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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Posts Tagged ‘velocità’

Dal 1 luglio a Bologna in quasi tutta la città (70%) ci sarà il limite di velocità a 30 Kmh

Posted by fidest press agency su martedì, 27 giugno 2023

E’ la prima città capoluogo a farlo e nei primi sei mesi non verranno comminate multe. Oggi si va massimo a 30 Kmh solo ad Olbia. In Europa, valga l’esempio di Graz (Austria) che è Città 30 dal 1992: all’epoca il 70% era contrario, dopo due anni la percentuale si ribaltò. Crediamo sia un importante passo per rimettere in discussione il dominio dell’automobile privata e, di conseguenza, per avviare la trasformazione delle città in luoghi più vivibili, con una migliore pianificazione della mobilità ciclistica, moderazione del traffico e riqualificazione degli spazi pubblici. Si tratta di riprenderci quelle città, quasi tutte create molti secoli fa a misura di altre mobilità, e che oggi sono ostaggio della sovrana automobile. Con la Città 30 migliora la sicurezza stradale, aumenta la mobilità pedonale e ciclabile, cala smog, gas, rumore e traffico, rende lo spazio pubblico più bello e vivibile ridando autonomia a bambini, anziani e disabili, nonché favorendo coesione sociale e commercio di vicinato. Il primo studio italiano di un certo rilievo sui costi-benefici della Città 30 (realizzato da Polinomia in collaborazione col Comune di Bologna) dice che in una città come Bologna si perderebbero mediamente dodici secondi di viaggio. Prestiamo molta attenzione e curiosità a quanto accade e accadrà a Bologna. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Sfrecciava a 417 km/h sull’autostrada, assolto

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 agosto 2022

Per l’autorità giudiziaria tedesca è tutto legale per cu il miliardario cecoslovacco che sfrecciava a 417 km/h su un’autostrada locale non sarà perseguito penalmente. Lo ha annunciato lunedì la procura di Naumburg dopo aver esaminato il caso a seguito di un ricorso. Il miliardario si era filmato mentre nel gennaio del 2021 sfrecciava con la sua Bugatti sull’autostrada tra Berlino e Hannover. Il video, postato dall’uomo sul suo canale YouTube, era poi diventato virale sul web raggiungendo i 14 milioni di visualizzazioni. Oltre ai molti curiosi, il miliardario aveva così attirato anche l’attenzione delle autorità che hanno poi aperto un’indagine. La procura di Stendal aveva già chiuso la procedura contro l’uomo in primavera per mancanza di prove. Dopo la decisione era stato presentato un ricorso. La procura di Naumburg, incaricata del caso, non ha però cambiato la decisione finale. Secondo la giustizia tedesca, una velocità estrema sull’autostrada può costituire un reato solo a determinate condizioni. Il semplice eccesso di velocità, anche nei casi così gravi, non è punibile legalmente. Nel caso del milionario ceco, non ci sono indizi sufficienti per dimostrare che l’uomo abbia violato il codice stradale, ha affermato la procura generale. «Spericolato, persino suicida, ma legale» – Un aspetto importante che ha condizionato sulla decisione finale è stata la valutazione del pericolo che l’uomo ha provocato per gli altri automobilisti. «Per un conducente viaggiare a una velocità di 417 km/h potrebbe sembrare sconsiderato e suicida, ma non è sufficiente per essere punibile legalmente», ha confermato la procura. La situazione sarebbe molto diversa nel caso in cui l’uomo avesse perso il controllo del veicolo oppure avesse provocato un concreto pericolo per la circolazione stradale. Nel video postato in rete, si vede l’uomo lasciare per un momento le mani dal volante. Anche in questo caso però non è punibile legalmente. Lasciare il volante, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è vietato per i motociclisti e per i ciclisti, ma non per gli automobilisti.

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FAST-Confsal rinnova l’impegno per Un’Italia velocemente connessa

Posted by fidest press agency su sabato, 18 dicembre 2021

A un anno dal convegno “Un’Italia velocemente connessa” la FAST-Confsal mantiene gli impegni presi, stilando un rapporto sullo stato di avanzamento degli interventi nel settore dei trasporti e avviando il monitoraggio permanente dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che può essere consultato https://sindacatofast.it/ . Il nuovo position paper sarà illustrato in occasione del convegno che si terrà il 16 dicembre a Roma presso la Sala del Consiglio della CCIAA con la partecipazione del Segretario Generale Confsal Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale Fast-Confsal Pietro Serbassi, Professore associato di diritto del lavoro Unimol Paolo Pizzuti, DG ASSITERMINAL Angelo Ferrari, Responsabile Sindacale e Lavoro ANAV Stefano Rossi, Chief Corporate Affairs Officer FSI Massimo Bruno, Professore Università Mercatorum Già Presidente Autorità Portuale di Napoli Pietro Spirito, Generale CTO ITA Airways Francesco Presicce, AD CFI e Consigliere Fercargo Giacomo Di Patrizi, DG Alis Marcello Di Caterina.Il documento analizza in primo luogo le principali dinamiche e modifiche intervenute nel corso degli ultimi 12 mesi in termini di sviluppi della pianificazione europea e nazionale, mettendo in luce in particolare le previsioni in materia di trasporti incluse nel Piano di ripresa e resilienza nazionale e confluiti successivamente nell’Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2021. Ulteriori approfondimenti riguardano l’andamento macroeconomico nazionale e l’andamento del mercato dei trasporti.Un capitolo specifico è dedicato alle attività della FAST-Confsal nel corso dell’ultimo anno e all’analisi di efficacia del lavoro realizzato dal nostro ufficio studi e dagli esperti che hanno collaborato alle nostre iniziative. Il risultato è ampiamente positivo. Sulle 38 proposte concrete presentate alla politica nel corso di convegno o incontri istituzionali 21 sono state pienamente accolte e 7 lo sono state parzialmente.

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“Economia circolare grande scommessa per crescita Italia a grande velocità”

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 novembre 2020

“Pensare oggi al futuro, proprio mentre siamo nel pieno della pandemia, è la scelta politicamente più concreta che possiamo e dobbiamo fare. Dobbiamo agire oggi per avere domani un modello di sviluppo ecosostenibile, che realizzi una crescita inclusiva e duratura della società e del sistema produttivo nazionale” così Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente della Camera, è intervenuta agli Stati Generali della Green Economy all’interno del confronto dedicato alle misure per l’economia circolare nel Recovery Plan nazionale.“Del resto – fa notare la Presidente Rotta – alcuni indicatori dicono che sul recupero dei rifiuti siamo nelle posizioni di testa della UE, con 15 milioni di tonnellate di rifiuti urbani riciclati, pari al 50% di quelli prodotti.” “Questa transizione ecologica – spiega la Presidente Rotta – è possibile perché ci sono sia le condizioni materiali che culturali. Il Next Generation Plan metterà a disposizione dell’Italia oltre 200 miliardi di euro e la Commissione Ambiente ha già indicato il filo “verde” che dovrà tenere insieme tutti gli investimenti a partire da quelli per aumentare la qualità della raccolta differenziata, implementare il sistema impiantistico e creare le condizioni per aumentare la domanda e l’offerta di materie prime seconde.”

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L’Artico sta scomparendo a una velocità spaventosa

Posted by fidest press agency su martedì, 10 marzo 2020

Il “condizionatore d’aria” del Pianeta si sta riscaldando due volte di più del resto del mondo a causa dei cambiamenti climatici, delle trivellazioni petrolifere e della pesca industriale. Le multinazionali dei combustibili fossili sono tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici, causa del sempre più rapido scioglimento dei ghiacci artici. Eppure, dal momento che l’accesso ai fondali artici è oggi molto più semplice, è iniziata una folle corsa al petrolio del nord del Pianeta. La casa dell’orso polare è un ecosistema importantissimo per tutta la Terra. Quel che succede all’Artico anticipa le sorti dell’intero Pianeta… difendiamo l’Artico! (fonte: http://www.manzopiccirillo.com/arctic)

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Le mutazioni del nostro tempo stanno nel modo come lo abbiamo velocizzato

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 agosto 2019

La spiegazione va ricercata in una sola maniera. Essa è legata al modo come abbiamo inteso velocizzare il fattore tempo. Una circostanza che costituisce l’elemento più “esplosivo” dell’intera trama umana tessuta sin dalle sue origini. Abbiamo incominciato a “correre” e con un’accelerazione impressionante. Ancora oggi non riusciamo a fermarci o a dare al nostro incedere un moto meno frenetico. Sembra un’osservazione come tante altre, ma non è esatto. E’ diventata, a tutti gli effetti, la storia della nostra contemporaneità. Noi stiamo marciando a un ritmo inusuale. Il giornale ci porta le notizie del giorno prima, ma la televisione lo fa con una differenza di solo qualche ora. Gli stessi rapporti privati e pubblici assumono una dimensione diversa. Se si spedisce una lettera essa, di norma, per coprire una distanza, diciamo di 700/1000 Km., ci impiega tre o quattro giorni tra il momento in cui la impostiamo e quello della consegna tramite il portalettere. Eppure possiamo fare di meglio. Basta inviare una E-mail o un fax. Il messaggio arriva praticamente in tempo reale, ovvero al momento della trasmissione.
E’ questa la differenza che intendiamo rilevare quando diciamo che il mondo si velocizza e che proprio questa circostanza rappresenta la vera rivoluzione dei nostri tempi. Comprenderla, per viverci, fa la diversità, e ancor più il saperne essere conseguenti in ogni evenienza.Sono i grandi mutamenti che vivono intorno a noi e vi penetrano. E’ importante capire, a questo punto, il perché il nostro sistema non riesce a conformarsi in tempi altrettanto brevi.D’altra parte, come abbiamo avuto modo di rilevare, i segni sono evidenti. Li registriamo un po’ ovunque, nel lavoro e nei rapporti con i familiari, con gli amici o i conoscenti.Il tutto diventa una continua rincorsa. Una volta che crediamo di aver raggiunto una meta ci accorgiamo che i paletti, posti per segnare il punto d’arrivo, sono stati spostati più avanti.A questo punto come possiamo spiegare i tempi lungi imposti dalle leggi, dall’istruzione scolastica, dalla giustizia, dalle procedure amministrative?
E’ possibile capire, a questo punto, le regole che ancora c’impongono taluni sistemi paese? Pensiamo al pensionato. L’età che è posta, come limite estremo, per considerarlo attivo nel lavoro o non più idoneo sembra ignorare che nel giro degli ultimi 80/90 anni la vita media è raddoppiata. Ha senso tutto questo? Non solo. Sappiamo anche che esiste un’età biologica che non tiene conto di quell’anagrafica poiché si può diventare vecchi, a 50 anni, e restare “giovani” a 70. Tutte queste cose servono per farci capire che nulla è definitivo, che tutto è in movimento, che la società deve cambiare ritmo perché il procedere è mutato. In questo senso si presentano le due storie parallele del terzo tomo: Vulnus e la terra dei padri. Nell’una tocchiamo e superiamo il terzo millennio e nel secondo ci portiamo alle spalle il lento e cadenzato procedere delle stagioni.Vulnus ci fa voltare pagina, ci conduce per mano verso la nuova frontiera. Nella “Terra dei padri” resta il ricordo, vago e indistinto, forse un po’ nostalgico, del lento procedere dell’uomo, dalla sua creazione al suo divenire. E’ ora giunto al capolinea. Per raggiungere la nuova meta l’umanità deve cambiare mezzo. Il farlo non è più una questione di gusti, ma una necessità imposta dagli eventi. (Riccardo Alfonso)

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Le mutazioni del nostro tempo stanno nel modo come lo abbiamo velocizzato

Posted by fidest press agency su martedì, 28 agosto 2018

La spiegazione va ricercata in una sola maniera. Essa è legata al modo come abbiamo inteso velocizzare il fattore tempo. Una circostanza che costituisce l’elemento più “esplosivo” dell’intera trama umana tessuta sin dalle sue origini. Abbiamo incominciato a “correre” e con un’accelerazione impressionante. Ancora oggi non riusciamo a fermarci o a dare al nostro incedere un moto meno frenetico. Sembra un’osservazione come tante altre, ma non è esatto. E’ diventata, a tutti gli effetti, la storia della nostra contemporaneità. Noi stiamo marciando a un ritmo inusuale.
Il giornale ci porta le notizie del giorno prima, ma la televisione lo fa con una differenza di solo qualche ora. Gli stessi rapporti privati e pubblici assumono una dimensione diversa. Se si spedisce una lettera essa, di norma, per coprire una distanza, diciamo di 700/1000 Km., ci impiega tre o quattro giorni tra il momento in cui la impostiamo e quello della consegna tramite il portalettere. Eppure possiamo fare di meglio. Basta inviare una E-mail o un fax. Il messaggio arriva praticamente in tempo reale, ovvero al momento della trasmissione.
E’ questa la differenza che intendiamo rilevare quando diciamo che il mondo si velocizza e che proprio questa circostanza rappresenta la vera rivoluzione dei nostri tempi. Comprenderla, per viverci, fa la diversità, e ancor più il saperne essere conseguenti in ogni evenienza.
Sono i grandi mutamenti che vivono intorno a noi e vi penetrano. E’ importante capire, a questo punto, il perché il nostro sistema non riesce a conformarsi in tempi altrettanto brevi.
D’altra parte, come abbiamo avuto modo di rilevare, i segni sono evidenti. Li registriamo un po’ ovunque, nel lavoro e nei rapporti con i familiari, con gli amici o i conoscenti.
Il tutto diventa una continua rincorsa. Una volta che crediamo di aver raggiunto una meta ci accorgiamo che i paletti, posti per segnare il punto d’arrivo, sono stati spostati più avanti.
A questo punto come possiamo spiegare i tempi lungi imposti dalle leggi, dall’istruzione scolastica, dalla giustizia, dalle procedure amministrative?
E’ possibile capire, a questo punto, le regole che ancora c’impongono taluni sistemi paese? Pensiamo al pensionato. L’età che è posta, come limite estremo, per considerarlo attivo nel lavoro o non più idoneo sembra ignorare che nel giro degli ultimi 80/90 anni la vita media è raddoppiata. Ha senso tutto questo? Non solo. Sappiamo anche che esiste un’età biologica che non tiene conto di quell’anagrafica poiché si può diventare vecchi, a 50 anni, e restare “giovani” a 70. Tutte queste cose servono per farci capire che nulla è definitivo, che tutto è in movimento, che la società deve cambiare ritmo perché il procedere è mutato. In questo senso si presentano le due storie parallele del terzo tomo: Vulnus e la terra dei padri. Nell’una tocchiamo e superiamo il terzo millennio e nel secondo ci portiamo alle spalle il lento e cadenzato procedere delle stagioni.Vulnus ci fa voltare pagina, ci conduce per mano verso la nuova frontiera. Nella “Terra dei padri” resta il ricordo, vago e indistinto, forse un po’ nostalgico, del lento procedere dell’uomo, dalla sua creazione al suo divenire. E’ ora giunto al capolinea. Per raggiungere la nuova meta l’umanità deve cambiare mezzo. Il farlo non è più una questione di gusti, ma una necessità imposta dagli eventi. (Riccardo Alfonso)

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Classifica Velocità Internet in Europa

Posted by fidest press agency su martedì, 9 agosto 2016

internetL’Italia è al 54esimo posto nella classifica mondiale relativa alla velocità media di connessione internet, che è di soli 8,2 Mbps e si posiziona solo al quart’ultimo posto nella classifica Europea davanti solo a Grecia, Croazia e Cipro. È quanto emerge dal rapporto relativo alle infrastrutture distribuito da Akamai, azienda statunitense di “distribuite computing”, che si occupa di CDN (Content Delivery Network). L’attività di Akamai consente di ottenere molte informazioni che, raccolte in report trimestrali, forniscono importanti indicazioni sull’evoluzione delle infrastrutture internet nel mondo: proprio a proposito dell’Italia, i dati emersi per il primo trimestre del 2016 nel documento “State of Internet” che confermano a pieno anche uno studio diffuso dala Bee Web Srl, società proprietaria di Komparatore.it, motore di comparazione di offerte ADSL, fibra e tariffe di telefonia mobile. Nonostante la crescita delle infrastrutture la situazione nel nostro paese rimane ancora precaria. L’aumento della velocità media del 9,8% rispetto al trimestre precedente e del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dimostra una situazione in netto miglioramento, percepita anche dai cittadini italiani che, in numero sempre maggiore, preferiscono la fibra ottica all’ADSL. In crescita sono anche le percentuali relative alla velocità media di picco, che in Italia è di 36,5 Mbps: questa velocità è infatti aumentata del 14% rispetto lo scorso trimestre e del 20% rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso. Da un’ analisi effettuata dalla società rumena Bee Web, che possiede il motore di comparazione Komparatore.it, emerge inoltre una notevole differenza fra le richieste prevenute nell’ultimo trimestre del 2015 e nel primo trimestre 2016 nell’ambito delle offerte telefoniche: la fibra ottica ha registrato un aumento delle richieste del 15% a fronte di un calo del 10% di quelle relative al servizio ADSL. Queste percentuali dimostrano che gli utenti hanno recepito positivamente l’attenzione da parte del governo e degli operatori telefonici all’importanza di una connessione internet all’avanguardia, che possa non solo semplificare processi lavorativi ma migliorare anche la qualità della vita. E’ di inizio luglio la notizia dell’approvazione da parte dell’UE del piano per la banda larga in Italia, che prevede di fornire a tutti i cittadini una connessione internet veloce entro il 2020. L’aumento delle richieste per la fibra pervenute a Komparatore.it registra l’esigenza, da parte degli utenti, di avere una connessione internet veloce ed affidabile, nonostante i prezzi della fibra in Italia siano leggermente più alti di quelli relativi all’ADSL. Attivo dall’ottobre 2015 Komparatore.it consente il confronto tra le offerte proposte dagli operatori italiani con possibilità di attivare online il servizio selezionato o di richiedere una consulenza telefonica da parte di un operatore compilando il modulo di ricontatto. Forte dell’esperienza con Komparatore.it, la Bee Web ha deciso di lanciare il servizio di comparazione delle offerte telefoniche anche in casa propria, in Romania dove la situazione relativa alla connessione internet è decisamente migliore: stando proprio ai dati diffusi da Akamai relativi al primo trimestre del 2016, la Romania è, con 82,4 Mbps, al primo posto nella classifica dei paesi europei (al nono posto nella classifica mondiale) nell’ambito della velocità media di picco. Per quanto riguarda la velocità di connessione media la Romania si attesta al nono posto in Europa e al 14esimo a livello mondiale con un valore di 16.1 Mbps. Nonostante i valori registrati siano decisamente positivi, questi dimostrano anche una crescita delle infrastrutture nel paese: l’incremento della velocità media è stato infatti del 22% rispetto al trimestre precedente e del 31% rispetto allo scorso anno, mentre quello relativo alla velocità media di picco è stato rispettivamente del 12% e del 20%. La nascita di Komparatorul.ro si pone dunque in un contesto dove le connessioni internet ad alta velocità si sono già imposte e sono ampiamente affermate: qui, infatti, il percorso è stato differente rispetto a quello italiano, dal momento che non si sono affrontati i costi e le difficoltà di modernizzare i vecchi impianti con cavi in rame, ma si sono costruiti direttamente impianti di ultima generazione con la fibra. Le compagnie italiane hanno dovuto aspettare di recuperare i vecchi investimenti per modernizzare le infrastrutture, mentre nell’est Europa questo passaggio non c’è stato: l’adeguamento dei vecchi impianti alla banda ultra larga ha avuto in Italia un costo maggiore e tempistiche più lunghe della realizzazione, in Romania, di infrastrutture ex novo. Le tariffe telefoniche in Romania sono decisamente più economiche rispetto quelle italiane ed offrono una connessione internet qualitativamente migliore, grazie ad infrastrutture più moderne ed all’avanguardia: molte delle offerte degli operatori rumeni prevedono, inoltre, tariffe flat per le chiamate verso Italia e Spagna, le due nazioni con la maggior presenza di rumeni oltre confine (Italia 1.131.839, Spagna 798.104 fonte wikipedia).

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Buon inizio di campionato per Paolo Ruberti alla 6 Ore di Silverstone

Posted by fidest press agency su martedì, 19 aprile 2016

podioIl pilota veneto, in gara nella categoria LMGTE AM con la Chevrolet Corvette C7 numero n.50 della Larbre Competition, ha conquistato un meritato terzo posto e i primi importanti punti stagionali. Il fine settimana sul circuito inglese è stato molto difficile soprattutto per le condizioni meteo che hanno condizionato il venerdì e il sabato, con l’annullamento della terza sessione di libere per un’imprevista nevicata. Nei primi due turni corsi con pista umida Ruberti, Ragues (FRA) e Yamagishi (JAP) hanno però confermato le buone sensazioni della vigilia registrando tempi di rilievo, migliorati progressivamente.Nelle qualifiche la Corvette C7 si è dimostrata grande protagonista. Ruberti ha impressionato con un best lap di 2’14.044, quarto miglior crono fra le vetture GTE e nettamente il più veloce in categoria AM. La media con la miglior prestazione ottenuta dal debuttante gentleman Yamagishi gli è poi valsa un positivo terzo posto in griglia.La gara è scattata con il sole, pista asciutta, ma temperature ancora fredde. Ragues ha preso il via passando poi il volante a Yamagishi e quindi a Ruberti. Il pilota italiano ha mantenuto un passo gara notevole con tempi molto consistenti in linea con gli equipaggi PRO. L’ingresso della safety car in una fase cruciale della gara ha poi penalizzato l’equipaggio Larbre Competition che ha perso un giro rispetto agli avversari di categoria, scendendo al quinto posto. Decisivo l’ultimo stint, quanto al volante della Chevrolet Corvette C7 è tornato il pilota italiano. Con efficacia ed esperienza Ruberti ha inanellato giri veloci recuperando una posizione e grazie anche al problema tecnico che nel finale ha rallentato la Porsche 911 RSR numero n.88, ha conquistato il terzo gradino del podio. Il FIA WEC 2016 tornerà in pista per la 6 Ore di Spa Francorchamps dal 6 all’8 maggio.(foto: podio)

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Multe semafori laser

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

semaforoIl ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel parere n. 3805/2015, ha sostenuto che i dispositivi count down “devono essere sottoposti a procedura di approvazione”, ma, non essendo ancora stato emesso il decreto ministeriale, “alla data odierna non sono ancora stati omologati”, pertanto, “nelle more di futuri procedimenti di omologazione, non è possibile installare i dispositivi”. Non solo, si comunica anche “che non è possibile installare dispositivi che variano il ciclo semaforico in relazione alla velocità di percorrenza dei veicoli, non essendo tali sistemi previsti dalle attuali norme” e che i dispositivi count down “non devono interferire con alcun dispositivo di controllo delle infrazioni al semaforo, né con il semaforo rosso”.
“Ora tutti gli automobilisti che sono stati multati con semafori attivati dal rilevamento della velocità dei veicoli in arrivo, possono far ricorso al Prefetto entro 60 giorni dal ricevimento della multa, allegando il parere del Ministero, chiedendo l’annullamento della sanzione. La nostra associazione è a disposizione per chiarimenti” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione di consumatori, però, fa ulteriori richieste al ministero e ai prefetti:
1) i proventi delle multe già incassate indebitamente dai comuni vanno restituiti ai consumatori e, soprattutto, vanno restituiti i punti della patente.
2) i comuni devono annullare le multe con un provvedimento di autotutela, per non costringere i multati a presentare migliaia di ricorsi al Prefetto, intasando gli uffici. Per questo si chiede al Ministero di emanare un decreto ad hoc che li costringa a restituire il maltolto.
3) i Prefetti ed il Ministero devono far rimuovere tutti quei semafori che fanno scattare il rosso quando si supera una certa velocità e di cui ormai l’Italia è piena. “Una pratica che non solo, come chiarito con questo parere, è illegale, ma anche pericolosissima. E’ di tutta evidenza, infatti, che se un automobilista incosciente va troppo forte, facendo scattare apposta il rosso si corre il rischio che il veicolo non riesca a fermarsi in tempo, prima dell’incrocio, aumentando la possibilità di incidenti” ha concluso Dona.

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Autovelox: limiti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 marzo 2015

AutoveloxAutovelox. Sulla strada extraurbana secondaria il limite è di 90 km/h se l’amministrazione accertatrice non prova un limite di velocità più basso. Lo dice il Giudice di Pace di Lecce sulle rilevazioni della provinciale Otranto – San Cataldo (Alimini).Sulle strade extraurbane secondarie, secondo il disposto dell’articolo 142 primo comma del Codice della Strada il limite di velocità è fissato a 90 km/h. E spetta al proprietario della strada dimostrare e documentare l’imposizione di un limite diverso. Se solo nel verbale è indicato un limite differente e nel giudizio di opposizione l’amministrazione accertatrice non fornisce alcuna prova di una velocità massima più bassa in quel tratto di strada, allora è da intendersi che il veicolo sanzionato viaggiasse entro il limite consentito dal Codice della Strada. E’ questo l’importante principio sancito dal Giudice di Pace di Lecce avvocato Anna Maria Cosi nella sentenza numero 4526/2014 pubblicata lo scorso 7 novembre 2014 e che Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, porta all’attenzione della cittadinanza anche perchè si riferisce ad un verbale effettuato a mezzo del discusso autovelox posizionato nei pressi dei laghi Alimini sulla litoranea di competenza provinciale Maglie – San Cataldo.Com’è noto, infatti, quel tratto di strada è rimbalzato sulle cronache non solo salentine per l’elevatissimo numero di multe elevate a migliaia di cittadini, in particolare turisti, che transitavano in una zona caratterizzata da imponenti flussi turistici. Il posizionamento dei due famigerati autovelox nelle due direttrici della strada aveva fatto già una “strage” di malcapitati automobilisti per la riduzione repentina del limite previsto a 50 km/h, facendoli ritenere più una trappola per “far cassa” che uno strumento per contribuire alla sicurezza stradale. Anche questa significativa sentenza, quindi, dopo le decine che hanno visto accogliere le doglianze degli automobilisti, rende giustizia alle numerose perplessità relative alla legittimità dell’operato della Provincia di Lecce che indomita, nonostante la levata di scudi della cittadinanza e le centinaia di annullamenti dei verbali contestati, continua ad effettuare le rilevazioni della velocità con la modalità sopra descritta.

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Alta velocità e la velocità italiana

Posted by fidest press agency su venerdì, 30 dicembre 2011

Il 28 novembre del 2011 è stata inaugurata la nuova stazione AV di Roma Tiburtina, la prima dei cinque grandi progetti architettonici collegata al sistema ferroviario Alta velocità ad essere completata, un hub di livello internazionale. Siamo stati presenti, abbiamo fotografato e persino subite le prepotenze che per motivi di sicurezza, alquanto opinabili, hanno impedito ai giornalisti di muoversi rilegandoli in una sorta di recinto regolarmente transennato e controllato. A distanza di due mesi il nuovo insediamento non è ancora del tutto agibile e forse ci vorrà un altro Presidente della Repubblica per una inaugurazione finale.
Allora cogliemmo anche le rimostranze di chi non invitato intese far sentire una voce di dissenso con un volantinaggio nel quale si osservava, tra l’altro, che “dietro il taglio dei nastri e le strette di mano tra imprenditori e politici, in nome di un fantomatico progresso, si cela l’ennesima grande opera costosa e inutile”. E si osservava a buon intenditore: “Il tav è ovunque e non si tratta solo di un treno. Dal Nord al Sud Italia, ma anche nel resto dell’Europa, interi territori sono stati devastati dalle linee ferroviarie destinate all’alta velocità. Sulle vite delle persone si fanno pagare i veleni e le nocività che questo progetto porta con sé.” E gli estensori del volantino, ad un certo punto, si chiedono: “Quanto costa prendere un Tav? Quanti possono permetterselo? Quanti treni accessibili a tutti cancellati o soppressi? Ora senza voler fare della demagogia ci chiediamo se le ragioni dei critici possono trovare spazio con le ragioni del progresso secondo la logica di uno sviluppo possibile. In Italia quello che si avverte di più è la necessità di una rete intermodale in grado di sfruttare ma soprattutto d’essere efficiente in tutte le aree del nostro paese. Il Tav non sembra soddisfare queste aspettative se si pensa che ancora oggi diventa un’avventura la tratta Roma-Palermo e con treni che vanno a scartamento ridotto, con carrozze vecchie e sporche, in specie nel percorso tra Messina e Palermo e non è certo colpa della mancata costruzione del “famoso ponte sullo stretto”, ma più semplicemente della necessità di un raddoppio dei binari tra Messina e Palermo. Vi è poi il problema dei pendolari che a Parigi, ad esempio, con la Grand vitesse metropolitana, ha favorito la mobilità dei lavoratori e negli Stati Uniti l’abbonamento è regolarmente scaricabile sulla dichiarazione dei redditi. In altri termini progresso si ma omogeneo su tutto ilo territorio e con una particolare attenzione all’ambiente. Solo a queste condizioni lo sviluppo si giustifica e si approva perché è per tutti e non per pochi. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

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Le “fantasie” dell’on.le Porfidia

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 luglio 2011

“L’obiettivo principale del Governo del paese dev’essere l’annullamento del dislivello qualitativo e quantitativo esistente tra nord e sud” lo dichiara l’on. Americo Porfidia in riferimento alla manovra economica che a breve sarà discussa in Parlamento “Il 30 maggio scorso alla Camera dei Deputati è stato presentato l’ultimo rapporto SVIMEZ sulla situazione del paese, ed è emerso chiaramente come a 150 anni dall’Unità l’Italia è divisa in due sotto il profile economico. L’attuale situazione economica dell’intera area europea sta marcando queste differenze e le sofferenze nei terriotori meridionali si amplificano. Il mondo del lavoro è in ginocchio e servono spinte concrete e di ampio raggio per ridare slancio e prospettiva al settore. I giovani del sud vivono una stagione di grave crisi occupazionale e si fatica a guardare con fiducia nel prossimo futuro. Noi crediamo – continua Porfidia – che una delle ragioni principali della distanza esistente tra nord e sud del paese sia legato al gap infrastrutturale, rivelato anche dal rapporto SVIMEZ. Il nostro tempo è segnato sostanzialmente dalla velocità degli spostamenti e lo sviluppo industriale è praticamente impedito in mancanza di una rete infrastrutturale valida. Del resto le ultime delibere CIPE sono state segnate da un evidente sbilanciamento di assegnazione fondi per lavori nell’area centro-nord del paese ed un inevitabile annichilimento delle aspettative del Sud. Questa tendenza dev’essere invertita. Per questo – conclude il deputato di Noi Sud – chiediamo al Governo di inaugurare una stagione nuova di investimenti industriali ed infrastrutturali nelle regioni del Sud Italia, sostenendo altresì lo sviluppo e la diffusione delle fonti energetiche alternative e rinnovabili, e crediamo che la realizzazione del Piano per il sud sia l’unica via percorribile in tal senso” (On. Americo Porfidia)

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Taxi a Roma

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2011

La Giunta capitolina, presieduta dal sindaco Gianni Alemanno, ha approvato oggi, su proposta dell’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, la delibera sul regolamento che disciplinal’esercizio del trasporto pubblico non di linea. Il documento passerà ora al vaglio del parere dei Municipi e poi sarà sottoposto al voto dell’Assemblea capitolina. Questi i punti principali della delibera:
1 Trasparenza: introduzione della ricevuta automatica che servirà a identificare il titolare licenza, il percorso e il costo della corsa.
2 Numero unico automatico, che andrà a individuare la postazione taxi più vicina al luogo di chiamata dell’utente.
3 Pubblicizzazione delle tariffe.
4 Aumento delle corsie preferenziali: viale Kant, via dei Monti Tiburtini, via Andrea Doria, via Portuense. Quasi 10 km in più di strade che aumenteranno la velocità commerciale dei taxi. Altre corsie preferenziali verranno progettate dall’Agenzia per la Mobilità con il VII Dipartimento in punti strategici della città.
5 Incentivi: l’Amministrazione capitolina ha stanziato oltre 6 milioni di euro per dare supporto adeguato agli operatori per quanto riguarda l’acquisto delle vetture e le spese fisse di manutenzione, che verranno concordate successivamente con gli stessi operatori.
6 Lotta all’abusivismo: l’accesso all’interno della città e della Ztl verrà regolamentato da apposita modulistica definita in una delibera di Giunta, con la quale il trasporto pubblico non di linea per poter accedere dovrà riportare non solo la copia del libretto della vettura e della licenza, ma anche l’iscrizione alla Camera di Commercio, al ruolo, la posizione contributiva e la posizione Inail. Elementi necessari per determinare il rispetto delle regole e soprattutto per evitare il perpetuarsi di lavori in nero che danneggiano tutti coloro che lavorano onestamente in un settore così delicato della vita della nostra città.

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A Palermo ritardano 100 treni su 100

Posted by fidest press agency su sabato, 26 febbraio 2011

“La situazione dei trasporti in Sicilia non è grave come appare, è peggio. Probabilmente il nostro Governo non ha piena conoscenza della geografia e, del resto, la Gelmini la considera materia irrilevante, per cui bisogna spiegare pazientemente che la Regione è estesa per chilometri e chilometri, che le distanze fra paesi e città di una qualche rilevanza sono ingenti e che difficilmente possono essere percorse da chi non fruisce di un elicottero privato”. Polemica e preoccupazione nelle parole di Lara Cardella, responsabile per la Sicilia dell’Italia dei Diritti, a commento degli allarmanti dati emersi circa la condizione del trasporto ferroviario nel palermitano e nella regione siciliana. La totalità dei treni, sia in arrivo da altre località sia interregionali, ritardano in media 30 minuti e a farne le spese sono gli utenti, disperati ma ormai quasi rassegnati ad un disservizio che influisce negativamente sulla loro vita quotidiana. “Sarebbe bene, inoltre, – analizza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che i nostri governanti saggiassero la qualità delle strade per rendersi conto della fortuna che hanno a non essere denunciati dai cittadini per i danni inferti alle proprie  autovetture da dossi, crepe, frane improvvise, ristrutturazioni perennemente in corso che, si sa, qualche bene apportano a chi se ne fa carico senza naturalmente che ciò comporti una fine entro meno di un lustro”. Il poco invidiabile primato, stando ai rilevamenti effettuati dal 10 gennaio al 5 febbraio di quest’anno, va alla tratta Palermo – Messina con un ritardo medio di 25 minuti. Secondo posto per la Palermo – Agrigento. Altrettanto allarmante il numero di convogli ferroviari soppressi e tutte le conseguenze che ciò genera. “I treni sono in ritardo, gli autobus hanno orari disagevoli – dichiara la Cardella – e chi usa i propri mezzi lo fa con il rischio di trovarsi nel bel mezzo della strada a cercare aiuto da altri solidali automobilisti. In tutto ciò pare chiaro quanto possa interessare ai Siciliani di un ponte che li colleghi al continente. Forse sarebbe meno dispendioso per tutti , e più utile per i cittadini,  fornire ad ogni abitante un jet privato. O organizzare dei rally con in palio la vita dei partecipanti. Perché – chiosa – forse lor signori non sanno che, in queste strade, si muore. Senza bisogno di essere sotto effetto di droghe, alcool o alta velocità”.

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Oblivion show, a tutto ritmo!

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 gennaio 2011

Chiasso, 28 gennaio 2011, ore 20.30 Cinema Teatro  Prima di tutto il ritmo e il senso del tempo! Il cavallo di battaglia di Oblivion, quintetto di cantattori bolognesi d’adozione, è I promessi sposi in 10 minuti, con un milione di visualizzazioni su You Tube. Proprio dal senso del ritmo e del tempo sono partiti questi artisti per costruire, sotto la divertita ma rigorosa guida di Gioele Dix, lo spettacolo che travolgerà il pubblico di Chiasso, con la velocità delle gag, l’arguzia delle citazioni e dei riferimenti, la sensazionale tecnica vocale e la precisione scenica di una compagnia cresciuta a pane e musical. Se l’intelligenza è la capacità di creare connessioni e legami, gli Oblivion sono tra le compagnie più intelligenti degli ultimi anni….Utilizzano un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Il senso del tempo, non solo musicale, entra nella natura stessa di questo show, permettendo esilaranti connessioni musicali tra il Papa e Zucchero Fornaciari, Eros Ramazzotti e i Tenores di Bitti, Marco Masini e il Quartetto Cetra… Il tempo è anche quello della velocità richiesta da Internet, ed ecco, oltre al minimusical sui Promessi Sposi, le tragedie di Shakespeare riassunte in 8 minuti, in un surreale contesto da Porta a Porta… Il tempo è anche quello dell’orologio della Stazione di Bologna, “…sempre fermo sulle 10 e 25…”, a dimostrazione del fatto che il loro nome, Oblivion – il dimenticare – ha un significato quantomeno ironico… Il lavoro artistico degli Oblivion è  anche questo: insegnare a non dimenticare.

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Circolazione stradale e Cassazione

Posted by fidest press agency su sabato, 4 dicembre 2010

Secondo la sentenza 42498 depositata il 1 dicembre 2010, risponde di omicidio colposo chi lascia la macchina in doppia fila con lo sportello aperto e provoca un incidente mortale. La Suprema Corte ha confermato la condanna di un automobilista romano per omicidio colposo, reato però nel frattempo estinto per prescrizione.  Inutilmente l’imputato aveva tentato di difendersi smentendo il nesso causale tra l’aver lasciato la vettura in doppia fila e la morte del motociclista, che procedeva a forte velocità. I Giudici di Piazza Cavour hanno però respinto le doglianze dell’imputato ed hanno confermato la ratio della decisione del giudice del gravame sottolineando che tale la condotta di guida integra il reato di omicidio colposo. Secondo Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” la Suprema Corte si dimostra intransigente al punto che rischia una condanna per omicidio chi lascia l’auto in doppia fila provocando un incidente mortale.

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Odontoiatri a confronto per superare la crisi

Posted by fidest press agency su sabato, 20 marzo 2010

Cambia la figura del dentista in tempo di crisi economica. È questo il tema del terzo workshop di economia in odontoiatria promosso dall’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani), in programma sabato a Cernobbio (Como). I lavori, introdotti dal presidente nazionale Roberto Callioni e dal presidente di Como-Lecco Paride Zappavigna, saranno aperti dal direttore del Cergas (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale dell’università Bocconi), Francesco Longo, che affronterà il tema: ‘Concentrazione dell’offerta e della domanda in odontoiatria: quale trend e con quale velocità’. «Lo scenario che si presenta in questo 2010 – affermano in una nota Callioni e il segretario sindacale Gianfranco Prada – è caratterizzato da una serie di importanti elementi innovativi in campo professionale: la profonda crisi economica e sociale, le nuove modalità di esercizio professionale, l’avvento dei fondi sanitari integrativi sono elementi che determinano turbamento tra i professionisti, legati al modello tradizionale dello studio singolo o associato, che tanto ha offerto in termini di qualità delle cure, di soddisfazione professionale, di fondamentali rapporti umani, di gratificazione economica». Per Callioni e Prada, «è solo con lo sforzo congiunto tra Istituzioni, professionisti e loro associazioni che si potrà concretizzare un qualche sviluppo equilibrato, orientato all’allargamento della domanda e alla soddisfazione di bisogni sinora rimasti esclusi. Inoltre – aggiungono – è sulle fasce deboli e sulle prestazioni essenziali che occorrerà concentrare le risorse attraverso iniziative comuni tra liberi professionisti, utenti e terzi paganti (fondi, casse, assicurazioni, eccetera). L’odontoiatria libero-professionale si è dimostrata capace di adattarsi al ciclo economico: si contrae quando le risorse si fanno carenti e si espande quando le medesime crescono. L’essere una libera professione – concludono Callioni e Prada – e operare in un contesto che, pur non essendo tale, somiglia al mercato, finisce col rappresentare un punto di forza». (fonte doctor news)

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Treni in ritardo

Posted by fidest press agency su martedì, 29 dicembre 2009

Non stupiscono i ritardi. I treni già malandati, con le rigide temperature, evidenziano tutti i loro acciacchi ed è sempre meglio un treno in ritardo o cancellato (ad alta velocità o tartaruga da pendolari), che un incidente causato da uno scambio ghiacciato. Ma il capo delle ferrovie italiane, Mauro Moretti, non deve prendersela se la sua cautela non è apprezzata dai viaggiatori, che al contrario tirano fuori l’animale che alberga in ognuno di noi. E’ la logica conseguenza al trattamento da bestie acerebrate che riceve chi entra in una stazione ferroviaria e sale su un treno. Il fatto è che Moretti ha concentrato i suoi sforzi nell’alta velocità e nella tenuta contabile. Due aspetti valutabili in modo differente a seconda dei punti di vista. Alta velocita’ rovina ambientale, costosa, inutile, ecc. oppure essenziale infrastruttura per lo sviluppo del Paese. Anche sui buoni conti presentati da Moretti (utile di 16 milioni di euro nel 2008) si potrebbe ridire: il bilancio di un’azienda deriva da dati oggettivi (ho incassato 100 euro dalla vendita di biglietti), e da stime su una serie di voci: accantonamenti a fondi rischi, ammortamenti, ecc.; queste ultime possono variare in base alle esigenze. Ferrovie dello Stato, poi, e’ un’azienda che agisce in monopolio e che riceve parte piu’ o meno rilevante delle risorse da Stato e Regioni. Un contesto dove i criteri di imputazione di costi e ricavi possono essere ancora piu’ discrezionali. In sostanza, rielaborando i dati con altri criteri, l’entusiasmo con cui Ferrovie dello Stato ha presentato il suo bilancio potrebbe essere smorzato vigorosamente.Ecco la prossima rivoluzione organizzativa di Mauro Moretti: il sistema informativa alla clientela. Ribaltandone la logica, mettendo al centro l’utente. Ma Moretti vorra’ e avra’ la capacita’ di incardinare questo ribaltone? (Domenico Murrone, responsabile editoriale Aduc)

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Greenpeace e la velocità sulle strade

Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 dicembre 2009

“Consentire un aumento della velocità massima a 150 km/ora in alcuni tratti, oltre agli aspetti legati alla sicurezza implica anche un aumento delle emissioni di CO2, direttamente legate ai consumi”, spiega Andrea Lepore, responsabile campagna Trasporti e Clima di Greenpeace. A seconda dei modelli, questi aumenti delle emissioni di CO2 oscillano tra il 20 e il 30 per cento, e allo stesso modo aumentano le emissioni di altri inquinanti essendo legati al maggior consumo di carburante. Uno studio pubblicato proprio oggi da Transport and Environment (la Federazione Europea per il Trasporto e l’Ambiente), dimostra che una politica comunitaria di riduzione dei limiti di velocità rispetto agli attuali, sarebbe invece vantaggiosa per l’ambiente e per la sicurezza stradale.

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