver colto i benefici del grande risultato negoziale tra Londra e Bruxelles. Sarà per l’aumento degli adempimenti burocratici comunque generati dalla Brexit, le code alle dogane e la confusione generale di questo primo periodo post-Deal, sembra che le piccole-medie imprese dell’Unione europea siano ancora preoccupate delle incognite derivanti da questa fase di passaggio.Sono particolarmente sensibili a questa condizione di disorientamento le società di servizi europee che, operando nel campo dell’internazionalizzazione e della mediazione linguistico-culturale, sono diventate da alcuni mesi destinatarie delle più svariate richieste di informazioni e consulenza da parte delle imprese dell’Unione che cercano di ritrovare la bussola in questa importante fase di trasformazione post-Brexit.La perfetta conoscenza delle nuove procedure burocratiche in materia doganale e di controllo sanitario che regolamentano il traffico di merci attraverso la Manica diventa pertanto l’unico scoglio da superare per poter cogliere questa irripetibile opportunità in quello che è stato finora il quinto importatore al mondo di beni italiani e che, secondo le recenti dichiarazioni del suo Prime Minister, Boris Johnson, intende rimanere “culturalmente, emotivamente, storicamente, strategicamente, geologicamente attaccato all’Europa”.Si consideri poi che, a fronte del calo dell’export dall’Unione al Regno Unito, si sta configurando un incremento degli accordi di libero scambio con i Paesi extra-Ue, i quali sembrano cavalcare l’onda del cambiamento, andando a occupare quelle quote del mercato britannico lasciate scoperte dall’Unione. Secondo fonti KPMG, gli scambi tra questi Paesi e il Regno Unito hanno registrato a gennaio 2021 una crescita dell’1,7%.Landoor è il partner linguistico di riferimento per primari business player operanti sui mercati globali più esigenti: medico-farmaceutico, diagnostico, finanziario, legale, nuove tecnologie, digitale, fashion&design. Con sede centrale a Milano e correspondent offices a Londra, Berlino e Parigi, l’azienda vanta 35 anni di esperienza al fianco di imprese locali e internazionali con un ventaglio completo di servizi linguistici, che vanno dalle traduzioni alla localizzazione, dal medical writing all’interpretariato. Fonte http://www.landoor.com.

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La brasiliana JBS e la deforestazione delle sue filiere

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

In seguito anche alle denunce di Greenpeace, la brasiliana JBS, la maggiore azienda di lavorazione della carne a livello mondiale, ha annunciato che eliminerà la deforestazione dalle proprie filiere non prima del 2035, per raggiungere la neutralità carbonica (zero emissioni nette) entro il 2040. “Le foreste e altri importanti biomi rimarranno quindi in pericolo per altri 14 anni: chi continuerà ad acquistare da JBS rimarrà complice di deforestazione. Inoltre, JBS non ha intenzione di intervenire sulla principale fonte delle sue emissioni di gas a effetto serra: la produzione di carne. Inoltre, nel 2009, JBS si era già impegnata a eliminare la deforestazione dell’Amazzonia dalle sue filiere entro il 2011, ma non è stato così. Servono azioni urgenti e concrete per la salvaguardia delle foreste ” commenta Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.Nel 2020, anno segnato dalla pandemia di Covid-19 e da importanti stravolgimenti economici, le esportazioni di carne bovina del Brasile hanno stabilito un nuovo massimo storico.Nella recente indagine “Foreste al macello III – Il caso Pantanal”, Greenpeace International ha identificato quindici aziende agricole, legate ai devastanti incendi dello scorso ottobre nel Pantanal, che sono fornitori attuali o recenti (2018 – 2019) delle principali aziende brasiliane di lavorazione delle carne: JBS, Marfrig e Minerva. Tra il 1 gennaio 2019 e il 31 ottobre 2020, l’Italia si è affermata come il principale importatore di carne brasiliana dell’Ue e il sesto a livello mondiale. Nel nostro Paese, infatti, sono state importate 17.338 tonnellate di carne e prodotti a base di carne per un valore di circa 96 milioni di dollari, da dodici stabilimenti appartenenti a JBS, Marfrig e Minerva. Mentre il Pantanal bruciava, tra il 1 luglio 2020 e il 31 ottobre 2020, sono state spedite in Italia 2.980 tonnellate di carne e prodotti a base di carne (il 17 per cento del totale da gennaio 2019), che sono finiti in ristoranti, mense, hotel e catering del nostro Paese.”Il tempo degli impegni disattesi è finito. L’Ue deve approvare al più presto una legge per imporre alle aziende e al settore finanziario di non essere più complici della distruzione degli ecosistemi e di violazioni dei diritti umani” conclude Borghi.

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Smeup annuncia l’acquisizione di Asi e cresce nel settore ICT

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Smeup annuncia oggi di avere acquisito il 100% delle quote dell’azienda Asi srl di Padova, specializzata in consulenza ICT per le aziende con focus sulle soluzioni ERP, di gestione documentale e risorse umane.Presente sul mercato da oltre 30 anni, con oltre 20 collaboratori, Asi ha sviluppato particolari competenze nell’ambito delle soluzioni gestionali rivolte alle imprese manifatturiere e commerciali operanti nei principali settori in cui si esprime il Made in Italy.Con l’acquisizione di Asi, smeup, con sede legale a Erbusco (BS) e altre 12 sedi nel nord e centro Italia, con 450 collaboratori e 2350 clienti in Italia e nel mondo, rafforza la sua presenza in Veneto e arricchisce l’offerta di soluzioni applicative per aziende di medie e grandi dimensioni nel mercato ERP, integrando le proprie competenze con quelle di Asi.La scelta di crescere per linee esterne passando per progetti industriali di lungo termine, continua dopo l’ingresso nel capitale sociale di Progetto 6 avvenuto qualche giorno fa e dopo le operazioni riguardanti il mondo dell’Industria 4.0 con IoT ready datato Gennaio 2021 e quello della logistica e dei trasporti di DataDea di Dicembre 2020. Questa strategia ha contribuito negli anni, e continuerà a farlo nei prossimi esercizi, allo sviluppo sostenibile delle performance di business aziendali. Il nuovo brand rafforza quindi ulteriormente il posizionamento di smeup quale partner globale per quelle imprese che vogliono differenziarsi sul proprio mercato, e lo fa aggregando intelligenze in grado di studiare processi aziendali complessi e creando valore attraverso strumenti come software strategico e infrastrutture dinamiche.

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Confassociazioni rafforza la branch del Terzo Settore

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 marzo 2021

Lo fa con l’inclusione di nuove Fondazioni no profit e Organizzazioni di Volontariato. È il caso della Fondazione Inclusione salute e Cura Roma Litorale e di ADMI, l’Associazione dei Dipendenti del Ministero degli Interni impegnata su progetti nel settore oncologo infantile, malattie rare e ragazzi disabili”. Lo ha dichiarato in una nota, il neo Presidente di CONFASSOCIAZIONI Terzo Settore, Massimo Maria DE MEO.“Un rafforzamento, quello del Terzo settore, fondamentale – ha proseguito DE MEO – per dare un contributo al Paese in una fase difficile come quella attuale dove non solo si deve mitigare il devastante impatto pandemico, sanitario, sociale ed economico che ha colpito tutti e in particolar modo i soggetti più fragili, ma anche ricostruire un modello di sviluppo sostenibile integrato nel nostro Paese. Ringrazio prima di tutto l’ex Presidente della branch, Mario CIAMPI, per il lavoro svolto fino ad oggi e che, con impegno e orgoglio, continuerò, già in questa prima fase, attraverso un rafforzamento sinergico con altre branch di CONFASSOCIAZIONI, come ad esempio BES e Welfare, Fondazioni ITS, Cultura e Istruzione. Con loro struttureremo diversi progetti che, in sintonia con il Piano Nazionale per il Rilancio e la Resilienza, punteranno all’efficientamento degli investimenti UE legati al mondo del terzo settore”.“Tra le prime iniziative – ha continuato il Presidente DE MEO – accenderemo un faro sui soggetti anziani con difficoltà di mobilità e comprovate esigenze di assistenza medica, come pure guarderemo allo sviluppo di progetti finanziati, in particolar modo per il settore dell’agricoltura e del Turismo sociale, atti a donare, o restituire, una dignità lavorativa a chi ha difficoltà ad includersi socialmente. Un altro punto fondamentale che sarà presidiato nei prossimi mesi è quello dell’effettiva ed equilibrata attuazione della Legge “sul dopo di noi”, semplificando le complesse procedure previste per usufruire di agevolazioni sul piano fiscale e garantendo reali garanzie (assicurative e di servizi) per mantenere le condizioni di vita delle persone non autosufficienti le più dignitose possibili con sostegni alla vita autonoma ed indipendente. Inoltre, particolare attenzione sarà data ai riconoscimenti economici e previdenziali ai caregivers familiari che assistono le persone fragili, così da garantire la scelta di dove, come e con chi vivere, anche in modo supportato, “durante e dopo di noi”.

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