Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 4 marzo 2021

Dimissioni di Zingaretti

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e componente della direzione nazionale PD: “Sono amareggiata dalle dimissioni di Nicola Zingaretti e mi auguro vivamente che l’Assemblea respinga la richiesta, restituendo al nostro segretario la forza che merita e la possibilità di portare avanti il suo mandato. È il momento di parlare di temi e di futuro, e che la classe dirigente mostri unità e responsabilità. È appena nato un nuovo Governo, abbiamo la campagna vaccinale in corso, il Recovery plan. Le nostre diatribe interne dovremmo metterle da parte, concentrando gli sforzi sulle vere questioni che interessano il Paese e le persone. Altrimenti corriamo il rischio di apparire un Partito scollato dalla realtà e dai bisogni delle comunità. Basta campagne d’odio pubbliche a suon di comunicati e post. Come PD dobbiamo parlare all’Italia e ai nostri territori dei temi veri: lavoro, sanità, burocrazia, ambiente. Le battaglie vanno portate avanti sui contenuti, discutiamo di identità, di chi vogliamo essere e dialoghiamo con i mondi oggi più in difficoltà. Nicola non arrenderti, andiamo avanti insieme”.

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Pianeta terra: A proposito di ecologia e dei guasti all’ecosistema

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Mi viene in mente un racconto tanto “per rinfrancare lo spirito” letto nel libro di Daniel Taub, edito dalla San Paolo, titolato “Luci della Torà”: “Il Signore parlò a Noè e disse: “Noè tra sei mesi manderò la pioggia, finché il mondo intero sarà coperto dall’acqua e tutte le cose malvagie saranno distrutte. Ma voglio salvare alcune persone buone e due esemplari di ogni essere vivente sul pianeta. Ti ordino di costruire un’arca.” Trascorsi sei mesi il cielo prese a rannuvolarsi e in-cominciò a cadere la pioggia. Il Signore guardò giù e vice Noè che piangeva seduto in giardino, ma niente arca. “Noè!” Gridò il Signore. “Dov’è la mia arca?” “Signore perdonami” Implorò Noè. “Ho fatto del mio meglio ma ci sono state grosse difficoltà: Prima di tutto ho dovuto procurarmi un permesso per la costruzione dell’arca, ma i tuoi progetti non erano a norma. Poi i vicini si sono lamentati, dicendo che violavo le ordinanze del quartiere, e dovevo farmi dare i permessi. Poi ho avuto enormi problemi a tagliare legna sufficiente per l’arca, per via del divieto di abbattere gli alberi. E adesso, quando finalmente ho cominciato a raccogliere gli animali, sono stato denunciato da un gruppo di animalisti che protestano perché mi porto solo due esemplari di ogni tipo. Davvero, non credo di riuscire a finire l’arca in meno di cinque anni.”
Di fronte a ciò il cielo si rischiarò, il sole cominciò a splendere e un arcobaleno tese il suo arco nel cielo. Noè guardò su e sorrise: “Vuoi dire che non distruggerai il mondo?”, chiese pieno di speranza. “No”, disse il Signore, “ci ha già pensato il governo.” A ben pensarci è esattamente quello che sta accadendo con la distruzione delle foreste equatoriali, con il crescendo delle violenze personali e di gruppo e i tanti scempi che si compiono per la devastazione dell’ecosistema. È tempo quindi non più, o per lo meno non solo di diluvi ma anche per dirci che siamo noi come sistema politico, economico e sociale a gettarci la zappa sui piedi e ad autodistruggerci.(Riccardo Alfonso)

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Nuovo incontro al ministero dell’istruzione per la mobilità di docenti e personale Ata

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Il ministero ha proposto un’intesa senza garanzie però sull’eliminazione dei vincoli da quest’anno. Il giovane sindacato Anief non è d’accordo e ha chiesto una misura tampone nel nuovo DPCM a seguito del blocco di un anno imposto dalla pandemia su tutti i posti vacanti e assegnazione provvisoria libera per tutti.Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha più volte sottolineato come sia necessario eliminare il vincolo soprattutto in virtù dell’emergenza da Coronavirus che da un anno ha limitato fortemente la libera circolazione tra le regioni. Il leader del sindacato ha affermato che “abbiamo una pandemia che ha vietato gli spostamenti: non puoi dire a una persona dopo un anno che non può ricongiungersi ai propri cari. Oggi la politica è d’accordo ad abolire il vincolo. Qual è l’interesse primario? Continuare a dire che una persona non si può spostare?” “C’è un problema concreto: le famiglie italiane non si possono permettere di lavorare di fronte a posti vacanti a chilometri da casa. C’è gente che non vede crescere i propri figli, facciamo una riunione con la Presidenza del Consiglio. Tutte le forze politiche hanno presentato emendamenti per eliminare il vincolo quinquennale, è una battaglia di tutti quanti. Perché se in 27 anni si mette un vincolo solo per 5 anni vuol dire che questo vincolo è inutile. Non possiamo uscire da questa riunione dicendo che nulla si può fare”, ha continuato Pacifico. Pacifico ha pure sottolineato come “prima c’era l’assegnazione provvisoria che bilanciava tra i vincoli, adesso non c’è più. Cerchiamo d’intervenire col primo strumento utile: bisogna far capire al Governo che c’è un problema serio e va affrontato”.

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Un nuovo decreto a sostegno del settore musicale

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

I Coordinamenti StaGe! e Indies , coordinamenti della musica e dello spettacolo dal vivo indipendenti ed emergenti, che riuniscono tutta la filiera delle piccole imprese del settore, apprendono oggi con grande piacere della firma di un nuovo decreto da parte del Ministro per la Cultura Dario Franceschini a sostegno della musica, in particolare dei live club, degli organizzatori di concerti, festival e contest e di altri operatori della musica dal vivo. Questo atto dimostra la sensibilità del nuovo Governo nel sostenere con azioni concrete il nostro settore duramente colpito dalla crisi pandemica che ancora ad oggi non sembra arrestarsi dato che con tale atto ulteriore destina 15 milioni di euro al ristoro di live club e altri operatori nel settore della musica dal vivo, 10 milioni di euro agli organizzatori di concerti, per compensare le perdite dovute alle date annullate o alla mancata programmazione di date, e 25 milioni agli autori, artisti interpreti ed esecutori per i mancati incassi.In questo periodo di grande incertezza e di rischio chiusura di oltre meta’ delle piccole imprese di tutta la filiera del settore la notizia di un nuovo ulteriore decreto firmato oggi dal Ministro Franceschini è certamente un segnale di grande attenzione per il nostro settore messo duramente alla prova da questa crisi pandemica che merita di ricevere quei sostegni per tenere vivi quei palchi – live club, tour, festival, contest, rassegne – che fanno cresce e sviluppare la musica con particolare riferimento ai nuovi artisti della nuova scena musicale italiana.

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Officine Creative Market

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Roma sabato 6 e domenica 7 marzo dalle 11.00 alle 19,30 si terrà nella Coffee House di Palazzo Colonna, Piazza SS. Apostoli, 67. Con la riapertura dei mercatini promossa dal Comune di Roma l’iniziativa, rispetto allo scorso dicembre, si trasforma da Temporay Shop a mercatino chic, (in considerazione del fatto che avremo una ventina di espositori).L’accesso avverrà, come sempre, nel pieno rispetto della normativa anti covid-19, con ingressi contingentanti, distanziamento e gel sanificante.In questa nuova edizione del 6 e 7 marzo siamo lieti di avere tra gli espositori nuovamente lo stilista d’alta moda Anton Giulio Grande.Tra i nuovi nomi abbiamo, tra gli altri, la designer internazionale di gioielli scultura Marina Corazziari, lo stile sartoriale maschile di Napoli Couture by Gian Piero Cozza & Paolo Mario Caiazzo “Knot in Italy e le opere d’arte dello stilista e pittore Massimo Bomba.Non ci sarà solo lo shopping ma uno sguardo alla solidarietà, grazie alla partnership instaurata con l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemia- Linfomi e Mieloma Onlus) che poterà in anteprima nazionale a Palazzo Colonna le famose uova di Pasqua, che solitamente si vendono nei giorni che precedono la festività pasquali nelle principali piazza italiane, ed il cui ricavato è destinato alla ricerca scientifica.

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“Come niente” dal 12 marzo sulle principale piattaforme TVOD

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Un film di Davide Como con Franco Oppini Andrea Bruschi Victor Carlo Vitale Valentina Bivona Greta Mecarelli Disponibile dal 12 marzo su Rakuten, Chili, Google Play, Apple TV, The Film Club. Distribuito da Minerva Pictures, Come niente, diretto dall’esordiente Davide Como, sarà disponibile, a partire dal 12 marzo, su Rakuten, Chili, Google Play, Apple TV, The Film Club e, prossimamente, Amazon. Una commedia, scritta da Giulia Betti, che racconta un rapporto, mai esplorato e sorprendente, tra un nonno e le due nipoti. Ad interpretarli, Franco Oppini e le due giovanissime Valentina Bivona e Greta Mecarelli. Una produzione Guasco, in associazione con Poliarte, Accademia di belle arti e design, patrocinata da Fondazione Marche Cultura.

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Il value in Europa strizza l’occhio al reflation trade

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

A cura di Giacomo Tilotta, Head of European Equity di AcomeA SGR. L’annuncio dei primi vaccini per il Covid-19 ha di fatto sancito l’inizio di una rotazione settoriale sui mercati azionari, attribuendo maggiore visibilità e slancio ai settori tradizionalmente più ciclici che negli ultimi anni erano stati maggiormente penalizzati rispetto ai settori “growth”. Le motivazioni alla base di questa rotazione vanno ricercate nelle positive aspettative che gli operatori economici hanno assunto e sulla “speranza” che il peggio sia ormai alle spalle. Affinché si consolidi questo movimento occorrerà che le speranze su cui il mercato ha riposto la sua fiducia si trasformino in conferme.In particolare, sono tre le tipologie di conferme su cui gli occhi del mercato si concentrano in questa fase:
– centralità della politica fiscale. Fino ad oggi i mercati sono stati fortemente condizionati dalle politiche monetarie ultra-espansive e dalla ingente liquidità immessa sul mercato dalle banche centrali che hanno favorito la preferenza del mercato verso i settori più vicini al mondo obbligazionario come quelli più difensivi. In un contesto in cui si prospetta un rilancio degli investimenti, per porre le basi a un nuovo ciclo di crescita economica, risulta essere cruciale che le risorse derivanti dal Recovery Fund vengano spese in maniera efficiente.
– Efficacia della campagna di vaccinazione e minori timori circa i rischi connessi alle varianti del virus. Il calo dei casi contagi e una campagna di vaccinazione che vada avanti in maniera spedita e senza particolari intoppi è oltremodo importante per alimentare la fiducia degli investitori verso i settori più ciclici.
– Ripresa del ciclo economico. L’accelerazione della ripresa economica creerà le condizioni per spingere al rialzo le aspettative sull’inflazione attesa e rinvigorire il cosiddetto reflation trade che sta alla base del consolidamento della rotazione settoriale verso l’universo value. Posizionamento del fondo AcomeA Europa: Le nostre preferenze in termini di area geografica ricadono sul mercato azionario italiano, in quanto presenta valutazioni estremamente attraenti in relazione ai possibili benefici derivanti dall’uso efficace delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Europa attraverso il Recovery Fund. Un mercato abbastanza a sconto è il Regno Unito, su cui però al momento manteniamo un sottopeso dettato da assenza di visibilità sulle dinamiche interne post-brexit. In termini settoriali le nostre preferenze ricadono da un lato nei settori tradizionalmente più value e dalle metriche valutative molto attraenti, come il settore finanziario e, dall’altro, il settore industriale e dei consumi discrezionali che potrebbero essere i principali beneficiari di una maggiore visibilità sulla ripresa del ciclo economico.

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“Prospettive per i dividendi: nel 2021 la composizione dei rendimenti sarà cruciale”

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

A cura di Jonathan Crown, Gestore azionario globale di Columbia Threadneedle Investments. Dopo un 2020 difficile per i dividendi, le prospettive per il 2021 sono positive. Molti dei settori più colpiti nel 2020, come quello automobilistico, dovrebbero beneficiare di una netta risalita dei dividendi. Ma vanno fatti dei distinguo, perché alcuni settori, come l’intrattenimento e l’aerospazio, potrebbero continuare ad arrancare per tutto il 2021. Mai come ora in un simile contesto è importante concentrarsi sulla sostenibilità dei dividendi e della redditività del capitale. Occorrerà però analizzare con attenzione anche la composizione dei rendimenti del capitale visto che le aziende e le autorità di regolamentazione sono intente a ponderare la flessibilità offerta dai riacquisti azionari e dai dividendi speciali. Le prospettive per i dividendi globali nel 2021 sono positive. Si prevede infatti un aumento del 10% nonostante la crisi pandemica ancora in corso. I settori più colpiti nel 2020 stanno registrando una buona ripresa nel 2021, ma anche il settore dei materiali dovrebbe archiviare una forte crescita dei dividendi (oltre il 15%) grazie ai rincari dei prezzi delle materie prime. Tra le società che avevano deciso di non corrispondere i dividendi nel 2020 per prudenza o per salvaguardare la propria reputazione, molte hanno ripreso i versamenti (a volte accompagnandoli con dividendi speciali) e prevediamo che tale tendenza continuerà. Tuttavia, le aziende che non hanno potuto pagare dividendi nel 2020 a causa del peggioramento dei flussi di cassa e quelle che operano in settori ancora in sofferenza, come l’intrattenimento e il settore aerospaziale, non pagheranno i dividendi nemmeno nel 2021. Quelle invece che hanno tagliato i dividendi ma operano in settori in fase di ripresa, come l’energia e le auto, dovrebbero assistere a una prima ripresa dei dividendi o almeno ad un miglioramento dell’indice di copertura dei flussi di cassa. Due lezioni importanti della pandemia sul tema dei dividendi:Innanzitutto, nel campo degli investimenti orientati al reddito la sostenibilità dei rendimenti è cruciale, e lo è ancor di più in tempi di crisi. Le società che operano in settori interessati da sfide strutturali o ciclici, con bilanci fortemente indebitati, sono le più esposte. Questo non fa che rafforzare la nostra preferenza per società che offrono redditi e crescita sostenibili, convinti come siamo che questo sia l’approccio migliore per ottenere un rendimento totale lungo tutto il ciclo. Di fatto, la pandemia potrebbe indurre gli investitori ad apprezzare di più la sostenibilità autentica dei dividendi in un mondo che ha cambiato completamente faccia. Inoltre, il nostro ventaglio di opportunità globali e il modo in cui costruiamo un’esposizione bilanciata a varie fonti di dividendi e settori differenti favoriscono un profilo reddituale stabile in tutti i cicli di mercato.
La seconda lezione, un po’ meno netta, è che la pandemia potrebbe modificare la composizione dei rendimenti del capitale nei prossimi anni. Molte società hanno colto l’occasione per ricalibrare i dividendi e riconoscono la flessibilità offerta dai riacquisti azionari e dai dividendi speciali. Lo stesso dicasi per le autorità regolamentari UE del settore banche e assicurazioni, che hanno potuto appurare la maggiore flessibilità di cui hanno beneficiato le loro omologhe statunitensi nell’interrompere i riacquisti azionari, una misura più incisiva in questo mercato caratterizzato da minori quote di utili distribuiti.Malgrado le precondizioni favorevoli ad un aumento dei dividendi e della redditività del capitale nel 2021, è importante considerare la composizione dei rendimenti del capitale, e questo potrebbe essere un lascito duraturo della pandemia.

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Formazione digitale in Italia

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Formare i professionisti dell’ICT di cui il mercato italiano necessita, in un’epoca in cui la trasformazione digitale non è più un’opzione ma una esigenza. Con questo stimolo ha mosso i primi passi, solo 6 mesi fa, Epicode (www.epicode.it), rivoluzionaria Ed-Tech company che in piena pandemia fa registrare il sold-out dei suoi corsi di formazione e il raggiungimento di un traguardo importante, ovvero la chiusura di un primo aumento di capitale di circa un milione di euro.Sviluppata in risposta alle ricadute economiche dovute all’attuale stato di emergenza sanitaria, Epicode si propone come risposta alle esigenze dei più colpiti dalla crisi come le donne, i giovani, gli under 50, gli autonomi e i lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato. Il mercato del lavoro in Italia, infatti, ha fatto registrare un calo considerevole degli occupati (-444 mila unità nel 2020), laddove il tasso di disoccupazione è salito al 9% (ovvero 2 punti in più a dicembre 2020), aumentando al 29,7% tra i giovani, principalmente a causa dei mancati rinnovi contrattuali e dal congelamento delle assunzioni (dati: ISTAT – febbraio 2021). Oggi, dopo quasi un anno di Covid-19, anche il neo Premier Mario Draghi si è espresso sulla necessità di accelerare sulla formazione specialistica, ricordando il valore centrale degli istituti tecnici così come i loro programmi didattici, siano essi in presenza o online, come leva competitiva per la ripartenza del Paese.In questa direzione si sono mossi i fondatori di Epicode, quattro professionisti del settore: Claudio Vaccaro, imprenditore di successo e founder di BizUp (poi venduta al Gruppo Alkemy) che oggi assume il ruolo di Presidente e Product Director, Marco Rosci, ex Marketing Director della Rome Business School con un percorso consolidato nel settore education a livello internazionale, ora come CEO e B2C Director, Ivan Ranza, manager con una consolidata esperienza di successo in grandi gruppi media e tech, oggi Board Member e Andrea Febbraio, imprenditore seriale con 9 exit alle spalle, oggi coinvolto come Advisor. L’obiettivo dichiarato è quello di creare nuovi posti di lavoro per migliaia di giovani e investire sul loro talento, facendo leva sul grande gap presente tra domanda e offerta, che vede oltre 106 mila posizioni attualmente disponibili, di cui 30.000 rimangono scoperte (fonte: Osservatorio delle Competenze Digitali – marzo 2020)a causa della crescente richiesta di figure specializzate contro la scarsità dell’offerta formativa, anche considerato che solamente l’1% degli studenti in Italia si laurea in materie ICT. A seguire l’operazione, che ha portato Epicode a chiudere il primo round di investimento seed capital di circa un milione di euro appena ottenuto, considerevole specialmente per il mercato italiano, è stato lo studio Alma STA (con un team composto dal partner Avv. Roberto Nigro e dall’associate Avv. Sveva Ricci) insieme agli Avv. Paolo Bruni e Andrea Caputo.

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Asiago DOP celebra dieci anni di successi in Cina

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Dopo un decennio di attività, si completa un lungo lavoro che ha visto il Consorzio Tutela Formaggio Asiago impegnato per tutelare e promuovere la specialità veneto-trentina in Cina. Dal primo marzo è entrato in vigore lo “storico” accordo bilaterale tra Ue-Cina, sottoscritto nel novembre 2019, che riconosce la piena protezione e tutela di Asiago DOP in Cina.Fin dal 2011, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha riconosciuto nella Cina uno dei mercati più promettenti e di maggiore sviluppo per Asiago DOP. Per questo, dopo le prime azioni dedicate all’adeguamento tecnico-normativo, sono seguite, nel 2014, una serie di attività di tutela della proprietà intellettuale della denominazione. A partire da quell’anno, il Consorzio ha svolto un articolato programma sul campo promozionale per far conoscere Asiago DOP, con la partecipazione ad importanti eventi diplomatici e missioni commerciali mirate ad incontrare i principali operatori ed importatori del settore lattiero-caseario. L’azione consortile è proseguita con numerose attività anche di vigilanza, per rimuovere dal mercato cinese prodotti in violazione dei diritti, come accaduto alla fiera FHC CHINA nel 2016, quando, su indicazione del Consorzio, anticipando l’accordo bilaterale e creando un precedente importante, apprezzato anche dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, le autorità cinesi bloccarono alcuni prodotti che tentavano di usurpare il nome ASIAGO.Nel 2020, l’attività del Consorzio di Tutela in Cina si è andata rafforzando, in particolare nella vigilanza on e off line. Per la prima volta, sono stati realizzati controlli diretti nei punti vendita del Paese e, allo stesso tempo, provveduto a potenziare le verifiche sui siti di e-commerce arrivando a richiedere con successo la rimozione di segnalazioni di prodotti americani che utilizzavano impropriamente la dicitura “asiago” nella grande piazza commerciale TAOBAO.In un mercato che ha visto aumentare del 12,5%, dal 2019 al 2020, l’importazione di formaggio (dato Clal), il Consorzio di Tutela celebra l’entrata in vigore dell’accordo bilaterale con un rinnovato impegno di promozione. Dal 20 al 22 maggio, sarà presente al China International Protected Geographical Indication Products, l’importante evento dedicato alle DOP e IGP. A conferma del valore strategico di questo mercato, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago avvierà, nel 2021, col Consorzio per la Tutela dell’Asti, Consorzio Provolone Valpadana DOP, Istituto per la valorizzazione dei salumi italiani (IVSI) e Associazione Interregionale Produttori Olivicoli Verona, “Asia Enjoys European Quality Food“, il piano triennale di promozione co-finanziato dalla UE del valore di oltre 4.700.000 euro, dedicato a promuovere e valorizzare la specialità in Cina, Giappone, Corea del Sud e Vietnam.

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Bain & Company – Report annuale Global Private Equity

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Nonostante la complessità del contesto e il brusco arresto nel secondo trimestre, nel 2020 il mercato del Private Equity – in termini di giro di affari – si è rivelato incredibilmente resiliente. L’industria globale ha infatti generato 592 miliardi di dollari in termini di valore di deal di buyout nel 2020 (+8% rispetto al 2019).Tuttavia, il numero di operazioni effettuate dalle società di Private Equity è sceso del 24% (circa 1.000 deal in meno nel 2020), e la domanda repressa degli investitori avrà un impatto significativo sul settore nel 2021, come dimostrato dall’attività già nei primi mesi dell’anno. Guardando infatti i dati del 2021 di gennaio e febbraio, il valore globale dei deal di buyout è del 60% superiore alla media dei primi due mesi dell’anno dell’ultimo quinquennio.Questo è quanto emerge dal dodicesimo Global Private Equity Report, l’analisi annuale di Bain & Company sul settore in cui è leader globale.“Il Private Equity ha tenuto bene in un contesto nuovo e burrascoso. Il mercato ha assorbito i cali del secondo trimestre, chiudendo l’anno su livelli complessivamente elevati, con i dealmakers che si sono adattati rapidamente a operare da remoto. La domanda repressa, gli elevati livelli di liquidità, la solidità dei mercati del credito e le economie in ripresa si tradurranno in un 2021 in fermento per il Private Equity”, ha commentato Hugh MacArthur, responsabile a livello globale dell’attività di private equity di Bain & Company.Secondo il report, i settori che si sono dimostrati più resistenti durante la crisi pandemica – tech, beni industriali, servizi finanziari e sanitari – hanno rappresentato oltre il 65% delle operazioni chiuse nel 2020 e sono destinati ad essere protagonisti del mercato anche quest’anno.
Nonostante il contesto difficile, i multipli dei buyout si sono mantenuti elevati, con una media di 11,4 volte l’EBITDA negli Stati Uniti e di 12,6 volte in Europa – quest’ultimo, un record. I multipli sono aumentati in tutti i settori nel 2020, ma sono stati particolarmente vivaci nei comparti più immuni al Covid-19 (come quello dei pagamenti) o quelli che hanno beneficiato della pandemia (come la tecnologia). Nonostante la profonda incertezza relativa alla situazione economica, i multipli del debito sono aumentati nel 2020, con quasi l’80% delle operazioni con una leva superiore a 6 volte l’EBITDA.Nel 2020, il numero di exit è stato inferiore al totale del 2019, controbilanciato tuttavia da un aumento delle dimensioni degli accordi. Il valore complessivo di 427 miliardi di dollari è infatti in linea con il 2019 e con la media quinquennale. Infine, il settore ha superato la tempesta perfetta del 2020 senza che i rendimenti dei fondi accusassero il colpo: le operazioni chiuse dai GP hanno generato multipli sul capitale investito di circa 2,3 volte, leggermente al di sopra della media quinquennale.“Anche durante l’anno del COVID-19, il mercato italiano del Private Equity si è dimostrato resiliente. Dopo il calo del secondo trimestre, il numero di deal è tornato a crescere e ha chiuso l’anno in linea con il 2019 con un buon bilanciamento degli investimenti da parte di fondi internazionali e locali. A livello settoriale c’è stata una prevalenza di investimenti nel settore tecnologico, sanitario, dei beni industriali e dei servizi finanziari che in totale hanno totalizzato quasi 2/3 delle transazioni” ha commentato Roberto Fiorello, responsabile della practice di Private Equity di Bain & Company in Italia. Link al report integrale: https://www.bain.com/insights/topics/global-private-equity-report/

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Nella Pianura padana nel tardo Pleistocene c’erano i leoni delle caverne

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

È l’assunto di fondo di uno studio condotto da Davide Persico, docente di Paleobiologia all’Università di Parma, e pubblicato dalla rivista “Quaternary International”. L’articolo parte dal rinvenimento, nell’estate 2017, di una emimandibola sinistra fossile di leone, appartenente alla cronosubspecie Panthera spelaea intermedia, nei depositi alluvionali del Po vicino a Cremona, e ne ripercorre lo studio.Il fossile costituisce la prima e unica testimonianza della presenza del Leone delle caverne nel paleoambiente tardo pleistocenico della Pianura padana. Finora, in Italia, resti fossili di leone speleo erano stati rinvenuti in depositi di grotta soltanto sui rilievi appenninici e alpini, ma mai in pianura. Vi è solo un precedente ritrovamento, in centro Europa (Germania), di un fossile in depositi di pianura. La scoperta del fossile del Po migliora quindi le conoscenze su questa specie estinta.Il Leone delle caverne appartiene alla specie Panthera spelaea. Nel corso della sua esistenza Panthera spelaea ha dato vita a tre sottospecie cronologiche succedutesi nel tempo: la Panthera spelaea fossilis, la Panthera spelaea intermedia e la Panthera spelaea spelaea. Attraverso i dati raccolti è stato possibile osservare che i caratteri mandibolari di Panthera spelaea fossilis sono discordanti rispetto all’emimandibola studiata, mentre l’analisi comparativa, in particolare sui denti, ha consentito di attribuire il fossile alla cronosubspecie Panthera spelaea intermedia, differenziandola da Panthera spelaea spelaea.Il fossile studiato è stato identificato come appartenente a una leonessa subadulta di 132 kg grazie a dati morfometrici generali, e in particolare al confronto tra le dimensioni del dente molare.La presenza della Panthera spelaea intermedia conferma, per la prima volta, l’esistenza di un predatore apicale nel Quaternario della Pianura padana, un leone arcaico in cima alla catena trofica in grado di completare un quadro paleofaunistico di mammiferi fossili costituito da rinoceronte di Merck (Stephanorhinus kirchbergensis), mammut (Mammuthus primigenius), megacero o cervo gigante (Megaloceros giganteus), bisonte (Bison priscus), elefante (Elephas antiquus), alce (Alces alces), cervo nobile (Cervus elaphus), carnivori come leopardo (Panthera cf. pardus), iena (Crocuta crocuta), orso (Ursus arctos), lupo (Canis lupus), volpe (Vulpes vulpes) e primati come l’Uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis) e l’Homo sapiens. Ricerche bibliografiche indicano che questa scoperta sia il primo caso di Panthera spelaea intermedia in Italia.

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Editoria in crisi

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

“L’editoria sta subendo trasformazioni radicali per via della digitalizzazione e lo Stato deve essere in prima linea con interventi mirati per garantire l’industria creativa italiana e migliaia di posti di lavoro. L’editoria e l’informazione non possono essere ridotti a pochi incisi, nemmeno 4 righe, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – così Federico Mollicone, deputato capogruppo di FDI in commissione Editoria e Responsabile Nazionale Innovazione – chiediamo al sottosegretario Moles di impegnarsi a inserire una specifica componente sull’Editoria 5.0 nel PNRR, così da tutelare il pluralismo e la qualità dell’informazione, fattori cruciali di una democrazia. La crisi necessita di interventi per il sostegno alla transizione al digitale, sostenendo i processi di trasformazione digitale con contributi sulle spese per la digitalizzazione, istituendo un fondo apposito cosi come realizzato ad esempio in Francia ed Austria; per ridurre i costi di produzione e distribuzione; per favorire l’innovazione e il ricambio generazionale; per sostenere la rete di distribuzione, anche delle edicole; per il sostegno alla domanda con un bonus annuale per la sottoscrizione di abbonamenti cartacei ed on line a quotidiani e periodici. Vanno, inoltre, assunte iniziative per il recepimento e l’attuazione della direttiva Copyright, anche per tutelare la sovranità digitale; per garantire che la comunicazione istituzionale e legale dello Stato e degli enti locali sia veicolata tramite i giornali, per limitare il ruolo dei centri media, in linea con il modello francese, e per una disciplina più efficace dell’attività di intermediazione sulla pubblicità.”

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Sistema Paese: La vera sfida è la realizzazione delle riforme

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Roma – “La sfida più grande non è rappresentata dalla mera assegnazione delle risorse del Recovery Plan, in quanto tale, a cui sta lavorando il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la squadra diretta da Carmine Nuzzo, un uomo dello Stato che ho avuto modo di conoscere in questi anni e di cui apprezzo le indubbie capacità. Ma dalla realizzazione di quelle riforme, dalla concorrenza, ai tempi della giustizia civile, dalla lotta all’evasione fiscale all’efficacia della Pubblica Amministrazione, che come ha ricordato il Commissario Gentiloni, obbligatoriamente devono accompagnare ciascuna missione d’intervento presente nel PNRR per poter mettere a terra i progetti.È su questo che dobbiamo concentrare il lavoro di Parlamento e Ministeri, per fare ciò che non è stato fatto negli ultimi decenni. E che ha rallentato il Paese, rendendolo meno competitivo.Serve un lavoro di squadra, perché questa è un’occasione importante ed irripetibile. Nei prossimi giorni, grazie anche al lavoro dei tecnici del MEF, potremo approfondire il piano, completandolo con i dettagli sui singoli progetti, per chiarire e definire ulteriormente gli obiettivi strategici e i relativi cronoprogrammi”. Lo scrive, in un post sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Omofobia: “Grave tanta cattiveria tra adolescenti”

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

La Lombardia ha bisogno di una legge contro discriminazioni”.Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta: “Solidarietà a Danilo Tota, il 26enne insultato a Brugherio perché omosessuale, sperava nell’umanità del prossimo, soprattutto dopo l’anno difficile che stiamo vivendo, ma non è stato così. L’intolleranza, la discriminazione, l’omofobia e il disagio sociale si alimentano dentro le difficoltà, l’assenza di educazione e attenzione a ciò che non è uguale a noi, fa sempre più paura. Grave che ragazzi in età adolescenziale abbiano dentro tanta rabbia e cattiveria e nessun timore a manifestarla.Il Movimento 5 Stelle in Lombardia ha presentato una proposta di legge intitolata Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. La Lombardia deve sanare questo grave vuoto normativo e deve uscire dalla vergognosa e becera spirale di risentimento e di discriminazione nei confronti di chi considera ingiustificabilmente diverso per questo chiediamo urgentemente la sua calendarizzazione. Questa proposta è un baluardo contro le discriminazioni di gay, lesbiche e trans. La tutela delle minoranze è un principio riconosciuto dalla nostra carta costituzionale, va realizzato nel concreto”.

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Quadruplicamento tratta ferroviaria Milano Pavia

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia e Segretario della Commissione Territorio e Infrastrutture, Nicola Di Marco, ha fatto un appello al neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, per chiedere il commissariamento dei lavori di quadruplicamento della tratta ferroviaria Milano-Pavia.“Durante il governo Conte 1, grazie all’ex ministro Danilo Toninelli, sono stati infatti sbloccati i fondi, tra i quali 250 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto (Milano Rogoredo–Pieve Emanuele) ma oggi, a distanza di anni, non è stato fatto alcun passo avanti”, dichiara Di Marco.A seguito dell’approvazione del decreto Sblocca Cantieri, inoltre, avevamo già chiesto la nomina di un commissario per velocizzarne la realizzazione.Come se non bastasse, nel mese di ottobre 2020, abbiamo ascoltato RFI in Commissione Territorio e Infrastrutture con una audizione, in cui sono stati annunciati consistenti ritardi nella realizzazione della tratta.Il potenziamento di questa linea ferroviaria è prioritario per questo territorio. Un’opera finanziata e di cui è già stato ultimato il progetto. Per quest’area congestionata dal traffico su gomma, vorrebbe dire treni ogni 15 minuti e di conseguenza un miglioramento della qualità della vita, dell’ambiente e della salute di cui beneficeranno, oltre che i capoluoghi, anche i Comuni medio-piccoli lungo la tratta o in prossimità quali ad esempio Lacchiarella, Pieve Emanuele, Opera, Locate Triulzi”.Al neo ministro chiediamo quindi un impegno forte per questa opera, attesa dai Cittadini da troppi anni e per questo motivo chiedo che venga nominato in tempi brevi un commissario che dovrà occuparsene”, conclude Di Marco.

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Inchiesta ActionAid sui fondi spesi per l’azione esterna migratori

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

“Ci sono satelliti, droni, navi, progetti di cooperazione, posti di polizia, voli di rimpatrio, centri di formazione. Sono mattoni di un muro invisibile ma tangibile e spesso violento. Innalzato dal 2015 in poi, grazie ad oltre un miliardo di euro di denaro pubblico”. È questa la fotografia di The big wall di ActionAid, la prima inchiesta sui fondi in migrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che esamina stanziamenti e erogazioni di fondi disposti dal 2015 dall’Italia e quelli dell’Unione europea implementati da organismi governativi italiani. Dai capitoli di spesa individuati (controllo dei confini, governance, cause profonde, sensibilizzazione, contrasto al traffico, rimpatri, protezione, vie legali) emerge che del totale, che ammonta a 1 miliardo e 337 milioni di euro, la parte più sostanziosa, quasi il 50%, sia stata investita nell’ambito del controllo dei confini. Se a questi si sommano i fondi destinati alla governance migratoria e al contrasto al traffico dei migranti, le cui finalità e approcci erano mirati alla repressione del fenomeno migratorio piuttosto che al sostegno delle persone migranti, la percentuale sale al 70%. Un sostegno fondamentale è arrivato dalla stessa Unione europea, che ha finanziato per il 40% il totale della spesa, arrivando a coprire il 65% dei costi per il controllo delle frontiere. Un contributo destinato ad aumentare nei prossimi anni come prevede il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale Europeo 2021-2027 che per la prima volta ha stabilito un capitolo di spesa specifico sulle migrazioni di 24,2 miliardi di euro, con un incremento del 96% rispetto alle risorse stanziate nel periodo 2014-2020.  Solo l’1,3% del totale dei fondi è stato speso a sostegno delle vie legali, ovvero di programmi strutturati che permettono l’accesso in modo regolare al territorio italiano di cittadini non comunitari, per motivi di lavoro, studio e protezione. L’unica soluzione in grado di valorizzare appieno il contributo positivo che le migrazioni possono dare allo sviluppo socio-economico dei Paesi di origine e destinazione, mettendo al centro i diritti delle persone. L’inchiesta evidenzia la necessità di aumentare la trasparenza sulle iniziative finanziate e di vincolare i programmi al rigido rispetto dei diritti umani, attraverso un rafforzato ruolo di controllo del Parlamento e l’adozione di meccanismi di monitoraggio indipendenti che coinvolgano anche la società civile. Le politiche italiane ed europee, infatti, si sono rivelate in parte efficaci a contenere la migrazione, ma ad un prezzo altissimo in termini di vite perdute e gravi violazioni dei diritti umani.  Circa il 15% dei fondi è stato investito nelle cosiddette “cause profonde”, nella convinzione che maggiore sviluppo economico si traduca in una riduzione dei flussi migratori. Questo approccio però ha determinato una grave falla nel sistema di cooperazione allo sviluppo, a causa dell’imposizione di condizionalità agli aiuti (più risorse a fronte di un maggiore impegno nel fermare i migranti da parte dei Paesi) e la deviazione dei loro obiettivi di sviluppo, ove i fondi non sono stati destinati a programmi e Paesi per la riduzione della povertà ma, appunto ma per il contrasto alle migrazioni irregolari.

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Aifa in Senato: medicina del territorio troppo debole

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Il dilagare della pandemia sul territorio si è trovato di fronte un medico diverso da quello di cinquant’anni fa, che tendeva a risolvere i problemi dei suoi pazienti in studio, ed è stato affrontato in alcune regioni da emergenza assistenziale, ospedaliera, mentre era un’emergenza di sanità pubblica, da medicina territoriale. La medicina territoriale va riqualificata. È il pensiero del professor Giorgio Palù, virologo, presidente dell’Agenzia del farmaco (Aifa) e protagonista con il direttore generale Nicola Magrini di un’audizione in commissione igiene e Sanità del senato ieri sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza da presentare a Bruxelles per fruire di 200 miliardi di fondi europei.«Questa pandemia – spiega Palù – è stata trattata in molte regioni come emergenza assistenziale mentre era un’emergenza di sanità pubblica. Abbiamo 40 mila medici di medicina generale. Ma il medico di famiglia ormai ha perso la connotazione del suo omologo di metà secolo scorso che visitava il malato e gli forniva armi, oggi manda in pronto soccorso i pazienti per i quali ravvisa condizioni più gravi. La medicina del territorio va riqualificata, i medici di famiglia vanno dotati di sistemi diagnostici di primo livello, Tac e Rm, per svolgere attività che finirebbero finalmente per disincagliare l’accesso agli ospedali dagli attuali problemi». Per Palù il Covid-19 ha un punto in comune con l’influenza aviaria, la prima del nuovo millennio: l’origine animale che sempre più spesso sarà la nuova minaccia, motivo di più per una grande scommessa sull’informatica – primo capitolo del Recovery plan italiano – che però faccia centro sul territorio dove c’è bisogno di realizzare «anagrafe digitale, Fascicolo sanitario, Telemedicina, Cartella clinica elettronica. C’è anche bisogno di ammodernare le linee guida contro il Covid-19: il paracetamolo, comunemente indicato come primo rimedio contro il Covid-19 curato a domicilio, è sì antipiretico ma può avere conseguenze come la riduzione delle riserve naturali delle difese immunitarie contro questo virus. Il medico di famiglia qui deve avere altre armi, incidere, curare il paziente con inibitori Cox2, aspirine, possibilità di piccola diagnostica per evidenziare livelli di marker infiammatori e se del caso curare con cortisone ed eparine a basso peso molecolare per evitare quanto possibile ricoveri in ospedale e nelle rianimazioni». Nicola Magrini Dg Aifa sollecita per la medicina di prossimità una riforma del triennio formativo per i futuri Mmg, e una crescita di quest’ultimo per allinearlo ai livelli europei. «Fin qui è partito dalle regioni, serve un ripensamento congiunto aperto al contributo di tutti e servono un coinvolgimento dell’università e un allungamento del periodo di formazione a 4 anni con progressiva parificazione ai corsi di specializzazione dei colleghi specialisti del Servizio sanitario nazionale: nei prossimi anni il tema della formazione integrata tra medici della sanità pubblica va affrontato».Magrini risponde pure al formarsi di un intergruppo delle camere guidato da Beatrice Lorenzin per rilanciare gli studi clinici (“non chiamiamoli sperimentazioni”) in Italia: «per la prima volta di fronte al Covid-19 il parere è stato centralizzato all’Aifa e su un solo comitato etico, quello dello Spallanzani, che in 3 mesi ha esaminato cento studi approvandone il 30%. Vuol dire che lavora molto, e forse anche che si potrebbe essere ancora più rigorosi chiedendo studi di ampiezza maggiore». Uno sforzo al quale in Italia dovrebbe corrispondere una logica tesa a costituire dei «network di centri di ricerca a livello di specialità, reti -una per disciplina- ciascuna con un proprio comitato etico che prendono in carico tutte le fasi, diagnosi, terapia, prognosi». Altri capitoli finanziati nel Piano («aumento delle borse di studio, fondo per la ricerca indipendente che in Aifa si potrebbe portare da 25 a 100 milioni credo con alta resa») non necessiterebbero di fondi Ue ma basterebbe un investimento nazionale. «Come è stato fatto in Francia. Anche per potenziare le linee produttive dei vaccini». By Mauro Miserendino fonte Doctor33

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Vaccino Covid-19: suggerimenti utili in gravidanza e allattamento

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

I vaccini Covid-19 sono ormai realtà, e le donne in gravidanza e allattamento hanno molte domande su rischi e benefici. A rispondere ci provano i Centers for Disease Prevention and Control (Cdc), l’American College of Obstetricians and Gynecologists (Acog), la Society for Maternal-Fetal Medicine e l’Acip, il Comitato consultivo indipendente sulle pratiche di immunizzazione, concordando sul fatto che i vaccini a mRNA dovrebbero essere offerti anche in gravidanza e allattamento.Dato che tali vaccini non contengono particelle virali e che in poche ore o giorni le particelle di mRNA del vaccino vengono eliminate, è improbabile che queste raggiungano o attraversino la placenta. Non solo: l’immunità generata da una gestante vaccinata, ma soprattutto da una puerpera in allattamento, aiuta a mantenere il bambino al sicuro dopo la nascita. E gli eventi avversi? «Un effetto a breve termine, entro uno o due giorni dal vaccino, è la febbre che si manifesta nell’1-3% dei casi dopo la prima dose e nel 15-17% dopo la seconda» afferma Lisa Hollier del Baylor College of Medicine di Houston, Texas, esperta dell’Acog, spiegando che il rialzo termico, generalmente contenuto, può essere gestito con il paracetamolo, sicuro in gravidanza, e che raramente febbri alte e prolungate eventualmente sviluppate dalle gestanti possono portare a difetti alla nascita.Di seguito ecco gli altri consigli degli esperti: vaccinarsi appena possibile in presenza di fattori di rischio per gravi complicazioni da Covid-19 come ipertensione o obesità e/o potenziali esposizioni a Covid-19 dovute al lavoro, alla famiglia o alla comunità; vaccinarsi dopo il parto se la gravidanza è l’unico fattore di rischio per una malattia grave e se è possibile limitare le interazioni con le persone usando misure protettive (mascherina, igiene delle mani e distanziamento sociale); limitare l’esposizione al Covid-19 rinviando la vaccinazione al secondo trimestre, periodo in cui il rischio naturale di aborto spontaneo è basso. L’ultimo suggerimento è per le indecise: rinunciare al vaccino a mRNA e attendere un prodotto tradizionale simile all’antinfluenzale o ai vaccini Tdap (tetano, difterite, pertosse). Infine, le tempistiche: l’antinfluenzale e il Tdap sono raccomandati di routine in gravidanza, e se la donna sceglie di ricevere il vaccino Covid-19 durante la gestazione o nel post-partum, gli esperti dei Cdc consigliano di programmarlo almeno 14 giorni prima o 14 giorni dopo qualsiasi altra vaccinazione. (Fonte: ginecologia33)

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Torino Mapping Party

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Torino. Mercoledì 10 marzo, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, si svolgerà l’edizione 2021 del Torino Mapping Party, un evento pubblico che coinvolgerà volontari, mappatori esperti o semplici cittadini nell’aggiornamento e integrazione delle mappe di OpenStreetMap, un progetto di mappatura collaborativa con l’obiettivo comune di mettere a disposizione dati geografici liberi, componente fondamentale dei servizi di infomobilità Muoversi a Torino e Muoversi in Piemonte. Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale e virtuale, un “mapathon” che si svolgerà completamente on-line. Il tema sarà “Collaborative mapping for a better living”, per mettere alla portata di tutti nuovi strumenti digitali, utili a conoscere meglio il territorio in cui vive, si lavora o si viaggia. L’evento è patrocinato da Città metropolitana di Torino, Città di Torino, Regione Piemonte ed è organizzato da 5T e ITHACA con la collaborazione di Wikimedia Italia, OpenStreetMap Italia e Politecnico di Torino con il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST). La partecipazione è libera e gratuita fino ad un massimo di 50 partecipanti. Non è necessaria alcuna precedente esperienza con OpenStreetMap o con particolari tecniche di mappatura. Le iscrizioni sono aperte fino a domenica 7 marzo sulla pagina dedicata di Eventbrite e prima dell’evento, saranno inviate ai partecipanti le istruzioni necessarie per accedere alla piattaforma e le modalità di partecipazione.

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